ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA DELLA TOSCANA
MANUALE DI PROGETTO
SOMMARIO
1 MODELLO OPERATIVO DI CONTROLLO GESTIONE E MONITORAGGIO...4
1.1 Documen di riferimento...4
1.2 Definizioni ed Acronimi...4
1.3 Introduzione...4
1.4 Metodologia...4
1.4.1 Introduzione a PM2...4
1.4.2 Governance di proge o...5
1.4.3 Matrice di Assegnazione delle Responsabilità (RASCI)...6
1.4.4 Fasi di Proge o...7
1.4.5 Processi per Fase...7
1.4.6 Deliverable di ges one, controllo e monitoraggio proge o...13
2 REQUISITI DEGLI OUTPUT DI PROGETTO...16
2.1 Introduzione...16
2.2 Catalogazione ed inventariazione...16
2.2.1 Dominio Archivis co...16
2.2.2 Dominio Bibliografico...16
2.2.3 Dominio ABAP (Archite ura, Belle Ar e Paesaggio)...16
2.3 Acquisizione risorse digitali...17
2.3.1 Immagini...17
2.3.2 Materiale Audio e Video...19
2.3.3 Modelli 3D...19
2.3.4 OCR...22
3 SPECIFICHE DI EROGAZIONE DEI SERVIZI DI DIGITALIZZAZIONE...24
3.1 Preparazione...24
3.2 Alles mento can eri...24
3.3 Presa in carico e res tuzione del materiale presso la sede dell’a ra ore...25
3.4 Presa in carico e res tuzione del materiale presso la sede del fornitore...25
3.5 Catalogazione...26
3.5.1 Lavorazione e Controllo...26
3.5.2 Operazioni di descrizione e/o inventariazione...26
3.6 Digitalizzazione...27
3.6.1 Immagini...27
3.6.2 Materiale audio e video...30
3.6.3 Modelli 3D...32
3.7 Metadatazione...33
3.8 Controllo dei risulta ...34
3.8.1 Descrizione delle operazioni di controllo dei risulta ...34
3.8.2 Modalità di controllo, di acce azione e rela vi output...36
3.8.3 Richiesta di sos tuzione...36
3.8.4 Variazione nomina vo risorsa...37
4 PIANO DI COLLAUDO DEI LOTTI DI DIGITALIZZAZIONE...38
4.1 Requisi e ogge o del collaudo...38
4.2 Collaudo del proto po...38
4.2.1 Prerequisi per l’esecuzione del collaudo del proto po...38
4.2.2 Collaudo del proto po...38
4.2.3 Test e validazioni...38
4.3 Collaudo dei lo ...39
4.3.1 Prerequisi per l’esecuzione del collaudo dei lo ...39
4.3.2 Collaudo dei lo ...39
4.3.3 Test e validazioni...39
4.3.4 Strumen di verifica e collaudo...39
5 STRUMENTAZIONI...40
5.1 Strumentazioni digitalizzazione archivi e biblioteche strumentazioni digitalizzazione archivi- biblioteche...40
5.2 Strumentazioni per la digitalizzazione di opere d’arte...48
5.3 Strumentazione per la digitalizzazione 3D...52
5.4 Strumentazione per la digitalizzazione di materiale audio...55
6 PIANO GENERALE DELLE RISORSE SPECIALISTICHE...64
6.1 Gruppo di lavoro...64
6.1.1 Definizione delle figure professionali richieste e delle rela ve mansioni e responsabilità....64
6.1.2 Modalità di selezione del team...65
6.1.3 Formazione ed addestramento del personale...66
6.1.4 Ges one dei turn-over...67
7 GESTIONE DEI RISCHI...68
7.1 Approccio metodologico...68
7.2 Fa ori corre vi ed esi della valutazione...71
1 MODELLO OPERATIVO DI CONTROLLO GESTIONE E MONITORAGGIO
1.1 D
OCUMENTIDIRIFERIMENTOTitolo Descrizione sinte ca
1.2
D
EFINIZIONIEDA
CRONIMI Definizione / Acronimo DescrizioneOCR Op cal Character Recogni on
1.3 I
NTRODUZIONELa realizzazione del proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA prevede necessariamente il coinvolgimento di diversi stakeholders, per i quali si prevede l’alles mento di numerosi can eri disloca sul territorio Toscano.
Per poter far fronte a tale complessità, garantendo un’o mizzazione di processi e cos e, allo stesso tempo, un’elevata qualità del servizio offerto, il RTI ha sviluppato un modello opera vo di ges one monitoraggio e controllo della realizzazione del proge o in tu e le sue fasi. Il modello opera vo si basa su una metodologia di project management integrata ad uno strumento so ware opportunamente configurato in coerenza con il complesso di a vità previste. La metodologia scelta dal RTI è Project Management Methodology (PM2) e lo strumento di a uazione è il so ware di ges one Open Source Tuleap.
Il presente capitolo è stato stru urato per presentare al le ore il modello opera vo del proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA in maniera incrementale. Nella sezione 2.2 è presentata la metodologia PM2 e il suo declinarsi per il proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA. In par colare, la sezione 2.2.1 fornisce un’introduzione generale alla metodologia, la 2.2.2 descrive la governance di proge o e le responsabilità di ogni a ore in gioco, la 2.2.3 definisce la Matrice di Assegnazione delle Responsabilità, la 2.2.4 presenta gli obie vi di ogni fase di proge o e la 2.2.5 tu i processi per fase. Infine, la sezione 2.2.6 spiega gli obie vi dei Deliverable di ges one, monitoraggio e controllo.
1.4 M
ETODOLOGIA1.4.1 Introduzione a PM
2PM2 è una metodologia sviluppata e u lizzata dalla Commissione Europea che nasce da un’integrazione delle best prac ce globali nel campo del project management, con la finalità di uniformare la ges one dei proge di qualsiasi natura in tu i Paesi dell’Unione. La scelta da parte del RTI di u lizzare PM2 come metodologia di ges one, monitoraggio e controllo del proge o è legata alla sua natura stru urata ma ada abile ad ogni po di proge o e la sua completa integrabilità alle pra che Agile di sviluppo so ware. I qua ro pilastri su cui si basa sono:
1. Definizione di un modello di governance del proge o (Ruoli e responsabilità);
2. Definizione degli obie vi specifici per le fasi cos tuen il ciclo di vita del proge o;
3. Individuazione dei processi specifici che cara erizzano il proge o in modo da definire le a vità di ges one;
4. Definizione di una serie di Deliverable per la ges one del proge o (differen dai deliverable rela vi alla fornitura dei prodo e/o servizi) al fine di garan re un adeguato tracciamento di tu e le a vità, cri cità, consegne etc., quali:
- Registri (Logs);
- Template documentali.
