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Ambiente ed energia, tutte le contraddizioni dell'era del petrolio [file.pdf]

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Cultura – Pag. 49 14 aprile 2013

SARDEGNA RICERCHE:MARIO TOZZI OSPITE A CAGLIARI

Ambiente ed energia: tutte le contraddizioni dell’era del petrolio

«L’energia? Costa troppo poco!»

Sceglie di spiazzare il pubblico, Mario Tozzi, venerdì sera, aprendo il convegno “Il futuro dell’energia”, organizzato da Sardegna Ricerche a Cagliari. Ma lo smarrimento dura poco:

«Provate a tradurre i vostri consumi in forza muscolare umana. Nelle vostre case servirebbero 30 persone, negli Usa anche 100. Costerebbe molto di più di quanto paghiamo elettricità e gas ogni bimestre. Tutto sommato la paghiamo meno di quanto dovremmo, l’energia, specie nella sua forma più pregiata: quella elettrica».

Mario Tozzi ha dialogato per quasi due ore con il giornalista scientifico Mauro Scanu, esaminando senza peli sulla lingua le contraddizioni dell’era del petrolio: «Nel prezzo di un litro di benzina mancano del tutto i costi per ripulire l’ambiente e per curare le malattie provocate dai gas di scarico: i combustibili fossili non si fanno carico dei costi sociali. Il problema è che, eccettuata la guerra, non esiste forma di guadagno più redditizia, e inquinante, del petrolio. Per non parlare del nucleare: non sapremo mai i costi delle centrali atomiche, anche perché nessuno ha risolto il problema delle scorie».

Definito cosa intendiamo per energie rinnovabili - non dipendono da un combustibile, sono perenni e non inquinano - Tozzi ha poi passato in rassegna le fonti: eolica, fotovoltaica, geotermica, idroelettrica, solare a concentrazione e termosolare. E i biocarburanti? «Il problema delle biomasse è, come per le rinnovabili propriamente dette, non sottrarre territorio all’agricoltura».

A Mario Tozzi, geologo del CNR e brillante divulgatore scientifico – che da qualche anno non usa più l’automobile – abbiamo chiesto qual è il futuro dell’energia. «La situazione sembra stagnante, ma in realtà non è così. Siamo in un’era di transizione. La storia dell’energia è fatta di fonti che hanno sostituito le precedenti perché più pratiche o più economiche. Prima c’erano i muscoli, poi il fuoco da legno, poi il carbone, infine il petrolio. Ora toccherà alle fonti rinnovabili e all’idrogeno, come vettore energetico, compiere la svolta decisiva. Mi chiedo quanto ancora sopporteremo lo scempio alla salute e all’ambiente di continuare a consumare petrolio. Ma ora c’è la crisi economica che impone una riduzione dei consumi: la transizione è iniziata con il miglioramento dell’efficienza e la riduzione degli sprechi».

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Cultura – Pag. 49 14 aprile 2013

Ma che cosa significa concretamente investire nel cambiamento? «Dato che i soldi son pochi bisogna toglierli da un’altra parte. Per esempio dagli assurdi programmi di trivellazione, che a quanto so minacciano anche la Sardegna. Non possiamo continuare a investire sul vecchio. Io punterei sulle rinnovabili a taglia ridotta, casa per casa, condominio per condominio».

La conferenza era il primo appuntamento di una rassegna finanziata dall’assessorato regionale alla Programmazione, che comprende sette incontri tra il THotel e la Mem, fino al 15 giugno. Le prossime conferenze: il 16 Maggio (“C’è ancora bisogno dei vaccini?”, con Rino Rappuoli, intervistato da Elisabetta Tola) e l’8 Giugno (“I cacciatori del bosone di Higgs”, con Guido Tonelli che dialoga con Nicola Nosengo).

Andrea Mameli

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