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Academic year: 2022

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MOZIONE

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OGGETTO: Regolamento sull’Arredo Urbano del Comune di San Gimignano con particolare riferimento al Centro Storico, interno del perimetro Unesco.

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IL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN GIMIGNANO

Considerato che il Centro Storico di San Gimignano è, ad oggi, da una parte un quartiere del Capoluogo (con i suoi oltre mille abitanti ed i suoi servizi pubblici e privati) che comprende anche Belvedere, Santa Chiara e Santa Lucia collegato, grazie agli attuali mezzi di trasporto e di comunicazione, con le altre cinque frazioni del territorio, dall’altra è diventato luogo di lavoro di molte attività turistico-commerciali che si sono progressivamente sviluppate dagli anni ’60 del secolo scorso, fino alle notevoli dimensioni attuali creando opportunità di impresa, di reddito e di occupazione. Il Centro Storico di San Gimignano è soprattutto un patrimonio culturale inestimabile per il suo valore storico, urbanistico-architettonico, artistico e, non ultimo, per la sua straordinaria bellezza. Non a caso è patrimonio culturale dell’Umanità per l’Unesco;

Considerato che siamo di fronte ad un ‘bene prezioso’ da conservare e valorizzare con attenzione e, contemporaneamente, ad un luogo dove vivere, dove lavorare e realizzare un’esperienza di conoscenza;

Considerato che è impegno molto complesso quello di riuscire a tenere insieme tutti i desideri diversi, gli interessi diversi, tutte le diverse esigenze e minimizzare gli effetti collaterali a volte indesiderati. In particolare la tutela del patrimonio storico-culturale e artistico, della bellezza del luogo, così come del paesaggio nel caso della campagna, può entrare in contraddizione con le esigenze della vita quotidiana e soprattutto con le esigenze dell’intensa attività turistico- commerciale che si è creata e che costituisce una fondamentale fonte di benessere e di occupazione per larga parte della popolazione sangimignanese;

Considerato dunque che, nelle scelte di governo locale di questo straordinario patrimonio, si tratta di riuscire a far vivere e convivere gli abitanti residenti nel Centro Storico, tutti i Sangimignanesi che lo sentono proprio, gli operatori economici che vi lavorano, i milioni di turisti che ogni anno realizzano il desiderio di visitare San Gimignano;

Valutato che negli anni passati le Amministrazioni comunali che si sono succedute hanno governato queste dinamiche, attraverso passaggi concertativi con le associazioni di categoria, con vari Regolamenti sull’arredo urbano, riuscendo sostanzialmente a conciliare le necessità della tutela e lo sviluppo delle attività economiche;

Valutato che proprio per questo, ad oggi, il nostro Centro Storico ed il suo perimetro Unesco non hanno assunto le caratteristiche di ‘città-mercato’, di ‘città-museo’ o di ‘città-supermercato a cielo aperto’, ma hanno mantenuto un sostanziale ordine nell’occupazione dei suoli pubblici e nell’esposizione di varie tipologie merceologiche sulle facciate degli edifici, garantendo la fruizione del bene pubblico, trovando un equilibrio tra tutti i diversi i diversi portatori di interessi diversi in una cornice regolamentare adeguata e mantenendo il Centro storico un luogo vivo e vissuto proprio perché fruibile e fruito da tutti questi soggetti;

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Ricordato che l’attuale Regolamento per l’occupazione degli spazi pubblici è del 2001, poi rivisto negli anni successivi con singole e puntuali modifiche;

Ricordato anche che in precedenza al Regolamento vigente esistevano delibere che disciplinavano l’occupazione degli spazi pubblici risalenti almeno agli anni ’80;

Considerato che un aggiornamento del Regolamento vigente era già tra gli obiettivi della Amministrazione comunale, in virtù del fatto che, come è naturale, i tempi cambiano, cambiano le leggi e le normative, cambia il gusto delle persone, cambia il modo di vivere e il modo di far turismo e lo stesso commercio;