1.4.2 Governance di proge o
Società Ruolo Nomina vo Descrizione del Ruolo
Regione Toscana
Responsabilità scien fica (Comitato Scien fico + Comitato editoriale) [RS]
(CS) Sviluppa il proge o di contenuto e indica gli indirizzi da seguire nelle a vità di selezione del materiale da digitalizzare (Comitato scien fico)
(CE) Iden fica i beni/materiali (collezioni, fondi documentari, si archeologici, monumen , ecc.) che entrano a far parte del patrimonio digitale per ciascun ambito di intervento previsto (Comitato editoriale)
Fornisce indicazioni bibliografiche e documentarie ad ulteriore illustrazione dei beni/materiali seleziona
Regione Toscana
Direzione (DR) Paolo Baldi Rappresenta la Direzione regionale. Ha responsabilità generali e programma che sul proge o
Regione Toscana
Dire ore esecuzione contra o (DEC)
Lisa Covelli È il responsabile della conformità di quanto
prodo o con quanto previsto da contra o. Verifica, con il supporto del PO, l’avanzamento delle a vità e firma i SAL contra uali
Regione Toscana
Project Owner (PO) Luigi Cerullo Ha responsabilità di po decisionali negli sviluppi del proge o di digitalizzazione. In par colare, approva i documen di proge o e l’avanzamento di fase. Informa il DR sull’andamento dei lavori Regione Funzionario È il punto di conta o con gli A ra ori coinvol e
Società Ruolo Nomina vo Descrizione del Ruolo
Toscana Responsabile (FR) appresenta il riferimento del BiG e del Fornitore per tu o quanto a enga al rapporto con gli a ra ori in merito al livello organizza vo (i.e. richieste
disponibilità, procedure autorizzatorie, etc.) Regione
Toscana
Catalogatori/Reda ori (CR)
Hanno il compito di descrivere i beni ogge o di intervento e di sviluppare contenu di
approfondimento (contenu redazionali) des na al Portale Cultura della Regione
Almeno 6 unità per ciascun ambito tema co
Regione Toscana
Business Implementa on Group (BIG)
Ha la responsabilità della supervisione dei lavori, della validazione della corre a esecuzione dei proto pi e dei collaudi dei lo di lavoro fino alla consegna dei materiali. Nel caso redige le specifiche tecniche di non conformità
A ra ore Responsabile A ra ore (RA)
Assegnato a ciascun A ra ore
Fornisce al RS e al management della Regione le informazioni necessarie all’espletamento delle a vità di definizione dei beni ogge o di intervento
Si interfaccia con il Fornitore dei servizi in merito a tu e le a vità, previste in fase esecu va,
concernen la movimentazione e la lavorazione dei materiali
AlmavivA Responsabile di proge o (RP)
Michela Rachini Fornisce al RS e al management della Regione le informazioni necessarie all’espletamento delle a vità di definizione dei beni ogge o di intervento
AlmavivA Project Manager (PM) Piera Cavallo Corradino Galasso
Ha responsabilità di po opera ve. Oltre ad essere coinvolto nell’esplicitazione del fabbisogno del cliente, è responsabile della pianificazione di proge o e del rispe o del modello opera vo, è riferimento del cliente per la parte opera va, supervisiona la redazione dei documen tecnici e proge uali.
Riferisce al cliente circa lo Stato di Avanzamento lavori a cadenza quindicinale presentando il progress report dell’intero proge o con i da estra dalla pia aforma.
Almaviva Analista (AN) Andrea Tulisi Supporta il PM nell’a vità di redazione della documentazione
AlmavivA Responsabile di can ere (RC)
Assegnato per ciascun can ere
Supervisiona le operazioni di digitalizzazione e catalogazione all’interno del can ere, condivide l’avanzamento dei lavori, coordina gli operatori coinvol nelle lavorazioni di digitalizzazione e catalogazione.
Tabella 1: Ruoli e Responsabilità
1.4.3 Matrice di Assegnazione delle Responsabilità (RASCI)
La Matrice RASCI, conosciuta anche come Matrice di Assegnazione delle Responsabilità (RAM) è un modo per rappresentare e chiarire i ruoli e responsabilità per ogni singola a vità. RASCI è un acronimo il cui significato è:
RASCI Descrizione
R Responsible È colui che opera vamente esegue l’a vità
A Accountable È colui che è responsabile della riuscita dell’a vità, me endo a disposizione del Responsible informazioni, risorse.
S Supports Opera col Responsible per completare l’a vità
C Consulted Coloro che devono essere necessariamente consulta per portare a termine le a vità.
I Informed Sono coloro che devono essere informa nell’implementazione delle a vità Tabella 2: Matrice di Assegnazione delle Responsabilità
1.4.4 Fasi di Proge o
Il ciclo di vita del proge o PM² è composto da qua ro fasi cara erizzate da una a vità predominante. Un proge o passa alla fase successiva quando le Milestone/Phase Gate di ogni fase sono traguardate.
Di seguito le fasi di proge o con gli obie vi specifici per fase del proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA:
ID Fase Obie vo
1 Avvio Esplicitare il fabbisogno di proge o in termini di:
- Definizione degli A ra ori partecipan al proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA;
- Individuazione di tu i fondi ogge o di digitalizzazione e catalogazione per A ra ore;
- Individuazione delle risorse specialis che da coinvolgere;
- Condivisione e validazione delle modalità di esecuzione dei lavori;
2 Pianificazione Definire i tempi di erogazione dei servizi e produzione del materiale digitale e i periodi nei quali saranno effe ua , a raverso:
- Individuazione delle disponibilità degli A ra ori;
- Definizione del Masterplan incrementale (pianificazione generale dei Can eri di lavoro)
- Redazione dei singoli Workplan per A ra ore (Piano de agliato delle lavorazioni previste presso l’A ra ore/Luogo della cultura);
3 Esecuzione/Chiusura - Coordinare l’esecuzione delle a vità previste nei Workplan dei singoli Can eri di lavoro (almeno un can ere per A ra ore/Luogo della cultura coinvolto)
- Assicurare l’acce azione dei prodo e ges rne eventuali integrazioni
4 Monitoraggio e Controllo
Supervisionare tu e le a vità di lavoro e di ges one del proge o per tu a la sua durata: monitorare le prestazioni a raverso l'avanzamento, ges re i cambiamen , risolvere a raverso azioni corre ve etc.
Tabella 3: Fasi di Proge o e rela vi obie vi
1.4.5 Processi per Fase
Le fasi di realizzazione del proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA sono cara erizzate da processi a loro volta suddivisi in so o processi. In coerenza con la finalità del Modello Opera vo qui proposto, ossia fornire un approccio metodologico definito per il monitoraggio, controllo e ges one dell’intero proge o, le operazioni specifiche che cara erizzano i vari so o processi (lavorazioni) - che verranno individuate nel capitolo successivo - non saranno riportate poiché non incidono sulla governance e sui flussi principali.
A raverso tabelle sinte che - riportan processi, so o processi, milestone intermedie, ruoli e responsabilità e deliverable specifici - nelle prossime so osezioni è illustrato come le fasi proge uali menzionate in precedenza verranno al fine di garan re trasparenza, efficienza ed efficacia nel e per il proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA.
