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Per oggi il semaforo rester

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Academic year: 2022

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Roberto Sculli / GENOVA

Per settimane Ë stato il dato a cui aggrapparsi per dimostra- re un andamento dellepide- mia tutto sommato gestibile.

Ieri, nella giornata in cui la Li- guria ha scampato le misure pi˘ rigide, finendo per essere collocata dal ministero della Salute nella fascia gialla dat- tenzione, lasticella Ë stata su- perata nettamente: in Liguria i letti di terapia intensiva occu- pata da pazienti Covid Ë arriva- to al 37%, ben al di sopra della soglia di allarme - il 27% - fissa- ta dallIstituto superiore di sa- nit‡.

» un segnale di ulteriore sof- ferenza del sistema sanitario, dopo che nei giorni scorsi - sempre secondo i dati dellA- genzia nazionale per i servizi sanitari regionali - era gi‡ sta- ta sfondata la quota considera- ta accettabile dei posti letto di media intensit‡, ripartiti tra le varie specialit‡ (Malattie infet- tive, Pneumologia, Medicina

interna ecc), fissata al 37%: in Liguria circa il 70% di questi re- parti Ë gi‡ occupato. Un dato, che da settimane Ë in costante crescita, che ha spinto la Regio- ne a dare fondo a tutte le risor- se per trovare ulteriori posti per i degenti con sintomi mo- derati. E per quelli che, seppur a fronte di un quadro clinico ri- tenuto non preoccupante, per

varie ragioni necessitano di es- ser seguiti in una struttura.

Il tasso di impegno degli ospedali Ë la fisiologica conse- guenza del trend dei contagi, che resta estremamente soste- nuto. Secondo il bollettino dif- fuso ieri, in Liguria si sono regi- strati 1.122 nuovi positivi, in- dividuati grazie a 3194 perso- ne testate (positivo il 35%) e 6.141 tamponi. Le vittime dellepidemia attribuite al co- ronavirus e comunicate ieri da Alisa al ministero della Salute sono 24. I decessi sono avvenu- ti tra domenica scorsa e marte- dÏ, in una fascia det‡ compre- sa tra i 71 e i 94 anni, e portano il totale dei morti da inizio epi- demia a 1.834.

Consolidata Ë anche la ten- denza che vede Genova far schizzare tutte le statistiche:

tra i nuovi casi registrati ieri 824 sono nel territorio della Asl 3. Crescono anche i ricove- rati, dopo la relativa frenata di martedÏ: si Ë arrivati a un tota- le di 1.273, con un incremento

di 62 unit‡. Di questi, 77 sono sottoposti a cure intensive. So- no 421, invece, i pazienti guari- ti nellarco delle 24 ore.

Per far fronte allondata la Regione si prepara a ristruttu- rare il padiglione C del Gallie- ra e ad allestire dei moduli del- la Croce Rossa al San Martino e al Villa Scassi, per un totale di 25 posti letto, una soluzione preferita in questa fase allipo-

tesi di un hub alla Fiera.

´Da sabato - spiega il presi- dente della Regione, Giovanni Toti - altri 70 posti di media te- rapia si apriranno in una nuo- va struttura molto ben attrez- zata. Altri 24 posti sono stati at- tivati a Savona a protezio- ne-aiuto dell'Asl 2. Riteniamo che con queste azioni messe in campo dovremo essere in gra- do di garantire sia pure nella

pressione generale e con tutte le problematiche del caso ade- guate cure a tutti i cittadini del- la Liguriaª. La Regione conta di poter arrivare a oltre 2 mila posti letto nei vari regimi di cu- ra. ´Abbiamo molte opzioni - dice ancora Toti - ma contia- mo che la curva cominci a scen- dere e di non dover arrivare a quella portataª.

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IL CASO

Mario De Fazio / GENOVA

P

er oggi il semaforo re- ster‡ spento. Ma da do- mani in Liguria si ac- cender‡ il giallo, il li- vello pi˘ basso di rischio tra i tre individuati dal nuovo Dpcm firmato dal premier Giu- seppe Conte. Un annuncio a sorpresa, arrivato a valle di una giornata ai limiti del sur- reale, direttamente dal presi- dente del Consiglio. Un sospi- ro di sollievo inatteso per tan- te attivit‡ economiche, visto

che fino alla serata di ieri ci si aspettava che la Liguria finisse nella zona iarancionew di ri- schio, quella intermedia.

I DIVIETI AL LIVELLO PIŸ BASSO

Dopo ore di confronto serrato tra Regioni e governo, la scelta dellesecutivo Ë stata di rinvia- re lentrata in vigore delle nuo- ve misure a domani, quando in Liguria si applicheranno le misure pi˘ blande tra quelle previste dal nuovo strumento normativo.

Tradotto in vita reale: bar e ristoranti, almeno per le prossi-

me due settimane, resteranno aperti di giorno (in caso di zo- na arancione avrebbero dovu- to chiudere). A scuola la didat- tica a distanza al 100% sar‡ ob- bligatoria solo per le superiori.

Il resto del pacchetto di misure meno rigide prevede scelte gi‡

annunciate e metabolizzate:

chiusura di musei e mostre, centri commerciali chiusi nel fine settimana e nei festivi, cro- ciere bloccate, sospesi i concor- si pubblici (compreso per la scuola, ma con leccezione di quelli per il personale della sa- nit‡). Per il trasporto pubblico Ë prevista una capienza dimez- zata: bus, metro e treni regio- nali viaggeranno al 50%. Il ico- prifuocow scatter‡ dalle 22 alle 5, da domani, anche in Ligu- ria. Diverso il caso di Genova, dove cË unordinanza comu- nale che ne anticipa linizio al- le 21 e ne posticipa la fine alle 6: potrebbe prevalere la misu- ra comunale, pi˘ restrittiva.

LA REGIONE: ´NON » UN LIBERI TUTTIª

La classificazione della Ligu- ria Ë stata accolta con un certo stupore in Regione. Neanche unora prima che Conte annun- ciasse le griglie di rischio, il pre- sidente ligure Giovanni Toti ha sentito al telefono il mini- stro della Salute, Roberto Spe- ranza, senza avere indicazioni precise, se non un rinvio della discussione. ´Se la situazione non fosse drammatica, sareb- be grottescaª il graffio del go- vernatore sul caos governati- vo registrato ieri.

