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Sardegna – Pag. 6 10 marzo 2008

La Maddalena, mille studenti per il G8 della Matematica

IN ATTESA DEI GRANDI DELLA TERRA LARCIPELAGO HA OSPITATO GLI ALUNNI E GLI INSEGNANTI DI OTTO SCUOLE PER UNA FULL IMMERSION SULLA SCIENZA

Aspettando il G8 dei Grandi della Terra, La Maddalena si allena col G8 della Scienza. Anzi, della Matematica e delle tre S (Scuola, Scienza, Società). Niente capi di Stato nè ministri degli Esteri ma mille studenti e insegnanti dell’alta Gallura, G8 di otto scuole fra l’Isola di Santo Stefano, Palau, Olbia e Tempio, il Nautico, i licei scientifici

“Alberti” di Cagliari, Arzachena e Lodi. E poi le università di Cagliari, i Politecnici di Torino e Milano, i ricercatori del Crs4 di Sardegna Ricerche a Pula. Ascoltano 130 allievi della Marina militare. Tre giorni tuttoscienza, power point e slide, bit e pixel, diagrammi e mille equazioni in un crescendo di alleluja verso la trigonometria, seni e cotangenti, Pitagora e Galileo. Senza noia. Con professori che sanno comunicare, con alunni che applaudono a scena aperta quando si invoca “la fine dell’ignoranza scientifica che condanna l’Italia agli ultimi posti nel mondo”. Perché «la matematica è viva e giovane», perché «senza matematica non avremmo né l’elettrocardiogramma né il computer, non saremmo andati sulla luna o non solcheremmo gli Oceani in barche a vela». Non si parla per caso della matematica del jazz o del jazz della matematica? Paolo Fresu è o no anche un genio dei numeri? «Non avremmo i telefonini per i nostri sms d’amore o per scopiazzare i compiti», dicono divertiti tre studenti del Tecnico intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Perché, piaccia o non piaccia ai (tanti) italici somari delle discipline scientifiche, «la matematica è fantasia, anzi creatività». Con i modelli matematici possiamo parlare dei terremoti che sconvolgono il Giappone e del Dna studiato in Ogliastra per capire la longevità sotto il Gennargentu. L’economia? «È sedotta dai numeri», suole ripetere il premio Nobel Amartya Sen che da giovedì parteciperà a Roma, Parco della musica, al Festival della Matematica («Regina delle scienze e delle arti») con Umberto Eco e Hans Magnus Enzensberger. Insomma, la Matematica vuole la sua rivincita. Non avviene per la prima volta. Si è conclusa infatti avant’ieri l’edizione numero 4 del convegno che inneggia alle discipline scientifiche.

Sponsorizzato da due maddalenini eccellenti: il matematico Sebastiano Seatzu (ordinario di Analisi numerica al dipartimento di matematica, facoltà di Ingegneria, Cagliari) e il virologo Paolo La Colla (uno dei ricercatori più impegnati per combattere l’epatite C e l’Alzheimer). Tutto nasce da incontri con insegnanti: fare qualcosa per animare un arcipelago tanto quieto d’inverno quanto caotico d’estate. Uno dei capifila è Luciano

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Sardegna – Pag. 6 10 marzo 2008

Mannoni, professore di matematica al Nautico “Domenico Millelire”, laureato in Statistica a Padova. Con lui Lidia Gesualdi e Daniela Tobbìa del liceo classico “Giuseppe Garibaldi”

