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CAPITOLO 26. Professore, perché si parla, per il XVII secolo, di rivoluzione scientifica?

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C26 nAsCE lA sCIEnzA MODERnA 374 U8 EUROPA CHE CAMBIA

INTERVISTA ALL’AUTORE

CAPITOLO 26

Professore, perché si parla, per il XVII secolo, di “ri- voluzione scientifica”?

Rivoluzione è una “parola grossa”. Indica non solo un cambiamento, ma un cambiamento ra- dicale, che rovescia il mondo. Può riferirsi alla storia politica (la Rivoluzione francese), alle strutture produttive (la rivoluzione industria- le), ai modi di vita (la rivoluzione dei consu- mi), alle tecnologie (la rivoluzione informati- ca), ecc. In questo caso si tratta del pensiero scientifico, e la rivoluzione consiste non tanto nel progresso del sapere – che pure esiste ed è importante – quanto nel modo, nel metodo con cui quel progresso avviene. Nel Seicento infat- ti prende forma un nuovo modo di pensare, che mette al primo posto l’osservazione della realtà. Questo, che potrebbe sembrarci ovvio, rappresenta un vero cambio di passo: fino ad allora, l’autorità degli antichi o dei testi sacri era una griglia interpretativa precostituita; af- fermare che l’esperienza conta più della lette- ratura o della religione fu un grande fattore di discontinuità storica.

Questa “rivoluzione” fu opera di molti studiosi, ma un ruolo speciale si è soliti attribuire a Galileo Ga- lilei. Perché?

Galilei fu il campione di questa svolta. Soprat- tutto a lui si deve l’elaborazione concettuale del metodo scientifico, l’idea che a orientare la ri- cerca deve essere l’osservazione di ciò che suc- cede attorno a noi. Non per nulla, lo strumento e il simbolo di questa idea fu il cannocchiale.

La Terra gira intorno al Sole! Questa semplice constatazione, fatta da Galileo guardando den- tro un cannocchiale e studiando il movimento degli astri, rovesciava modi di pensare conso-

lidati, che si ritenevano fuori discussione. Ri- voluzionaria era la scoperta, ma più ancora il modo con cui fu affermata: guardare il mondo e descriverlo, semplicemente. La cosa era tal- mente eversiva che Galileo subì un violento at- tacco da parte della Chiesa, che lo costrinse ad abiurare, cioè a negare ciò che aveva visto.

La lezione del metodo scientifico, impartita da Ga- lileo quattro secoli fa, come può aiutarci nell’epoca attuale, in cui regnano l’informazione e la conoscen- za?

Intanto, un viaggio nel tempo è sempre utile, sia per conoscere gli antecedenti di ciò che sia- mo diventati, sia per fare, come scriveva Marc Bloch, una «ginnastica mentale» che apre la mente alla comprensione del diverso. Ma poi, quel metodo è oggi patrimonio comune. Oggi chiamiamo “scientifica” un’affermazione che si può sperimentare e ripetere, tramite esami di laboratorio o in altro modo. Sperimentare e ri- petere, arrivando a certi risultati, è la prova che qualcosa funziona proprio a quel modo. Infine, anche fuori dalla comunità scientifica, que- sto metodo significa spirito critico, un modo di porsi nei confronti della realtà: apprenderlo fin dagli studi scolastici forma la nostra mentali- tà, il nostro approccio al sapere, insegna, per esempio, la necessità di procurarci una cono- scenza precisa e rigorosa dei fatti su cui si fondano le nostre idee e convinzioni; e insegna a valutare alla luce di questo stesso rigore le idee, le informazioni, gli argomenti dei nostri interlocutori, siano amici con cui si affronta una discussione, giornalisti di cui si legge un articolo, sconosciuti di cui si legge un post sui social.

PERCHÉ stUDIAMO. lA stORIA

DEllA sCIEnzA nAsCE lA sCIEnzA MODERnA

Nel XVII secolo furono poste le basi della scienza moderna. In tutti i campi del sapere si aprirono nuove conoscenze, mentre si affermava il cosiddetto metodo

“scientifico”, la ricerca basata sull’osservazione e sugli esperimenti di laboratorio.

1 teorie astronomiche rivoluzionarie

lA tERRA nOn È (PIÙ) Il CEntRO DEll’UnIvERsO Tra Cinque e Seicento gli studi astronomici por- tarono a nuove scoperte, che posero le basi della fisica e dell’astronomia moderne. Da esse derivarono nuove teorie sull’Universo, rivoluzionarie nei confronti dei princìpi comu- nemente accolti, che risalivano ai filosofi e naturalisti dell’antica Grecia, precisamente ad Aristotele (IV sec. a.C.) e a Tolomeo (II sec. d.C.), e che erano considerati verità indiscutibili [► LA DISCUSSIONE STORIOGRAFICA, p. 390]. Tali princìpi erano costruiti su due presupposti di base:

• la Terra sta immobile al centro dell’Universo e intorno a essa ruotano il Sole e gli altri astri (teoria geocentrica);

• il Cielo e la Terra sono due mondi di natura diversa, il primo perfetto e infinito, il se- condo imperfetto e finito.

«Il sOlE È UnA stEllA FIssA» Queste idee furono messe in discussione per la prima volta da un astronomo polacco del Cinquecento, Mikolay Kopernik (1473-1543), meglio noto col nome latinizzato di Niccolò Copernico [16.4], il quale, in un’opera intitolata Delle rivoluzioni dei corpi celesti, aveva scritto: «Dopo lunghe ricerche io mi sono infine convinto: che il Sole è una stella fissa, circondata da pianeti che girano intorno a essa e di cui essa è il centro; che la Terra è un pianeta principale, soggetto a un triplice movimento; che tutti i fenomeni del movi- mento giornaliero e annuale, il ritorno periodico delle stagioni e tutti

i cambiamenti dell’atmosfera che l’accompagnano sono il risultato della rotazione della Terra intorno al suo asse e del suo movimento periodico intorno al Sole; che il corso apparente delle stelle non è che una illusione ottica, prodotta dal movimento reale della Terra e dalle oscillazioni del suo asse». Copernico individuò l’ellissi come forma tipica delle orbite celesti, collocando il Sole in uno dei due fuochi dell’ellissi.

l’ElIOCEntRIsMO Nel XVII secolo la teoria di Copernico fu appro- fondita da Giovanni Keplero (1571-1630), uno studioso tedesco, e specialmente da Galileo Galilei (1564-1642), un fisico e matemati- co italiano, professore all’Università di Pisa. Sulla base degli studi e delle osservazioni di questi scienziati si consolidò l’idea che non il Sole intorno alla Terra, ma, viceversa, la Terra si muove intorno al Sole: questa teoria ebbe nome “eliocentrismo”, dal greco hèlios

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CAPITOLO 26

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lidati, che si ritenevano fuori discussione. Ri- voluzionaria era la scoperta, ma più ancora il modo con cui fu affermata: guardare il mondo e descriverlo, semplicemente. La cosa era tal- mente eversiva che Galileo subì un violento at- tacco da parte della Chiesa, che lo costrinse ad abiurare, cioè a negare ciò che aveva visto.

La lezione del metodo scientifico, impartita da Ga- lileo quattro secoli fa, come può aiutarci nell’epoca attuale, in cui regnano l’informazione e la conoscen- za?

Intanto, un viaggio nel tempo è sempre utile, sia per conoscere gli antecedenti di ciò che sia- mo diventati, sia per fare, come scriveva Marc Bloch, una «ginnastica mentale» che apre la mente alla comprensione del diverso. Ma poi, quel metodo è oggi patrimonio comune. Oggi chiamiamo “scientifica” un’affermazione che si può sperimentare e ripetere, tramite esami di laboratorio o in altro modo. Sperimentare e ri- petere, arrivando a certi risultati, è la prova che qualcosa funziona proprio a quel modo. Infine, anche fuori dalla comunità scientifica, que- sto metodo significa spirito critico, un modo di porsi nei confronti della realtà: apprenderlo fin dagli studi scolastici forma la nostra mentali- tà, il nostro approccio al sapere, insegna, per esempio, la necessità di procurarci una cono- scenza precisa e rigorosa dei fatti su cui si fondano le nostre idee e convinzioni; e insegna a valutare alla luce di questo stesso rigore le idee, le informazioni, gli argomenti dei nostri interlocutori, siano amici con cui si affronta una discussione, giornalisti di cui si legge un articolo, sconosciuti di cui si legge un post sui social.

