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BILANCIO DI PREVISIONE 2010

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BILANCIO DI PREVISIONE 2010

RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO

ALLEGATO D

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INDICE

IL QUADRO NORMATIVO 3

IL CONTENUTO DEL BILANCIO 4

EQUILIBRIO DEL BILANCIO 4

LE ENTRATE 5

LE ENTRATE TRIBUTARIE 6

Addizionale sui consumi di energia elettrica 6

Imposta provinciale di trascrizione autoveicoli 7

Imposta sulle assicurazioni per responsabilità civile auto 7

Tributo regionale per deposito in discarica rifiuti solidi 7

Tributo per l’ambiente 7

I TRASFERIMENTI ERARIALI 8

I TRASFERIMENTI REGIONALI 8

LE ENTRATE EXTRATRIBUTARIE 9

ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI IMMOBILIARI 10

I TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE 10

ASSUNZIONE DI PRESTITI 11

LE SPESE 11

LA SPESA DEL PERSONALE 12

L’AMMORTAMENTO DEI PRESTITI 15

PROSPETTO SPESE PER RIMBORSO MUTUI 18

OPERAZIONI DI INTEREST RATE SWAP 19

IL FONDO DI RISERVA 20

GLI INVESTIMENTI 20

IL PATTO DI STABILITÀ INTERNO 23

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IL QUADRO NORMATIVO

La Legge Finanziaria per il 2007 (L. 27/12/2006 n. 296) ha apportato, rispetto all’anno 2006, diverse modifiche per gli Enti Locali, delineando alcuni scenari normativi ed economico-fi- nanziari per la programmazione del bilancio 2007-2009. Gli aspetti significativi hanno riguardato la revisione delle norme sul patto di stabilità ed il superamento dei limiti introdotti dalla preceden- te legge finanziaria sulla disciplina del personale.

In tale ambito non sono state dettate misure specifiche in materia di contenimento della spesa di personale ma è stato abrogato l’obbligo di ridimensionare dell’1% tale tipologia di spesa rispetto al 2004, come previsto con Legge Finanziaria 2006; così come è stato abrogato anche quanto specifi- cato nel Dpcm in merito ai limiti delle assunzioni 2005-2007.

Si può affermare che, nella logica del processo di piena autonomia e responsabilizzazione del- l’Ente Locale, anche questa spesa è stata fatta rientrare nel conteggio dei limiti del patto di stabili- tà interno.

É stato innalzato dal 12% al 15% il limite di indebitamento costituito dal rapporto tra gli interessi passivi e le entrate correnti, a modificazione dell’art. 204 comma 1 del testo unico delle leggi sul- l'ordinamento degli Enti Locali. In riferimento all’autonomia e quindi alla crescente responsabilità degli Enti Locali, si riconosce agli stessi una certa flessibilità di bilancio: gli Enti Locali potranno comunque indebitarsi entro il limite indicato, esclusivamente per investimenti, come sancisce lo stesso dettato costituzionale, creando responsabilizzazione sull’utilizzo delle entrate.

La Legge Finanziaria per il 2008 (L. 24/12/2007 n. 244) ha apportato ulteriori modifiche che hanno riguardato principalmente la revisione del sistema di calcolo del Patto di stabilità che è basato sul principio della competenza mista; la revisione delle norme determinanti la riduzione dei costi della politica, con contestuale riduzione dei trasferimenti erariali; la revisione delle norme ri- guardanti l’accertamento e la riscossione dei tributi e delle altre entrate; la revisione delle normati- ve in materia di incarichi e di collaborazioni; la revisione delle norme riguardanti il personale e le procedure di stabilizzazione dei precari.

Più certo e definito il federalismo fiscale che è stato rimandato per molto tempo. E’ infatti stata approvata la Legge delega che pone le basi per la revisione delle entrate degli Enti locali, in stretta relazione con le funzioni fondamentali che dovranno essere ridisegnate.

I principi fondamentali della riforma del federalismo fiscale riguardano il superamento del criterio della spesa storica con l’introduzione di principi di costi standard; la responsabilizzazione finanzia- ria e politica di correlazione tra prelievo fiscale effettuato e funzioni e benefici esercitati sul territo- rio in termini di servizi offerti; premialità per i comportamenti efficienti nelle gestioni finanziarie;

flessibilità e manovrabilità delle aliquote; nuovo ambito di coordinamento della finanza pubblica attribuito principalmente alle regioni.

