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Astronomia a Roma

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Astronomia a Roma

21 aprile 753

Digressione sul tema “fuori tema”

il 19 aprile del 1924 Benito Mussolini abolì la festa del 1 maggio (che risaliva a fine Ottocento) sostituendola con il 21 aprile che divenne “festa del lavoro e del Natale di Roma”.

Nel 1945 la festa del lavoro tornò ad essere il 1 maggio e il Natale di Roma continuò ad essere celebrato solo nella capitale.

(2)

21 aprile

Il Pantheon è stato costruito nel 27 a.C. da Marco Vipsanio

Agrippa genero di Augusto. Danneggiato da due incendi nell 80 e nel

110 d.C. fu fatto ricostruire da Adriano fra il 120 e il 124 d.C.

(3)

Le città ma anche gli accampamenti romani erano realizzati secondo i

punti cardinali il decumanus maximus era orientato nella direzione est-

ovest e il cardo maximus nella direzione nord-sud. All'incrocio fra queste

due vie si trovava il forum se si trattava di una città, oppure il praetorium,

ossia la tenda del comandante, se si trattava di un accampamento.

(4)

Molto famosi e importanti a Roma in età imperiale divennero gli

agrimensori (un antico mestiere legato alla misura del terreno ager mensor di probabile origine egiziana e legato alla necessità di

ridefinire correttamente I confini dei terreni a seguito dell'esondazione del Nilo).

All'inizio gli agrimensori erano legati alla divinazione ossia alla necessità degli aùguri di riprodurre sul terreno la traccia esatta di quello che vedevano nel cielo, ma col tempo perdettero questa caratteristica.

[ndA: a Roma le linee sul terreno hanno sempre avuto una enorme importanza pensate alla leggenda di Romolo e Remo]

Lo strumento utilizzato dagli agrimensori era la groma, parola

derivata dal greco γνώμωνγνώμων, gnṓmōn ossia indicatore da cui deriva anche il termine gnomone.

È possibile che la groma sia stata esportata dai Greci agli Etruschi e successivamente arrivata ai Romani e che i Greci a loro volta

l’abbiano importata dalla Mesopotamia.

(5)

La Groma era costituita da:

- Ferramento che veniva piantato nel suolo

- Rostro che da una parte reggeva il perno della stelletta e dall'altra l'innesto del ferramento

- Stelletta struttura costituita da 2 braccia cave montate ad angolo retto e sulle cui terminazioni erano collocati 4 fili a

piombo

Un ulteriore filo a piombo si trovava sotto

il centro della stelletta.

(6)

Nel punto B veniva piantato un bastone γνώμωνla γνώμωνmeta che doveva essere inquadrato in uno dei due bracci della stelletta, e poi altre mete γνώμωνintermedie (inquadrate) per garantire che la

strada sarebbe stata dritta.

(7)

Successivamente la groma veniva spostata nel punto di mezzo fra A e B e la stelletta ruotata fino a che A e B erano entrambe inquadrate. In

questo modo allineati all'altro braccio della stelletta

sarebbero stati gli estremi della

strada perpendicolare.

(8)

Affinchè la prima strada (AB) fosse esattamente allineata in direzione nord-sud, gli agrimensori tracciavano 3 circonferenze concentriche attorno al ferramento e segnavano i punti sulle circonferenze in cui

cadeva l'ombra nelle diverse parti della giornata. Congiungevano quindi

a 2 a 2 (presi su ogni circonferenza) i 6 punti, la direzione nord sud si

trovava esattamente a metà dei 3 segmenti che avevano tracciato.

(9)

A

Bologna il decumanus maximus è Via γνώμωνRizzoli γνώμων- γνώμωνVia γνώμωνUgo γνώμωνBassi γνώμων

il cardo maximus via γνώμωνGalliera γνώμων- γνώμωνvia γνώμωνval γνώμωνd'Aposa

(10)

A

Calleva Atrebatum (oppidum) 45 d.C. vicina a Schilchester

pianta e ricostruzione (le due non

sono orientate allo stesso modo )

(11)

Augusta Praetoria (Aosta) 25 a.C.