PERCHÉ stUDIAMO. lA stORIA

DEllA sCIEnzA nAsCE lA sCIEnzA MODERnA

Nel XVII secolo furono poste le basi della scienza moderna. In tutti i campi del sapere si aprirono nuove conoscenze, mentre si affermava il cosiddetto metodo

“scientifico”, la ricerca basata sull’osservazione e sugli esperimenti di laboratorio.

1 teorie astronomiche rivoluzionarie

lA tERRA nOn È (PIÙ) Il CEntRO DEll’UnIvERsO Tra Cinque e Seicento gli studi astronomici por- tarono a nuove scoperte, che posero le basi della fisica e dell’astronomia moderne. Da esse derivarono nuove teorie sull’Universo, rivoluzionarie nei confronti dei princìpi comu- nemente accolti, che risalivano ai filosofi e naturalisti dell’antica Grecia, precisamente ad Aristotele (IV sec. a.C.) e a Tolomeo (II sec. d.C.), e che erano considerati verità indiscutibili [► LA DISCUSSIONE STORIOGRAFICA, p. 390]. Tali princìpi erano costruiti su due presupposti di base:

• la Terra sta immobile al centro dell’Universo e intorno a essa ruotano il Sole e gli altri astri (teoria geocentrica);

• il Cielo e la Terra sono due mondi di natura diversa, il primo perfetto e infinito, il se- condo imperfetto e finito.

«Il sOlE È UnA stEllA FIssA» Queste idee furono messe in discussione per la prima volta da un astronomo polacco del Cinquecento, Mikolay Kopernik (1473-1543), meglio noto col nome latinizzato di Niccolò Copernico [16.4], il quale, in un’opera intitolata Delle rivoluzioni dei corpi celesti, aveva scritto: «Dopo lunghe ricerche io mi sono infine convinto: che il Sole è una stella fissa, circondata da pianeti che girano intorno a essa e di cui essa è il centro; che la Terra è un pianeta principale, soggetto a un triplice movimento; che tutti i fenomeni del movi- mento giornaliero e annuale, il ritorno periodico delle stagioni e tutti

i cambiamenti dell’atmosfera che l’accompagnano sono il risultato della rotazione della Terra intorno al suo asse e del suo movimento periodico intorno al Sole; che il corso apparente delle stelle non è che una illusione ottica, prodotta dal movimento reale della Terra e dalle oscillazioni del suo asse». Copernico individuò l’ellissi come forma tipica delle orbite celesti, collocando il Sole in uno dei due fuochi dell’ellissi.

l’ElIOCEntRIsMO Nel XVII secolo la teoria di Copernico fu appro- fondita da Giovanni Keplero (1571-1630), uno studioso tedesco, e specialmente da Galileo Galilei (1564-1642), un fisico e matemati- co italiano, professore all’Università di Pisa. Sulla base degli studi e delle osservazioni di questi scienziati si consolidò l’idea che non il Sole intorno alla Terra, ma, viceversa, la Terra si muove intorno al Sole: questa teoria ebbe nome “eliocentrismo”, dal greco hèlios

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CAPITOLO 26 CAPITOLO CHIAVE

PER IL METODO STORICO LA STORIA NELLE FONTI

PER L’INTERDISCIPLINARITÀ STORIA SCIENZA E ECONOMIA

STORIA E ARTE

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Andreas Cellarius, Il sistema copernicano, XvII sec.

[da Atlas coelestis seu Harmonia macrocosmica; Bibliothèque Municipale, Lille]

La teoria copernicana minava l’idea cristiana che voleva la Terra al centro dell’Universo.

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che significa appunto ‘Sole’. Inoltre, questi scienziati dimostrarono che Cielo e Terra non sono due mondi separati, fatti di sostanze diverse, ma due aspetti della medesima realtà fisica.

lA RIFORMA DEl CAlEnDARIO L’interesse per l’astronomia, i movimenti dei corpi celesti e la misurazione del tempo portò a un importante cambiamento nel computo dell’anno.

Nel 1582, infatti, una commissione insediata da papa Gregorio XIII (1572-85) istituì un nuovo calendario – quello attualmente in uso – che sostituiva il cosiddetto calendario “giu- liano”, introdotto in età romana da Giulio Cesare e ancora oggi in vigore nei paesi europei di religione ortodossa. Questo calendario aveva comportato, rispetto all’anno solare, una differenza di 3 giorni ogni 4 secoli. Si propose dunque di eliminare il bisestile (l’anno di 366 giorni anziché 365, che ricorre ogni 4 anni) negli anni di fine secolo non multipli di 400: in questo modo il calendario “gregoriano” ristabiliva l’equilibrio tra anno solare e anno civile.

Restava tuttavia un problema: il calendario giuliano aveva accumulato, anno dopo anno, ben dieci giorni di differenza rispetto al ciclo solare. Perciò, quando il nuovo sistema entrò in vigore, dieci giorni furono letteralmente cancellati dal calendario: il giorno prima era stato il 4 ottobre 1582, il giorno dopo fu il 15 ottobre.

2 galileo e il metodo scientifico

lA COnDAnnA DEllA CHIEsA Le nuove idee astronomiche apparvero una rivoluzione, e real- mente lo erano: esse sconvolgevano convinzioni millenarie, andavano contro il modo di pen- sare comune e contro l’interpretazione letterale delle Sacre Scritture, generalmente ac- cettata dalla Chiesa. Perciò, nel 1616, a oltre settant’anni dalla sua pubblicazione, l’opera di Copernico fu inserita nell’Indice dei libri proibiti [20.7]; a Galileo fu vietato di diffondere le teorie eliocentriche.

Inutilmente Galileo cercò di vincere l’ostilità dei teologi e degli astronomi tradizionalisti, che si rifiutavano di ammettere la verità delle nuove scoperte e continuavano a sostenere che la Terra è immobile al centro dell’Universo. Nel 1633, in seguito alla pubblicazione del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, che confermava le teorie di Copernico e di Keplero, Galileo fu convocato davanti al tribunale dell’Inquisizione, costretto a ritrattare le nuove idee e a ritirarsi a vita privata nella sua casa di Arcetri.

IPOtEsI vERIFICABIlI La principale innovazione introdotta da Galileo fu quella di avere pra- ticato e teorizzato un metodo sperimentale di ricerca, che viene considerato la base del pensiero scientifico moderno. Fin dall’antichità la natura era stata osservata, studiata, descritta. Ma, affermò Galileo, per studiare i fenomeni naturali non basta osservarli e de-

scriverli. Bisogna anche saper leggere le re- gole matematiche su cui quei fenomeni si fondano. Poi, su questa base, si cercherà di riprodurre in laboratorio quei fenomeni:

se il risultato della prova sarà positivo, ciò vorrà dire che l’intuizione dello studioso non è più solo un’ipotesi di lavoro, ma una verità accertata.

Nel modo di procedere di Galileo appaio- no ormai definiti gli aspetti fondamentali del metodo scientifico moderno: l’osservazione sperimentale, l’interpretazione matematica, la riprova di laboratorio.

ONLINE

L’astronomo, XvII sec.

[dalla Selenographia di Johannes Hevelius]

Questa tavola ritrae un astronomo polacco intento a scrutare con il suo cannocchiale, al quale è collegato un sestante [26.4], il cielo di notte.

Il processo a galileo, XvII sec.

[Museo di Storia della Scienza, Firenze]

Dopo le pesanti accuse di eresia mosse contro di lui, Galileo fu costretto ad abiurare e a giurare sulla Bibbia che tutto ciò che aveva avuto l’ardire di scrivere era falso.

Il CAnnOCCHIAlE Le osservazioni astronomiche di Galileo, che accom- pagnarono sempre i suoi studi matematici, furono fatte utilizzando un

“occhiale” fabbricato da artigiani olandesi, capace di ingrandire gli og- getti lontani, di cui lo studioso italiano ebbe notizia verso il 1609 e che immediatamente si procurò. Apportando all’apparecchio dei miglioramenti tecnici, realizzò un canocchiale nella propria abitazione di Padova (città in cui visse a lungo) dove aveva costruito un’officina, un vero laboratorio scientifico, con la collaborazione dell’operaio Marcantonio Mazzoleni.

Il CORAggIO DEllE IDEE Peraltro, il maggior merito di Galileo non furono i mi- glioramenti tecnici apportati al cannocchiale, bensì il coraggio intellettuale di attribuire al nuovo apparecchio una funzione di conoscenza scientifica basata sull’osservazione diretta della natura: «L’Universo – scrisse – è come un grandissimo libro che ci sta aperto davanti agli occhi, ma non si può

GUIDA ALLA LETTURA DELLE FONTI

La condanna di Galileo

[G. Galilei, Opere, a cura di F. Flora, Milano-Napoli 1953]

Il 22 giugno 1633, il tribunale dell’Inqui- sizione condannò Galileo Galilei per la sua teoria «assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espres- samente contraria alla Sacra Scrittura».