Ma come e perchÈ si Ë arriva- ti in Liguria al giallo invece che allatteso arancione? Difficile dirlo, senza le motivazioni del Comitato tecnico-scientifico e del ministero della Salute. A caldo, Toti prova a darsi una spiegazione che Ë perÚ anche un monito ai cittadini. ´LRt, il tasso di penetrazione del Co- vid, sta lievemente scendendo anche grazie ai sacrifici che ab- biamo fatto nei giorni scorsi e che dobbiamo continuare a fa- re - spiega - Non abbassiamo la guardia, continuiamo con pru- denza a rispettare tutte le rego-

le perchÈ la pressione sui no- stri ospedali resta alta e abbia- mo bisogno che il contagio cali ancora di molto, anche per non vanificare gli sforzi fatti fin qui da tutti noiª. Come a di- re: guai a far passare il messag- gio di un iliberi tuttiw.

I DATI CONTRASTANTI

CË un altro aspetto che potreb- be aver influito sullottimistica classificazione della Liguria fatta dal governo: la discrasia temporale tra la situazione at- tuale e i parametri analizzati dal Comitato tecnico scientifi-

co e dal ministero della Salute, che non sono aggiornati alla fo- tografia attuale ma risalgono al report del 25 ottobre. Un ele- mento di tensione tra Regioni e Governo, come sottolineato da Toti: ´CË stata una discus- sione sulla validit‡ di dati con- tenuti in un report del 25 otto- bre, unera geologica fa: alcu- ni parametri sono migliori, al- tri peggiori a seconda dei terri- toriª conferma il presidente.

Undici giorni fa gli ospeda- lizzati in Liguria erano poco pi˘ della met‡ (737, ieri 1273), per non parlare delle te-

rapie intensive: il 25 ottobre erano 41, ieri 77 (il 37% della dotazione regionale fissata a 209, oltre il tetto del 30% indi- viduata nei 21 parametri sani- tari del governo come soglia di guardia). » perÚ senzaltro mi- gliorato lRt (il 25 ottobre era a 1,54, oggi tocca 1,34), la capa- cit‡ di fare tamponi (ieri 6141, il 25 ottobre 4195) cosÏ come potrebbero aver sortito effetti le ordinanze prese di recente.

CË perÚ unincognita, che potrebbe riguardare il capo- luogo. Il Dpcm prevede che le misure possano applicarsi nel- le regioni o in parte di esse, e ie- ri Conte ha parlato di possibili

differenziazioni su scala pro- vinciale rispetto alla classifica- zione regionale di rischio. Or- mai da settimane i quadri di Genova e del resto della Ligu- ria sono profondamente diver- si. E non Ë escluso che lo status del capoluogo sia oggetto di approfondimento e confronto tra Regione e Ministero della Salute gi‡ oggi, anche sulla fat- tibilit‡ dal punto di vista nor- mativo di un potenziale ina- sprimento delle misure - con cambiamento di status - per la sola citt‡ di Genova.

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sale la pressione sugli ospedali. la regione annuncia un centinaio di nuovi posti

Rianimazione e ricoveri oltre il livello di guardia

Galliera, via al padiglione C

Lȅemergenza coronavirus

0

26 feb 31 mar 5 ago 5 ott 4 nov

6

1.332

18

204

5 ott

204

5 set

71

1.273

100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300

L’andamento dei ricoveri in Liguria da inizio epidemia

37% il tasso di occupazione delle terapie intensive, la soglia di guardia Ë fissata dallŽIss al 30

Il presidente Toti ha saputo del semaforo giallo per la Liguria durante la conferenza stampa del premier

Toti: ´Non abbassiamo la guardiaª. Solo per Genova possibili misure pi˘ severe nelle prossime ore dopo un nuovo confronto con il ministero

A sorpresa semaforo giallo per la Liguria

Lungo braccio di ferro con il governo sulla lettura dei dati sanitari e del monitoraggio Da domani blocco totale

di mostre e musei Dad al 100% per le scuole superiori

1122 i nuovi positivi in Liguria; 24 decessi, 62 nuovi ricoveri di cui 12 in terapia intensiva

GIOVEDÃ 5 NOVEMBRE 2020

IL SECOLO XIX

PRIMO PIANO 9

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Danilo DȅAnna Emanuele Rossi

Le segnalazioni e le denunce ormai si ripetono da qualche settimana, soprattutto il lune- dÏ, giorno critico da sempre per gli ospedali. Le ambulan- ze che restano in coda davanti agli ingressi dei pronto soccor- so, i pazienti stipati negli spa- zi (e persino nella zona di sca- rico delle ambulanze) in atte- sa di visita. E gli equipaggi del- le pubbliche assistenze che ri- mangono iostaggiow perchÈ la lettiga viene usata come ba- rella. Quando questo accade, significa che sono esaurite le

barelle del pronto soccorso (come la sera di lunedÏ al Gal- liera, quando i malati in atte- sa sono stati messi nella ´ca- mera caldaª), oppure vuole di- re anche che manca il persona- le per trasferire il malato in at- tesa di visita dalla lettiga alla barella. E allora puÚ rimaner- ci per ore e ore.

I MEZZI BLOCCATI

´Ho un equipaggio che ha pas- sato la notte al Galliera per- chÈ la lettiga gli Ë stata restitui- ta solo questa mattinaª, rac- contava ieri il presidente di Anpass Lorenzo Risso. ´Non si tratta di un problema di do-

tazioni, quanto di tempi di ri- sposta. I militi non sono tenu- ti a girare per lospedale per portare un malato, ma se gli viene chiesto danno una ma- no. PerÚ cosÏ Ë complicato ca- pire quando lunit‡ potr‡ rien- trareª. Il sindaco di Campo- morone Giancarlo Campora, su Facebook, ha denunciato lo stop alle ambulanze davan- ti al Villa Scassi ´perchÈ le ba- relle non vengono liberate ma utilizzate all'interno del repar- to, privando cosÏ i territori di preziosi mezzi di soccorsoª.

Al Galliera cË anche chi ha passato 11 ore prima di lascia- re il paziente agli operatori so- ciosanitari: ´Un nostro auti- sta ha dormito dentro lambu- lanzaª, racconta il presidente della Croce Bianca genovese Walter Carrubba. Questo Ë so- lo il caso pi˘ clamoroso, ma gli equipaggi sono comunque costretti a lunghe attese: ´Or- mai per completare il servizio servono almeno tre ore, quan- do va bene - continua Carrub- ba -. Gli equipaggi delle pub- bliche assistenze spesso, di fat- to, si sostituiscono agli oss per rispondere a tutte le esigenze.

