Capitolo quarto
Case della Salute sul territorio emiliano e toscano
4.1 L’esperienza di Forlimpopoli
Obiettivo della Regione Emilia-Romagna, negli ultimi anni, è stato realizzare, su tutto il territorio, strutture sanitarie e sociosanitarie che siano un punto di riferimento certo per i cittadini e alle quali ci si possa rivolgere in ogni momento per trovare una risposta ai propri problemi di salute. Per questo, con atto deliberativo n. 291 del 08-02-2010, la Regione Emilia-Romagna ha istituito le Case della Salute, Presidi distrettuali che rappresentano la sede di accesso ed erogazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socio-assistenziali rivolti alla popolazione dell’ambito territoriale di riferimento del Nucleo di Cure Primarie.
In particolare l’Ausl di Forlì, Attraverso il Piano Attuativo Locale 2012-2013, ha dato seguito alle indicazioni regionali, perseguendo l’obiettivo di declinare la capillare presenza aziendale sul territorio secondo modalità che migliorino la possibilità dei cittadini di accedere ai servizi. Cosi sono state individuate 5 CdS (Forlimpopoli, Meldola, Predappio, Rocca San Casciano, Modigliana), una per vallata, che funzionino da sede di riferimento per il territorio circostante e assicurino:
• l’attività di cure primarie e dei medici di continuità assistenziale, in particolare dell’ambulatorio nei giorni prefestivi e festivi;
• l’assistenza domiciliare integrata (ADI);
• l’attività specialistica, intesa come erogazione delle visite e di alcuni prestazioni con più alti consumi, compreso il punto prelievi;
• il Percorso nascita per le gravidanze fisiologiche, con la presenza di ostetrica e ginecologo; • le vaccinazioni infantili e degli adulti;
• l’ambulatorio psichiatrico con la presenza dell’equipe formata dal medico, dall’infermiere e dall’assistente sociale;
• la neuropsichiatria infantile, la psicologia, la fisioterapia e la logopedia; • l’ambulatorio di Igiene Pubblica e la presenza, ove necessario, del veterinario; • la presenza dello Sportello sociale, per una prima valutazione del bisogno;
• l’attività di accoglienza, informazione all’utenza, prenotazione, accoglimento delle richieste di tipo amministrativo;
Figura 4.1Distribuzione delle 5 CdS e dei due Ospedali di Comunità sul territorio Gestito dall’ Azienda USL di Forlì (15 comuni con circa 188.357 abitanti totali)93
Focalizzando l’attenzione sui soli due Comuni di Forlimpopoli e Bertinoro, si possono individuare Nuclei di Cure Primarie, costituiti con 16 MMG, su due sedi:
- 11 MMG all’interno della CdS di Forlimpopoli - 5 MMG riuniti in un’unica sede a Bertinoro
La Casa della Salute di Forlimpopoli, inaugurata ne 2013, è nata in seguito al riadattamento di uno stabilimento ospedaliero, con lo scopo di creare un presidio territoriale dove trovare cure e assistenza quando non c'è bisogno di andare in ospedale, dove i servizi di assistenza primaria si integrano con quelli specialistici, ospedalieri, della sanità pubblica, della salute mentale e con i servizi sociali e le organizzazioni di volontariato.
93 Silvia Mambelli, Loretta Vallicelli, “Lo sviluppo delle competenze e dell’integrazione professionale nella Casa
della Salute di Forlimpopoli”, Convegno “Esperienze di cure primarie: l’innovazione 2.0 nell’assistenza territoriale”, Bologna 1 Aprile 2014
Figura 4.2 Casa della Salute di Forlimpopoli
I servizi offerti all’interno della CdS di Forlimpopoli sono numerosi e riguardano aree di varia natura:
• L’area di Accoglienza che si trova all’ingresso dell’edificio presenta il Punto unico di Accoglienza ed offre il servizio CUP
• Servizio di Assistenza primaria erogato da:
o Nucleo di Cure Primarie costituito da un gruppo di 11 medici di MMG che garantiscono il servizio 12 ore al giorno
o Continuità Assistenziale o Ambulatorio pediatrico
o Ambulatorio infermieristico incaricato di: 9 gestire e seguire i pazienti cronici.
Le prestazioni mirate alla gestione delle cronicità sono state attivate sulla base dei principi della medicina di iniziativa ispirate al CCM.
