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COMPONIMENTI POETICI SOPRA
a aaaiiia dii issala©
D
IMARIA SANTISSIMA
DE’ FRATELLI DELLA REAL ARCICONFRATERNITA SOTTO TAL TITOLO ERETTA
IN
S. DOMENICO MAGGIORE
RECITATI Da'MEDESIMINEI.Di' 1. OTTOBRE l83l.
napoli,
(©affo.StabilimentoGipocjtapcoc)a(JiuAeppe .Seiretiuo
y
c0A
uovotIdia PaceA
r.°77, 18e1 rj.I
83
I .*
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1
1
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A SUA
ECCELLENZA
REVERENDISSIMAMONSIGNOR
FR.GIANNANGELO TORTA DA CUNEO
VESCOVO DELLE
TERMOPOLI,
PRELATO DOMESTICODISUA SANTITÀ*
,
ED
ASSISTENTEAL SOGLIOPONTIFICIO,CONSULTORE DELLA
SACRACONGREGAZIONE
DELL’INDICE*CAVALIERE
GRAN
CROCE, E VICE-GRANPRIORE DEL SACRO ORDINE COSTANTINIANO,ABBATE
COMMENDATARIO DELLA
CHIESA DIS.ANTONIO VIENNESEDIQUESTA
CITTA’, GIÀ*CONFESSORE,ED
ELEMOSINIEREDIFERDINANDOI.RE
DEI.REGNO
DELLEDUE
SICILIE DIGLORIOSA MEMORIA,ED ATTUALMENTE
DISUAALTEZZA REALE
D.
LEOPOLDO
BORBONEPRINCIPE DISALERNO.PER VIVACITÀ’D'INGEGNO, CANDIDEZZADI
COSTUME SAGGEZZA
D’OPERACON RAGIONE
AMMIRATO
QUESTIPOETICICOMPONIMENTISCRITTIPERCELEBRARE
LA GLORIA DEL ROSARIO DI M. VERGINE
LA
CONGREGAZIONE SOTTOTAL
TITOLOERETTA
INS.DOMENICO MAGGIORE DIVOTAMENTE
OFFERISCE,E CONSAGRA.DigitizedbyGoogle
Dioitized bvGpogie
ISmd'i) 022D32
DF.L
SACERDOTE
1).
GAETANO MASSARI
TRA
ISERVIDEVOTIDIMARIAIL PIU'UMILErs
ulla v’el)bcmai
, chepareggiar potesse l’incan- to, checreava ili se 1’anticaRoma
trionfatrice.Quest’ augusta Metropoli dell’Universo, nellacele- britàmagnifica delle feste
, se stessa vincca d’assai nellasolennitàpiùsplendida de’Trionfi.
Appena
il clangor delletrombe avvisava non lontana lapom-
pa,che inviava ad incontrarla 1’immenso
popolo ammiratore, evociferando altamente per ogni stra- da inebbriavasi tuttadi godimento, edi fasto. In- tanto dentro alle Porle lebande riceve degli squil- lanti strumenti,accogliea millegl’inalberati tro- fei ,e giàvedeleimmagini delle Cittàconquistale, c1’oro mira, el’argento dilà in gran copiatra- sportato; poi lesvariate pitture, i vasellami mol- tiplici
, isimulacridiversi degli Dei stranieri; poi le
arme
nemiche, le stranievesti, e le barbariche insegne de’Popoli soggiogati. Nel mentre stesso le smisurate moli degli Elefanti, le incoronate Aquile de’ vessilli
, la spirante ferocia del INIarso, e dcl- 1Apulo
, le occupano successivamente lo sguardo,
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6
che ornai si fa piò curioso dalla vicina comparsa de- vinti Duci,e de’
Re
prigionieri.Oh
qualein quel punto, equantafaccvasi la superba! Ondeggiante per ogni parte, il varcocercava per ispiarne isem- bianti
, efrenica connnovendosidi compiacenza nel-
1’indicarlidi rabbia raccesi, edi vergogna,che a fronte china,edispettosi insieme traevanolecatene d’avantial Cocchiorumoreggiante di un suo citta- din vincitore. Ecco, eccollui stesso frala nubedi odorosiprofumi, conla fronte inghirlandata diallo- ro, etratto superbamente da bianca quadriga, ec- colo,che risponde d’alto ai viva della sua Patria latta perlui maggiordi sestessa.
L
!esercito vitto- riosoche ilsegue, ilmilitare suon che 1’assorda,
il fremito popolar chegliapplaude; c glisplendidi archi, cheloaccolgonper via e i Colli di Quiri- no,che l’ammirali da lungo, e’1Campidoglio ami- co col bicolorvessillo, clic all’auretrionfali gli si
apre d’avanti
, similenel pensiero lo farebbero a quelsuo Giove
^ sealcun non avessecon seco, che gli ricordi d’ esserMortale.