Il Decreto Legge 112/2008 convertito in Legge 133/2008 ha apportato ulteriori modifiche sulla normativa degli Enti Locali, anticipando all’estate i contenuti della Legge Finanziaria 2009, novità attuata per la prima volta e di grande interesse e rilievo. Infatti gli Enti locali hanno avuto la possibilità di anticipare i contenuti della programmazione del triennio successivo già a partire dal bilancio 2008. Le principali novità riguardano la modifica del sistema di calcolo del Patto di stabi- lità, la revisione delle norme riguardanti l’indebitamento, la valorizzazione del patrimonio immobi- liare, la revisione delle norme della riduzione della spesa del personale, la riduzione delle collabo- razioni e delle consulenze nella Pubblica Amministrazione.

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Anche se la Legge finanziaria per l’anno 2009 non ha prodotto rilevanti modifiche per gli enti lo- cali, il corso dell’anno 2009 stesso è stato invece particolarmente significativo. Si pensi infatti al- l’avvio del federalismo fiscale , con l’entrata in vigore della legge 42/2009, alle numerose leggi

“anticrisi” che hanno prodotto modifiche rilevanti sugli enti locali, alla modifica della disciplina del procedimento amministrativo, alle varie proposte di legge non ancora definitive quale quella che ridisegna le funzioni fondamentali degli enti locali, quella che rivede la contabilità degli enti locali, con lo scopo di armonizzazione del sistema pubblico, ecc.

Emerge un contesto di profondo mutamento, teso alla revisione del ruolo stesso dell’ente locale.

Il protrarsi della crisi economico-finanziaria internazionale, la previsione di una ripresa molto lenta con pensanti ricadute in termini sociali ed occupazionali, costituiscono il contesto generale entro il quale la Provincia definisce le proprie scelte strategiche e politiche, che avranno i loro effetti sul territorio e sul proprio contesto economico-sociale.

La programmazione effettuata in sede di bilancio di previsione 2010, è fortemente condizionata:

• dalla crisi economico-finanziaria in corso, che ha determinato, in modo particolarmente ri- levante nell’anno 2009, ma che proseguirà nell’anno 2010, la riduzione delle entrate pro- prie legate al mercato dell’auto, oltre che dalla riduzione dei trasferimenti erariali e regio- nali e dall’esaurirsi di alcune entrate di carattere straordinario;

• dalla quasi impossibilità di effettuare riduzioni delle spese di gestione, operazioni già effet- tuate negli anni precedenti, che hanno esaurito i loro effetti e dal dover invece fronteggiare aumenti di spese, anche se di importi modesti, per effetto dell’inflazione;

• dalle normative particolarmente vincolanti e rigide del patto di stabilità;

• dalla necessità di porre particolare attenzione alle funzioni fondamentali ed istituzionali;

• dalla prosecuzione della politiche di riduzione del debito, che comincia ad avere effetti po- sitivi, anche in relazione alla forte riduzione dei tassi di interesse.

La proposta di Legge Finanziaria per l’anno 2010

Viene presa in considerazione la proposta di Legge Finanziaria per l’anno 2010 non ancora defini- tiva. L’esame ha solo carattere ricognitivo e non può essere applicato allo strumento di program- mazione dell’Ente, costituito dal Bilancio di Previsione. Questo perché il testo non è ancora legge definitiva e quindi non produttiva di effetti giuridici e soggetta a eventuali modifiche e integrazio- ni. È chiaro quindi che l’Ente, andando in approvazione del proprio bilancio in data successiva al 31/12/2009, molto probabilmente, dovrà intervenire per adattare la propria programmazione, ai contenuti della Legge Finanziaria, dopo la sua definitiva approvazione.

IL CONTENUTO DEL BILANCIO Equilibrio del bilancio

La riduzione delle entrate correnti, determina la possibilità di destinazione alla parte investimenti solo in misura marginale.