Avvio
Nella fase di Avvio vengono innanzitu o raccolte ed elaborate tu e le informazioni necessarie a definire per ciascun ambito tema co di intervento gli A ra ori/Luoghi della cultura coinvol e, per ciascuno di essi, i beni ogge o di intervento.
In questa fase sono contestualmente defini i profili professionali delle risorse che fanno parte del team di lavoro coordinato dal management regionale, e sono di conseguenza perfezionate tu e procedure necessarie al loro reclutamento.
Di seguito, in forma tabellare, sono riporta i principali processi e so o-processi della fase in ogge o:
ID Processo/So o Processo
Deliverable/file Descrizione so o processo R A S C I
1.1 - Selezione Fondi 1.1.1 Definizione delle
linee guida sulla selezione del patrimonio
D.1.1.1_Linee_guida_selezione Il Comitato scien fico redige le linee guida sui criteri di selezione dei beni, delle collezioni e dei fondi che rappresentano il presupposto del successivo lavoro di indagine del Comitato editoriale.
CS CS DR
PO CE
1.1.2 Definizione del perimetro d’azione per ciascun ambito tema co
D.1.1.2_Elenco_a ra ori_e fondi
Il Comitato editoriale, sulla base degli indirizzi espressi dal Comitato scien fico, s la l’elenco degli a ra ori da coinvolgere e individua per ciascuno di essi i fondi, le collezioni e i beni (ipotesi di lavoro)
CE CS CS DR
PO
1.1.3 Sopralluoghi presso gli A ra ori
D.1.1.3_Verbale di
sopralluogo_Nome A ra ore
Il Comitato editoriale insieme al fornitore effe ua i sopralluoghi presso gli A ra ori per analizzare lo stato di fa o dei potenziali fondi da descrivere e/o digitalizzare.
CE RS RA CS DR
PO
1.1.4 Selezione dei beni e redazione valutazione scien fica
D.1.1.4_Elenco_beni+Relazione illustra va
Il Comitato editoriale (coadiuvato dal Comitato scien fico) effe ua una prima valutazione dei beni da descrivere e/o digitalizzare, redigendo un primo elenco anali co di beni, collezioni e fondi sui quali intervenire
CE CS CS DR
PO
1.1.5 Definizione finale e approvazione elenco beni da catalogare e digitalizzare
D.1.1.5_Elenco_beni Il RS nel suo complesso individua in via defini va i beni che saranno ogge o di intervento
RS RS DR
PO
1.1.6 Sopralluogo da parte dell’RTI per analizzare i fondi
D.1.1.3_Verbale di
sopralluogo_Nome A ra ore
Il PM, accompagnato dal RC e dal BIG, verifica sul luogo lo stato del materiale da acquisire, al acquisire elemen per valutare tempi e cos delle operazioni.
PM RC
RP BIG PO
1.1.7 Comunicazione preven vo per a ra ori visiona
Il PM, supportato dall’RC, invia il preven vo
al PO. PM RP RC PO
1.1.8 Approvazione del preven vo
Il PO, consultato il DEC, approva il preven vo.
PO DR DEC PM
M.1.1 Individuazione di tu I fondi da catalogare e digitalizzare
1.2 - Individuazione dei profili specialis ci e composizione del team di lavoro 1.2.1 Definizione
profili specialis ci
D.1.2.1_Profili_specialis ci_CR Il RS nel suo complesso, definisce i profili specialis ci necessari al reclutamento del team di proge o, rappresentato
dall’insieme dei Catalogatori/Reda ori (CR) e i componen del Business Implementa on Group (BIG)
RS RS DR
PO
1.2.2 Call pubblica Il Dire vo di Regione Toscana ricerca,
a raverso un bando pubblico, risorse il cui profilo sia coerente con quanto definito dal RS.
DR DR RS
1.2.3 Selezione delle risorse specialis che
D.1.2.3_Elenco_risorse specialis che
DR/PO, coadiuva dalla RS, procedono al perfezionamento della procedura di selezione s lando l’elenco delle risorse specialis che che entreranno a far parte del team di lavoro.
DR PO
DR RS
1.2.4 Selezione dei 5 componen il BIG
Il Dire vo individua le risorse più idonee a ricoprire la funzione di BIG (le risorse che opera vamente rappresentano la Commi enza nelle a vità di supervisione dei lavori di digitalizzazione sui Can eri).
Viene nominato 1 BIG per ciascun ambito tema co.
DR DR PO RS
M.1.2 Composizione del team di lavoro
1.3 - Definizione del Manuale di Proge o
1.3.1 Redazione e So omissione del pacche o documentale
“Manuale di Proge o applicato”
D.3.1_Manuale di Proge o applicato - parte prima
Il PO, di concerto con il DR, propone il modello opera vo di ges one, monitoraggio e controllo del proge o
PO DR RS
1.3.2 Analisi e condivisione del
“Manuale di Proge o applicato”
Alla conclusione di tale fase tu gli a ori coinvol nella Governance di proge o condividono la versione consolidata del Manuale, che rappresenta altresì la base delle successive elaborazioni compiute di concerto con gli altri stakeholder di Proge o, in primis il Fornitore (FO)
DR PO RS
DR
1.3.3 Redazione e So omissione del pacche o documentale Manuale di Proge o
D.1.3.1_Manuale di Proge o Il PM redige il Manuale di proge o, coerentemente con le richieste di Regione Toscana, proponendo anche il modello opera vo di ges one, monitoraggio e controllo del proge o.
PM RP AN RC DR
PO RS
1.3.4 Valutazione ed approvazione
D.1.3.1_Manuale di Proge o (Approvato)
il PO, consulta il RS, e approva il documento.
In caso di mancata approvazione, il PO invia al PM le specifiche di modifica ed
integrazione per l'approvazione del Deliverable.
PO DR RS PM
M.1.3 Chiusura della Fase di Avvio del Proge o
Tabella 4: Fase di Avvio - Processi e So o Processi Pianificazione
Come descri o in precedenza, la finalità della fase di Pianificazione è quella di definire i tempi di erogazione del servizio e ges re le sovrapposizioni temporali per un’efficiente allocazione delle risorse. Di seguito il quadro sinte co che cara erizza questa fase.
ID Processo/So o
Processo
Deliverable/file Descrizione so o processo
R A S C I
2.1 - Pianificazione delle disponibilità 2.1.1 Invio richiesta periodi di
accessibilità ai fondi per singolo A ra ore
D.2.1.3_Disponibilità A ra ori
I referen BIG richiedono ai singoli A ra ori i periodi di disponibilità di accesso ai fondi e alla stru ura. In tal modo sarà possibile per il RTI di effe uare una pianificazione reale e non teorica.
BIG PO RA
2.1.2 Invio documento con le specifiche disponibilità
Il RA invia al referente BIG il periodo in cui la stru ura sarà disponibile per alles re il can ere ed
RA RA BIG
effe uare i lavori di digitalizzazione e catalogazione.
