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Rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia

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Academic year: 2021

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EDIZIONI

Rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia

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STUDIES AND CONSIDERATIONS OF THE ITALIAN EPIDEMIOLOGY

IN THE FIRST SEMESTER OF THE COVID-19 PANDEMIC

(2)

Pubblicazione bimestrale Registrazione del Tribunale di Milano

n. 239/1977 Spedizione in AP - 45% - art. 2 comma 20b legge 662/96 - Milano

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Inferenze scarl, responsabile dati, via Ricciarelli 29, 20148 Milano.

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Arti grafiche Ancora srl - Milano

ANNO 44 (5-6) 2020

Epidemiologia & Prevenzione è indicizzata in Medline, Scopus, Science Citation Index Expanded, Journal Citation Reports/Science Edition

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© Inferenze scarl, Milano

Rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia Rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia 2IVISTA

Direttore scientifico: Andrea Micheli Direttore scientifico: Francesco Forastiere Past director: Benedetto Terracini, Eugenio Paci Direttrice responsabile: Maria Luisa Clementi Direzione scientifica

Annibale Biggeri, Luigi Bisanti, Marina Davoli, Matteo Renzi, Lorenzo Richiardi, Giuseppe Traversa, Salvatore Scondotto, Riccardo Capocaccia

Segreteria di redazione via Giusti 4, 21053 Castellanza (VA)

e-mail: epiprev@inferenze.it; telefono: 0331-482187 Redazione: Maria Cristina Porro, Davide Vita Impaginazione: Stefano Montagnana Direzione associata

Nerina Agabiti, Claudia Agnoli, Carla Ancona, Anita Andreano, Michela Baccini, Lisa Bauleo, Fabrizio Bianchi, Laura Bonvicini, Elisa Bustaffa, Silvia Candela, Nicola Caranci, Silvia Caristia, Michele Carugno, Andrea Carvelli, Anna Castiglione, Dolores Catelan, Paolo Chiodini, Dario Consonni, Carmen D’Amore, Giuseppe Delvecchio, Chiara Di Girolamo, Chiara Donfrancesco, Fabrizio Faggiano, Annunziata Faustini, Chiara Fedato, Gianluigi Ferrante, Enzo Ferrara, Claudia Galassi, Simona Giampaoli, Paolo Giorgi Rossi, Maria Teresa Greco, Vittorio Krogh, Pier Luigi Lopalco, Sara Maio, Michele Marra, Francesca Mataloni, Flavia Mayer, Elisabetta Meneghini, Paola Michelozzi, Marta Ottone, Eva Pagano, Salvatore Panico, Davide Petri, Donella Puliti, Andrea Ranzi, Matteo Renzi, Fulvio Ricceri, Giuseppe Ru, Antonio Giampiero Russo, Carlotta Sacerdote, Flavia Santi, Matteo Scortichini, Vittorio Simeon, Massimo Stafoggia, Antonia Stazi, Giorgia Stoppa, Saverio Stranges, Maurizio Trevisan, Francesco Trotta, Nicola Vanacore, Martina Ventura, Giovanni Viegi, Massimo Vicentini, Nicolàs Zengarini

Comitato editoriale

AIE: Salvatore Scondotto, Lucia Bisceglia, Lisa Bauleo, Silvia Caristia, Angela Giusti, Sebastiano Pollina Addario, Fulvio Ricceri, Paolo Ricci, Vittorio Simeon

Impresa sociale E&P Giulio A. Maccacaro: Franco Berrino, Luigi Bisanti, Annibale Biggeri, Paolo Chiodini, Gemma Gatta, Enzo Merler, Franco Merletti, Salvatore Panico, Silvano Piffer Inferenze: Maria Luisa Clementi, Maria Cristina Porro, Valentina Ferrari

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EDIZIONI TUTTI GLI ARTICOLI CONTENTUTI IN QUESTO VOLUME

SONO DISPONIBILI IN VERSIONE OPEN ACCESS CON LICENZA CC-BY SUL SITO 777%0)02%6)4

Associazione Italiana di Epidemiologia

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STUDIES AND CONSIDERATIONS OF THE ITALIAN EPIDEMIOLOGY

IN THE FIRST SEMESTER OF

THE COVID-19 PANDEMIC

(4)
(5)

3

anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020 Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2

www.epiprev.it

i n d i C E

C O n T E n T S

PrEfazioni

9

Pierpaolo Sileri

Ministero della salute

11

Giovanni Rezza

Ministero della salute

EdiToriaLi

15

COVId-19. Italia: un prima e un dopo?

COVID-19. A turning point for Italian society?

Andrea Micheli, Francesco Forastiere, Lorenzo Richiardi 17

Questa strana estate (Sestante)

This weird summer

Rodolfo Saracci

19

Infodemia cronica

Chronic infodemic

Luca Carra

21

Come la ricerca delle nuove terapie per la SARS-CoV-2 ha colpito la letteratura scientifica. È tempo per pensare a nuovi approcci?

How the search for new SARS-CoV-2 therapies did hit scientific literature. Is it time now for new approaches?

Antonio Addis, Laura Amato

23

Pandemia e filiera della carne.

Uno sguardo ecosistemico sull’organizzazione delle società contemporanee

Pandemics and meat supply chain. An eco-systemic view on the organization of contemporary societies

Mariachiara Tallacchini

26

COVId-19 e cancro negli USA

COVID-19 and cancer in the united States

Sydney Grob, Lorelei A. Mucci

28

COVId-19: uno stress test per l’epidemiologia valutativa

COVID-19: a stress test for clinical epidemiology

Emanuele Pivetta

ConTribUTi

dELL’aSSoCiazionE iTaLiana

di EPidEMioLogia

32

doCUMEnTi PUbbLiCaTi da aiE nEL PriMo SEMESTrE dELLa PandEMia di Covid-19 33

Interrompere le catene di trasmissione

di COVId-19 in Italia: indagine tra i dipartimenti di prevenzione

Interrupting the chains of transmission of COVID-19 in Italy:

survey among the Prevention departments

Stefania Salmaso, Francesca Zambri, Matteo Renzi, Angela Giusti

En

En

42

R t or Rd t , that is the question!

Maria Teresa Giraudo, Manuele Falcone, Ennio Cadum, Silvia Deandrea, Salvatore Scondotto, Andrea Mattaliano, Carlo Di Pietrantonj, Lucia Bisceglia, Piergiorgio Duca, Cesare Cislaghi

51

COVId-19 e ricerca clinico-epidemiologica in Italia: proposta di un’agenda di ricerca su temi prioritari da parte dell’Associazione italiana di epidemiologia

COVID-19 and clinical-epidemiological research in Italy:

proposal of a research agenda on priority topics by the Italian association of epidemiology

Giovannino Ciccone, Silvia Deandrea, Antonio Clavenna, ursula Kirchmayer, Vittorio Simeon, Anna Acampora, Nerina Agabiti, Laura Angelici, Rita Banzi, Ennio Cadum, Anna Castiglione, Paolo Chiodini, Cinzia Colombo, Eliana Ferroni, Enrica Migliore, Lorenza Nisticò, Eva Pagano, Anna Maria Sabelli,

Carlotta Sacerdote, Caterina Silvestri, Salvatore Soldati, Saverio Stranges, Marcello Tirani, Marina Davoli, Claudia Galassi, Francesco Forastiere 60

Effetto dei lockdown nazionali

e locali sul controllo della pandemia da COVId-19: una rapid review

Effect of national and local lockdowns on the control of COVID-19 pandemic: a rapid review

Silvia Caristia, Margherita Ferranti, Edlira Skrami, Elena Raffetti, Daniela Pierannunzio, Raffaele Palladino, Flavia Carle, Rodolfo Saracci, Chiara Badaloni, Francesco Barone-Adesi, Valeria Belleudi, AIE working group on the evaluation of the effectiveness of lockdowns, Carla Ancona

