Corso di laurea magistrale in Ingegneria Edile - Architettura
“UN AUDITORIUM PER LA CITTA’ DI MILANO”
Recupero del vuoto urbano e riconversione in polo attrattivo/funzionaledell’area ex Plasmon
Relatore: Prof. Arturo Montanelli
Tesi di laurea di:
Simone DENTI Matr.663593
ABSTRACT
Questo lavoro di tesi rappresenta l’approfondimento del tema del corso di “Recupero e Conservazione degli Edifici” riguardante la riqualificazione dell’area industriale ex Plasmon a Milano.
Effettuata l’analisi del contesto territoriale attraverso sopralluoghi con rilievi fotografici e materiale cartografico, e restituite piante, sezioni e prospetti dello stato di fatto, si è potuti passare alla fase progettuale andando ad individuare nuove molteplici funzioni da inserire nella zona.
Individuata la destinazione d’uso dei vari edifici esistenti (residenziale, commerciale e sportiva), si è cercato di metterli in relazione in base alle nuove esigenze richieste dalla collettività.
Inoltre è stato progettato un incubatore d’impresa con lo scopo di dare la possibilità ai neolaureati di inserirsi nel mondo del lavoro.
L’approccio avuto nel percorso di tesi è scaturito dall’esigenza di proporre un luogo di incontro nella periferia milanese; le linee guida di progetto partono dalla progettazione del vuoto urbano, ovvero, dalla realizzazione di un percorso ciclopedonale che permetta una più semplice fruibilità dell’area, dalla valorizzazione del verde in rapporto al contesto esistente e dalla realizzazione di un sistema di corsi d’acqua e di fontane che delineano i percorsi principali e, in periodo estivo, garantiscono il benessere igrotermico.
L’obiettivo preposto è di realizzare un nuovo polo attrattivo, luogo in cui gli utenti possano svagarsi e rilassarsi, ma al contempo funzionale alla comunità. Il lavoro è iniziato con un’accurata ricerca bibliografica del maggior numero di informazioni e immagini riguardanti progetti di auditorium.
La fase metaprogettuale è stata sviluppata partendo dalla definizione dei percorsi funzionali principali, dagli accessi e dai volumi per capire dove allocare in maniera strategica le funzioni previste.
Si è così giunti alla stesura di un impianto architettonico di nuova costruzione, in quanto le funzioni previste non potevano essere contenute nel volume esistente.
E’ stato dunque progettato un edificio polifunzionale comprendente un auditorium di 478 posti, con relativi spazi di servizio e spazi commerciali attrattivi quali, ad esempio, negozi di vicinato; per definire il progetto architettonico è stato necessario l’ausilio della normativa vigente e di manuali tecnici per il corretto dimensionamento degli ambienti.
Nel mentre si è portato avanti il discorso tecnologico-strutturale, attraverso la scelta accurata dei materiali idonei ad ottimizzare l’acustica dell’auditorium, ma al contempo che potessero porsi in relazione alla città di Milano.
L’aspetto fondamentale analizzato in questa fase è proprio quello acustico; verificando il corretto dimensionamento della sala e utilizzando gli opportuni accorgimenti tecnologici si è arrivati ad ottenere una buona acustica.
Infine, oltre alla definizione dei pacchetti tecnologici è stato analizzato anche l’aspetto impiantistico definendo così le soluzioni d’adottare per ottenere un adeguato confort ambientale.
In conclusione, la progettazione di un auditorium richiede un accurato lavoro, in quanto per ottenere un buon risultato, deve essere fatta considerando tutti questi aspetti contemporaneamente; l’errata scelta architettonica - tecnologica può influire in maniera sensibile sulla sua buona riuscita.
INDICE GENERALE
PARTE I: ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE
1. ANALISI DEL CONTESTO MILANESE
1.1. INQUADRAMENTO MACROURBANISTICO pag.2
1.2. ANALISI CLIMATICHE pag.5
1.3. ANALISI DEMOGRAFICHE pag.10
2. ANALISI DELL’AREA EX PLASMON
2.1. DESCRIZIONE AREA pag.11
2.2. EVOLUZIONE STORICA pag.15
2.3. ANALISI FDOM pag.18
2.4. CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI pag.19
PARTE II: PROGETTO
3. DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO
3.1. OBIETTIVO E FINALITA’ PROGETTUALI pag.31
3.2. LA PIAZZA E I PERCORSI pag.32
3.3. RESIDENZE PER STUDENTI pag.35
3.4. INCUBATORE D’IMPRESA pag.39
3.5. IL POLO SPORTIVO pag.41
3.6. IL “MAGNENTE URBANO”: L’AUDITORIUM pag.42
3.7. COME PROGETTARE UN NUOVO AUDITORIUM pag.44
3.8. CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELLA SALA pag.45
3.9. ASPETTI GENERALI pag.46
3.10. TIPOLOGIE FORMALI pag.51
3.11. RIFERIMENTI PROGETTUALI pag.56
4. PROGETTO ARCHITETTONICO DELL’AUDITORIUM
4.1. PIANO TERRA (+0.00 LIVELLO PIAZZA) pag.66
4.2. PIANO INTERRATO (-2.64 LIVELLO SPAZIO COMMERCIALE) pag.68 4.3. PIANO PRIMO (+3.60 LIVELLO AUDITORIUM) pag.70
4.4. PIANO SECONDO (+7.50) pag.72
4.5. COPERTURA pag.74
4.6. SEZIONI DI STUDIO pag.76
4.7. TAVOLE STRUTTURALI pag.78
4.9. SCELTE ARCHITETTONICHE pag.81
4.10. PARTICOLARI COSTRUTTIVI pag.111
4.11. IMMAGINI RENDER pag.113
5. VERIFICA NORMATIVA
5.1. ESAME REGOLAMENTO D’IGIENE pag.113
5.2. VERIFICHE LEGGE 13/1989 pag.117
5.3. PROGETTO ANTINCENDIO pag.121
PARTE III: STUDI SPECIALISTICI
6. ANALISI STRUTURALE DELLA COPERTURA
6.1. IL LEGNO LAMELLARE pag.137
6.2. CARATTERISTICHE FISICO - MECCANICHE DEL LAMELLARE pag.141 6.3. AZIONI DEL VENTO (DM 14 gennaio 2008) pag.142 6.4. AZIONI DELLA NEVE (DM 14 gennaio 2008) pag.149 6.5. VERIFICA DELLE TRAVI IN LEGNO LAMELLARE pag.155 6.6. ERGOTECNICA DI CANTIERE pag.165 6.7. TRASPORTO TRAVI LEGNO LAMELLARE pag.167
7. ANALISI ACUSTICA
7.1. L’ANALISIACUSTICADELTERRITORIO pag.169 7.2. LA VALUTAZIONE ACUSTICA DELL’INTERVENTO pag.173 7.3. I REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI (DPCM 5.12.1997) pag.178 7.4. ASPETTI TECNICI: L’ACUSTICA pag.183 7.5. PROBLEMA GENERALE DELL’ACUSTICA AMBIENTALE pag.191
7.6. IL TEMPO DI RIVERBERAZIONE pag.194
8. IMPIANTI TERMICI DI CLIMATIZZAZIONE
8.1. CARICHI TERMICI pag.205
INDICE ALLEGATI
A.2.1 STATO DI FATTO pag.30
A2.2 VISTE AEREE STATO DI FATTO pag.30
A.2.3 RILIEVO FOTOGRAFICO STATO DI FATTO pag.30
A.2.4 ANALISI VIABILITA’ pag.30
A.2.5 ANALISI POLI ATTRATTIVI pag.30
A.2.6 ANALISI STORICA pag.30
A.2.7 ANALISI VERDE PUBBLICO E PRIVATO pag.30
A.2.8 a FORZE pag.30
A.2.8 b DEBOLEZZE pag.30
A.2.9 OPPORTUNITA’- MINACCE pag.30
A.3.1 DEMOLITO/COSTRUITO pag.34
A.3.2 PLANIMETRIA GENERALE pag.34
A.3.3 3D FUNZIONALE pag.34
A.3.4 PLANIMETRIA AREA DI PROGETTO pag.34
A.4.1 PIANTA PIANO TERRA pag.66
A.4.2 PIANTA PIANO INTERRATO pag.68
