5. Trasporto marittimo
5.2 Domanda PasseggeriCome nel caso del capitolo dedicato al trasporto aereo, lo studio del trasporto marittimo inizia dalla domanda; in particolare in questo paragrafo viene presa in considerazione quella relativa al trasporto passeggeri, anche in questo caso si fa un confronto tra i valori assoluti dei cinque Stati, della media dell’Europa a 15 e di quella dell’Europa a 27, attraverso il seguente grafico:
Trasporto passeggeri via mare (in migliaia pass.)
0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000 100.000
Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Media Europa a 15
Media Europa a 27
Grafico 5.1
Com’era già stato anticipato nel primo capitolo, l’Italia ha un valore decisamente maggiore (86.970mila passeggeri) rispetto agli altri quattro Stati e anche alle medie relative all’Europa a 15 e all’Europa a 27, essendo superata come valore assoluto solo dalla Grecia; è anche l’unica delle cinque Nazioni che presenta una percentuale sul totale del trasporto non terrestre confrontabile con quella del trasporto aereo. Gli altri quattro Paesi hanno valori simili a quelli della media dell’Europa a 15 (26.300mila passeggeri), Germania (30.465mila), Regno Unito (30.200mila) e Francia (27.048mila) la superano, al contrario la Spagna (23.134mila) si pone leggermente al di sotto. Decisamente inferiore è il valore della media dell’Europa a 27
per un brevissimo tratto); questo (oltre che le piccole dimensioni di paesi come Cipro, Malta e le tre Repubbliche Baltiche), va a determinare un netto abbassamento rispetto alla media dell’Europa a 15.
Come nei capitoli precedenti si pone ora l’attenzione sull’evoluzione del traffico passeggeri relativamente ai cinque Stati oggetto di indagine approfondita, iniziando dal grafico relativo all’andamento italiano:
Andamento trasporto passasseggeri via mare per l'Italia (Migliaia pass.)
78.000 79.000 80.000 81.000 82.000 83.000 84.000 85.000 86.000 87.000 88.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Grafico 5.2
A una diminuzione tra il 2001 e il 2003 (si passa da 86.882 migliaia di passeggeri nel 2001 alle 82.576 migliaia nel 2003) fa seguito un leggero aumento (fino a 83.316 migliaia) seguito a sua volta da un repentino calo a 78.753 migliaia, dato che rappresenta il minimo assoluto nei sette anni considerati e che è decisamente in contrasto con gli anni precedenti e con quelli seguenti, dove si ha di nuovo un deciso aumento, fino alle 86.970 migliaia di passeggeri del 2007, che è anche il massimo assoluto.
Decisamente diverso è l’andamento della Germania, come si evince dal grafico:
Andamento trasporto passeggeri via mare per la Germania (Migliaia pass.)
29.000 29.500 30.000 30.500 31.000 31.500 32.000 32.500 33.000 33.500 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Grafico 5.3
Le uniche annate dove il valore aumenta sono il 2002 (33.222 migliaia di passeggeri, contro le 31.817 migliaia dell’anno precedente) e il 2007 (30.200 migliaia), mentre il 2006 è l’anno del minimo valore assoluto tra quelli considerati (29.256 migliaia) ed il punto di arrivo di un costante calo a partire dal dato del 2002.
Identico a quello tedesco, a parte l’aumento finale che inizia con un anno di anticipo è l’andamento della Francia:
Andamento trasporto passeggeri via mare per la Francia (Migliaia pass.)
25.500 26.000 26.500 27.000 27.500 28.000 28.500 29.000 29.500 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Grafico 5.4
A un aumento iniziale(dalle 27.724 migliaia del 2001 si passa ai 29.110 migliaia del 2002), fa seguito una diminuzione costante; il 2005 è l’anno del minimo assoluto (25.804 migliaia), da lì in poi il valore aumenta. Anche per il Regno Unito si osserva un andamento simile ai precedenti:
Andamento trasporto passeggeri via mare per il Regno Unito (Migliaia pass.)
29.000 30.000 31.000 32.000 33.000 34.000 35.000 36.000
Anche in questo caso infatti si ha un aumento solo nel 2002 (35.623 migliaia di passeggeri, contro le 34.516 migliaia del 2001) e nel 2007 (30.465 migliaia il dato finale), mentre gli anni dal 2002 al 2006, come per la Germania presentano una diminuzione costante, col minimo assoluto di 29.930 migliaia di passeggeri appunto nel 2006.