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Viene riportato il dettaglio dell’equilibrio di bilancio della parte corrente, della parte investimenti e della parte straordinaria del rimborso prestiti:

Parte corrente Entrate

- Titolo I + 41.830.000,00

- Titolo II + 46.140.000,00

- Titolo III + 12.609.000,00

Totale Entrate 100.579.000,00

Spese correnti - 87.749.000,00

Margine di contribuzione della gestione corrente + 12.830.000,00

Quote di capitale e ammortamento mutui - 12.300.000,00

Avanzo economico previsionale + 530.000,00

Parte investimento

- Titolo IV + 108.484.000,00

- Titolo V + 4.463.000,00

Totale fonti di finanziamento degli investimenti + 112.947.000,00

Spese in c/capitale o di investimento - 113.477.000,00

Disavanzo di gestione del settore investimenti - 530.000,00

- da finanziare con l’avanzo economico previsionale + 530.000,00

Parte straordinaria del rimborso prestiti

- Titolo IV + 12.074.000,00

- Quote di capitale e ammortamento mutui - 12.074.000,00

Avanzo parte straordinaria + 0

Le entrate

Sinteticamente, l’evoluzione delle entrate correnti presenta il seguente andamento:

Andamento delle entrate correnti

Entrate

2008 ACCERTAMENTI

2009 PREVISIONE

ASSESTATA

2010 PREVISIONE INI-

ZIALE

€/000 €/000 €/000

Entrate tributarie 46.390 42.626 41.830

Trasferimenti statali 1.137 1.487 1.092

Trasferimenti regionali e da altri enti del settore pubblico 46.512 45.593 45.048

Entrate extratributarie 12.241 18.199 12.609

Totale 106.280 107.905 100.579

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Nel dettaglio, le entrate tributarie, che rappresentano l’autonomia finanziaria dell’Ente e quindi una delle principali fonti di finanziamento delle spese inserite in bilancio, sono le seguenti:

Entrate Tributarie

2008 ACCERTAMENTI

2009 PREVISIONE

ASSESTATA

2010 PREVISIONE INI-

ZIALE

€/000 €/000 €/000

Imposta Responsabilità Civile Autoveicoli 17.509 16.638 16.600

Imposta prov.le trascrizione di autoveicoli 8.442 8.200 8.200

Addizionale sui consumi di energia elettrica 8.773 7.100 6.400

Tributo Ambientale Provinciale 1.733 1.050 1.250

Compartecipazione tassa smaltimento rifiuti in discarica 485 690 470

Altre Entrate 4 0 0

Totale tributi propri 36.946 33.678 32.920

Compartecipazione IRPEF 9.444 8.948 8.910

Totale entrate tributarie 46.390 42.626 41.830

Le entrate tributarie

Occorre precisare, analizzando le singole poste di entrata, che la valutazione dei gettiti è avvenuta con un criterio prudenziale, evitando cioè di sovrastimare le previsioni, in linea con le politiche di bilancio che si intendono realizzare ed in linea con la situazione generale di crisi economico-finan- ziaria.

La dimensione dell’attuale crisi economica, che avrà i suoi effetti maggiori anche per tutto l’anno 2010, ha determinato l’effetto di riduzione delle principali tipologie di imposte quale l’imposta provinciale di trascrizione e quella sulla responsabilità civile auto. Tale effetto è stato già avvertito a partire dall’anno 2008, è proseguito nell’anno 2009 ed è previsto che continui nell’anno 2010.

In definitiva l’anno 2010 riporta la previsione assestata 2009, con alcune piccole differenze.

E’ stata effettuata la stessa politica tariffaria rispetto all’anno 2009 tenendo anche in considerazio- ne che l’art. 77 bis comma 30 della Legge n. 133/2008, ha determinato la sospensione delle addi- zionali e delle aliquote di aumento dei tributi locali nel triennio 2009-2011.

Addizionale sui consumi di energia elettrica

Istituita nel 1988 con D.L. 28/11/1988 N. 511, si applica sui consumi non domestici fino a 200.000 Kwh di consumi mensili con potenza impegnata superiore a 200 Kwh.

Il processo di liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, introdotto dal decreto Bersani (D.Lgs 79/1999) a partire dal 2003, ha comportato che un numero sempre maggiore di utenti finali diventassero “clienti idonei”, che possono cioè scegliere liberamente se comprare energia dai tradi- zionali distributori o dai grossisti di energia elettrica, questi ultimi molto più numerosi dei primi.

Tale processo ha determinato un incremento dei versamenti dell’addizionale da parte dei grossisti, fenomeno che è iniziato a partire dal 2004 quando, dal 1° luglio, tutti i possessori di partita IVA sono divenuti “clienti idonei” ed è proseguito in particolare nell’anno 2006.