SorvEgLianza E ConTroLLo

70

la sorveglianza integrata COVId-19 in Italia:

output e attività correlate

COVID-19 integrated surveillance in Italy: outputs and related activities

Martina Del Manso, Xanthi Andrianou, Alberto Mateo urdiales, Maria Fenicia Vescio, Maria Cristina Rota, Massimo Fabiani, Stefano Boros, Stefania Bellino, Paola Stefanelli, Alessandra Ciervo, Ornella Punzo, Antonietta Filia, Marco Tallon, Corrado Di Benedetto, Matteo Spuri, Patrizio Pezzotti, Flavia Riccardo, Antonino Bella, Gruppo Referenti regionali della Sorveglianza Integrata COVID-19 81

la preparedness dell’Italian Obstetric

Surveillance System in occasione della pandemia di SARS-CoV-2: aspetti metodologici di uno studio di popolazione

The preparedness of the Italian Obstetric Surveillance System in the response to the emergency of the SARS-CoV-2 pandemic:

methodological aspects of a population-based study

Edoardo Corsi, Alice Maraschini, Enrica Perrone, Michele Antonio Salvatore, Paola D’Aloja, Serena Donati, Gruppo di lavoro ItOSS COVID-19

88

A&F per il monitoraggio e la promozione della qualità delle cure in emergenza COVId-19: il lavoro di EASY-nET

A&F to monitor and promote quality in healthcare during the COVID-19 emergency: the EASY-NET work

Nera Agabiti, Anna Acampora, Laura Angelici, Norina Di Blasio, Giovannino Ciccone, Eva Pagano, Roberto Grilli, Mirko Di Martino, Chiara Marinacci, Francesca Valent, Marina Davoli, gruppo di ricerca EASY-NET 95

descrizione dell’andamento

dell’epidemia di COVId-19 nella ATS di Milano

Describing the epidemic trends of COVID-19

in the area covered by Agency for Healthcare Protection of the Metropolitan Area of Milan

Sara Tunesi, Rossella Murtas, Antonio Riussi, Monica Sandrini, Anita Andreano, Maria Teresa Greco, Maria Elena Gattoni, Davide Guido, Federico Gervasi, David Consolazio, Laura Andreoni, Adriano Decarli, Walter Bergamaschi, Antonio Giampiero Russo

En

ITA En

Covid-19

STuDI E RIFLESSIONI DELL’EPIDEMIOLOGIA ITALIANA NEL PRIMO SEMESTRE DELLA PANDEMIA

(6)

anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

4

Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2 104

Riorganizzazione e management di sanità

pubblica del dipartimento di prevenzione nell’emergenza COVId-19. Un’esperienza di integrazione tra prevenzione e cure primarie nella gestione proattiva dei casi possibili

Reorganization and public health management by the Department of Prevention during the COVID-19 emergency.

An experience of integration between prevention and primary care in the proactive management of possible cases

William Mantovani, Silva Franchini, Mirko Mazzurana, Maria Grazia Zuccali, Francesco Pizzo, Alessandra Zanin, Antonio Ferro, Gruppo segnalazioni del Dipartimento di prevenzione APSS

113

I comitati etici ai tempi del COVId-19

Ethics committees in the time of COVID-19

Eleonora Monaco, Lorenza Pisano, Laura Nasato, Giulia Lorenzoni, Dario Gregori, Matteo Martinato

METodi

120

Analisi e previsioni dell’epidemia da SARS-CoV-2 in Toscana

Analysis and future scenarios of the SARS-CoV-2 epidemic in Tuscany (Central Italy)

Giulia Cereda, Cecilia Viscardi, Anna Gottard, Fabrizia Mealli, Michela Baccini 128

Impatto dell’epidemia di COVId-19 in Friuli

Venezia Giulia: valutazione dei fattori associati al rischio di decesso mediante l’analisi dei rischi competitivi

Impact of the COVID-19 epidemic in Friuli Venezia Giulia Region (Northern Italy): assessment of factors associated with the risk of death by competing risks analysis

Luigi Castriotta, Valentina Rosolen, Fabiano Barbiero, Marco Tomietto, Margherita de Dottori, Fabio Barbone, Gianna Zamaro

136

Pandemia di COVId-19: un modello SEIR dipendente dalla mobilità e con stima dei casi nascosti in Italia, Europa e Stati Uniti

COVID-19 pandemic: a mobility-dependent SEIR model with undetected cases in Italy, Europe, and uS

Nicola Picchiotti, Monica Salvioli, Elena Zanardini, Francesco Missale 144

Analisi spaziale per l’identificazione di cluster di casi durante l’emergenza COVId-19 a Roma e nel lazio

Spatial analysis for detecting clusters of cases during the COVID-19 emergency in Rome and Lazio Region (Central Italy)

Chiara Badaloni, Federica Asta, Paola Michelozzi, Francesca Mataloni, Enrico Di Rosa, Paola Scognamiglio, Francesco Vairo, Marina Davoli, Michela Leone 152

SARS-CoV-2: esposizioni a dosi esterne

elevate quali determinanti di cariche virali più elevate e di rischio aumentato per COVId-19. Una revisione sistematica della letteratura

SARS-CoV-2: exposure to high external doses as determinants of higher viral loads and of increased risk for COVID-19. A systematic review of the literature

Roberto Calisti

aMbiEnTE

161

la valutazione dell’esposizione della popolazione italiana all’inquinamento atmosferico nel periodo 2016-2019

per lo studio della relazione tra inquinamento atmosferico e COVId-19

The exposure assessment of air pollution in Italy 2016-2019 for future studies on air pollution and COVID-19

Massimo Stafoggia, Giorgio Cattani, Carla Ancona, Andrea Ranzi

En

En

169

Inquinamento atmosferico e COVId-19: le basi molecolari della loro interazione

Environmental pollution and COVID-19: the molecular terms and predominant disease outcomes of their sweetheart agreement

Annamaria Colacci, Giuseppe Bortone, Giangabriele Maffei, Stefano Marchesi, Ada Mescoli, Federica Parmagnani, Gelsomina Pillo, Andrea Ranzi, Francesca Rotondo, Stefania Serra, Monica Vaccari, Stefano Zauli Sajani, Maria Grazia Mascolo, Miriam Naomi Jacobs

TEST SiEroLogiCi

184

Il rischio di sovradiagnosi nei test sierologici. Implicazioni per le strategie di comunicazione

The risk of over-diagnosis in serological testing Implications for communications strategies

Annibale Biggeri, Silvia Forni, Mario Braga

193

Valutazione di una strategia di screening per l’infezione da SARS-CoV-2 basata su test sierologici

Evaluating a SARS-CoV-2 screening strategy based on serological tests

Michela Baccini, Alessandra Mattei, Emilia Rocco, Giulia Vannucci, Fabrizia Mealli 200

la prevalenza della risposta immunitaria

a SARS-CoV-2 nella popolazione di borgosesia (VC): una strategia di sorveglianza in fase post-lockdown?

Seroprevalence of anti-SARS-CoV-2 IgG/IgM antibodies in Borgosesia (Piedmont Region, Northern Italy) population:

a surveillance strategy in post-lockdown period?