E questo perchÈ gli operatori sociosanitari sono pochi, for- se da marzo si poteva fare qualcosa di pi˘ in questo sen- soª. E cosÏ nel frattempo i mili- ti svolgono compiti che non dovrebbero competere alla lo- ro figura: ´Portano il paziente a fare gli esami, lo trasferisco- no da una parte allaltra. Man- sioni che non dovremmo svol- gereª, spiega il presidente del- la Croce Bianca. Per il diretto-

re del pronto soccorso di Sam- pierdarena Alessandro Rolle- ro ´le barelle sono in numero sufficiente per permetterci di gestire anche 100 persone contemporaneamente, ma se si superano questi numeri il ri- sultato Ë quello che vedia- moª. Tempi lunghi e pazienti ammassati. ´Sinora siamo in grado di gestire, ma il persona- le inizia a dare segni di stan- chezza e soprattutto non sap- piamo quando finir‡ª. ´La co-

da si genera quando il flusso di ambulanze Ë troppo ravvici- natoª, spiegano sia Rollero sia il direttore dellemergenza del San Martino Angelo Grata- rola.

Quando ciÚ avviene, il 118 puÚ decidere di bloccare gli in- vii allospedale che va in diffi- colt‡. Ieri mattina alle 12 la si- tuazione era la seguente: 150 tra attese e visite al San Marti- no (con 22 codici rossi, tantis- simi), 73 al Galliera, 110 al Vil-

la Scassi, dove la gran parte dei malati rimane nellosser- vazione breve, in attesa di de- stinazione. Proprio ieri il 118 aveva bloccato per qualche ora i ricoveri a Sampierdare- na, per la mancanza di ossige- no da fornire ai pazienti pi˘

gravi (poi recuperata grazie alle bombole portatili).

SEMPRE MENO PAZIENTI NON COVID

Il flusso di pazienti Ë cambia- to, rispetto a una settimana

Lȅemergenza coronavirus

´Per completare un servizio ormai servono almeno tre oreª

il braccio di ferro tra alisa e le pubbliche assistenze va avanti da mesi

Sui costi lŽaccordo Ë vicino

´Pi˘ soldi per le emergenzeª

Da mesi il braccio di ferro tra Alisa e le pubbliche assi- stenze non registrava gran- di passi avanti. Ieri Ë arriva- ta lofferta che potrebbe chiudere una querelle che si trascina da tempo. Il no- do del contendere sono i rimborsi tariffari per i viag- gi delle emergenze: a feb- braio la Regione aveva stop- pato il bando per mettere a gara tutti i trasporti non ur- genti tra ospedali e struttu-

re sanitarie, temuto dalle as- sociazioni. Mentre alla fine della prima ondata era sta- to tolto il ´contributo Co- vidª per i viaggi di soccorso e le sanificazioni. Ma la par- tita sulle tariffe non si Ë smossa per tutta lestate.

Secondo le associazioni delle icrociw, i costi di eserci- zio per i trasporti con il Co- vid sono lievitati: ´Una bombola dossigeno richie- de un esborso di 15 euro -

spiega un soccorritore - le tute bianche da cambiare a ogni viaggio vanno dai 6 agli 8 euro, per guanti e ma- scherine abbiamo ricevuto dotazioni abbondantiª.

La proposta di Alisa, sino a ieri, era stata invece quel- la di riconoscere la stessa ci- fra spesa negli anni scorsi, a fronte perÚ di un numero di viaggi minore, soprattutto per il calo registrato nel pe- riodo del lockdown, quan-

do ai pronto soccorso arriva- vano solo pazienti Covid.

Una proposta che aveva fat- to infuriare il presidente di Anpas Lorenzo Risso: ´CosÏ non possiamo stare in pie- di. Stiamo anticipando i co- sti da marzo. Il Covid ha

stravolto i serviziª. Lo scon- tro sembrava imminente, ma ieri mattina dal commis- sario di Alisa Walter Loca- telli Ë arrivata una proposta dintegrazione tariffaria che Ë considerata ´decisa- mente pi˘ congruaª dalle

associazioni, sia per i tra- sporti ordinari di tipo sani- tario sia per le emergenze, con una valutazione pro- prio sui costi extra sostenu- ti per la pandemia. Adesso sono Anpas, Croce Rossa e Misericordie che devono esprimersi e chiudere la par- tita o riaprirla.

Per quanto riguarda la ga- ra per i trasporti sanitari or- dinari (non le emergenze) che era stata sospesa, sem- bra sparita dai radar. Ma non Ë detto che lipotesi non venga riproposta con il cambio della guardia ad Ali- sa, che Ë atteso prima della fine dellanno, con Locatelli in uscita dopo cinque anni al timone della sanit‡ ligu- re.

E. ROS.

330

i pazienti in visita o in attesa ieri alle 12 nei pronto soccorso

Barelle occupate

e ambulanze in coda

´Ai pronto soccorso ormai Ë solo Covidª

Pubbliche assistenze dirottate o costrette ad attese di ore

I primari dei reparti dȅurgenza: ´Reggiamo, ma fino a quando?ª

50

i ricoverati

in terapia intensiva a Genova

Lorenzo Risso (Anpas)

841

i ricoverati Covid negli ospedali

genovesi al momento

824

i nuovi positivi individuati dalla Asl 3

Walter Locatelli (Alisa)

20 GENOVA

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IL SECOLO XIX IL SECOLO XIX

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fa, sostengono i medici: ades- so i malati Covid sono in netta maggioranza. ´Praticamente tutti quelli che arrivano - os- serva il direttore sanitario del Galliera Francesco Canale -, tanto che abbiamo cambiato gli ingressi e destinato ai pa- zienti senza sintomatologia Covid quello minoreª.

E questi degenti hanno pro- cedure di triage pi˘ comples- se: devono passare nel tendo- ne o nellarea dedicata, dichia-

rare i sintomi, essere assistiti da personale con dotazioni an- ti-contagio. E gli accessi im- propri? ´Sono calati, saranno il 10 per cento - osserva Rolle- ro o ma noi assistiamo tutti. E rispetto a marzo usiamo mol- to di pi˘ i caschi per una venti- lazione meno invasiva. Forse quello che manca Ë un reparto a medio-alta intensit‡, per evi- tare di arrivare alle terapie in- tensiveª. 

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Renato Piras aveva 94 anni, qualche giorno fa il ricovero al Villa Scassi AderÏ alla Resistenza a 17 anni. Nel 1960 partecipÚ ai moti di Genova

Il partigiano Remo si arrende al virus

´Ha speso la sua vita per la libert‡ª

IL CASO

Annamaria Coluccia

Q

uello che sembrava impossibile diventa reale. Due piani del padiglione C dello- spedale Galliera, per un tota- le di 43 posti letto, saranno utilizzati per ospitare pazien- ti Covid che hanno bisogno di cure di bassa intensit‡.

La scelta di considerare questa soluzione per aumen- tare la disponibilit‡ di posti letto era stata annunciata, a sorpresa, due giorni fa dal presidente della Regione, Giovanni Toti che ieri ha an- nunciato il via libera allade- guamento di due piani delle- dificio. Gi‡ ieri, infatti, erano iniziate le verifiche soprattut- to sui tempi per realizzare gli interventi necessari a rende-

re idonei gli spazi della strut- tura, che adesso Ë in parte oc- cupata da ambulatori, scuo- la e piastra per la terapia an- talgica. ´Ci vorranno circa 15 giorni per i lavori al quin- to piano, e circa 30 giorni per quelli al sesto piano, pi˘ gli al- lestimentiª ha spiegato Toti.