Or
,seRoma
pagana neldovercredeasidi tri- butare omaggio, cdonore adun
liberator dellaPa- tria, diestrinsecaresegnali di riconoscenza, e di
gratitudine ad
un
Console vittorioso de’suoi nemi- ci: quaisentimentidi culto, divenerazion,di ri-. ,
spetto, di gioja, di consolazion
,di allegrezza rac- cogliernon debbo incuore, emanifestare,oltre 1’
usatoinviso,
Roma
Cristiana, eCattolica, Napoli pietosa , edevota,e questa rispettabile
Adunanza
,DigitizedbyGoogle
7
'
che
mi
fadecorosa corona, perColei, di cui sta scrittoacaratteri d’oro
, negl"inalterabilifastidella Chiesa, dal ditodi Diosegnati:
Che
ora schiac- chiato avessedell’infame Colubro 1’avvelenante ca- po; orainimiciziaeterna giuratoallesue seduzioni, emagagne
: quandosurlafosse in Cielo piasplen- dida dell’argenteaLuna
,a segnar la stradaalpas- saggiertimoroso,che fra letenebre, ele caligini della notte oscura dell’alleanzaantica non sapeaove poggiareil piede: quando spuntata sull’Orizzonte Aurora benigna,stendente d’intorno il roseo lem-
bo
, forieradiquel Sole desiato, da cui nellapie- nezzade’tempi aspettava la nazione novella sospira- to gorno di ristoro,e disalute:dove a trattoa trattoopporsi adifesa,qual fortebaluardo, etor- re maestosa,dacui millearmadure pendono
,ecen-
toscudi. a resisterea’colpipiù gagliardidella
Im-
pudenza, edella Resìa;cdoveschierarsia terrore,
qualben guernitoesercito sul
campo
di battaglia,
a liaccare 1’orgoglio de’nemicidella Verità
, c del-
la fede?Maria èdessa,cui atantamaggior ragio- ne inquesto giorno solenne,sacroallesue Vittorie
,
ed a’suoi Trionfi
,tributa 1universo
Mondo
fede- le, i più sinceri sentimenti del riconoscente suo cuore.Rammenta
essodi fattiilcattolicoMondo
1’epo- ca sventurata dell’infelicesecolododicesimo, in cui datasi fralorlamano
la sfrontataProstituta diBa- bilonia,cla mostruosa Bestia dell’Apocalissi; ed impazienti di vedersi trincieratenellangusto recinto
DigitìzedbyGoogle
s
della Contea di Tolosa, per la Francia, c perla Spagna scorrcanfrenetiche, ed inique, quella sul disegno d’inebbriarecol suo giojellatonappoquanti incontratiavessespiriti discoli, espensierati, que- stadi abbatterecon laforza chiunque osatoavesse diopporselecostante. Ricorda,
come,
qual’impe- tuoso torrente, che precipitando dall’ alto di una rupe scenda ruinosoad avvolgere fra la sua piena quantoincontra nelrapidocorso,uscisserogliAlbi—
gesiadiffonderda per tutto, sulla Religioncalpe- stata,suiSacramentiderisi,suiSantuarj profanati, Yerrore, il libertinaggio, il delitto.
Ma
lesovvie- ne aun tempo
, enebrilla dicontento inestingui- bile, edi meritatacompiacenza,come
adun
trat- to caddela ben munita Tolosa, mercè il potere della granDonna
, che a tutta ragion maguifichia-mo
, la qualevedutafuora incutere a’nemicidel Vangelo spaventamento, eterrore,edora accresce- reagli amicidella Fede coraggio
, evalore.
La
ve- neravan supplichevoli con quellanorma
di preghie- ra, che insegnataloro Ellastessa avea, i figlidel gran
Domenico
, Propagator primierodi si gradila Orazione, ecol cuortraile labbramovendo
i loro*voti, meglio che al religioso squillodelle trombe Sacerdotalicader sividero abbattute lesuperbe
mu-
ra diGerico sottoalcomando
dell’invittoGiosuè, apertasi videla breccia della Rocca, che parea inespugnabile, per
man
del celebreColite diMon-
forte, dal consigliodirettodiMaria.Vittorie son queste, etrionfi, che non ccssa-
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9
ronoaffatto con quell’ablxmrinevole stagione.Ma
,come
il brando diGolia appeso nelTempio
tifila Sinagoga ,servivainmano
a Davidde inogni In- sognodelle Tribùbersagliate; cosìlapubblicaPre- ghiera detta delRosario, che celebriamo, servìal pari di schermo alla Chiesa, perimpegnare una tanta Signora contro ogn’ insultoassalitore. Il Golfo di Lepanto, sparso ditronchi cadaveri, c di lace- ratebandiere, e dipiùcentinaja d’infrante vele, edi sdrucite navi, èil testimonio più famoso del dominioriportato da Maria, del braccio servitasidi Giovanni d’Austria, su quellaformidabile armata, chediOriente
movea
per avvolger trale sue cate- neilprigioniero Occidente.Fa
eco a tanta gloria Corfù,quando,sotto l’Augusto Cesare Ciurlo VI., furono sbaragliati i Barbari, tostocehò comparvero sitibondi di sangueumano
acoprir L’Arcipelago.Risponde Belgrado, quando da quelle
mura
si fece loro la seconda fiata percepìtosa prender la fuga.Applaudono
leNazioni, ediPopolituttidella ter- raCattolica, clic in ognicimento, inogni peri- glio,inogni imminente disastro invocandoaMa-
ria,ritrovano aita, sostegno, edifesa.
Alla Regina
adunque
delleVittorie, alla
Ma-
dresotto altitolo venerata delRosario ognigloria si dia, ogni onordi tributo
,di venerazione, di trionfo. Oggi, oggistesso aguzzino i loro talenti gl’ingegnosi Vati
; nonsulParnassole.
Muse
, ina del Sanirr edEnnon
gli abitatori fedelidiriggano a Lei Inni giulivi, sacreCanzoni, e teneriPoemi.
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IO
Del Santuario dimanei Ministri devoti alla maesto- saDiva
, i
memorandi
riti, lecerimonieantiche,e
leLiturgie pietose rendan pubbliche, e pompose.
Ed
Ella, ella stessadall’Imtnaginsua rappresenta- ta
,in fronteserena, in lietosembiante, in
mani
vermiglie, edi giacintiasperse,compariscasulleno- stre Piazzetra musicali
,strumentieirumoreggianti tamburidellemilitari truppecorteggiata
, dalla nu- merosa Assembleaprecedutade’piùlidiFigli suoi
, e
dallareligiosacalcaseguita dellasupplichevol gente , cheLei invoca, esaluta,spargendo da perognidove candidi gigli
,e rubiconderose digrazie, edi fa- vorì. Si mostri in ciòveramente Sovrana delleno- strementi, ede’nostri cuori.