In pratica l’infermiere insieme al MMG reclutano i pazienti affetti da una determinata patologia cronica o i pazienti a rischio elevato di manifestare la
patologia, verificano la predisposizione o l’eventuale presenza della patologia ed infine stabiliscono lo stadio di avanzamento della malattia.
Il resto dell’attività è svolto poi in gran parte dall’infermiere, che si occupa di: - chiamare attivamente e periodicamente i pazienti,
- accoglierli, valutare le loro condizioni di salute (follow up), verificare l’adesione al regime terapeutico
- “addestrare” il paziente e l’eventuale care giver a precocemente i segni ed i sintomi delle complicanze
Ad oggi sono attive: la Gestione integrata del diabete attivata nel 2012, e la Gestione integrata dello scompenso attivata nel 2013; la Gestione integrata della BPCO sarà attivata nel 2014.
9 erogare il servizio di “osservazione e terapia”: in quest’ambito l’infermiere opera in forma collaborativa con il MMG per la gestione di problemi di salute programmati e non (le problematiche per cui l’utente può accedere direttamente sono ad esempio: odontalgie, otalgie, distorsioni, escoriazioni e lesioni superficiali, sindromi gastroenteriche, dermatiti e dermatosi, febbre, punture di insetti, cistiti ricorrenti, etc..).Tale servizio, avente postazione infermieristica dedicata è attivo h12, mentre presso la sede del NCP di Bertinoro è attivo h3 con la postazione infermieristica a chiamata. Il paziente che necessita di trattamenti terapeutici, o di rilevazione dei parametri vitali, o di essere visitato nel caso in cui abbia problemi di salute prioritari, si rivolge direttamente all’infermiere che a sua volta informa il medico, che alla fine invia all’ambulatorio infermieristico la prescrizione terapeutica
o Ambulatorio ostetrico
o Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata • Ambulatori delle vaccinazioni e delle certificazioni • Medicina dello sport
• Disponibilità di automezzi per i servizi sanitari, anche di emergenza (118) • Punto prelievi
• Poliambulatorio specialistico
• Diagnostica radiologica tradizionale ed ecografica • Ambulatorio di Medicina Riabilitativa
• Palestra polivalente
• Centro di Salute Mentale e di Neuropsichiatria infantile • Consultorio familiare
• Distribuzione diretta di farmaci e presidi • Point of Care
• Servizio di Assistenza Sociale di dipendenza comunale • Associazioni di volontariato (ad esempio l’Avis) • Uffici amministrativi e sala riunioni
Un punto di forza della CdS di Forlimpopoli è poi quello di racchiudere al suo interno anche: l’ Hospice (11 posti letto ospedalieri) e l’ospedale di Comunità.
L’ospedale di Comunità, aperto a Dicembre 2013, è una nuova area di degenza a gestione infermieristica, con 28 posti letto, 14 per piano, rivolta in particolare a pazienti anziani o
comunque fragili che possono essere dimessi dagli ospedali normali ma non sono ancora in condizioni tali da tornare a domicilio o essere inseriti in casa protetta.
Tale presidio, infatti, vuole costituire un ponte fra il ricovero per acuti e le strutture socio-sanitarie, accogliendo pazienti post-acuti con un quadro clinico relativamente stabile per un’ulteriore osservazione clinica oppure stabili ma con bisogni assistenziali e/o riabilitativi, e pazienti con problematiche sociali.
All’ospedale di comunità si verrà inviati, previa valutazione da parte dell’Unità di valutazione multidimensionale, dalle unità ospedaliere, o su indicazione del medico di medicina generale del Nucleo di Forlimpopoli-Bertinoro; la durata media della degenza non dovrebbe superare le 6 settimane, con una media di 15 giorni, per un totale stimato di 300-400 ricoveri l’anno.
I pazienti riceveranno assistenza infermieristica 24 ore su 24, con operatori socio-sanitari in servizio sia la mattina sia il pomeriggio. Dal punto di vista clinico, in una prima fase è prevista la presenza di un medico ospedaliero dalle 8 alle 14, dal lunedì al sabato, mentre il pomeriggio, la notte, e i festivi il referente clinico sarà un medico del Nucleo o di continuità assistenziale. Il medico ospedaliero si preoccuperà di accogliere i pazienti al ricovero, impostando la terapia, valutando gli esami e le consulenze; inoltre, effettuerà visite programmate e interverrà su segnalazione del personale infermieristico. La gestione, così come la programmazione e la cura dei percorsi, nonché la segnalazione delle eventuali instabilità cliniche dei pazienti, sarà in capo all’organizzazione infermieristica, nella persona del coordinatore e del case-manager.
