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LA FANTASCIENZA

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Academic year: 2022

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LA FANTASCIENZA

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LE ORIGINI DELLA FANTASCIENZA

Nascita della science fiction ← positivismo ottocentesco

Centralità della scienza → aspirazione all’onniscienza (sogno faustiano)

Origini più lontane della science fiction: “viaggi meravigliosi”

(Odissea di Omero)

Luciano di Samosata: Come si deve scrivere la storia,

esortazione ad una storiografia fondata sull’obiettività, e Storia vera (180 ca.), racconto di viaggi al di là delle

colonne d’Ercole

Scoperta dell’America → Somnium (1634) di Johannes Kepler, The Man in the Moon (1638) di Francis Godwin, Viaggio sulla Luna (1650) di Cyrano de Bergerac

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IL ROMANZO UTOPICO

Platone: mito di Atlantide nel Timeo e in Crizia, e stato ideale in Repubblica (prima metà del IV secolo aC)

Invenzione del termine “utopia”: romanzo fantastico Utopia di Thomas More (1515-16)

Satira fantascientifica: Gulliver’s Travels (1726) di Jonathan Swift → “utopie negative”, o distopie

“Romanzo nero”, o gothic romance: The Castle of

Otranto (1764) di Horace Walpole, The Monk di

Matthew Gregory Lewis (1796)

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LA FANTASCIENZA MODERNA

Primo romanzo di fantascienza vera e propria: Frankenstein (1818) di Mary Wollstonecraft Shelley (personaggio dello scienziato pazzo, poi riproposto in The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde

(1886) di Robert Louis Stevenson

Edgar Allan Poe, The Narrative of Arthur Gordon Pym (1838): primo romanzo di fantascienza di scoperta; “A Tale of the Ragged

Mountains” (1844): viaggio nel tempo

Jules Verne: eliminazione di ogni elemento soprannaturale

Herbert George Wells: scientific romances – Time Machine (1895), Anticipations (1905), The War of the Worlds (1898), The Island of Dr. Moreau (1896) The Invisible Man (1897), A Modern Utopia (1905)

Distopia: The Iron Heel (1908) di Jack London, Noi (1921) di Eugenij Zamjatin, Brave New World (1932) di Aldous Huxley, Nineteen Eighty-Four (1949) di George Orwell

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LA FANTASCIENZA NEL NOVECENTO

Amazing Stories (1926) , pulp magazine fondato da Hugo Gernsback, che conia il termine

science fiction (1929), a sostituzione del precedente scientifiction

Sense of wonder della space opera

Autori “maturi”: Theodore Sturgeon, Clifford

Simak, Isaac Asimov, Ray Bradbury (The

Martian Chronicles, 1950)

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UTOPIA E FANTASCIENZA

Prima science fiction: proiezione verso l’utopia, l’immaginazione di nuove scoperte scientifiche, la paura dell’ignoto

Utopia = superamento dei confini che limitano l’essere umano (Ernst Bloch, Il principio speranza, 1953-59), orientamento che trascende l’esistente (Karl Mannheim,

Ideologia e utopia, 1929)

Darko Suvin: utopia = “località alternativa radicalmente diversa, quanto a condizioni socio-politiche, dal mondo storico in cui vive l’autore”; “l’organizzazione delle

relazioni umane è più perfetta che nella comunità dell’autore”

Utopia cinetica vs. utopia statica (A Modern Utopia) Ogni utopia deve essere:

i) un locus isolato, delimitato in modo circolare (valle, isola, pianeta – più tardi, epoca storica)

ii) le categorie sotto cui l’autore e il suo tempo sussumono tali relazioni (governo, economia, religione, organizzazione militare) devono articolate in movimento panoramico

iii) “un sistema gerarchico formale

iv) una strategia drammatica esplicita o implicita nella sua visione panoramica che è in conflitto con le aspettative “normali” del lettore

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IL MUNDUS INVERSUS

L’utopia assume e rimette in funzione l’antico topos del mundus inversus

Mondo straniato

Mito = determinazione soprannaturale ed eterna dei rapporti umani (vs. storia = determinazione terrena e temporale) Fiaba e fantasy = discendenti frammentati e privi di valore

religioso del mito

Paese della Cuccagna = terra di pace, abbondanza e riposo, ma anch’essa priva di valori trascendentali

Paradiso terrestre = para-utopia, dove non esistono conflitti perché il mondo non è più/ancora caduto, ed è quindi

naturalmente perfetto

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IL NOVUM

La fantascienza “si distingue attraverso il dominio o egemonia narrativa di un

‘novum’ (novità, innovazione) funzionale convalidato dalla logica cognitiva”; il novum, o “innovazione cognitiva”, “è un fenomeno o

relazione totalizzante che devìa dalla norma della realtà dell’autore e del lettore implicito”; nella fantascienza questa “novità è ‘totalizzante’ nel senso che implica un cambiamento dell’intero universo del racconto, o per lo meno di aspetti cruciali di esso”: il novum plasma il cronotopo (Suvin) Hard science fiction: conforme a una “possibilità reale”

Ma ogni racconto di fantascienza deve conformarsi a una “possibilità ideale”

Il novum (cognitivo o para-cognitivo) “intensifica e radicalizza quel

movimento attraverso il confine del campo semantico (definito dalla

norma culturale dell’autore) che sempre costituisce l’evento narrativo. […]

Nella fantascienza […] il confine non è iconico ma allomorfico; la

trasgressione della norma culturale è rappresentata dalla trasgressione di una norma più che culturale, una norma ontologica, da un mutamento ontico nella realtà dell’agente” (Suvin)

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I MONDI DELLA FANTASCIENZA

• La fantascienza costruisce un movimento oscillatorio tra novum e norma della realtà dell’autore: “è un’oscillazione di ritorno (di feedback) che muove ora dalla norma della

realtà dell’autore e del lettore implicito verso io novum attualizzato dalla narrativa, in nodo da rendere

comprensibili gli eventi dell’intreccio; ora invece muove da quelle novità e quell’intreccio alla realtà dell’autore, in

modo da farla risaltare dal nuovo punto prospettico raggiunto” (Suvin)

• “L’oscillazione tra il ‘mondo zero’ dell’autore e la nuova

realtà provoca la necessità narrativa di introdurre un mezzo di dislocazione della realtà”; due possibili procedimenti; “il

‘viaggio’ verso un nuovo locus, e il ‘catalizzatore’ che

trasforma l’ambiente dell’autore in un nuovo locus” (Suvin)

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