Daniela Alessi, Silvio Borré, Antonella Barale, Antonio Isabella, Fulvia Milano, Maicol Andrea Rossi, Virginia Silano, Nicola Piu, Tiziana Cena, Fabrizio Faggiano, Gruppo di Lavoro Fondazione Valsesia

EPidEMioLogia CLiniCa

208

Caratteristiche cliniche e nella gestione dei pazienti COVId-19 che accedevano al Pronto soccorso in un ospedale del nord Italia in marzo e aprile 2020

Clinical characteristics and management of COVID-19 patients accessing the Emergency Department in a hospital in Northern Italy in March and April 2020

Valeria Caramello, Alessandra Macciotta, Alessandro Vincenzo De Salve, Valentina Gobbi, Tommaso Maria Ruffino, Giulia Mazzetti, Lorenzo Ricagni, Camilla Ling, Roberto Arione, Adriana Boccuzzi, Giuseppe Costa, Carlotta Sacerdote, Fulvio Ricceri

216

Caratteristiche cliniche ed epidemiologiche associate

alla polmonite all’esordio di pazienti con un accesso per COVId-19

al Pronto soccorso di un grande ospedale del Piemonte

Clinical and epidemiological characteristics associated with pneumonia at disease onset in patients admitted for COVID-19 to the Emergency Department of a large Hospital in Piedmont (Northern-Western Italy)

Carlotta Sacerdote, Anna Castiglione, Eva Pagano, Enrica Migliore, Emanuele Pivetta, Grazia Maria Auzzas, Carol Brentisci, Francesco Brunetti, Corinna Defilè, Manuela Gangemi, Lisa Giacometti, Marco Gilardetti, Vitor Hugo Martins, Fabio Saccona, Antonella Stura, Danila Turco, Cristina Balestro, Susanna Zozzoli, umberto Fiandra, Stefano Roggero, Carlo Silvestre, Gitana Scozzari, Antonio Scarmozzino, Giovannino Ciccone

En

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En

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(7)

www.epiprev.it

5

anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2

288

disuguaglianze socioeconomiche nella mortalità totale e correlata al COVId-19 durante il primo picco epidemico in regione Emilia-Romagna

Socioeconomic inequalities in overall and COVID-19 mortality during the first outbreak peak in Emilia-Romagna Region (Northern Italy)

Chiara Di Girolamo, Letizia Bartolini, Nicola Caranci, Maria Luisa Moro 297

l’eccesso di mortalità nei comuni

italiani nel periodo gennaio-aprile 2020

A municipality-level analysis of excess mortality in Italy in the period January-April 2020

Annibale Biggeri, Corrado Lagazio, Dolores Catelan, Fabio Barbone, Mario Braga

faTTori di riSCHio

308

Malattie croniche e rischio di ammalarsi di COVId-19 sintomatica: risultati di uno studio case-population su un campione di casi in AUSl Toscana Centro

Chronic diseases and risk of symptomatic COVID-19: results of a case-population study on a sample of patients in the Local Health unit ‘Toscana Centro’ (Tuscany Region, Central Italy)

Francesco Profili, Piercarlo Ballo, Daniela Balzi, Benedetta Bellini, Simone Bartolacci, Alfredo Zuppiroli, Fabio Voller, Paolo Francesconi

315

diabete e trattamento farmacologico con ipoglicemizzanti possono essere considerati fattori di rischio per gli esiti di salute in soggetti COVId-19? I risultati di uno studio nella popolazione residente in Sicilia

Can diabetes and its related hypoglycemic drug treatment be considered risk factors for health outcomes in COVID-19 patients? The results of a study in the population residing in Sicily Region (Southern Italy)

Achille Cernigliaro, Alessandra Vincenza Allotta, Salvatore Scondotto 323

Infezioni da COVId-19 in Friuli

Venezia Giulia: analisi retrospettiva su base di popolazione

COVID-19 infections in the Friuli Venezia Giulia Region (Northern Italy): a population-based retrospective analysis

Elena Clagnan, Michele Gobbato, Ivana Burba, Stefania Del Zotto, Federica Toffolutti, Diego Serraino, Giuseppe Tonutti

330

Educare a chiudere in modo corretto i rubinetti a manopola del bagno o a sostituirli

Educating to properly close the toilet knob taps or to replace them

Alberto Donzelli, Giulia Giudicatti

En

En

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Covid-19

STuDI E RIFLESSIONI DELL’EPIDEMIOLOGIA ITALIANA NEL PRIMO SEMESTRE DELLA PANDEMIA

226

Caratteristiche cliniche, demografiche e ricovero di 3.010 pazienti affetti da COVId-19 in Friuli Venezia Giulia.

Analisi statistica multivariata su base di popolazione

Clinical, demographical characteristics and hospitalisation of 3,010 patients with COVID-19 in Friuli Venezia Giulia Region (Northern Italy). A multivariate, population-based,

statistical analysis

Michele Gobbato, Elena Clagnan, Ivana Burba, Laura Rizzi, Luca Grassetti, Stefania del Zotto, Luigino Dal Maso, Diego Serraino, Giuseppe Tonutti

EPidEMioLogia

dESCriTTiva: MorTaLiTÀ

236

Variazioni temporali della mortalità totale e nei decessi per COVId-19 durante la fase 1 e la fase 2 dell’epidemia in Italia

Temporal variations in excess mortality during phase 1 and phase 2 of the COVID-19 epidemic in Italy

Paola Michelozzi, Francesca de’ Donato, Manuela De Sario, Matteo Scortichini, Massimo Stafoggia, Fiammetta Noccioli, Xanthi Andrianou, Stefano Boros, Martina Del Manso, Massimo Fabiani, Alberto Mateo urdiales, Patrizio Pezzotti, Pasqualino Rossi, Giovanni Rezza, Giuseppe Costa, Marina Davoli

244

Valutazione della mortalità generale nelle province di Milano e lodi durante l’epidemia di COVId-19

Assessment of the Overall Mortality during the COVID-19 Outbreak in the Provinces of Milan and Lodi

(Lombardy Region, Northern Italy)

Monica Sandrini, Anita Andreano, Rossella Murtas, Sara Tunesi, Antonio Riussi, Davide Guido, Maria Teresa Greco, Maria Elena Gattoni, Federico Gervasi, David Consolazio, Laura Andreoni, Adriano Decarli, Antonio Giampiero Russo 252

Effetti del genere e dell’età sugli eccessi

di mortalità durante l’epidemia di COVId-19 in Italia

Gender and age factors affecting the mortality during the COVID-19 epidemic in Italy

Danila Azzolina, Corrado Magnani, Elisa Gallo, Daniela Ferrante, Dario Gregori 260

Identificazione delle province italiane

con eccesso di mortalità con i dati resi disponibili dall’Istat durante l’epidemia COVId-19. Una sfida metodologica

Identifying the Italian provinces with increased mortality during COVID-19 epidemics using the data made available by the Italian National Institute of Statistics.

A methodological challenge

Lara Lusa

271

Classificazione dei pattern settimanali di mortalità totale per età e genere delle province durante l’epidemia COVId-19 in Italia

Classification of weekly provincial overall age- and gender- specific mortality patterns during the COVID-19 epidemics in Italy

Nataša Kejžar, Lara Lusa

282

l’eccesso di rischio di morte

nelle residenze sanitarie assistenziali prima e durante l’epidemia COVId-19 nelle province di Mantova e Cremona

Excess mortality risk in nursing care homes before and during the COVID-19 outbreak in Mantua and Cremona provinces (Lombardy Region, Northern Italy)

Paola Ballotari, Linda Guarda, Erica Giacomazzi, Alessandra Ceruti, Luciana Gatti, Paolo Ricci

En

ITA En

En

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(8)

anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

6

Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2

OCCUPAZIONE

334

Modalità di gestione integrata nel

dipartimento di prevenzione di un focolaio epidemico di COVID-19 in un grande stabilimento di lavorazione di carni della provincia di Bari

Integrated management method in the prevention department of a COVID-19 epidemic outbreak in a large meat processing plant in Bari province

Giorgio Di Leone, Pasquale Drago, Michele Troiano, Francesco Mascoli, Nadia Dahbaoui, Daniela Scorrano, Sara De Nitto, Letizia Rizzo, Flavio Napolano, Maria Iurilli, Mauro Pesce, Domenico Lagravinese, Pierluigi Lopalco

340

RUBRICA: LAVORO E SALUTE

COVID-19 e operatori sanitari

COVID-19 and healthcare workers

Sara De Matteis, Dario Consonni

CONSEGUENZE

344

Ritardi maturati dai programmi di screening oncologici ai tempi del COVID-19 in Italia, velocità della ripartenza e stima dei possibili ritardi diagnostici

Oncological organized screening programmes in the COVID-19 era: an Italian survey on accrued delays, reboot velocity, and diagnostic delay estimates

Paola Mantellini, Francesca Battisti, Paola Armaroli, Pamela Giubilato, Leonardo Ventura, Manuel Zorzi, Jessica Battagello, Priscilla Sassoli de Bianchi, Carlo Senore, Marco Zappa

353

L’isolamento sociale durante l’epidemia da SARS-CoV-2 ha avuto un impatto sugli stili di vita dei cittadini?

