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O Vitamina D: lettura ragionata della nota 96

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t e r a p i a

42 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 8 - 2019

O

gni anno in Italia si registrano oltre 230.000 fratture da fra- gilità molte delle quali provo- cano disabilità, perdita di autonomia e un aumento del rischio di mortalità.

Per questo motivo, ed in generale in considerazione dell’impatto che l’ipo- vitaminosi ha nel complesso quadro clinico delle malattie dell’osso la S.I.O.T (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), di cui si è appena concluso il 104° Congresso Nazionale a Roma, ha realizzato una lettura ra- gionata ed analitica della nota 96 Aifa, mettendone in evidenza alcuni aspet- ti positivi e le diverse aree grigie per cui sarà necessario attendere del tempo per poterne valutare il reale impatto sulla pratica clinica.

“La Nota 96 - spiega il Prof. Umberto Tarantino, Coordinatore della Com- missione Osteoporosi della S.I.O.T e Direttore Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia Fonda- zione Policlinico Tor Vergata - provve- derà a regolamentare la prescrizione nella popolazione adulta (età >18 anni) di colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio, calcifediolo con il chiaro obietti- vo di contenere la spesa a carico del Servizio sanitario nazionale. Questa posizione, comprensibile, deve essere letta, a nostro parere, non come un at- tacco alla terapia di supplementazione con Vitamina D, di cui infatti viene riba- dita e precisata l’utilità e l’efficacia, ma come un tentativo di razionalizzarne l’uso da parte dei medici.”

þ Categorie di pazienti

In sintesi, secondo S.I.O.T, che ha in- teso prendere posizione anche a se-

guito delle ultime recenti polemiche, la nota 96, con l’istituzione dei nuovi criteri di prescrizione della Vitamina D delinea, in pratica, tre categorie di pa- zienti distinte dalla necessità o meno di provvedere ad un preliminare esa- me della determinazione del livello di vitamina D prima di accedere al tratta- mento rimborsato da parte del Servi- zio sanitario nazionale (SSN).

“Per quanto riguarda la prima catego- ria di pazienti che vede l’identificazio- ne di coorti di popolazioni - continua il Prof. Tarantino - che riguardano perso- ne anziane istituzionalizzate, donne in gravidanza o in allattamento e in gene- rale le persone affette da osteoporosi e patologie ossee non candidate a te- rapia remineralizzante, il riconosci- mento di un automatismo della sup- plementazione di vitamina D è in prati- ca una conferma doverosa della sua efficacia ed un ottimo segnale. Que- ste persone sono tutte ad altissimo ri- schio di patologie da ipovitaminosi D ed il razionale scientifico che suggeri- sce la loro inclusione è robusto e stra- tificato nella letteratura scientifica. Per fare un esempio riferito anche solo al- le prime due popolazioni, è noto che gli anziani istituzionalizzati hanno un problema molto severo di malattia os- sea e che le donne in gravidanza o in allattamento possono avere problemi personali o addirittura trasmettere problemi al feto in seguito a frequenti fenomeni di ipovitaminosi D.”

Esiste poi una seconda “sottocatego- ria” di pazienti specificati nell’allegato della nota 96 (affetti da: insufficienza renale (eGFR<30 mmol/L), urolitiasi, ipercalcemia, sarcoidosi, neoplasie metastatiche, linfomi) per cui viene ga-

rantita la supplementazione rimborsata della Vitamina D, indipendentemente dalla valutazione del suo livello, ma la cui gestione della terapia viene deman- data alla valutazione dello specialista.

La terza ed ultima categoria si propone di chiarire le popolazioni che possono accedere alla terapia rimborsata, pre- via valutazione del livello di Vitamina D, ne definisce il valore di 25-OHD <20 ng/mL come soglia minima per acce- dere al trattamento e suggerisce gli schemi terapeutici da adottare.

“La soglia 25-OHD <20 ng/mL è un indicatore di sicura ipovitaminosi D - chiarisce Giovanni Iolascon, Profes- sore di Medicina Fisica e Riabilitazione presso la Seconda Università di Napoli e membro della Commissione Osteo- porosi S.I.O.T. Quindi, dal nostro punto di vista è più che corretto che tutte le persone che hanno tali bassi valori di dosaggio ematico possano avere ac- cesso alla terapia rimborsata. Va inve- ce sottolineato come nel tentativo di rendere più appropriata e adeguata la prescrizione di vitamina D, la subordi- nazione dell’accesso alla terapia alla determinazione dei livelli sierici potreb- be potenzialmente, nel medio-lungo periodo, aprire il fronte di un incremen- to della spesa del Ssn per gli esami di laboratorio necessari ad effettuare do- saggio della vitamina D. Per questo motivo riteniamo che sarà molto im- portante poter valutare nel tempo qua- le sarà il reale impatto clinico ed eco- nomico della nota 96 anche in consi- derazione delle precedenti indicazioni fornite dalla nota 79 che prevedono in pratica l’automatica associazione delle terapie per osteoporosi con supple- mentazione con vitamina D.

La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia ha evidenziato gli aspetti positivi e alcune criticità della nota Aifa 96: sarà necessario attendere per poterne valutare il reale impatto sulla pratica clinica

Vitamina D: lettura ragionata della nota 96

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