Vindobona (Vienna)

fortezza legionaria,

95 d.C.

(12)

Vitruvio γνώμων(Marcus Vitruvius Pollo)

I gnoto e dibattuto (Verona, Formia, Roma, Fano ecc.) il luogo in cui nacque incerte anche le date di nascita (80 a.C. ?) e di morte (15 d.C.?)

Fu sovraintendente alle macchine da guerra di Giulio Cesare e in seguito architetto di Augusto. A quest'ultimo

dedicò l'opera in X libri per cui è passato alla storia il de Architectura, che avrebbe avuto enorme successo a partire dal

rinascimento XV secolo.

Il III libro del de Architectura è dedicato ai templi e ai principi di armonia e

proporzione fra le varie parti, lo stesso

secondo Vitruvio deve valere per l'uomo.

(13)

Il IX libro del de Architectura è dedicato all'astronomia e all'astrologia e contiene una accurata descrizione inerente la gnomonica (γνωομονική τέχνη, gnomōnikḗ tékhnē) ossia l'arte di costruire orologi solari.

Vitruvio descrive tutti gli orologi solari che sono stati realizzati attraverso i secoli. La descrizione è a volte imprecisa e questo si deve sia al noto

problema delle fonti a cui Vitruvio ha attinto, sia al fatto che il de

Architectura non ci è giunto in originale ma attraverso le traduzioni e trascrizioni dei copisti amanuensi del Medioevo.

La gnomonica, che affonda le origini nel lontano e discusso passato, grazie a Vitruvio trova a Roma ampio sviluppo.

Orologio solare con

gnomone parallelo all’asse

terrestre

(14)

Ricostruzione (settecentesca) dell' Horologium Augusti una

grande meridiana voluta da Augusto per celebrare la conquista della Spagna e della Gallia (13 a.C.). L'opera fu ultimata nel 9 a.C.

Lo gnomone era un obelisco alto 30 m che i Romani avevano

preso dalla città di Heliopolis (in Egitto).

(15)

Una sfera in bronzo collocata sopra l'obelisco proiettava la sua ombra a mezzogiorno in una posizione in cui era indicato il mese e il giorno.

Plinio γνώμωνil γνώμωνVecchio (nel II libro della Naturalis Historia) descrive la meridiana di Augusto e afferma che fu progettata da Manilio γνώμωνil γνώμωνMatematico (di cui

non si sa nulla più di questa citazione).

L'obelisco crollò nel Medioevo e si ridusse in 5 pezzi.

Fu Papa Pio VI (Giovanni Angelico Braschi, 1717, 1799, papa dal 1797 al

1799) a farlo riedificare a Montecitorio ove si trova tuttor a.

(16)

Nella Roma imperiale si diffusero rapidamente meridiane e orologi solari di ogni dimensione (alcuni anche molto piccoli 3 cm) e anche gli orologi γνώμων ad γνώμωνacqua che divennero uno status symbol. I ricchi facevano a gara per averne di più belli e lussuosi.

Gli orologi ad acqua erano stati inventati da Ctesibio γνώμωνdi γνώμωνAlessandria(*).Il principio di funzionamento era semplice: in un vaso trasparente veniva fatta gocciolare l'acqua con ritmo uniforme e poi si segnavano le tacche in corrispondenza delle ore stabilite con un orologio solare (taratura dello strumento). Il livello dell'acqua nel vaso indicava l'ora e funzionava anche se il cielo era nuvoloso.

Alcuni orologi ad acqua emettevano suoni o attivavano meccanismi spettacolari allo scoccare di ogni ora.

(*) Non sappiamo nulla se non che operò ad Alessandria di Egitto a cavallo dei regni di Tolomeo II (282-246 a.C) e Tolomeo III (246-222 a.C.) e che fu un

valente meccanico e ingegnere ideatore oltre che dell'orologio ad acqua,

dell'organo a canne.