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Quella dei grossisti di energia elettrica è quindi la nuova categoria di soggetti “di interesse” per le Province. Ciò ha comportato il superamento del monopolio dell’Enel, unico soggetto distributore, e quindi l’inserimento nella provincia di Pisa di nuove imprese distributrici di energia elettrica tanto che nell’anno 2007 l’imposta è stata incassata da circa 40 aziende diverse e nell’anno 2008 da circa 50 aziende. Il mercato è molto variabile in quanto i soggetti modificano il loro distributore con molta facilità e rapidità e quindi diventa problematico effettuare la stima dei rimborsi e degli incas- si.

Imposta provinciale di trascrizione autoveicoli

È stata istituita, con D.Lgs 446/1997, a favore delle Province dal 01/01/1999, riassorbendo l’impo- sta erariale (IET) e l’addizionale provinciale dovute fino al 31.12.1998 sulle trascrizioni nel PRA.

La sua assegnazione ha comportato, conseguentemente, una riduzione dei trasferimenti erariali.

A partire dal 2000, la Provincia ha deliberato l’aumento massimo consentito del 20% sull’imposta base.

Dall’anno 2007 la Provincia si è avvalsa della facoltà prevista dalla Legge Finanziaria di maggio- rare dal 20% al 30% la tariffa base.

Imposta sulle assicurazioni per responsabilità civile auto

L’art. 60 del D.Lgs. 15/12/1997 n. 446 ha previsto che il gettito dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomoto- ri, sia attribuito alle Province dove hanno sede i Pubblici Registri Automobilistici nei quali i veico- li sono iscritti, ovvero per le macchine agricole, alle Province nel cui territorio risiede l’intestatario della carta di circolazione.

Il decreto del Ministero delle Finanze 14/12/1998 n. 457 ha disposto con regolamento le norme per l’attribuzione alle Province ed ai Comuni del gettito delle imposte sulle assicurazioni. I pagamenti vengono effettuati dalle società di assicurazione ai concessionari della riscossione che riversano a loro volta gli incassi alle Province interessate.

La normativa vigente è impostata nel senso che le Province non hanno la titolarità del tributo, ma del solo gettito, per cui risultano difficoltosi i controlli dei soggetti obbligati al versamento del tri- buto. Tuttavia rimane questo il maggior provento tributario della Provincia.

Tributo regionale per deposito in discarica rifiuti solidi

Il tributo è stato istituito, a favore delle Regioni, con provvedimento di accompagnamento alla fi- nanziaria 1996, Legge del 23/12/1995 N. 549, in ragione di aliquote differenziate per tipologia di rifiuti, prevedendo altresì che il 10% del tributo riscosso venisse devoluto alle Province.

Il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi è stato istituito con l’art. 3, commi da 24 a 40 della L. 28 dicembre 1995 n. 549. Il tributo è dovuto per il 90% alle regioni e per il 10%

alla Provincia. Il soggetto passivo dell’imposta è il gestore della discarica o dell’impianto di ince- nerimento (Legge R.T. 29 luglio 1996 n. 60). L’ammontare dell’imposta è fissato, per tipologia e kg di rifiuto, con legge regionale entro il 31 luglio di ciascun anno, per l’anno successivo ovvero, in mancanza della legge regionale, nella misura vigente per l’anno precedente.

Tributo per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente

È stato introdotto dal 1993 come addizionale alla tassa rifiuti riscossa dai Comuni, e dal 1995 è ap- plicato con l’aliquota del 2,5%.

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Questa addizionale è stata introdotta con il D.Lgs. 30/12/1992 n. 504, art. 19, con decorrenza 1 gennaio 1993 a fronte dell’esercizio delle funzioni amministrative della Provincia di organizzazio- ne dello smaltimento dei rifiuti, del rilevamento, della disciplina ed il controllo degli scarichi e del- le emissioni e la tutela, difesa e valorizzazione del suolo.

Il tributo è commisurato alla superficie degli immobili assoggettati dai Comuni alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti (TARSU) e soggetti passivi sono gli stessi sui quali grava la predetta tassa comunale. Il tributo provinciale si applica anche nel caso in cui i Comuni abbiano, ai sensi del D.Lgs. 05/02/1997 n. 22, istituito la cd. “Tariffa Ronchi”.