Già nel 1615 egli era stato denunciato

VERSO LE COMPETENZE

sElEzIOnARE E COMPREnDERE lE InFORMAzIOnI

1. Suddividi le informazioni che deduci dal testo classificandole secondo le indicazioni date:

• accusa

• capi di imputazione

• condizioni per l’assoluzione

• pena in caso di condanna IntERPREtARE I DAtI In RElAzIOnE Al COntEstO

2. Immagina di essere nei panni di Galileo al momento della lettura dell’accusa e scrivi, eventualmente con l’aiuto del docente di let-

E

ssendo che tu, Galileo, figlio del fu Vincenzo Galilei, Fio- rentino, dell’età tua d’anni 70, fosti denunziato nel 1615 in questo Santo Offizio, che tenevi come vera la falsa dottrina, da alcuni insegnata, ch’il Sole sia centro del mondo e imobile, e che la Terra si muova anco di moto diurno; ch’avevi discepoli, a’ qua- li insegnavi la medesima dottrina; che circa l’istessa tenevi cor- rispondenza con alcuni mattematici di Germania; che tu avevi dato alle stampe alcune lettere intitolate “Delle macchie solari”, nelle quali spiegavi l’istessa dottrina come vera; che all’obbie- zioni che alle volte ti venivano fatte, tolte dalla Sacra Scrittura, rispondevi glosando1 detta Scrittura conforme al tuo senso; e successivamente fu presentata copia d’una scrittura, sotto forma di lettera, quale si diceva esser stata scritta da te a un tale già tuo discepolo, e in essa, seguendo la posizione del Copernico, si contengono varie proposizioni contro il vero senso e autorità della Sacra Scrittura. [...]

Diciamo, pronunziamo, sentenziamo e dichiariamo che tu, Galileo

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che significa appunto ‘Sole’. Inoltre, questi scienziati dimostrarono che Cielo e Terra non sono due mondi separati, fatti di sostanze diverse, ma due aspetti della medesima realtà fisica.

lA RIFORMA DEl CAlEnDARIO L’interesse per l’astronomia, i movimenti dei corpi celesti e la misurazione del tempo portò a un importante cambiamento nel computo dell’anno.

Nel 1582, infatti, una commissione insediata da papa Gregorio XIII (1572-85) istituì un nuovo calendario – quello attualmente in uso – che sostituiva il cosiddetto calendario “giu- liano”, introdotto in età romana da Giulio Cesare e ancora oggi in vigore nei paesi europei di religione ortodossa. Questo calendario aveva comportato, rispetto all’anno solare, una differenza di 3 giorni ogni 4 secoli. Si propose dunque di eliminare il bisestile (l’anno di 366 giorni anziché 365, che ricorre ogni 4 anni) negli anni di fine secolo non multipli di 400: in questo modo il calendario “gregoriano” ristabiliva l’equilibrio tra anno solare e anno civile.

Restava tuttavia un problema: il calendario giuliano aveva accumulato, anno dopo anno, ben dieci giorni di differenza rispetto al ciclo solare. Perciò, quando il nuovo sistema entrò in vigore, dieci giorni furono letteralmente cancellati dal calendario: il giorno prima era stato il 4 ottobre 1582, il giorno dopo fu il 15 ottobre.

2 galileo e il metodo scientifico

lA COnDAnnA DEllA CHIEsA Le nuove idee astronomiche apparvero una rivoluzione, e real- mente lo erano: esse sconvolgevano convinzioni millenarie, andavano contro il modo di pen- sare comune e contro l’interpretazione letterale delle Sacre Scritture, generalmente ac- cettata dalla Chiesa. Perciò, nel 1616, a oltre settant’anni dalla sua pubblicazione, l’opera di Copernico fu inserita nell’Indice dei libri proibiti [20.7]; a Galileo fu vietato di diffondere le teorie eliocentriche.

Inutilmente Galileo cercò di vincere l’ostilità dei teologi e degli astronomi tradizionalisti, che si rifiutavano di ammettere la verità delle nuove scoperte e continuavano a sostenere che la Terra è immobile al centro dell’Universo. Nel 1633, in seguito alla pubblicazione del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, che confermava le teorie di Copernico e di Keplero, Galileo fu convocato davanti al tribunale dell’Inquisizione, costretto a ritrattare le nuove idee e a ritirarsi a vita privata nella sua casa di Arcetri.

IPOtEsI vERIFICABIlI La principale innovazione introdotta da Galileo fu quella di avere pra- ticato e teorizzato un metodo sperimentale di ricerca, che viene considerato la base del pensiero scientifico moderno. Fin dall’antichità la natura era stata osservata, studiata, descritta. Ma, affermò Galileo, per studiare i fenomeni naturali non basta osservarli e de-

scriverli. Bisogna anche saper leggere le re- gole matematiche su cui quei fenomeni si fondano. Poi, su questa base, si cercherà di riprodurre in laboratorio quei fenomeni:

se il risultato della prova sarà positivo, ciò vorrà dire che l’intuizione dello studioso non è più solo un’ipotesi di lavoro, ma una verità accertata.

Nel modo di procedere di Galileo appaio- no ormai definiti gli aspetti fondamentali del metodo scientifico moderno: l’osservazione sperimentale, l’interpretazione matematica, la riprova di laboratorio.

ONLINE

Il CAnnOCCHIAlE Le osservazioni astronomiche di Galileo, che accom- pagnarono sempre i suoi studi matematici, furono fatte utilizzando un

“occhiale” fabbricato da artigiani olandesi, capace di ingrandire gli og- getti lontani, di cui lo studioso italiano ebbe notizia verso il 1609 e che immediatamente si procurò. Apportando all’apparecchio dei miglioramenti tecnici, realizzò un canocchiale nella propria abitazione di Padova (città in cui visse a lungo) dove aveva costruito un’officina, un vero laboratorio scientifico, con la collaborazione dell’operaio Marcantonio Mazzoleni.

Il CORAggIO DEllE IDEE Peraltro, il maggior merito di Galileo non furono i mi- glioramenti tecnici apportati al cannocchiale, bensì il coraggio intellettuale di attribuire al nuovo apparecchio una funzione di conoscenza scientifica basata sull’osservazione diretta della natura: «L’Universo – scrisse – è come un grandissimo libro che ci sta aperto davanti agli occhi, ma non si può

GUIDA ALLA LETTURA DELLE FONTI

La condanna di Galileo

[G. Galilei, Opere, a cura di F. Flora, Milano-Napoli 1953]

Il 22 giugno 1633, il tribunale dell’Inqui- sizione condannò Galileo Galilei per la sua teoria «assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espres- samente contraria alla Sacra Scrittura».

Già nel 1615 egli era stato denunciato

per questa “falsa dottrina”, secondo cui il Sole, e non la Terra, è il centro del mondo.

Avendo egli – nonostante le assicurazioni in senso contrario – perseverato nella sua teoria, e avendola ulteriormente confer- mata nel Dialogo sopra i due massimi si-

stemi del mondo, il Sant’Uffizio intervenne con una condanna definitiva, che costrin- se Galileo ad abiurare, cioè a rinnegare le teorie da lui formulate.

Leggiamo alcuni passi della sentenza di condanna del 1633.

VERSO LE COMPETENZE

sElEzIOnARE E COMPREnDERE lE InFORMAzIOnI

1. Suddividi le informazioni che deduci dal testo classificandole secondo le indicazioni date:

• accusa

• capi di imputazione

• condizioni per l’assoluzione

• pena in caso di condanna IntERPREtARE I DAtI In RElAzIOnE Al COntEstO

2. Immagina di essere nei panni di Galileo al momento della lettura dell’accusa e scrivi, eventualmente con l’aiuto del docente di let-

tere, un’arringa in tua difesa, servendoti dei seguenti argomenti chiave, che avrai cura di “dimostrare”:

a. la Bibbia è un testo che contiene le verità di fede, non un testo scientifico

b. il “libro” della natura è scritto in caratteri matematici c. l’unico modo di conoscere la natura è servirsi dei sensi, in

particolar modo dell’osservazione

d. grazie al progresso della tecnica l’uomo ha a disposizione nuovi strumenti che gli permettono di conoscere la natura più da vicino e con maggior precisione

E

ssendo che tu, Galileo, figlio del fu Vincenzo Galilei, Fio- rentino, dell’età tua d’anni 70, fosti denunziato nel 1615 in questo Santo Offizio, che tenevi come vera la falsa dottrina, da alcuni insegnata, ch’il Sole sia centro del mondo e imobile, e che la Terra si muova anco di moto diurno; ch’avevi discepoli, a’ qua- li insegnavi la medesima dottrina; che circa l’istessa tenevi cor- rispondenza con alcuni mattematici di Germania; che tu avevi dato alle stampe alcune lettere intitolate “Delle macchie solari”, nelle quali spiegavi l’istessa dottrina come vera; che all’obbie- zioni che alle volte ti venivano fatte, tolte dalla Sacra Scrittura, rispondevi glosando1 detta Scrittura conforme al tuo senso; e successivamente fu presentata copia d’una scrittura, sotto forma di lettera, quale si diceva esser stata scritta da te a un tale già tuo discepolo, e in essa, seguendo la posizione del Copernico, si contengono varie proposizioni contro il vero senso e autorità della Sacra Scrittura. [...]

