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CAPITOLO 6 VALORE PAESE – DIMORE: ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI POSSIBILI SVILUPPI FUTURI

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CAPITOLO 6

VALORE PAESE – DIMORE: ALCUNE

CONSIDERAZIONI SUI POSSIBILI SVILUPPI

FUTURI

Dopo aver messo in luce attraverso un’ampia panoramica, lo stato di salute del turismo culturale italiano e le sue eccezionali risorse relativamente alla ricchezza e al pregio del patrimonio storico – artistico, dopo aver rivolto l’attenzione agli esempi esistenti di valorizzazione del patrimonio costruito nell’ambito della ricettività sia in Italia con l’Albergo Diffuso, sia in Spagna con l’esempio dei Paradores de Turismo, dopo aver illustrato gli strumenti legislativi a disposizione per la valorizzazione degli immobili pubblici, è stata finalmente messa in luce la straordinaria opportunità che rappresenterebbe l’implementazione del progetto “Valore Paese – DIMORE” per raggiungere entrambi gli scopi: potenziare il turismo culturale italiano da una parte, valorizzare immobili pubblici di valore storico – artistico dismessi o sottoutilizzati dall’altra.

E’ naturale che le decisioni riguardanti l’operatività del network ricettivo saranno successive a quelle svolte finora, che hanno avuto invece carattere necessariamente preliminare: valutazioni e operazioni legate all’ambito squisitamente immobiliare e azioni attinenti la definizione di una cabina di regia a guida del progetto. Ma proprio in quanto prematura, la fase attuativa con le scelte che la informeranno, è anche quella che più si presta ora ad accogliere idee e suggerimenti che hanno come unica ambizione quella di offrire spunti di riflessione per le decisioni future dei soggetti che vi saranno preposti. Gli ambiti su cui vorrei offrire un contributo riguardano in particolare l’approfondimento del concetto di rete con l’ipotesi di sottoreti, la necessità di un marchio unico, l’attenzione speciale che spetta all’accessibilità delle strutture, e per concludere una riflessione sui canali di comunicazione del network.

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1 Il progetto Valore Paese

– DIMORE: rete e sottoreti

Presentando a larghe linee il progetto “Valore Paese – DIMORE” e i risultati attesi (Capitolo 4, par. 2), si è parlato delle operazioni di valorizzazione dei beni del demanio storico – artistico attualmente dismessi o sottoutilizzati, della dimensione nazionale che lo caratterizza, della cooperazione istituzionale e della coesione territoriale come presupposti indispensabili per la sua riuscita e del rafforzamento dell’offerta culturale che ne dovrebbe conseguire grazie ad una decisa spinta verso l’integrazione di arte e cultura nella direzione di uno sviluppo economico sostenibile. A monte di tutto è il concetto di rete, che abbiamo visto potersi applicare sia alle strutture ricettive da considerare ciascuna parte di un network, sia alle destinazioni che dovrebbero essere a loro volta sede di attività e di iniziative di supporto alle cosiddette “attività alternative di carattere culturale” che le strutture ricettive nate dall’attuazione del progetto “Valore Paese – DIMORE” dovranno erogare insieme ai servizi alberghieri tradizionali. Quindi da una parte rete di

strutture ricettive, dall’altra rete di destinazioni.

All’interno di una rete di strutture ricettive costituita da una così ampia varietà di tipologie architettoniche dislocate su quasi tutto il territorio nazionale, perché non valutare la possibilità di parlare anche di sottoreti per tipologia di offerta prevalente? Del resto, come abbiamo già visto, si tratta di una classificazione già sperimentata nell’ Albergo Diffuso.

Nella panoramica sul turismo culturale italiano fatta nell’ambito del capitolo 1, è stato messo in luce sulla base degli ultimi dati disponibili, che la principale motivazione della scelta delle nostre città d’arte come destinazione di vacanza, sia stato tanto per i turisti italiani quanto per quelli stranieri l’interesse suscitato dal pregio storico – artistico dei nostri monumenti, e che tra le attività svolte emergono sempre più prepotentemente quelle legate alle degustazioni dei prodotti tipici locali e la partecipazione ad eventi enogastronomici. Se a ciò si aggiunge la debolezza del nostro settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences, Exibitions) come denunciato dal Piano

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152 Strategico per lo sviluppo del Turismo che, nell’ambito dell’azione 33, indica altresì la necessità di definire Poli congressuali per la penetrazione del mercato internazionale, ecco emergere i tre ambiti in cui si potrebbero utilmente inserire delle “sottoreti della rete”: una sottorete di strutture caratterizzate da un’offerta culturale prevalentemente rivolta all’esaltazione del patrimonio storico – artistico, una sottorete di strutture caratterizzate prevalentemente da un’offerta orientata all’esaltazione delle tipicità enogastronomiche locali, e una sottorete di strutture specializzate nel settore MICE. Alcune informazioni utili per questo tipo di segmentazione possono derivare dalle indicazioni relative alla presenza di grandi attrattori turistico – culturali, di marchi di appartenenza della destinazione, e dalle indicazioni relative alla presenza di prodotti tipici, richieste già agli Enti interessati a partecipare al progetto in sede di candidatura degli immobili, e di cui in questo elaborato si è già trattato nel capitolo 4 parlando di analisi della destinazione.