E
qual la vide il Profetafiancheggiante ilTrono
diDio, di ricca ve- steadorna, d’orointarsiata, edi argento più pu- ro; tal’appaja fra noi, elaFè, la Carità,la Spe-
me
, leVirtù, ilMerito, ela salvezza eternacon- fermi frasuoi.A
Voi adunque,sacriPoeti
,pietosi Leviti
, cari Confratelli
, aVoi.
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PRAESBYTERI PHlLlPPI
I)EBLA SIO
Sireii scu Virgo monetDorylam,scuDominicum, ut co- ra/ioriempe.Rosariocoralìiscompositocaput Ifydrae con- terainimirum;haeresiniAlbigcnsiurn,r/uaelunetemporis grassabatur-
YLtbuy'hK'tov
A
"hìevruovGvap
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Y^puAlOV
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i.3
EJUSDEM LATINA VERSIO EGLOGA PISCATORIA
S OMNIUM
luminisin rapidiripis
dum membra
quietemCarpebant
placidam, peramica
sileniialunae Pausilypitranquillaad
littoraMergellinaeAera
per vacuimiferrisum
visus:amoena
Attonìtusproprio lustrodum
lamine tempeMuscosos
fontes,pisces, algasquevirentes Findent.espwpero
cursuvada
salsaphaselosEcce
mihi occurritSiren moestissima SirenExanimis
, laniatasinum
, lugubris, etamens
:Non
secus ac genitrix absorptam Jluctibusalmam
Fletprolem,scopulisque sedens conviciaIjrmphis Ingerii, etmoestis loca circumululatibus implet.
Quid
miser obtutu,heu
, haeres defixus inuno
?Nonne
vides illicpositosinlittore casses, IIichamiim
, ut ceteetriphiasjam
cuspidepugnax Exturbat
pelagus,necnon genus
ornileferanim
? IIuc oculos,bue
verte tuossuper aequorisundas
Cernepium
errantemDorylam
,quem
perfida venti Tempestas boreaepoenarum
gurgite mersit.Frigidus ossa timortenuit
dum
taliavidi.Ferì
animus rerum
rimari, etquaererecausas;Haec
lacrymasgeminans
spississingultibusinfit.Fando
aliquidsiforte tuas accessitad
auresDigitizedbyGoogle
i4
Formosi Dorylae nomai
flavissimasardiFax
nostri,hydruntis qui cium capita allaCocyti Frangereserpentisrogitatper caerulasaxa
Turbine ventorum pressus( quidtristiarursusMccum
agitodemens
)
curarum
Jluctuetaestu.Talia
dum
loquiturvox
recidilaferturcuiaures Consiliivis expersquantum
estrebus inanis:Unde
venitvox
istarogo!quem
vidimus, inquit,
Veniis ludibrium contrivitgrandia cete Coraliifranco
tantum
suffultus inuno.Diditur extemplo hic
immensa
peracquora rumor
Naiacles, Tritones, Pilorci,
examen
et ornile yfpplauserc, uni Glauci,Nimpliaeque
sorores,Ft T
lietis
,atque
Nereus una cum
mairePalaemon.
Ast quae nuper
eratSiren moerore subacta Induitur facialiDivae
, sicincipitaltoEloquio
fari,penclenl dicentisabore:Fluctibus inmediis, ettempestatibus urbis
Jactatum quamvis
semper caput egeritundisCoralium Dorylae
; luteedicenssemersit in linda.DigitizedbyGoogle
i5 PER LA FESTIVITÀ’ DEL
SS.ROSARIO
DEL SACERDOTE
MARCO LO MONACO
ODE
1 .
Infausta etàdolente
Caveadistragi, edivetusti errori ,
Sccol d* ira fremente Chi Ila
, che sparga in techiari colori
E
descriva i profondiAbissituoi, chealVulgo ignaroascondi?
2.
-Nell’ atro oscuroseno
Tuttelefolte nebbieraccogliesti
Di
cuivàstige pieno;E
gliappestatidetti alcielo infesti ImmerserolaterraIn caligine fosca, ein crudaguerra.
3.
Non
così Pelia, ed OssaPiegarlafronte,ed iTitani alsuolo Eslrem’aspra percossa
Ebber
da Giove conun
colposoloCome
chinòdalpondo
D’iniqui tadeoppressoil basso
Mondo*
DigitizedbyGoogle
i6
l
Indarno alzar la voce .
D'Albi, eTolosa i venerandiEroi Perdeviarla Idee
Di
tanti mali, che sconcanoa noi,
•GliAlbigesitacendo,
Preparaloalla
Fè
colpo più orrendo.5.
Qualesupicciol
monte
Nuvolettaingrandisce i fianchi alati
Ed
il vastoOrizzonteAmmanta
di bufere in tutt’i lati, Così lorfuocointernoFuori
avvampò
per provvocar 1’Eterno.6
. Il ManicheoSuperbo
Di nuovo
surse, e dasofist’arditoNegava
alDiviriVerbo
Carne mortale, c’l naturaleordito,
Ed
inempia
contesa Si alfida, ecorre adoltraggiar la Chiesa.
7* Contro iRiti più egregi
Snodò labocca infida, ebaldanzosa Al Matrimonioipregi
Tolsedell’union sacr-amorosa
E
’lNume
sull’altareImmolato
per noi vollenegare.DigitizedbyGoogle
8.:
O
malnata geniaD’ empietà
madre
iniqua, efuribonda Deponi tuafollia;
E
nonvedi’lGusman
, che giàsi affonda Nell’oblio,e laluceApportatordi pace alfinconduce?
9
*Viva
il gran Dio,che spinseSuo
fortebraccio inmezzo
dell’agone,L’armò
,discese,e vinse Religion nella feral tenzone,
Come
al garzoneEbreo Donò
vittoriaincontra alFilisteo.10.
a
Ma
con qual segnoalpiano Costuidiscese inorrido conflittoE
’l suo nemicoinsauoCostrinse, edebellòysìchesconfitto.
L’
empio
alla fin siprostraE
s’ange, e priega, e’lservo piè gli mostra t 11.Eccels’amabil Diva
Tu
secondavile sue invittemosseiAltuofavor si ascriva
Sein findistruttele tartaree posse
Non
piùdiree favilleFumaron
arse le Cittadi, e Ville.