Diciamo, pronunziamo, sentenziamo e dichiariamo che tu, Galileo

sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo Santo Offizio veementemente sospetto d’eresia, cioè d’aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture [...] e conseguentemente sei incorso in tut- te le censure e pene dai sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori e eresie, e qualunque altro errore e eresia contraria alla Cat- tolica e Apostolica Chiesa, nel modo e forma da noi ti sarà data.

E acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, e sii più cauto nell’avvenire e essem- pio all’altri che si astenghino da simili delitti, ordiniamo che per publico editto sia proibito il libro de’ Dialoghi di Galileo Galilei.

1 Commentando.

Due cannocchiali realizzati da galileo galilei, 1610 d.C.

[Museo di Storia della Scienza, Firenze]

La potenza dei cannocchiali di Galileo consentiva un ingrandimento di 15-20 volte, ma la qualità dell’immagine era piuttosto scarsa.

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378 U8 EUROPA CHE CAMBIA C26 nAsCE lA sCIEnzA MODERnA intendere se prima non si impara a intendere la lingua e a conoscere i caratteri nei quali è

scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intendere umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto».

3 nuove scoperte della fisica e della medicina

IsAAC nEWtOn E lA lEggE DI gRAvItÀ Il rinnovamento degli studi scientifici trovò il suo coro- namento nelle teorie di Isaac Newton (1642-1727), fisico, matematico e astronomo inglese.

La sua maggiore scoperta, nota come legge della gravitazione universale, compiuta all’età di ventiquattro anni, non solo riconfermò l’eliocentrismo già affermato da Copernico e Galileo, ma diede un’originale interpretazione dell’intero Universo, concepito come una macchina regolata da leggi matematiche. Una macchina i cui componenti, la Terra, il Sole, la Luna e gli altri astri, sono soggetti a una forza unica, la gravitazione, in virtù della quale ciascun astro ha una sua posizione nello spazio e si muove in maniera precisa e prevedibile.

L’Universo appare in tal modo paragonabile a un immenso orologio, i cui movimenti proce- dono all’infinito, regolari e uniformi.

lA tERRA E lA MElA: Un’AttRAzIOnE RECIPROCA Secondo il celebre racconto di un amico di Newton, William Stukeley, la scintilla che avrebbe fatto scaturire queste riflessioni sarebbe stata la vista di una mela caduta da un albero. «Noi uscimmo in giardino all’ombra di un melo, e sir Isaac mi narrò come si fosse trovato nelle medesime circostanze allorché per la prima volta gli era balenata l’idea della gravitazione. Mentre sedeva in giardino meditando, una mela cadde dall’albero vicino ai suoi piedi. Perché, si chiese Newton, un peso cade sempre perpendicolarmente? Perché non di lato, ma sempre verso il centro della Terra?

Ci deve essere nella materia una forza di attrazione concentrata nel centro della Terra. Se la materia attrae così un’altra materia, deve esserci una proporzione con la sua massa. Perciò la mela attira la Terra, come la Terra attira la mela. Deve esistere, in definitiva, una forza simile a quella che noi chiamiamo forza di gravità, diffusa in tutto l’Universo».

lA tRADIzIOnE MEDICA E lO stUDIO DEl CORPO Nel XVII secolo si verificarono decisivi cam- biamenti anche nel pensiero medico. Fino ad allora il corpo umano era rimasto sostan- zialmente un mistero per la scienza: si ignorava la funzione degli organi, nessuno sapeva con precisione a che cosa servissero il fegato, il cuore, i polmoni, le arterie, le vene. Le teorie mediche facevano ancora riferimento alla teoria degli “umori” e dei “temperamenti”, sviluppata da Galeno nel II secolo d.C. sulla base della tradizione ippocratica, che ipotizzava una corrispondenza fra la natura del corpo umano (microcosmo) e la natura dell’Univer-

so (macrocosmo), basati entrambi su quattro elementi-base ossia la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco, e su quattro qualità fondamentali ossia il caldo, il freddo, il secco e l’umido [7.6].

lA sCOPERtA DEllA MACCHInA UMAnA Una delle prime importanti scoperte fu fatta da un inglese, William Har- vey (1578-1657), formatosi presso l’U- niversità di Padova, centro della pri- ma rivoluzione anatomica di Vesalio ONLINE

William Harvey, De motu cordis, 1628In queste due figure sono rappresentati gli esperimenti di spremitura e interruzione digitale delle vene fatti da Harvey sul flusso del sangue venoso.

arterie/vene Il sangue circola in due sistemi di vasi: nelle vene dalla periferia verso il cuore, nelle arterie dal cuore alla periferia.

Nelle prime è rosso scuro, povero di ossigeno e carico di scorie, nelle seconde rosso vivo, ricco di ossigeno e di sostanze nutritive.

[16.4]. Qui, adottando il metodo sperimentale, Harvey scoprì la circolazione sanguigna:

fu lui, per la prima volta, a mostrare che il corpo umano funziona come una macchina, che il cuore è una pompa e il sangue circola di continuo attraverso un doppio sistema di canali, le arterie e le vene. Circa cinquant’anni dopo, uno studioso italiano, il bolognese Marcello Malpighi (1628-1694), servendosi di un apparecchio di recente invenzione, il microscopio – messo a punto da Galileo e perfezionato dall’olandese Antoni van Leeuwenhoek (1632- 1723) –, scoprì l’esistenza dei vasi capillari (arterie sottilissime non visibili a occhio nudo) e descrisse la struttura del tessuto polmonare e del fegato, dando inizio a quella branca della scienza medica chiamata istologia (che studia, appunto, la struttura microscopica degli organi).

nUOvE sCOPERtE BIOlOgICHE Il metodo sperimentale, favorito dall’uso del microscopio, por- tò a nuovi risultati nel campo della biologia: il medico e naturalista toscano Francesco Redi (1626-1697) dimostrò la falsità delle teorie tradizionali sulla “generazione spontanea”, secondo la quale le mosche nascono dalla putrefazione della carne, dimostrando che questi insetti nascono da uova precedentemente deposte. Fu un colpo violentissimo alla tradizio- ne antropocentrica di matrice aristotelica, secondo cui gli animali situati nella parte bassa della scala zoologica si riproducono dalla putrefazione di resti organici, cioè appunto per generazione spontanea.

Frattanto la chimica (che si sarebbe pienamente sviluppata nel secolo successivo grazie agli studi di Antoine-Laurent Lavoisier) ricevette un impulso decisivo dalle ricerche dell’ir- landese Robert Boyle (1627-1691).

4 scienza, tecnica, filosofia

DAllA sCIEnzA AllA FIlOsOFIA Il successo del metodo sperimentale e la polemica contro i pregiudizi uscirono ben presto dall’ambito strettamente scientifico, per diventare il nuovo parametro della cultura europea, un nuovo modo di pensare la ricerca e gli studi. Il filosofo inglese Francis Bacon o Bacone (1561-1626) intitolò Novum Organum ossia ‘nuovo stru- mento’ la sua opera più famosa, pubblicata nel 1620, che contrapponeva il procedimento tecnico-scientifico alla vecchia logica aristotelica (Organum era il titolo dato all’insieme delle opere logiche di Aristotele). Un altro filosofo, il francese René Descartes o Cartesio (1596-1650), assunse la matematica (base della ricerca di Galileo e degli altri protagonisti della rivoluzione scientifica) come fondamento del pensiero umano e delle indagini sulla natura; egli fu un tenace sostenitore del cosiddetto “meccanicismo”, che pensava gli esseri viventi come altrettante macchine, prospettando una corrispondenza tra studi fisici e fisio- logici, tra lo studio della macchina-uomo e quello della macchina-universo. Nuovi metodi di calcolo matematico – con la scoperta del calcolo infinitesimale – furono messi a punto dal filosofo tedesco Gottfried Leibniz (1646-1716).

sCIEnzA E tECnICA Lo stretto rapporto fra scienza e tecnica caratterizzò la nuova ondata di studi. Lo sviluppo della riflessione scientifica si basò in modo sempre più sistematico su strumenti di misurazione precisi e affidabili. L’invenzione del cronometro e del sestante, per esempio, consentirono alla cartografia di fare rapidi passi avanti.