´Noi stiamo lavorando con la volont‡ di trovare una solu- zione ai problemi in tempi ra- pidiª conferma Giuseppe Zampini, vicepresidente del consiglio di amministrazio- ne dellente ospedaliero, che Ë presieduto per statuto dallarcivescovo di Genova, Marco Tasca. Eppure solo po- chi giorni fa il direttore sani- tario facente funzioni, Fran- cesco Canale, interpellato dal Secolo XIX sulla petizione lanciata dal comitato dei Cit- tadini per Carignano per chiedere proprio la riapertu- ra del padiglione C, aveva

escluso categoricamente questa possibilit‡. ´Ma la ri- sposta del direttore sanitario era riferita alluso del padi- glione C soltanto per il Gallie- ra, con risorse interne - spie- ga Zampini -. Non cË mai sta- ta una questione di principio contro, ma era lutilizzo solo per il Galliera che non avreb- be avuto senso, tralasciando il fatto che chi faceva quella proposta potrebbe avere al- tri scopiª. Lallusione Ë al fat- to che il comitato dei Cittadi- ni per Carignano si batte da anni contro il progetto del nuovo Galliera che prevede, fra laltro, la demolizione del padiglione C.

´Adesso lobiettivo Ë diver- so perchÈ - spiega Zampini - si parla di una struttura a ser- vizio della citt‡, come era ac- caduto nella primavera scor- sa con la nave. Con questo obiettivo noi siamo disponi-

biliª. Lipotesi che si sta va- gliando, infatti, Ë quella di una gestione congiunta, dei nuovi reparti eventualmente aperti al Galliera, da parte di Asl 3 e ospedali cittadini, an- che se le valutazioni sono an- cora allinizio.

´Noi dobbiamo trasferire gli ambulatori che sono nel padiglione C e che avevamo gi‡ previsto di spostare, ma con una tempistica diversa - spiega Zampini - . E poi cË il problema della separazione dei percorsi dingresso e di

uscita, perchÈ al padiglione si accederebbe anche dalle- sterno. Bisogna lavorare tut- ti assieme per risolvere i pro- blemi, e trovare poi gli opera- tori sanitariª.

Il numero di posti letto che si recupereranno sar‡ appun- to di 43 in tutto: 25 al quinto piano e 18 al sesto. I lavori di ristrutturazione e adegua- mento dovrebbero iniziare gi‡ nei prossimi giorni, con procedure di emergenza, e con costi ancora da definire nel dettaglio.

Intanto, in Regione si conti- nua a lavorare anche sullipo- tesi di un ospedale da campo nel padiglione Blu della Fie- ra, ma con tempi che non si annunciano brevi. 

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IL PERSONAGGIO

L

a sua tenacia e la sua passione per la vita e per la libert‡ questa volta non sono basta- te. Renato Piras, meglio co- nosciuto come partigiano Remo, se nË andato allet‡

di 94 anni, sconfitto nella battaglia contro il Co- vid-19. » morto allospeda-

le di Villa Scassi, dovera sta- to ricoverato la settimana scorsa dopo aver contratto il virus.

´Era stato attivo fino a una ventina di giorni fa - rac- conta al telefono la figlia An- na -. Il mercoledÏ diceva che andava in piazza De Ferrari a incontrare i isuoiw ragaz- zi, quando si riunivano a manifestare in difesa della pace. Era un idolo per i gio-

vaniª . ´Ogni anno - conti- nua la figlia - quando si avvi- cinava il 25 aprile, assieme allAnpi partecipava a tanti incontri con i giovani: rac- contava delle lotte dei parti- giani per la libert‡, di quan- do era andato a combattere sui monti allet‡ di 17 an- niª.

E Remo, che aveva lavora- to come operaio allAnsal- do, partigiano si Ë sentito

per tutta la vita: sempre pre- sente alle manifestazioni per lanniversario della Li- berazione dal nazifasci- smo, e anche a quelle per ri- cordare i moti di Genova del 30 giugno 1960 - contro il congresso dellMsi e lin- gresso dei missini nel gover- no Tambroni - un altro even- to storico del quale era sta- to protagonista.

Ma Remo cera sempre, anche quando si parlava di altri diritti. E cosÏ lo si era vi- sto sfilare anche ai Pride:

´Non me ne perdo uno. So- no andato a combattere i te- deschi, per la libert‡, que- sta Ë una passeggiataª ave- va commentato mentre camminava nel corteo del ledizione 2019 del Pride ge- novese. ´Remo, nessuno po-

tr‡ dimenticare i tuoi rac- conti della Resistenza, da te vissuti in prima persona, il tuo dinamismo, la tua bella voce e lo sguardo vivace pie- no di passione non chÈ l'in- cessante impegno politi- coª. Il commento compare

sulla pagina Facebook del- la sezione dellAnpi (Asso- ciazione nazionale partigia- ni dItalia) di Cornigliano, il quartiere dove Remo abita- va. 

A. COL.

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Una veduta aerea del padiglione C del Galliera

Lȅemergenza coronavirus

Renato Piras lo scorso giugno alla manifestazione antifascista BALOSTRO

´Servir‡ una quindicina di giorni per adeguare un piano, trenta per lŽaltroª

CȅË il via libera della Regione al restyling nella struttura di Carignano I vertici dellȅospedale: ´Ma a gestire i nuovi spazi non saremo noiª

Galliera, riaperti due piani del vecchio padiglione C Recuperati 43 posti letto

In alto ambulanze al San Martino; sotto, a sinistra volontari in attesa al Villa Scassi, a destra barelle al Galliera BALOSTRO E PAMBIANCHI

Giuseppe Zampini

Il vescovo Marco Tasca

GIOVEDÃ 5 NOVEMBRE 2020

IL SECOLO XIX

GENOVA 21

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di Marco Lignana

Il colpo di scena, sempre dietro l’an- golo in queste deliranti giornate de- finite “grottesche” da Giovanni Toti, alla fine è arrivato davvero. E il nuo- vo Dpcm, che entra in vigore doma- ni, regala una boccata di ossigeno al- la Liguria, ai suoi esercenti e ai citta- dini in generale.

Fino a ieri alle 20 autorità politi- che e sanitarie liguri erano convinte di ritrovarsi in fascia “arancione”, e nemmeno escludevano di finire nel- la “rossa”, quella con le restrizioni più severe. Hanno scoperto, dalla di- retta tv del premier Conte, come il resto del Paese, di ritrovarsi invece nella “gialla”, quella che comporta i minori sacrifici e soprattutto salva bar e ristoranti, che potranno conti- nuare a lavorare fino alle 18.