A.4.3 PIANTA BOX INTERRATO pag.68
A.4.4 PIANTE PRIMO PIANO pag.70
A.4.5 PIANTE PRIMO SECONDO pag.72
A.4.6 PIANTE COPERTURA pag.74
A.4.7.1 SEZIONI A-A pag.76
A.4.7.2 SEZIONI B-B pag.76
A.4.8.1 PIANTE STRUTTURALI PIANO TERRA pag.78
A.4.8.2 PIANTE STRUTTURALI PRIMO PIANO pag.78
A.4.9.1 PIANTE STRUTTURALI COPERTURA FOYER pag.78
A.4.9.2 PIANTE STRUTTURALI COPERTURA AUDITORIUM pag.78
A.4.10 a PROSPETTI SUD-EST pag.80
A.4.10 b PROSPETTO SUD-OVEST pag.80
A.4.11 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 1A pag.111
A.4.12 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 1B pag.111
A.4.13 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 1C pag.111
A.4.14 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 1D pag.111
A.4.15 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 1E pag.111
A.4.17 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2A pag.111
A.4.18 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2B pag.111
A.4.19 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2C pag.111
A.4.20 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2D pag.111
A.4.21 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2E pag.111
A.4.22 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2F pag.111
A.4.23 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2G pag.111
A.4.24 PARTICOLARE COSTRUTTIVO 2H pag.111
A.4.25 RENDER ESTERNO pag.113
A.4.26 RENDER ESTERNO pag.113
A.4.27 RENDER ESTERNO pag.113
A.4.28 RENDER ESTERNO pag.113
A.4.29 RENDER ESTERNO pag.113
A.4.30 RENDER INTERNO AUDITORIUM pag.113
A.4.31 RENDER INTERNO AUDITORIUM pag.113
A.4.32 RENDER INTERNO FOYER pag.113
A.5.1 VERIFICA ACCESSIBILITA’ PIANO INTERRATO pag.136 A.5.2 VERIFICA ACCESSIBILITA’ PIANO TERRA pag.136 A.5.3 VERIFICA ACCESSIBILITA’ PIANO PRIMO pag.136 A.5.4 VERIFICA ACCESSIBILITA’ PIANO SECONDO pag.136 A.5.5 VERIFICA ACCESSIBILITA’ COPERTURA pag.136 A.5.6 VERIFICA ANTINCENDIO PIANO INTERRATO pag.136 A.5.7 VERIFICA ANTINCENDIO PIANO TERRA pag.136 A.5.8 VERIFICA ANTINCENDIO PIANO PRIMO pag.136 A.5.9 VERIFICA ANTINCENDIO PIANO SECONDO pag.136 A.5.10 VERIFICA ANTINCENDIO COPERTURA pag.136
A.6.1 PLANIMETRIA CANTIERE pag.168
INDICE DELLE FIGURE
Fig. 1.1 – Evoluzione urbanistica, le prime tre cerchie di Milano,
www.guidaebook.com pag.2
Fig. 1.2 – Mappa delle linee metropolitane di Milano, www.metromilano.it pag.3 Fig. 1.3 – Suddivisione amministrativa del Comune di Milano, www.wikipedia.it pag.4 Fig. 1.4 – Mappa classificazione dei climi Köppen, www.wikipedia.it pag.5 Tab.1.1 - Caratteristiche climatiche mensili Comune di Milano, :F. Butera,
Architettura e ambiente, Milano, 1995 pag.7
Tab.1.2 – Istogramma valori di precipitazione medi mensili (mm) pag.8
Tab. 1.3 - Umidità media relativa pag.8
Tab. 1.4 – Indicazioni valori irradiazione diretta e diffusa mensile pag.8 Tab. 1.5 - Indicazione valori di intensità e orientamento del vento stagionale pag.9
Tab. 1.6 - Popolazione stimata (base 2007) pag.10
Fig. 2.1 – Analisi viabilità zona 4, , estratto tavola analisi viabilistica, 2008 pag.11 Fig. 2.2 – Estratto carta tecnica di Milano H09_2 pag.12 Fig. 2.3 – Scalo merci di Porta Romana, Milano, 2010 pag.13 Fig. 2.4 – Nuovo intervento edilizio a sud della ferrovia, Milano, 2010 pag.14 Fig. 2.5 – Vista aerea area Palsmon, Milano pag.15 Fig. 2.6 - Catalogazione degli edifici della Plasmon, Milano, 2008 pag.16 Tab. 3.1 – Istogramma obbiettivi – strategie pag.31 Fig. 3.1 – Aerofotogrammetria area ex Plasmon, Milano pag.32 Fig. 3.2 – Individuazione percorsi area di progetto, estratto progettuale tav. A.3.2 pag.33 Fig. 3.3 – Individuazione planimetrica delle residenze per lavoratori e studenti pag.35 Fig. 3.4 – Tipologie piante architettoniche residenze per lavoratori e studenti pag.36 Fig. 3.5 – Vista prospetto residenze per lavoratori e studenti pag.37 Fig. 3.6 – Foto plastico incubatore e residenze pag.38 Fig. 3.7 - Campus Point di Lecco, via Antonio Ghislanzoni, Arturo Montanelli, 2007 pag.40 Fig. 3.8 – Parco della Musica, Renzo Piano, Roma, 2002 pag.43 Fig. 3.9 – Sala Santa Cecilia, Parco della Musica, Roma, Renzo Piano, 2002 pag.45 Fig. 3.10 – Casals Hall, Tokio, Isozaki,1987 pag.46 Fig. 3.11 – Boston Symphony Hall, McKim, Mead e White, 1900 pag.46 Fig. 3.12 – Kulturitalo, Helsinki, Aalto, 1958 pag.47 Fig. 3.13 – Filarmonica, Berlino, Scharoun, 1963 pag.47 Fig. 3.14 – Royal Albert Hall, Londra, Francis Fowke e H. Y. Darracott Scott, 1871 pag.50 Fig. 3.15 – Pianta Boston Symphony Hall, McKim, Mead e White, 1900 pag.51
Fig. 3.16 – Altes Gewandhaus, Lipsia, 1781 pag.51
Fig. 3.17 – L’Opéra di Parigi, Garnier, 1875 pag.52
Fig. 3.19 – Filarmonica di Berlino, 1882 pag.55 Fig. 3.20 – Sydney Opera House, John Utzon, Sydney, 1979 pag.55 Fig. 3.21 – Parco della Musica, Renzo Piano, Roma, 1992-2002 pag.56 Fig. 3.22 – Auditorium modernissimo, Nembro, 2005 pag.57 Fig. 3.23 – Auditorium modernissimo vista sala, Nembro, 2005 pag.59 Fig. 3.24– Auditorium modernissimo vista palcoscenico, Nembro, 2005 pag.60 Fig. 3.25 – Nuova sede Università Bocconi, Milano, 2007 pag.61
Fig. 4.1 – Individuazione in pianta e sezione del piano terra pag.65 Fig. 4.2 – Individuazione in pianta del piano interrato pag.67 Fig. 4.3 – Individuazione in pianta e sezione del piano primo pag.69 Fig. 4.4 – Individuazione in pianta e sezione del piano secondo pag.71
Fig. 4.5 – Pianta giardino pensile pag.71
Fig. 4.6 – Pianta copertura auditorium pag.72
Fig. 4.7 – Copertura in legno lamellare pag.83
Fig. 4.8 – Jüdisches Museum, Daniel Libeskind Berlino, 1999 pag.84 Fig. 4.9 - Sezione copertura pensile, particolare tecnologico di progetto pag.85 Fig. 4.10 – Spaccato doppio setto in calcestruzzo armato posato in opera,
schizzi progettuali pag.89
Fig. 4.11 – Spaccato rivestimento in pannelli prefabbricati, schizzi progettuali pag.90 Fig. 4.12 – Sistema di ancoraggio del rivestimento in pietra pag.87 Fig. 4.13 – Rivestimento parete ventilata in Ceppo Lombardo pag.94 Tab. 4.1 – Caratteristiche materiali lapidei di rivestimento pag.95 Fig. 4.14 – Sistema di ancoraggio per rivestimento facciata in pietra pag.96 Fig. 4.15 – Esempio applicativo del Ceppo Lombardo su Palazzo Lombardia, Milano pag.96
Fig. 4.16 – Palazzo Lombardia, Milano pag.97
