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Classificazione del contenuto del tesoro

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Academic year: 2021

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Classificazione del contenuto del tesoro

Il tesoro di Hoxne è senza dubbio uno dei più notevoli tra i tesori di epoca romana mai scoperti in Britannia, con i suoi oltre 150 oggetti in oro e argento e le sue 15.234 monete.

Volendo classificarne complessivamente il contenuto, una prima grande distinzione può essere fatta tra le monete, che numericamente costituiscono la parte preponderante del tesoro, e gli altri oggetti. Lo scavo stratigrafico ha dimostrato che sia le monete che gli altri oggetti erano stati tutti messi all’interno di un baule in legno di quercia, prima di essere sotterrati e che, chiunque li avesse collocati all’interno del bauletto, li aveva precedentemente suddivisi per tipologia e posizionati all’interno di contenitori di minori dimensioni in materiale deperibile o avvolti in tessuti (vedi infra, p. 91).

LE MONETE

Le 15.234 monete del tesoro di Hoxne (figura 2), tutte coniate presso le zecche occidentali dell’Impero Romano (fondamentalmente Trier, Milano, Roma, Aquileia, Ravenna) appartengono al IV o all’inizio del V secolo d. C., e, precisamente, ricoprono un arco temporale che va dal 337-40 al 408 d.C., rappresentando quindici diversi imperatori. Possono essere classificate per tipologia in 579 solidi in oro, 14.630 monete in argento (di cui 60 milarenses, 14.565 siliquae e 5 mezze-siliquae) e 25 monete in bronzo. 1

1 Il catalogo completo delle 15.234 monete è stato compilato da Peter Guest e le

monete vi compaiono una per una con le relative date ed iscrizioni: Guest, 2005, pp. 36, 133-156. Per una classificazione delle monete del tesoro vedi anche Bland & Johns, 1993, p. 13; Robertson, 2000, p. 405; Reece, 2002, p. 71; Hobbs, 2006, pp. 231-232 e Johns, 2010, p. 195.

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CLASSIFICAZIONE GENERALE – MONETE - SOLIDI

11 Solidi

Il solidus, all’inizio del IV secolo d.C., dopo aver gradualmente sostituito l’aureus, divenne la tipica moneta in oro di epoca tardo imperiale. 2 I 579 solidi in oro del tesoro di Hoxne appartengono tutti al periodo successivo alla riforma di Valentiniano I del 368 d.C., e ricoprono un arco temporale che va dal 368 al 408 d.C. 3 La riforma di Valentiniano I, aveva previsto l’istituzione di un comitatus addetto al conio di tutte le monete auree, al di fuori del quale nessuna moneta in oro poteva essere coniata.

Questo comportò che tale zecca accompagnasse l’Imperatore nei suoi viaggi e che sui solidi comparisse sempre la sigla COM, seguita dalle iniziali del nome dei vari luoghi dove le monete erano state coniate. Tale sigla compare su tutti i solidi del tesoro di Hoxne (figura 3), che appartengono pertanto a momenti successivi a tale riforma. 4

Tutti i solidi presenti nel tesoro sono stati rinvenuti in ottimo stato di conservazione, un fatto comprensibile se si considera che la moneta più recente, terminus post quem per la data in cui il tesoro venne deposto, si data al 408 d.C. e quindi che, nel momento in cui furono sotterrati, nessuno dei solidi doveva essere stato in circolazione per più di circa cinquant’anni (vedi infra, pp. 91-92).

Nonostante un ridotto numero di esemplari sia stato leggermente alterato nell’antichità con una sottile rimozione dei bordi (probabilmente finalizzata ad ottenere pezzi d’oro da reimpiegare nel conio di nuove monete, vedi p. 91-92), ognuno dei solidi del tesoro di Hoxne presenta un peso assai vicino a quello teorico di 4.48 g (1/72 di

2 Casey, 2002, p. 17; de la Bédoyère, 2006, p 65.

3 Per la riforma di Valentiniano I, vedi Bland & Johns, 1993 p. 13; Williams, 1997, p.

56; Reece, 2002, p. 52.