L’attivazione dell’ospedale di comunità di Forlimpopoli s’inserisce nel quadro di una generale riorganizzazione del percorso del paziente fragile promossa dall’Ausl di Forlì per rispondere sia ai cambiamenti epidemiologici in atto, con una considerevole crescita, nei prossimi anni, della popolazione over 65 anni, sia alle necessità di ottimizzare e razionalizzare le risorse disponibili. L’obiettivo è garantire continuità assistenziale dall’ospedale al territorio e viceversa in modo tale da attuare una presa in carico davvero globale del paziente complesso, cronico, anziano e polipatologico.
4.2 L’esperienza di Castiglion Fiorentino
La Casa della Salute di Castiglion Fiorentino è stata, insieme a quella di Empoli, una delle prime a nascere sul territorio toscano, diventando poi un modello regionale sulla base del quale sono state ideate le altre strutture.
Il progetto “Casa della Salute” nacque nel 2003 quando l’ospedale S. Margherita della Fratta (che sarebbe diventato ospedale unico della Valdichiana aretina) era in fase di ultimazione ed il “vecchio” era stato destinato alla vendita.
E’ stato allora che il Comune ha colto l’opportunità di riunificare in un’unica sede tutti i servizi e le funzioni socio-assistenziali del distretto.
Nell’ambito del progetto (che ha visti coinvolti la Regione, l’Articolazione Zonale della Conferenza dei Sindaci, il comune di Castiglion Fiorentino, l’Azienda Usl 8 di Arezzo) è stato dunque siglato un accordo per il mantenimento ad uso sanitario della struttura del “vecchio ospedale” e la riconversione interamente per funzioni socio-sanitarie.
L’idea di Casa della Salute nasce dalla considerazione che, mentre l’ospedale ha, per le proprie caratteristiche, la capacità di agire secondo modelli dipartimentali in cui equipe integrate collaborano in tempi rapidi, non sempre le attività sanitarie e socio-sanitarie territoriali riescono a garantire risposte altrettanto collegate o integrate.
D’altra parte è nota la disomogeneità delle figure professionali operanti sul territorio, sia sotto l’aspetto tecnico che della dipendenza funzionale; tante difficoltà sono riconducibili all’ estrema dispersione dei punti di erogazione che, al contrario dell’ospedale, si trovano in una moltitudine di sedi e di edifici spesso distanti chilometri tra loro.
Le strutture da sole non creano i presupposti di integrazione ma certamente la favoriscono, e l’occasione di disporre di un’unica struttura dove collocare le varie attività svolte sul territorio, ha favorito la nascita del progetto.
Nacque, pertanto, in Valdichiana, l’idea della CdS, intesa come la sede pubblica in cui la comunità locale si riorganizza per la promozione della salute e del benessere sociale e dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione.
L’adeguamento della struttura non fu’ un’operazione semplice né rapida, anche in considerazione della diversa destinazione d’uso dei locali, da ospedalieri, ad attività di servizi socio-sanitari ambulatoriali e residenziali.
Per tale motivo l’intera operazione venne effettuata a scaglioni, mantenendo i servizi presenti e, gradualmente, trasferirvi gli altri presenti in zona e quelli di nuova istituzione.
La Casa della Salute venne infine inaugurata agli inizi di Giugno 2010, e venne definita come un’ innovativo presidio territoriale che rappresenta il luogo fisico in cui è svolta la continuità ospedale-territorio capace di garantire equità di accesso alle cure.
Figura 4.3La Casa della Salute di Castiglion Fiorentino
All’interno della struttura, aperta h24 7 giorni su 7, vengono svolti numerosi servizi e svariate attività94 sotto elencate:
• All’ingresso è situato l’ufficio di cittadinanza sociale, è in pratica il punto di accoglienza del cittadino presso il quale si ritrovano: lo sportello unico informatizzato, il centro unico di prenotazione (CUP), lo sportello del segretariato sociale (costituito da operatori della USL e dei Comuni).
L’ufficio garantisce l’unitarietà di accesso ai cittadini e svolge funzioni di orientamento della domanda e di predisposizione del percorso assistenziale.