Tab. 4.2 – Tabella delle resistenze termiche della chiusura verticale pag.98 Tab. 4.3 – Tabella delle resiste temperature interne alla pacchetto di chiusura verticale pag.99 Fig. 4.17 – Sezione della variazione delle temperature all’interno degli strati pag.99 Tab. 4.4 – Tabella valori di permeabilità dei materiali pag.100 Tab. 4.5 – Tabella delle pressioni di saturazione pag.101 Tab. 4.6 – Tabella delle pressioni di vapore pag.102 Tab. 4.7 – Tabella degli spessori equivalenti pag.102 Fig. 4.18 – Sezione pressione di saturazione (rossa) e pressione di vapore (blu) pag.103 Tab. 4.8- Pesi in funzione dello sviluppo e dello spessore in kg/m del rivestimento pag.106 Fig. 4.19 – Sezione verticale sistema di ancoraggio pannelli in Zinco-Titanio pag.107 Fig. 4.20 – Sezione orizzontale sistema di ancoraggio pannelli in Zinco-Titanio pag.107 Fig. 4.21 – Esempio applicativo del legno composito per elementi di schermatura pag.110
Fig. 5.1. – Verifica dimensionamento servizi igienici primo livello pag.117 Fig. 5.2 – Verifica dimensionamento servizi igienici secondo livello pag.118 Tab.5.1 - Verifica dei volumi edifici pag.124 Tab.5.2 - Verifica dei poteri calorifici totali pag.128 Tab.5.3 - Tabella determinazione indici di valutazione pag.130 Tab.5.4 - Determinazione indici di valutazione di progetto pag.131 Fig.5.3 - Grafico determinazione coefficiente di riduzione pag.131 Tab. 5.2 - Spessore pareti tagliafuoco(art. 8 circ.91/61 tabella 2) pag.132
Tab. 6.1- Spaccato tetto ventilato in legno con tavolato e isolamento termico pag.141 Tab. 6.2 – Valori dei parametri vb,o, ao, ka pag.142 Fig. 6.1 – Mappa delle zone in cui è suddiviso il territorio italiano pag.143 Tab. 6.3 – Parametri per la definizione dei coefficienti di esposizione pag.145 Tab. 6.4 – Classi di rugosità del terreno pag.145 Fig. 6.2 – Definizione delle categorie di esposizione pag.146 Fig. 6.3 – Andamento dei coefficienti di esposizione pag.146 Tab. 6.5– Valori coefficienti d’attrito pag.147 Fig. 6.4 – Valori del carico della neve Zona I – Mediterrranea pag.150 Tab. 6.6– Valori coefficienti di esposizione pag.151 Tab. 6.7– Valori coefficienti di forma pag.151 Fig. 6.5 – Grafico coefficiente di forma per il carico neve pag.152 Fig. 6.6 – Grafico coefficiente di forma per il carico neve – copertura a più falde pag.152 Tab. 6.8 – Tabella classi di resistenza pag.155 Tab. 6.9 – Tabella classi di durata pag.157 Fig. 6.7 – Instabilità flesso - torsionale di trave pag.158 Fig. 6.8 – Esempio di controvento in acciaio a croce di Sant’Andrea pag.162 Tab. 6.10 – Classi di resistenza del legno lamellare pag.163 Fig. 6.9 - Particolare in pianta nodo trave in legno e setto in c.a. pag.164 Fig. 6.10 - Particolare in sezione nodo trave in legno e setto in c.a. pag.164 Fig. 6.11 Indicazioni accesso trasporto speciale travi legno lamellare pag.167 Fig. 6.12 Individuazione planimetrica TIR nel cantiere pag.168 Fig. 6.12 TIR trasporto travi legno lamellare pag.168
Fig. 7.1 – Zonizzazione acustica Comune di Milano – area ex Plasmon pag.170 Tab. 7.1 – Definizione classi di zonizzazione acustica
(Tabella C D.P.C.M. 14/11/1997) pag.171
Tab. 7.2 – Valori limite di immissione (Tabella C D.P.C.M. 14/11/1997) pag.171 Tab. 7.3 – Valori limite di emissione (Tabella C D.P.C.M. 14/11/1997) pag.171 Tab. 7.4 – Valori di qualità (Tabella C D.P.C.M. 14/11/1997) pag.172
Fig. 7.2 – Planimetria indicante i ricettori sensibili e la fonte sonora pag.176 Fig. 7.3 – Schema di trasmissione del rumore aereo pag.178 Tab. 7.5 – Valori limite per i requisiti acustici passivi (EN ISO 140-5 1996) pag.179 Tab. 7.6 – Classificazione degli ambienti abitativi (EN ISO 140-5 1996) pag.179 Tab. 7.7 – Calcolo della differenza di livello per forma di facciata pag.181 Fig. 7.4 – Spazio musicale per l’opera Prometeo, Renzo Piano, 2002 pag.188 Fig.7.5 – Auditorio Leon, Mansilla e Tunon, 2002 pag.190 Fig. 7.6 – Astana Concert Hall, Kazakistan, 2003 pag.190 Fig. 7.7 – IRCAM, Parigi, studio Piano & Rogers (1971-1977) pag.191 Fig. 7.8 – Kammermusiksaal della Philharmonie di Berlino, Scharoun, 1963 pag.193 Tab. 7.8 - Tabella dei coefficienti di assorbimento dei materiali pag.196 Fig. 7.9 – Pannello fonoassorbente Topakustik pag.197 Tab. 7.9 - Tabella dei coefficienti del pannello fonoassorbente Topakustik pag.197 Fig. 7.10 - Pannello fonoassorbente in ovatta sintetica rivestito con stoffa tesata pag.197 Tab. 7.10 - Coefficienti di assorbimento dell’ovatta sintetica
rivestita con stoffa tesata pag.197 Tab. 7.11 - Tabella dei coefficienti di assorbimento relativi alle persone pag.198 Tab. 7.12 - Tabella delle unità assorbenti attuali dell'auditorium pag.199 Tab. 7.13 - Tabella dei tempi di riverberazione attuali pag.199 Fig.7.11 – Valori ottimali del tempo di riverberazione (2kHz) pag.199 Fig. 7.12 – Dipendenza della frequenza del tempo ottimo di riverberazione pag.200 Tab. 7.14 - Tabella dei tempi di riverberazione ottimali pag.200 Tab. 7.15 - Tabella delle unità assorbenti ottimali dell'auditorium pag.200 Fig. 7.13- Confronto TR attuale con TR ideale pag.201 Fig. 7.14- Sezione Trasversale auditorium pag.202 Fig. 7.15- Sezione longitudinale auditorium pag.202 Fig. 7.16- Scheda tecnica pannello fonoassorbente Valtech pag.203
Tab. 8.1 – Tabella dei carichi termici pag.206 Tab. 8.2 – Tabella calcolo portata d’aria pag.208 Tab. 8.3 – Tabella valori dei gradi giorno pag.209 Tab. 8.4 – Tabella condizioni estive di progetto pag.214 Tab. 8.5 - Differenza di temperatura equivalente per pareti opache verticali pag.215 Tab. 8.6 – Diagramma psicometrico pag.219 Fig. 8.1 – Schema funzionamento macchina per condizionamento a tutt’aria pag.223
I principali aspetti analizzati per delineare la direzione in cui condurre le indagini sono:
Le caratteristiche relative al contesto di Milano, la sua localizzazione rispetto al centro urbano
Le caratteristiche fisiche che riguardano l’accessibilità all’area per stabilire le possibili funzioni compatibili
L’ analisi approfondita dei servizi presenti sul territorio
Le caratteristiche climatiche utili per capire come progettare correttamente l’intervento
L’analisi demografica relativa alla popolazione residente, per definire l’utenza a cui rivolgersi
1.1. INQUADRAMENTO MACROURBANISTICO
Il Comune di Milano ha una superficie quasi totalmente urbanizzata, con una densità abitativa di 7.140,39 ab/Kmq.
L’area urbana di Milano conta 1.312.190 abitanti (31-05-2010 ).
L’evoluzione urbanistica del Comune di Milano si sviluppa per cerchi concentrici.
I cinque anelli principali sono: la cerchia dei Navigli
la cerchia dei bastioni o circonvallazione interna (o mura spagnole)
la circonvallazione esterna (o circonvallazione dei viali Tibaldi, Toscana, Piazzale Lodi etc.)
la circonvallazione delle regioni (Campagna, Molise, Romagna etc.) l’anello delle tangenziali.
