• Non ci sono risultati.

Parole e Sassi la storia di Antigone in un Racconto-Laboratorio per le nuove generazioni

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Parole e Sassi la storia di Antigone in un Racconto-Laboratorio per le nuove generazioni"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

1

Collettivo Progetto Antigone

Alice Bescapè - Lombardia, Patrizia Camatel - Piemonte, Sara Canu - Sardegna, Barbara Caviglia - Valle d’Aosta, Mariangela Celi - Abruzzo, Renata Falcone - Calabria,

Milena Fois - Liguria, Antonella Iallorenzi - Basilicata, Simona Malato - Sicilia,

Renata Palminiello - Toscana, Micaela Piccinini - Marche, Soledad Riva -Trentino Alto Adige, Valentina Rivelli - Friuli Venezia Giulia, Patrizia Romeo - Lazio, Agnese Scotti - Emilia Romagna,

Rosanna Sfragara - Veneto, Serenella Tarsitano - Campania, Caterina Valente - Puglia

ideazione e drammaturgia

Renata Palminiello, Letizia Quintavalla, Patrizia Romeo, Agnese Scotti, Rosanna Sfragara

memorie e diari Marina Olivari

direzione artistica Letizia Quintavalla

presenta

Parole e Sassi

la storia di Antigone in un Racconto-Laboratorio per le nuove generazioni

con

Rosanna Sfragara

progetto per bambini di 8-10 anni durata 1h30

Si ringrazia per le residenze il Teatro delle Briciole (Pr) – Ghett’art (Ge) – Comune di Erice e Fondazione Erice Arte (Tp), per la distribuzione in Veneto l’associazione Armilla e l’Istituto storico della Resistenza di Verona.

(2)

2

La Tragedia Greca raccontata ai bambini.

Antigone, antica vicenda di fratelli e sorelle, di patti mancati, di rituali, di leggi non scritte e di ciechi indovini, è stata narrata nei secoli a partire dal dramma scritto dal poeta greco Sofocle nel 440 a.C.

Ora, diciotto attrici, ognuna nella propria regione, solo con un piccolo patrimonio di sassi, la raccontano alle nuove generazioni, che a loro volta la racconteranno ad altri.

Tiresia - Mi chiedo cosa mi spinge, una volta dopo l’altra, a raccontare questa storia di coraggio e di lutti. Forse la speranza che quelli che ascoltano possano guardare e capire le azioni degli esseri umani.

(dall’Antigone di G.Wolf e S.Rao)

In teoria

Siamo un collettivo di giovani donne di teatro che vogliono realizzare un’azione politica attraverso il proprio lavoro, molto spesso precario.

Aderiamo al movimento nato in Italia con la mobilitazione del 13 febbraio 2011, con l’obiettivo di rendere l’Italia un paese per donne.

Vogliamo riaffermare che il teatro ha una funzione sociale che è allo stesso tempo etica ed estetica.

In quanto attrici, ci sentiamo responsabili della memoria e della trasmissione di alcune storie importanti nella nostra cultura.

Abbiamo scelto di partire dalla tragedia di Antigone anche perché, in questa storia, la questione del rapporto tra le donne e il potere è centrale.

Vogliamo raccontare Antigone alle bambine e ai bambini, perché possano conoscerla, ricordarla e raccontarla a loro volta.

Riteniamo la scuola uno dei momenti più importanti per la formazione di persone e di cittadini: per questo ogni attrice s’impegna a portare questo racconto in più scuole possibili del proprio territorio , nelle classi ma anche biblioteche, centri culturali, prati o “zone poetiche”, insomma luoghi dove ci siano le condizioni logistiche, ma soprattutto poetiche, per raccontare.

La scelta di andare nelle scuole è anche un modo contingente di far fronte, speriamo in modo temporaneo, ai gravi tagli che la scuola sta subendo e che compromettono fra l’altro, ogni giorno di più, la possibilità stessa di portare i bambini a teatro.

PAROLE e SASSI è un lavoro autoprodotto dal Collettivo Progetto Antigone.

In pratica

Le diciotto attrici, una per regione italiana, dopo aver lavorato tutte insieme, presentano ora nella propria regione, il Racconto-Laboratorio PAROLE e SASSI.