Did social isolation during the SARS-CoV-2 epidemic have an impact on the lifestyles of citizens?

Gianluigi Ferrante, Elisa Camussi, Cristiano Piccinelli, Carlo Senore, Paola Armaroli, Andrea Ortale, Francesca Garena, Livia Giordano

SALUTE

MATERNO-INFANTILE

364

Fattori associati alla conoscenza autopercepita sul COVID-19: uno studio condotto tra le donne appartenenti alla coorte di nascita NINFEA

Factors associated with self-perceived knowledge of COVID-19:

a study among women from the NINFEA birth cohort

Chiara Moccia, Maja Popovic, Elena Isaevska, Giovenale Moirano, Costanza Pizzi, Franca Rusconi, Franco Merletti, Milena Maria Maule, Lorenzo Richiardi 369

Indicazioni di un programma di screening

e trattamento per la gestione dell’ansia e della depressione perinatale nell’emergenza e post-emergenza COVID-19

A screening and treatment programme to deal with perinatal anxiety and depression during the COVID-19 pandemic

Laura Camoni, Fiorino Mirabella, Gabriella Palumbo, Debora Del Re, Antonella Gigantesco, Gemma Calamandrei, Gina Barbano, Marina Cattaneo, Sonia Brescianini

374

Il consultorio familiare per la tutela e promozione della salute dei singoli e delle comunità: una riflessione ai tempi del Coronavírus

Family Care Centres for health protection and promotion of individuals and communities: a reflection at the time of the Coronavirus

Laura Lauria, Ilaria Lega, Enrica Pizzi, Serena Donati, Gruppo di Lavoro CF e COVID-19

380

RUBRICA: DALLA PARTE DEI BAMBINI

La pandemia da COVID-19: e i bambini?

COVID-19 pandemic: what about children?

Franca Rusconi

EN

EN

EN

SALUTE MENTALE

383

COVID-19 e servizi di salute mentale in Europa

COVID-19 and mental health services in Europe

Serena Meloni, Giovanni de Girolamo, Roberta Rossi 394

RUBRICA: LA PREVENZIONE DI DOMANI

Nuove strategie per promuovere la salute mentale dei cittadini in tempo di COVID-19

New strategies to promote citizens’ mental health in the time of COVID-19

Alessandro Coppo, Rita Longo, Alda Cosola, Paolo Nosenzo, Caterina Corbascio, Cristiano Piccinelli

DIFFERENZE DI GENERE

398

Differenze socioculturali legate al genere e COVID-19: quale influenza sugli effetti della pandemia?

Gender-related sociocultural differences and COVID-19: what influence on the effects of the pandemic?

Claudia Cataldo, Roberta Masella 400

Differenze sesso/genere

nella letalità COVID-19:

cosa dicono e non dicono i dati

Sex/gender differences in COVID-19 lethality: what data say, and do not say

Cristina Mangia, Antonello Russo, Serenella Civitelli, Emilio Antonio Luca Gianicolo

MONDO

408

COVID-19 in Africa: il poco che sappiamo e il molto che ignoriamo

COVID-19 in Africa: the little we know and the lot we ignore

Sandro Colombo, Rino Scuccato, Antonello Fadda, Amelia Jossai Cumbi

FARMACI

424

RUBRICA: FARMACOEPIDEMIOLOGIA

Cambiamenti nella domanda farmaceutica durante i primi mesi dell'epidemia

di COVID-19 in Italia

Changes in the demand for pharmaceuticals during the first semester of COVID-19 epidemic in Italy

Aurora Di Filippo, Roberto Da Cas, Francesco Trotta, Maria Paola Trotta

LIBRI E STORIE

427

RUBRICA: LIBRI E STORIE

Spunti sulle pestilenze in una prospettiva storica e letteraria

About plagues: spraks from a historical and literary perspective

Franco Carnevale

EN

ITA EN

ITA

EN

(9)

www.epiprev.it

S A L U T E D E L L E P O P O L A Z I O N I V U L N E R A B I L I

7

Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 1:1-184. anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

(10)
(11)

www.epiprev.it

9

anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2:9-10. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.092

) l presente numero monografico offre un meritato tributo all’epidemiologia e alle risposte che questa disciplina è stata fin qui in grado di ispirare alla sanità pubblica e, ancor di più, alla politica nella gestione complessa dell’emergenza COVID-19.

L’epidemiologia negli anni passati era rimasta nell’ombra, relegata a ruoli ancillari ri- spetto alla ricerca clinica, di cui ha rappresentato l’ancoraggio epistemologico e lo stru- mentario di metodi nell’ambito del paradigma dell’evidence-based medicine. Torna ora alla ribalta, sull’onda di una pandemia che contribuisce a restituirle il senso e la pro- spettiva originari: conoscere le cause e le modalità di distribuzione delle malattie, allo scopo di prevenirne o limitarne la diffusione. Questa definizione, per così dire “classi- ca”, era andata sfumando nel tempo, proprio in relazione al lento ma progressivo sci- volamento dell’epidemiologia dal dominio di Igea (prevenzione) a quello di Panacea (diagnosi, prognosi e terapia). Mentre oggi, di fronte a questa nuova emergenza pan- demica – come già era accaduto agli albori della disciplina moderna a Londra durante l’epidemia di colera del 1854 – l’epidemiologia torna protagonista nei luoghi crucia- li dell’agorà per orientare e sostenere, attraverso un dialogo serrato con gli altri saperi biomedici e una continua interlocuzione con le istituzioni e con la società civile, le li- nee di policy sui temi di sanità pubblica.

La presente monografia passa in rassegna, con dovizia di contributi e ricchezza di ar- gomentazioni, i diversi campi in cui l’epidemiologia si è cimentata nel corso della pandemia da Sars-CoV-2.

Primo tra tutti, il monitoraggio degli andamenti epidemici, a partire da alcuni aspet- ti metodologici legati al calcolo delle misure di riproduzione (R 0 ed R t ) che, in sinossi con i 21 indicatori introdotti dal Decreto del Ministero della salute del 30 aprile 2020 sulla probabilità di diffusione epidemica, l’impatto della patologia e la resilienza dei sistemi territoriali, hanno permesso di valutare tempestivamente l’effetto delle misure adottate e di rimodulare le attività di risposta all’epidemia, attraverso la classificazione dei diversi territori italiani in zone gialle, arancioni e rosse.

A questo si aggiunge il tema della preparedness, che rimanda al consolidamento di modalità organizzative territoriali per la sorveglianza proattiva, il tracciamento dei contatti di caso e la tempestiva individuazione dei bisogni sanitari da parte delle aziende sanitarie, e segnatamente dei dipartimenti di prevenzione nel loro ruolo di coordinamento delle attività di sanità pubblica a livello locale. Adeguato spazio tro- va anche la valorizzazione di specifiche esperienze di integrazione tra prevenzione e cure primarie, maturate in alcuni contesti e utili in un’ottica di trasferibilità dei mo- delli e delle pratiche.

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PREFACE

Sen. Prof. Pierpaolo Sileri

Vice Ministro della Salute

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Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2:9-10. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.092 anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

Tra le riflessioni che l’esperienza COVID ha suscitato in seno alla comunità scienti- fica vi è la sottolineatura del ruolo dei determinanti ambientali e socioeconomici nel condizionare le dinamiche di insorgenza e propagazione del SARS-CoV-2, e di come le conseguenze negative per la salute possano trovare negli alterati equilibri uomo-am- biente (naturale, sociale, lavorativo) pericolosi moltiplicatori d’effetto.