2.1.3 Raccolta ed invio disponibilità per singolo A ra ore
D.2.1.3_Disponibilità A ra ori (Compilato)
IL BIG inserisce nel D.2.1.3 la lista delle disponibilità per singolo A ra ore seguendo il template fornito.
BIG PO PM
M.2.1 Individuazione disponibilità A ra ori 2.2 - Pianificazione generale 2.2.1 Definizione tempi di
lavorazione per singolo A ra ore
I vari RC definiscono i tempi necessari per le lavorazioni
individuate nel Manuale di Proge o.
RC PM PM
2.2.2 Redazione e invio Masterplan di proge o
D.2.2.2_Masterplan Di Proge o
Il PM, redige il Masterplan di Proge o (D.2.2.2), ossia un GANTT che definisce tempi e periodi di lavorazione per tu gli A ra ori Nella definizione di tale piano il PM deve tenere conto dei vincoli di priorità eventualmente comunica dalla Commi enza.
PM RP RC PO
BIG
2.2.3a Valutazione Masterplan incrementale
Il BIG valuta il Masterplan proposto.
Il PO valida sulla base di tali valutazioni tecnico-opera ve.
PO PO BIG PM
2.2.3b Comunicazione nuovo fabbisogno di pianificazione
In caso vi siano necessità di tempis che differen , il BIG redige e condivide le specifiche del nuovo fabbisogno di pianificazione, e il PO lo comunica al PM. Il PM, insieme ai Responsabili di can ere valuterà la fa bilità del nuovo fabbisogno e ripianificherà le a vità.
BIG PO PO PM
M.2.2 Definizione Masterplan generale di proge o 2.3 - Pianificazione di de aglio 2.3.1 Redazione e
condivisione Workplan D.2.3.1_Workplan_Nome
A ra ore Il PM redige il
Workplan specifico PM RP RC PO
per singolo A ra ore per singolo A ra ore (D.2.3.1) contenente:
- Riferimen dell'A ra ore;
- Nomina vi degli specialis coinvol ; - Strumen hardware e so ware u lizza ; - Lo di
digitalizzazione e catalogazione;
- Processi di catalogazione e digitalizzazione;
- GANTT di proge o.
2.3.2a Valutazione ed approvazione del Workplan del singolo a ra ore
Il PO, consultando il BIG, acce a o rifiuta il Workplan del singolo a ra ore
PO DR BIG PM
2.3.2c Firma del Workplan del singolo a ra ore
In caso di acce azione del Workplan, il RP sigla il singolo documento in tu e le pagine che lo compongono e lo invia al PO
RP RP PM PO
DR
M.2.3 Individuazione tempi di can ere
Tabella 5: Fase di Pianificazione - Processi e So o Processi Esecuzione/Chiusura
Le fasi di Esecuzione e Chiusura del Proge o ECOSISTEMA PER LA CULTURA sono state integrate in un’unica macro-fase in modo da rendere esplicito il loro cara ere itera vo e organizzare i flussi in maniera più efficace. Di seguito le specifiche di fase.
ID Processo/So o Processo Deliverable/file Descrizione so o processo R A S C I
3.1 – Preparazione
3.1.1 Rilascio inventario Inventario I referen di BIG richiedono ad ogni A ra ore il rilascio dell'inventario
BIG PO PM
3.1.2 Consegna luoghi all’RTI ed Alles mento Can ere
D.3.1.2_Verbale Di Inizio Lavori_Nome A ra ore
I responsabili di can ere, insieme agli operatori coinvol , si recano nella sede dell’a ra ore specifico formalizzando l’avvenuta consegna dei luoghi, verificando la corrispondenza tra gli elemen del proge o stesso e le a uali condizioni e circostanze locali, eseguendo accertamen , riscontrando, inoltre, la non presenza di persone, cose o altri elemen di
impedimento al regolare svolgimento delle a vità. Nella fase di redazione del Verbale di inizio lavori il RC rileva la presenza del BIG di riferimento dello specifico a ra ore e definisce con il supporto dello stesso l’opportunità di non procedere con la proto pazione; in tal caso il RC deve riportare nel documento la mo vazione specifica facendo riferimento ad un proto po simile già validato in precedenza.
RC PM BIG RA PO
Successivamente I Responsabili di can ere, insieme agli operatori coinvol , alles scono il can ere con le macchine e gli strumen necessari per la digitalizzazione e catalogazione dei lo dell'A ra ore specifico. In questa fase è presente anche il responsabile dell'A ra ore che supervisiona che le operazioni di alles mento vengano svolte secondo Workplan. Il verbale deve essere firmato dal responsabile dell’a ra ore.
M.3.1 Conclusione preparazione all'esecuzione
3.2 – Digitalizzazione 3.2.1 Creazione e invio
proto po
Tipologia di file definito nel Workplan specifico dell’A ra ore.
I Responsabili di can ere creano e condividono il proto po di digitalizzazione del singolo lo o in coerenza con quanto descri o nel Workplan specifico dell’A ra ore.
RC PM BIG
3.2.2a Validazione proto po D.3.2.2a_Checklist Di Acce azione Del Proto po_Nome A ra ore
Il referente BIG valuta il proto po prodo o dai RC. il PO, in caso di esito posi vo, approva entro 3 gg dalla data di condivisione.
BIG PO
PO RS PM
3.2.2b Redazione e condivisione specifiche di non conformità
In caso di mancata approvazione, il referente BIG condivide col PM le specifiche di non conformità del proto po,
evidenziando quali cara eris che definite nel Manuale di Proge o non sono state rispe ate.
BIG PO PM
3.2.3 Inizio Digitalizzazione La squadra di specialis , coordinata dal RC, inizia i lavori di digitalizzazione
coerentemente alle lavorazioni descri e nel Manuale di Proge o. Ogni due se mane condividono l'avanzamento delle a vità.
RC PM BIG
3.2.4a Segnalazione di non rispe o delle tempis che, ricalcolo tempi, sulla base del ritardo, a esa di risposta
il PM segnala al PO il mancato rispe o delle tempis che che comporterà una
ripianificazione dei tempi.
PM RP PO
3.2.4b Completamento digitalizzazione lo o
Il RC comunica al BIG la conclusione della fase di digitalizzazione, condividendo su macchina virtuale il materiale prodo o.
RC PM BIG
M.3.2 Digitalizzazione del lo o
3.3 - Processo di collaudo e archiviazione del lo o
3.3.1a Collaudo del lo o D.3.3.1a_ Checklist Di Collaudo_Nome A ra ore
Il referente BIG effe ua il collaudo verificando la conformità del materiale prodo o con quanto descri o nel presente documento. In caso di acce azione del prodo o, il referente BIG redige ed invia il Deliverable di acce azione del materiale.
BIG PO PM
3.3.1b Redazione e condivisione specifiche di non conformità
In caso di mancata approvazione, il referente BIG invia al PM le specifiche di non conformità, evidenziando quali
cara eris che definite nel Manuale di Proge o non sono state rispe ate.