Come si è arrivati a questa valuta- zione “a sorpresa”? Come ha spiega- to lo stesso Toti, «i dati su cui ci ba- siamo non sono certo recenti». Alla fine il Comitato Tecnico Scientifico, non riuscendo a raccogliere dalle Regioni numeri più aggiornati, ha al- zato bandiera bianca e si è acconten- tare di utilizzare i dati riferiti alla set- timana 19-25 ottobre. Da qui il mini- stro della Salute Speranza ha tirato fuori le “griglie” delle regioni. Ma se- condo Toti, poi «l’Rt, il tasso di pene- trazione del Covid, sta lievemente scendendo anche grazie ai sacrifici che abbiamo fatto nei giorni scorsi e che dobbiamo continuare a fare».

Dunque la grande paura della ser- rata di bar e ristoranti, che sarebbe scattata con la Liguria in arancione, è sventata. Almeno per ora, visto che il monitoraggio sarà costante.

Quindi cosa succede adesso nella nostra regione? Innanzitutto da do- mani alle 22 scatta il coprifuoco fino alle 5, così come nel resto d’Italia.

Una misura che a Genova esiste già, seppure con lievi scostamenti orari, vista l’ordinanza emanata dal sinda-

co Bucci.

Per il resto, rispetto a quanto pre- visto dal penultimo Dpcm chiude- ranno anche musei e mostre, ultimi baluardi della cultura dopo lo stop a cinema e teatri. Per le scuole supe- riori didattica a distanza al 100 per cento, mentre continueranno a en- trare in classe alunni di asili, elemen- tari e medie.

Scatterà poi la chiusura nelle gior- nate festive e prefestive di medie e grandi strutture di vendita, ad ecce- zione delle farmacie, dei punti ven-

dita di generi alimentari, delle tabac- cherie e delle edicole. Infine i tra- sporti pubblici: potranno portare passeggeri riempendo non più del 50 per cento dei propri mezzi.

Questo, per adesso, prevede il Go- verno. Nel frattempo la Liguria do- vrà fare di tutto per migliorare i dati della pandemia, che negli ultimi giorni non sono certo migliorati. A partire dal numero di posti letto.

Tant’è che Toti annuncia la «ristrut- turazione al Galliera di due piani del padiglione C (secondo il progetto

La scelta del ministro della Salute Speranza di inserire la Liguria in fascia gialla ha avuto un impatto importantissimo anche sui tra- sporti. I cittadini della nostra Re- gione potranno muoversi libera- mente entro i confini liguri, e po- tranno raggiungere altre regioni

“gialle”, come ad esempio la Tosca- na o l’Emilia-Romagna. Non po- tranno, invece, fermarsi in quelle rosse confinanti, quindi Lombar- dia e Piemonte, ma potranno ov- viamente attraversarle per rag- giungere altre zone non ad alto ri- schio.

Ovviamente da domani un geno- vese o un savonese potranno conti- nuare ad andare a Milano o in altre città lombarde o piemontesi se sus- sisteranno comprovate ragioni di lavoro, necessità (ad esempio, assi- stere un parente) studio, salute, oppure non si debba rientrare al proprio domicilio o residenza da una precedente trasferta in quei territori.

Altra grande differenza rispetto alla zona arancione, in Liguria ci si

potrà ancora spostare da un Comu- ne all’altro.

C’è però una questione partico- larmente delicata in merito agli spostamenti fra Regioni. Il nuovo decreto con le tre fasce di colore entra in vigore domani, quindi og- gi gli spostamenti sono ancora libe- ri. Con la Lombardia e il Piemonte di fatto in lockdown fra 24 ore, c’è il rischio di una “invasione” da par- te dei tantissimi proprietari di se- conde case in Liguria nell’ultima fi- nestra temporale disponibile pri- ma del coprifuoco.

Per il presidente ligure Toti, pe- rò, le cose adesso sono molto diver-

se rispetto alla scorsa primavera:

«Nelle zone rosse continueranno a frequentare gli alunni fino alla prima media e di fatto chiuderà il commercio, la vita lavorativa in larga parte prosegue e la maggior parte delle famiglie ha un motivo per restare nei territori in cui risie- de».

Quel che è certo, da domani ri- torna la famigerata autocertifica- zione, che servirà a un duplice sco- po. In primis, per spostarsi nelle zone rosse (e per entrare in Ligu- ria per chi da quelle zone provie- ne). Ma soprattutto per uscire di casa nell’orario del “coprifuoco”

nazionale, dalle 22 alle 5 del matti- no. Succederà, insomma, quanto già vissuto la scorsa primavera, du- rante la prima ondata di coronavi- rus: ci saranno controlli “a campio- ne” e se alle forze dell’ordine non viene mostrato il modulo debita- mente compilato scatterà la san- zione.

Attenzione, però, anche qui tut- to potrebbe cambiare nelle prossi- me settimane, se i parametri iden- tificati dal ministero della Salute e soprattutto l’indice Rt dovesse su- perare la fatidica soglia dell’1,5.

Nel caso di passaggio in fascia arancione, ecco lo stop non solo a entrate e uscite dalla Liguria, ma pure agli spostamenti fra un Co- mune all’altro. Infine, nella malau- gurata ipotesi si dovesse finire in fascia rossa, si tornerebbe esatta- mente a quanto vissuto durante la prima ondata: ogni uscita da casa propria con autocertificazione, di- mostrando di essere diretti verso un’attività aperta, o al lavoro . O di avere motivi di salute o du estre- ma necessità. — m.l.

Liguria gialla a sorpresa

risparmiati bar e ristoranti

In assenza di numeri più aggiornati il Comitato scientifico ha utilizzato i dati della settimana 19-25 ottobre Da qui il ministro della Salute Roberto Speranza ha tirato fuori le nuove “griglie” e ha indicato il colore

Genova Cronaca

Come ci si può muovere

Adesso la regione circondata dalle rosse

teme l’invasione

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Angelo Gratarola

Malati in attesa al pronto soccorso Nell’atrio dell’ospedale Galliera trasformato in area pre-triage da giorni si accumulano decine di barelle con i malati in attesa di ricovero

Il dato più allarmante della giornata di ieri riguarda i ri- coverati in terapia intensiva:

in Liguria nelle ultime 24 ore sono passati da 64 a 77. E fra i 67 nuovi pazienti in ria- nimazione registrati in tutta Italia, 13 sono negli ospedali della nostra regione. Un nu- mero che porta all’occupa- zione dei posti letto in tera- pia intensiva oltre la soglia del 30%, considerata un al- larme dal ministero della Sa- lute. Non stupisce, allora, che siano tornati a salire in maniera preoccupante an- che i morti: Alisa ieri ha co- municato 24 decessi avvenu- ti però negli ultimi cinque giorni. Gli ospedalizzati so- no adesso 1273, 62 in più dell’ultima rilevazione: si riempiono ancora reparti ap- pena riconvertiti: a Genova 32 persone in più al San Mar- tino, 13 a Villa Scassi; 8 al Gal- lino il cui primo piano è sta- to appena allestito per ospi- tare pazienti Covid; altri 8 al Galliera. Unico ospedale di Genova dove il saldo fra nuo- vi ricoveri e dimissioni è ne- gativo è il Covid Hospital Evangelico, che segna — 2 ri- coverati rispetto a 48 ore fa.