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CLASSIFICAZIONE GENERALE – MONETE - SOLIDI

12 libbra romana), indice dell’alta qualità di produzione che le zecche riuscirono mantenere nel tardo IV secolo d.C. 5

Interessante notare che il peso complessivo di tutti i solidi del tesoro di Hoxne è talmente vicino al valore di 8 libbre romane, che è assai probabile che le monete auree fossero state accumulate da una o più persone in forma di doni o pagamenti “a peso d’oro” più che come pagamenti basati sul valore delle singole monete. 6

5 Johns, 2010, p. 196

6 Abdy, 2002, pp. 11, 56-58; Guest, 2005, p. 26; Baratte, François, “Late-Roman

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CLASSIFICAZIONE GENERALE – MONETE - MILARENSES

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Milarenses

Al gruppo dei 60 milarenses in argento (figura 4), appartiene la più antica moneta del tesoro: un milarensis assai usurato coniato sotto il regno di Costantino II (330-348 d. C.) e datato 337 d.C. 7

La maggior parte dei milarenses del tesoro appartiene, tuttavia, ad un periodo più tardo, compreso tra il 367 e il 388 d.C. 8

Nella seconda metà del IV secolo circolavano due tipologie di milarenses, quelli “pesanti” e quelli “leggeri” (distinzione basata sul peso leggermente inferiore di questi ultimi) e solo esemplari della seconda tipologia sono stati rinvenuti nel tesoro di Hoxne; del resto, i milarenses denominati “pesanti” venivano coniati in quantità assai ridotte e sono quasi del tutto assenti e non comuni nei tesori romani di Britannia. 9 I milarenses, inoltre, non dovevano avere la stessa funzione delle siliquae nell’ambito della circolazione di monete argentee di quest’epoca: il fatto che venissero prodotti in quantità assai ridotte ha fatto pensare che questi fossero percepiti più come pezzi di valore e prestigio che come vere e proprie monete di scambio. 10 Non sarà dunque casuale il fatto che solo sei dei milarenses del tesoro presentano tracce di taglio dei bordi, mentre la maggior parte delle siliquae del tesoro stesso era stata ritagliata: i milarenses erano scambiati probabilmente a peso d’argento a differenza delle siliquae che avevano valore di vere e proprie monete di scambio.

7 Guest, 2005, p. 37.

8 Bland & Johns, 1993, p. 13; Guest, 2005, p. 40. 9 Abdy, 2002, p. 59.

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CLASSIFICAZIONE GENERALE – MONETE - MILARENSES

14 Anche per il peso dei milarenses vale la stessa considerazione fatta in precedenza per i solidi del tesoro: tutti i milarenses del tesoro di Hoxne hanno un peso assai vicino a quello teorico di 4.48 g, il che prova ancora una volta il fatto che le zecche occidentali in cui solidi e milarenses erano prodotti nel corso del tardo IV secolo riuscirono a mantenere uno standard abbastanza alto nella qualità delle monete prodotte e che i milarenses circolavano e venivano scambiati “a peso”. 11

