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GLI AMICI DELLA SCUOLA MAGAZINE DELL IC DE AMICIS MANZONI

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I GIOCHI MATEMATICI

PROGETTO CONTINUITA’

“IMMAGINI DELLA STORIA”

ANNO III – NUMERO 2 – 10 maggio 2019

GLI AMICI DELLA SCUOLA MAGAZINE DELL’IC “DE AMICIS – MANZONI”

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Martedì 19 marzo 2019 alle ore 10:00, nel plesso Manzoni della scuola secondaria, si è svolta una conferenza tal titolo “La donna e la giustizia”. A essere coinvolti sono stati tutti gli alunni delle classi terze, i quali con la guida delle loro insegnanti di lettere hanno approfondito e successivamente esposto i tratti essenziali della biografia di alcune delle donne che hanno dato un contributo fondamentale al cambiamento della società.

La conferenza è stata aperta dalla Prof.ssa Maria Teresa Longo, la quale, dopo aver portato i saluti del dirigente scolastico Prof.ssa Maria Blonda, ha presentato l’avvocato Maria Rosaria Guglielmi, nonché assessore all’Istruzione e secondo avvocato donna del nostro Paese. Si è dato inizio alla conferenza con una breve riflessione sull’ ancora attuale sottomissione della figura femminile nei confronti di quella maschile e sull’importanza di riflettere su tali argomenti al fine di consentire a noi giovani donne di comprendere il nostro valore senza mai dover scendere a compromessi. Sono state presentate: Anna Maria Mozzoni, Sibilla Aleramo, Elsa Morante, Claudia Ruggerini, Alda Merini, Lea Garofalo e Franca Viola. Claudia Ruggerini è entrata giovanissima nella Resistenza, è stata l’unica donna nel Comitato di Iniziativa che ha occupato la redazione del “Corriere della Sera” per fare uscire il primo giornale non più fascista; primario di neurochirurgia si è battuta contro le Scuole Speciali a favore dell’ integrazione degli alunni con patologie neurologiche e psichiche. Franca Viola , all’ età di 17 anni, rifiutò un signore molto temuto e rispettato della sua città, Filippo Melodia, che si era invaghito di lei. Così per ripicca l’uomo bruciò la casa in campagna della famiglia Viola con tanto di vigneto. Vedendo che Franca non cedeva, la rapì e ne fece oggetto di violenza ripetuta, proponendole dopo svariati mesi un matrimonio riparatore. Ma Franca rifiutò ancora e denunciò Melodia, affiancata dal padre e, successivamente, dall’ intera comunità. Per l’Italia di allora fu una rivoluzione.

Alla fine del processo Melodia e i suoi complici furono dichiarati colpevoli e contattati a 11 anni di reclusione. Quella ragazzina divenne il simbolo dell’

emancipazione delle donne in Italia ed è grazie a lei se il nostro oggi è un paese moderno. Lea Garofalo è nata in un clima famigliare mafioso e si è ritrovata a sua insaputa a sposarsi con un boss della Ndrangheta. Dopo la nascita della figlia Denise, ha iniziato a denunciare le azioni mafiose della sua famiglia, entrando così in un programma di protezione insieme alla figlia; spostandosi sotto scorta da una città all’altra dell’Italia, durante la sua permanenza a Milano, il marito la uccide. Per un po’ Denise vive col padre , fin quando un giorno trova il coraggio di denunciarlo, continuando la battaglia di sua madre. Anna Maria Mozzoni è

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forse la figura più importante della vita politica italiana e internazionale fra Otto e Novecento. Il suo impegno teorico, civile, politico disegna una biografia di grandissima vitalità e instancabile lavoro, fatta di scritti, relazioni e incontri, confronti, studio. Nasce in una famiglia colta, di origini aristocratiche, ma di modesta ricchezza. Sua madre, Delfina Piantanida, appartiene all’alta borghesia milanese, Anna Maria mal sopporta l’educazione bigotta e conservatrice impartita dalle suore e nel 1851 preferisce ritornare a casa dove continuerà i suoi studi da autodidatta attingendo alla ricca biblioteca paterna. Nel 1855 Anna Maria pubblica il suo primo scritto, in francese, una commedia dal titolo “La Masque de fer, comédie en trois actes”. Vicina alle posizioni repubblicane e mazziniane si inserisce attivamente nei gruppi mazziniani dove inizia a lavorare sui temi dell’emancipazione femminile e l’uguaglianza dei diritti tra donne e uomini, rifiutando la pretesa “naturale” del ruolo tradizionale e domestico della donna. È di questi anni la pubblicazione della sua prima opera dedicata a questi temi La donna e i suoi rapporti sociali, che Anna Maria dedica a sua madre, meritevole di averla allevata nel libero pensiero. Elsa Morante scrittrice, poetessa, saggista e

traduttrice italiana considerata una delle narratrici più importanti del secondo dopoguerra. Suo è il titolo di prima donna a vincere il Premio Strega nel 1957.

