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Mister Vitaminic a caccia di nuove imprese [file.pdf]

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Economia e Finanza – Pag. 13 27 settembre 2008

IERI L'INCONTRO TRA AZIENDE SARDE E UN GRUPPO DI FINANZIATORI TRA CUI GIANLUCA DETTORI (FIRST GENERATION)

Mister Vitaminic a caccia di nuove imprese

Senza finanza, un'idea innovativa non decolla. Ecco perché ieri, nel Parco tecnologico di Pula, 32 aziende sarde - nate grazie a 4 bandi regionali pubblicati fra il 2007 e 2008 - hanno incontrato alcuni venture capitalist (operatori specializzati nell'investimento in capitale di rischio). Tra questi anche Gianluca Dettori, conosciuto per aver creato in passato Vitaminic, tra le prime aziende a investire nella musica sul web.

L'obiettivo è chiaro: trovare nuove opportunità di business.

IL MECCANISMO Il venture capitalist è un investitore interessato a entrare nella compagine societaria di un'azienda molto promettente (e quindi remunerativa). «Il convegno», dice Giuseppe Serra, manager di Sardegna Ricerche e responsabile del progetto “Creazione imprese innovative”, «è stato un successo: abbiamo riscontrato grande interesse verso realtà imprenditoriali ancora allo stato embrionale (start-up)».

I BANDI Le risorse messe in campo dalla Regione sono state pari a 3,8 milioni di euro.

Su 193 domande, però, solo il 20% (32 società) si è trasformato in un'attività imprenditoriale. «C'è stata una grande selezione», continua Serra, «i contributi sono stati dirottati soltanto su progetti fortemente innovativi». I finanziamenti sono stati erogati a professori, ricercatori, personale tecnico delle università sarde, degli enti di ricerca pubblici e delle altre organizzazioni di ricerca senza scopo di lucro con sede nell'isola. Una parte dei soldi è stata riservata anche agli spin-off (società nate sempre in un contesto universitario), già costituiti in impresa da non più di 24 mesi.

GLI INVESTITORI Le 32 aziende, dunque, hanno potuto parlare di sé. Ma non sarà facile ottenere i finanziamenti adeguati. «In una fase di crisi economica», prosegue Giuseppe Serra, «gli investitori stanno molto attenti, scegliendo solamente chi è in grado di moltiplicare in pochi anni un fatturato da almeno 2 milioni di euro. Per le imprese con un volume d'affari minore», sottolinea il manager di Sardegna Ricerche, «entrano in azione i business angels, operatori che guardano ad aziende con fatturati fra i 200 e 500 mila euro». Ieri, a valutare le capacità delle 32 imprese sarde, c'erano sette investitori:

Luigi Amati per Zernike Meta Venture, Stefano Peroncini per Quantica Sgr, Lorenzo Franchini per Italian Angels for Growth, Gianluca Dettori per First Generation, Tommaso Marzotto Caotorta per Iban, Ermanno Bonifazi per Techgenia e Davide Lapomarda per Raysolar.

Lanfranco Olivieri

Riferimenti

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