Decisamente diverso è invece l’andamento spagnolo:
Andamento trasporto passeggeri via mare per la Spagna (Migliaia pass.)
0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Grafico 5.6
Per il Paese Iberico vi è un aumento costante nell’intero periodo considerato, con l’unica eccezione del 2006 (22.167 migliaia passeggeri che erano stati 22.410 migliaia nel 2008): si parte infatti dal minimo assoluto del 2001 (18.623 migliaia), per raggiungere il massimo alla fine del periodo (23.134 migliaia).
Anche per il trasporto marittimo di passeggeri sarà interessante fare un confronto, attraverso grafici, con il Pil, iniziando col grafico relativo all’Italia:
Traffico passeggeri via mare e Pil in Italia
90 92 94 96 98 100 102 104 106 108 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Pil
Traff ico passeggeri
Grafico 5.7
Come si vede il Pil cresce in misura maggiore rispetto al volume di passeggeri, questo per tutto il periodo preso in considerazione, nonostante l’Italia sia, tra i cinque stati considerati nel dettaglio, quella che utilizza in misura maggiore questo modo di trasporto relativamente ai passeggeri.
Simile, almeno dal 2004 in poi, è il grafico relativo alla Germania:
Traffico passeggeri via mare e Pil in Germania
90 92 94 96 98 100 102 104 106 108 110 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Pil
Traff ico passeggeri
Grafico 5.8
Infatti si osserva come da quell’anno in avanti la curva del Pil sia al di sopra di quella del trasporto passeggeri, in precedenza invece (dal 2001 al 2003) la situazione era l’opposta.
Quasi identico qualitativamente a quello tedesco è il grafico relativo alla Francia:
Traffico passeggeri via mare e Pil in Francia
90 95 100 105 110 115 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Pil
Traff ico passeggeri
Grafico 5.9
L’unica sostanziale differenza sta nel fatto che la curva del traffico sta al di sopra di quella del Pil solo nel 2002, per il resto, cosi come avviniva per la Germania, succede l’opposto.
Identica qualitativamente a quella francese è la situazione del Regno Unito:
Traffico passeggeri via mare e Pil nel Regno Unito
80 85 90 95 100 105 110 115 120 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Pil
Traf fico passeggeri
Grafico 5.10
Infatti anche in questo caso solo solo nel 2002 la curva relativa la traffico sta al di sopra di quella del Pil.
Decisamente diversa dalle precedenti è la situazione spagnola:
Traffico passeggeri via mare e Pil in Spagna
90 95 100 105 110 115 120 125 130 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Pil
Traf fico passeggeri
Grafico 5.11
Infatti, solo per il 2002 la curva del traffico si pone al di sotto di quella del Pil, mentre per glia anni seguenti accade l’opposto, in netto contrasto con gli andamenti presi in considerazione in precedenza.
5.2 Domanda merci
Allo stesso modo dei capitoli precedenti, anche in questo caso si inzia con una valutazione del valore assoluto (in migliaia di tonnellate) della quantità di merce; i dati si riferiscono alla merce maneggiata nei porti e ancora una volta si prendono in considerazione i cinque paesi oggetto di indagine, la media dell'Europa a 15, quella dell'Europa a 27 per l'anno 2008 e in questo caso anche Belgio e Paesi Bassi, vista la grande quantità di merci scambiate nei porti commerciali di questi due Paesi:
Tras porto m erci via m are in m igliaia di tonnellate
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000
Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Paesi Bassi Belgio Media Europa a 15
Media Europa a 27 Grafico 5.12
Così come si era evidenziato per il trasporto aereo, il fatto che il Regno Unito presenti il valore più alto (563.166 migliaia di tonnellate), non sorprende, vista la sua situazione geografica, vengono poi i Paesi Bassi, con 530.359 migliaia di tonnellate e l’Italia con 526.219 migliaia di tonnellate, anche in questo caso è determinante la geografia del paese, mentre Germania, nonostante sia la nazione col maggiore traffico di merci totale, in questo caso sia all'ultimo posto tra le cinque con 302.636 migliaia di tonnellate, dato questo che conferma la centralità dei grandi porti commerciali olandesi, che evidentemene smistano merci per tutta l’europa. Simile quantitativamente a quella della Germania è la situazione della Francia (351.976 migliaia di tonnellate), che però presenta una lunghezza delle
considerate (241.919 per l'Europa a 15 e 145.135 migliaia per l'Europa a 27), che sono molto basse un po' perchè alcuni Paesi
sono
decisamente più piccoli, un po' perchè alcuni (Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Austria, Lussemburgo) non hanno sbocchi sul mare. Veniamo ora alla valutazione dell'andamento del traffico merci via mare per ciascuna della cinque Nazioni considerate, iniziando da quello dell'Italia:Grafico 5.13
Per i primi sette anni si ha una aumento costante, passando dalle 446.641 migliaia di tonnellate del 2000 alle 537.327 migliaia del 2007, dato del massimo assoluto valore assoluto nel periodo considerato, considerando anche il calo nell’anno seguente, fino a 526.219 migliaia di tonnellate.