I DigitizedbyGoogle
i8
12,
Ai riveritosuono
Deituo bel
nome
, e aglialti tuoiprodigi Scorsemal
fermo ilTrono
Ilfiero Reggitor dei
campi
Stigi,
E
piendi folle rabbiaArrizza ilcrine, e mordasilelabbia.
i3.
Al Sacro Ovil diCristo Riede colui
,che infranse
un
dìsuaLeggeE
pelnovello acquistoDe’traviali Agnelliesulta il gregge;
E
su'di bianca pietra,Segnasi l’alto augusto,eplaude l’Etra.
i4- Dalle raggiantispere
Ove
ilpremio fruisciatedovuto Nostre caldepreghiereMadre
gradisci, einsicml’umil tributo;
Mentrealtuo
sommo
merlo Intessiamdi Roseun
tenueserto.DigitizedbyGoogle
DEL
S1GJN0RJ(
J
SALVATORE PESCATORI
SONETTO
Non
si sgomental’uomo, ma
più intima Nelvorticeterribil delpeccalo:De’SantiDritti la sorgentepura Intorbida col pièda scellerato.
Altra Babelled’innalzarprocura,
E
a compier 1’opra, s’èdi ferroarmato0
del genereuman
nova sventural..Domenico
gridò forte-adirato.Pianse, pregò,
commosse
il Cielo, cun’arma
Dalla Vergineottenne,che blandita
Che
alsololampeggiar 1’oste disarma.Dcssa è il Rosario, che ha talfilo,e
pondo
, Ch’all’uomo
ridonando epace.e vita,
Tuttasalvò la Progenie del
Mondo
!DigitizedbyGoogle
20
DEL SACERDOTE
D.
GAETANO BARBATI
Quivièlasapienza,elapossanza,
Cheaprì lastrada tra7cielo,elaterra.
DanteParati.23.
ELEGIA P
oichè do’miei penali il dolce oblio Pellegrino nescorge adaltro suolo,Son
ratioa contemplar1’oprediDio.E
lasciatoalpensier romito,esolo Allor,
clictutte
dormono
le cose,E
1’almaèsgombra
daldiurno duolo,
Più belleappaion le sembianze ascose Della natura
? eh’ alcelesteSire,
E
algran disegno fida corrispose;Là mi
trasportail giovani! desile7Ove
allefellonie d’ognimortale 11 granriscatto cominciossi aordire.E
sulasponda delGiordanregale I’vidisorgerquelbeatoostello,
Per cuiSionneinonoranza or sale.
Ergea lacima qualsu
muto
avella Sublime ColiseoalCiels’avvanza Prodigiodistruttura, ediscalpello.
Quivi èilsapere
,io sciamo,ela possanza
?
Che
dischiuseil sentici’tracielo,e terra,
Onde
giàfusì lunga disianza.DigitizedbyGoogle
21
Quivi alDrago
delTarlavos'atterra,E
nè siabbatteil nonmai
sazioorgoglio,
E
alCristianoatletasi disserra L’ uscio segnatodell’etereo soglio:Quivi sicompie il sempiterno patto
Onde
Tumano germe
alriocordoglio,
In chefu
immerso
, veggiam sottratto,E
’lgranlavoro dell’Adam
primieroFu
visto comparirtutto rifatto.Taicoseio ravvolgeain
mio
pensiero Cosi,che tuttele
memorie
sparteRimembro
del Giudaico emispero.Star
mi
parca su le presaghecarte,
Che
già vergavoAggeo
, cdIsaja,
Onde
alfuturo ildenso vel siparte; • -rAllor, clic !accigliato
Geremia
Allaingrata cittàceppi, e catene
,
E
servitute minacciars’udia.E
d’altra parte su Vaduste areneDi
Babilone il luridoProfeta^
Prediced’Israel meta alle pene.Ma come
?ed’onde? o qualfaustopianetaO
qualnume
Sovran nunziodipace L’irene’ petti celestiali acqueta?Scendisul capo, qualeterea face, Pietosa vision
, e’lpetto accendi D’altrice
speme
, ecarità verace.
E
diròcome
il tuo braccio sospendiDi
lampi, e tuoni armatoallevendette
;
Gran Dio,
ch’ai tutto tua possanza estendi. .f>4
Dir,'.:edbyCoogli
E
voitergete il ciglio, o genti elette: ’Al granriscatto èpreparatoilprezzo:
Salvezza a voidipace
un
Dio promette.Era
lanotte, edelsuogiro a
mezzo
Cinliarcggea ibianchicorridori Allor, cheinteso
, ea primiuffici avvezzo,
Dio a Se chiama dacelesti cori Gabriel, chetra primierailsecondo,
E
si glidice.Or
tunon difuroriMa
di pace ne vainunzio giocondo, Interprete fedel, cd inmio nome
Reca i decreti aldesolatomondo.
Dille, eh’a Plutosonleforze
dome
,Che
’l trattato dipace ègià conchiuso,E
1’uom
de’mali è toltoall’aspre some.Vanne
posciaa Colei, che
manda
suso In ciel caldi sospiri, egli proponi Gl’ingenuisensi deli’arcanoastruso,
Che
messaggicrlifo dimie
ragioni.Quegli, eh’a cclerfolgoresomiglia
Fende
inembi
, lesfere, egl’Aquiloni.
Esultandoimortali alzarle ciglia Al
nuovo
objelto, a tuttoil grand’Atlante Allorsi scosseperlameraviglia.
Intanto il Messo ilcrine,il piè raggiante Sostasi
,e’ngentil attoossequioso Alla Donzella Nazarcad’innante.