La tariffa è composta da una quota determinata in relazione al costo del servizio e da una quota rapportata alla quantità di rifiuti conferita, all’entità dei costi di gestione ed al servizio fornito; essa dovrà coprire i costi di investimento e di esercizio.

L’aliquota è determinata annualmente dalla Provincia nella misura compresa tra l’1% ed il 5%. Il tributo in argomento è accertato direttamente dai singoli Comuni del territorio provinciale mentre la riscossione può essere effettuata o dal Comune o dall’agente della riscossione i quali riversano l’imposta provinciale all’Ente competente.

Alcuni comuni della Provincia, hanno optato per la tariffa (San Miniato, Bientina, Crespina, Vec- chiano, Pontedera, Santa Maria a Monte, Vicopisano, Calcinaia, Cascina, San Giuliano Terme, Calci, Ponsacco), per i quali è in corso l’adozione di atti regolanti le attività di riversamento del tri- buto di competenza provinciale. In ogni caso, non sono previste modifiche sensibili per l'entità del gettito complessivo perché anche per il 2007, la Provincia di Pisa ha confermato la stessa aliquota prevista per gli anni precedenti e cioè il 2,5%. E’ da precisare che nell’anno 2006 il D.Lgs.

30/04/2006 n. 152 “codice dell’ambiente” nella parte IV ha disposto l’abrogazione dell’art. 19 D.Lgs. 30/12/1992 n. 504, istitutivo del tributo provinciale e del D.Lgs. 05/02/1997 n. 22 (decreto Ronchi) istitutivo della cd. Tariffa Ronchi. Poiché l’entrata in vigore di tali disposizioni è subordi- nata, in base all’art. 238, all’emanazione di un decreto/regolamento da parte del Ministero del- l’Ambiente, nelle more di questi provvedimenti,è stata confermata la vigenza del tributo provincia- le. E’ auspicabile l’emanazione di un nuovo decreto a correzione del precedente, contenente le nu- merose modifiche proposte dall’UPI, ed in primis l’eliminazione della lettera n) dell’art. 264 del vigente decreto n. 152.

I trasferimenti erariali

La programmazione in bilancio delle entrate derivanti da trasferimenti erariali risente dell’introdu- zione, già prevista nelle precedenti Leggi Finanziarie, della compartecipazione provinciale al getti- to dell’IRPEF.

L’ammontare di questa compartecipazione è prevista nella misura dell’1% di quanto riscosso dallo Stato.

Gli altri trasferimenti erariali hanno subito una leggera diminuzione per effetto della progressiva ri- duzione del fondo sviluppo investimenti, della riduzione operata dallo Stato a titolo di costi della politica per € 490.000 e per effetto della riduzione dei contributi ordinari attribuiti agli enti locali operata dall’art. 60 della Legge n. 133/08.

Sono inoltre previsti trasferimenti correnti dello Stato per particolari progetti finanziati in materia sociale, politiche attive del lavoro, cultura e trasferimenti per rimborso IVA trasporto pubblico lo- cale.

I trasferimenti regionali

L’importo complessivo dei trasferimenti regionali di parte corrente ammonta a 38.836 milioni di euro, di cui € 25,815 milioni per funzioni delegate e trasferite alla Provincia (sviluppo economico, viabilità e trasporti, gestione del territorio e tutela ambientale, cultura e beni culturali, istruzione pubblica, sociale, turismo e sport e ricreazione, altre funzioni delegate). Si tratta di fondi aventi una precisa finalizzazione, già individuati dalla Regione nel momento di attribuzione alla Provincia e

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che quindi vengono erogati per l’assolvimento dei compiti e delle funzioni delegate. La Provincia ha residuali margini decisori.

L’importo di € 5.930.000 è erogato per il finanziamento del bilancio provinciale, a parziale rim- borso delle spese generali che la Provincia sostiene per la gestione delle deleghe stesse.

La stima del gettito è indicativa in quanto trattasi di partite che quindi potranno essere utilizzate solo dopo l’effettiva attribuzione da parte della Regione stessa.