Sibilla Aleramo scrittrice e poetessa italiana. Figlia di Ambrogio Faccio, professore di scienze, e di Ernesta Cottino, casalinga, era la maggiore di quattro fratelli. Trascorse l’infanzia a Milano fino all’età di dodici anni quando interruppe gli studi per il trasferimento della famiglia a Civitanova Marche, dove il marchese Sesto Ciccolini aveva offerto al padre la direzione della propria azienda industriale. Fu suo padre a spingere Rina a impiegarsi come contabile nello stesso stabilimento. L’adolescenza della futura letterata fu infelice: nel 1889 la madre, sofferente da tempo di depressione, tentò il suicidio gettandosi dal balcone di casa. Nel 1891, a quindici anni, Rina fu violentata da un impiegato della fabbrica, Ulderico Pierangeli: rimase incinta ma perse il bambino, e tuttavia nel 1893 fu costretta dalla famiglia a un matrimonio «riparatore».

Alda Merini poetessa, aforista e scrittrice italiana. Esordisce come autrice giovanissima, a 15 anni. Attraverso una sua insegnante delle medie fu presentata ad Angelo Romanò che, apprezzandone le doti letterarie, la mise in contatto con Giacinto Spagnoletti, il quale divenne la sua guida, valorizzandone il talento.

Quindicenne, torna a casa con una recensione di una sua poesia scritta da Spagnoletti; emozionatissima la mostra all’amato padre, che però la prende e la straccia in mille pezzi dicendo alla figlia “Ascoltami, cara, la poesia non dà il pane”.

Nel 1947, la Merini viene internata per un mese nella clinica Villa Turro a Milano, dove le viene diagnosticato un disturbo bipolare. Quando ne esce alcuni amici le sono vicini e Giorgio Manganelli, conosciuto a casa di Spagnoletti insieme a Luciano Erba e David Maria Turoldo, la indirizza dagli psicoanalisti Fornari e Musatti.

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Subito dopo la parola è stata presa dall’ avvocato Guglielmi, la quale ha parlato della sua esperienza personale, mettendo in evidenza le difficoltà che ha dovuto affrontare sin da subito, dovute alla reticenza da parte della gente nel doversi confrontare con una donna avvocato. Ha inoltre spiegato ciò che l’ha spinta ad intraprendere la sua professione, ossia la voglia difendere le donne innocenti dalle ingiustizie che quotidianamente subivano.

Gloria Lippolis 3a G

Quest’ anno, i ragazzi delle classi prime hanno affrontato un argomento: il cibo e i bambini che non ne hanno!

Su questo argomento si e svolta una conferenza, a cui hanno partecipato degli esperti. Hanno spiegato come nei paesi più poveri dell’ Asia i bambini muoiono di malnutrizione in tutti i momenti.

Dopo di che loro ci hanno detto come possiamo aiutarli:

correndo! Ma in che senso? In poche parole bisogna trovare degli sponsor che promettono qualche soldino per ogni giro di corso che noi faremo. A questo punto bisognerà solo correre e donare! Facendo questo possiamo assicurare ad ogni bambino un kit di sopravvivenza, composto da un latte speciale e da alimenti che, pian piano, lo faranno guarire.

Questi kit costano molto poco a noi, ma diventeranno

preziosissimi per salvare tante vite di bambini meno

fortunati. Felicia Miraglia 1

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D

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Nel mese di marzo la nostra scuola ha organizzato un viaggio-studio in Inghilterra al quale poteva partecipare un numero limitato di alunni che frequentano le classi Terze.

