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I Patologie IgG4-correlate: sono “nuove” malattie?

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Academic year: 2022

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r a s s e g n a

44 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXI numero 4 - 20 maggio 2014

I

l virgolettato è d’obbligo, in quan- to il carattere emergente non andrebbe assegnato alla patolo- gia in sé quanto alla definizione dei meccanismi ad essa sottesi. Si trat- ta di disordini potenzialmente multi- organo caratterizzati, nella maggior parte dei casi, da elevate concentra- zioni di IgG4 nel siero. Definite co- me tale in Giappone a cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni di questo se- colo, a posteriori si è scoperta la tracciabilità delle malattie già nella letteratura scientifica del 1800, an- che se, all’epoca, si trattava di se- gnalazioni di patologie credute una diversa dall’altra.

La malattia è caratterizzata da infiltra- zione polidistrettuale di plasmacellu- le secernenti la sottoclasse IgG-4.

Le possibili espressioni cliniche della sindrome includono: pancreatite au- toimmune, nefrite tubulo-interstizia- le, fibrosi retroperitoneale, prostatite, ipofisite e tiroidite di Riedel. L’ipo- complementemia viene riscontrata nel 30% dei casi e gli ANA risultano presenti nel 15% dei pazienti, men- tre negativi risultano gli anti Ro-SSA e gli anti Ro-SSB, che caratterizzano invece la sindrome di Sjögren.

L’incidenza della sindrome, secon- do i dati epidemiologici giapponesi, è di 2.63-10.2/milione di abitanti.

Le manifestazioni cliniche sono in

funzione del fatto che la malattia può coinvolgere uno o più organi. Il pa- ziente spesso si presenta all’osser- vazione del medico per lo sviluppo ad andamento subacuto di una mas- sa in un organo (per esempio uno pseudotumore orbitale, una massa renale che può essere suggestiva della presenza di un carcinoma rena- le, una lesione polmonare nodulare) o per un diffuso aumento di dimen- sioni dell’organo. Nel 60-90% dei pazienti si osserva un coinvolgimen- to multidistrettuale. Riscontro comu- ne è anche una linfoadenopatia, mentre il 40% dei soggetti denuncia la presenza di asma o allergie.

I criteri riconosciuti per poter por- re diagnosi di “IgG4-related disea- se” sono:

1. aumento delle IgG-4 sieriche (>135 mg/dL);

2. infiltrazione tissutale di linfociti e plasmacellule IgG4+ (IgG4+/IgG plasmacellule >40%).

Le tecniche di imaging (CT, PET, risonanza magnetica) possono ve- nire in aiuto per una più accurata definizione diagnostica.

La diagnosi differenziale viene po- sta con la sarcoidosi, la malattia di Castleman, la granulomatosi di We- gener e le malattie linfomatose. La sindrome va sospettata in tutti i pazienti che presentano tumefazio-

ne simmetrica delle ghiandole sali- vari e/o lacrimali, pancreatite au- toimmune, fibrosi retroperitoneale e segni istopatologici di infiltrazione linfoplasmacellulare.

Trattamento

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Ad oggi le malattie IgG4-correlate sono prive di un trattamento che si possa definire ottimale. La letteratu- ra tuttavia fornisce dati consistenti circa l’efficacia dei glucocorticoidi:

entro poche settimane i pazienti mo- strano miglioramento sintomatico, riduzione delle masse o delle dimen- sioni degli organi interessati, miglio- ramento della funzionalità dei distret- ti coinvolti e, spesso, una riduzione dei livelli nel siero di IgG4. Sono però sempre possibili recidive, mentre sono state osservate percentuali di non-responder nei pazienti con avan- zate modificazioni in senso fibrotico.

Terapie sintomatiche per alleviare o controllare sintomi specifici apporta- no spesso benefici ai pazienti.

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Patologie IgG4-correlate:

sono “nuove” malattie?

Si tratta di disordini potenzialmente multiorgano, caratterizzati da elevati livelli di IgG4 nel siero e infiltrazione tissutale di linfociti e plasmacellule IgG4+

Elisabetta Torretta

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