• Ambulatori di 10 di medici MMG e 2 PLS con i medici della Continuità Assistenziale (CA). I medici di MMG/PLS garantiscono l’apertura dell’ambulatorio 8:00-20:00 per 5 giorni alla settimana, mentre nei prefestivi e festivi sarà attiva la CA. Questo tipo di organizzazione permette quindi la presenza h24 per 365 giorni l’anno di una figura medica presso la CdS. Per favorire l’attività integrata delle varie figure professionali e così la presa in carico della domanda del cittadino, le cartelle cliniche dei pazienti assistiti dai MMG/PLS sono condivise dai medici di CA e viceversa.
Inoltre i medici di MMG, rappresentati da un Delegato con funzione di coordinamento interno e di raccordo funzionale e professionale nei confronti degli altri attori sanitari, vengono coinvolti nelle attività della CdS sia per verificare gli aspetti organizzativi, sia per promuovere momenti di valutazione di efficacia e appropriatezza clinica deiprocessi attuati. Ad esempio, sulla base di programmi concordati e predisposti dal Distrettoo perautonoma iniziativa, i medici di MMG e i PLS provvedono alla raccolta dei dati epidemiologici
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contenuti nei rispettivi archivi informatici per elaborare informazioni annuali sullo stato di salute della popolazione locale.
• Ambulatori specialistici di medici convenzionati esterni ed ospedalieri • Postazione di emergenza territoriale (118)
• Servizio di trasporto sanitario • Servizio di Assistenza Sociale • Punto Insieme95
• Centro della Salute Mentale e Centro di gestione delle Dipendenze (SERT, a cui fanno riferimento, oltre al Comune di Castiglion Fiorentino, anche quelli di Cortona, Foiano, Lucignano, Marciano)
• Ambulatorio diagnostico con possibilità di eseguire esami ecografici e di radiologia tradizionale
• Recentemente è stato dato il via ai corsi AFA, specifici per donne operate al seno; i corsi sono tenuti da operatori laureati in scienze motorie secondo un protocollo di esercizi concordato con gli operatori dell’ Azienda USL 8 di Arezzo.
I corsi hanno la finalità di mantenere la corretta mobilità degli arti superiori nel periodo post intervento e post riabilitazione (se effettuata), di prevenire il linfedema e di promuovere uno stile di vita attivo, attraverso la pratica di una costante attività fisica.
• Ambulatori destinati alla gestione di attività riabilitative, che potranno essere effettuate anche presso il domicilio del paziente
• Servizi consultoriali
• Sedi per attività di prevenzione collettiva e di educazione alla salute • Ambulatorio prelievi e donazioni
• Residenza Sanitaria Assistita (RSA) avente circa 8 posti letto per le degenze extraospedaliere a gestione di medici di MMG
• Ambulatori delle attività sanitarie di comunità: vaccinazioni, ADI, certificazioni medico legali, etc..
• Servizio di Distribuzione per Conto dei farmaci (lunedì dalle 7,30 alle 9,30 / il mercoledì dalle 14,00 alle 16,00 / martedì, giovedì e sabato dalle 08,00 alle 12,00).
Oltre che nella Casa della Salute di Castiglion Fiorentino, la distribuzione dei presidi della Asl avviene anche tramite tutte le farmacie pubbliche e private della Valdichiana aretina (ad eccezione di quella di Marciano della Chiana).
• Uffici amministrativi presso i quali, per esempio, il paziente può presentare per scegliere o revocare il proprio medico di MMG; tali uffici svolgono anche l’attività di: supportare le
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attività sanitarie di comunità e medico legali (patenti, certificazione, etc..), supportare la gestione delle prestazioni sanitarie
La Casa della Salute inoltre ospiterà anche le Associazioni del volontariato per promuovere il “Laboratorio di Salute”, nell’ambito del quale vengono creati gruppi di lavoro composti da operatori, cittadini, amministratori locali, che propongono e valutano iniziative di prevenzione primaria e secondaria, predispongono del materiale informativo, organizzano campagne di comunicazione e programmi mirati di promozione della salute.
Il “Laboratorio di Salute” rappresenta quindi il punto di raccordo tra le esigenze espresse dai cittadini e gli interventi necessari alla loro soddisfazione.
In definitiva la Casa della salute, è sì una sede fisica, ma soprattutto un centro attivo e dinamico della comunità locale, che raccoglie la domanda dei cittadini e organizza le risposte nelle forme e nei luoghi più appropriati, che nel tempo dovrà essere percepita sempre di più come la “casa di tutti i cittadini”.