Le entrate extratributarie

Al progressivo venir meno della dipendenza dalla finanza derivata (dallo Stato, dalla Regione) per il finanziamento della gestione dell’ente, si è accentuata l’attenzione su tutte le altre entrate corren- ti della Provincia. Si conferma, nel corso di questi ultimi anni, la maggiore attenzione alla redditi- vità del patrimonio sia per quanto concerne i fitti degli immobili di proprietà provinciale, sia per quanto riguarda le entrate derivanti dalla gestione della liquidità di cassa derivante dal fondo vin- colato della gestione dei mutui, giacenti presso il Tesoriere. Nonostante l’attenzione dell’ente, gli interessi attivi subiscono una riduzione rilevante per effetto della riduzione dei tassi di interesse e della riduzione delle giacenze.

La tabella seguente illustra, per tipologia, l’andamento triennale delle principali voci che compon- gono l’entrata corrente.

VOCI DI ENTRATA Accertamenti

2008

Previsione definitiva

2009

Previsione 2010

Differenze valori

assoluti %

Titolo 1° Entrate tributarie

Tributo in materia ambientale 1.732.507,42 1.050.000,00 1.250.000,00 200.000,00 16,00

Imposta provinciale di trascrizione 8.441.804,56 8.200.000,00 8.200.000,00 0,00 0

Addizionale sui consumi di energia elettrica 8.773.418,66 7.100.000,00 6.400.000,00 -700.000,00 -10,94 Imposta su assicurazioni R.C. Auto 17.509.427,60 16.638.000,00 16.600.000,00 -38.000,00 -0,23

Compartecipazione IRPEF 9.443.681,37 8.948.000,00 8.910.000,00 -38.000,00 -0,43

Tributo per deposito in discarica rifiuti solidi 484.908,62 690.000,00 470.000,00 -220.000,00 -46,81

Altri tributi 4.351,73 0,00 0,00 0,00 0

totale tit. I° 46.390.099,96 42.626.000,00 41.830.000,00 -796.000,00 Titolo 2° Trasferimenti correnti da

stato, regione, altri enti

Trasferimenti dello Stato 1.137.266,80 1.487.000,00 1.092.000,00 -395.000,00 -36,18

Trasferimenti regionali:

Contributi a parziale copertura spese generali 6.357.418,76 5.930.000,00 5.930.000,00 0,00 0

Regionali diversi 6.658.456,20 9.278.211,00 7.091.000,00 -2.187.211,00 -30,85

Funzioni delegate 28.918.277,62 25.981.789,00 25.815.000,00 -166.789,00 -0,65

Trasferimenti correnti da altri enti 4.577.971,04 4.403.000,00 6.212.000,00 1.809.000,00 29,13 totale tit. II° 47.649.390,42 47.080.000,00 46.140.000,00 -940.000,00

Titolo 3° Entrate extratributarie Entrate patrimoniali diverse:

Cat. 1 Proventi servizi pubblici 1.346.162,03 2.902.000,00 2.372.000,00 -530.000,00 -22,35 Cat. 2 Proventi dei beni dell'ente 3.482.545,83 3.634.000,00 3.840.750,00 206.750,00 5,39 Cat. 3 Interessi su anticipazioni e crediti 1.733.349,58 4.270.000,00 1.500.000,00 -2.770.000,00 -184,67

Cat. 4 Utili netti delle aziende partecipate 135.254,63 110.000,00 0,00 -110.000,00 0

Cat. 5 Proventi diversi 5.543.601,27 7.283.000,00 4.896.250,00 -2.386.750,00 -48,75

totale tit. III° 12.240.913,34 18.199.000,00 12.609.000,00 -5.590.000,00

TOTALE 106.280.403,72 107.905.000,00 100.579.000,00 -7.326.000,00

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Entrate derivanti da alienazioni beni patrimoniali

L’art. 58 della Legge 06 agosto 2008 n. 133 pone l’accento sulla valorizzazione del patrimonio im- mobiliare di Regioni, Province, Comuni ed altri Enti Locali. E’ prevista la redazione del Piano del- le Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari quale allegato al Bilancio di Previsione. Il Servizio Pa- trimonio ha provveduto alla redazione dello stesso mediante apposita proposta di delibera consilia- re al cui dettaglio viene fatto rinvio, tenendo presente che trattasi di beni non strumentali e quindi direttamente non collegati all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali.

Il ricavato delle alienazioni è inserito in bilancio, nell’anno 2010 per € 52.445.000, tenendo presen- te che nella cifra complessiva è compresa la somma di € 29.000.000 quale alienazione dell’immo- bile destinato a sede della Provincia ed € 17.990.000 quali proventi derivanti dalla vendita della partecipazione nella Società Agricola Fondi Rustici Montefoscoli.