Questo Racconto-Laboratorio ha un allestimento semplice e scarno, fatto di parole e sassi.

L’attrice, prima di iniziare il Racconto, fa un patto con i bambini: se riterranno la storia di Antigone importante, allora dovranno ri-raccontarla a più persone possibili e per questo prima di andarsene lascerà loro le parole, cioè il copione, e i sassi usati nel racconto.

Il Racconto ha una durata di 45 minuti e nel Laboratorio che segue, l’attrice e i bambini lavoreranno insieme sui temi della tragedia: l’essere fratelli e il prendersi cura, la giustizia e le leggi non scritte, la disobbedienza e il potere.

E lungo tutto il dramma ci sono domande che, sebbene non esplicite, riguardano i confini tra le cose, tra la sfera umana, animale e spirituale. Domande sul selvatico e sull’addomesticato, domande sul civilizzato e l’incivile, su cos’é naturale e cosa non lo è, su cosa è spirituale e cosa no. La cosa più facile è stabilire che qualcun altro è diverso da noi, e può essere comandato o reso inferiore, espropriato o escluso. Questa è la base per ogni conflitto di potere.

In realtà, è la base della storia di Antigone, e di tutte le domande sulla natura e la natura umana.

(Ali Smith in La storia di Antigone)

(3)

3

Dovunque vi siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome di una pietas universale che si estende dai fratelli di sangue a tutti gli uomini sentiti come fratelli, superando così ogni ethos tribale-nazionale.

PAROLE e SASSI è l’inizio di una pratica, che potrà forse continuare con altre storie importanti da salvare.

modalità

PAROLE e SASSI è rivolto a piccoli gruppi, massimo 25 bambini per volta, di 8 - 9 - 10 anni e può essere fatto :

- per una classe di scuola primaria (secondo ciclo)

- nelle biblioteche e in altri contesti in cui siano rispettate età e numero dei bambini.

Spazio: aula scolastica o una stanza vuota molto silenziosa. Non serve che lo spazio sia oscurabile.

Durata: 1,30 h circa (45 minuti di racconto, più un tempo di lavoro in cui sono coinvolti i bambini).

Prima del Racconto-Laboratorio, è bene che gli insegnanti non raccontino ai bambini la trama della storia, si consiglia però di lavorare in classe su alcuni dei temi in essa presenti:

- Rapporto tra fratelli e sorelle, affetto e rivalità, somiglianze e differenze, gelosie, alleanze e conflitti.

- Fiducia, sfiducia, obbedienza, disobbedienza alle figure adulte.

Patti, accordi, promesse, giusto e ingiusto.

Il potere che deriva dall'essere adulti (sui bambini e i ragazzi), maschi (sulle femmine), forti (sui deboli).

E’ possibile anche sviluppare percorsi laboratoriali di più incontri; tempi e modi saranno pensati e proposti dall’attrice in sintonia con gli insegnanti o gli operatori culturali.

Ogni attrice s’impegna a condividere l’esperienza nella sua evoluzione con il Collettivo Progetto Antigone che si prende cura di eventuali cambiamenti strutturali del Racconto-Laboratorio e indica un cachet uguale per tutte.

(4)

4

SCRITTI dei BAMBINI

Dopo aver visto e partecipato a “Parole e Sassi”

A ME QUESTA STORIA E’ PIACIUTA MOLTISSIMO PERCHE’ RACCONTAVA DEI MOMENTI TRAGICI ED E’ STATO BELLISSIMO.

…IL BELLO E’ CHE QUESTA STORIA NON HA AVUTO BISOGNO DI MOLTO PER ESSERE RACCONTATA, SOLO DI SASSI E TERRENO…E ALCUNI GESTI PER IMMEDESIMARSI NELLE PARTI.

MENTRE L’ATTRICE RACCONTAVA LA STORIA PERCEPIVO TUTTO IL DISPIACERE E LA TRISTEZZA DI QUEL RACCONTO.