BIG PO PM
3.3.2 Riversamento nel sistema di storage.
Sistema di storage contenente i materiali prodo .
Il PM assicura il trasferimento del materiale prodo o nel sistema di storage della Regione Toscana per il master e i forma deriva .
PM RP PO
M.3.3 collaudo del lo o digitalizzato.
3.4 – Chiusura can ere e consegna materiale (ad avvenuto collaudo e archiviazione di tu i lo ) 3.4.1 Chiusura can ere D.3.4.1_Verbale di fine
lavori_Nome A ra ore
il RC redige il verbale di chiusura can ere riportando la data in cui è stato ripris nato lo stato dei luoghi e l'avvenuta consegna dei materiali. Il verbale deve essere firmato dall’RC, dal BIG e dal RA.
RC PM BIG
RA PO
3.4.2 Consegna Materiale D.3.4.2_Verbale di consegna_Nome A ra ore
Una volta avvenuta la chiusura del can ere, il RC consegna al referente BIG lo storage contenente tu o il materiale prodo o.
PM RP BIG
3.4.3 Comunicazione di avvenuta ricezione del materiale
Una volta ricevuto il materiale, il BIG verifica la conformità del prodo o ricevuto e comunica l'avvenuta ricezione.
BIG PO PM
M.3.4 Chiusura del proge o di digitalizzazione presso l’A ra ore.
Tabella 6: Fase di Esecuzione e chiusura - Processi e So o Processi Fase di processo del recupero digitale sommerso
Il presente paragrafo è stato reda o al fine di ges re la mini-fase “Recupero del digitale sommerso”, il processo che seguirà avrà un flusso dedicato e semplificato.
ID Processo/So o Processo Deliverable/file Descrizione so o processo R A S C I
R.1 – Recupero del digitale sommerso R.1.1 Richiesta studio di
fa bilità di recupero del digitale sommerso
Il PO, sen il BIG E L’RS, richiede uno studio di fa bilità per l’acquisizione del digitale sommerso su di un determinato can ere.
PO PO BIG
RS PM
R.1.2 Studio di fa bilità da parte dell’RTI ed acce azione materiale con un ricalcolo di cos e tempi.
D.R.1.2_Recupero del digitale
sommerso_Nome A ra ore
Il PM redige lo studio di fa bilità definendo il processo di recupero, il piano di lavoro ed i cos , secondo il modello contenuto in D.R.1.1
PM RP RC PO
BIG RS R.1.3 Valutazione proge o di
acquisizione
Il PO valuta le considerazioni effe uate da parte dell’RTI e comunica l’acce azione di tempi e cos .
PO DR PM
M.R.1 Individuazioni materiale da riversare.
Tabella R.1: Recupero del Digitale Sommerso- Processi e So o Processi Monitoraggio e Controllo
Il Monitoraggio e Controllo è una fase trasversale a tu o il proge o. Al contrario delle altre fasi, questa non prevede dei flussi specifici, quanto piu osto delle a vità puntuali che si ripetono con una certa cadenza temporale. Per tale mo vo, di seguito si riporta un prospe o sinte co, di po differente da quelli vis in precedenza, ma più efficace e coerente al po di informazione da fornire.
A vità Descrizione Cadenza Deliverable
Aggiornamento avanzamento lavorazioni
Il Responsabile di Can ere aggiorna lo stato delle a vità di catalogazione e digitalizzazione, in termini di percentuale di avanzamento
Se manale n.a.
Rilevamento e condivisione cri cità
Ogni qual volta emerge una cri cità, sia di po opera va che di po decisionale/strategica, se non è risolvibile in maniera autonoma, la si condivide sulla base dei ruoli e responsabilità defini nella governance.
Contestuale n.a.
Mee ng di Avanzamento I mee ng di avanzamento sono momen in cui le par si ritrovano per condividere eventuali cri cità emerse, discutere l'avanzamento delle singole a vità, far emergere eventuali nuove necessità. Il PM presenta il Progress Report bimensile dell'avanzamento delle a vità mostrando:
- avanzamento percentuale dei lavori;
- Azioni o Cri cità ancora aperte;
- Sta s che sinte che di avanzamento dei lavori.
Entro il giorno successivo della riunione, Il PM condivide i Deliverable D.T.2 - Resoconto Riunione e il D.T.1 - Progress Report aggiornato. Il PO, confrontatosi col BM e il gruppo BIG, approva o richiede modifiche.
Bimensile D.T.1. Progress Report;
Tabella 7: Monitoraggio e Controllo - Processi e So o Processi
1.4.6 Deliverable di ges one, controllo e monitoraggio proge o
Codice Descrizione Obie vo del Deliverable Fase
D.1.1.1 Linee guida per la selezione dei contenu
redigere le linee guida sui criteri di selezione dei beni, delle collezioni e dei fondi ogge o del proge o.
Avvio
D.1.1.2 Elenco a ra ori e fondi
s lare l’elenco degli a ra ori da coinvolgere e individuare per ciascuno di essi i fondi, le collezioni e i beni
Avvio
D.1.1.3 Verbale di Sopralluogo
Verbalizzare Incontri con i singoli A ra ori Avvio
D.1.1.4 Relazione illustra va beni seleziona
redigere una relazione illustra va di un primo elenco anali co di beni, collezioni e fondi sui quali intervenire
Avvio
D.1.1.5 Elenco finale beni seleziona
individuare in via defini va i beni che saranno ogge o di intervento
Avvio
D.1.2.1 descrizione profili specialis ci
Individuare i profili specialis ci da coinvolgere nel proge o evidenziandone competenze formazione;
Avvio
D.1.2.3 Elenco risorse specialis che selezionate
elenco risorse specialis che che entreranno a far parte del team di lavoro.
Avvio
D.1.3.1 Manuale di Proge o
Definire:
- Specifiche di erogazione del servizio;
- Specifiche di collaudo ed acce azione del materiale prodo o;
- Piano generale delle risorse;
- Ges one dei rischi;
- Modello opera vo di ges one, controllo e monitoraggio.
Avvio
N/A Manuale Di
Collaudo
Definire tu e le specifiche di collaudo del proto po e dei singoli lo .
Controllo e Monitoraggio (Trasversale)
Codice Descrizione Obie vo del Deliverable Fase D.2.1.3 Disponibilità
A ra ori
Definire i periodi di disponibilità degli A ra ori culturali per l’accesso ai rispe vi fondi e stru ure. In tal modo sarà possibile per il RTI di effe uare una pianificazione reale e non teorica.
Pianificazione
D2.2.2 Masterplan di Proge o
Il Masterplan di Proge o fornisce le specifiche temporali di erogazione del servizio in formato GANTT.
Pianificazione
D.2.3.1 Workplan Fornire le seguen specifiche per A ra ore:
- Riferimen dell'A ra ore;
- Nomina vi degli specialis coinvol ; - Strumen hardware e so ware u lizza ; - Lo di digitalizzazione e catalogazione;
- Processi di catalogazione e digitalizzazione;
- GANTT di proge o.