(dove insegnano materie scientifiche) e Paola Cutroneo del Tecnico di Palau. Spiega Mannoni: «Volevamo animare il territorio con dibattiti che suscitassero l’interesse degli scienziati ma anche degli studenti. La formula suggerita da Seatzu e La Colla è stata azzeccata anche per l’edizione di quest’anno». Aggiunge Mannoni: «Stiamo ritrovando l’orgoglio, il piacere di essere insegnanti di matematica». Basta vedere quasi con incredulità - al teatro “Primo Longobardo” della Maddalena e al Commerciale di Palau - mille studenti scrupolosi nel prendere appunti e nel fare domande. A Palau (preside Guido Baffigo) uno sguardo alle pareti dell’aula magna fa capire che la scuola è viva anche in altri momenti. Seminari sui “Nuovi alfabeti per il lavoro” e giù titoli sull’inglese, sull’informatica, sul bilancio delle competenze. Oppure “Gallura e oltre” per parlare, tra i banchi di scuola, di corsi di vela, gastronomia, difesa ambientale, a nuova cittadinanza europea. Oppure della realizzazione di audiovisivi (”Largo e pianissimo sempre”). Sale sul palco del teatro vistamare il professor Seatzu. Giovane, 66enne, «nato a Monti ma dall’età di tre anni alla Maddalena». Dice che oggi il mondo vive di tecnologia per cui «è folle non dedicare gli studi e gli approfondimenti alla tecnologia». Gli chiedono se gli insegnanti di matematica, o delle materie scientifiche in genere, sanno insegnare.

«Sinceramente no, non in modo adeguato, spesso nei giovani si assiste a un atteggiamento di rifiuto. Questi nostri convegni vogliono far capire a tutti che va superato il digital divide esistente nelle discipline scientifiche tra noi e gli altri Paesi, non solo europei. È un obiettivo urgente, strategico». Applausi. Lectiones di alto livello, tutte spiegate con linguaggio accessibile. Gianluca Alimenti, studi a Chicago, ricercatore dell’Istituto di fisica nucleare e al Cern di Ginevra, docente all’università di Milano, parla di fonti rinnovabili: energia solare, eolico, biomasse, fotovoltaico, geotermia, idroelettricità, i neutrini solari studiati nel Gran Sasso. Un geologo di Cagliari, Franco Tocco, elogia la Sardegna delle pietre, da quelle usate per i dolmen e i menhir ai marmi e i graniti impiegati in edilizia. Alberto Martini (università di Cagliari) rimarca l’importanza dell’ambiente, racconta delle ricerche fatte dal Cile alla Tunisia, dell’uso dei satelliti.

«Tutto è scienza, tutto è matematica». Domande degli studenti, moderatore Paolo Randaccio. Si riprende con altri tre docenti di Cagliari: Giovanni Biggio (”sostanze d’abuso e psicopatologia”), Alessandra Carucci (”come trattare le acque reflue”), Elena Tamburini (”il ruolo dei microrganismi nel risanamento ambientale”. Dalla Maddalena in traghetto a Palau. A sentire Marino Marrocu, del Crs4. Parla dell’utilizzo degli strumenti informatici per le previsioni meteorologiche. Ricorda la nevicata a Cagliari del 1985 («fu come una piccola glaciazione»). Fabio Tocco chiede qual è il modello meteo più credibile.

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Sardegna – Pag. 6 10 marzo 2008

Marrocu lo affida ai satelliti e cita Luca Mercalli, quello di “Che tempo che fa” di Fabio Fazio. Il barometro di Torricelli, le scoperte di Bjerknes e di Richardson a Cambridge.