2
1.1 – Evoluzione urbanistica cerchie di Milano, www.guidaebook.com
Le grandi vie di comunicazione che portano verso le strade statali si diramano a raggiera intorno al nucleo storico della città a partire dalle porte presenti sulle mura spagnole: Corso Buenos Aires, Corso XXII Marzo, Corso Lodi, via Ripamonti, Corso San Gottardo, Corso Vercelli, Corso Sempione.
Molta importanza hanno avuto nell’urbanistica milanese i Navigli: la cerchia prende il nome dall’interramento di parte dei Navigli che scorrevano su quel tracciato; oggi sono sopravvissuti tre rami (il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e il naviglio Martesana).
Lo sviluppo dell’area metropolitana è fortemente concentrato verso Nord, Nord-Est e Nord-Ovest, mentre l’area sud, sia del comune sia dell’area metropolitana, risulta essere in buona parte agricola.
La Rete Metropolitana Milanese si estende per 75 km di cui 50 nel territorio comunale di Milano, e 25 nei comuni dell'hinterland milanese, con un totale di 88 stazioni.
Attualmente, la rete metropolitana si compone di 3 linee:
Linea M1 Rossa da Sesto 1° Maggio a Rho Fiera / Bisceglie Linea M2 Verde da Abbiategrasso a Cologno Nord / Gessate Linea M3 Gialla da San Donato a Maciachini
1.2 - Mappa delle linee metropolitane di Milano, www.metromilano.it
Le otto linee suburbane (Linee S: S1,S2,S3,S4,S5,S6,S9,S10), di cinque linee Ferrovie Nord, tra cui il Malpensa Express, diciannove linee tramviarie urbane e due interurbane, di quattro linee filoviarie, di una cinquantina di linee automobilistiche urbane e altrettante interurbane.
La rete suburbana è gestita da Azienda Trasporti Milanesi (ATM), Le Nord, Tilo e Trenitalia; le reti metropolitana, tramviaria sono gestite dall’ATM; la rete automobilistica di “Area Urbana” è gestita da ATM e altri 8 gestori.
Il sistema di trasporto su ferro dell’area Milanese è il primo d’Italia per estensione, sia considerando le sole linee M, sia considerando l’agglomerato di linee M ed S, sia per estensione della rete tramviaria.
Oggetto dell’intervento di recupero è l’area ex Plasmon sita nella zona 4; quest’ultima si estende verso est dal centro cittadino e comprende le seguenti aree: Porta Vittoria, Porta Romana, Acquabella, Cavriano, Quartiere Forlanini, Monluè, La Trecca, Taliedo, Morsenchio, Ponte Lambro, Calvairate, San Luigi, Gamboloita, Quartiere Omero, Nosedo, Castagnedo, Rogoredo, Santa Giulia, Triulzo Superiore.
4
Fig.1.3 – Suddivisione amministrativa del Comune di Milano, www.wikipedia.it
Dall’analisi storico – urbanistica si evince che nel PRG del 1910, l’area che ad oggi è indicata come zona 4 presenta fabbricati rurali, ma la maggior parte dell’area è agricola;
con il PRG del 1934 si vanno a delineare gli assi viari principali che permangono anche nel successivo PRG del 1953.
Nel dopoguerra si osserva che questa zona è caratterizzata da una forte espansione industriale; successivamente al boom economico degli anni ’60 le imprese site in quest’area di Milano iniziano a perdere produttività. proseguono all’incirca fino agli anni ’80 per poi poco alla volta decrementare fino alla quasi totale dismissione di tutte le aree industriali (PRG del 2004).
Nell’ultimo decennio una buona parte di questi insediamenti industriali in disuso sono stati recuperati e trasformati in residenziale (PRG attuale).
Superficie: 20,95 km²
Abitanti: 169.051 (31 dicembre 2006) Densità: 8.069 ab./km²
1.2. ANALISI CLIMATICHE
Milano è situata nell’Italia settentrionale, ed è capoluogo dell’omonima provincia e della Regione Lombardia.
E’ situata nel lato occidentale del bacino della Val Padana e presenta alcune caratteristiche del clima continentale.
Secondo il Köppen climate classification, Milano ha un clima tipicamente temperato delle medie latitudini (Cfa).
1.4 –
Fig. 1.4 - Mappa classificazione dei climi Köppen, www.wikipedia.it
L’isola di calore cittadina rende le temperature più elevate delle campagne circostanti (le minime in inverno anche di 2/3 °C), infatti i quartieri centrali godono di inverni leggermente più miti rispetto alle aree periferiche che risentono delle masse di aria fredda ed umida ristagnanti sulle campagne. Inoltre i quartieri meridionali della città sono più frequentemente interessati dalla nebbia durante l’inverno.
Le temperature minime in inverno risultano più calde che in periferia ma in estate questa differenza tende ad attenuarsi.
Le temperature di Milano Duomo, le cui medie storiche rappresentano bene il clima della città, vanno dai 0/+5°C in Gennaio ai +19/+30°C a Luglio.
Milano, come gran parte della Pianura Padana, soffre di scarsa ventilazione e questo favorisce il ristagno delle nebbie e anche degli inquinanti.
6
Gli inverni milanesi sono tendenzialmente freddi e molto umidi. Le estati sono invece sempre molto calde e umide cioè afose (un clima decisamente afoso che provoca molti malori soprattutto tra gli anziani e i cardiopatici) e poco ventilate.
Sono possibili anche in piena estate giornate tiepide, temporalesche e perturbate che attenuano la calura, infatti la frequenza di fenomeni temporaleschi fa si che i mesi compresi tra giugno e agosto siano discretamente piovosi. Infatti le precipitazioni nell’area milanese sono moderatamente elevate e relativamente ben distribuite nel corso dell’anno. Sono piovose anche le stagioni intermedie e specialmente il medio autunno e la primavera, ma gli inverni vedono una riduzione consistente delle precipitazioni con un minimo di 40 mm a febbraio. Risultano leggermente più scarse le precipitazioni nella periferia meridionale e maggiori in quella nord-occidentale. Tra gli anni 1940 e 1970 le nevicate invernali furono più frequenti del periodo successivo ma comunque raramente notevoli.
La media nivometrica della città di Milano (cioè i cm totali medi neve di accumulo annuo), più bassa di molte altre città padane del nord ovest e dell’Emilia Romagna (come ad esempio Piacenza, Parma, Bologna), ma più elevata di altre città padane specie del nord est (Udine, Verona, Venezia), si ferma a 26 cm annui (riferita al periodo a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’80), media che scende a 21 cm se consideriamo tutto il periodo che va dal 1950 al 2007; intorno alla città, lontane dall’isola di calore, la media nivometrica tende ad essere leggermente superiore; tra i rari episodi di intensa precipitazione nevosa possono essere ricordati l’inverno record del 1985 che registra un totale di accumuli fino a 100 cm di neve nelle periferie, l’episodio di fine gennaio 2006 che portò fino a 55 cm di accumulo finale nelle periferie e quella del 6-7-gennaio 2009 che ha registrato fino a 40 cm con persistenza del manto nevoso nella periferia meridionale fino a oltre 20 giorni.
L’umidità è invece sempre molto elevata per tutto l’anno, in special modo nei mesi invernali (quando arriva anche al 100%) e durante la notte in tutte le stagioni.
Ciò nonostante i giorni di piogge stanno anch’esse diventando via via meno frequenti (così come il fenomeno della nebbia), anche se i totali pluviometrici annui non sono variati molto. Sono soprattutto le stagioni autunnali ad avere registrato un calo delle precipitazioni e quindi della nebulosità.
Le nebbie sono favorite sia dal cielo sereno, che consente il raffreddamento da irraggiamento, sia dal suolo superficialmente piuttosto umido, sia da configurazioni bariche invernali come i regimi alto pressori con gradienti barici molto deboli.