Nel resto della Liguria cala- no i pazienti ricoverati in Asl 2 (-10) e in Asl 4 (-3), mentre tornano a salire nel levante:

+7 a Sarzana e +2 a La Spezia.

In aumento contenuto an- che nell’imperiese: +3. Per quanto riguarda i contagi, in Liguria altre 1122 persone po- sitive su 6141 tamponi. Come sempre in questa seconda ondata la maggioranza è a Genova: 824 nuovi casi. Mol- to diversi i numeri nelle al- tre Asl: in quella imperiese, 124 nuovi positivi; nella Asl 2 savonese, 63 contagiati; in Asl 4 chiavarese, 7 positivi;

nello spezzino 104 positivi.

Il bollettino

Rianimazione aumentano

i ricoverati

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Giovedì, 5 novembre 2020

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di Stefano Origone

L’ospedale Villa Scassi in piena not- te non ha ossigeno per i malati Co- vid e in sofferenza respiratoria, così la direzione ospedaliera chiede di di- rottare i casi più gravi su Galliera e San Martino. L’ospedale di Carigna- no, già in sofferenza da giorni, a me- tà mattinata va in affanno e lancia un Sos al 118 per un alleggerimento, cioè di bloccare gli accessi al pronto soccorso per due ore e di trasferire i malati che hanno bisogno di ossige- no terapia. Tutto il carico finisce sul San Martino, che non regge l’onda d’urto e alla soglia dei 160 pazienti al ps, finisce le barelle. Parte la ricer- ca nei reparti, le ambulanze riman- gono bloccate davanti al “triage re- spiratorio”, ma gli effetti si sentono anche dentro il pronto soccorso, do- ve i malati rimangono ammassati nei corridoi, in ogni metro quadrato disponibile. Un effetto a catena che rappresenta la fotografia di come i tre maggiori ospedali cittadini sia- no al collasso. «Tutte le strutture sa- nitarie sono cariche di pazienti», ammette Angelo Gratarola, diretto- re del Dipartimento di Emergenza del San Martino e coordinatore per l’emergenza Covid per tutta la Ligu-

ria. La situazione peggiore si regi- stra al Galliera, con la “camera cal- da” (l’atrio ospedaliero trasformato in pre-triage dal primario Paolo Cre- monesi) intasata di malati sulle ba- relle, alcuni in attesa di un ricovero da più di 12 ore. «Una situazione due volte drammatica, per i pazienti e il personale, costretto a turni este- nuanti – sottolinea il direttore sani- tario (facente funzioni) del Galliera, Francesco Canale –. Pensavamo di aver superato la fase critica, invece la situazione di mesi fa si è ripresen-

tata». Anche perchè, secondo Cana- le, alla gente sono arrivati messaggi sbagliati, un via libera ad avere com- portamenti pre-Covid. «Il personale è molto arrabbiato con chi ha detto di non seguire le regole», è il riferi- mento al mondo politico e perfino sanitario che ha sottovalutato il peri- colo di una pesante Fase2. Si cerca di correre ai ripari, ma il tempo non c’è più e si possono solo tappare le falle. «Abbiamo 160 ricoverati Covid – prosegue Canale –, sono stati con- vertiti e chiusi reparti per recupera- re posti, aspettiamo l’assunzione di 50 infermieri e di aprire altri 4 posti in Rianimazione, ma ogni giorno sia- mo punto e a capo». E si deve rico- minciare dall’inizio.

La sanità ligure, meglio genove- se, sembra alla deriva, e la prova è che lo “Scassi” ha alzato bandiera bianca dopo che è iniziato a manca- re l’ossigeno. «C’è stato un interven- to di pulizia dei filtri – precisa inve- ce Luigi Bottaro, dg dell’Asl3 –, i pa- zienti sono stati staccati dall’impian- to centrale mezz’ora, non c’è stato nessun problema di mancanza d’os- sigeno». Eppure ieri pomeriggio so- no state consegnate 200 bombole al

“Villa Scassi”, segno che il nosoco- mio si sta facendo scorte per situa- zioni peggiori. Lo stanno facendo

anche il “Galliera”, rifornito con 100 bombole, e il “San Martino”, che ne ha ricevute 250. Proprio il nosoco- mio più grande della città, preso d’assalto anche da chi ha sintomi si- mili al Covid ma legati all’influenza, per tutta la giornata è andato in de- fault e alle 20 aveva 86 pazienti in vi- sita e 28 in attesa (al Galliera erano 59 e 11). Medici, infermieri e operato- ri sanitari fanno turni massacranti per arginare l’emergenza, ma nono- stante gli sforzi è impossibile riusci- re a smaltire il flusso enorme di pa- zienti, ormai quasi tutti legati al Co- vid. Nei corridoi del pronto soccorso sono state ammassate come in ma- gazzino decine di barelle (il video sul sito di Repubblica Genova lo do- cumenta). Anziani soli che si lamen- tano attaccati all’ossigeno, letti po- steggiati ai lati dell’ingresso dell’a- scensore, le aste porta flebo utilizza- te per appendere i vestiti e i sacchet- ti con gli effetti personali. Tutti pa- zienti Covid che attendono sulle se- die, spesso con una flebo attaccata al braccio da ore. «Va avanti così da due settimane – denuncia Andrea Maganuco, presidente della Miseri- codia Ponente Soccorso –, il persona- le fa di tutto, ma se mancano addirit- tura le barelle, questo significa che la situazione è sfuggita di mano».

del Nuovo Galliera dovrebbe essere demolito, ndr). Non è facile: per uno ci vorranno 15 giorni di tempo; per l’altro 30, più l’allestimento. Ma in prospettiva di una crisi che potreb- be durare, lo riteniamo indispensa- bili». In più, «si lavora con la Croce Rossa e la Protezione Civile, autoriz- zando l’invio di due moduli per un totale di 25-26 posti letto che verran- no allestiti attrezzati per la media in- tensità di cura all’interno di San Mar- tino e Villa Scassi». Per ora, quindi, l’ospedale in Fiera può aspettare.