Sebbene il viaggio-studio sia stato organizzato al fine di migliorare la conoscenza della lingua inglese, in realtà la nostra esperienza è andata ben oltre gli aspetti linguistici, considerando che tutti noi abbiamo sperimentato ritmi e regole dei college britannici e abbiamo scoperto nuove amicizie. Per un’intera settimana abbiamo soggiornato a Windmill Hill, nell’East Sussex, una splendida località non lontano da Brighton e a un’ora e mezza da Londra.

Presso il nostro college, nella stessa settimana, hanno soggiornato tante altre scolaresche britanniche, ma anche studenti provenienti da altre zone dell’Europa. Per fortuna c’era uno staff ben organizzato che aveva il compito di accogliere tutti. La nostra leader, ovvero tutor, si chiamava Chloe, una ragazza inglese simpatica che non conosceva l’italiano e comunicava con noi solo nella sua lingua. Lei, dal momento del nostro arrivo fino alla partenza, si è presa cura di noi: ogni sera ci anticipava il programma delle attività del giorno seguente e ci spiegava dettagliatamente cosa avremmo dovuto fare il giorno dopo. Ogni mattina ci svegliava bussando alle nostre camere; a colazione, a pranzo e a cena ci introduceva nella mensa e, nei momenti di attività di studio della lingua o di attività sportive, ci affidava ai vari Teachers. La sera organizzava per noi delle attività divertenti alle quali lei stessa partecipava, condividendo con noi il momento di spensieratezza.

Per tutti questo viaggio è stata una meravigliosa esperienza: lo sport all’aria aperta, con pioggia, vento o sole e attività insolite come calarsi da una torre altissima, arrampicarsi con la fune in cima ad una palizzata alta 10 metri (ovviamente sempre con tutte le misure di sicurezza!), è stato per noi un banco di prova, una conquista inaspettata. Essere in aula con un’insegnante madrelingua, ascoltarla, comprenderla e interagire con lei è stato emozionante, in quanto ognuno di noi si è reso conto che l’apprendimento di una lingua non è mai un ostacolo insormontabile, soprattutto quando si ha voglia di imparare.

Domenica 10 marzo è stata una giornata che mai dimenticheremo: per la maggioranza dei ragazzi è stata la prima volta in cui ha visitato Londra. Accompagnati dalle nostre guide e dalle nostre docenti della Manzoni, abbiamo fatto una lunga passeggiata tra le vie più importanti della città, riuscendo così ad ammirare i luoghi simbolo della Capitale: il BigBen, London-Eye, il Tamigi, Bukcingham Palace, Covent Garden, Leicester Square e infine Green Park dove abbiamo potuto ammirare e fotografare dei bellissimi scoiattoli.

Dal 7 al 13 Marzo il tempo è trascorso velocemente. Durante il viaggio di ritorno eravamo contenti di rientrare a casa e riabbracciare i nostri genitori, ma nello stesso tempo eravamo già nostalgici delle indimenticabili giornate appena trascorse.

Ringraziamo il Dirigente scolastico, i docenti e i nostri genitori per averci offerto questa grande occasione. Leonardo Gasparre 3a G

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Come ogni anno l’I.C. “De Amicis Manzoni” ha celebrato il “Giorno della Memoria”

con una serie di iniziative, coinvolgendo attivamente gli alunni della scuola primaria e secondaria in rappresentazioni, concerti e riflessioni per ricordare uno dei momenti più tragici della storia dell’umanità.

Tra queste, particolarmente significativa è stata la serata organizzata dagli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado, che il 26 gennaio, nel plesso Manzoni, hanno accolto con grande interesse la testimonianza del signor Giovanni Antonicelli. Non un ospite qualunque, ma oseremmo dire un uomo che in quell’occasione ci ha reso partecipi, attraverso il racconto della vita di suo padre Angelo Antonicelli, dell’eredità a lui affidata, e cioè quella della responsabilità e del ricordo.

Giovanni ci ha raccontato, con profonda emozione, la storia di suo padre Angelo Antonicelli, cittadino massafrese, il quale, partito giovanissimo dal suo paese per combattere da Bersagliere nella seconda guerra mondiale, all’indomani della caduta dell’armistizio dell’8 settembre del 1943, si è ritrovato a combattere contro i nazisti tra le organizzazioni partigiane nel Piemonte. Fatto prigioniero dai tedeschi, rinchiuso in un carcere milanese, dove è stato torturato, è stato in seguito deportato nel campo di sterminio di MAUTHASEN, da cui è stato tratto in salvo dalle truppe americane il 5 maggio 1945.