A proposito di “attività alternative di tipo culturale” con riguardo in particolare alla sottorete la cui offerta culturale prevalente potrebbe essere identificata nella ricchezza del patrimonio artistico – monumentale, oltre a riduzioni sul biglietto di ingresso a specifici siti convenzionati e altri vantaggi volti ad agevolare la partecipazione attiva ad eventi e manifestazioni artistiche in genere da parte degli ospiti che alloggiano presso le strutture del nostro network ricettivo, un’iniziativa degna di nota che merita di essere menzionata per gli interessanti spunti che può offrire, è quella della catena di ostelli leader in Europa, Genetator Hostels. La catena è stata fondata nel 1995, e con strutture di proprietà localizzate nelle principali città europee quali sono Barcellona, Londra (da cui è partito il progetto), Berlino, Amburgo, Copenaghen, Dublino e Venezia, è una catena che cresce rapidamente e che nel 2014 prevede di aprire ulteriori due strutture da situare a Parigi e Roma1. Le caratteristiche che contraddistinguono il soggiorno presso un ostello della catena Generator sono l’eleganza, l’essere “social”, la modernità

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153 e al tempo stesso la convenienza2, requisito particolarmente richiesto da un’utenza giovane quale è quella che più di altre opta per una sistemazione in ostello. Ma la grande rivoluzione di Generator Hostels è quella di aver ripristinato il significato originario del termine “ostello” che, proveniente dal latino “Hospitellium” con cui si indicava non solo un posto dove far alloggiare temporaneamente gli “hospes” ossia i forestieri, bensì un posto dove si poteva abitare soggiornando a lungo3, allo stesso modo Generator attraverso gli ambienti e i servizi erogati cerca di creare un’atmosfera intima e di reciproco arricchimento tra chi eroga i sevizi e chi ne fruisce, tipico dei soggiorni “familiari”. L’ultima intraprendente iniziativa di Generator Hostel è rappresentata dal primo “Residency Program”4. “Residency Program” è un

programma creativo consistente nella trasformazione di alcuni locali degli ostelli in studi artistici al fine di incoraggiare e sostenere i migliori talenti artistici emergenti; in buona sostanza gli artisti, selezionati tramite regolare concorso pubblico e giudicati da una commissione qualificata, troveranno all’interno degli ostelli ambienti accuratamente adattati ad una nuova funzione, quella di “studi d’arte”, dove potranno svolgere il loro lavoro conferendo al tempo stesso un valore aggiunto in termini di creatività e dinamicità ai locali dell’ostello. Inoltre la presenza di artisti al lavoro costituisce un’esperienza emozionale originale per gli ospiti dell’ostello, o anche un vero e proprio servizio culturale. Ipotizzare un programma simile nell’ambito del progetto “Valore Paese – DIMORE” potrebbe rivelarsi un’opportunità eccezionale per imprimere da una parte un forte carattere distintivo ai servizi ricettivi delle DIMORE, dall’altra per sostenere la creatività dei migliori talenti emergenti italiani.

Inoltre per non perdere di vista la rete di strutture ricettive considerata nel suo complesso, un utile esempio di promo commercializzazione delle diverse tipologie di prodotti ricettivi, può essere considerato quello delle “Pousadas” portoghesi. 2 Cit. n.173. 3http://www.thetravelnews.it/2014/02/generatore-darte/ 4 Cit. n.175.

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154 Le “Pousadas” portoghesi sono, come anticipato, una rete di circa 40 strutture ricettive in origine a gestione completamente pubblica. Tuttavia dal 2003 il capitale dell’Enatur, la società dello Stato che gestisce le Pousadas, è stato privatizzato per il 49%, e la gestione delle Pousadas completamente ceduta ad una società privata tramite concorso: la società “Grupo Pestana”5