E
salve, disse. o Spirto avventuroso;
Tu
benedettasei frale donzelle,
Che
formanodiDio l’almoriposo.A
taleimmago
siconturba, e aquelle Vociumane
laDiva, elepaiole S’arrestalisu lelabra verginelle.Come
aromita donna avvenir suole,
Simigliante adunfior
, pria,che smaltalo
Di
raggiilvengaa colorareil sole.Ma
confortoìla 1’Angelobeato,
Sciamando; ahnon temer
,che tudi Dio
Sarai la
Madre
, eperTe
poi cangiato .Sara ildestindell’
uom
protervo, erio:
Del
mondo
or daTe
pcude la salvezza,E
perTe
inulto resteranno il fio.Voleacolui piùdir;
ma
T intramezzaLa
Diva: ecome
ciò,se di mortale Gl’ amplessi1’alma miadisdegna,e sprezza ? Mortali amplessi? Ali
Tu
nonsai perquale Sconosciuto sentierdarai aluceDe’colli il desiatogerme immortale.
Alta virtùt’
adombra
, c ’nte produco Di DioloSpirto quelgermoglio eletto
,
Che
pace, enorma
, e vitaalmondo
adduce.Ma come
ilparanimfo ebbe sidetto,
Ilfiatn’attendeva; ed Ella il grave
Suo
parlarsottopose algran concetto. . iiLe
sferearmonizzardi più soaveAngelicamelode allor
, che ilsuono A.
Udirdel fiat, eripetetter1’ave.
E
’l messaggierosu l’etereo tronoNe
reca idetticelere, efestoso,Clic fur pegnid’
amore
, edi perdono.
Ed
alla vegliainme
cesseil riposo.PRIMO MISTERO GAUDIOSO
2.\
DEL SIGNOR
F. S. V.
SONETTO n V^on Èva
antica Angiolribelle tratta;Saluta Angioldi luce
Èva
novella:L’ mia divii
menzogna
il cors’imbratta; L’ altra col labro verità favella.In-folle error l’intera
umana
schiatta Sospintavien dall’albagia di quella;
Dall’umiltàdiquestan’èsottratta
,
Che
del fiutolesi protesta ancella.Pluton trionfanel cader colei;
E
mentregiùn’esulta il bujo regno,L uomo
da durilacci avvintogiace.Il valor inudito dicostei,
Un
vanto ne riportaassai più degno,
Che
Plutoatterra, erendeall’
uom
la pace.DigitizedbyGoogle
SULLO STESSO MISTERO DEL SIGNOR
GIUSTINIANO SERRILLI
SONETTO
^\_vvezza
a germinartriboli espine Daldì che maledissela 1’Eterno, Pertutto oflìiala Terra alteruine,
Ed
eral’uomo ereditàd’inferno.- Solodi Nazarcttenelconfine
Brillava
un
raggio di favorsuperno.Che
attender fea ledisiatebrine Possentia disgombrarsì crudo verno.Ma
giàsi schiudeilCielo, el’etcrfende Lietissimo1’Arcangel che saluta»
L’umile ed altapiùclic creatura.La
stelladiGiacobbe giàrisplende,E
I’infeliceUmanità
perduta Risorge ad immortaigloria futura.26
SULLO STESSO MISTERO DELL’ AVVOCATO SIGNOR GIUSEPPE D’ALTERIO
Pulomeniliilseire,itisiJcsurn Chrislum etlumecrucifixum. S.Augusl.
SONETTO
Ecco
rara cruenta; eI’ostiaequesta Cui piacque <Tespiare ilmio
delitto,Umil
si tace,insanguinata, emesta,
E
pur leleggidiNatura liascritto:Tartarea si
muovea
fieratempestaPriadell’eventoall’
uman
spirtoafllilto,E
lapienamarca scossefunesta Il nostro alCieloereditario dritto.Un’
Ave
fu, clicallor Gabriel veloce Recò quaggiùdalla celesteCorte,Di
calma uni versaiprimiera voce.Sì; spalancò Maria del Ciel le porle:
Gesù
per1’Ave
oblia Golgota, eCroce,E
all’Ave
diMariafogge la Morte.'
SULLO STESSO MISTERO
27
DEL SIGNOR
MICHELE AULETTA
Etverbum carofactumest eie.
SONETTO P
rimaclic iltempo
fosse, ed ilcrealoEra
giàilVerbo
, edera Diod’appresso;Ed
eraancora Dio il Verbo istessoSempre
nelscn del Gcnitorbeato.Quel Verbo
èfattocarne:oli! fortunatoGerme
diAdam
!vedertifu concessoUn
Dio, del soloAmor
pe’lgrand’ eccesso,
Onde
ingrandire a te, nel
tempo
nato.È
Dio, edèver-
uomo.
Al padreè uguale Qual Dio; qual
uomo
èalui minore;Eternoèaltempostesso?edè mortale.
.
Chi
può tantocapir ?La
fe,del senso Aldifetto supplisca, econstupore L’
uomo ammiri
d’un
Dio l’amor
immenso.-
loilizedbyCooglc
SULLO STESSO MISTERO DEL SIGNOR
MICHELANGELO PETRILLO
«
SONETTO
-A.
ve, granDonna
, a genitriceelettaDi
chila genitalcolpa cancella.Il diyinocandordell’almabella.
Ti
fadelRedentormadre
diletta.Del
Nume
ilmessaggier sìparla; easpetta Ansanteilvotodell’EbreaDonzella.M’
attonita Ella resta, enon favella;
E muta
par cheal grandeonorrifletta.Riscossaalfine: Allasovranainchiesta
Di un
Dio, chetanta gloria ame
destina,
Mi
umilio disse, ed abbassòlatesta.
Fè
plausoilCielo, ela
nomò
Regina;Ma
Plutosistrappòla ignitacrestaChe
prossima vedealasua rovina.pigitizedbyQoogle
2
9 SECONDO MISTERO GAUDIOSO
DEL SIGNOR
MARCO DEGNI
Fra
gliÀrcadi
diRoma
FILODEMO CIPRICO
SONETTO
'
v; .li
lorae d’
Anna
lafiglia albel desioD’Amistà
, cliclamove
, altorisponde:Semplicesì,
ma
1’auree chiome bionde Del suoincolto vestir vinconl’oblio!Va
inEbron
percammino
alpestro crio,Laddove
Elisainsua virtùsiasconde:Ridonoairaidegliocchi suoi le fronde
,
E
lieto scorreper1’erbetteilrio."r ' .