Con grande commozione e determinazione suo figlio Giovanni ci ha descritto come Angelo in tutta la sua vita abbia voluto rivelare ben poco di quella terribile esperienza di prigioniero, forse con la speranza di preservare la famiglia da tanto indescrivibile dolore.

Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1988, suo figlio Giovanni ha iniziato a ricercare notizie e fonti che potessero ricostruire, come un puzzle, quella crudele esperienza del suo genitore e di cui aveva solo qualche indizio, qualche piccola ma significativa “tesserina”. L’interesse di tutti i presenti è stato sempre costantemente alto in ogni momento del suo intervento: studenti, famiglie e docenti presenti alla manifestazione hanno ascoltato commossi il racconto e hanno mostrato interesse e stupore nel vedere da vicino alcune importanti fonti che rivelavano chiaramente l’esperienza vissuta in quegli anni da Angelo Antonicelli.

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Poter osservare tra le mani la piastrina recante il numero di matricola custodita in una piccola teca, leggere con i nostri occhi il nome del nostro concittadino tra le pagine di un vecchio giornale piemontese di quegli anni che indicava il suo arresto, ha suscitato in noi studenti profonda tristezza, ma anche la conferma e la consapevolezza che quel passato non è poi così tanto lontano. Quella terribile esperienza storica va ricordata alle giovani generazioni affinché attraverso il ricordo e lo sviluppo dell’educazione alla pace si possa costruire un futuro migliore.

Federico Marzella, 3a G

I GIOCHI MATEMATICI

Sabato 16 marzo 2019, alcuni alunni di prima, seconda e terza media della nostra scuola si sono recati presso il liceo “A.

Einstein” di Mottola per partecipare ai “Giochi matematici 2018/19”. Una volta arrivati, con un pullman messo a disposizione dalla scuola, siamo stati suddivisi in aule seguendo l’ordine alfabetico e al suono della campanella abbiamo iniziato la prova.

Gli alunni di prima e seconda media hanno risolto i quesiti appartenenti alla categoria C1, mentre gli alunni di terza hanno risolto quelli appartenenti alla categoria C2.

Terminata la prova e consegnati i fogli, siamo usciti dalla scuola e con il pullman siamo ritornati a Massafra.

Questa esperienza, oltre ad essere importante per la logica e la matematica, è servita anche a capire come si lavora in un liceo e come si svolge questa tipologia di prova.

Daniela Di Lecce 2

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A

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Venerdì 8 Marzo dalle ore 9.00 alle ore 12.30 gli alunni della classe 3^F della scuola A. Manzoni di Massafra si sono recati presso il Liceo De Ruggieri per assistere alla “Lectura Dantis”.

Per ogni scuola è stata scelta una classe campione, per questo all’evento era presente una terza per ogni scuola media di Massafra.

Otre agli alunni e i professori che li hanno accompagnati erano presenti alcune classi del liceo, il preside Milda e alcune esponenti della Croce Rossa.

Dopo un breve momento di attesa la prof.ssa Pagliari ha presentato l’

evento mentre altre docenti hanno dato la parola ai presenti.

L’ esponente della Croce Rossa ha esposto la storia di questa associazione assegnando anche un premio a Donato Mancini, vincitore del concorso pubblicato dalla stessa.

E’ seguita la parola al preside Milda che ha esternato la sua ammirazione per la Divina commedia e presentato il canto dell’ Inferno trattato: Canto XIII sui suicidi e scialacquatori.

Un’ alunna inseguito ha letto il canto al quale è seguita la parafrasi e il commento minuzioso del dirigente.

Il tutto è terminato con l’esposizione di alcune domande da parte degli alunni, domande alle quali il preside ha risposto esaustivamente.

Questo evento ha riscontrato due pareri differenti fra gli alunni delle classi terze: chi ha trovato la spiegazione leggermente monotona e chi ha gradito molto il progetto.

Michela Leggieri 3a F

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I RAGAZZI DI 5°ELEMENTARE ACCOLGONO I NUOVI ARRIVATI

In questo anno scolastico 2018\19 l’ istituto comprensivo

“De Amicis Manzoni” ha organizzato un progetto per la continuità: SCUOLA PRIMARIA-SCUOLA MEDIA,SCUOLA PRIMARIA-SCUOLA DELL’INFANZIA.