La valutazione dell’esposizione della popolazione italiana all’inquinamento atmosfe- rico, per esempio, può gettare luce sulla relazione esistente tra degrado ambientale e COVID-19; allo stesso modo, l’analisi della mortalità per COVID in rapporto alle condizioni di deprivazione sociale può fare emergere l’impatto delle disuguaglianze sui processi di salute-malattia.

Un importante ambito di studio e approfondimento riguarda il tema delle patologie croniche, che stabiliscono con il SARS-CoV-2 una dinamica di circolarità viziosa: le prime aumentano la gravità clinica dell’infezione e quest’ultima tende ,nei pazienti portatori di comorbosità, a peggiorare le condizioni cliniche preesistenti.

Inoltre, il carico sui servizi sanitari determinato dall’emergenza COVID ha portato a diversi cambiamenti nella gestione ordinaria dei pazienti cronici, a seguito della ri- duzione o sospensione dell’assistenza ambulatoriale differibile (per esempio, blocco delle visite e degli interventi chirurgici non urgenti). Analogo destino hanno subito i programmi di screening, i percorsi di assistenza integrata e le attività di presa in ca- rico, tanto del disagio psichico quanto di quello fisico, con impatti sulla salute col- lettiva ancora tutti da valutare, soprattutto a carico dei soggetti più vulnerabili (an- ziani, bambini e persone portatrici di fragilità su base socioeconomica). Soprattutto nel lungo periodo, potrebbero derivarne conseguenze anche molto gravi, in termini di riduzione della compliance o tendenza all’autogestione clinica, specie per coloro che richiedono un monitoraggio regolare dei sintomi e continui aggiustamenti far- macologici nell’ambito di regimi terapeutici complessi.

Infine, la ricerca non legata al COVID ha subito inevitabili ritardi a seguito dello scoppio dell’epidemia, dal momento che le risorse strategiche (strutturali, finanziarie e umane) sono state drenate a vantaggio della gestione dell’emergenza, e diversi stu- di clinici e di laboratorio sono stati sospesi per effetto della pressione esercitata sui si- stemi sanitari o della repentina riduzione del personale a causa dello smart working.

Alla luce di tali considerazioni, e a partire dalle evidenze che si stanno rendendo di- sponibili, è possibile oggi costruire l’agenda dei prossimi anni, anche grazie al con- tributo dell’epidemiologia, non soltanto nelle situazioni acute e drammatiche dell’e- pidemia, ma soprattutto nella programmazione ordinaria, nell’identificazione delle priorità di salute, nell’allocazione delle risorse e nella costruzione di una visione per il futuro.

Siamo chiamati a ridefinire nuove strategie integrate, che valorizzino il lavoro di rete

e la sinergia tra i diversi attori del Servizio sanitario nazionale, nella prospettiva di una

maggiore capacità di presa in carico dei bisogni di salute della popolazione, attraver-

so l’adozione di modelli organizzativi flessibili, dunque in grado di rimodularsi in re-

lazione alle specificità dei contesti, con una forte impronta di prossimità sanitaria e

un’attenzione massima ai valori dell’equità.

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www.epiprev.it

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anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2:11-12. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.093

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PREFACE

Giovanni Rezza

Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute

E pidemiologia&Prevenzione, la rivista dell’Associazione italiana di epide- miologia, propone in questa monografia il “racconto epidemiologico” dei primi sei mesi della pandemia di Covid-19. Uno sforzo collettivo per dare conto dell’esperienza vissuta a fronte di un dramma pandemico che segne- rà la storia di questo millennio. Una storia che dobbiamo approfondire e raccontare per superare questa fase in cui ancora l’epidemia non rallenta, e per estrarre indica- zioni su come agire in futuro.

Quando la notte del 20 febbraio 2020, a Codogno, venne diagnosticata una grave polmonite da nuovo Coronavirus in un paziente senza apparenti legami con la Cina, fu chiaro che “l’epidemia di Wuhan” – la regione cinese da dove la pandemia risulta originata – aveva raggiunto l’Italia. Presto capimmo, infatti, che le persone colpite da SARS-CoV-2 erano già alcune migliaia, e dopo un paio di giorni venne per la prima volta instaurata una zona rossa estesa a 11 comuni del lodigiano: come forma di prevenzione primaria si indicò il distanziamento sociale nella sua forma estrema, obbligando i cittadini nelle loro case. Le misure di distanziamento mostrarono il loro effetto e l’intensità della trasmissione iniziò rapidamente a diminuire, tanto che R t – indicatore della diffusione della malattia – all’inizio di marzo era già inferiore all’unità, indicando quindi la riuscita del contenimento del rischio collettivo. Ma i buoi erano già usciti dal recinto e l’epidemia si era ormai diffusa per contiguità verso Bergamo, Brescia e Piacenza, facendo salti a distanza verso il Veneto e la Romagna, e da lì, di nuovo per contiguità, verso il Nord delle Marche. Dopo la chiusura delle scuole, decretata il 4 marzo, l’11 marzo venne deciso il lockdown nazionale: la nazione venne chiamata a un vasto esperimento collettivo per la difesa della salute. Fu invero un lungo lockdown, seguito dal distanziamento sociale che si genera naturalmente nella stagione estiva, allorché scuole e attività lavorative restano chiuse e i trasporti pubblici sono semivuoti. Il conseguente rallentamento della circolazione virale venne probabilmente interrotto dai rientri di viaggiatori che avevano frequentato aree turistiche, in cui la riapertura delle attività ricreative aveva molto plausibilmente determinato un’amplificazione dell’epidemia. Tra settembre e ottobre, con la riapertura di gran parte delle attività, abbiamo assistito a una ripresa dell’epidemia, con tassi di incidenza mai raggiunti a livello nazionale neanche nell’inverno precedente. Una nuova ondata della storia della pandemia che dovremo poi saper raccontare.

Ora, mentre l’anno volge al termine, è importante fare il punto, consolidare ciò che

sappiamo e individuare ciò che ancora ignoriamo del potenziale diffusivo e delle

dinamiche che caratterizzano il fenomeno pandemico. Abbiamo stime relative al

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anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

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Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2:11-12. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.093

coefficiente di riproduzione di base (il cosiddetto R 0 ), che si aggira intorno a 3;

superiore, quindi, a quello dell’influenza stagionale, con cui SARS-CoV-2 condivide il modello di escrezione virale, che raggiunge un picco a ridosso della comparsa dei sintomi. Il fattore K, ovvero l’indice di dispersione, che è elevato per l’influenza (ogni caso ne produce altrettanti) è, invece, più basso per il nuovo Coronavirus (pochi superdiffusori generano tanti casi secondari). Un dato che descrive perché si formino tanti cluster, più o meno estesi, a partire da un singolo caso, e perché l’identificazione precoce di queste catene di trasmissione possa favorirne il contenimento. Se si perde la tracciabilità della trasmissione del virus, risulta quindi difficile porre argine alla sua diffusione.

Vi sono domande ancora senza risposte adeguate. Quanto contribuiscano gli asintomatici alla diffusione dell’infezione è ancora difficilmente quantificabile. La loro carica virale sembra non differire rispetto a quella dei sintomatici, ma l’assenza di sintomi come la tosse potrebbe richiedere un contatto più ravvicinato affinché la trasmissione dell’infezione avvenga. Credo, inoltre, che sia fondamentale, per esempio, acquisire dati da studi analitici sui determinanti delle infezioni che avvengono in comunità e ulteriori stime dell’effetto di popolazione dell’uso generalizzato delle mascherine chirurgiche o “di comunità”. Queste alcune delle domande che ci assillano in una fase nella quale, mentre ripercorriamo la storia dei primi sei mesi della pandemia per trarne insegnamenti, dobbiamo rispondere alla nuova fase pandemica del virus che non rallenta la sua diffusione.