4.3 L’esperienza di Querceta
Delle 33 Case della Salute esistenti sul territorio toscano, una delle più complesse ed organizzate è senz’altro quella di Querceta, tanto che la Regione l’ha definita “progetto pilota per la realizzazione delle Case della Salute in Toscana”.
Grazie all’incontro con il Dottor Andrea Leto, responsabile dell’ Area di Coordinamento del Sistema Socio-Sanitario della Regione Toscana, mi è stata data la possibilità di intervistare il Dottor Enrico Salvatori, direttore della Società della Salute della Versilia e responsabile di Zona -Distretto per l’Asl 12 di Viareggio, proprio presso la Casa della Salute di Querceta, il quale mi ha mostrato l’intera struttura elencando e descrivendo tutte le attività/servizi svolti.
Tabella 4.1Le 6 Aggregazioni Funzionali territoriali presenti sul territorio gestito dall’Azienda USL 12 Versilia, dati di Gennaio 2013
MMG CA ASSISTITI
Torre del Lago 23 1 27.560
Viareggio 26 1 29.646
Massarosa 15 1 18.966
Camaiore 20 1 25.628
Pietrasanta 17 1 22.308
Forte dei Marmi Seravezza
Sempre secondo un’analisi di Gennaio 2013, sul territorio dell’Azienda USL 12 sono presenti in tutto 6 Case della Salute in cui lavorano 43 MMG (su 120 medici totali):
Figura 4.4 CdS sul territorio della USL 12 Versilia
Anche nello specifico caso di Querceta, il razionale che ha spinto la riorganizzazione della medicina territoriale è stato la necessità di dover fronteggiare lo tsunami delle malattie croniche che sempre di più si “abbatterà” sui Sistemi sanitari, portando un drastico calo delle risorse pubbliche accompagnato da una crescita della domanda di prestazioni sanitarie.
Per contenere i cambiamenti demografici/epidemiologici i primi interventi da attuare sono: • agire sui determinanti di salute;
• sviluppare massimamente il Chronic Care Model (e ancora meglio il modello Expanded tipicamente toscano), in modo da prevenire, intercettare e trattare le malattie croniche direttamente sul territorio, per evitare peggioramenti, che nella maggior parte dei casi richiedono l’intervento di specialisti, ricoveri e quindi procedure a costi elevati.
Ecco che riunire in un’unica struttura tutti gli attori (cittadini diventati esperti, MMG, medici della Sanità Pubblica, Infermieri, Specialisti, Assistenti Sociali, Volontari) e le attività necessarie per svolgere la Sanità d’Iniziativa e poter erogare le Cure primarie, risulta essere la strategia perfetta per aumentare l’efficacia, l’efficienza ed il valore delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie.
L’occasione per raggruppare tutte le figure professionali e le attività prima elencate si è presentata quando la Croce Bianca intraprese il progetto di abbandonare la propria sede originaria e costruirne un’altra.
Inizialmente infatti a Querceta (comune di Seravezza)erano presenti sul territorio quattro strutture socio sanitarie a poche decine di metri di distanza l’una dall’altra:
- la sede Distrettuale,
- la sede dell’associazione Croce Bianca, all’interno della quale venivano svolti alcuni servizi in convenzione con l’Asl (come ad esempio il Cup) e
- il Centro prelievi, che però si trovava in un edificio di fronte (di proprietà comunale), - la sede della medicina di gruppo di medici di MMG, “Millennium”, aperta 12 ore al giorno, il sabato mattina dalle 8:00 alle 12:00, nella quale era presente anche personale infermieristico e di segreteria.
Così nacque un progetto di comune intesa tra Croce Bianca, Comune di Seravezza, ASL 12 ed il gruppo dei 9 medici di MMG, per realizzare un’unica struttura (quella che inizialmente sarebbe dovuta essere la nuova sede della Croce Bianca)in cui far confluire tutte le attività delle quattro sedi esistenti, nell’ottica di favorire sinergie tra gli operatori e di rappresentare un punto certo di riferimento per la popolazione, in cui le azioni e le politiche volte alla cura della persona ed al concetto generale di Salute hanno maggiori, più rapide e concrete possibilità di concretizzazione.
Figura 4.5Querceta, mappa al 25/9/2009
Iniziarono quindi i lavori per costruire la Casa della Salute, inaugurata a Querceta il 7 Luglio 2012.