Alla De Amicis sono venuti per due volte i bambini della scuola dell’ infanzia “Cappuccetto Rosso” e noi di quinta li abbiamo accolti con gioia in autunno li abbiamo aiutati a colorare una foglia e in inverno una nota musicale.Alla finedi ogni incontro alcuni bambini hanno recitato una poesia.

È stata una bella esperienza che ci ha fatto sentire grandi perché ci siamo presi cura dei bambini per far capire loro che la scuola elementare è bella ,accogliente e divertente perché si impara giocando.

Prima di Natale,noi alunni delle quinte classi siamo stati accolti dagli alunni della scuola Secondaria di Primo Grado e ci hanno fatto visitare i vari laboratori che si trovano nella Manzoni;è stata una visita istruttiva e ci siamo divertiti molto:prima nel laboratoriodi scienze,poi linguistico e infine musicale dove abbiamo provato gli strumenti.

Letizia Gamarro 5^D

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“IMMAGINI DELLA STORIA”

Giorno venerdì 15 marzo 10 alunni delle classi seconde del nostro Istituto hanno partecipato all'incontro con la polizia scientifica che si è tenuto al museo Marta di Taranto.

La polizia scientifica nasce nel 1903, anno in cui Salvatore Ottolenghi tiene le prime lezioni di antropologia criminale a funzionari di pubblica sicurezza.

La mostra fotografica organizzata presso il museo ha come oggetto l'attività svolta dalla polizia scientifica che adotta le tecnologie più avanzate per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica. È il primo evento di questo tipo dedicato ai valori e alla storia ultracentenaria della polizia scientifica A partire da inizio novecento uno dei principali attività è stata quella di cristallizzare la scena del crimine e qui quasi allo stesso modo la mostra punta su documenti e fotografie per fermare il tempo su alcuni momenti drammatici della storia italiana per esempio: L’omicidio di Matteotti,l’arresto di Sandro Pertini,il mostro di Firenze e le stragi di mafia.

Marco Quero 2

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E

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L’espressione inglese “Fair Play” in italiano si traduce con un solo termine ovvero

“correttezza”, rendendo così chiaro il significato di quello che dovrebbe essere il comportamento di ogni sportivo. Il fair play quindi , comprende una serie di atteggiamenti che rendono la persona onesta e rispettosa di se stessa, degli altri, delle regole. Non si può essere definiti veri sportivi se non si rispettano le regole del gioco o se si manca di rispetto agli avversari o ai propri compagni di squadra. Nello sport è fondamentale rispettare il valore di tutti , per questo alla fine del gioco bisognerebbe stringere la mano a chi ha giocato con te , vincente o perdente che sia.

E se qualcuno cade, si fa male o è in difficoltà , bisogna tendere la mano e aiutare chi ci è davanti senza badare al colore della sua maglia, cioè senza fare distinzione tra un compagno di squadra e un avversario. Questo vuol dire essere leali con tutti e significa non barare approfittando delle debolezze altrui. Lo sport aiuta a crescere non solo nel corpo ma anche nella mente , soprattutto quando siamo sconfitti. Perché perdere ci spingerà a impegnarci di più per raggiungere l’obiettivo, ci aiuterà a migliorare noi stessi anche con l’aiuto dei compagni di squadra. Non siamo tutti uguali e di sicuro c’è chi è più agile e più portato nello sport rispetto ad altri. Se sei più forte dovresti aiutare chi ancora non lo è, dovresti spingerlo ad allenarsi più spesso e ad avere meno paura di sbagliare ad esempio. Ridere degli errori degli altri non ti renderà più forte ma aiutare a non commetterli sì. Lo sport è condivisione e gioco , basta poco per praticarlo. Basta una palla e un prato verde per esempio, ma la cosa importante è giocare tutti insieme senza escludere nessuno, perché lo sport deve servire a creare legami, fare conoscenze e amicizie nuove, non a sentirsi esclusi e messi da parte perché non si è abbastanza bravi. Per essere campioni di fair play bisogna giocare per divertimento, passione e non per vincere a tutti i costi. Bisogna saper esultare della propria vittoria senza offendere l’avversario. Importante è anche capire che bisogna dare il massimo di se stessi, mettersi alla prova e accettare che possiamo incontrare qualcuno più bravo di noi. E quando succede , non dovremmo invidiarlo, ma cercare di imparare dal suo talento mettendo il nostro a disposizione degli altri. Questo ci darà la possibilità di dare l’esempio a tutti coloro che giocano con noi , lanciando messaggi di solidarietà, lealtà, fratellanza,non violenza, valorizzando le diversità. E se riuscissimo ad applicare tutto questo alla vita di tutti i giorni , allora sì che saremmo dei veri campioni. Sonia Scarpetta 1a F