La
-saluta, elafapiena dispeme
,
De
7prischiaffannilamemoria
acerba Del cor di Lei, sepregnante, disgombra.Entrambe
posciasi abbracciaroinsieme:Le
rimirò Natura, ein sesuperba felicevide11 suoavvenire inombra.
.igitizedbyGoogle
3o
SULLO STESSO MISTERO ACOLYTIII DOMINICI VITOLO
ELEGIA
• <^^uo
properatcroceisoriensAurora
capillisDigna
suoniveum fundere
abore'dieni?Sat
càpio: Virgo fruticosa perardua
moiitisErrat, et innocuos urget
ad
altapedes.Nullaque
Virgineurnretinerepericulagressum
, Dicere nec possentsiste,puella,graduai.Non
siscrpentessurgant,fera monstra, leones>Nullus perturbai fortia cordatimor.
Praebét
Amor
vires, volucresquedat
anxius
alas, Praecipitiquefuga
devia montisadit.Dumque
teritcallem, splendorscintillai ocellis, Gratuset ambrosioverticemanat
odor.Non
itasplendescit,signum
coelesle,Virago
,ArdentiSolis
cum magis
igne nilet.Blanda
supercilioCharisinsidet,ut
coma
splendei/Ut
superant primaslaelea colla nives!Omnia Reginam
mirantur, etomnia
Divani,Ac
praebentDominae muncra
grata suae.Jank nemus
umbrosiimdiscitresonare Mariani,Jamque
levivolucresgutiuredicit,Are.Concentus zephyri noscunt,et Ienesusurrant,
Et
fraenatcelerem
mobilisaura fugaci
.
Tuta
menus florum
pedibussubiccta tenellis.Ludricafestivisdarlisirnulacramodis.
DigitizedbyGoogle
Graniina quae
niveas tanguntridentiaplantas,Basta
doniplantis, etdecus inde trahunt.Hìc
mollesviolae, illincpietàpapavera surgunt,Hìc
aloe, costimilàc, hìc
amaranthus
olet.Jam
quaercuspassiniJlaventia niellaministrant,Et
varioDominam
Jloresalutaiager.
Sed iam
tenipus adest caras accederead JEdcs
?Diva
subi: Elisabethiam
patuerefores.Vix
adit, et plausutestaiurgaudia
Elisa,Nescitet ardores dissimulare Puer.
JYoster
amor
salve,inquit,per
quem
vita,sulusqueNatalem
nobis contigitante diem.O
Jelix , castaSolem quod
condis inalvo,Et mox
illaesavirginitate pares.O longum
terranmi plurimagloria salve,Grande
decusMundi
,spes,Cjnosura
,Salus.rvi Vi' -
g&sji•( jjhir&
sb
ì&Ml'.
Bigi!'.’
fjbyCoogle
32
SULLO STESSO MISTERO DEL SIGNOR
NICOLA DE MATTEIS
\
ODE
C^ual
di lontanemura
,Move
leggiadra Vergine Insuo candor secura,
Pari acolomba, che all’opposto poi Sciolgaimpavidail voi!
Tuttiiperiglisprezza Per lecontradeinospiti!
Anche
delsuol1’asprezza!Ella
ha
ingrembo
ilMessia,
germe
Diviu,Nè
soffermailcammin
! Ilsuobel corla spronaPietosiuffici a compiere, Ilsanto
amor
coronaSìpure
brame
,e intorno a Lei dalciel Stendela Graziaun
vel.All’
orme
oneste esante Sorrideilfiordiporpora ;Tocco daquellepiante
Superbo ilgiglioadegnail suo candor Di tanta
Donna
alcor.DigitizedbyGoogle
«*•
w Mugghia
inremoto specoCelato il freddo Borea;
Fugge
ove regna 1’Eco
Il glacialturbo , nèdipiovaappai- Vicino il furiar.
Così naturaarride
Al
viaggio—
Alfine attonitaAnnosa
coppia videLa-Peregrinain
Ebron
, e’l piacerFu
il salutoforier.Clicparlo! Elisaappena
Ne
raccogliea1’ossequio All’obbrobrio, alla penaS’invola, è
madre
, e’l fruttodel suosen Perde ilnatiovelen.E
qual rugiada in vello Provean milTaltregrazieSu
quelbeato ostello,
Ove
volleMaria(stupendo a dir! ) Pertrelune servir. •
Nè
maifu inorgoglita Al suon di giuste laudi Della congiunta adita,Le
volsea Dio, eh’oltra l’umano
stilLevò
lapolve umil.Oh
scuolavirtuosa!Oh memorabil
visita!La
Vergine, la sposa,
Ogni mortai ne apprenda: il cuore
uman Non
vi si forma irivau.3 V-*
v•
w
3
34
»
TERZO MISTERO GAUDIOSO DIACONI VINCENTI! M1NJCHINI
Af>
SOMNVM
ELEGIA
O
tu, qui fascishumeros
circumdatusalis,Par nodi
lacitosJersque,refersque gradus.Oliasollicitis ajfersplacidissimacuris
,
Fessaque
nectareomembra
sopore rigas.Tu
reparas vires, reddisque laboribus optasiEt
proculinvisoscogis abesse metus.Huc age
vertegradus
peramica
silentia noctis,In
rigidocursum
collige
, sonine, spccu.Te
cupitalmus Amor
,gelidodum
vagit inantro,Blandule somne
veni,somnule
blande veni.Quid
cessas? placidocunabula
sparge sopore,Jam
tua Divinusmunera
poscitAmor.