Genova Cronaca

L’iniziativa

Ambulatori in piazza In campo i Municipi per i tamponi rapidi

I punti

Effetto domino sugli ospedali

“soffocano” uno dopo l’altro

Nella notte va in crisi il “Villa Scassi” di Sampierdarena rimasto senza ossigeno per i malati dopo il ‘Galliera’ che chiude il pronto soccorso, infine il ‘San Martino’ in carenza di barelle

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Le code davanti agli ambulatori

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Il primario Paolo Cremonesi Villa Scassi

L’ospedale di Sampierdarena ha un bacino di utenza molto vasto, di 350 mila persone, ed è sotto assedio da due settimane. Nei giorni scorsi è stato chiuso il reparto di Cardiologia per recuperare 18 posti letto e il personale è stato dirottato su Rianimazione, che è in forte sofferenza per gli accessi.

Martedì notte è iniziato a mancare l’ossigeno per i pazienti gravi, che sono stati trasferiti al S. Martino e Galliera

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I test per tracciare i contagi

Galliera

«Una situazione due volte drammatica, per i pazienti e il personale, costretto a turni estenuanti – sottolinea il direttore sanitario del Francesco Canale –.

Pensavamo di aver superato la fase critica, invece la situazione di mesi fa si è ripresentata. «Il personale è molto arrabbiato con chi ha detto di non seguire le regole», è il riferimento al mondo politico e perfino sanitario che ha sottovalutato

il pericolo di una pesante Fase2

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Le bombole di ossigeno Il carico destinato al Galliera

San Martino

Medici, infermieri e operatori sanitari fanno turni

massacranti, ma è impossibile smaltire il flusso enorme di pazienti, quasi tutti legati al Covid. Nei corridoi del Ps sono ammassate decine di barelle (il video sul sito di Repubblica Genova lo documenta).

Anziani soli che si lamentano attaccati all’ossigeno, letti posteggiati ai lati

dell’ingresso dell’ascensore, le aste porta flebo utilizzate per appendere i vestiti

Ambulatori all’aperto, sulle piazze, nelle biblioteche, nelle sedi delle associazioni. I Munici- pi scendono in campo con i me- dici di famiglia per trovare spazi adeguati per eseguire i tamponi rapidi (antigenici). Lo scopo è tri- plice: eseguire un’attività di screening nei quartieri con la più alta densità di positivi, alleg- gerire i pronto soccorso e supe- rare le difficoltà logistiche e di promiscuità degli studi medici, spesso in condomini e con me- trature che non consentono di tenere separati i pazienti positi- vi e negativi. I primi a partire sa- ranno la bassa Val Bisagno, al quarto posto come numero di contagiati in città, e il Ponente, poi seguirà a ruota il Levante.

Nella bassa Val Bisagno, il presi- dente Massimo Ferrante ha da- to la disponibilità per un’area prospiciente la sede del munici- pio in piazza Manzoni. «Mettere- mo a disposizione energia elet- trica e servizi igienici, più il ga- zebo di nove metri quadrati do-

ve effettuare i test. La situazio- ne è drammatica a San Fruttuo- so per via dell’impennata di con- tagi, forse dovuti anche al fatto che il nostro quartiere è quello con più anziani in città e ospita anche le principali Rsa». La setti- mana prossima medici e infer- mieri si alterneranno dalle 8 al- le 12 e dalle 14 alle 18 per esegui- re i tamponi e questo servizio, se sarà necessario, andrà avanti per almeno tre mesi. «Stiamo cercando di definire i dettagli – spiega Pietrino Forfori, segreta- rio organizzativo regionale del- lo Smi (sindacato medici italia-

ni) –, quindici medici hanno già dato l’assenso, ma se aumente- ranno saremo in grado non solo di aumentare i tamponi antige- nici ai pazienti asintomatici dal 10 giorno di contatto con positi- vo o sospetto positivo, ma an- che quelli molecolari per indivi- duare precocemente potenziali cluster». Forfori spiega anche che “lo scopo è evitare che i pa- zienti dei medici di famiglia pos- sano andare negli studi in piena sicurezza e superare le paure di potenziali contagi perché non sarebbe possibile garantire le di- stanze”. A Ponente, il presiden-

te Claudio Chiarotti si sta orga- nizzando per aprire due centri di screening. «Il territorio è va- stissimo – spiega Chiarotti –, quindi abbiamo la necessità di due punti-tampone». Saranno a Multedo e Voltri. «Gli spazi ver- ranno forniti dall’associazione Comitato Multedo vicino ai giar- dini Lennon e dal teatro del po- nente che gestisce la biblioteca.

Due soluzioni ottimali, per en- trambe saremo in grado di ga- rantire uscite ed entrate indi- pendenti, quindi separate, per evitare qualsiasi contatto tra pa- zienti positivi e negativi». An- che in questo municipio che comprende Voltri, Pra’ e Pegli, i contagi sono in continuo au- mento. «La situazione è gravissi- ma, la gente è terrorizzata ed è per questo che l’accordo con i medici di famiglia è importan- te. Andremo avanti, ma spero che non succeda, per sei mesi, sperando di poter alleggerire il lavoro dei pronto soccorso».

— s.o

Giovedì, 5 novembre 2020 pagina

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R egione Liguria estende agli over 75 il bando ‘trasporto in sicurezza’, ovvero la possibilità di presentare domanda di voucher per ottenere una carta prepagata da 250 euro da ritirare presso gli sportelli Carige (selezionato dal beneficiario al momento della compilazione della domanda tra i 62 sportelli messi a disposizione) e da spendere a partire dal 9 no- vembre sulla rete regionale dei servizi taxi e noleggio con condu- cente (Ncc), con un limite di uti- lizzo per ciascuna corsa pari a 30 euro.

“L’obiettivo – spiega l’assessore alle Politiche sociali Ilaria Cavo – è ridurre il rischio di contagio per le persone anziane, maggiormente esposte a possibili complicanze in caso di infezione anche in assenza di altre patologie. Vogliamo anda- re incontro agli over 75, quindi ad una parte della popolazione di cui vogliamo avere particolare cura e che vogliamo proteggere. Allo stesso tempo, questa scelta è in li- nea con le altre misure già adotta- te per alleggerire il trasporto pub- blico locale”.

Il bando, che mantiene il budget di 2,2 milioni di euro, rimane ri- volto alle categorie per cui era sta- to inizialmente pensato ovvero persone affette da malattie rare o con esenzione per patologie che

comportino difficoltà di deambu- lazione o in possesso di riconosci- mento di invalidità civile al 100%

e donne in gravidanza. Il termine per la presentazione delle doman- de, attraverso lo sportello on line sul sito di Filse, è il 31 dicembre 2020.