. Le “Pousadas” si presentano come una proposta ricettiva autenticamente portoghese per via dell’atmosfera sempre tipica in cui le strutture, diverse per tipologia, sono immerse. La distinzione in tipologie deriva dalla natura delle specifiche location in cui le Pousadas sono sorte: Pousadas storiche (si tratta di palazzi storici, conventi, monasteri ecc), Pousadas storico design (palazzi storici sottoposti però a pesanti interventi di restauro), Pousadas di charme (residenze di campagna tipiche, adattate alle specificità architettoniche regionali), e Pousadas Natura (costruzioni di campagna semplici e rustiche). Ebbene, nonostante la varietà di soluzioni ricettive serva a dare adeguata risposta a differenti necessità di alloggio con l’intenzione però di garantire sempre un contatto diretto e autentico con gli aspetti più tradizionali del luogo, la strategia di fondo sembra tuttavia quella di guardare alla rete nel suo complesso e non alle strutture singolarmente considerate, essendo state adottate strategie commerciali finalizzate a stimolare la vendita delle camere della rete e non solo della singola struttura; ne sono un esempio le “offerte speciali”. Per fare un esempio concreto che chiarisca il concetto, mi soffermerò sull’offerta speciale “tre”6; l’offerta consiste nel ricevere in

omaggio una notte in pousada più un giorno di noleggio auto, prenotando tre pousadas con un minimo di tre pernottamenti in ciascuna, e minimo tre pernottamenti a Lisbona in hotel più il noleggio dell’auto per almeno 12 giorni. E’ evidente che si tratta di una strategia di rete volta a stimolare l’occupazione delle camere di più strutture, a disincentivare una forma di turismo “mordi e fuggi”, favorendo una permanenza in Portogallo più prolungata e che tocchi più regioni, con inevitabili ripercussioni positive sulla

5

http://www.pousadas.pt/historic-hotels-portugal/en/pages/home.aspx

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155 redditività della rete ricettiva e sulle destinazioni che beneficeranno di tali flussi; niente di diverso rispetto agli obiettivi dichiarati del progetto “Valore Paese – DIMORE”.

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2 Valore Paese

– DIMORE: tante strutture, un solo marchio

Nel capitolo 4 al paragrafo 4 è stata già affrontata la questione e le ragioni relative alla necessità di adottare un marchio unico da parte di tutte le strutture ricettive del futuro network; tale è anche uno dei punti programmatici previsti per la prossima fase del progetto cosiddetta “attuativa”. Tuttavia la questione dell’unitarietà del marchio a mio parere è tanto cruciale, che vale la pena tornare a soffermarvisi un po’, riportando un esempio concreto di utilizzo di un marchio unico come è il caso dei Paradores spagnoli; credo che l’esempio dei Paradores a ragione potrebbe rappresentare il modello di riferimento per le decisioni in materia di marchio che prossimamente il comitato tecnico istituzionale e la Segreteria tecnica saranno chiamati a prendere, e perciò meritevole di attenzione.

Per l’approfondimento del modello dei Paradores si rimanda al capitolo 2 di cui i Paradores sono stati in parte oggetto; qui basterà richiamare alla mente la natura speciale della rete ricettiva che essi costituiscono: immobili di proprietà pubblica di rilevante pregio storico – artistico trasformati in strutture ricettive di lusso gestite in rete da un’unica società e dislocate pressoché uniformemente su tutto il territorio nazionale tanto da poter essere considerate, oltre che per la loro naturale funzione ricettiva, anche come strumento di politica turistica statale.

La catena Paradores de Turismo offre una vasta gamma di possibilità di alloggio, ma ciascuna struttura si distingue nel mercato unicamente per essere un Parador, e il marchio unico che tutte utilizzano ne costituisce una dimostrazione (Figura 1).

Figura 1 - Marchio dei Paradores de Turismo de España

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157 Sebbene paragonabili una differenza sostanziale distingue i Paradores de Turismo de España da quello che potrebbe essere il futuro network di strutture ricettive derivante dall’attuazione del progetto “Valore Paese – DIMORE” ; premesso che il veicolo attuativo o i veicoli attuativi per il futuro network italiano sono in fase di definizione, tuttavia l’indicazione tra questi della concessione di valorizzazione dell’immobile ad un soggetto privato in seguito a bando di gara, suggerisce che non si prevede un unico soggetto per la gestione dell’intero network, ma che ogni struttura verrà gestita singolarmente. Nonostante questa sorta di “frammentazione”, è comunque ipotizzabile l’attribuzione ad un soggetto terzo della gestione, della concessione, e del controllo del corretto utilizzo del marchio unico comune delle diverse strutture, e la gestione altresì di un portale web condiviso e multilingue (di cui sarebbe auspicabile la realizzazione) per la promo commercializzazione del prodotto ricettivo che è la rete.

L’Enit, in coerenza con le linee guida impartite dal recente Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia, il quale propone un nuovo ruolo per

l’Agenzia Nazionale del Turismo7

con una serie di azioni che dalla numero 7 alla numero 22 e con diversi livelli di priorità spinge complessivamente per uno svecchiamento dell’ambito operativo dell’ente ancora troppo legato a logiche burocratiche, potrebbe essere proprio quel soggetto terzo di cui il network ricettivo, nato da una forma di partnership pubblico – privato, potrebbe utilmente avvalersi.

7Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Ministro per gli Affari Regionali il Turismo e lo Sport, Turismo

Italia 2020 – Leadership, Lavoro, Sud – Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia, Roma,

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3 Destinazioni accessibili per una rete accessibile

Già nel capitolo 4 si era affrontato l’argomento dell’accessibilità della destinazione in cui si trova l’immobile e dell’accessibilità della location dell’immobile all’interno della destinazione. L’importanza attribuita a questi elementi è stata tale che in sede di candidatura degli immobili da parte degli Enti interessati l’accessibilità è stata considerata come uno dei requisiti da quantificare con un giudizio numerico al fine di ottenere, in seguito all’integrazione con altri elementi parimenti quantificati, un corrispondente livello di priorità con cui avviare l’immobile al progetto. La graduatoria degli immobili risultante dagli esiti dell’analisi non è infatti una graduatoria ad esclusione bensì di priorità; l’obiettivo finale è quello di portare alle condizioni ritenute di adeguatezza per l’inserimento nel progetto, tutti gli immobili selezionati. Un punteggio basso all’interno dell’intervallo stabilito corrispondente al requisito di accessibilità starà ad indicare quindi una condizione di partenza deficitaria che però non esclude, anzi dovrebbe incoraggiare, l’attuazione di misure di controtendenza.

Anche il “Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo” affronta il tema dei trasporti e delle infrastrutture8, e a riguardo vengono disposte sei azioni che complessivamente vertono verso misure finalizzate da una parte a rendere accessibile la destinazione “Italia” per i turisti internazionali, dall’altra ad aumentare il livello di connessione e di intermodalità interna.

Con riguardo all’attuazione del progetto “Valore Paese – DIMORE”, appare dal mio punto di vista piuttosto intuitivo aspettarsi che l’accessibilità debba essere un requisito interessante sia per la rete delle destinazioni sia per le destinazioni in rete; cercherò di essere più chiara.

La rete come sistema e perciò come organismo superiore alle singole parti, dovrebbe contenere poli, ossia destinazioni ben connesse ai principali

8 Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Ministro per gli Affari Regionali il Turismo e lo Sport, Turismo

Italia 2020 – Leadership, Lavoro, Sud – Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia, Roma,

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159 mercati internazionali; mi riferisco a porti e aeroporti collegati alle principali capitali europee e ai paesi BRIC ad esempio che agevolino quella dimensione internazionale che il nostro network dovrebbe raggiungere. Perciò una rete di destinazioni accessibile dovrebbe configurarsi dal mio punto di vista come una rete che abbia in sé non necessariamente tutti ma almeno alcuni poli collegati internazionalmente, o infrastrutture di livello internazionale molto prossime ad almeno uno dei poli della rete che possa assumere così la funzione di “hub” del network ricettivo.

Richiamando l’esempio delle Pousadas, di cui prima si è parlato con riferimento alle possibili sottoreti del nostro futuro network ricettivo, si può ben ritenere che lo stesso modello possa ora utilmente venirmi in soccorso per spiegare più chiaramente cosa intendo per destinazioni in rete. La strategia delle Pousadas, come le offerte speciali dimostrano, è quella di incentivare soggiorni lunghi e che soprattutto interessino più regioni portoghesi attraverso itinerari a spiccata connotazione territoriale. Lo stesso principio è quello che con ogni auspicio dovrebbe ispirare il futuro network ricettivo italiano se è vero come è vero, che uno degli scopi del progetto “Valore Paese – DIMORE” è quello di potenziare il nostro turismo culturale allineandolo alle azioni del “Piano Strategico per il Turismo”.

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4 Il turista culturale: conoscerlo per intercettarlo

Esistono numerose teorie sociologiche sul turista culturale ma quella che ho scelto come punto di partenza per affrontare la questione dei canali di comunicazione con cui intercettare il segmento culturale a cui sarà destinato principalmente il futuro network ricettivo, è quella proposta da Bywater (1993), che dal mio punto di vista costituisce un modello semplice ma al tempo stesso esemplificativo del quadro generale. Bywater distingue i turisti culturali in tre sottocategorie specifiche sulla base della diversa intensità dell’esperienza culturale che ha caratterizzato la loro vacanza: turisti culturalmente motivati, turisti culturalmente ispirati, e turisti culturalmente attratti9.

La prima categoria di turista culturale comprende tutti coloro per cui l’esperienza culturale costituisce la ragione stessa della vacanza e, con riferimento al contesto europeo,si tratterebbe del 5% del turismo culturale nel suo complesso10.

Alla seconda categoria invece, appartiene circa un terzo dei turisti culturali11, e ad essa, secondo Bywater, sarebbero riconducibili quei turisti che fanno risalire la motivazione principale della loro vacanza ad un particolare evento, o alla visita di uno specifico sito culturale.