La differenza pari ad € 5.455.000 è relativa al ricavato delle cessioni di cui al piano delle aliena- zioni

In base all’art. 199 del Testo Unico degli Enti Locali che disciplina le modalità di finanziamento degli investimenti, gli stessi proventi derivanti da alienazioni di beni del patrimonio immobiliare sono destinati a spese di investimento (il cui dettaglio viene riportato nell’apposita parte dedicata) ed al rimborso anticipato di prestiti già accesi,

Ciò risulta una politica di bilancio da valutare positivamente in quanto costituisce sistema di auto- finanziamento che evita il ricorso all’indebitamento, in linea con le normative di carattere generale di indirizzo agli enti locali e che hanno inoltre effetto positivo sui saldi di cui al patto di stabilità.

I trasferimenti in conto capitale

I trasferimenti finalizzati ad investimenti in conto capitale per il 2010 ammontano a € 67.513.000;

di cui € 61.038.000 di fondi provenienti dalla Regione ed € 6.475.000,00 provenienti da altri enti, entrambi finalizzati alla realizzazione di particolari opere pubbliche o alla realizzazione di partico- lari progetti:

Trasferimenti di capitale dalla regione

- € 8.030.000 per interventi di difesa della costa;

- € 100.000 per finanziamenti consorzi di bonifica e comunità montane;

- € 4.237.000 per ristrutturazione edifici provinciali;

- € 1.718.000 per manutenzione straordinaria SS.RR.;

- € 29.000.000 per navigabilità Scolmatore d’Arno;

- € 90.000 per acquisto automezzi;

- € 17.000.000 per S.R.T. 439 variante di Buti;

- € 512.000 per sala operativa protezione civile;

- € 11.000 per strumentazione servizio ambiente;

- € 300.000 per pista ciclabile fiume Serchio;

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- € 40.000 per risarcimento danni avversità atmosferiche.

Trasferimenti di capitale da Comuni

- € 1.175.000 per navigabilità Scolmatore d’Arno;

- € 100.000 per co-finanziamento pista ciclabile fiume Serchio da comune di S. Giuliano T.;

- € 600.000 per SP Vicarese da comune di Vicopisano.

Trasferimenti di capitale da altri Enti del settore pubblico - € 3.600.000 per navigabilità Scolmatore d’Arno.

Trasferimenti di capitale da altre Province

- € 1.000.000 per navigabilità Scolmatore d’Arno.

Assunzione di prestiti

Nella programmazione del bilancio 2010 risulta confermata la volontà di contribuire allo sviluppo economico del territorio provinciale, mediante il potenziamento delle infrastrutture viarie, dell’edi- lizia scolastica ed altri investimenti di alto valore strategico per la collettività.

Una delle fonti di finanziamento principale degli investimenti, costituito dal ricorso all’indebita- mento, è stata iscritta nel Bilancio di Previsione e nel bilancio pluriennale per gli anni 2011 e 2012 per importi di non rilevante entità, per perseguire la politica di riduzione del debito complessivo, iniziata a partire dall’anno 2007.

Tale strategia è inoltre in linea con l’art. 77 bis, comma 10 della L.133/2008. Infatti è prevista l’e- manazione di un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze che, sulla base degli obiettivi programmatici indicati nei documenti di programmazione economico – finanziario, determini per gli Enti locali le percentuali di incremento della consistenza dell’indebitamento al 31 dicembre del- l’anno precedente.

Nonostante ciò, è stato provveduto alla individuazione di ulteriori risorse, provenienti da autofi- nanziamento. Vengono infatti utilizzati i proventi derivanti dall’alienazione del patrimonio immo- biliare per il finanziamento degli investimenti inseriti nel programma annuale dei lavori pubblici e per altri ulteriori finanziamenti, ritenuti rilevanti per lo sviluppo del territorio.

Inoltre, parte dei proventi derivanti dall’alienazione del patrimonio immobiliare viene destinata per il finanziamento del rimborso straordinario di prestiti.