Preso atto che il percorso avviato dall’Amministrazione ha subito una accelerazione improvvisa a seguito di un contenzioso tra privati e di un conseguente approfondimento giuridico in merito al ruolo autorizzativo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo in materia di arredo urbano e di suolo pubblico, determinando così una revisione della disciplina oggi vigente e fortemente orientata dalla stessa Soprintendenza;

Considerato che in particolare su alcuni punti del nuovo Regolamento così definito si fa accenno alla presenza del vincolo monumentale come possibile elemento di diversa valutazione anche a parità di stessa tipologia di articolo esposto;

Valutato che tale scelta della Soprintendenza risulterebbe fortemente discriminatoria e penalizzante per il tessuto economico cittadino, non tenendo minimamente conto delle scelte di amministrazione fatte in tutti questi anni per far convivere e conciliare la tutela del bene pubblico con lo sviluppo delle attività economiche, evitando l’impoverimento della vita e dell’impresa all’interno del centro storico e che invece con tale differenziazione sia andrebbe, da un lato, a colpire quelle tipologie di attività che più di altre hanno bisogno di uno spazio esterno per l’esposizione, per quanto minimo e regolato, dall’altro si introdurrebbe il serio rischio di una contrazione delle attività economiche nel centro storico che, per la dinamica degli affitti e dei più che possibili minori introiti, potrebbe portare alla chiusura delle stesse, ottenendo esattamente il contrario di quanto perseguito con fatica in questi anni e ricordato in premessa. Cioè quello di non avere una ‘città museo’, ma un Centro Storico in cui poter vivere ma anche lavorare;

Preso atto anche delle comprensibili proteste del mondo economico sangimignanese, che non chiede minori vincoli ma la possibilità di lavorare in un quadro di regole certe per tutti in coerenza con gli obiettivi fin qui perseguiti dall’Amministrazione comunale;

Ritenuto che, pur spettando in materia l’ultima parola alla competente Soprintendenza sia giusto e corretto, in coerenza con la cultura sviluppata in materia dalla Città di San Gimignano in tutti questi anni, dotare comunque il nostro Comune comunque di un Regolamento sull’Arredo urbano e l’occupazione di suolo pubblico così da dare indirizzi, per quanto fortemente orientati dalla stessa Soprintendenza, a tutela del nostro patrimonio e per consentire di far lavorare nel Centro Storico, aiutando per quanto possibile le attività economiche e gli operatori ad orientarsi nelle loro scelte e nei loro investimenti;

Ritenuto infine che sarebbe stato opportuno lasciare almeno un periodo transitorio per adeguarsi al nuovo Regolamento, così da dare tempo all’Amministrazione e alle attività economiche di adeguarsi gradualmente agli impatti delle novità introdotte dalla Soprintendenza e non gravare economicamente ed in un tempo così ristretto sulle attività, che si troveranno sicuramente a dover fronteggiare nuove spese in virtù del nuovo Regolamento;

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TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN GIMIGNANO

Impegna

Il Sindaco e la Giunta Comunale

- a continuare a rappresentare nel rapporto con la Soprintendenza la forte contrarietà del Consiglio Comunale ad alcune scelte della Soprintendenza, invitandola nei processi autorizzativi a non valutare come dannoso o lesivo della tutela del bene pubblico il posizionamento, secondo le caratteristiche definite dallo stesso organo di tutela, di espositori sulle facciate con vincolo monumentale trattandosi di esposizioni comunque temporanee e quotidianamente rimovibili, evitando così eventuali discriminazioni tra attività economiche, così come nei fatti non è mai stato nei regolamenti del Comune di San Gimignano;

- ad ottenere dalla Soprintendenza la massima collaborazione e la garanzia della certezza dei tempi nella valutazione della moltitudine di nuove autorizzazioni che, in virtù della formulazione del nuovo Regolamento, giungeranno inevitabilmente alla Soprintendenza stessa.

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