(17)

Plinio γνώμωνil γνώμωνVecchio (Gaius Plinius Secundus) nacque a Como nel 23 e morì a Stabia nel 79. Dedicò il secondo volume della sua opera monumentale, la Naturalis Historia, (37 volumi frutto di un lungo lavoro di ricerca sullo stato della conoscenza di geografia, botanica, zoologia, medicina ecc) all'

astronomia.

Plinio portò a Roma la visione γνώμων astronomica γνώμωνdi γνώμωνAristotele.

Nella Naturalis Historia scrisse che tutti erano d'accordo che la Terra

fosse sferica sebbene continuassero le dispute sulla natura degli antipodi e su come fosse possibile che la

superficie dell'oceano fosse curva.

Propose una soluzione intermedia

con la terra non sferica ma

(18)

Prima di Plinio, anche Lucrezio (Pompei 94 a.C, Roma 50 a.C ca) si era opposto alla teoria della sfericità della terra perché l'idea degli antipodi gli pareva assurda.

Nel primo libro del De γνώμωνrerum γνώμωνnatura (ai versi 1060 - 1064) si trova questa frase ironica sugli animali che nell'altro emisfero andrebbero vagando con la testa in giù nell'aria, senza cadere dalla terra.

Et simili ratione animalia suppa vagari

contendunt neque posse e terriis in loca coeli reccidere inferiora magis quam corpora nostra sponte sua possint in caeli templa volare

E in modo simile sostengono che le creature si

muovano a testa in giù ma che non possano

cadere dalla terra nello spazio [a noi sottostante

ndA] come i nostri corpi non possono volare nelle

regioni celesti (i tempi del cielo).

(19)

Seneca (Lucius Aenneus Seneca)

Cordova 4 a.C. Roma 65 d.C.

(20)

Oltre che filosofo fu senatore a Roma. Condannato a morte da Caligola ma graziato, fu esiliato in Corsica da Claudio nel 41 e richiamato a Roma nel 48 dalla nipote e moglie di questo (Agrippina) affinchè divenisse il tutore di Nerone.

Accompagnò l'ascesa di Nerone e lo guidò nei primi 5 anni di impero (dal 54 al 59) ma i rapporti si deteriorarono e a seguito della condanna a morte di Agrippina Seneca decise di lasciare la politica. Fu condannato al suicidio da Nerone nel 65.

Nel VII ed ultimo libro delle Naturales Quaestiones, un'opera che non ci è giunta completa, espone una teoria “moderna” sulle comete .

A differenza di Plinio, che si prefigge di raccogliere ed esporre le conoscenze scientifiche del suo tempo, Seneca vuole liberare gli uomini dalle loro credenze sui fenomeni naturali per consentire loro di “ascendere al divino”. Significativo è questo breve passo estratto dalla prefazione del Libro I (paragafi [8] e [9])

Hoc est illud punctum quod tot gentes ferro et igne dividitur? O quam ridiculi

sunt mortalium termini!

(21)

Per Seneca le comete:

- Rientrano nella categoria dei pianeti, a questo proposito si rifà [4-1] alla teoria espressa da un astronomo antico (Apollonio di Mindo)

In effetti di Apollonio di Mindo non si sa nulla (è solo Seneca a riferirsi a lui

aggiungendo che era un esperto di oroscopi e aveva studiato presso i

Caldei, niente di più, nemmeno l'epoca in cui avrebbe vissuto)

(22)

- Hanno corso regolare e prevedibile;

- Hanno  orbite proprie, diverse da quelle dei pianeti, per questo non appaiono nello Zodiaco;

- Seguono le leggi fisiche (che devono essere scoperte);

- Pur non avendo la forma sferica come le stelle fisse perchè hanno una coda, si distingue al loro interno un  corpo tondeggiante, che fa pensare ad un pianeta o a un astro;

Qualche passo significativo (tradotto) dal libro VII delle Naturales Quaestiones γνώμων

[1-2] Questa schiera di astri da cui è punteggiato e abbellito l’immenso

firmamento non richiama l’attenzione della folla: ma quando si verifica

qualche mutamento nell’ordine dell’universo, il viso di tutti si leva verso il

cielo. Il Sole non ha spettatori, se non quando si eclissa; nessuno

osserva la Luna, se non quando si eclissa:allora le città levano grida,

allora ciascuno fa rumore, preso da una vana superstizione.