Ciò che non ignoriamo, però, è che, finché non sarà disponibile un vaccino efficace e

sicuro, dovremo mantenere comportamenti prudenti ed essere pronti a identificare e

isolare o porre tempestivamente in quarantena casi e contatti. Misure di prevenzione

individuali e collettive che dobbiamo assumere per la tutela della salute pubblica in

un’epoca pandemica così da affrontare le esigenze della nostra economia, che non

sopporterebbe il peso di un nuovo lockdown generalizzato. Scelte che, se seguiremo

collettivamente come nazione, ci porteranno in futuro a raccontare una storia nella

quale il virus è stato contenuto e – ci auguriamo – debellato.

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che, grazie al loro lavoro, hanno permesso

la realizzazione di questo

volume.

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anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

E D I T O R I A L I

nel prima. E laddove si è scelto di non riconoscere questo cambiamento, abbiamo riscontrato una minore effi cacia nel contrasto alla malattia (USA, Brasile, UK). 4,5 “Priva- to è bello”, uno slogan che è stato dominante per decen- ni, appare ora più stemperato nelle parole di molti di co- loro che fanno politica. Abbiamo così visto l’introduzione di norme di contrasto ai licenziamenti e un ripensamento del principio di sussidiarietà, che voleva progressivamente che fosse demandato allo Stato solo ciò che non fosse pos- sibile al mondo privato o via via alle organizzazioni sociali più vicini al cittadino. E abbiamo assistito in questi mesi alla forte riproposizione del ruolo del pubblico in campo educativo e nella sanità.

Anche nel mondo dell’organizzazione sanitaria troviamo segni di un prima e un dopo. L’organizzazione della sani- tà, inseguendo le necessità imposte dalla diffusione del- la malattia, tende a rivedere la propria struttura superan- do le scelte dei decenni precedenti: nel prima le parole più richiamate erano “medicina personalizzata”, “centrali- tà ospedaliera”, “la ricerca al letto del paziente”, nel dopo

“misure preventive”, “medicina territoriale”, “medicina pubblica”. L’arrivo improvviso e drammatico nelle nostre società di una malattia come COVID-19 rimette al centro dell’interesse medico, della sua cultura e delle conseguen- ti politiche sanitarie, il ruolo delle patologie trasmissibili a fi anco delle patologie cronico-degenerative – quali le ma- lattie cardiovascolari o i tumori – che sembravano carat- terizzare le società industriali e postindustriali, come ci ha ricordato un recente editoriale del Lancet. 6

C’è anche un prima e un dopo nell’esperienza dei cittadi- ni che in Italia stanno vivendo questi mesi del 2020. Mesi di pandemia che rappresentano una drammatica esperien- za collettiva nella quale non si ha certezza che la vita pre-

Epidemiol Prev 2020; 44 (5-6) Suppl 2:15-16. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.094

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È molto probabile che il 2020 in futuro sarà ricordato come un anno di svolta nella storia umana se è vero, come è vero, che le malattie sono tra i grandi moto- ri di cambiamento nel cammino dell’umanità. 1

In questa epoca di facili interscambi a livello planetario, la pandemia virale di COVID-19, partita dalla regione cine- se di Wuhan, ha raggiunto in breve tempo nazioni e popo- lazioni nell’intero pianeta. 2

Scriviamo queste righe nell’autunno del 2020 quando in Italia e in Europa abbiamo ancora da vivere appieno gli ef- fetti della diffusione nella seconda ondata pandemica del virus, da molti – e anche da noi 3 – pronosticata sulla base dell’evoluzione delle epidemie dei secoli passati o da mo- delli statistici.

Ci saranno un prima e un dopo 2020, perché abbiamo già visto come la diffusione ubiquitaria del nuovo virus ab- bia determinato modifi che e stravolgimenti di paradigmi che sembravano consolidati. In breve tempo – forse mai in maniera così evidente – è emersa la fragilità delle ideo- logie liberiste: in opposizione a queste ideologie abbiamo visto lo Stato e l’organizzazione statuale essere chiamati a riprendere un ruolo di guida in ambito civile e sociale, ri- dando così un ruolo alla politica e ai governi a discapito del dominio dell’economia e della fi nanza, così evidente

COVID-19. Italia:

un prima e un dopo?

COVID-19. A turning point for Italian society?

Andrea Micheli, Francesco Forastiere, Lorenzo Richiardi

Direzione scientifi ca di Epidemiologia&Prevenzione

Corrispondenza: epiprev@inferenze.it

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anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

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Epidemiol Prev 2020; 44 (5-6) Suppl 2:15-16. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.094

cedente il COVID-19 possa ritornare e ci si interroga su quali possano essere le conseguenze anche individuali nel prossimo futuro. L’incertezza sulla salute si somma a quel- la economica e sociale. Anche noi scriviamo queste righe accompagnati dall’incertezza, mentre cerchiamo di stima- re il prossimo futuro e ancora non è chiaro se siamo re- almente sul confine tra un prima e un dopo, e se i nuovi paradigmi che si affacciano si affermeranno, creando così una cesura con gli anni trascorsi.

L’IMPEGNO DI E&P

È in questo panorama che la rivista Epidemiologia

& Prevenzione ha compiuto un enorme sforzo in questi mesi: ha collaborato con i Gruppi di lavoro dell’Associa- zione italiana di epidemiologia e ha contribuito ai suoi nu- merosi documenti, 7 ha messo in luce con buon anticipo i pericoli della seconda ondata e la necessità di una prepara- zione più attenta, 3 ha creato lo spazio del Repository

5

per la immediata disponibilità della produzione scientifica italia- na. E ha deciso di chiamare l’epidemiologia italiana a uno sforzo corale per raccontare e descrivere la malattia in una monografia, saggiando l’impatto del COVID-19 nei pri- mi sei mesi della pandemia con gli strumenti scientifici of- ferti dal nostro sapere.

UNA GRANDE RISPOSTA

Alla chiamata ha risposto gran parte dell’epidemiologia italiana e molti ricercatori di altre discipline, sia in qua- lità di autori sia nel ruolo, fondamentale, di revisori. La monografia non esaurisce ovviamente il contributo italia- no alla ricerca epidemiologica sul COVID-19, ma dà sicu- ramente conto dello sforzo di conoscenza avviato in que- sti primi mesi. Colpisce la varietà dei temi di ricerca, che dimostra come la crisi COVID-19 non sia confinata ad alcuni settori specifici della sanità pubblica e dell’epide- miologia. I contributi trattano temi cha vanno dall’epi- demiologia clinica alla valutazione degli interventi, dall’a-

nalisi dei fattori di rischio per COVID-19 agli andamenti temporali e spaziali della mortalità generale, dai temi am- bientali e occupazionali alle disuguaglianze e agli effetti del COVID-19 sulla gestione delle malattie non trasmis- sibili, dalla sorveglianza ai test diagnostici e di screening, dagli stili di vita alla letalità del COVID-19.

Abbiamo raccolto contributi da altri Paesi del mondo, ben sapendo che la crisi ha un carattere globale, ma la mono- grafia vuole soprattutto rimarcare l’apporto della ricerca italiana. Le infrastrutture di ricerca, le competenze, i net- work nazionali e internazionali e la capacità di produrre conoscenza per far fronte a una pandemia non si creano nel giro di mesi. L’epidemiologia è per sua natura disci- plina dai tempi lunghi, così almeno nel prima. Con la so- pravvenienza del COVID-19 l’epidemiologia si è invece trovata a dover rispondere alle domande poste dalla socie- tà su questioni complesse in tempi brevi: quest’opera rac- chiude lo sforzo metodologico e intellettuale di tutti i ri- cercatori chiamati a contribuire alla conoscenza nei tempi rapidi dell’emergenza.

Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.

BIBLIOGRAFIA E NOTE

1. Diamond J. Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni. Torino, Einaudi, 2014.

2. Dichiarazione di “pandemia” da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Conferenza stampa dell’11.03.2020. Disponibile all’indirizzo: https://www.who.

int/dg/speeches/detail/who-director-general-s-opening-remarks-at-the-media- briefing-on-covid-19---11-march-2020

3. Vineis P, Bisceglia L, Forastiere F, Salmaso S, Scondotto S. Covid-19: arrivare prepa- rati all’autunno. Epidemiol Prev 2020;44(4):202-04.

