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ABSTRACT TESI DI DOTTORATO DI ADALBERTO COLTELLUCCIO (UNIVERSITÀ DI PISA – XXXI CICLO) TUTOR: Ch.mo Prof. ADRIANO FABRIS IL NULLA IN DIO.

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ABSTRACT

TESI DI DOTTORATO DI ADALBERTO COLTELLUCCIO

(UNIVERSITÀ DI PISA – XXXI CICLO)

TUTOR: Ch.mo Prof. ADRIANO FABRIS

IL NULLA IN DIO.

LA QUESTIONE DEL NULLA E DELLA CONTRADDIZIONE IN DIO NELL’ONTOLOGIA DELLA LIBERTÀ DI LUIGI PAREYSON

PAROLE-CHIAVE: nulla, male, libertà, Dio, contraddizione, paradosso, inizio, meta-inizio.

Questa Tesi affronta uno dei temi centrali dell’“ontologia della libertà” di Luigi Pareyson: il “male in Dio”. La ricerca ha avuto un’impostazione prevalentemente teoretica, seppure basata sul costante esame di una considerevole mole di documenti inediti, oltre che degli scritti editi, del filosofo. Per tale motivo, si è concentrato il lavoro soprattutto sull’analisi dei concetti e delle riflessioni fondamentali che stanno dietro questa espressione, in particolare sull’idea pareysoniana del “nulla”. Nell’ultima fase della sua filosofia, Pareyson ha infatti sostenuto che il “male” sia il “nulla scelto”, mettendo così il “nulla” in relazione – prima ancora che con l’“essere” – con un altro concetto chiave della sua ontologia, e cioè quello della “libertà”. Per il filosofo di Cuneo il “cuore della realtà” è propriamente la libertà: un cuore essenzialmente “dialettico”, nel preciso senso che include in sé la “contraddizione”. La Tesi, quindi, si sofferma principalmente sull’aporia derivante dalla rivelazione che il nulla, sia come “male” che come “origine” dell’“essere” in generale, si trovi “in” Dio: vale a dire, l’aporia secondo cui concepire il “negativo” nella divinità introduce in quest’ultima la “contraddizione” e il “paradosso”. Tale questione viene discussa anche da un punto di vista logico-filosofico, analizzando gli argomenti e reperendo i riscontri testuali degli scritti di Pareyson, allo scopo di saggiare la nostra ipotesi interpretativa: e cioè che, per il filosofo cuneese, la “contraddizione” e il “paradosso” in Dio abbiano un senso reale, e non figurato. A tal proposito, la ricerca pone in evidenza una fase cruciale nel suo percorso di riflessione – all’incirca nella metà degli anni ’70 –, durante la quale egli svolse un Corso universitario dedicato al concetto di “contraddizione”, legato a quello di “ambiguità” (altra nozione fondamentale dell’ontologia della libertà di Pareyson).

Alla luce di questa ipotesi di lettura, la Tesi prova ad inquadrare anche il giovanile “esistenzialismo personalistico” di Pareyson nella prospettiva della sua matura riflessione ontologica – nella quale la libertà viene identificata con Dio; e Dio, a sua volta, viene pensato come contenente in sé un “dissidio” auto-contraddittorio. Anche gli altri temi portanti dell’ultima filosofia di Pareyson, come l’“inizio”, o “autooriginazione divina”, e il “Dio

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prima di Dio” sono stati discussi provando a metterne allo scoperto quell’aporia costitutiva; e cercando, infine, di rinvenire nei documenti inediti le riflessioni riguardanti la dimensione abissale del “prima di Dio”. Ciascuno di questi aspetti ha un’intrinseca connessione con il concetto del “nulla”, inteso sia come “male” che come “origine”. È stata anche nostra cura indagare il rapporto con le fonti dell’ultima filosofia di Pareyson, e cioè Plotino, Kant, Schelling, Barth, Jaspers e Heidegger, tentando persino un raffronto tra la meontologia di Pareyson e l’aporetica protologica di Damascio, e, inoltre, con il Parmenide platonico – considerato che questo dialogo viene citato dallo stesso Pareyson nei suoi manoscritti, non solo come una delle fonti primarie dei neoplatonici, ma anche della propria idea di Dio come “oltre l’essere” e “oltre sé”. Per ragioni di chiarezza e di linearità del discorso, il rapporto con le fonti è stato trattato in Appendici poste alla fine della Tesi, sebbene come parti integranti della stessa.

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