Seguono i valori calcolati1 per mese, stagioni, anno riferiti alla temperatura massima media, temperatura minima media, piogge, giorni di pioggia, eliofonia assoluta e intensità dei venti riferiti al Comune di Milano (Tab. 2.1)
INFORMAZIONI Coordinate: 45°27’50.56” N, 9°11’29.64” E Altitudine: 121.6 m s.l.m. Superficie 182 Kmq Abitanti: 1.312.190 abitanti (31-05-2010 ) Densità: 7.140,39 ab/Kmq
8
Tab.1.1 - Caratteristiche climatiche mensili Comune di Milano, :F. Butera, Architettura e ambiente, Milano, 1995
Tab.1.2 – Istogramma valori di precipitazione medi mensili (mm)
1 :F. Butera, “Architettura e ambiente: Manuale per la qualità temica, luminosa e
acustica degli edifici” ETAS libri, Milano, 1995
Milano Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Temp. Max media (°C) 5,2 8,0 13,3 18,0 23,0 27,3 30,0 28,8 24,1 17,3 10,3 6,1 Temp. min media (°C) 0,0 1,6 5,4 9,0 13,3 16,9 19,4 19,0 15,6 10,5 5,3 1,3
Piogge (mm) 53 40 73 83 104 85 72 80 87 120 106 75
Gironi di Pioggia(>1mm) 7 6 9 10 11 10 7 7 8 10 10 8
1Eliofania assoluta (ore) 1,9 3,4 4,9 5,9 6,8 8,1 9,2 8,1 6,2 4,2 2,2 1,9
NW SE SE SE SW SW SW SE E E SE NW
Venti (direzione-nodi) 2,3 2,4 2,6 2,8 2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 2,3 2,3 2,2
Milano INV PRI EST AUT ANNO
Temp. Max media (°C) 6,4 18,1 28,7 17,2 17,6 Temp. min media (°C) 1,0 9,2 18,4 10,5 9,8
Piogge (mm) 168 260 237 313 978
Gironi di Pioggia (>1mm 21 30 24 28 103 Eliofania assoluta (ore) 2,4 5,9 8,5 4,2 5,2 Venti (direzione-nodi) 2,3 2,7 2,5 2,3 2,4 0 20 40 60 80 100 120 140
Il Comune di Milano presenta sensibili valori di umidità relativa nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, come da Tab.1.2
Milano Ge n Fe b Ma r Ap r Ma g Gi u Lu g Ag o Se t Ot t No v Di c Umidità relativa media 85 80 80 75 65 65 55 65 80 90 90 90
Tab. 1.3 - Umidità media relativa
I valori maggiori di irradiazione direttasi registrano nel mese di luglio (16,5), mentre quelli di irradiazione diffusa nel mese di giugno (8,3) (Tab. 1.3)
Milano Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Hd (diffusa) 2,3 3,5 5,2 6,7 7,9 8,3 7,5 6,9 5,6 3,9 2,5 2,0 Hb (diretta) 1,5 3,2 6,5 9,8 12,1 13,9 16,5 12,5 8,4 4,5 1,9 1,3
Tab. 1.4 – Indicazioni valori irradiazione diretta e diffusa mensile
Il vento spira con intensità maggiore in primavera da Nord (12,9), in estate da Nord-Est (10,0) in autunno da Nord (10,0) e in inverno da Nord e Nord-Est (10,7) (Tab.1.4) Km/h N NE E SE S SW W NW Velocità media stagionale PRIMAVERA 12,9 12,3 9,9 20,0 9,7 9,3 8,6 10,1 10,6 ESTATE 9,5 10,0 9,4 8,8 8,7 7,6 7,3 8,4 8,9 AUTUNNO 10 9,5 9,9 9,4 7,2 6,9 6,8 8,1 9 INVERNO 10,7 10,7 8,2 7,6 7,1 6,9 7,0 8,4 9,3
10
1.3. ANALISI DEMOGRAFICHE
Per un corretto approccio progettuale è importante capire quali sono le dinamiche e le caratteristiche della demografia del Comune di Milano.
Facciamo riferimento ai dati forniti dal S.I. Ce (Sistema Informativo Censimenti) riferiti al censimento 2001.
Le proiezioni della popolazione e delle famiglie sono il risultato di rigorosi modelli statistici che consentono di tracciare alcuni possibili “scenari demografici” futuri, sulla base di tre elementi fondamentali:
1. Caratteristiche attuali della popolazione
2. Linee di tendenza più recenti della fecondità, mortalità e migratorie 3. Ipotesi sulle possibili evoluzioni future di queste stesse linee di tendenza Da questa banca dati è possibile notare che nell’anno 2007 si stima in zona 4 una maggiore concentrazione di popolazione con età compresa tra i 40 e 64 anni, inoltre confrontando tra zone si nota che la maggior concentrazione di anziani risulta essere presente nelle zone 4,6,7 con un max in zona 8.
Negli ultimi anni la zona 4 ha subito una notevole trasformazione: gli insediamenti industriali in completo disuso sono divenuti complessi prettamente residenziali nei quali si ipotizza una possibile inversione di tendenza rispetto ai dati rilevati (tab. 1.5) e, di conseguenza, può essersi verificato uno svecchiamento della popolazione di questa zona.
Zona 0-14 15-39 40-64 65 e + totale 1 13696 27212 36109 20929 97946 2 17458 43296 49727 29888 140369 3 16812 38762 49102 32922 137598 4 18566 41432 51553 37105 148656 5 14590 34578 40950 27589 117707 6 17580 33858 49996 37857 144291 7 21955 44817 59254 40738 166764 8 22197 47126 61012 44959 175294 9 21830 50986 59902 37898 170616 MILANO 164684 367067 457605 309885 1299241
2.1. DESCRIZIONE AREA
Fig.2.1 – Analisi viabilità zona 4, estratto tavola analisi viabilistica, 2008
Dal sopralluogo effettuato sono emerse le seguenti caratteristiche di viabilità: i due assi principali sono Corso Lodi e Viale Puglie; quest’ultimo funge anche da limite oltre la quale si trova Parco Alessandrini.
Da Piazzale Lodi, si deve percorrere viale Umbria, seguire per via Tertulliano e infine immettersi su via Cadolini.
Si nota che la parte sud del lotto confina con la ferrovia ed è notevole la vicinanza alla stazione FS di Porta Romana.
L’area è servita dai mezzi di trasporto pubblico, grazie alla presenza delle filovie 90-91 (circonvallazione esterna), di una linea tram, due di autobus e in Piazzale Lodi, la fermata della metropolitana (LINEA GIALLA) Lodi F.I.B.B. oltre che la stazione FS di Porta Romana (linee suburbane).
12
Fig. 2.2 – Estratto carta tecnica di Milano H09_2
L’area di progetto è l’ex stabilimento Plasmon e si trova nella zona sud-est di Milano in zona 4.
Il lotto ha come suo unico affaccio, via Cadolini che è a fondo cieco, ed è stretto tra la ferrovia a sud ed altri edifici ad uso industriale (ovest), residenziale (nord) e terziario – residenziale (sud-est).
L’area di notevole estensione, presenta diversi edifici di varie dimensioni e destinazione che costituiscono un’ingente cubatura. Inoltre ci sono numerose corti interne di varia grandezza e profondità.
I lotti circostanti sono in prevalenza industriali, anche se i due a Sud dell’area di progetto sono già stati oggetto di recupero; in essi sono stati realizzati studi professionali ed appartamenti.
Sul fronte opposto di via Cadolini, si hanno altre ex industrie recuperate, dove hanno trovato spazio una scuola di danza, una galleria d’arte, un dancing e la sede temporanea del teatro Franco Parenti.
Il quartiere si presenta a carattere prevalentemente residenziale con del terziario diffuso e qualche permanenza industriale risalente a quando quest’area era ancora estremamente periferica. Si ha una discreta diffusione per l’istruzione, sia primaria che secondaria.
La destinazione industriale di buona parte dell’area, in particolare a sud, è dovuta anche alla presenza della ferrovia, che poco più a ovest ha lo scalo merci di Porta Romana; a nord si ha invece lo scalo del mercato ortofrutticolo ed ittico.
14
La densità edilizia non è molto elevata, sono presenti numerose aree verdi, come il Parco Alessandrini, a est di Viale Puglie e vari giardini sia pubblici che privati nella zona sud. Gli interventi edilizi a sud della ferrovia sono prevalentemente edifici a torre con un ampio spazio verde di pertinenza, mentre a nord il tessuto è più tradizionale, a cortina. Si hanno inoltre alcune aree dismesse, in attesa di riconversione.
Fig. 2.4 – Nuovo intervento edilizio a sud della ferrovia, Milano,1010
È possibile raggiungere in mezzora tutte le principali università di Milano, quali il Politecnico e Città Studi a nord, la Statale Cà Granda a nord-ovest, la Bocconi, la Cattolica e la IULM a ovest
2.2. EVOLUZIONE STORICA
Andiamo ad effettuare una più dettagliata analisi dei fabbricati interni all’area oggetto di recupero. L’elevata conoscenza dell’oggetto permetterà di realizzare un intervento mirato su di esso.