IMMAGINAVO TUTTI I PERSONAGGI E NIENTE MI POTEVA DISTRARRE DA QUEL RACCONTO. CREDEVO PROPRIO DI FARNE PARTE. L’ATTRICE E’ STATA BRAVISSIMA , SEMBRAVA COME SE AVESSE LA CHIAVE DEL MIO CUORE E HA TIRATO FUORI TUTTE LE MIE EMOZIONI.

L’ATTRICE CI HA EMOZIONATO UN SACCO, COME SE FOSSE UN FATTO RECENTE…SPERO CHE QUESTA STORIA LA SENTANO TUTTI AFFINCHE’ IL MONDO CAMBI.

LA STORIA MI E’ PIACIUTA TANTO PERCHE’ E’ VECCHIA.

TUTTI I PERSONAGGI AVEVANO UN GRANDE SIGNIFICATO.

ALLA FINE DELLA STORIA STAVO QUASI PER PIANGERE ANCHE SE ERA BELLISSIMA.

QUELLA VOCE CHE RACCONTAVA,

E QUELLA MIA MENTE CHE IMMAGINAVA, E COSE BELLE CI RACCONTAVA,

E TUTTA LA CLASSE ASCOLTAVA.

QUANDO SONO ENTRATA NEL CERCHIO SACRO HO SENTITO LA PASSIONE CHE METTEVA L’ATTRICE QUANDO RECITAVA…IN ALCUNI MOMENTI MI SEMBRAVA DI VIVERE IN QUELL’EPOCA.

MI E’ PIACIUTA MOLTO QUANDO L’ATTRICE MI HA DATO Il SASSO CREONTE, MI HA MOLTO EMOZIONATO LO SGUARDO CHE MI FACEVA MENTRE ME LO DAVA.

L’ATTRICE CI HA RACCONTATO UNA STORIA CHE RISALE A 5000 ANNI FA’. ERA UNA ORRENDA E VIOLENTISSIMA STORIA ANTICA E PURE DISPIACEVOLE.

UNA BAMBINA DI 6-7 ANNI CONDANNATA A MORTE DA UNO ZIO, CREONTE.

I SUOI FRATELLI SI UCCISERO LAMA CONTRO LAMA.

ALLA FINE SI SCATENO’ UN INFERNO IN CREONTE E IN TUTTI I SUOI FAMIGLIARI.

E’ STATO BELLO QUANDO HA FATTO LA SCENA DEL RE MA è STATA MOLTO MA MOLTO BELLA COME STORIA, E’ STATA UNA STORIA CHE NON HO VISTO MAI IN VITA MIA. GRAZIE.

(5)

5

LETIZIA QUINTAVALLA regista e drammaturga, nata a Parma nel 1951. Dopo una laurea in filosofia, nel 1976 è tra i fondatori del Teatro delle Briciole di Parma, di cui mantiene la direzione artistica fino al 1994. Il suo percorso artistico si snoda all’interno del teatro di ricerca e del teatro-ragazzi. Per i suoi lavori attinge alla tradizione popolare, a quella del racconto orale, alla fiaba e ai classici, riletti attraverso il linguaggio espressivo che ha nella scrittura scenica il suo principale riferimento (Pinocchio - Un bacio, un altro bacio, un bacio ancor - Con la bambola in tasca- Romanzo d’infanzia - Il pinguino senza frac).

Significativi, all’interno del suo percorso, il Progetto Politoi (2003-2005 Teatro delle Briciole): un teatro che parla ai ragazzi di politica in senso alto, con il rigore della ricerca storica e la profonda leggerezza del riso e dell’ironia, da cui sono nati tre spettacoli:

I Grandi Dittatori - Siamo qui riuniti o della democrazia imperfetta - Skolè.

Progetto Malkia (2005-2011 Amref/Teatro delle Briciole): un lungo laboratorio di teatro come attività di recupero all’interno del programma Children in Need per i ragazzi di strada di Nairobi in Kenia; da qui è nato lo spettacolo Il cerchio di Gesso, con venti giovani donne africane, e il libro Malkia-Regine edito da Reggio Children che ne racconta la storia.