4. Thu TPB, Ngoc PNH, Hai NM, Tuan LA. Effect of the social distancing measu- res on the spread of COVID-19 in 10 highly infected countries. Sci Total Environ 2020;742:140430.

5. Medline A, Hayes L, Valdez K et al. Evaluating the impact of stay-at-home orders on the time to reach the peak burden of Covid-19 cases and deaths: does timing matter? BMC Public Health 2020;20(1):1750.

6. Horton R. Offline: COVID-19 is not a pandemic. Lancet 2020;396(10255):874.

7. Vedi questa monografia a p. 32.

8. Vedi https://repo.epiprev.it

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anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

E D I T O R I A L I

Epidemiol Prev 2020; 44 (5-6) Suppl 2:19-20. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.096

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N on ho ricordi di un’estate più strana di questa, sal- vo una: quella del 1944, nel pieno della Secon- da guerra mondiale. Eravamo sfollati in campa- gna nell’Appenino ligure-piemontese, vedevamo spesso passare nel cielo di luglio squadre di aerei inglesi e ameri- cani. Lanciavano quella che, a chilometri di distanza, sem- brava una pioggia di coriandoli scintillanti nel sole, erano bombe e, pochi secondi dopo, arrivavano i rimbombi del- le esplosioni: colpivano soprattutto Genova e l’8 Luglio Novi Ligure (quasi 150 morti civili, adulti e bambini, su circa 20.000 abitanti). Aspettavamo la fine della guerra:

sarebbe finita, ma quando? Malgrado l’epidemia, le circo- stanze sono oggi molto diverse e incomparabilmente mi- gliori, almeno in Italia (non in Siria o Libia o per larghe altre parti della popolazione mondiale). Ma la prima do- manda a cui non sappiamo rispondere suona simile: quan- do finirà?

Questa estate è strana perché è anzitutto una stagione in

“tempo sospeso”. L’epidemia è sotto controllo, ma galoppa in India come in molti Paesi americani, e si moltiplicano cenni di ripresa in Europa, dove il limite di confidenza su- periore del numero riproduttivo R(t) è quasi in tutti i Pa- esi superiore a 1; spesso lo è anche la stima puntuale, con cluster di casi e nette elevazioni regionali, come in Breta- gna (R(t) di 2,5). Vuol dire che si avvicina la seconda on- data? Se è impossibile prevederlo, è possibile avere chiare almeno due considerazioni, indispensabili per interpretare dove ora siamo e gli eventi che verranno.

PRIMO, L’ATTUALE PUNTO DI EQUILIBRIO Il numero di nuovi casi è stato ridotto in Italia attraver- so la fase di lockdown a circa 200 casi giornalieri con oscil- lazioni contenute entro i 300: il lockdown è stato passo a passo rilasciato a partire da maggio e i casi si mantengo- no a questo livello non per miracolo o perché il virus si è ammansito, ma grazie a due fattori di controllo entrambi congiuntamente necessari:

1. le misure di contenimento come attualmente in atto, consistenti nei gesti barriera (distanziamento fisico rego- lare, maschere, utilizzo di fazzoletti monouso), nella re- strizione di eventi potenzialmente super-diffusori (riunio- ni con agglutinazione di molte persone in spazi limitati) e nel controllo delle condizioni dei viaggi e dei viaggiatori;

2. Esteso uso dei test RT-PCR per la presenza del virus, identificazione e isolamento dei nuovi casi positivi e dei loro contatti rapidamente rintracciati. Inconsciamente, ciascuno di noi spera in modo confuso che la marcia di allentamento

del lockdown prosegua inarrestabile fino al ritorno alla nor- malità di fine 2019, ma questa non è la realtà in cui ci tro- viamo. Come ha detto il 10 luglio il dottor Tedros, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, ripeten- dolo due volte: 1 «Non ci sarà per il futuro prossimo un ri- torno alla normalità precedente». La semplice ragione è che, per mantenere la situazione sanitaria all’attuale punto di equilibrio tra spinta di propagazione dell’epidemia e spinta contraria delle misure di controllo, è necessario mantenere queste ultime al livello di oggi, senza ulteriori rilasciamen- ti sostanziali, e per una durata oggi imprecisabile (tenendo l’occhio all’orizzonte del vaccino). Recentemente, si è sen- tito ripetere «mai più lockdown»: questo è un obbiettivo es- senziale dal punto di vista sociale ed economico, ma non piove dal cielo, può essere ottenuto solo col mantenimen- to rigoroso delle misure di controllo. Riprendo quanto scri- vevo tre mesi fa sotto il titolo “Partecipazione”: 2 «I provve- dimenti della fase 2, che sarà lunga, saranno come i tasselli di un’opera di intaglio forniti dalla partecipazione attiva di ciascun cittadino. Mantenere a lungo distanziamenti selet- tivi nei luoghi di lavoro, di viaggio, di riposo e svago; rinun- ciare a gesti abituali di cortesia, amicizia, affetto; utilizzare

Questa strana estate

This weird Summer

Rodolfo Saracci

già Presidente, International Epidemiological Association

Corrispondenza: saracci@hotmail.com

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anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

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Epidemiol Prev 2019; 44 (5-6) Suppl 2:17-18. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.095

per ore ogni giorno strumenti innaturali come le maschere protettrici eccetera, richiede una motivazione che può esse- re sostenuta solo se è vissuta da ciascuno di noi come par- te di un impegno condiviso. Tra le condizioni perché questa condivisione possa svilupparsi e mantenersi, è vitale da par- te dei responsabili della sanità e dei ricercatori a ogni livel- lo un impegno di comunicazione ai cittadini sull’evoluzio- ne dell’epidemia e i progressi nei mezzi di controllo che non può esaurirsi in interventi estemporanei, ma richiede forme organizzate». La situazione epidemica attuale che non di- pende da lockdown né selettivi (smart lockdown) né genera- lizzati dipende, invece, strettamente dall’impegno civile di ciascuno di noi e ne è la misura.

SECONDO, L’ATTUALE “GRAVITÀ”

DELLA MALATTIA

Il termine “gravità’’, se usato alla Trump, in modo gene- rico, confonde tre elementi che è importante distinguere.

Consideriamo diverse situazioni idealizzate:

a. con una disponibilità limitata di test RT-PCR si testa- no solo soggetti ben definiti come sintomatici e, nel cor- so di una settimana, si trova una media di 10 positività x100.000 persone al giorno;

b. se avessimo potuto aumentare il numero dei test, avrem- mo scoperto che in realtà ci sono tra le persone asintoma- tiche altre 10 positività;

c. se, infine, avessimo avuto disponibili test “senza limiti”, avremmo scoperto che in realtà le positività nella popola- zione asintomatica non sono 10, ma 30. Con un’osserva- zione completa (situazione c), constatiamo che la gravità dell’infezione (non della malattia), espressione della proba- bilità di transizione dall’infezione alla malattia sintomati- ca, è di una persona infetta sintomatica su quattro persone infette e non di una su due come risulterebbe dall’osserva- zione incompleta della situazione b (nella a è indetermina- bile). Constatiamo anche che la velocità di circolazione del virus non è di 10 o 20 nuovi casi x100.000 al giorno, come stimabile dalle osservazioni incomplete delle situazioni a e b, ma di 40. Quindi, test in numero sufficiente per un’os- servazione completa ci permettono di vedere che in realtà la gravità dell’infezione è minore di quanto appare facen-

do meno test, ma anche, fatto più rilevante, che è maggiore la velocità di circolazione del virus, determinante primario della dinamica dell’epidemia, cioè di quante persone in- fette, e proporzionalmente quante sintomatiche, si svilup- peranno nelle settimane successive all’osservazione iniziale.