(23)

[8.3] Qualcuno di noi crederebbe forse che la luna o i cinque pianeti siano trascinati dal vento o fatti ruotare dal turbine? Nessuno, penso. Perché?

Perché non hanno un corso irregolare e sfrenato. Applichiamo le stesse considerazioni alle comete: esse non procedono in modo confuso e disordinato, cosicché si possa credere che siano spinte da cause disordinate e incostanti.

[ 22.1] Io non sono d’accordo coi nostri (*).Se la cometa rimanesse attaccata al suo alimento scenderebbe sempre (l’aria, infatti, è tanto più densa quanto più è vicina alla terra): la cometa, invece, non scende mai fino agli strati più bassi dell’atmosfera e non si avvicina al suolo».

[25.4] Verrà il giorno in cui il tempo e lo studio attento da parte di molte

generazioni porteranno alla luce queste conoscenze che per ora rimangono

nascoste; una sola vita, anche se consacrata interamente allo studio del cielo,

non sarebbe sufficiente per completare una ricerca così sterminata: che dire

del fatto che noi dividiamo in parti ineguali fra lo studio e il vizio quei pochi

anni che abbiamo?

(24)

Ambrogio Teodosio Macrobio discussa è l’identità di questo personaggio e anche l’epoca in cui visse (390-430 ?) ma è certo che provenisse dall’

Africa (romana) e che fosse pagano (riuscito a “sopravvivere” all’editto di Teodosio) . Oltre che ad interessarsi di astronomia Macrobio era uno

scrittore. La sua opera più famosa è I Saturnalia in cui (7 libri) viene mostrato

un dialogo fra colti dell’epoca su svariati argomenti che avviene durante i 3

giorni di festa in onore del dio Saturno.

(25)

Macrobio ha anche scritto un Commentario in 2 libri del Somnium γνώμωνScipionis di Cicerone.

Qui ha sostenuto che la Terra non è piatta ma è di forma sferica

L’intero Universo che le ruota attorno è sorretto da 4 giganti come si vede dall’illustrazione che appartiene ad un

manoscritto del XII secolo (del Commentario) conservato nella Biblioteca Reale di

Copenhagen .

(26)

Per quanto riguarda la Terra

Macrobio la divide in 5 zone

climatiche diverse.

(27)

Con l'affermarsi del pensiero cristiano l'idea che popoli sconosciuti potessero abitare le regioni australi cominciò ad entrare in contrasto con gli assunti

dottrinali e teologici che postulavano un'unica stirpe adamitica e l'universalità del messaggio di redenzione di Cristo.

Pareva irragionevole l'esistenza di uomini che potessero vivere segregati gli uni

rispetto agli altri in zone inaccessibili del pianeta e risultassero esclusi dalla

predicazione universale della Buona Novella. Sant'Agostino (Tagaste, 354,

Ippona 430) espose con grande chiarezza (nel De Civitate Dei ) i termini del

problema:

(28)

Non v'è dimostrazione γνώμωνscientifica per ammettere quel che alcuni

favoleggiano sulla esistenza degli antipodi, cioè che uomini calcano le piante dei piedi in senso inverso ai nostri dall'altra parte della terra,

dove il sole sorge quando da noi tramonta. Non affermano infatti di averlo appreso in seguito a una esperienza storicamente verificatasi, ma prospettano col ragionamento una ipotesi perché la terra sarebbe sospesa nella volta del cielo e avrebbe lo stesso spazio in basso e al centro.

Suppongono perciò che l'altra faccia della terra, quella di sotto, non può esser priva γνώμωνdi abitanti. Non riflettono, anche se si ritiene per teoria o si dimostra scientificamente che il pianeta è un globo e ha la forma sferica, sulla non consequenzialità che anche dall'altra parte la terra è libera dalla massa delle acque e anche se ne è libera, non ne

consegue necessariamente, di punto in bianco, che è abitata dagli uomini. Difatti in nessun γνώμωνmodo la sacra γνώμωνScrittura mentisce perché con la narrazione dei fatti del passato garantisce l'attendibilità che le sue predizioni si avverino. D'altronde è troppo assurda γνώμωνl'affermazione che alcuni uomini, attraversata l'immensità dell'Oceano, poterono

navigare e giungere da questa all'altra parte della terra in modo che

anche là si stabilisse la specie umana dall'unico γνώμωνprogenitore.

