Le Investigazioni Scientifiche
La fisica applicata alle indagini…
Stefano Covino
INAF / Osservatorio Astronomico di Brera
In Italia si tratta di una disciplina relativamente giovane, ma nei paesi anglosassoni ha ormai una lunga tradizione.
Sia I Carabinieri che la Polizia di Stato hanno i loro reparti specializzati nel dare supporto scientifico alle operazioni di polizia giudiziaria.
Anche se poi si scopre che già nel 1902 in Italia si parlava di Polizia Scientifica…
E naturalmente anche il cinema e la televisione hanno molto contribuito alla notorietà di questi reparti e alle loro modalità operative…
Naturalmente la realtà è ben diversa dalla scena di un telefilm, senza dubbio molto meno “movimentata”.
E’ comunque vero che l’affrontare la scena del crimine con metodologie scientifiche può fornire preziose informazioni per il percorso investigativo.
Il primo punto fondamentale, che per altro riguarda qualunque forma di investigazione, consiste nel “congelamento” della scena del crimine
Successivamente, è il momento di compiere i rilievi opportuni, ovvero la ricerca di informazioni di ogni genere che possano dare informazioni sullo svolgimento degli eventi.
Possiamo avere rilievi planimetrici, fotografici, sulla persona…
Tutta una tipologia particolare di analisi è richiesta dalle tracce ematiche, spesso in scenari raccapriccianti.
Essenzialmente è necessario poter rispondere, fra le altre, alle seguenti domande:
1. è sangue?
2. è umano?
3. di che gruppo è?
4. quanto vecchia è la macchia?
Un punto chiave è costituito dallo studio della morfologia delle macchie ematiche
1. gocciolatura e colatura;
2. gore e pozze;
3. spruzzi e schizzi;
4. tracce da trasferimento.
La forma e la distribuzione nell’ambiente di macchie di sangue dipendono da molto fattori, come velocità, origine, quantità, angolo di impatto sulla superficie e caratteristiche delle stesse.
caduta su un piano orizzontale da altezze sempre maggiori
caduta in movimento lento
caduta in movimento veloce
Naturalmente non sempre le macchie di sangue sono immediatamente visibili ed è necessario metterle in evidenza con tecniche specifiche.
Anche se argomento classico delle investigazioni, la ricerca delle impronte digitali è sempre un punto fondamentale delle attività di rilievo.
cartellino segnaletico
varie tipologie d’impronte
In Italia esiste un sistema
automatizzato di
identificazione delle impronte (AFIS) che permette la verifica per via telematica l’esistenza (e se disponibile l’identità) di un’impronta nell’archivio.
Uno dei protagonisti più “classici” della scena del crimine, e delle indagini successive, è il medico legale.
Interviene, naturalmente, in tutti quei casi in cui occorre un parere medico per identificare le cause di morte, la natura delle ferite, ecc.
Si tratta senza dubbio di competenze di natura scientifica, che, tuttavia, esulano, almeno in parte, dagli argomenti che vogliamo trattare.
Anche in questo caso, comunque, si tratta di personaggi ampiamente sfruttati dal cinema e dalla televisione!
Una tematica inevitabilmente più moderna riguarda invece l’aspetto, variegato, delle investigazioni scientifiche ad argomento informatico.
Si passa da questioni suggestive come l’analisi del traffico di rete a tematiche, almeno, in apparenza più banali come la lettura delle memorie di telefoni cellulari.
Per esempio:
1. Memorie digitali e computer 2. Telefoni cellulari
3. Internet e reti di computer 4. Carte di credito e bancomat 5. Sistemi elettronici speciali
Per esempio:
Per le memorie di massa:
Recupero di file, recupero di aree dati, password cracking di documenti cifrati, ricostruzione di tracce di navigazione in Internet/Intranet, analisi di posta elettronica, individuazione di documenti contraffatti, controllo di autenticità del software.
Per i telefoni cellulari:
Estrazione dati di identificazione, analisi tracce traffico dati, estrazione di contatti in rubrica, estrazione di messaggi SMS e MMS, estrazione di contenuti multimediali, estrazione di dati raccolti da ricevitori GPS.