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Durante quest’anno scolastico, noi ragazzi delle classi terze della scuola secondaria abbiamo partecipato ed aderito al progetto “Il Commisario Mascherpa”, assistendo ad una conferenza con due rappresentanti della Polizia di Stato; durante l’incontro, abbiamo conosciuto le imprese del protagonista di un fumetto apparso sul giornale della Polizia; è un giovane commissario in servizio a Diamante, splendida località calabrese, alle prese con reati vari, fra cui il tema principale della conferenza, ossia il bullismo e il cyberbullismo. I nostri ospiti ci hanno proposto di scrivere, disegnare o drammatizzare un ‘sequel’ dell’episodio proiettato, da intitolare

“PretenDiamo Legalità”; abbiamo capito che, se vogliamo un mondo migliore in cui non ci siano più bulli e delinquenti, dobbiamo agire anche noi nel nostro piccolo, denunciando eventuali episodi di cui siamo a conoscenza o, nel peggiore dei casi, vittime. Tornati in classe, ci siamo messi all’ opera: una nostra compagna ha steso una breve sceneggiatura, la prof. di Italiano ha rivisto e corretto, dopo di che…ciak… si gira…; abbiamo allestito un semplice set nei locali della scuola e abbiamo realizzato un cortometraggio di 3 minuti che è stato, poi, montato e caricato su dvd per essere inviato alla Questura di Taranto per la partecipazione al concorso abbinato al progetto. E’ stato bellissimo per i giovani attori che si sono cimentati in questa “impresa” e per tutti noi che, in qualche modo, abbiamo partecipato alla realizzazione finale… un’esperienza unica e non facilmente dimenticabile.

Emanuele Mappa 3

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Il giorno 1 febbraio 2019, le classi terze della scuola “Alessandro Manzoni” hanno partecipato alla visione dello spettacolo in lingua inglese “Fame The Musical”, adattamento teatrale del film del 1980 “Fame” ideato da David De Silva.

De Silva racconta la vita di studenti della High School for Performing Arts

di New York, dalle audizioni fino al diploma. E’

presente una particolare attenzione sui giovani studenti e sul loro profondo amore per l’ arte e il mondo dello spettacolo. Fra di loro possiamo trovare Leroy Johnson, talentuosissimo ballerino; Bruno Martelli, musicista di origini italiane; la tenera e determinata Coco Hernandez; la timida attrice Doris Finsecker; Ralph Garci e Montgomery MacNeil. Fame è uno spettacolo particolarmente originale e coinvolgente, soprattutto se si adorano i musical e la lingua inglese.

Voto all’ esperienza: 9 Michela Leggieri 3

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In vista dell’imminente scelta della scuola superiore da frequentare, finito il percorso della scuola media, i ragazzi delle classi terze e seconde della secondaria, hanno partecipato al progetto PON, organizzato dalla scuola. Esso è articolato in dieci incontri, che cominciano alle 14:30 e terminano alle 17:00, il primo dei quali si è svolto il 9 gennaio 2019. In alcuni incontri, i professori e, i rispettivi gruppi di alunni (moduli), hanno visitato gli del territorio massafrese; in altri, i professori dell’Istituto Superiore De Ruggeri (tutor), hanno raggiunto i ragazzi nelle loro classi per illustrare i diversi aspetti di codesta scuola: gli orari, le materie prevalenti, le opportunità che offre ogni singolo indirizzo e i possibili corsi che mette a disposizione la scuola, come il corso di lingua russa, introdotto da poco. Inoltre, con gli insegnanti, vengono svolte diverse attività inerenti alle materie che insegnano gli stessi. Con le professoresse di matematica, i ragazzi, si sono cimentati, prima, nel calcolo delle probabilità, poi in un gioco chiamato “Geometriko”, basato sulle regole della geometria.

Secondo il parere dei ragazzi, questi incontri sono stati fondamentali per confermare o definire meglio la propria scelta iniziale, dimostrandosi, cosi, molto utile e interessante.

Sara Mellone 3a F

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