Pianificazione
D.3.1.2 Verbale di inizio Lavori
Definire data di inizio lavori, stato dei luoghi e comunicazione nomina vi del team di lavoro.
Esecuzione
D.3.2.2a Checklist Di Acce azione Del Proto po
Confermare o meno che il proto po prodo o e le operazioni siano conformi con quanto specificato nel Manuale di Proge o, e quindi in coerenza con le richieste di Regione Toscana.
Esecuzione
D.3.3.2a Checklist di Collaudo
Confermare o meno che il prodo o finale svolto sia stato conforme con quanto specificato nel Manuale di
Proge o, e quindi in coerenza con le richieste di Regione Toscana.
Esecuzione/Chiusura
D.3.4.1 Verbale Di Fine Lavori
Specificare la data in cui è stato ripris nato lo stato dei luoghi e l'avvenuta consegna dei materiali.
Esecuzione/Chiusura
D.3.4.2 Verbale di consegna
Formalizzare la res tuzione del materiale analogico e dell’Hard-Disk contenente le risorse digitali prodo e.
Esecuzione/Chiusura
D.R.1.2 Recupero del digitale sommerso
Conferma delle pologie e consistenze, già digitalizzate, da riversare all’interno della pia aforma.
/
V.1.1 Richiesta di sos tuzione risorsa Team di Proge o
Documento che manifesta la richiesta da parte del Commi ente di sos tuzione di una risorsa ritenuta inadeguata.
/
V.1.2 Variazione nomina vi Team di Proge o
Documento che comunica la variazione di una risorsa all’interno di un a ra ore.
/
Tabella 8: Deliverable di Ges one, Monitoraggio e Controllo
2 REQUISITI DEGLI OUTPUT DI PROGETTO
2.1 I
NTRODUZIONEIl presente capitolo è stato reda o al fine di definire i requisi tecnici degli output digitali prodo nell’ambito dei singoli can eri di digitalizzazione; ciascun can ere sarà tra ato come un proge o singolo le cui specifiche verranno de agliate in un documento denominato “Workplan_Nome A ra ore”.
2.2 C
ATALOGAZIONEEDINVENTARIAZIONELa catalogazione e la schedatura avverranno coerentemente con gli standard di se ore di riferimento e con le linee guida di proge o. Il personale adde o avrà un grado di specializzazione adeguato e un numero di anni di esperienza in relazione al grado di complessità dei fondi di ogni specifico A ra ore. Di seguito gli standard di riferimento.
2.2.1 Dominio Archivis co
So ware e standard di catalogazione ed archiviazione:
● verranno u lizza gli standard descri vi internazionali elabora da Interna onal Council on Archives, ICA/ Conseil interna onal des Archives, CIA : ISAD (G) - standard internazionale di descrizione archivis ca; ISAAR (CPF) - standard internazionale per i record d'autorità archivis ci di en , persone e famiglie; ISDIAH - standard internazionale per la descrizione degli is tu conservatori di archivi e nazionali; (NIERA) - Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivis ci di en , persone, famiglie - NIERA (EPF)
● lo strumento so ware impiegato sarà Archimista 3.1 che si basa sugli standard internazionali (ISAD, ISAAR) e nazionali (NIERA) e consente, nella sua ul ma release, l’esportazione dei da in EAD3 e EAC-CPF; CAT-SAN e METS-SAN.
2.2.2 Dominio Bibliografico
So ware e standard di catalogazione ed archiviazione:
● si farà riferimento agli standard descri vi ISBD e alle REICAT, le regole italiane di catalogazione pubblicate dall’ICCU, l’Is tuto Centrale per il Catalogo Unico.
● come strumento so ware si u lizzerà SBN WEB.
● si ado eranno standard di import/export UNIMARC e MARC21.
2.2.3 Dominio ABAP (Archite ura, Belle Ar e Paesaggio)
Per il domino ABAP che per il presente proge o comprenderà Quadri/Dipin , Sculture/Ogge , Ambien /Archite ura, Reper Archeologici, etc… rela vamente alla catalogazione si fa riferimento agli
standard ICCD; il livello descri vo richiesto è quello I – inventariale, salvo specifica del comitato scien fico, che potrà richiedere la valorizzazione di ulteriori campi.
2.3 A
CQUISIZIONERISORSEDIGITALILa scansione dei materiali sarà effe uata tenendo conto dell’estrema delicatezza e preziosità degli originali e verrà condo a de operatori specializza . Nei seguen so oparagrafi sono riporta i requisi richies per ciascuna pologia di output digitale prodo o.
2.3.1 Immagini
ACQUISIZIONE MATERIALE DOCUMENTALE
Per l’acquisizione di materiale documentale verranno impiega appara di ripresa di varia pologia in base alle cara eris che del materiale originale: scanner planetari, macchine fotografiche su sta vo, scanner piani, scanner a tamburo virtuale e nei casi di materiale grafico di grandi dimensioni potranno essere impiega scanner a rullo per grandi forma .
I file master saranno in formato TIFF e seguiranno quanto descri o nella tabella a seguire:
Tipo di documento Formato Colore Risoluzione o ca
Materiale grafico
(Fotografie, Stampe, Disegni, Dipin , Manifes , Mappe, Carte geografiche...).
TIFF 6.0, non compresso
Profilo colore “Adobe RGB” a 24 bit (8 bit per canale).
Per documen in cui si richiede la qualità massima: Profilo colore
“ProPhoto RGB” a 48 bit (16 per canale).
Fino al formato A4: 600 dpi.
Superiore ad A4: 400 dpi.
Verranno effe uate variazioni a vantaggio di qualità su grandi e piccoli forma .
Libri, riviste e manoscri , rari o di pregio (ad es.
illustra o dipin ) oppure con scarsa leggibilità (cara eri sbiadi , basso contrasto, note a margine a ma ta, macchia ).
TIFF 6.0, non compresso
Profilo colore “Adobe RGB” a 24 bit (8 bit per canale). Per documen in cui si richiede la qualità massima: Profilo colore
“ProPhoto RGB” a 48 bit (16 per canale).
Fino al formato A4: 600 dpi.
Superiore ad A4: 400 dpi.
Verranno effe uate variazioni a vantaggio di qualità su grandi e piccoli forma .
Libri, riviste, manoscri , da loscri e ciclos la , non rari, né di pregio, ben leggibili.
TIFF 6.0, non compresso
Profilo colore “Adobe RGB” a 24 bit (8 bit per canale) o Scala di grigi a 16 bit.
Fino al formato A4: 400 dpi.
Superiore ad A4: 300 dpi.
Verranno effe uate variazioni a vantaggio di qualità su grandi e piccoli forma .
Nega vi, Diaposi ve in Bianco e Nero
TIFF 6.0, non compresso
Scala di grigi a 16 bit Da 35 mm a 10x12 cm: 8002800 con una risoluzione basata su 4000 pixel lungo il lato lungo. Da 10x12 a 20x25 cm: 8001200 con una risoluzione basata su 6000 pixel lungo il lato lungo. > 20x25 cm: 800 con una risoluzione basata su 8000 pixel lungo il lato lungo.