Ai beneficiari verrà consegnata una carta prepagata che avrà un chip che ne consente l’utilizzo so- lo su taxi e Ncc e non per altri uti- lizzi. Dovrà essere spesa entro il 30 giugno 2021.

Ad oggi sono già state presentate 810 domande, di cui circa 700 già ammesse al beneficio.

A partire dal 3 novembre i citta- dini che intendano presentare do- manda potranno rivolgersi al nu-

mero verde 800 180 431 per avere un supporto qualificato nella compilazione (anche nei festivi):

sarà possibile avere una consulen- za telefonica oppure un appunta- mento in uno dei 26 sportelli (elenco allegato) delle Associa- zioni dei Consumatori e degli Utenti riconosciute da Regione e coordinate dall’Istituto ligure del consumo. “Grazie al supporto delle associazioni dei consumatori e di Filse che sta effettuando la formazione degli operatori del nu- mero verde – conclude l’assessore Cavo – faremo tutto il possibile per limitare gli spostamenti delle persone fragili, favorendo la com- pilazione della domanda attraver- so la consulenza telefonica”.

I l Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha illustrato il piano sanitario con cui gestire la nuova ondata di contagi da Covid- 19 in Liguria.

“Tutte le Asl entreranno nella fase 4 del piano incrementale per quan- to riguarda i letti a media e bassa intensità di cura".

Le terapie intensive, secondo quanto comunicato dal Presidente, al momento restano invariate: "Al- l’Ospedale San Martino è in corso la conversione integrale a Covid del Padiglione 12 (per un totale di 3 piani di cui il 3º già convertito).

È già integralmente convertito a Covid il Padiglione 10 e sono in corso le conversioni a Covid del Padiglione Maragliano (1º piano già attivo) e del Padiglione 40 (20 posti letto).

A regime ci saranno qui ulteriori circa 300 posti letto”.

Inoltre, saranno chiusi i punti di primo intervento di Cairo Monte- notte e Albenga poichè Cairo di- venterà degenza pazienti non Co- vid, mentre Albenga sarà conver- tito a ospedale Covid.

“Inoltre – ha detto il presidente - sta partendo un piano di assunzio- ni, effettuate in modo centralizzato dall’ospedale San Martino.

Il personale verrà poi dislocato a seconda delle necessità.

È prevista l’assunzione di 580 in- fermieri, 34 anestesisti, 2 pediatri specializzandi, 8 medici di Medi- cina d’urgenza, 2 tecnici di radio- logia e 6 specializzandi del penul- timo e dell’ultimo anno.

È inoltre in corso un avviso per 18 posti totali nei settori chirurgia, accettazione d’urgenza, medicina interna, endocrinologia e un con- corso per 5 infettivologi".

Lunedì 3 novembre scorso, nel corso del consueto punto stampa di aggiornamento sui dati della diffu- sione del Covid-19 nella nostra Regione, Toti ha rilevato la com- plessità che si è registrata in tutti i

pronto soccorso dell’area metropo- litana.

A fronte (dati di lunedì 3 novem- bre) di 47 ospedalizzati in più, “il numero dei ricoveri, al netto delle dimissioni, non cresce con la stessa rapidità dei contagi”.

Per questo motivo, la nostra sani- tà sta transitando nella fase5, con la sospensione di tutta l’elezione e le attività programmate per au- mentare i posti letto. Il resto della Liguria, invece, si sta allineando alla fase 4”.

Per alleggerire la situazione negli ospedali dell’area metropolitana

“ho chiesto ad Alisa di intervenire con il trasferimento di pazienti da Genova alla Asl1 e alla Asl2- ag- giunge Toti - incrementando una pratica che è già in atto tra le nostre Asl.

Al contempo ho chiesto ai diret- tori generali degli ospedali geno- vesi Policlinico San Martino, Gal- liera e Villa Scassi di intervenire con grande determinazione e rapi- dità per bloccare tutto quello che serve, ovvero l’elezione e le attivi- tà programmate, per passare a un ulteriore incremento di circa 600 posti letto di media intensità in modo da dare un po' di respiro ai nostri pronto soccorso”.

Regione Liguria sta inoltre valu- tando l’ipotesi di attivare un repar- to di bassa complessità di cura con almeno 100 posti letto in Fiera, al padiglione Jean Nouvel.

“Oggi, dopo aver parlato con il capo della Protezione civile nazio- nale Borrelli – spiega Toti - abbia- mo dato incarico all’assessore alla Protezione civile Giampedrone in collaborazione con Asl3 di avviare i sopralluoghi per valutare questo progetto.

Questo reparto potrebbe svolgere le stesse funzioni della nave ospe- dale allestita nella prima fase del- l’emergenza, quindi con degenze a bassa intensità di cura per consen- tire il turn over negli ospedali".

Emergenza sanitaria: scatta la fase 5

Ospedali liguri, riorganizzazione

Dedicato agli over 75 per poter utilizzare taxi o auto a noleggio

Trasporto in sicurezza:

bonus della Regione

L a Giunta comunale, su proposta del consiglie- re delegato allo sport Stefano Anzalone, ha deciso di sospendere per il 2020 il pagamento dei canoni dovuti per la concessione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Genova.

Con questa misura, l’Amministrazione intende esprimere la sua vicinanza alle società sportive concessionarie che, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus, hanno registrato un calo degli introiti nel 2020. Il tutto in attesa che il Governo decida l’ammontare dei ristori a favore dei soggetti aventi diritto. Gli impianti sportivi co- munali sono divisi in quattro categorie: impianti sportivi senza rilevanza economica, impianti spor- tivi aventi rilevanza economica, impianti sportivi di interesse cittadini e impianti sportivi di interesse municipale. Si tratta di impianti polisportivi e po-

livalenti, campi da calcio, da tennis, da basket, da volley e da hockey, piscine, palestre, centri remieri, bocciofile e piste di pattinaggio, per un totale di 87 strutture distribuite sull’intero territorio cittadino.

Gli impianti sportivi comunali occupano in tutto una superficie di circa 600 mila metri quadrati: po- co più di un milione di euro, invece, l’ammontare complessivo del canone che il Comune prevedeva di incassare nell’anno in corso.

«La sospensione a tutti i concessionari degli im- pianti sportivi del pagamento del canone per il 2020 – spiega il consigliere delegato allo sport Ste- fano Anzalone – rappresenta un piccolo, grande aiuto al mondo dello sport che sta attraversando un anno terribile e conferma la nostra volontà di rendere sempre di più Genova una grande città dello sport».

Impianti sportivi: il Comune sospende il pagamento del canone

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genova e liguria 11 novembre 2020

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