Infine i turisti culturalmente attratti sono da considerare tutti quei turisti che sebbene in vacanza per le ragioni più svariate, tuttavia cedono con piacere alla visita di una mostra, di un museo o a svolgere una qualunque altra attività che sia connotabile come “culturale”. A questa categoria, apparterrebbe circa il 60% dei turisti culturali europei12, dunque la stragrande maggioranza del turismo culturale stesso.

9 Roberta Garibaldi, Il turismo culturale europeo. Prospettive verso il 2020, Franco Angeli, 2012, p.17. 10

R. Garibaldi, cit. n.181.

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R. Garibaldi, cit. n.181.

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161 Con riferimento al turismo generato dalle città d’arte italiane, al capitolo 1 di questo elaborato, sono stati riportati i dati più recenti tra quelli disponibili relativamente all’offerta culturale e alla sua domanda, e quanto emerso appare in un certo senso in controtendenza rispetto al quadro appena descritto. Infatti alla motivazione del soggiorno nelle città italiane per interessi culturali, ossia per la ricchezza del patrimonio artistico / monumentale, è riconducibile la fetta più ampia dei turisti qui presenti, con percentuali diverse per quelli italiani, europei ed extraeuropei; rispettivamente il 20,8%, il 23,7%, e il 33,1%13. Seguono le motivazioni più svariate come il desiderio di vedere un posto mai visto, la partecipazione a eventi enogastronomici, la partecipazione a spettacoli ecc, ma la prevalente incidenza di turisti culturalmente motivati, è il segno evidente del valore e della notorietà del nostro patrimonio artistico / monumentale. Tuttavia per alimentare i flussi dei reapeaters sarebbe consigliabile offrire anche attività alternative a quella della visita dei monumenti; altra riflessione che mi sorge spontanea è che una motivazione prevalente può essere legata oltre che ad un interesse prevalente, anche ad una offerta prevalente, perciò sorge ancora una volta il dubbio se il nostro turismo culturale viva prevalentemente di “rendita” o se invece sia guidato da scelte politiche mirate.

Tornando al network ricettivo conseguente alla piena attuazione del progetto “Valore Paese – DIMORE”, non sarà inutile ripetere ancora una volta che uno dei suoi scopi dichiarati è il potenziamento della nostra offerta culturale attraverso interventi di recupero immobiliare e di rilancio delle destinazioni in cui gli stessi sono ubicati. Rilanciare il turismo culturale significa intervenire contemporaneamente su due fronti: l’offerta e la domanda. I due fronti sebbene distinti, interagiscono ininterrottamente tanto da autodeterminarsi a vicenda.

Detto questo, richiamando quanto conosciamo dei nostri turisti urbani, sappiamo che essi hanno motivazioni culturali spiccate ma che al tempo stesso si dedicano anche ad altre attività: degustazione di prodotti tipici,

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162 sport, shopping, eventi folkloristici, eventi e congressi, solo per fare alcuni esempi14. Tuttavia sappiamo anche che il 60% dei turisti culturali europei rientra nella categoria che Bywater ha definito dei culturalmente attratti, e perciò con un offerta culturale particolarmente “attraente” anche le nostre città potranno sempre più attirare anche questo segmento. A tal proposito, tornando ad affermare la mia proposta di sottoreti da caratterizzare in base ad un’offerta culturale prevalente, questa ipotesi dal mio punto di vista potrebbe rispondere in modo adeguato anche all’opportunità di intercettare il segmento culturale considerato però nelle sue sottocategorie caratterizzate ciascuna da specifiche inclinazioni. Intercettare i segmenti di domanda obiettivo non significa solo programmare un’offerta adeguata, ma anche saperla comunicare, dunque bisogna conoscere i canali di comunicazione principalmente utilizzati dai propri segmenti target.

Nel capitolo 1 si è parlato dettagliatamente dei canali di comunicazioni più utilizzati sia dai turisti italiani sia da quelli stranieri e a quel capitolo rimando per il dettaglio dei dati; per evitare ridondanza di informazioni, basterà ora richiamare il principale risultato emerso, ossia che mentre tra i turisti italiani prevale ancora il passaparola e la positività delle proprie esperienze passate o di quelle di parenti o amici, i turisti stranieri utilizzano prevalentemente Internet e con riguardo soprattutto ai turisti extraeuropei, ancora molto in voga è l’abitudine di rivolgersi alle agenzie di viaggio e di consultare cataloghi e depliant. Alla luce di questi dati, il nostro futuro network ricettivo dovrà perciò curare moltissimo la propria presenza su Internet e, torno a ribadire la mia idea, non promo commercializzando le singole strutture, ma la rete nel suo complesso perché, quanto più il prodotto sarà la rete di immobili pubblici, tanto più il progetto avrà raggiunto il suo scopo. Inoltre la promozione del network dovrà passare necessariamente anche attraverso i principali Tour Operator internazionali in quanto, dai dati emersi con riguardo ai canali di comunicazione, continuano ad essere un canale di vendita privilegiato, soprattutto, come detto, da parte dei turisti extraeuropei. E siccome soprattutto tra i turisti italiani anche il passaparola e il ricordo delle