(29)

Sant’ Agostino non nega dunque la sfericità della Terra, anzi la descive sempre come un globo.

Nel suo commentario γνώμωνalla γνώμωνGenesi (De Genesi ad litteram) scrive

quando da noi è γνώμωνnotte, la presenza della luce illumina le altre γνώμωνparti γνώμωνdel γνώμων mondo che il sole γνώμωνpercorre prima di tornare dalla parte ove tramonta a quella ove sorge; per questo motivo nello spazio di tutte le ventiquattro ore c'è sempre, lungo il percorso γνώμωνcircolare del sole, una parte [della terra] ov'è giorno e un'altra ov'è γνώμωνnotte.

La Terra per γνώμωνSant’ γνώμωνAgostino ha forma sferica ma l’emisfero meridionale non

può essere popolato.

(30)

San γνώμωνBasilio γνώμωνMagno nato nel 329 a Cesarea di

Cappadocia (l' odierna

Kayseri in Turchia) e morto nel 379 era convinto che la questione della forma della Terra fosse teologicamente irrilevante e si potesse

leggere la Bibbia senza

preoccuparsi su quale fosse la teoria cosmologica esatta.

San γνώμωνDiodoro γνώμωνdi γνώμωνTarso nato ad Antiochia nel 330 ca e morto circa 60 anni dopo, vescovo di Tarso

avrebbe invece sostenuto (secondo Fozio illustre bibliografo e patriarca di Costantinopoli vissuto fra il 829 e l 890) l’ipotesi della Terra piatta

basandosi sulle Sacre Scritture.

(31)

San γνώμωνGiovanni γνώμωνCrisostomo (Antiochia 350 ca, Comana Pontica 407) patriarca di Costantinopoli, discepolo di San γνώμωνDiodoro γνώμωνdi γνώμωνTarso

commentando alcune frasi bibliche in cui la Terra è detta poggiare sulle acque, le accettava come vere letteralmente, ma solo per un qualche miracolo

divino (aveva notato che i sassi non galleggiano). Affermava che tale frase

era equivalente ad altre che si trovavano nella Bibbia e che non aveva una

natura scientifica ma voleva esprimere soltanto la potenza divina.

(32)

Severaino vescovo di Gabal in Siria di cui si sa pochissimo si oppose alla visione di Giovanni γνώμωνCrisostomo convinto che la Terra dovesse essere assolutamente piatta in totale accordo col primo capitolo della Genesi affermò quindi che

La Terra è piatta e il Sole non passa al di sotto di essa di notte, ma si sposta attraverso le zone settentrionali come se fosse nascosto da un muro.

Ma il primo capitolo della Genesi dice veramente che la Terra è piatta?

(33)

1 In principio Dio creò il cielo e la terra.

2 Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.

4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre

5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

6 Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».

7 Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.

8 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

9 Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne.

10 Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era

cosa buona.

(34)

12 e la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.

13 E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

14 Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni

15 e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne:

16 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.

17 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra

18 e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.

19 E fu sera e fu mattina: quarto giorno [….]

11 E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie».

E così avvenne:

(35)

La Terra nel I capitolo della Genesi NON è piatta, ma è tutta raccolta in una zona (l’asciutto) e fuori di essa è solo mare. Ecco la ragione Teologica del problema degli Antipodi ecco probabilmente il motivo per cui la maggior parte degli uomini di Chiesa sapeva e accettava senza problemi che la Terra

potesse essere una sfera (soprattutto chi aveva avuto modo di studiare i testi di Astronomia).

Fra i sostenitori della Terra piatta viene citato spesso γνώμωνLattanzio (Lucius Caecilius Firmianus Lactantus nato in Africa nel 250 ca e morto in Gallia nel 320 ca) scrittore che si convertì al cristianesimo nel 303.

