• Non ci sono risultati.

Recovery Plan: decarbonizzare gli impianti Recovery Fund

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Recovery Plan: decarbonizzare gli impianti Recovery Fund"

Copied!
6
0
0

Testo completo

(1)

Ripartire dalla decarbonizzazione e dagli edifici smart nel post Covid:

verso i decreti attuativi dell'EPBD 3 per cogliere l'opportunità del Recovery Fund

La smartizzazione degli edifici come leva di crescita sostenibile per il Recovery Plan: decarbonizzare gli impianti

di riscaldamento degli edifici Sergio Andreis, Direttore

30 novembre 2020

(2)

La smartizzazione degli edifici come leva di crescita sostenibile per il Recovery Plan:

decarbonizzare gli impianti di riscaldamento degli edifici - 30 novembre 2020

Il riscaldamento delle abitazioni è tra le cause principali dell’inquinamento delle città ed è responsabile di oltre il 19% delle emissioni climalteranti prodotti dal nostro Paese e del 60%

delle polveri sottili nelle aree urbane.

In Italia sono installati oltre 19 milioni di caldaie a gas e si stima che più di 7 milioni di caldaie siano antecedenti alla direttiva 90/396/CE sulle prestazioni degli apparecchi a gas che rischiano di essere sostituite da altri impianti a gas, più efficienti ma non risolutivi del problema di inquinamento locale e globale che producono.

Questa situazione può e deve essere cambiata, come del resto prevedono gli obiettivi europei e come risulta tra gli impegni del Governo italiano del Pniec. Oggi esistono

alternative competitive rispetto a impianti di riscaldamento a gas nelle abitazioni, come le pompe di calore elettriche, che oltretutto si possono integrare con impianti solari

fotovoltaici e a geotermia con un’efficienza molto maggiore di quelli da fonti fossili.

(3)

La smartizzazione degli edifici come leva di crescita sostenibile per il Recovery Plan:

decarbonizzare gli impianti di riscaldamento degli edifici - 30 novembre 2020

È sbagliato che impianti a gas ricevano incentivi fino al 110% della spesa, perché continuare a spingerli quanto esistono tecnologie a zero emissioni più efficienti? In alcuni Paesi europei – spiegano Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente e Gianni Silvestrini Direttore scientifico del Kyoto Club - è già stata stabilita la data entro la quale sarà vietato installare sistemi di riscaldamento da fonti fossili. La stessa scelta va presa in Italia, a partire dalle città dove si concentra l’inquinamento e sono più rilevanti le conseguenze sulla salute delle persone. Durante la campagna coinvolgeremo le imprese, perché il sistema industriale italiano deve essere coinvolto e diventare protagonista di una transizione nei settori civili che può creare grandi opportunità di investimento e di creazione di lavoro. E ci confronteremo con gli enti locali e il Governo per spingere le scelte normative necessarie a rendere possibile una prospettiva che è nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente.

L’obiettivo di almeno il 55%, rispetto al 1990, al 2030 di riduzione delle emissioni di CO2- equivalenti annunciato dalla Presidente della Commissione europea e fatto proprio anche dal Governo italiano impone di agire subito, con misure che favoriscano le fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica anche per il riscaldamento domestico. La nostra campagna è un contributo alla sensibilizzazione sull’urgenza di agire e per il sostegno alle aziende del settore perché entro il 2030 producano solo impianti senza emissioni climalteranti”.

(4)

La smartizzazione degli edifici come leva di crescita sostenibile per il Recovery Plan:

decarbonizzare gli impianti di riscaldamento degli edifici - 30 novembre 2020

Insieme alle necessarie misure di sostegno verso la transizione per le aziende del settore, la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento domestico, escludendo dal bonus 110% quelli che utilizzano fonti fossili, andrebbero inseriti fra gli obiettivi della prossima legge di bilancio e negli interventi prioritari del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR).

L’energia consumata per il riscaldamento di edifici e forniture d’acqua rappresenta il 28% del totale dell’energia consumata nella UE, l’80% dei consumi finali di energia delle abitazioni e il

12% del totale delle emissioni di CO2 equivalenti UE.

Sempre a livello UE, l’85% del riscaldamento centralizzato è alimentato con fonti energetiche fossili; i boiler a gas rappresentano il 58% di quelli installati e il 60% è vecchio e inefficiente (di classe C o inferiore).

(5)

La smartizzazione degli edifici come leva di crescita sostenibile per il Recovery Plan:

decarbonizzare gli impianti di riscaldamento degli edifici - 30 novembre 2020

(6)

La smartizzazione degli edifici come leva di crescita sostenibile per il Recovery Plan:

decarbonizzare gli impianti di riscaldamento degli edifici - 30 novembre 2020

Grazie per la vostra attenzione !

s.andreis@kyotoclub.org

Riferimenti

Documenti correlati

Considerando il controllo delle istituzioni europee sui piani nazionali ed il vincolo di destinazione del 37% dei fondi alla transizione ecologica (o verde) e del 20% alla

➤ Microteam: proposto come la svolta organizzativa epocale della medicina generale, trattasi invece di un modello vecchio perché già previ- sto dall’ormai antico ACN MG 2004-

con apposito disposto legislativo, riaprendo l’area della medicina dei servizi, valorizzando nuovamente le funzioni proprie della Medicina Scolastica, attività da sempre pro-

Questo perché siamo certi non venga sottovalutato il fatto che la gran parte della produzione delle batterie (non solo per autotrazione) sia ad oggi concentrata in Asia con chiare

• 7,95 miliardi per la digitalizzazione, suddivisi in 5,57 miliardi per la Citta- dinanza Digitale, Servizi e Piattaforme Abilitanti, 1,25 miliardi per le Infra- strutture digitali

The bulk of the money will be spent within this first pillar, on a new Recovery and Resilience tool – created to fund key public investment and reforms aligned with

Entro il mese di aprile il PNRR dovrà essere inviato alla Commissione UE per l'approvazione definitiva.. PNRR STEP

Per comprendere come concretamente la certificazione accreditata sia in grado di contribuire all’obiettivo socialmente condiviso dello spendere presto e bene le risorse che