Andamento traffico merci via mare in migliaia t per l'Italia
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Andamento qualitativamente simile è quello della Germania:
Grafico 5.14
Si ha infatti un passaggio dalle 242.535 migliaia di tonnellate del 2000 alle 315.051 migliaia del 2007, l'aumento costante è però confermato, al contrario dell'Italia, anche nel 2008, con 320.636 migliaia di tonnellate. Un andamento decisamente diverso dai due precedenti presenta invece il grafico della Francia:
Andamento traffico merci via mare in migliaia t per la Germania
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Andamento traffico merci via mare in migliaia t per la Francia
315.000 320.000 325.000 330.000 335.000 340.000 345.000 350.000 355.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Nel primo biennio si ha infatti una diminuzione, da 325.789 migliaia di tonnellate del 2000, alle 313.288 del 2001. Successivamente, dal 2002 al 2006 c'è un aumento anno per anno, fino alle 350.334 migliaia di tonnellate del 2006, seguito da un altro calo (346.825 migliaia di tonnelate nel 2007) e da un nuovo aumento (351.976 migliaia nel 2008).
Si osserva ora il grafico relativo al Regno Unito, che è come già detto, lo Stato che presenta il valore più alto di traffico merci via mare, relativamente alla nostra indagine:
Grafico 5.16
In questo il primo quadriennio presenta una diminuzione costante, dalle 573.050 migliaia di tonnelate del 2000 alle 555.662 migliaia del 2003, successivamente vi è un deciso aumento fino alle 573.070 migliaia di tonnellate del 2005 (valore praticamente identico a quello di cinque anni prima), i tre anni
seguenti presentano una diminuzione, particolarmente
accentuata nel 2008 (562.166 migliaia di tonnellate).
Andamento traffico merci via mare in migliaia tper il Regno Unito
550.000 555.000 560.000 565.000 570.000 575.000 580.000 585.000 590.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Si analizza poi la situazione della Spagna:
Grafico 5.16
Fino al 2007 vi è un aumento costante, andamento simile in questo a quello della Germania, si passa infatti dalle 234.913 migliaia di tonnellate del 2000 alle 426.648 migliaia del 2007, con un quasi raddoppio. Allo stesso modo di Italia e Regno Unito, la Spagna presenta un calo nel 2008, fino a 416.858 migliaia di tonnellate. Come detto, in questo paragrafo si prendono in considerazione anche i Paesi Bassi e il Belgio:
Andamento traffico via mare in migliaia t per la Spagna
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Andamento traffico merci via mare in migliaia t per i Paesi Bassi
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000
Anche in questo caso vi è un aumento costante per tutto il periodo considerato (con l’unico, lieve calo nel 2003), dalle 405.802 mila tonnellate di merci del 2000 fino alle 530.359 mila tonnellate del 2007. Infine il grafico del Belgio:
Grafico 5.18
In questo caso si osserva un calo iniziale (dalle 179.381 migliaia di tonnelate del 2000 alle 173.825), a quelle fa seguito, in modo simile alla situazione olandese, un aumento costante fino alle 243.819 migliaia di tonnellate del 2008, valore assoluto massimo.
