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mille giorni e una notte fabian negrin orecchio acerbo

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Academic year: 2022

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orecchio acerbo

e una notte

mille

giorni

fabian neg ri n

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(3)

orecchio acerbo

Fabian Negrin

mille giorni e una notte

© 2008 Fabian Negrin · © 2008 orecchio acerbo s.r.l. · viale Aurelio Saffi 54, 00152 Roma · www.orecchioacerbo.com Grafica: orecchio acerbo · Finito di stampare nel marzo 2008 da Futura Grafica ‘70, Roma

(4)

mille giorni

in soli ti soli

(5)

Ravidara è il solaiolo del luogo.

Fabbrica ogni sole che la gente del suo paese usa.

Fa il sole durante la notte e, con le prime ore del giorno,

lo lancia in aria affinché cresca e raggiunga il suo splendore sopra le teste della gente,

per poi sparire, usurato e agonizzante, quando incomincia a calare la notte.

Ravidara lavora ogni notte facendo identici soli.

Così ben fatti, così simili fra loro...

che tutti pensano sia sempre lo stesso e unico sole ad alzarsi giorno dopo giorno.

Unsole

eun giorno perognigio

rno

per ogn i sole.

(6)

Ci fu una volta, però, in cui le cose

andarono diversamente...

E incominciò a fare soli.

E li lanciò nel cielo senza il permesso di suo padre.

A fare soli. Soli.

Ilsoledi oggi

Sì, padre.

Sì,padre.

S ì, padre.

è giàin volo.

Adesso, figlia, io an

drò a dormire.

Svegliami in tempo per fare quello

di domani.

Non lo sve glierò.

(7)

La gente non sembrava contenta di quella folle pioggia di soli strampalati.

giovedì Orrore! Che voraci! Due soli... per uno stesso giorno.

lunedì Che caldo. Oh! Cos’è? Il male. martedì Che freddo! Ma Ravidara è diventato pazzo? Perderemo il raccolto.

sabato

venerdì Cos’è quella roba? Oh… fiori! Ravidara esagera. Non sa che è inverno? domenica Mezzo sole. È incompleto... e non servirà a nulla. lunedì

mercoledì Che fretta che ha. Oh! Passerà veloce... e la notte sarà lunga.

Questo è troppo!

Bisogna farqualcosa.

Ravidara

non ha più la testa

a posto.

Facciamo a meno

del solaiolo.

Impossibile, senza il sole non

potremmo vivere.

soli.

Facciamoci

da soli i nostri

(8)

Loro fecero soli.

Quando si fermarono c’erano mille soli a bruciare il cielo.

E anche voi.

ma lei di più.

E anche tu e io. Soli.

Facemmo soli noi,

Abbiamo sof

f iatotroppo!

(9)

Tutto questo accadeva mentre Ravidara dormiva.

Ma alla fine si svegliò.

La gente, nonostante abbia visto che può fare i propri soli, lascia la faccenda nelle sue mani.

Alla figlia del solaiolo piace ancora fabbricare soli.

Lo stesso nome della figlia di Ravidara: Eclisse.

Ma nessuno ci fa più caso. Ora tutti sanno che quei soli sono inoffensivi ed effimeri.

Hanno perfino messo un nome a quegli strani soli che di tanto in tanto volano sulle loro teste.

E Ravidara li spense per sempre.

Era da molto chenon riposavo cosìbene.

Fa caldo oggi.

Ma cos’è tuttoquesto fracasso?

Da dove vengono tutti questi soli?

Starò ancoradormendo?

“Un sole per ogni giorno e un giorno per ogni sole.”

Insomma, è tanto difficile da capire?

OggiRavidara continua a essere l’unico solaiolo del posto.

E approfitta delle rare distrazioni del padre per lanciarne ancora in aria qualcuno.

In questa storia c'è un uccellino rosso nascosto fra i soli rossi. Lo hai trovato?

(10)

nu

la

e

fo

tton

re

a

st a de i s ogn i perduti

SEGUE...

(11)

Un paese dal cielo bruciato di soli impazziti, una fitta foresta dove un sogno si perde per inventare la luna:

due racconti visionari e fantastici disegnati dal tratto raffinatissimo di un Fabian Negrin ancora una volta capace di stupirci.

Tra fumetto e albo illustrato, Mille giorni e una notteci accompagna in un mondo dove il reale fugge verso i sogni.

14,00

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