Lo stesso orologio, che esisteva da secoli, raggiunse un alto grado di precisione solo grazie ai miglioramenti tecnici apportati dall’olandese Christiaan Huygens (1629-1695), che introdusse la molla a spirale e il pendolo, il cui moto regolare era già stato studiato da Galileo, senza però

ONLINE

(6)

U8 EUROPA CHE CAMBIA C26 nAsCE lA sCIEnzA MODERnA 379 intendere se prima non si impara a intendere la lingua e a conoscere i caratteri nei quali è

scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intendere umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto».

3 nuove scoperte della fisica e della medicina

IsAAC nEWtOn E lA lEggE DI gRAvItÀ Il rinnovamento degli studi scientifici trovò il suo coro- namento nelle teorie di Isaac Newton (1642-1727), fisico, matematico e astronomo inglese.

La sua maggiore scoperta, nota come legge della gravitazione universale, compiuta all’età di ventiquattro anni, non solo riconfermò l’eliocentrismo già affermato da Copernico e Galileo, ma diede un’originale interpretazione dell’intero Universo, concepito come una macchina regolata da leggi matematiche. Una macchina i cui componenti, la Terra, il Sole, la Luna e gli altri astri, sono soggetti a una forza unica, la gravitazione, in virtù della quale ciascun astro ha una sua posizione nello spazio e si muove in maniera precisa e prevedibile.

L’Universo appare in tal modo paragonabile a un immenso orologio, i cui movimenti proce- dono all’infinito, regolari e uniformi.

lA tERRA E lA MElA: Un’AttRAzIOnE RECIPROCA Secondo il celebre racconto di un amico di Newton, William Stukeley, la scintilla che avrebbe fatto scaturire queste riflessioni sarebbe stata la vista di una mela caduta da un albero. «Noi uscimmo in giardino all’ombra di un melo, e sir Isaac mi narrò come si fosse trovato nelle medesime circostanze allorché per la prima volta gli era balenata l’idea della gravitazione. Mentre sedeva in giardino meditando, una mela cadde dall’albero vicino ai suoi piedi. Perché, si chiese Newton, un peso cade sempre perpendicolarmente? Perché non di lato, ma sempre verso il centro della Terra?

Ci deve essere nella materia una forza di attrazione concentrata nel centro della Terra. Se la materia attrae così un’altra materia, deve esserci una proporzione con la sua massa. Perciò la mela attira la Terra, come la Terra attira la mela. Deve esistere, in definitiva, una forza simile a quella che noi chiamiamo forza di gravità, diffusa in tutto l’Universo».

lA tRADIzIOnE MEDICA E lO stUDIO DEl CORPO Nel XVII secolo si verificarono decisivi cam- biamenti anche nel pensiero medico. Fino ad allora il corpo umano era rimasto sostan- zialmente un mistero per la scienza: si ignorava la funzione degli organi, nessuno sapeva con precisione a che cosa servissero il fegato, il cuore, i polmoni, le arterie, le vene. Le teorie mediche facevano ancora riferimento alla teoria degli “umori” e dei “temperamenti”, sviluppata da Galeno nel II secolo d.C. sulla base della tradizione ippocratica, che ipotizzava una corrispondenza fra la natura del corpo umano (microcosmo) e la natura dell’Univer-

so (macrocosmo), basati entrambi su quattro elementi-base ossia la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco, e su quattro qualità fondamentali ossia il caldo, il freddo, il secco e l’umido [7.6].

lA sCOPERtA DEllA MACCHInA UMAnA Una delle prime importanti scoperte fu fatta da un inglese, William Har- vey (1578-1657), formatosi presso l’U- niversità di Padova, centro della pri- ma rivoluzione anatomica di Vesalio ONLINE

[16.4]. Qui, adottando il metodo sperimentale, Harvey scoprì la circolazione sanguigna:

fu lui, per la prima volta, a mostrare che il corpo umano funziona come una macchina, che il cuore è una pompa e il sangue circola di continuo attraverso un doppio sistema di canali, le arterie e le vene. Circa cinquant’anni dopo, uno studioso italiano, il bolognese Marcello Malpighi (1628-1694), servendosi di un apparecchio di recente invenzione, il microscopio – messo a punto da Galileo e perfezionato dall’olandese Antoni van Leeuwenhoek (1632- 1723) –, scoprì l’esistenza dei vasi capillari (arterie sottilissime non visibili a occhio nudo) e descrisse la struttura del tessuto polmonare e del fegato, dando inizio a quella branca della scienza medica chiamata istologia (che studia, appunto, la struttura microscopica degli organi).

nUOvE sCOPERtE BIOlOgICHE Il metodo sperimentale, favorito dall’uso del microscopio, por- tò a nuovi risultati nel campo della biologia: il medico e naturalista toscano Francesco Redi (1626-1697) dimostrò la falsità delle teorie tradizionali sulla “generazione spontanea”, secondo la quale le mosche nascono dalla putrefazione della carne, dimostrando che questi insetti nascono da uova precedentemente deposte. Fu un colpo violentissimo alla tradizio- ne antropocentrica di matrice aristotelica, secondo cui gli animali situati nella parte bassa della scala zoologica si riproducono dalla putrefazione di resti organici, cioè appunto per generazione spontanea.

Frattanto la chimica (che si sarebbe pienamente sviluppata nel secolo successivo grazie agli studi di Antoine-Laurent Lavoisier) ricevette un impulso decisivo dalle ricerche dell’ir- landese Robert Boyle (1627-1691).

4 scienza, tecnica, filosofia

DAllA sCIEnzA AllA FIlOsOFIA Il successo del metodo sperimentale e la polemica contro i pregiudizi uscirono ben presto dall’ambito strettamente scientifico, per diventare il nuovo parametro della cultura europea, un nuovo modo di pensare la ricerca e gli studi. Il filosofo inglese Francis Bacon o Bacone (1561-1626) intitolò Novum Organum ossia ‘nuovo stru- mento’ la sua opera più famosa, pubblicata nel 1620, che contrapponeva il procedimento tecnico-scientifico alla vecchia logica aristotelica (Organum era il titolo dato all’insieme delle opere logiche di Aristotele). Un altro filosofo, il francese René Descartes o Cartesio (1596-1650), assunse la matematica (base della ricerca di Galileo e degli altri protagonisti della rivoluzione scientifica) come fondamento del pensiero umano e delle indagini sulla natura; egli fu un tenace sostenitore del cosiddetto “meccanicismo”, che pensava gli esseri viventi come altrettante macchine, prospettando una corrispondenza tra studi fisici e fisio- logici, tra lo studio della macchina-uomo e quello della macchina-universo. Nuovi metodi di calcolo matematico – con la scoperta del calcolo infinitesimale – furono messi a punto dal filosofo tedesco Gottfried Leibniz (1646-1716).

sCIEnzA E tECnICA Lo stretto rapporto fra scienza e tecnica caratterizzò la nuova ondata di studi. Lo sviluppo della riflessione scientifica si basò in modo sempre più sistematico su strumenti di misurazione precisi e affidabili. L’invenzione del cronometro e del sestante, per esempio, consentirono alla cartografia di fare rapidi passi avanti.

Lo stesso orologio, che esisteva da secoli, raggiunse un alto grado di precisione solo grazie ai miglioramenti tecnici apportati dall’olandese Christiaan Huygens (1629-1695), che introdusse la molla a spirale e il pendolo, il cui moto regolare era già stato studiato da Galileo, senza però

ONLINE

Macchina per la

moltiplicazione di leibniz, 1683

[Deutsches Museum, Monaco di Baviera]

Con questo strumento per il calcolo Leibniz perfeziona la calcolatrice già costruita da Pascal qualche decennio prima:

introducendo un cilindro a gradini rese possibile la moltiplicazione diretta.

sestante

È uno strumento che serve per misurare gli angoli e in particolare è utilizzato per definire l’altezza apparente degli astri sopra l’orizzonte o la distanza tra di essi. Durante la navigazione l’angolo di misura definisce con precisione una specifica posizione su una

mappa nautica.