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163 esperienze passate, di cui il passaparola non è altro che l’effetto / manifestazione, dimostra di avere un’importanza rilevante ben superiore a quella di Internet con tutte le informazioni sul prodotto ad esso connesse, e ricordando a tal proposito che «l’esperienza di consumo turistico ha inizio ben prima dell’atto della prenotazione e termina ben dopo il rientro a casa»15

, allora sarà bene attivare tutti i principali strumenti di “Custumer Care” esistenti ed utilizzati dalle principali catene alberghiere nazionali e internazionali, collocando la soddisfazione del cliente, come in ogni struttura ricettiva che si rispetti, a monte di ogni strategia di vendita e di servizio.

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Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Ministro per gli Affari Regionali il Turismo e lo Sport,

Turismo Italia 2020 – Leadership, Lavoro, Sud – Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia,

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164 Allegato 1: PRIMO PACCHETTO DI IMMOBILI: 114 BENI DI CUI 68

START UP

Elenco dei 68 beni start up distinti per Regione con indicazione del Comune di ubicazione.

Emilia Romagna

1. Caserma Masini (Bologna); 2. Caserma Bevilacqua (Ferrara);

3. Caserma Pozzuolo del Friuli (Ferrara);

4. Caserma Garibaldi (ex convento S. Pietro, Modena); 5. Caserma Sant’Eufemia (Modena).

Friuli Venezia Giulia

6. Castello di Gradisca (Gradisca d’Isonzo); 7. Antica Sede Vescovile (Trieste).

Liguria

8. Caserma Piave – parte – (Albenga); 9. Caserma Camandone (Diano Castello); 10. Edificio residenziale (Genova);

11. Magazzino portuale (Genova); 12. Forte pi anelloni (Lerici);

13. Palazzo della Rovere (Savona). Lombardia

14. Carcere di Sant’Agata (Bergamo);

15. Complesso della Certosa di Pavia (Certosa di Pavia); 16. Albergo Verbania (Luino);

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165 18. Villa Mirabellino (Monza).

Piemonte

19. Cascina Mandria (Agliè); 20. Palazzo Birago (Agliè); 21. Palazzo Facta (Agliè);

22. Infermeria Quadrupedi (Venaria Reale). Trentino Alto Adige

23. Dogana al Passo Drava (San Candido). Veneto

24. Caserma La Rocca (Peschiera del Garda); 25. Caserma xxx Maggio (Peschiera del Garda); 26. Villa Rossi (Schio);

27. Isola di Poveglia (Venezia);

28. Isola di San Giacomo in Palude (Venezia); 29. Palazzo Erizzo (Venezia);

30. Villa Pullè (Verona). Lazio

31. Casa Tosti (Gaeta);

32. Caserma Cialdini (Gaeta); 33. Torrione francese (Gaeta);

34. Caserma Vittorio Emanuele II (Gaeta); 35. Castello Orsini (Soriano nel Cimino); 36. Saline e Borgo dei Salinari (Tarquinia); 37. Carcere Borbonico (Ventotene).

Marche

38. Forte Garibaldi Pietralacroce (Ancona); 39. Casa Nappi (Loreto);

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166 40. Colonia marina ex GIL di Savoia (Senigallia).

Toscana

41. Podere Colombaia (Firenze); 42. Villa Tolomei (Firenze);

43. Forte Pozzarello (Monte Argentario);

44. Complesso minerario di Vigneria (Rio Marina). Umbria

45. Caserma Piave (Orvieto);

46. Complesso di Santa Maria della Stella (Orvieto). Calabria

47. Faro di Punta Stilo (Monasterace);

48. Stazione vedetta Punto Stilo (Monasterace);

49. Palazzo dei Principi Lanza di Trabia (San Nicola Arcella); 50. Palazzo Giffoni (Tropea).

Campania

51. Osservatorio geodinamico (Casamicciola Terme – Ischia); 52. Villa Favorita (Ercolano);

53. Faro di Punta Imperatore (Forio); 54. Stazione segnali (Lacco Ameno); 55. Istituto Filangeri (Napoli);

56. Castello di Vico San Liborio (Pozzuoli); 57. Carcere di Terra Murata (Procida);

58. Complesso Real Polverificio Borbonico (Scafati). Puglia

59. Torre San Giovanni (Gallipoli); 60. Faro di San Domino (Isole tremiti); 61. Torre Pozzelle (Ostuni);

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167 62. Torre Villanova (Ostuni);