Oltre alla gravità dell’infezione e alla velocità di circolazio- ne del virus, cosa si può dire del terzo e cruciale elemen- to, la gravità della malattia in senso proprio e stretto? Il 4 luglio un articolo 3 del New York Times, intitolato “The Pandemic’s big mystery“, faceva notare quanto mal defini- ta sia tuttora, malgrado i milioni di casi, la letalità di CO- VID-19. Lo stimatore di letalità più frequentemente usa- to è il case fatality ratio (CFR): nella sua forma grezza, non specifica per genere e per età, in cui viene largamento ri- portato varia di uno o due ordini di grandezza tra Paesi, da meno dell’1 x1.000 di Singapore a circa il 2% della Nuova Zelanda e a circa il 14% di Italia e Gran Bretagna. 4 Si trat- ta di uno stimatore che non è né un tasso né un rischio ed è inadeguato a descrivere accuratamente l’andamento della letalità nelle coorti di pazienti. Quello che ancora sorpren- dentemente manca, a parte qualche eccezione, è un insie- me di analisi di sopravvivenza di queste coorti, ovviamente distinte per centro e stratificate per età, genere, indicatori di gravità all’ingresso e con il decesso come endpoint prin- cipale, ma non unico. In particolare, tenuto conto dell’i- potesi che la letalità possa essere cambiata in diminuzione nel corso del tempo fanno seriamente difetto – e divengo- no pressanti priorità di ricerca – le analisi sulle coorti di pa- zienti reclutati in periodi successivi, come febbraio-marzo, aprile, maggio.

BIBLIOGRAFIA E NOTE

1. World Health Organization. Coronavirus disease (COVID-19) pandemic. WHO- Press Conference 10.07.2020. Disponibile all’indirizzo: https://who.int (ultima consultazione: 22.07.2010).

2. Saracci R. Fase 2 : Pedro, adelante con juicio. Scienza in Rete, 28.04.2020.

3. McNeil DG jr. The Pandemic’s big mystery: how deadly is the coronavirus?. The New York Times 04.07.2020. Disponibile all’indirizzo: https://nyti.ms/2ZBdjfc (ul- tima consultazione: 22.07.2010).

4. World Health Organization. Coronavirus disease (COVID-2019) situation reports.

Situation report No.162, 30.06.2020. Disponibile all’indirizzo: https://who.int (ul-

tima consultazione: 22.07.2010).

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anno 44 (5-6) settembre-dicembre 2020

E D I T O R I A L I

Epidemiol Prev 2020; 44 (5-6) Suppl 2:19-20. doi: 10.19191/EP20.5-6.S2.096

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C’ era una volta una rivista di scienza che veniva letta da duemila lettori al giorno. Tutto cam- biò intorno a metà febbraio quando il pennino di quel sismografo che è Google Analytics cominciò a regi- strare prima saltelli, poi balzi, quindi una franca attività tel- lurica. Succedeva che lettori che mai si sarebbero avvicinati a una rivista come Scienza in Rete cominciavano ad afflui- re sempre più numerosi. L’epidemia dalla Cina si era spo- stata in Italia, più precisamente in Veneto e soprattutto in Lombardia, insomma da noi. Con noi intendo una comu- nità di persone che il caso voleva conoscessi, gli epidemio- logi, vale a dire il corrispettivo del giornalista in medicina e sanità (non voletemene…).

Cominciarono istantaneamente ad arrivarmi via mail pagi- ne e pagine che, una volta riportate sul sito della rivista, mi- sero in moto il pennino delle letture, passate dalle 3.500 al giorno di febbraio alle 30.000 di marzo, alle 17.000 di apri- le, 15.000 a maggio, 7.000 a giugno, 1.700 a luglio, 1.900 ad agosto, 4.400 a settembre. Mi spiace dirlo, ma in questi primi giorni di ottobre in cui sto scrivendo queste righe il pennino di Google ha ricominciato ad agitarsi.

Il fatto che la curva delle letture di Scienza in Rete segua dappresso i ricoveri in terapia intensiva credo sia la miglio- re illustrazione dell’Infodemia. Il termine, come noto, è sta- to coniato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel Situation Report numero 13 del 2 febbraio 2020, 1 da noi ri- presa in un articolo il 9 febbraio e tradotto anche in cinese con l’aiuto di studenti dell’Università di Padova. 2

È bene ricordare che l’infodemia indica una sovrabbondan- za di informazioni che rende difficile distinguere quelle ac- curate da quelle inaccurate o volutamente false. 3 A ben ve- dere quella sovrabbondanza bifronte ha riguardato tutto quanto era connesso all’epidemia: farmaci che funzionava- no e altri no. Articoli scientifici prematuri, non per niente chiamati preprint, dove si trova robaccia, ma anche gemme.

Modelli matematici fantasiosi che man mano si raffinavano al fuoco di infinite dispute e polemiche. Virologi che si az- zuffavano sulla natura influenzale, similinfluenzale o piùc- cheinfluenzale della nuova infezione. Commercialisti che scoprivano la differenza fra R 0 e R t e commesse che grazie a Facebook potevano farsi un’idea della differenza fra la sanità veneta e quella lombarda (una ha il territorio l’altra gli ospe- dali) pur non avendo letto o forse sì l’articolo su Scienza in Rete che ha iniziato la disputa. 4 L’accesa discussione pubbli- ca sull’utilità e il danno dell’uso della mascherina al chiuso e all’aperto, con o senza valvola, di cotone o di seta. La de- plorevole défaillance dell’immunità di gregge, che ha ridato legittimità al lockdown e inevitabilmente agli anti-lockdown.

La “morte clinica del virus”, un modo colorito di spiegare il calo della mortalità negli ospedali a partire da metà apri- le, 5 teoria poi validamente contrastata dal terzo articolo più letto di Scienza in Rete. 6 Per arrivare a discutere seriamente se pezzi di RNA possano teletrasportare la malattia a caval- lo del particolato, sospinti dal vento come piumini di piop- po a primavera, di nuovo utilmente discusso dalla rivista: 7 cosa diversa ma non troppo dallo sdoganamento dell’aero- sol come mezzo di trasmissione del virus.

A ben vedere, la cosiddetta infodemia, con la sua sovrap- posizione quantistica del gatto vivo della verità con il gatto morto della bufala, è il normale processo di formazione del- le opinioni nell’attuale infosfera. 8 Certo, senza il filtro criti- co dei molti competenti che pure popolano i social e la rete, l’infodemia sarebbe stata solo spazzatura, e per certe bolle deprivate o depravate continua in buona parte a esserlo tut-

Figura 1. Dalla settimana 6 alla settimana 46: in totale Scienza in Rete ha pubblicato 362 articoli su COVID da inizio anno (il primo articolo risale al 3 febbraio) fino al 13 novembre. Gli articoli pubblicati su COVID hanno totalizzato 2.691.651 visite.

Figure 1. From week 6 to week 46: overall, Scienza in Rete published 362 articles on COVID from the beginning of 2020 (first article published on 3 February) to 13 November. Published articles on COVID count up to 2,691,651 visits.

Infodemia cronica

Chronic infodemic

Luca Carra Scienza in Rete

Corrispondenza: carra@zadig.it

ARTICOLI SU COVID-19 E VISITE (SCIENZA IN RETE, SETTIMANE 6-45) NUMERO DI ARTICOLI VISITE

30

NUMERO DI ARTICOLI

25

20

15

10

5

0

VISITE

400.000

300.000

200.000

100.000 350.000

250.000

150.000

50.000

0

2020-W17

2020-W9 2020-W252020-W212020-W13 2020-W29 2020-W362020-W192020-W11 2020-W27 2020-W34

2020-W6 2020-W232020-W15 2020-W31 2020-W38 2020-W41 2020-W442020-W39 2020-W42 2020-W452020-W182020-W10 2020-W26 2020-W332020-W222020-W14 2020-W30 2020-W37 2020-W40 2020-W432020-W202020-W12 2020-W28 2020-W352020-W8 2020-W242020-W16 2020-W32 2020-W46

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