(7)

C26 nAsCE lA sCIEnzA MODERnA 380 U8 EUROPA CHE CAMBIA

trovare alcuna applicazione pratica. La combinazione fra il calcolo mate- matico e la tecnologia dell’orologio (in particolare della ruota dentata) fu all’origine della prima calcolatrice meccanica a ingranaggi, inventata dal francese Blaise Pascal (1623-1662).

Figura esemplare nel panorama della cultura scientifica inglese del Seicento fu Robert Hooke (1635-1703), abilissimo inventore e costrut- tore di strumenti scientifici. A lui si deve la fabbricazione di un tipo di microscopio composto (dotato di due o più lenti). Secondo Hooke i nuovi strumenti scientifici sono “aiuti meccanici dei sensi”, dispositivi in grado sopperire alla debolezza dei sensi, e così di svelare nuovi sco- nosciuti mondi.

vERsO Un sAPERE EnCIClOPEDICO La crescita degli studi teorici e speri- mentali nei più diversi campi portò, sul finire del XVII secolo, ai primi tentativi di abbracciare le scienze in un unico sapere enciclopedico:

pioniere di questo approccio al mondo della conoscenza è ritenuto il fi- losofo e scrittore francese Pierre Bayle (1647-1706), il quale, rifugiato- si in Olanda per sfuggire alle persecuzioni contro i protestanti, pubblicò tra il 1697 e il 1702 un Dizionario storico-critico che in 2.038 articoli discute i fondamenti del pensiero umano, dei suoi pregiudizi, dei suoi errori, delle sue conquiste.

lE PRIME ACCADEMIE sCIEntIFICHE Ancora nel Seicento nacque un nuo- vo, caratteristico genere di istituzione culturale: le accademie scien- tifiche, luoghi di incontro e di discussione che in breve tempo di- ventarono la sede privilegiata degli scambi intellettuali su scala internazionale. La prima accademia fu quella dei Lincei, fondata a Roma nel 1603, che difese Galileo e i suoi al- lievi dalle accuse del Sant’Uffizio. Nel 1657 nacque a Firenze l’Accademia del Cimento, nel 1662 a Londra la Royal Society, nel 1666 a Parigi l’Académie Royale des Sciences.

Analoghe associazioni nacquero, col tempo, in tutti i paesi europei.

thomas sprat, La Royal Society e il re, 1677

[da History of the Royal Society; Royal Society, Londra]

L’incisione rappresenta un’immaginaria visita di Carlo II, re d’Inghilterra, alla Royal Society di Londra. Il patrocinio e la protezione che il sovrano inglese le accordò accrebbero moltissimo il prestigio dell’accademia.

PER LO STUDIO ONLINE

PER IL METODO STORICO LA STORIA NELLE FONTI Come Copernico giunse all’ipotesi

geocentrica 26.1 Galileo spiega i vantaggi del

telescopio 26.2

STORIA E STORIOGRAFIA

LA STORIA NEI LUOGHI

PER L’INTERDISCIPLINARITÀ STORIA SCIENZA E ECONOMIA La rivoluzione anatomica

dell’umanista Andrea Vesalio 26.3 Con la rivoluzione scientifica

strumenti di precisione per una scienza nuova 26.4

STORIA E ARTE Come cambia lo sguardo

dell’artista 26.2

AUDIOSINTESI TEST INTERATTIVI LEZIONE ATTIVA (PPT)

MAPPA DI SINTESI

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C26 nAsCE lA sCIEnzA MODERnA 381 U8 EUROPA CHE CAMBIA

trovare alcuna applicazione pratica. La combinazione fra il calcolo mate- matico e la tecnologia dell’orologio (in particolare della ruota dentata) fu all’origine della prima calcolatrice meccanica a ingranaggi, inventata dal francese Blaise Pascal (1623-1662).

Figura esemplare nel panorama della cultura scientifica inglese del Seicento fu Robert Hooke (1635-1703), abilissimo inventore e costrut- tore di strumenti scientifici. A lui si deve la fabbricazione di un tipo di microscopio composto (dotato di due o più lenti). Secondo Hooke i nuovi strumenti scientifici sono “aiuti meccanici dei sensi”, dispositivi in grado sopperire alla debolezza dei sensi, e così di svelare nuovi sco- nosciuti mondi.

vERsO Un sAPERE EnCIClOPEDICO La crescita degli studi teorici e speri- mentali nei più diversi campi portò, sul finire del XVII secolo, ai primi tentativi di abbracciare le scienze in un unico sapere enciclopedico:

pioniere di questo approccio al mondo della conoscenza è ritenuto il fi- losofo e scrittore francese Pierre Bayle (1647-1706), il quale, rifugiato- si in Olanda per sfuggire alle persecuzioni contro i protestanti, pubblicò tra il 1697 e il 1702 un Dizionario storico-critico che in 2.038 articoli discute i fondamenti del pensiero umano, dei suoi pregiudizi, dei suoi errori, delle sue conquiste.

lE PRIME ACCADEMIE sCIEntIFICHE Ancora nel Seicento nacque un nuo- vo, caratteristico genere di istituzione culturale: le accademie scien- tifiche, luoghi di incontro e di discussione che in breve tempo di- ventarono la sede privilegiata degli scambi intellettuali su scala internazionale. La prima accademia fu quella dei Lincei, fondata a Roma nel 1603, che difese Galileo e i suoi al- lievi dalle accuse del Sant’Uffizio. Nel 1657 nacque a Firenze l’Accademia del Cimento, nel 1662 a Londra la Royal Society, nel 1666 a Parigi l’Académie Royale des Sciences.

Analoghe associazioni nacquero, col tempo, in tutti i paesi europei. Tra XVI e XVII secolo gli studi scientifici conobbero in Europa un rapido sviluppo. In campo astronomico prese corpo la teoria eliocentrica (il Sole è il centro dell’Universo, non la Terra come pretendeva la scienza ufficiale del tempo, sostenuta anche dalla Chiesa che proponeva un’interpretazione letterale della Bibbia): a ciò condussero gli studi del polacco Niccolò Copernico, del tedesco Giovanni Keplero e infine di Galileo Galilei, un fisico e professore dell’Università di Pisa che dimostrò in termini matematici la nuova teoria, avvalendosi anche dell’osservazione diretta del cielo fatta attraverso uno strumento di nuova invenzione, il cannocchiale.

Il carattere libero e sperimentale della nuova scienza incontrò la dura opposizione della Chiesa:

l’opera di Copernico fu posta all’Indice nel 1616 e a Galileo fu proibito di diffondere le teorie eliocentriche, ritenute “assurde” ed “eretiche”.

Dopo aver tentato vanamente di convincere teologi e astronomi tradizionalisti della fondatezza della

propria dottrina, Galileo fu condannato dal tribunale dell’Inquisizione (1633) e costretto ad abiurare e ad abbandonare gli studi, ritirandosi a vita privata.

Al di là dei contenuti innovativi, proprio il fatto di volersi basare sull’osservazione diretta della natura, e inoltre su un metodo “sperimentale” riproducibile in laboratorio, costituirono la base metodologica di quella che gli storici hanno chiamato “rivoluzione scientifica” dell’età moderna. Altro presupposto del nuovo metodo scientifico era che, per studiare i fenomeni naturali, non basta osservarli e descriverli:

bisogna anche saper leggere le regole matematiche su cui quei fenomeni si fondano.

Oltre all’astronomia e alla fisica, che trovò

coronamento nella teoria della gravitazione

universale del fisico, matematico e astronomo inglese Isaac Newton, il rinnovamento degli studi coinvolse le altre scienze, dalla biologia (con Francesco Redi) alla chimica (con Robert Boyle) alla meccanica (con

MAPPA DI SINTESI

Pensiero

scientifico-filosofico moderno (Bacon, Cartesio, Leibniz)

Processo a Galileo

Progressi in campo medico (Harvey, Malpighi) Eliocentrismo

(Copernico, Keplero,

Galileo)

Legge di gravità

(Newton) Nuovi strumenti

di osservazione e calcolo

Metodo sperimentale

Critica del principio di autorità

Condanna della Chiesa RIVOLUZIONE

SCIENTIFICA

Linguaggio matematico

PERCORSO BREVE

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C26 nAsCE lA sCIEnzA MODERnA 382 U8 EUROPA CHE CAMBIA

Robert Hooke). Nella medicina, in particolare, si iniziò a capire il funzionamento del corpo umano, con gli studi di William Harvey, che scoprì la circolazione sanguigna, e di Marcello Malpighi, che descrisse la struttura dei tessuti di polmoni e fegato.