63. Torre San Felice (Vieste); 64. Dogana Vecchia (Molfetta). Sardegna

65. Semaforo, alloggio e terreni (Domus de Maria); 66. Batteria militare di Capo d’Orso (Palau);

67. Faro di capo Comino (Siniscola);

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168 Allegato 2: SECONDO PACCHETTO: 111 IMMOBILI

Beni di “livello I” distinti per Regione con indicazione del Comune di ubicazione e dell’Ente proponente (EP): 55

Abruzzo

1. Villa de Lollis, Casalincontrada, EP: Comune; 2. Palazzo Ferrante, Casalbordino, EP: Comune;

3. Castello de Petris Fraggiani, Castiglione a Casauria, EP: Comune; 4. Albergo Diffuso Pescocostanzo, Pescocostanzo, EP: Comune; 5. Area B.1 Parcheggi Interrati-Spazi Commerciali – Parco Urbano,

Pescocostanzo, EP: Comune;

6. Borgo Medievale di Roccascalegna, Roccascalegna, EP:Comune; Calabria

7. Castello Aragonese, Castrovillari, EP: Provincia;

8. Ex Convento dei Domenicani di Paola, Paola, EP: Provincia; Campania

9. Ex Educandato Femminile, Vallo della Lucania, EP: Fondazione; Friuli Venezia Giulia

10. Palazzo Artelli, Trieste, EP: Istituto previdenziale I.N.A.I.L.; 11. Castello degli Alimonda, Sagrado, EP: Comune;

12. Immobli di Via Dell’ospitale, Trieste, EP: Comune;

Lazio

13. Colonia Marina Vittorio Emanuele III, Roma, EP: Comune; Liguria

14. Hotel dell’ex Convento delle Canonichesse Lateranensi,

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169 Lombardia

15. Villa Giovio, Como, EP: Istituto previdenziale I.N.A.I.L.; 16. Castello di Mirabello, Pavia, EP: Comune;

17. Grand Hotel, San Pellegrino Terme, EP: Comune;

18. Villa – Cascina Sforzesca “I Colombaroni”, Vigevano, EP: Comune; Marche

19. Convento Santa Vittoria, Fratte Rosa, EP: Comune;

20. Dimora “Villa Felice”, Monteleone di Fermo, EP: Comune;

Molise

21. Palazzo Santa Chiara, Agnone, EP: Comune;

22. Ex Convento di San Francesco, Larino, EP: Provincia; 23. Campus Hotel, Isernia, EP: Comune;

24. Complesso Piano della Corte e Centro Storico, Riccia, EP: Comune;

Piemonte

25. Villa Bona già Casa Provana del Sabbione, Carignano, EP: Comune;

26. Borgo Conti Francesetti, Mezzenile, EP: Comune; 27. Borgo Castello, Venaria Reale, EP: Regione;

28. Palazzo dei Principi D’Acaja, Pinerolo, EP: Comune;

29. Castello Scarampi del Carretto di Pruney, Prunetto, EP: Comune; 30. Palazzo Pretorio, Valduggia, EP: Comune;

31. Foresteria, Vercelli, EP: Comune;

32. Casa dei Vialardi, Vercelli, EP: Comune; Puglia

33. Complesso Conventuale, Monopoli, EP: Comune; 34. Convento Cappuccini, Ruvo di Puglia, EP: Comune; 35. Convento Domenicani, Ruvo di Puglia, EP: Comune;

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170 Sardegna

36. Palazzo della Direzione, Guspini, EP: Comune; Sicilia

37. Castello Nelson, Bronte, EP: Comune;

38. Collegiata dei SS. Pietro e Paolo, Castelvetrano, EP: Comune; 39. Villa Manganelli, Zafferana Etnea, EP: Ente Parco dell’Etna;

40. Grande Albergo dell’Etna, Ragalna, EP: Ente Parco dell’Etna;

41. Ex Collegio della Sapienza a Piazza Magione, Palermo, EP: Comune;

42. Ex Convento dei Padri Riformati, Petralia Sottana, EP: Comune; 43. Complesso San Domenico, Sciacca, EP: Comune;

Toscana

44. Parco Landini Marchiani, Fucecchio, EP: Comune;

45. Palazzo Tommasi, Lucca, EP: Istituto previdenziale I.N.A.I.L.; 46. Ex Colonia Marina Ugo Pisa, Massa, EP: Comune;

47. Palazzo Nizza, Massa, EP: Comune; 48. Palazzo Datini, Prato, EP: Comune;

49. Ex Monastero di San Clemente, Prato, EP: Comune; Umbria

50. Castello Montenero, Todi, EP: Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Letizia Veralli Giulio ed Angelo Cortesi;