Nega vi, Diaposi ve a colori TIFF 6.0, non compresso
Profilo colore “Adobe RGB” a 24 bit (8 bit per canale). Per documen in cui si richiede la qualità massima: Profilo colore
“Pro Photo RGB” a 48 bit (16 per canale).
Da 35 mm a 10x12 cm: 8002800 con una risoluzione basata su 4000 pixel lungo il lato lungo. Da 10x12 a 20x25 cm: 8001200 con una risoluzione basata su 6000 pixel lungo il lato lungo.> 20x25 cm: 800 con una risoluzione basata su 8000 pixel lungo il lato lungo.
Dall'immagine Master in formato Tiff verranno derivate immagini JPEG di alta qualità a 300 dpi e JPEG di media qualità a 150 dpi, secondo quanto de agliato nella tabella a seguire:
Immagine derivata Formato del file Dimensione Colore Risoluzione o ca
JPEG di alta qualità JPEG compresso alla qualità massima (100%).
Quella originale del master
Profilo colore sRGB IEC 619662.1 e profondità di 24 bit (8 bit per canale)
300 dpi
JPEG di media qualità
JPEG compresso alla qualità massima (100%).
Riscalato a 2400 pixel sul lato lungo
Profilo colore sRGB IEC 619662.1 e profondità di 24 bit (8 bit per canale)
150 dpi
I file inoltre avranno le seguen cara eris che tecniche in termini di output:
● Risoluzione spaziale 300 dpi in funzione del rapporto dimensionale del documento e dei contenu . In fase di proposizione di lavorazione per i singoli A ra ori verrà proposta la risoluzione ritenuta o male in funzione del già menzionato rapporto.
● PDF in testo embedded (vedi paragrafo successivo).
CAMPAGNA FOTOGRAFICA
Le campagne fotografiche dovranno essere svolte ad alta risoluzione allestendo set ad hoc in base all'opera da riprendere, dovranno essere u lizzate tecniche di illuminazione non invasive prive di UV e IR per non danneggiare i manufa , dovrà essere garan ta la fedeltà croma ca degli originali e la naturale plas cità dei sogge tridimensionali; tu e le lavorazioni rispe eranno gli standard croma ci e metrici richies e o mizza per il sistema informa co di ges one e pubblicazione.
L’acquisizione di base sarà in formato RAW delle rispe ve tecnologie ado ate. Dal file RAW verranno salva i file TIFF secondo quanto descri o nella tabella:
Tipologia di opera Formato Profondità colore Risoluzione
Dipin /Sculture/
Ambien /Archite ure
TIFF 6.0, non compresso
Profilo colore “Adobe RGB” a 24 bit (8 bit per canale). Per documen in cui si richiede la qualità massima: Profilo colore “Pro Photo RGB”
a 48 bit (16 per canale).
300dpi
Dall'immagine Master in formato RAW verranno salva i file in formato JPEG di alta qualità a 300 dpi e JPEG di media qualità a 150 dpi, secondo quanto de agliato nella tabella:
Immagine derivata Formato del file Dimensione Colore Risoluzione JPEG di alta qualità JPEG compresso
alla qualità massima (100%).
Quella originale del master
Profilo colore sRGB IEC 619662.1 e profondità di 24 bit (8 bit per canale)
300 dpi per dimensioni fino a A4
JPEG di media qualità
JPEG compresso alla qualità massima (100%).
scalato a 2500 pixel sul lato lungo
Profilo colore sRGB IEC 619662.1 e profondità di 24 bit (8 bit per canale)
150/75 dpi (in base alle esigenze della DL)
2.3.2 Materiale Audio e Video
L'obie vo è quello di creare una copia digitale il più possibile fedele all'ogge o audio originale. Quindi l'a vità principale sarà quella di riversamento impiegando strumen hardware e so ware professionali.
I suppor che verranno presi in considerazione per la digitalizzazione mediante la possibile riproduzione comprendono almeno le seguen pologie:
Nastri magne ci 1/4 pollice (6,3mm)
Casse e audio standard (Compact Casse e – C7)
Dischi audio microsolco, EP (extended playing – long playing) materiale in vinile, gommalacca, bachelite
Stereo 8, 2 o 4 canali, vel. 9,5 cps
Nastri digitale PCM DAT 2 canali 44,1Khz, o 48Khz
Minidisc, modello standard (unico)
CD Compact Disc (16bit, 44,1 Khz) standard
I file master per i materiali audio saranno in formato WAVE e avranno le seguen cara eris che:
Tipo di documento Formato Risoluzione
Nastri magne ci 1/4 pollice; Casse e audio standard; Dischi audio microsolco ed EP materiale in vinile, gommalacca, bachelite;
Stereo 8, 2 o 4 canali; Nastri digitale PCM DAT 2 canali; Minidisc;
CD Compact Disc.
WAVE campionamento 16bit/
44,1Khz
I file deriva per i materiali audio saranno in formato Mp3 o Wma e avranno le seguen cara eris che:
Formato derivato Formato del file Risoluzione
Mp3 o Wma Mp3 rapporto di compressione 1:10 circa Tipicamente 192Kbs Campionamento 44,1Khz
2.3.3 Modelli 3D
Essendo le tecnologie di riferimento in evoluzione costante, piu osto che fornire indicazioni di de aglio su parametri sogge ampiamente a revisione per i prevedibili mutamen tecnologici, qualita vamente cer ,
ma solo parzialmente quan ficabili, si è proceduto a un approccio essenzialmente metodologico che perme a di stru urare processi, metodi e tecniche in maniera aperta, modulare ed espandibile.
I contenu ogge o di questo documento sono des na alla visualizzazione in tempo reale a raverso sistemi di XR (Cross Reality), cioè combinazioni di Realtà Virtuale, Realtà Aumentata e/o Realtà Mista.
L’obie vo del quadro contestuale è costruire dei contenu per strumen che perme ano la creazione rapida di esperienze da fruire secondo i paradigmi di XR.
Per quanto a ene ai modelli 3D, va innanzitu o considerata una differenza di base tra due grandi categorie di contenu .
Rilievi: Des na allo studio ed alla visualizzazione intera va o illustra va di modelli 3D che riproducono lo stato di fa o di un reperto così com’è al momento del rilievo stesso. In questo caso ha par colare valore l’accuratezza nella rappresentazione dell’ogge o stesso. Il punto di partenza è generalmente una nuvola di pun o un modello 3D ad alto de aglio fru o di un adeguato rilievo 3D (effe uato con tecniche come Lidar o Fotogrammetria, meglio definite in seguito).