Somne
veni: quale furtivas per inaniapennas
, IIuc ades,huc
celeressomnule
Jlectepedes.Somne
veni: cristatacadet tibicaesa volucris;Alae
spargenturlacte,meroque
tuae.Accelera, propera, quid
adhuc mea
votamoraris?Quid
surda mollesebibisaure preces?Somne
veni,
formose
veni, bonesomne
venito} Adsis,dum
placido teiegitumbra
sinu.Forsan teda
petis Phrjgiis innixa columnist Depigtasquetrabes,marmoreumque
solum.DigitizedbyGoogle
I
35 An Ty
riaexoptas aurato aulaea parata,Die age
inexesa num
pudetessespecu?
Invenies Pueruin,
quo non
formosioralier,Qui
stipulatenero molliterore ge/nit.Candidus
et roseusPuer
est,Tiitido ore ligustris Concolorest niveis, concolororerosis.Splend'ululinivealudunt cervicecapilli
,
Et coma cognatum
fulva lacessitebur.Jrradiant grato tenerne discrimine
malac
,Et
superant primaslaetea collanives.Quid
referam, ambrosiisut stillantmeda
labellis, linde legunt superne inumerà mellisapes.Millibus emultis electus
, etaureus
unus
MillesuperJlores, sideramillenitet.llle
Deus
, natusqueDeo
,nutu quisideratorquet,
Et
jubetalternas temporisire vices.Jamque
novisInfans repletvagitibusantrum
,Irrigai
heu
!pulchras roreJluenta genas.In
terea Genitrixrefovetpia pignusin ulnis,
Et
lepidum blandoconcinit ore melos.Donni
,
pupe
, canit,
donni
mellitesoporem
, Istesopor dulcispignoramellis habet.Somnus
adest,formose Puer
,
da lumina
sonino,Quid
irahisinlongas olialentamoras
? sili !tandem
mollis capeleniadona
quietis,
Dolce
deeusdormi
, deliciaequemei.Pupulus
envictusvigilantes clatulit ocellos:Comprime
dulcisonosVirgo
tenellamodos.‘ V«Sftaiti^edbyGoogIe
36
SULLO STESSO MISTERO DEL SIGNOR
TITO BERNI
UNA BELLA INVIDIA
JNfon
v’invidio, ovaghifiori
Che
ivivissimicoloriOr
mostratealpar digemme Là
nell’antro diBetlemme.Non
invidioil gelsominoChe
al già natoDio
vicino Solfapompa
di candoreE
tramanda amicoodore.Non
invidiosemplicettaLa
modestamammoletta Che
per1’umil sua virtù Tanto piacealmio
Gesù.Non
invidiono la rosaMezzo
aperta,
mezzo
ascosaChe
coprìconvel di brineLe
sue foglie porporineE
che solaemular puote DelBambino
elabbra e gote Soloinvidio lebeatePaglie belle edonorale
Che
su i fiori furo elette37
Dalle
mani
morbidetfe DellaMadre
dell’amore
\
DellaVergin del candore
Per
servir difreddostrato•Albel Pargolo giànato.
Paglie
sante, paglie bellePiù
de’ fior,più delle stelle Io con voicangiar desio
La
mia sorte, edilcuor
mio*
DigitizedbyGoogle
38
SULLO STESSO MISTERO DEL PADRE
D.
RAFFAELE DE BLASIO
DELLACOJiGREGAZlOHEDE’FU OPERAMICANZONE
CorodiPastori'
Il Messia che viene a noi
Goda
tutto ilnostroamor
CorodiAngeli-
Il Barnhin,che nasce avoi
E
1’attesoRedenlor.I.
/
Pastori.Ferma
il giro, o pigra notte,Nacque
ilSol; nonsei piùbruna;E
siosserva nellaLuna
Duplicatoilbelchiaror.E
lestelle sifermàro Alla vistadel portento Giubilàroa lor talento, Plausofero al DioSignor.DigitizedbyGoogle
CoroiliAngeli..
E
lestelle già formàioLa
coronaal Redentor.IL
IPastori.
Già
spuntò sulbronco ilgiglio,E
la rosa sula spina:GiàTarista alsuols’inchina ,
E
lamesse maturò.Nuovo
corso preseil rio,E
sdegnandoil lettoantico, Risalì sulcolle aprico,E
levignefecondò.Corodi Angeli.
E
dirose,egigli un pio Serto in cielsipreparò.III.
I
Pastori.Scenderà 1’ucceldiGiove Dallesfere inquesto suolo
Ed
andràcon1’usignuolo Ricantandoilnuovodì.Ed
illupo con 1!
agnello Boracheto alfonte islesso Il Bifolcoal bued’appresso Nell’aratro il Pardo unì.
4o
Corodi Angeli'.
E
di lodi aluom
novelloUn
gran libro in cielsi apri.IV.
/
Pastori.Quest’ èil pegnodella pace,
Che
ritorna su la terraNon
più rarmi, e non la guerra L’
uom
dall’uom
dividerà.E
vivran con 1’uomo
insieme L’innocenza, edil candore Il guerriero, edil pastore
Sempre
unito viverà.Coro diAngioli.
Il
Bambin
, eli’èvostraspeme La
suapace a voidaràCorodi Pastori.
E
Maria, eh’èMadre
a noi Offra aquegliilnostro amor.Corodi Angioli.
E
Maria peimerlisuoi Incorona il Redentor.DigitlzedbyGoogle
I
4i SULLO STESSO MISTERO
DEL CAV.
DOMENICO ROTONDO
InDirumJosephumJcsu queruli ora suaviantem.
AS CLETI ADEl
'ulveter quciter, o
maxime
caelitum,Cui
Jesulicuit basia lambere,Quem
orbissuspiciuntpendere cardines,Ad
cujusque potens imperami tremimi.Haeserunt Superi,dulcia basia,
Te
libante,
Dei
purpureis genis,Qui
justus,bonus,ac
arbiteromnium
Certalege vices dirigitoptime.Josephsalve iterurn; castaque
dum
oscula AJJigisDomino
, sismemor
imprecar.Nostrum
, quipuerum
vindicem honoribus.V
otis, etmodico munerc
supplices Certatim colimuspoplite Jlexili,Est
cuinostra salus, vitaque eredita.