Reconciliation through arts: Perceptions of Hijab (2007-2009 Fondazione Aida): un progetto europeo di mediazione culturale attraverso il teatro, sul tema del velo islamico, che ha coinvolto donne del Maghreb e del Medio-Oriente residenti a Verona e da cui è nato lo spettacolo Hijab o del Confine.

La Compagnia dei bambini (2009-2011 Teatro delle Briciole), una compagnia di bambini della città di Parma che fa teatro per un pubblico di adulti.

ROSANNA SFRAGARAattrice, nata a Verona nel 1976. Studia Lettere Classiche a Bologna e si forma come attrice principalmente a Bologna e a Parigi e nell’incontro con diversi maestri del teatro di ricerca internazionale (Marco Baliani, Letizia Quintavalla, Theodoros Terzopoulos, Eduardo Galhos, Guennadij Abramov, Marco Martinelli, Leo de Berardinis).

Dal 1999 al 2006 vive a Parigi, dove collabora con diverse compagnie in creazioni su autori classici e contemporanei. Dal 2006 al 2010 lavora per Fondazione Aida - Teatro Stabile d’Innovazione Ragazzi, partecipando a varie produzioni per l’infanzia e per adulti (Alice e i diritti delle meraviglie, La compagnia di Mastro Zeppa, Briciole, Hijab o del Confine) e coordinando progetti di formazione e ricerca, tra cui Diversamente in scena (2007-2010) e Reconciliation through arts: Perceptions of Hijab (2007-2009).

Dal 2010 cura i progetti e i percorsi artistici dell’associazione Armilla, tra cui SCENA DIVERGENTE Progetto per una Compagnia Stabile di Teatro Integrato (2010-2013), grazie a cui è nata la COMPAGNIA ACCHIAPPASGUARDI (Cavalieri Erranti 2011), formata da persone diversamente abili e non.

Nel 2010 fonda il collettivo IΩ` TEATRO con cui crea lo spettacolo Et jamais je n’invente (2010 Armilla - Isrec Bergamo – Murmure Teatro), presentato in Francia e in Italia.

Tra gli ultimi progetti destinati all'infanzia, il racconto Bambini (2012 Armilla –Isrec Bergamo), che narra la storia dei bambini italiani colpiti dalle leggi razziali fasciste e Baci azzurri e giocattoli di forme poderose (2012 Armilla) ispirato alla novella tedesca La fata della pioggia.

ARMILLA è un'associazione culturale che realizza e sostiene progetti mirati a diffondere pratiche capaci di favorire la mediazione, l'integrazione culturale e sociale e la cittadinanza attiva. Il suo impegno è quello per un’arte che, con la consapevolezza del passato, interroga il presente senza sosta, per tenere le coscienze allertate e allenate nella loro capacità di immaginare il futuro. Fra le sue attività: progettazione culturale, produzioni teatrali, laboratori di formazione e pratica artistica con bambini, ragazzi, adulti, percorsi con persone che soffrono di disagio psico-fisico.

CONTATTI

Rosanna Sfragara

Associazione culturale Armilla tel 3482688512 e-mail armillaacsd@gmail.com

Riferimenti

Documenti correlati

Il libro analizza in proposito autobiografie di alcuni protagonisti dell'Italia repubblicana, memorie famigliari, il racconto mediatico di un famoso caso giudiziario di

Lei ha svolto un'informativa urgente alla Camera e al Senato sui gravi fatti accaduti in alcuni penitenziari nella quale ha affermato che il tempo che le era concesso non

Lo spazio del penitenziario, proprio perché portatore di una cultura della sicurezza e della disciplina 7 , ha storicamente aperto a conflitti per la tutela dei

2) CHD risk increased significantly by 18% for each child, only among employed women 3) having two or more sons doubled CHD risk, also only among employed women 4) no

Sotto tale profilo, va osservato che la dottrina più recente sembra aver superato la tesi della coincidenza tra il fatto notorio e l'evidenza probatoria (in

In our Letter, we compare the two above mentioned metrics for the case of a qubit thermalization process described by the so-called generalized amplitude damping map and show that

Quante delle nostre leggi dalla Turco-Napolitano alla Bossi-Fini, dal decreto Minniti a quelli di Salvini sono in larga parte incompatibili con l’articolo 2 della Costituzione,