Ipotesi Ricostru ve: Des nate alla fruizione intera va o illustra va di modelli 3D che raffigurano un’ipotesi ricostru va rela va ad uno stato precedente del reperto stesso. In questo caso ha par colare valore l’espressività della ricostruzione che, per eviden mo vi, non potrà avere un riscontro dire o, essendo l’originale perso o parzialmente distru o. Il punto di partenza è un’ipotesi realizzata da un esperto di dominio (ad esempio in forma di piante, prospe e sezioni), ed eventualmente un rilievo di riferimento dello stato di fa o, se possibile, come riferimento spaziale.
Quando si parla di Modello 3D, in questo contesto, ci si riferisce a tu e le par che lo compongono e che potranno essere più o meno necessarie secondo il po di fruizione. S amo comunque parlando sempre di modelli 3D discre “ad elemen fini ”, ovvero la cui geometria è cos tuita da ver ci e facce che approssimano con accuratezza più o meno efficace l’ogge o ideale che vogliono rappresentare. Sono escluse, quindi, tu e le rappresentazioni basate su equazioni di superfice (NURBS, Metaballs, ecc.) o linee (spline, bezier, ecc.). Non possono essere presen geometrie degeneri (pun coinciden , la coinciden , ogge di spessore nullo, ecc.). In fase di visualizzazione, ogni faccia verrà rappresentata solo da un lato (determinato dal verso della rispe va normale), non vengono u lizza shader a doppia faccia (double-side) per diversi mo vi, sia di prestazioni che di efficacia in alcuni calcoli di ombreggiatura.
Nella seguente tabella sono indicate le componen di ogni modello e le rispe ve necessità rispe o all’uso.
Contenuto Tipologia Archiviazione Fruizione
Ver ci Ve ori 3D (x,y,z) Necessario Necessario
Colori dei
Ver ci Valori RGB Opzionale,
alterna vo a
“Color Map”
No
Facce Poligoni planari che conne ono tre
o più ver ci Opzionale Necessario
Mappatura
UV Uno o più set di Valori 2D (u,v) che me ono in relazione ver ci, facce e aree di una texture
Opzionale Frequente
Color Map Texture RGBA Opzionale Necessario
Per la fruizione con illuminazione dinamica tra asi di “Albedo”
Uno o più Layer
aggiun vi
Una o più texture RGB o monocroma che con funzioni quali: normal map, roughness, metalness, occlusion
Opzionale Opzionale: possono
migliorare la qualità perce va del modello e la sua o mizzazione
Ogni formato di file può contenere tu o parte dei contenu indica . Alcuni forma di file possono contenere informazioni ulteriori non dire amente connesse con la fruizione, ma u li per elaborazioni di altra natura. Nei forma di file considera per la fruizione in questo proge o, le texture sono incluse nel file stesso, così come tu e le informazioni necessarie ed opzionali a cui si fa riferimento nella tabella qui sopra.
Il formato da u lizzare per le texture è TIFF RGB(A) 8bit per canale compresso LZW.
Come forma principali idonei alla realizzazione di applicazioni per la fruizione è stato iden ficato FBX insieme a Collada (come fallback, in caso di impossibilità di usare FBX). Ai fini del presente documento, tali forma saranno iden fica come “formato standard”.
Gli shader verranno in ogni caso implementa nella singola applicazione. Eventuali specifiche di shader presen nel file non sono richieste e potrebbero pertanto essere ignorate.
SCENE E APPLICAZIONI
Per “scena” si intende la composizione di uno o più Modelli 3D che compongono quanto visibile in una data fase dell’esperienza al fruitore.
Una scena può quindi essere composta da un unico modello 3D, oppure da più modelli 3D distribui nello spazio secondo un sistema di riferimento dato.
Nella scena, inoltre, potranno essere posizionate sorgen di luce ed altri elemen non dire amente rappresentabili come modelli 3D.
ORIENTAMENTO DEGLI ASSI
Il sistema di riferimento u lizzato segue la regola della mano sinistra, con l’asse X orizzontale e crescente verso destra, l’asse Y ver cale e crescente verso l’alto e l’asse Z frontale, crescente nella direzione che si allontana dal punto di vista, come suggerito dall’immagine seguente.
CENTRATURA DEL MODELLO
Ogni modello 3D sarà realizzato in modo tale che l’origine degli assi nel file di riferimento sarà u lizzata come punto di ancoraggio nelle scene in cui esso sarà u lizzato. Il sistema di riferimento interno al modello
3D è de o “object space”, quello della scena è de o “world space”. Quando si parla quindi di “coordinate di un ogge o” in una scena ci si riferisce quindi alle coordinate del suo punto di ancoraggio nel world space.
È possibile prevedere pun di aggancio (mount point) ulteriori per applicazioni specifiche, tali pun di aggancio dovranno essere specifica all’interno del singolo modello 3D.
A tolo di esempio, si consideri un’applicazione di creazione di un museo virtuale in cui si disponga di:
Un’ambientazione (modello 3D di una sala)
Un modello di piedistallo
Più modelli di reper
È possibile, naturalmente, posizionare ogni modello 3D (piedistallo, reper ) liberamente nella sala, ma potrebbe essere comodo considerare, per i piedistalli, un punto d’aggancio predeterminato (ad es. al centro della superficie superiore).
Il punto di aggancio sarà quindi definito nel modello 3D del piedistallo tramite una convenzione specifica: il modello 3D dell’ogge o da agganciare avrà il pivot (punto di riferimento) coincidente con l’origine delle sue coordinate, mentre il corrispondente punto di aggancio sul piedistallo sarà determinato dalle coordinate di un gruppo vuoto nella gerarchia dell’ogge o, come nell’immagine seguente.
In questo modo, avvicinando il reperto al piedistallo, il centro della base del reperto e il punto di aggancio saranno porta a coincidere (effe o snap) consentendo un rapido ed efficace posizionamento.
2.3.4 OCR
Verranno crea dei profili OCR pizza per le pologie di materiali di ogni specifico fondo che verrà so oposto a processo di riconoscimento o co dei cara eri. Il profilo è un insieme di parametri che risultano essere maggiormente performan per la specifica pologia di documen (inteso come po di stampa). Tra ques parametri esiste la possibilità di aggiungere un file sorgente derivante da una fase di apprendimento del so ware. Il processo prevede il riconoscimento di un campione significa vo del fondo
da so oporre a processo OCR e la verifica di eventuali errori ricorren per i quali verrà determinata la corre a interpretazione. Un determinato po di cara ere che normalmente viene interpretato in maniera non corre a dall’applica vo OCR sarà interpretato corre amente in un numero di casi percentualmente superiore.
Si specifica che, pur garantendo la massima qualità del processo di riconoscimento OCR, non è possibile, di contro, garan re per tu gli ogge da digitalizzare la percentuale di riconoscimento testuale indicata nelle linee guida (90%), in quanto essa è dire amente correlata alla qualità del testo in termini di po di stampa e grado di conservazione. Questa percentuale sarà valutata nell’ambito del proto po sul singolo a ra ore.
Sarà facoltà del commi ente definire una diversa ar colazione del proto po in base alle varie pologie documentali o ad una specifica opportunità o necessità.