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CLASSIFICAZIONE GENERALE – MONETE - SILIQUAE

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Siliquae

Le siliquae in argento costituiscono il maggior nucleo di monete del tesoro di Hoxne (figura 5) e, ad eccezione di una sola siliqua che precede il 355 d.C., anno in cui il peso di questa monete fu ridotto con una riforma a causa dell’inflazione, tutte le altre 14.564 monete di questa tipologia hanno una data compresa tra il 355 e il 408 d.C. 12 La maggior parte delle siliquae del tesoro presenta i segni di un ritaglio del bordo avvenuto nell’antichità, fenomeno tipico, in generale, delle siliquae rinvenute sul territorio britannico. Nonostante ignoriamo il momento preciso in cui le monete del tesoro furono ridotte, possiamo ipotizzare che, con tutta probabilità, il fenomeno del taglio dei bordi delle monete, avesse cominciato a diffondersi in maniera massiccia durante il progressivo collasso dell’autorità centrale romana in Britannia, a partire quindi dal 402-410 d.C. circa, e con lo scopo di accumulare materiale per produrre imitazioni provinciali delle monete imperiali che non raggiungevano più la provincia (vedi infra, p. 92). 13 Delle 14.565 siliquae rinvenute nel tesoro di Hoxne, 428 sono state identificate come “irregolari”, ossia come imitazioni provinciali di monete ufficiali, sulla base di errori nella legenda o combinazioni errate del D/ e R/ delle monete stesse. 14 La maggior parte delle imitazioni fa riferimento alle tipologie più recenti, e questa è una prova del fatto che la necessità di creare monete “irregolari” aveva cominciato a farsi sentire, a causa della carenza sempre maggiore di rifornimento da parte del potere centrale, in un periodo non anteriore alla fine del IV secolo. 15 12 Abdy, 2002, p. 59; Guest, 2005, pp. 42-44. 13 Guest, 2005, p. 44; Hobbs, 2006, p. 54. 14 Guest, 2005, pp. 140-156. 15 Johns, 2010, p. 200.

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CLASSIFICAZIONE GENERALE – MONETE – MEZZE-SILIQUAE

16 Mezze-Siliquae e monete in bronzo

Quattro delle cinque mezze-siliquae rinvenute nel tesoro di Hoxne avevano subito il taglio dei bordi e tutte appartengono ad un periodo compreso tra il 388 e il 402 d.C. Le mezze-siliquae rappresentano comunque una rarità nell’ambito dei tesori romani di Britannia e questa tipologia di moneta appare assai raramente in questa provincia.16

Infine, il tesoro di Hoxne comprendeva anche 25 monete bronzee, tutte databili alla seconda metà del IV secolo d.C., nonostante la scarsa leggibilità e le non ottime condizioni di conservazione delle stesse. 17

16 Bland & Johns, 1993, p. 18; Guest, 2005, p. 44. 17 Bland & Johns, 1993, p. 18; Guest, 2005, p. 45.

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CLASSIFICAZIONE GENERALE – GLI ALTRI OGGETTI

17 GLI ALTRI OGGETTI

Gli altri oggetti facenti parte del tesoro di Hoxne sono classificabili sulla base del materiale da cui sono costituiti e della loro funzione e possono essere così suddivisi:

- 29 gioielli in oro: una catena per il torso, sei collane, tre anelli e diciannove bracciali;

- 12 pezzi di vasellame da tavola in argento: un’ansa a forma di tigre rampante; un bicchiere; una brocca; quattro piperatoria a forma rispettivamente di busto femminile, di statuetta di Ercole che lotta con Anteo, di stambecco accovacciato e di cane da caccia che azzanna una lepre; un set di quattro scodelle e un piatto;

- 102 utensili per la tavola in argento: 20 mestoli; 78 cucchiai; 4 colini; - 9 bastoncini in argento di incerto utilizzo e di varie forme: due a forma di ibis, due decorati con un delfino, uno decorato con un leopardo <3, quattro terminanti in una goccia a punta ricurva;

- 2 lucchetti in argento e altri vari piccoli pezzi in argento relativi a uno o più contenitori di dimensioni ridotte non arrivati fino a noi in quanto costituiti da materiale deperibile: due perni, borchie e profili che dovevano ornare gli angoli dei contenitori stessi.

- una serie di piccoli oggetti in ferro tra cui chiodi, perni e anellini, anche questi riferibili a contenitori non conservatisi;

- una serie di materiali organici tra cui i frammenti di una pisside in avorio (il frammento principale costituito da un satiro danzante) e frammenti decorativi in osso e legno lavorati. 18

18 Il catalogo completo degli oggetti tesoro è stato compilato da Catherine Johns: vedi

Johns, 2010, pp. 212-258. Per la classificazione generale degli oggetti del tesoro di Hoxne vedi anche Bland & Johns, 1993, pp. 211-258.

Riferimenti

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