Per ricostruzione storica si intende capire quali evoluzioni significative ha subito, sia in termini di ampliamenti o demolizioni, sia in termini di variazioni d’uso significative.
La raccolta di documenti non è finalizzata alla ricostruzione dell’edificio come farebbe uno storico dell’architettura, ma ha come fine la lettura e la conoscenza tecnica. Riuscire a datare le differenti parti che costituiscono l’edificio permette di ipotizzare le possibili tecniche costruttive adottate qualora non si riesca ad effettuare un sopralluogo e permette di comprendere meglio le sollecitazioni a cui un solario per esempio è stato sottoposto nel tempo e le cause di degrado.
16
Nel caso specifico si è fatto riferimento a piani regolatori generali e carte tecniche comunali, data la mancanza di informazioni più dettagliate ed essendo il complesso in questione privo di importanza monumentale e di documentazione storica di rilievo.
Fig. 2.6 – Catalogazione degli edifici della Plasmon, Milano, 2008
Estraendo nello specifico, la prima fonte a cui si è fatto riferimento è il PRG del 1953 ove si denota la presenza nell’area di un edificio stretto sul margine nord a ridosso di via Cadolini.
In seguito dalla Carta Tecnica Comunale del 1956 si nota la comparsa di altri due edifici (A e D), mentre il blocco E si presuppone sia stato addossato in un secondo momento alla fine degli anni ’50 data la sua diversità strutturale. Il passo successivo sono le prove tecniche sul calcestruzzo armato ritrovate
nell’Archivio Storico di Milano e datate 1963 riguardanti un piccolo edificio (G) sul lato nord dell’area. Si passa successivamente alla Carta Tecnica Comunale del 1965 e ad una foto aerea, in stessa data, che mostra l’edificazione di altri edifici F, L, I, B, C, M1, M2 che vanno a riempire la superficie libera disponibile. Dunque si presume che la loro edificazione si fosse svolta tra il 1963 e il 1965. La successiva Carta Tecnica Comunale del 1972, mostra la demolizione dell’edificio X edificato nel 1953 di cui, dunque, non conosciamo attualmente le sembianze. Infine allo stato di fatto (ottobre 2008) l’area vede ancora presenti tutti gli edifici del 1972 tranne l’edificio H che è stato demolito in tempi recenti. Il complesso veniva utilizzato come area produttiva, di stoccaggio e gestionale della fabbrica Plasmon. I magazzini (edificio M1) erano collegati con il terzo piano dell’edificio E da un ponte che serviva dunque i piani produttivi di quest’ultimo con la zona di stoccaggio. Fatto curioso era appunto la scelta di porre la produzione agli ultimi piani e di lasciare la parte gestionale con gli uffici ai primi. Inoltre la vicinanza con la ferrovia era utile per il trasporto su rotaia dei prodotti realizzati. Attualmente l’area è in mano all’immobiliare Cadolini. Si nota una notevole densità edilizia, l’edificio a L centrale occupa l’intera area, lasciando con le sue propaggini poche zone libere, inoltre l’accesso all’area di progetto è piccolo e limitato rispetto alle dimensioni del lotto. Ampio e libero da ostruzioni è, invece, il fronte sulla ferrovia.
18
2.3. ANALISI FDOM
Dall’analisi del contesto urbano esistente è possibile determinare le forze e le debolezze presenti.
L’esame dei punti di forza è una valida leva per costruire valide strategie di miglioramento interno.
Le debolezze sono fattori che sottraggono forza all’abilità di sviluppare un vantaggio.
Per quanto riguarda l’area ex Plasmon:
le forze risiedono nella posizione periferica ma ben collegata sia a livello di mezzi pubblici che di viabilità con il centro, nella presenza di un tessuto urbano che in particolare a nord della ferrovia, risulta essere consolidato e servito dei necessari servizi alla persona (istruzione, sicurezza, sanità), nella presenza di ampie aree verdi;
le debolezze sono soprattutto legate alle caratteristiche della zona, che risulta limitata ad est dalla grande arteria di Viale Puglie, a sud dalla ferrovia e ad ovest da Viale Umbria. Inoltre, la presenza del mercato ortofrutticolo a est di Parco Alessandrini emerge come scomoda anche se sufficientemente lontana. Infine si rileva una carenza di spazi per le attività sportive, mentre per quelle ricreative si sta iniziando ora a realizzare qualcosa (il fronte est di via Cadolini).
Dall’analisi delle forze e delle debolezze si ottengono le opportunità e le minacce.
Le opportunità riflettono il potenziale che l’area può realizzare nelle strategie di progetto.
Le minacce sono dei cambiamenti determinati da eventi sfavorevoli, che potrebbero intaccare la sua buona riuscita.
Nel nostro caso:
l’opportunità si pone sul nuovo fronte di espansione della città (il nord risulta ormai saturo), che dispone di ampie zone riqualificabili;
al contempo diviene una minaccia, in quanto queste rischiano di essere abbandonate e di incorrere in una cementificazione massiva.
2.4. CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI
La conoscenza diretta dell’oggetto è cominciata con una serie di sopralluoghi sull’area che hanno permesso un rilievo dettagliato dell’oggetto di recupero: le relazioni tra i vari edifici all’interno dell’area, nonché la loro conformazione, la struttura, gli interni, le tipologie di muratura, la pavimentazione, il soffitto, i serramenti interni ed esterni e mettendo in luce eventuali peculiarità degli ambienti.
Un’accurata documentazione fotografica, mi ha permesso di giungere ad una classificazione degli edifici interni al lotto basandosi su alcune caratteristiche che li distinguessero gli uni dagli altri e con lo scopo di avere uno strumento di sintesi che permettesse una facile lettura e consultazione nella fase progettuale.
Non è stato possibile effettuare delle riprese frontali in quanto la vicinanza dei vari edifici e la loro notevole altezza non ne permetteva tale ripresa.
Di seguito vengono riportate le schede di catalogazione dei fabbricati identificati attraverso un codice, l’individuazione dell’edificio (fotografia e la localizzazione in pianta), l’anno di edificazione, la destinazione d’uso e i dati geometrici, nonché le tecnologie costruttive e la struttura.
20
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEa
Edificio: Fabbricato A
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]:
piano seminterrato 894 mq legati alla produzione 894 3,9 3487
piano rialzato 292 mq produttivi 466 mq uffici 758 3,3 2502
1° piano 410 mq legati alla produzione 581 mq uffici 991 3,3 3270
2° piano 961 mq legati alla produzione 961 3,3 3172
3° piano 574 mq legati alla produzione 352 uffici 926 3,3 3056
4° piano 495 mq legati alla produzione 31 mq uffici 526 3,3 1736
Tecnologia costruttiva e struttura
Edificio costituito da quattro piani fuori terra, piano rialzato ad 1,7m di altezza dalla quota del terreno. Altezza complessiva di 19,36m CHIUSURE VERTICALI
Mattoni pieni da rivestimento, posti in opera a faccia a vista; i serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti.
CHIUSURE ORIZZONTALI
Struttura a falde inclinate realizzata in latero-cemento e con manto di copertura realizzato in tegole di laterizio a innesto;
la parte piana calpestabile è rivestita da conglomerato bituminoso. PARTIZIONI VERTICALI
Tavolati in laterizio forato (tramezza 8x24x30cm) con strato di finitura in stabilitura a raso con intonaco a civile (spessore 0,5cm).
PARTIZIONI ORIZZONTALI
Solaio di latero-cemento, costituito da elementi strutturali in calcestruzzo armato paralleli ed equidistanti (travetti), intervallati da blocchi di laterizio aventi funzione di alleggerimento (pignatte).
Note:
L’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994).
Piano rialzato: 86 mq convertiti a uffici 3° piano: 121 mq convertiti a uffici 4° piano: 31 mq convertiti a uffici
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEb Edificio: Fabbricato B
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]:
Piano terreno Centrale termica 240 8,2 1968
Tecnologia costruttiva e struttura
L’edificio si sviluppa a tutta altezza partendo dal piano di campagna. Altezza complessiva di 8,2m
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri in cemento armato, con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco. I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti. CHIUSURE ORIZZONTALI
Copertura piana calpestabile realizzata in latero-cemento rivestito da conglomerato bituminoso.