%
-^BiginzedbyGoogle42
VERSIONE LIBERA
ODE
/
Quei
,che sul Cieloimpera,E
consommo
poter tutto ilcreato Sostiene, e regge; vera Uiniltade insegna, enonturbato Si presentaalMortai, eh’è’l suo diletto,
Da
servo umilein tetrospeco abjctto.SalvediDio Custode,
Che
aTe
fudato d’abbracciar1’Infante Talepoter, che gode
Solspirto colpensiero aDiod’avante,
Ove
splendon trefiamme daun
sollume
,Tre
lePersone, una Sostanza,un Nume.
E
tecounitiiCoriCelestiali a’bacituoi ferventi,
Danno
alBambin
glionori EbridiDivoAmore
, intaliaccenti:Paceall’
Uomo;
morte aSatanna; calGiusto Digloriaplauso, plauso a
Lui
vetusto, Plauso risponde 1’Eco
,Rinnovandosi allorNatura intera;
E Noi
prostrati teco Atlenderem conanima
sincera Dall’Infante, chealla ragioneaddila Qual’ è lavia
,la verità, la vita.
DigitizedbyGoogle
SULLO STESSO MISTERO 43
DEL SACERDOTE
D.
LUIGI DEGNI EGLOGA PASTORALE
Tirsi, a Dumeto,fratelli.
Dani. Oh
!Ciel,German,
che avvenne mai,Pastori?Deh
!niun risponde, ecome me
quisolo Lasciartra i non apparsimai
fulgori!Tai
ragginon uscirdall’alto polo; Qualdolcesuond’intorno esulta,ederra?
Di rose, efior perchè smaltatoil suolo ? Forsedel Ciel leporte Iddio disserra?
Oh
!che panni vedereun
Paradiso,Che
in questanotte si dimostrainterra!Ma
eccoDamela
, oh!qual glibrilla inviso Gioja, epiacer,che tutto ilcorgliassaleNon
gliapparve mai taldolce sorriso!Tir.
Come
qui tuGerman
! metti in noncale Il luttoDarri
Ma
purdì chemai
avvenne?Tir.
No
noipuoteridir lingua mortale.Dani.
Ma
dì...bella...perchè... nottedivenne!Perchè talsuon?perchè saltellalisnelle
Le
capre...gliagnellài?IjigitizedbyGoogle
Tir* c • * ' .* * ' * Sappi
> clicvenne
0 mio German
, chi il Sol creò, le stalle
,
Il
mar
,laterra,e tuttocciòcheèin
moto
• Queglid
‘<= regnainleregionpiù belle;’1elClel5 colulche tutto
move immoto Venne
per noisalvar ,, e inviicapanna In mezzo ad animaisen giaceignoto.
Andiamo
,
andiam
,
Dameta
a dirl’osanna Alnato or orbelNume
pargolettoChe
ognigloriamortai, povero, appanna.,Ala tuva, corrial pastoraltuotetto Piendiidoni migliori
, equanto puoi Per tostoriparareal suodifetto
Prima
che sorga il Soldai lidiEoi ;Io quit aspetto celere ritorni
Con
la consorte, eco’tre-figli tuoi.
am
'Che
favelli,
German,
non vai, che adorniPi
doni andiamo, basta
un
solo agnello Acci°clie 11«ostro gir non sifrastorni.1
ir.Prendilo pur,ma
che sia vago,e bello:Sarò^ teco giulivoall’opra intento
Andiamo
al natoDio,
alBambinello....Ma
ve la grotta! insen qualerisento Sensi di viva gioja, criverenza
,
Che
fuor dime
rimango intalmomento
!Qui
ladivina creatrice essenzaGiace per
me
si misera, elanguenteO
vista!o confusione! o conoscenza!Dam.
AmabileBambin
nellamia
mente Qual muovesi piacerdi dolcealletto,
v Qui nelmirartiperlo algorgemente
;
DigitizedbyGoogle
45
Vorrei tutto donarli, edie ilmio
pettoNudra
soloper tefervidoamore
,Ma
ti dono per oraun
agnelletto:AccettalodelCielgran
Re
, SignoreSe
tantopoveroBambin
diletto, Dinascerpiacqueti Inquesto tetto Forse diun
misero,Che
talmi
sono, Avrai gratissimo Ilpicciol dono.Tir.
Ma
poichéamabile Il tuo bel cor Risenteilfervido Divinoamore Deh
! rapidissimoPiù d’
un
balenoTu
lo comunica Inquesto seno.A
due.Signor, secompiere Taicaldi voti Vorraibenefico De’tuoidevoti.
Godrem
sull’etera Del tuobel viso Nell’altagloria Del Paradiso.DigitizedbyGoogle
4G
QUARTO MISTERO GAUDIOSO DEL SIGNOR
N. ' N.
CANZONETTA
Ecco
làVergine Ebbradifè UmilealTempio Indrizzailpiè.Va
ilFiglioamabile Al Padreaoffrir;
VuolpurelaEbraica Leggeeseguir.
Simeonsollecito D’amorripien IlBambintenero Sistringe al seu.
Molledilacrime Sciamacosi:
Nume
Santissimo Troncaimieidì.Orellebenefico Sìgranfavor Concedi prodigo
A
questo cor.AllagranVergine Congliocchiinsu Mostraloscempio PoidiGesù.
Spinedurissime,
Aceto
,efiel
,
Crocegravissima,
Mortecrudel.
Spadaacutissima D’aspro dolor,
Vedraitrafiggere Iltuobel cor.
Elladichiarasi Pront’asoffrir,
E
giàpreparasi Algranmartir.A
untal’esempio Potess’ inme Spemecongiungere Amore,efe!DkjitizedbVGoOgle