Per carte di credito, ecc.:
Analisi delle tracce ISO 7813 e ISO 4909, estrazione dati di bande magnetiche, individuazioni delle manomissioni sui POS, accertamenti bancari su carte di credito, analisi tecnica hardware/software sugli apparecchi di skimmer.
Per internet:
Individuazione di siti internet dal contenuto illecito, tracciamento on-line di indirizzi IP, analisi di materiali scambiati con file-sharing, analisi di sistemi di messaggistica on-line.
Un’altra tecnica moderna che è diventata quasi un modo di dire è il riconoscimento tramite analisi del DNA. In termini anglosassoni: DNA fingerprinting.
La tecnica si basa sul fatto che la molecola del DNA possiede caratteristiche che consentono di differenziare i diversi individui.
Queste differenze vengono utilizzate per studi che trovano sviluppo in diversi ambiti: forense, medico, evoluzionistico ecc.
In campo forense la tecnica del DNA fingerprinting vede chiaramente utilizzo immediato nelle indagini della polizia scientifica.
Che cosa è il DNA?
L'acido desossiribonucleico o deossiribonucleico (DNA) è un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli organismi viventi.
Dal punto di vista chimico, il DNA è un polimero organico costituito da monomeri chiamati nucleotidi. Tutti i nucleotidi sono costituiti da tre componenti fondamentali: un gruppo fosfato, il deossiribosio (zucchero pentoso) e una base azotata che si lega al deossiribosio con legame N- glicosidico. Quattro sono le basi azotate che possono essere utilizzate nella formazione dei nucleotidi da incorporare nella molecola di DNA:
adenina, guanina, citosina e timina.
Il DNA è il costituente dei cromosomi che risiedono nel nucleo delle cellule.
La tecnica per confrontare due sequenze di DNA, e quindi riconoscerle come uguali o meno, è ormai relativamente standardizzata.
Sintetizzando al massimo, ci sono alcune fasi fondamentali:
1. Isolamento del DNA
2. Digestione, dimensionamento e ordinamento 3. Colorazione
4. Definizione dell’impronta
Le
“impronte”!
Chi di noi non ha mai sentito parlare del “guanto di paraffina”?
Si trattava di una tecnica per determinare se un individuo avesse, nelle poche ore precedenti l’analisi, sparato con un’arma da fuoco.
Oggigiorno si compiono ancora questo genere di analisi, ma con tecniche ben più sofisticate ed affidabili.
Il tutto consiste nel cercare sugli abiti, la pelle, i capelli, ecc. del sospettato tracce dei residui della detonazione legata all’esplosione di colpi d’arma da fuoco, e richiede due passaggi:
1. Prelievo di campioni.
2. Ricerca tramite microscopia elettronica dei residui stessi.
Tutto, essenzialmente, consiste nell’identificare nei campioni la presenza di sferule di piombo, antimonio e bario.
Si tratta, infatti, di una caratteristica specifica delle esplosioni di arma da fuoco.
Guanti in lattice Busta vuota
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Di fatto, quando si spara, si viene inondati dai residui della detonazione.
Ad onor del vero ci sarebbero anche molti altri settori degni di nota delle science fisiche applicate alle tecniche d’indagine.
Per esempio balistica,fonica e grafica,scienze dei materiali,ecc.
Un tema interessante è quello degli indici biometrici: Termografia del volto
Iride
Retina
Voce
Il problema degli indici biometrici è la loro possibile variabilità nel tempo.
FIRMA
VOLTO
IMPRONTA
RACIS dei Carabinieri
http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Oggi/RACIS/
La “scientifica” della Polizia di Stato
http://www.poliziadistato.it/pds/chisiamo/territorio/reparti/scientifica/sci entifica.htm
Sito del Capitano CC Matteucci http://www.matteucci.it
Sulla dinamica delle macchie di sangue
http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/polizia_scientifica.shtml Documenti vari prodotti dal Col. M. Angioni (Univ. Aquila), Prof. A.
Prandone (Univ. Pavia), A. Paoloni (Fond. U. Bordoni).
L’Enciclopedia Libera http://it.wikipedia.org