In particolare si riporta questo suo argomentare in proposito:

C'è qualcuno di buon senso che creda che ci siano uomini i cui piedi siano più in alto delle loro teste? Che il grano e gli alberi crescano verso il basso?

Che la pioggia, la neve e la grandine cadano verso l'alto? Io resto senza parole verso coloro che, avendo sbagliato una volta, perseverano nella loro follia e difendono una cosa vana con un'altra.

Come potete vedere non c’è alcun riferimento esplicito alla Terra Piatta ma al

problema degli antipodi.

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Un sostenitore della Terra Piatta però esiste ed è Cosma γνώμωνIndicopleuste (il vero nome era Costantino di Antiochia ove era nato nei primi anni del ‘500 e morto ad Alessandria verso la fine dello stesso secolo). Mercante e viaggiatore (era detto Indicopleuste per aver viaggiato fino all’ India) poi si fece monaco.

La sua Terra è Piatta, rettangolare e contenuta in un baule chiuso da un

coperchio.

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Modello a “tabernacolo” dell’Universo di Cosma.

I due Soli che si vedono sullo sfondo servono per spiegare la diversa

durata del giorno e della notte nelle stagioni. Il Sole resta uno ma è più

basso in inverno (e quindi resta oscurato più a lungo dalla montagna

perché passa più vicino alla base larga) e più alto in estate. Sono gli

(38)

Nel modello di Cosma che vide la luce fra il 535 e il 547 nella sua opera

Topographia Christiana, la Terra è una tavola, con il lato lungo orientato nella direzione est-ovest circondata da un oceano, con golfi che corrispondono al Mare Mediterraneo, al Mar Rosso, al Golfo Persico e al Mar Caspio. Ad ovest si trova una montagna molto ripida , dietro alla quale ogni notte si nascondono il Sole e le stelle, che compiono il loro viaggio giornaliero da est a ovest

viceversa grazie a una schiera di angeli conducenti

Quattro pareti verticali, saldate ai lati della tavola si innalzano e si piegano (poco a poco) fino a formare la volta del cielo, Quest’ ultimo è diviso in 2 parti: fra la Terra e le stelle si trovano gli uomini che stanno nella parte più bassa (Terra e Mari) e gli angeli, che controllano i movimenti degli astri.

Sopra le stelle c'è Dio e ci saranno anche i “beati” (che al momento sono con gli angeli) dopo il Giudizio Universale.

All'interno del modello di γνώμωνCosma c’è anche il Paradiso Terrestre, che è posto

allo stesso livello della Terra ma in una zona periferica (alle propaggini del

piano in cui siamo). Un immenso oceano (provocato dal diluvio universale) lo

separa da noi e lo rende irraggiungibile.

(39)

Dell’opera di γνώμωνCosma esistono tre manoscritti, scritti in greco e ricchi di illustrazioni. Il

più antico (risalente al IX secolo) è conservato nella Biblioteca Vaticana. Gli altri sono

conservati nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e nel monastero di Santa

Caterina sul monte Sinai.

(40)

Il modello di Cosma stupisce, soprattutto perché realizzato da una persona che compì numerosi viaggi, probabilmente non si spinse fino all'India ma soltanto fino all'Etiopia [era un millantatore oppure l’equivoco è frutto di una involontaria cattiva interpretazione? Non lo sapremo mai…].

Tuttavia, anche se fosse stato solo fino all’Etiopia avrebbe dovuto notare la variazione di altezza delle stelle fisse in conseguenza della sfericità della Terra.

Perchè allora trascurò quest’ evidenza sperimentale ?

Era forse così convinto che la descrizione biblica dell' Arca dell’ alleanza [cui tanto assomiglia il suo “bauletto da viaggio”] dovesse essere intesa anche come rappresentazione dell’ intero universo?

Comunque siano andate le cose il modello di γνώμωνCosma non ha avuto una grande rilevanza [chi ne ha mai sentito parlare?]

Nè pare che si siano espressi in molti a sostegno di una Terra piatta.

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