L’uso del metodo sperimentale nella ricerca si estese fino a creare una nuova concezione degli studi e della ricerca. In filosofia, Francis Bacon contrappose il pensiero scientifico alla logica aristotelica; Cartesio pose la matematica alla base del suo pensiero

meccanicista; Leibniz mise a punto un nuovo metodo di calcolo, quello infinitesimale. Il rapporto tra scienza e tecnica portò a sviluppare nuovi strumenti di misurazione, come il cronometro, il sestante, la calcolatrice meccanica, e a perfezionare quelli già esistenti, come l’orologio. Alla fine del secolo si ebbero i primi tentativi di associare le diverse scienze in un sapere enciclopedico e nacquero inoltre le prime accademie, luoghi di incontro e discussione tra intellettuali, che si svilupparono in tutti i paesi europei.

PALESTRA DELLE COMPETENZE FOCALIZZARE I CONCETTI CHIAVE

1 Associa alle parole chiave il significato corretto.

• cartografia

• eliocentrismo

• ellissi

• gravitazione

• istologia

• meccanicismo

• metodo sperimentale

• microscopio

• sestante

• vasi capillari

Strumento ottico che ingrandisce notevolmente le immagini di oggetti Teoria astronomica per la quale il Sole si trova al centro dell’Universo Arterie molto sottili e non visibili a occhio nudo

Branca della biologia che studia la struttura dei tessuti animali o vegetali Strumento per misurare l’altezza degli astri o la distanza tra di essi Teoria della conoscenza basata sui risultati di un esperimento Forma tipica dell’orbita percorsa da un corpo celeste

Branca della geografia che riguarda la raffigurazione planimetrica Teoria che descrive gli esseri viventi come simili a delle macchine Attrazione che si verifica tra due corpi composti di materia

2 Indica se le affermazioni sono vere o false.

a. Gli studi di Francesco Redi diedero inizio alla branca medica dell’istologia. V F b. Il maggior merito di Galileo consiste nell’invenzione del cannocchiale. V F c. Cartesio prospettava un parallelismo tra lo studio dell’uomo e quello dell’Universo. V F d. Pascal permise di apportare dei miglioramenti tecnici all’orologio. V F e. Le teorie astronomiche accettate dalla Chiesa tra XVI-XVII secolo derivavano da Aristotele

e Tolomeo. V F

f. Secondo la legge di gravitazione universale, ogni astro ha una sua posizione e si muove. V F g. Pierre Bayle è stato tra i primi a diffondere il metodo dello studio enciclopedico. V F h. Le accademie scientifiche diventarono il centro principale degli studi nazionali. V F i. Davanti all’Inquisizione Galileo fu costretto a ritrattare il suo sostegno alla teoria eliocentrica. V F l. Secondo Galileo i fenomeni naturali sono basati su leggi matematiche che vanno comprese. V F m. Keplero affermò che la Terra si trova al centro dell’Universo senza muoversi. V F

3 Completa la tabella inserendo i termini mancanti (alcuni termini possono essere usati più volte).

• acqua • aria • Aristotele • asse • calcolatrice • caldo • canali • capillari • cielo • Copernico • corpo

• cronometro • cuore • descrizione • diretta • eliocentrica • esperimento • fegato • fenomeni • finita

• freddo • fuoco • Galeno • Galilei • geocentrica • infinito • Keplero • laboratorio • natura • orbite

• orologio • pianeti • polmoni • sangue • secco • sestante • Sole • studio • Terra • tessuti • Tolomeo

• umido • umori • Universo • verità

PRIMA DOPO

Astronomia • Protagonisti della teoria sull’...: ...

(IV sec. a.C.); ... (II sec. d.C.)

• ... immobile al centro dell’Universo

• ... e Terra: corpi di diversa ...

• ...: ... e perfetto;

• ...: ... e imperfetta

• Protagonisti della teoria ...: ..., ..., ...

• ... immobile al centro dell’Universo

• ... e altri ... si muovono attorno al ...

• ...: movimento sul suo ... e intorno al ....

• ... ellittiche. Metodo per lo studio

della natura Osservazione, ..., ... • Osservazione ... dei ...

• Riproduzione in ...

• ... con esito positivo: ... scientificamente dimostrata

Medicina • Teoria degli ...: ... (II sec. d.C.)

• Corrispondenza tra ... umano e ...

• quattro elementi base: ..., ..., ..., ...

• quattro qualità: ..., ..., ..., ...

• Osservazione del ... umano

• Harvey: ... pompa; il ... circola attraverso un sistema di ...

• Malpighi: vasi ...; descrizione di ... di ... e ...

Strumenti di misurazione orologio ..., ...

• Huygens: perfezionamenti tecnici dell’...

• Pascal: prima ... meccanica

RIELABORARE E PRODURRE

4 Leggi la citazione di Niccolò Copernico riportata a p.

374 e rispondi alle seguenti domande.

1. Quali sono le caratteristiche attribuite al Sole?

2. Quali sono le caratteristiche attribuite alla Luna?

3. Da cosa dipende l’alternanza di giorni, anni, stagioni, clima?

4. Che cosa è detto riguardo alle stelle?

Leggi la citazione di Galileo Galilei riportata a pp. 377- 378 e rispondi alle seguenti domande.

1. A che cosa è paragonato l’Universo?

2. In che modo esso può essere compreso?

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C26 nAsCE lA sCIEnzA MODERnA 383 U8 EUROPA CHE CAMBIA

meccanicista; Leibniz mise a punto un nuovo metodo di calcolo, quello infinitesimale. Il rapporto tra scienza e tecnica portò a sviluppare nuovi strumenti di misurazione, come il cronometro, il sestante, la calcolatrice meccanica, e a perfezionare quelli già esistenti, come l’orologio. Alla fine del secolo si ebbero i primi tentativi di associare le diverse scienze in un sapere enciclopedico e nacquero inoltre le prime accademie, luoghi di incontro e discussione tra intellettuali, che si svilupparono in tutti i paesi europei.

PALESTRA DELLE COMPETENZE FOCALIZZARE I CONCETTI CHIAVE

1 Associa alle parole chiave il significato corretto.

• cartografia

• eliocentrismo

• ellissi

• gravitazione

• istologia

• meccanicismo

• metodo sperimentale

• microscopio

• sestante

• vasi capillari

Strumento ottico che ingrandisce notevolmente le immagini di oggetti Teoria astronomica per la quale il Sole si trova al centro dell’Universo Arterie molto sottili e non visibili a occhio nudo

Branca della biologia che studia la struttura dei tessuti animali o vegetali Strumento per misurare l’altezza degli astri o la distanza tra di essi Teoria della conoscenza basata sui risultati di un esperimento Forma tipica dell’orbita percorsa da un corpo celeste

Branca della geografia che riguarda la raffigurazione planimetrica Teoria che descrive gli esseri viventi come simili a delle macchine Attrazione che si verifica tra due corpi composti di materia

2 Indica se le affermazioni sono vere o false.

a. Gli studi di Francesco Redi diedero inizio alla branca medica dell’istologia. V F b. Il maggior merito di Galileo consiste nell’invenzione del cannocchiale. V F c. Cartesio prospettava un parallelismo tra lo studio dell’uomo e quello dell’Universo. V F d. Pascal permise di apportare dei miglioramenti tecnici all’orologio. V F e. Le teorie astronomiche accettate dalla Chiesa tra XVI-XVII secolo derivavano da Aristotele

e Tolomeo. V F

f. Secondo la legge di gravitazione universale, ogni astro ha una sua posizione e si muove. V F g. Pierre Bayle è stato tra i primi a diffondere il metodo dello studio enciclopedico. V F h. Le accademie scientifiche diventarono il centro principale degli studi nazionali. V F i. Davanti all’Inquisizione Galileo fu costretto a ritrattare il suo sostegno alla teoria eliocentrica. V F l. Secondo Galileo i fenomeni naturali sono basati su leggi matematiche che vanno comprese. V F m. Keplero affermò che la Terra si trova al centro dell’Universo senza muoversi. V F

3 Completa la tabella inserendo i termini mancanti (alcuni termini possono essere usati più volte).

• acqua • aria • Aristotele • asse • calcolatrice • caldo • canali • capillari • cielo • Copernico • corpo

• cronometro • cuore • descrizione • diretta • eliocentrica • esperimento • fegato • fenomeni • finita

• freddo • fuoco • Galeno • Galilei • geocentrica • infinito • Keplero • laboratorio • natura • orbite

• orologio • pianeti • polmoni • sangue • secco • sestante • Sole • studio • Terra • tessuti • Tolomeo

• umido • umori • Universo • verità

PRIMA DOPO

Astronomia • Protagonisti della teoria sull’...: ...

(IV sec. a.C.); ... (II sec. d.C.)

• ... immobile al centro dell’Universo

• ... e Terra: corpi di diversa ...