Marrocu chiede: «Vi state annoiando?». No, rispondono in coro. Seatzu: «La scienza è anche fatica, per sapere un po’ di impegno dici vuole». Altri applausi. C’è poi una lectio chiusa da un’autentica standing ovation per Patricia Rodriguez Tomè, Crs4 di Pula, argentina di origine galiziane, globetrotter per laboratori scientifici nel mondo. Inizia la carriera leggendo un libro di sismologia («volevo capire perché la terra trema, trovare il colpevole e il movente, e così salvare vite umane»). Odiava la biologia e si ritrova con i libri di matematica, va in Giappone, studia il grande terremoto di Tokyo del 1923, parla di Hiroshima e del Fuji-Yama, analizza i vulcani («anche quelli in silenzio, perché prima o poi parlano, eccome») e i sistemi antisismici. «Tutti gli studi - sul sangue o sui tessuti poco importa - erano basati sui calcoli matematici». Dai terremoti passa alla genetica. Si imbatte («privilegio raro») in due Nobel per la medicina, Jean Dausset (1980) e sir John Sulston (2002). «Capisco che il cervello fa muovere i piedi e la testa, occorrono i calcoli matematici, le scienze computazionali. E mi rendo conto che i diagrammi dei sismografi si basano sulle stesse regole dei marcatori del Dna e così posso capire il genoma umano». Silenzio religioso, la cadenza italo-sardo-franco-spagnola rende Patricia piacevole da ascoltare, è una campionessa di buona comunicazione. Lavora nel Regno Unito all’Ebi, European Bioinformatics Institute dove c’erano ricercatori di 26 diverse nazionalità, poi, in Svizzera «per studiare la proteomica». Legge di un bando a Sardegna Ricerche. «Lavoro felice a Pula, nel verde, col sole, i cervi nel parco e con laboratori attrezzati. Mi occupo di bioinformatica, quando ho iniziato all’università non esisteva, bisogna conoscere le scienze, affidarsi ai numeri, ai calcoli». Applausi a scena aperta, domande e risposte sui sistemi antisismici nei grattacieli e sul numero delle proteine, brava Patricia, olè. Chiusura in bellezza. Claudio Canuto del Politecnico di Torino incanta tutti sul tema: “Dalla matematica dell’ingegneria all’ingegneria matematica”. Dice che «la matematica è il linguaggio della scienza» e che «la matematica concorre a definire modelli che simulano il comportamento dei sistemi ingegneristici complessi». Beniamino Moro (università di Cagliari) parla dell’uso della matematica in economia, si sofferma sui non semplici concetti di ottimizzazione statica e dinamica, cita Lagrange e Khun-Tucker.

Chiude in bellezza Antonio Cao, una delle poche eccellenze dell’ateneo cagliaritano, direttore dell’Istituto di neurogenetica del Cnr, studioso fra i massimi al mondo delle beta thalassemie, membro dell’American Society of Human Geneticis e della New York Academy of Science. Parla del plasmodium falciparum, dice che «oggi, come causa della malattia si conoscono più di duecento mutazioni diverse del Dna». E chiude annunciando i tentativi di terapia genica con gli studi fatti «in Sardegna e confrontati col mondo».

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Sardegna – Pag. 6 10 marzo 2008

Applausi. Gli studenti della Maddalena e Tempio, Olbia e Cagliari, Palau e Lodi, Arzachena e Santa Teresa sono felici. “Tre giorni di conoscenza, di vera scuola” dice la professoressa di Lettere Lina Crobu (Palau). Serena Tacchini (Tempio): «Tre giorni utili».

Marianna Dralle, liceo classico: «Avevo fatto una ricerca sulla beta talassemia, il professor Cao ci ha aperto gli occhi». Miriamo Manchia e Sabrina Piras, liceo sociopsicopedagogico: «Felici, questa è vera scuola». Stracontenti due del Nautico, Giulio Cabras e Andrea Scolafurru: «Abbiamo capito tante cose, di come avviene per esempio la deformazione dei metalli». Neanche uno scontento? Sì, Brenda Terrazzuni («a me la matematica non piace, ma l’iniziativa è ottima»). Gongolano Valentina Are, la preside di Olbia Elisa Mantovani, laureata in Fisica: «Ho amato di nuovo la mia vecchia passione, la matematica e la fisica». Mannoni, Gesualdi, Tobbìa e Cutroneo portano Seatzu sugli allori. Lina Crobu: «Questa tre giorni ha messo in contatto la scuola con la realtà e le tecnologie». Appuntamento alla quinta edizione. Sarà il Festival delle Scienze a La Maddalena. Nell’anno del G8.

Giacomo Mameli

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