51. Castello di Petroro, Todi, EP: La Consolazione Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza;

52. Ex Colonia del Popolo, Spoleto, EP: Comune;

53. Ex Eremo Convento S. Antonio, Spoleto, EP: Comune; 54. Fortilizio dei Mulini, Spoleto, EP: Comune;

Veneto

(22)

171 Beni di “livello II” distinti per Regione con indicazione del Comune di ubicazione e dell’Ente proponente (EP): 45

Abruzzo

1. Convento di San Giovanni, Capestrano, EP: Comune; 2. Torre Civica, Casalbordino, EP: Comune;

3. Palazzo Cavacini, Castel Frentano, EP: Comune;

4. Convento di Santa Maria a Graiano, Fontecchio, EP: Comune; 5. Casa Medievale, Poggio Picenze, EP: Comune;

6. Edificio Via Del Forno, Poggio Picenze, EP: Comune; 7. Ex Palazzo del Municipio, Pollutri, EP: Comune;

8. Palazzo Rosati, Sant’Eusanio del Sangro, EP: Comune; 9. Palazzo del Municipio, Torino di Sangro, EP: Comune; Calabria

10. Ex Convento dei Domenicani, San Giorgio Morgeto, EP: Comune; 11. Palazzo Parisio, Santo Stefano di Rogliano, EP: Comune;

Campania

12. Colonia Montana, Agerola, EP: Comune; 13. Palazzo Verna, Marigliano, EP: Comune;

14. Comparto Riella Lato Destro, Pietralcina, EP: Comune; 15. Antica Cartiera Milano, Scala, EP: Comune;

Emilia Romagna

16. Palazzo Rainusso, Rubiera, EP: Comune; 17. Ex Mulino, Vignola, EP: Comune;

18. En Macello, Vignola, EP: Comune; Lazio

(23)

172 20. Castello Sindici, Ceccano, EP: Comune;

21. Montano, Ceccano, EP: Comune; Lombardia

22. Ex Scuola di Pianazzola, Chiavenna, EP: Comune; 23. Villa Crivelli Pusterla, Limbiate, EP: Provincia; 24. Ex Caserma Gdf, Villa di Chiavenna, EP: Comune; Molise

25. Edificio Comunale Indiprete, Castelpetroso, EP: Comune; 26. Santa Maria delle Grazie, Jelsi, EP: Comune;

27. Palazzo Ducale, Petacciato, EP: Comune; 28. Palazzo Rocco, Pietracatella, EP: Comune;

29. Parco Archeologico Castello di Roccamandolfi, Roccamandolfi, EP: Comune;

30. Ex Municipio, Sepino, EP: Comune;

31. Ex Scuola Media Tiberio, Sepino, EP: Comune; 32. Ex Teatro Giacchi, Sepino, EP: Comune;

Piemonte

33. Palazzo Gaiero, Castelletto Uzzone, EP: Comune; Puglia

34. Ex Caserma Forestale, Monte Sant’Angelo, EP: Comune; 35. Edificio Storico Corso Carafa, Ruvo di Puglia, EP: Comune; Sicilia

36. Castello di Calatubo, Alcamo, EP: Comune;

37. Ruderi Chiesa di Santa Caterina, Assoro, EP: Comune; 38. Palazzo del Principe, Camporeale, EP: Comune;

39. Ostello della Gioventù e Torre di Federico II, Castroreale, EP: Comune;

(24)

173 Umbria

40. Aeroporto Eleuteri – Area Ex Villini Ufficiali, Castiglione del Lago, EP: Comune;

41. Ex Scuola Elementare di Piediluco, Terni, EP: Comune; Veneto

42. Villa Aquadevita, Calognola ai Colli, EP: Comune;

43. Compendio Forte di Rivoli – Caserma Massena, Rivoli Veronese, EP: Comune;

44. Villa de Buoi, San Michele al Tagliamento, EP: Comune; 45. Villa Zamboni, Valeggio sul Mincio, EP: Comune;

Beni di “livello III” distinti per Regione con indicazione del Comune di ubicazione e dell’Ente proponente (EP): 11

Abruzzo

1. Chiesa dei Raccomandati, Ocre, EP: Comune;

2. Ex Scuola Elementare, Poggio Picenze, EP: Comune; 3. Casa Cantoniera, Poggio Picenze, EP: Comune; 4. Ex Scuola Media, Villalfonsina, EP: Comune; Calabria

5. Complesso Edilizio “Ex Istituto Tecnico Nautico”, Pizzo, EP:

Comune; Campania

6. Palazzo Pascale, Faicchio, EP: Comune; Molise

(25)

174 Puglia

8. Dimora Ruta, Ruvo di Puglia, EP: Comune; 9. Ex – Usl, Ruvo di Puglia, EP: Comune; Sicilia

10. Ex Convento S. Giuseppe, Misilmeri, EP: Comune; 11. Frazione Libertinia, Ramacca, EP: Comune.

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