Note:
Nell’edificio è presente una ciminiera alta circa 25m utilizzata per l’evacuazione dei fumi durante il ciclo di produzione di energia elettrica e di riscaldamento per il complesso industriale
22
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEc
Edificio: Fabbricato C
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]: Piano seminterrato 206 mq uffici 4 mq legati alla produzione 210,87 3,90 822,39
Piano rialzato 198 mq uffici 198,63 3,30 655,50
1° piano 195 mq uffici 16 mq legati alla produzione 210,97 3,30 696,20
2° piano 125 mq uffici 125,40 3,30 413,80
Tecnologia costruttiva e struttura
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri in cemento armato, con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco. I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti. CHIUSURE ORIZZONTALI
Copertura piana calpestabile realizzata in latero-cemento rivestito da conglomerato bituminoso.
Note:
l’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994).
Piano seminterrato: 206 mq convertiti a uffici Piano rialzato: 198 mq convertiti a uffici 1°Piano: 195 mq convertiti a uffici 2°Piano: 125 mq convertiti a uffici
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEd Edificio: Fabbricato D
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]:
piano seminterrato 1334 3,90 5202 piano rialzato 1310 4,40 5760 1° piano 1310 4,40 5760 2° piano 1310 4,40 5760 3° piano 1310 4,40 5760 4° piano 1310 4,40 5760 Tecnologia costruttiva e struttura
Edificio costituito da quattro piani fuori terra, piano rialzato ad 1,8m di altezza dalla quota del terreno. Altezza complessiva di 26m
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri in cemento armato, con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco.
I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti.
CHIUSURE ORIZZONTALI
Struttura a falde inclinate realizzata in latero-cemento e con manto di copertura in tegole di laterizio a innesto.
PARTIZIONI VERTICALI
Tavolati tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco civile.
PARTIZIONI ORIZZONTALI
Solaio di latero-cemento, costituito da elementi strutturali in calcestruzzo armato paralleli ed equidistanti (travetti), intervallati da blocchi di laterizio aventi funzione di alleggerimento (pignatte).
Note:
l’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994). Piano rialzato: 151 mq convertiti a uffici
1° Piano: 350 mq circa convertiti a uffici 2° Piano: 61 mq convertiti a uffici 3° Piano: 32 mq convertiti a uffici
24
Edificio Fabbricato E
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]: piano seminterrato 1556 3,90 6068 piano rialzato 1612 4,40 7093 1° piano 1612 4,40 7093 2° piano 1612 4,40 7093 3° piano 1612 4,40 7093 4° piano 1612 4,40 7093 Tecnologia costruttiva e struttura
Edificio costituito da quattro piani fuori terra, piano rialzato ad 1,8m di altezza dalla quota del terreno. Altezza complessiva di 26m
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco.
I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti. CHIUSURE ORIZZONTALI
Struttura a falde inclinate realizzata in latero-cemento, con manto di copertura realizzato in tegole di laterizio a innesto
PARTIZIONI VERTICALI
Tavolati tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco civile.
PARTIZIONI ORIZZONTALI
Solaio di latero-cemento, costituito da elementi strutturali in calcestruzzo armato paralleli ed equidistanti (travetti), intervallati da blocchi di laterizio aventi funzione di alleggerimento (pignatte).
Note:
l’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994).
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEf Edificio: Fabbricato F
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]:
piano seminterrato 1118 3,90 4360 piano rialzato 944 4,40 3776 1° piano 944 4,40 3776 2° piano 944 4,40 3776 3° piano 944 4,40 3776 4° piano 944 4,40 3776 Tecnologia costruttiva e struttura
Edificio costituito da quattro piani fuori terra, piano rialzato ad 1,8m di altezza dalla quota del terreno. Altezza complessiva di 26 m
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco.
I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti. CHIUSURE ORIZZONTALI
Copertura piana calpestabile realizzata in latero-cemento. PARTIZIONI VERTICALI
Tavolati tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco civile..
PARTIZIONI ORIZZONTALI
Solaio di latero-cemento, costituito da elementi strutturali in calcestruzzo armato paralleli ed equidistanti (travetti), intervallati da blocchi di laterizio aventi funzione di alleggerimento (pignatte).
Note:
l’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994). 1° piano: 350 mq circa convertiti a uffici.
26
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEg Edificio: Fabbricato G
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]:
Piano terreno 357 mq legati alla produzione 357 4,40 1428
1°Piano 352 mq uffici
36 mq legati alla produzione 357 4,40 1428
Destinazione d’uso
Piano terreno 357 mq legati alla produzione
1°Piano 352 mq uffici, 36 mq legati alla produzione
Tecnologia costruttiva e struttura
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri in cemento armato, con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco.
I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti.
CHIUSURE ORIZZONTALI
Copertura piana calpestabile realizzata in latero-cemento rivestito da conglomerato bituminoso.
PARTIZIONI VERTICALI
Tavolati tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco civile. Divisori ufficio in telaio di alluminio, anima in cartone alveolare con rivestimento in lastre di formica.
PARTIZIONI ORIZZONTALI
Solaio di latero-cemento, costituito da elementi strutturali in calcestruzzo armato paralleli ed equidistanti (travetti), intervallati da blocchi di laterizio aventi funzione di alleggerimento (pignatte).
Pavimento galleggiante con struttura in materiale metallico e anima in materiale plastico.
Controsoffittatura realizzata con struttura portante appesa all’intradosso della soletta e pannelli di tamponamento in cartongesso.
Note:
l’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994). 1°Piano: 352 mq convertiti a uffici
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEl Edificio: Fabbricato L
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]: Piano terreno 824 mq legati alla produzione 30 mq uffici 854 3,30 2818
1°Piano 854 mq legati alla produzione 854 3,30 2818
2°Piano 488 mq legati alla produzione 488 3,30 1611
Tecnologia costruttiva e struttura
Edificio costituito da tre piani fuori terra. Altezza complessiva di 10m circa.
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri in cemento armato con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco.
I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti. CHIUSURE ORIZZONTALI
Copertura piana calpestabile realizzata in latero-cemento rivestito da conglomerato bituminoso.
PARTIZIONI VERTICALI
Tavolati tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco civile.
PARTIZIONI ORIZZONTALI
Solaio di latero-cemento, costituito da elementi strutturali in calcestruzzo armato paralleli ed equidistanti (travetti), intervallati da blocchi di laterizio aventi funzione di alleggerimento (pignatte).
Note:
l’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994).
28
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEm1
Edificio: Fabbricato M1
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]:
Piano rialzato 3680 mq legati alla produzione 3680 11,0 29808
Tecnologia costruttiva e struttura
Capannone industriale costituito da un piano unico che si sviluppa tutta altezza 11m, a partire da quota +1,44m
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri in acciaio con elementi di tamponamento per una parte in laterizio forato e strato di finitura in intonaco e per la restante parte in lamiera grecata in alluminio. I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti. CHIUSURE ORIZZONTALI
Copertura piana calpestabile con struttura di travi reticolari in acciaio e finitura esterna con pavimentazione calpestabile per esterni rivestita in conglomerato bituminoso.
CATALOGAZIONE DEI FABBRICATI ESISTENTI Cod: CFEm2 Edificio: Fabbricato M2
Rilievo fotografico Localizzazione in pianta
Anno di edificazione: 1953-1965
Destinazione d’uso Dati geometrici:
Superficie
lorda [mq]: Altezza media[m]: Volumetria [mc]:
Piano seminterrato 161 mq legati alla produzione 3,30 531
Piano terreno 209 mq uffici 209 3,30 690
1°Piano 209 mq uffici
7 mq legati alla produzione 216 3,30 713
Tecnologia costruttiva e struttura
Edificio costituito da 3 piani fuori terra, piano rialzato ad 1,44m di altezza dalla quota del terreno. Altezza complessiva di 11m.
CHIUSURE VERTICALI
Struttura portante realizzata in pilastri in cemento armato, con elementi di tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco. I serramenti sono realizzati in profili di alluminio con vetri trasparenti. CHIUSURE ORIZZONTALI
Copertura piana calpestabile realizzata in latero-cemento rivestito da conglomerato bituminoso.
PARTIZIONI VERTICALI
Tavolati tamponamento in laterizio forato e strato di finitura in intonaco civile.