• ...: ... e perfetto;

• ...: ... e imperfetta

• Protagonisti della teoria ...:

..., ..., ...

• ... immobile al centro dell’Universo

• ... e altri ... si muovono attorno al ...

• ...: movimento sul suo ... e intorno al ....

• ... ellittiche.

Metodo per lo studio

della natura Osservazione, ..., ... • Osservazione ... dei ...

• Riproduzione in ...

• ... con esito positivo: ...

scientificamente dimostrata Medicina • Teoria degli ...: ... (II sec. d.C.)

• Corrispondenza tra ... umano e ...

• quattro elementi base: ..., ..., ..., ...

• quattro qualità: ..., ..., ..., ...

• Osservazione del ... umano

• Harvey: ... pompa; il ...

circola attraverso un sistema di ...

• Malpighi: vasi ...; descrizione di ...

di ... e ...

Strumenti di misurazione orologio ..., ...

• Huygens: perfezionamenti tecnici dell’...

• Pascal: prima ... meccanica

RIELABORARE E PRODURRE

4 Leggi la citazione di Niccolò Copernico riportata a p.

374 e rispondi alle seguenti domande.

1. Quali sono le caratteristiche attribuite al Sole?

2. Quali sono le caratteristiche attribuite alla Luna?

3. Da cosa dipende l’alternanza di giorni, anni, stagioni, clima?

4. Che cosa è detto riguardo alle stelle?

Leggi la citazione di Galileo Galilei riportata a pp. 377- 378 e rispondi alle seguenti domande.

1. A che cosa è paragonato l’Universo?

2. In che modo esso può essere compreso?

3. Che cosa accade quando esso non è compreso?

Leggi la citazione di William Stukeley riportata a p. 378 e rispondi alle seguenti domande.

1. Quando Newton intuisce per la prima volta la legge di gravitazione universale?

2. In seguito all’osservazione di quale fenomeno?

3. Quali domande si pone? Quali ipotesi formula?

4. A quale conclusione giunge?

Sulla base delle informazioni raccolte, scrivi un testo di almeno 10 righe dal titolo “Il progresso scientifico nel XVII secolo”.

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384 INTERVISTA ALL’AUTORE

U8 EUROPA CHE CAMBIA EDUCAzIOnE CIvICA lA CIttADInAnzA DIgItAlE nEllA sOCIEtÀ DEllA COnOsCEnzA

TEMA CHIAVE DI EDUCAZIONE CIVICA

Professore, tra Seicento e Settecento l’affermarsi del metodo scientifico influenzò il modo in cui circo- lavano le idee? Possiamo parlare di una rivoluzione nella rivoluzione?

La ricerca scientifica, che ha fatto passi da gigante soprattut- to a iniziare dal XVII secolo, è alla base della società moder- na, delle conquiste tecnologiche, dei sistemi di lavoro e dei modi di vita profondamente rinnovati che ne sono scaturiti.

Nel Seicento gli uomini di scienza videro rompersi gli argini stretti entro i quali la conoscenza e la ricerca erano state co- strette per secoli e assecondarono l’esigenza di confrontarsi a livello internazionale. Si istituirono i primi luoghi deputati allo scambio, le accademie scientifiche, come la Royal So- ciety londinese, l’Académie Royale des Sciences parigina, destinate a giocare un grande ruolo. Si innescò un processo di circolazione delle idee e delle conoscenze che è stato fondamentale per le società europee dell’epoca e per la sto- ria dell’umanità più in generale. Un processo che proseguì nel corso del Settecento, durante l’età che fu detta “dei Lumi della Ragione”, ed esplose coinvolgendo più campi del sa- pere, non esclusivamente quello scientifico. Esso generò un modo nuovo di intendere la conoscenza.

Fu in quel clima culturale che il padre dell’economia politi- ca, Adam Smith (1723-1790), sostenne che le convinzioni e le idee di ciascuno non dipendono tanto da processi di apprendimento individuali, quanto da scambi continui con gli altri, simili a quelli che si verificano quando circo- lano i prodotti e le merci. Questo processo di circolazione culturale sembra aver inciso sul nostro stesso rapporto con le idee: abbiamo smesso di considerarle il prodotto esclusivo della elaborazione dei singoli individui, le consi- deriamo piuttosto “materia viva” nello scambio tra in- dividui; le idee possono riplasmarsi, combinarsi, generare altre idee inaspettate, smentirsi, rafforzarsi.

La nostra è una società dell’informazione: com’è cambiata la circolazione delle idee e del sapere?

In effetti, la società attuale è spesso definita società dell’in- formazione, per sottolineare il ruolo assunto dall’informa- tica e dalle telecomunicazioni nella circolazione delle idee e della conoscenza. La velocità e capillarità del flusso di informazioni non hanno paragoni col passato: non più

circoscritte alle comunità di studiosi, scienziati, lettori col- ti, le informazioni interessano una vastissima parte della popolazione umana, su scala globale. Nel nostro mondo tutte le informazioni possono essere trasformate in forma- to digitale, cioè in una serie di numeri binari (0, 1) che li rendono facilmente trasportabili attraverso le linee di tele- comunicazione. L’integrazione tra informatica e telecomu- nicazioni ha dato vita alle reti telematiche, la più nota e diffusa delle quali è Internet.

Restare al passo coi tempi richiede un’attenzione priori- taria all’informazione, ed è proprio questo termine che dà origine alla parola informatica, derivata da “informazione + matematica”, ossia un’informazione automatizzata, basata su regole scientifico-matematiche, finalizzate alla raccolta e all’elaborazione dei dati.

Che differenza c’è tra informazione e conoscenza?

Informazione non significa conoscenza. La grande disponibilità di dati, da sola, significa poco. L’osservazione della realtà – quella che faceva Galileo Galilei utilizzando il cannocchiale, quella su cui è costruito il metodo fondamen- tale della scienza moderna – fornisce dati grezzi, informa- zioni che poi devono essere interpretate, confronta- te, spiegate, discusse con spirito critico. Solo in questo modo la “società dell’informazione” può diventare una

“società della conoscenza”. Solo così le informazioni di- ventano risorse, che consentono alla società e all’individuo di operare efficacemente per raggiungere certi scopi, essi stessi definiti in base all’analisi e allo studio delle informa- zioni raccolte.

Affinché una società si regga sulla diffusione e sull’utiliz- zo di informazioni, conoscenze e saperi tecnologicamente avanzati, la conoscenza va condivisa e messa a disposizio- ne di tutti. Su questo fronte anche i governi, nazionali e in- ternazionali, si sono trovati nella necessità di agire. Faccio un solo esempio. L’Unione europea ha lanciato alla fine del secolo scorso (1984-88) il Programma ESPRIT, un pro- gramma di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione, per supportare diversi settori industria- li legati alle tecnologie informatiche: la microelettronica avanzata, la produzione di software, l’elaborazione dati, la produzione industriale coordinata dalle IT (Information

lA CIttADInAnzA DIgItAlE

nEllA sOCIEtÀ DEllA COnOsCEnzA

Technology). ESPRIT ha anche sostenuto il coordinamento dei programmi di ricerca e di sviluppo tra gli Stati membri dell’Unione e su scala mondiale.

Qual è il ruolo della tecnologia digitale nella società della conoscenza?

La rivoluzione digitale non è solo un evento tecnologico; essa ha mutato enormemente l’approccio alla cultura, al lavoro e al tempo libero ed è considerata indispensabile in tutti gli ambiti della vita sociale. Con la digitalizzazione dell’in- formazione è cambiato sia il rapporto tra le persone, sia la comunicazione tra lo Stato e i cittadini. L’influenza sull’e- conomia è tangibile: la ricchezza di un paese non è più misurata dal solo possesso di risorse naturali o dal volume della produzione, ma anche e soprattutto da come i prodotti e i servizi sono progettati, promossi e immessi sul mercato.

L’immediata circolazione delle informazioni ha contribuito a rendere globali tutti (o quasi) i mercati rendendo la concor- renza aperta al mondo intero e non più a territori limi- tati. Lo sviluppo della società dell’informazione, grazie alla costituzione di reti digitali globali che collegano fra loro una moltitudine di soggetti, è spesso indicata con l’espressione

“villaggio globale”, coniata nel 1964 dal sociologo Marshall McLuhan per indicare un mondo unico, senza frontiere, dove tutto e tutti sono sempre raggiungibili.

Cosa si intende con l’espressione “divario digitale”?

Se le tecnologie dell’informa- zione e della comunicazione sono il cuore della nuova economia della conoscenza, è fondamentale tener conto del “divario digitale” tra chi ha accesso effettivo alle tec- nologie dell’informazione (per-

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