Andamento traffico merci via mare in migliaia t per il Belgio
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Come fatto anche nel paragrafo e nei capitoli precedenti si pone ora a confronto, attraverso grafici l’andamento del Pil con quello della domanda merci, iniziando, al solito, dalla situazione italiana:
Traffico merci via mare e Pil in Italia
80 85 90 95 100 105 110 115 120 125 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil
Traff ico merci
Grafico 5.19
Solo nel 2001 la curva del traffico è al di sotto di quella del Pil, si può dire quindi che il traffico merci aumenti in misura maggiore rispetto al prodotto interno lordo.
Simile qualitativamente è il grafico relativo alla Germania:
Traffico merci via mare a Pil in Germania
90 95 100 105 110 115 120 125 130 135 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil
Traf fico merci
Grafico 5.20
Anche in questo caso, a parte il periodo tra il 2000 e il 2002, in cui la situazione è praticamente identica, la curva del traffico è sempre al di sopra di quella del Pil, anzi, si può osservare come l’aumento in percentuale del traffico merci della Germania sia superiore al corrispondente valore italiano.
Completamente opposta alle due precedenti è la situazione della
Francia:
Traffico merci via mare e Pil in Francia
90 95 100 105 110 115 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil
Traff ico merci
Grafico 5.21
Infatti la curva del Pil è sempre al di sopra di quella del traffico (che, comunque, a parte il periodo tra il 2001 e il 2002 è sempre crescente).
Simile a quello francese è il grafico del Regno Unito
:
Traffico merci via mare e Pil nel Regno Unito
90 95 100 105 110 115 120 125 130 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil
Traf fico merci
Grafico 5.22
Si osserva infatti come anche in questo caso la curva del Pil (sempre crescente), sia costantemente al di sopra di quella del traffico.
Si conclude, come sempre, col grafico della Spagna
:
Traffico merci via mare e Pil in Spagna
80 100 120 140 160 180 200 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil
Traf fico merci
Grafico 5.23
In questo caso si nota un andamento decisamente simile a quello italiano e tedesco, anzi, la curva del traffico è sempre al di sopra di quella del Pil.
5.3 Porti
Relativamente al latto offerta non è stato possibile fare riferimenti a dati ben precisi. Ci si dovrà limitare quindi a un’analisi qualitativa a grandi linee e in riferimento al trasporto merci. In Italia vi sono quindici porti con un traffico merci superiore alle 10.000 migliaia di tonnellate, il maggiore è quello di Genova (53.372 migliaia di
tonnellate di merci maneggiate nel 2008), seguito da quello di Trieste (48.279) e da quello di Taranto (43.270 migliaia), valori che risultano decisamente più bassi rispetto a quello del porto di Rotterdam, nel Paesi Bassi (421.000 migliaia di tonnellate maneggiate) e di quello di Anversa (157.800 migliaia). Sono evidenti due cose: la situzione
geografica italiana rende possibile una distribuzione più capillare delle strutture portuali e le merci maneggiate nei porti di Rotterdam ed Anversa solo in minima parte rimarranno nei rispettivi paesi, ma saranno smistate in tutta Europa. Anche il porti francesi di Marsiglia (100.300 migliaia di tonnellate maneggiate) e Le Havre (80.000
migliaia circa) presentano valori molto alti che da soli rappresentano più del totale nazionale, una situazione ben diversa da quella italiana, dove, come già detto, si ha una rete portuale molto meglio
distribuita.Il terzo porto europeo è quello di Amburgo, con 135.300 migliaia di tonnellate di merce maneggiata, quasi la metà del totale tedesco, a cui si va ad aggingere quello di Brema (circa 49.000 migliaia di tonnellate); è evidente, come già sottolineato, che sul numero di porti tedeschi (e quindi sul trasporto marittimo nel suo totale), va a influire in maniera determinante la condizione geografica del Paese (che presenta uno sbocco sul mare solo a Nord) e anche il fatto che gran parte delle merci dirette in Germania vengano smistate nei grandi porti belgi e olandesi. In Spagna si ha una situazione simile a quella Italiana, i porti maggiori sono quelli di Barcellona (50.000 migliaia di tonnellate circa), Bilbao e Valencia, a cui fa corollario una serie di porti minori.