Figura 4.6La Casa della Salute di Querceta
La sede è aperta 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana, ed al suo interno, grazie al lavoro integrato e sinergico dei vari operatori, vengono svolte attività di particolare valore per i cittadini, che accedono ai servizi con maggior semplicità e facilità.
I servizi, le attività e le strutture che si ritrovano all’interno della Casa della Salute di Querceta sono:
Figura 4.7 Servizi/attività svolti nella CdS di Querceta
• Medicina di Comunità
9 medici di medicina generale, presenti in orario 8:00-20:00 ed il sabato 8:00-12:00 (pomeriggi prefestivi da concordare), raggruppati secondo il “Modulo” della Sanità di Iniziativa.
Il team assistenziale della SdI (MMG, infermiera, OSS) deve essere organizzato in modo da poter gestire separatamente l’assistenza ai pazienti acuti e la gestione programmata ai pazienti cronici.
Il medico di MMG tratta i pazienti acuti ed interviene nei casi cronici complicati.
L’infermiere è formato per supportare l’auto-cura dei pazienti ed assicurare la programmazione, il controllo e lo svolgimento del follow-up dei pazienti; in più mette in atto interventi di prevenzione, di educazione terapeutica e di empowerment del paziente. Il Modulo della Sanità di Iniziativa della Versilia Nord è costituito da 9 MMG, 1 infermiera ed 1 OSS, che gestiscono: 452 pazienti con diabete mellito di tipo 2
154 pazienti con scompenso cardiaco 189 pazienti con bronchite cronica ostruttiva 137 pazienti a rischio di ictus-tia
Il servizio di SdI è svolto dal lunedì al venerdì 8.00 – 20.00; sabato 8.00 – 12.00
• Centro prelievi ambulatoriali e domiciliari: dal lunedì al sabato 7.30 – 9.00, ed il sabato 10.30 – 12.30; i prelievi domiciliari vengono effettuati dal lunedì al sabato 7.30 – 9.30
Figura 4.8 Stanza del Centro Prelievi
• Ambulatorio infermieristico con orario 9:00-19:00 da lunedì a venerdì e 10:30-12:30 sabato, domenica, prefestivi e festivi, incaricato della gestione dei codici bianchi; questo tipo di servizio è volto a ridurre il numero di accessi improprio al pronto soccorso.
• Punto di organizzazione ed erogazione dell’assistenza infermieristica domiciliare e dell’ Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), svolta da lunedì a domenica 7.30 – 13.30 da lunedì a sabato 13.00 – 19.00.
• Ambulatori specialistici, di specialisti ambulatoriali convenzionati e specialisti ospedalieri, che erogano prestazioni in regime istituzionale e in regime libero professionale
intramoenia, nelle seguenti branche: cardiologia, otorinolaringoiatria (giovedì 14.00 – 18.00), dermatologia (venerdì 8.00 – 10.00), ostetricia e ginecologia, ortopedia (mercoledì 8.00 – 14.00).
• Erogazione diretta di farmaci svolta il mercoledì 11:15-13:00
(non viene effettuata la DPC, che rimane un servizio delle farmacie territoriali).
• Servizio di assistenza sociale Asl e Comune di Seravezza, mirato alla gestione di pazienti disabili (martedì 10.00 – 12.00) o con problemi psichiatrici (lunedì 9.00 – 11.30).
• Punto insieme gestito da operatori sanitari e sociali, di solito: un infermiere dell’USL ed un assistente sociale del Comune che offrono certezza di ascolto e di risposta assistenziale (lunedì 10.00 – 12.00).
Si tratta di uno sportello unico al quale il paziente anziano ultra sessantacinquenne, o un adulto con patologia assimilabile alla non autosufficienza, possono rivolgersi per avere una risposta alle necessità di natura sociale e sanitaria, gestiti congiuntamente dall’ Azienda sanitaria e dai singoli comuni.
Un’ assistente sociale e un coordinatore infermieristico rispondono, semplificano e facilitano il raccordo con gli operatori sociali, il medico di medicina generale e il servizio infermieristico. Se il bisogno è semplice, o sanitario o sociale, viene attivata direttamente la prestazione. Se, invece, il bisogno è complesso, cioè sia sociale che sanitario, il Punto Insieme contatta il Punto Unico di Accesso (Pua)96 cabina di regia, che si raccorda con i “punti insieme” di tutta la Versilia.
• Ambulatorio per certificazioni medico legali (patente di guida, porto d’armi, patente nautica, esenzioni compartecipazione spesa sanitaria per patologia, etc..).