PARTIZIONI ORIZZONTALI
Solaio di latero-cemento, costituito da elementi strutturali in calcestruzzo armato paralleli ed equidistanti (travetti), intervallati da blocchi di laterizio aventi funzione di alleggerimento (pignatte).
Note:
l’edificio ha subito un cambiamento di destinazione d’uso da produttivo a uffici (condono n°373 del 12-05-1994).
Piano terreno: 209 mq convertiti a uffici 1° piano: 209 mq convertiti a uffici
3.1. OBIETTIVO E FINALITA’ PROGETTUALI
A seguito delle analisi fatte in precedenza (vedi cap.1 e cap.2) si è giunti alla definizione dell’ obiettivo di progetto, volto ad identificare le funzioni e i tipi di utenza ad esso adeguati.
OBIETTIVO
Realizzare un “polo attrattivo”, cioè riqualificare l’area, cercando di considerare le esigenze della popolazione residente, ma al contempo di proporre spazi innovativi per studenti e per lavoratori che vogliono usufruirne; l’idea è quindi di creare un nuovo centro di vita per la città di Milano.
FINALITA’ PERSEGUITE
ACCESSIBILITA’
o Attraverso una corretta progettazione urbana di ampi spazi pubblici o Mediante lo studio dei percorsi di accesso all’area con separazione
del traffico veicolare da quello ciclopedonale. FRUIBILITA’
o Eliminazione delle barriere architettoniche preesistenti o Definizione di spazi abitativi e lavorativi per lo più flessibili o Creazione di aree per la sosta veicolare
INTERVENTI PROGETTUALI
Progettazione urbana dello spazio pubblico Auditorium
Residenze per studenti universitari con rispettivi spazi comuni Residenze per i lavoratori dell’incubatore d’impresa
Incubatore d’impresa per neolaureati e giovani imprenditori Parcheggio pubblico
Spazio commerciale Polo sportivo
32
3.2. LA PIAZZA E I PERCORSI
A livello urbanistico si è dunque pensato di realizzare un complesso a valenza fortemente pubblica, con una marcata componente sociale. Questa si esplica fondamentalmente nello svincolare il lotto dalla sua attuale caratteristica di imbuto chiuso (vedi allegato A3.2), aprendo un collegamento a Sud sopra la ferrovia e rendendolo quindi un luogo di connessione tra due aree della città altrimenti separate.
Fig. 3.1 – Aerofotogrammetria area ex Plasmon, Milano
Questo permette di velocizzare i tempi di percorrenza a piedi per le principali zone di interscambio dei mezzi pubblici. Il raggiungimento rapido della stazione di Porta Romana, che attualmente segue un percorso articolato percorribile in 18 minuti a piedi, godrebbe di un passaggio favorevole sopra la ferrovia e un percorso ciclabile e pedonale lungo via Longanesi. Dalla stazione di Porta Romana si snoda la linea ferroviaria e quella metropolitana (linea gialla accessibile da Piazzale Lodi) che collega velocemente l’area con il resto della metropoli milanese.
34
Parte della strategia, punta a voler valorizzare e rendere facilmente accessibile le aree verdi attrezzate di nuova realizzazione posta al di là della ferrovia con il giardino previsto nella nostra area di progetto, generando di conseguenza un vero e proprio sistema di connessione tra aree verdi.
Quest’area assume dunque la connotazione di un luogo di connessione tra due aree con una forte valenza urbana, e ciò si esplica realizzando all’interno del lotto un sistema di piazze su cui si affacciano funzioni attrattive per il quartiere che vadano a colmare le carenze precedentemente analizzate.
Ciò viene gestito con aree pubbliche e private (vedi allegato A3.3). Per quanto riguarda quelle private si tratta di due blocchi distinti, uno residenziale e uno destinato all’incubatore di impresa che possiedono ciascuno uno spazio esterno riservato.
E’ necessario dire che il dislivello esistente tra il pavimento del piano rialzato ed il terreno, pari a 1,76 m, verrà parzialmente eliminato portando il piano di calpestio alla quota suddetta, questo per poter ridurre il volume di sterro necessario per la realizzazione dei parcheggi pubblici interrati.
Per quanto riguarda le aree pubbliche è prevista la realizzazione di un centro commerciale interrato, al di sopra della quale è prevista la realizzazione dell’auditorium. Il dislivello esistente tra il pavimento del piano rialzato ed il terreno degli edifici privati ci permette la realizzazione di un sistema di percorsi, che giungono alla piazza principale; quest’area presenta una serie di gradoni ed uno spazio rialzato che può essere allestito come palcoscenico. I due elementi conferiscono all’area due possibili funzioni: luogo di aggregazione con totale accessibilità oppure svolgere attività ricreative all’aperto.
3.3. RESIDENZE PER STUDENTI
Dall’obiettivo si è prevista la realizzazione di abitazioni per studenti fuori sede in quanto a Milano si rileva una scarsità di alloggi a basso costo per studenti e quest’area rappresenta, grazie alla posizione, al sevizio dei mezzi pubblici e alla grande superficie, il luogo adatto per realizzare un piccolo campus universitario. Fra studentati, appartamenti convenzionati e residenze universitarie, i posti letto disponibili a Milano sono circa 5 mila per 44 mila studenti in arrivo da altre province. Una scarsità di offerta pesa anche nella classifica delle università migliori: secondo il Censis1 è il punteggio relativamente basso assegnato agli atenei milanesi alla voce disponibilità di alloggi a portarli spesso in coda a Torino, Padova, Genova e Pavia. Perché stare in un campus non è solo conveniente e comodo, ma molto spesso è una premessa per la qualità dello studio, come sa chi riesce a godere di questa opportunità.
36 Tipo alloggio lavoratori (26mq)
Tipo alloggio studenti (16mq)
38
3.4. INCUBATORE D’ IMPRESA
La scelta di allocare un incubatore di impresa nasce dalla consapevolezza che quest’attività è stata riconosciuta come un mezzo per soddisfare una gran varietà di esigenze di politica economica e socio-economica, esigenze che rivaluterebbero quest’area milanese e possono includere:
Creazione di posti di lavoro e di ricchezza Favorire il clima imprenditoriale di una comunità Commercializzazione della tecnologia
Creazione e mantenimento di imprese
Incoraggiare le donne o le minoranze all'imprenditoria Individuazione di potenziali opportunità di business Rivitalizzazione delle comunità.
L'incubatore di impresa o, in lingua inglese business incubator è un programma progettato per accelerare lo sviluppo di imprese attraverso una serie di risorse di sostegno alle imprese e servizi. Gli incubatori variano nel modo in cui forniscono i loro servizi, nella loro struttura organizzativa, e nel tipo di clienti che servono.
Il positivo completamento di un programma di business incubation aumenta la probabilità che un impresa avviata rimanga in attività per il lungo termine: storicamente, l'87% di coloro che hanno i requisiti per accedervi continua l'attività2.
Gli incubatori differiscono dai centri di ricerca e di tecnologia per il loro essere dedicati alle aziende all'inizio della loro attività. Centri di ricerca e parchi tecnologici, dall'altro lato, tendono ad essere grandi progetti che ospitano tutto dalle grandi società, enti governativi o laboratori universitari fino alle imprese di dimensioni molto piccole. La maggior parte dei centri ricerca e dei parchi tecnologici non offre alle aziende servizi di assistenza. Tuttavia, molti di centri ricerca e parchi tecnologici ospitano programmi di incubazione. Circa un terzo dei programmi di business incubation sono sponsorizzati da organizzazioni di sviluppo economico. Enti di governo rappresentano il 21% del programma di sponsorizzazione. Un altro 20% sono sponsorizzati da istituzioni accademiche, tra cui università e istituti tecnici3.
40
In molte città, i programmi di incubazione sono finanziati dalle amministrazioni regionali e dai governi nazionali come parte di una strategia di sviluppo economico.
Per agevolare questo tipo di attività sono stata previsti, in una porzione del blocco residenziale, una serie di appartamenti per i lavoratori dell’incubatore di impresa a prezzo agevolato.
Fig. 3.7 – Campus Point di Lecco, via Antonio Ghislanzoni, Arturo Montanelli, 2007
2
University of Michigan, NBIA, Ohio University and Southern Technology Council, Business Incubation Works. Athens, Ohio: National Business Incubation Association, 1997
3