• Ambulatorio vaccinazioni dell’età evolutiva (giovedì 8.30 – 13.00). Equipaggiato di carrello per le emergenze e defibrillatore.
96Vedi http://www.usl12.toscana.it/attivita-zona-distretto/punto-unico-di-accesso-pua-2/: “E’ un “punto di unione” tra
ospedale e territorio, di integrazione fra sanitario e sociale,
Figura 4.9 Stanza Vaccinazioni dell’età evolutiva
• Consultorio ostetrico-ginecologico, ambulatorio per screening PAP test, ecografie, corsi di preparazione al parto, consegna libretti gravidanza, certificazioni tutela lavoratrici madri. • Punto Unico di Prenotazione (CUP) aperto dalle 8 alle 20.
• Attività amministrative (scelta e revoca del medico, esenzioni ticket, etc..).
• Postazione di Emergenza urgenza con Auto medica e personale medico ed infermieristico del 118 h24, sette giorni su sette.
• Postazione PET (punto di emergenza territoriale) dell’associazione Croce Bianca, con ambulanza e volontari addestrati al soccorso avanzato.
• Continuità Assistenziale notturna e festiva, l’ex guardia medica (dal lunedì al venerdì 20.00 – 8.00 festivi e prefestivi 8.00 – 20.00); i medici della Continuità Assistenziale hanno inoltre la possibilità di accedere all’archivio dei circa 10.000 pazienti iscritti con i 9 MMG presenti.
• Palestra AFA (attività fisica adattata).
Figura 4.10 Attività svolte nel Centro Fisioterapico secondo il programma AFA
• Adiacente “Casa dei giovani”, luogo di aggregazione di proprietà comunale.
Figura 4.11 La Casa dei Giovani
• 2 sale per convegni (42 e 142 posti) per riunioni, convegni, iniziative culturali e ricreative, e per incontri di formazione; la Società della Salute97 della Versilia per esempio ha programmato, in collaborazione con il Comitato di partecipazione e Consulta del terzo settore, incontri quindicinali di comunicazione, condivisione e partecipazione su molti argomenti di interesse sanitario e sociale sul tema dei determinanti di Salute.
• 2 sale del commiato attrezzate per la veglia dei defunti. • Locali bar e mensa.
• Attività istituzionali della Pubblica Assistenza Croce Bianca (ad esempio il trasporto sanitario), gestite da dipendenti e volontari.
Un ulteriore punto di forza della CdS di Querceta è l’utilizzo da parte di tutto il personale di uno stesso software: MILLEWIN.
Con esso si crea una rete locale condivisa tra MMG, specialisti e medici della CA, in modo che non solo il medico che ha in carico un determinato paziente possa essere a conoscenza della sua storia clinica, ma che ogni operatore possa accedervi ed utilizzare le informazioni condivise con i colleghi per gestire il caso più accuratamente ed in maniera più precisa.
Secondo un altro aspetto Millewin permette al personale di segreteria dei MMG di poter fare ricette ai pazienti che fanno uso dei cosiddetti farmaci continuativi (assunti per terapie croniche) senza dover necessariamente sentire prima il parere del medico: in pratica il programma contrassegna i farmaci di questo tipo in modo che l’erogatore possa riconoscerli e fare la prescrizione in autonomia; ovviamente nel caso in cui il paziente abbia richiesto troppo frequentemente la prescrizione, eccedendo rispetto alla terapia prevista, il programma Millewin segnala il problema e il personale di segreteria si consulta quindi con il medico.
97 Vedi http://www.regione.toscana.it/sst/organizzazione/societa-della-salute: sono soggetti pubblici senza scopo di
lucro, costituiti per adesione volontaria dei Comuni di una stessa zona-distretto e dell'Azienda USL territorialmente competente, per l'esercizio associato delle attività sanitarie territoriali, socio-sanitarie e sociali integrate". Sul territorio della Toscana, ci sono attualmente 25 Società della Salute e altre si stanno costituendo. In queste organizzazioni, lavorano fianco a fianco professionisti e operatori sanitari e sociali, del terzo settore e del volontariato.
Le Società della salute, integrando i servizi e le attività di Comuni e Aziende sanitarie, lavorano per offrire alle persone risposte unitarie ai bisogni sociosanitari e assistenziali e diventano l'unico interlocutore e porta di accesso ai servizi territoriali.