Le spese

In considerazione della elevata riduzione delle entrate tributarie che produce una eccessiva rigidità della spesa già alquanto rigida ancora prima della crisi per effetto dell’indebitamento contratto ne- gli anni 2000-2004, la Provincia ha adottato, sia per la parte corrente che per la parte investimenti:

• politiche di spesa in riduzione e tese a privilegiare le funzioni fondamentali ed istituzionali;

• la revisione dell’attività progettuale da rendere ancora più evidente in sede di predisposizio- ne del P.E.G. allo scopo di ottenere risorse finanziarie da parte di terzi per la resa di servizi al territorio;

• il potenziamento delle attività, da rendere ancora più evidenti in sede di predisposizione del P.E.G., tendenti all’aumento della base imponibile di alcune entrate quali ad esempio la Co- sap ed i canoni del demanio idrico, anche finalizzate all’equità di imposizione fiscale.

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Le politiche di contenimento della spesa sono inoltre finalizzate a rendere più efficace ed efficiente l’attività dell’ente e questo viene attuato mediante un’attività di revisione, da attuare anch’essa in sede di P.E.G. e di gestione stessa, della qualità, mediante valutazione spesa/benefici della spesa stessa.

La riduzione della spesa corrente, anche se non in misura consistente, ha interessato:

- spesa di personale;

- incarichi professionali;

- contributi;

- spese di gestione.

Il programma delle collaborazioni e consulenze

Il comma 76 art. 3 della legge finanziaria 2008, così come modificato e integrato dall’art. 46 com- ma 1 della legge 133/2008, prevede:

“Per esigenze cui non possono far fronte con personale di servizio , le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universita- ria, in presenza dei seguenti presupposti di legittimità:

a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere alle competenze attribuite dall'ordinamento al- l'amministrazione conferente, ad obiettivi e progetti specifici e determinati e deve risultare coerente con le esigenze di funzionalità dell'amministrazione conferente;

b) l'amministrazione deve avere preliminarmente accertato l'impossibilita' oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno;

c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata;

d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collabora- zione.

Si prescinde dal requisito della comprovata specializzazione universitaria in caso di stipulazione di contratti d'opera per attività che debbano essere svolte da professionisti iscritti in ordini o albi o con soggetti che operino nel campo dell'arte, dello spettacolo o dei mestieri artigianali, ferma re- stando la necessità di accertare la maturata esperienza nel settore. Il ricorso a contratti di collabora- zione coordinata e continuativa per lo svolgimento di funzioni ordinarie o l'utilizzo dei collaborato- ri come lavoratori subordinati e' causa di responsabilità amministrativa per il dirigente che ha sti- pulato i contratti..”.

I contenuti ed i dettagli del programma, comprensivo del limite massimo di spesa per incarichi, sono riportati nell’apposita delibera consiliare che costituirà allegato al Bilancio di Previsione per l’esercizio 2010.

La parte degli incarichi relativa alle collaborazioni coordinate e continuative rientra anche nel limi- te di spesa di personale.

La spesa del personale

Dalla Legge finanziaria 2007 (Legge n° 296/06), art.1 comma 557 e successivi, con innovazione rispetto alla precedente normativa (art. 1 commi 198-206 legge n° 266/05), le spese di personale hanno assunto una individualità autonoma, al di là della semplice iscrizione nel bilancio di previ- sione. Questo, considerata la specificità e la rilevante rigidità della spesa, in considerazione che la

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spesa di personale stessa, potesse costituire oggetto di specifico controllo da parte degli organi esterni all’ente, per la valutazione del perseguimento della sana gestione finanziaria.

Per quanto riguarda la spesa di personale, in definitiva, l’ente deve disciplinare la propria spesa in relazione a tutte le spese complessive, rilevanti ai fini del rispetto dei saldi rilevanti ai fini del patto di stabilità interno ed in relazione alla specificità della spesa, entro determinati limiti prefissati.

La Legge finanziaria per l’anno 2006 obbligava tutti gli enti alla riduzione della spesa di personale dell’1% rispetto alle spese dell’anno 2004. La circolare N. 9 della Ragioneria Generale dello Stato, ha chiarito e definito le componenti della spesa. Essa costituirà la base della definizione della spesa di personale, anche se non sempre si è assistito a comportamenti uniformi tra gli enti, tanto che sono state necessarie individuazioni ed interpretazioni specifiche e successive.

La Legge finanziaria per l’anno 2007, effettuando una disciplina di carattere programmatico, di principio e di distinzione di normativa tra gli enti soggetti e non soggetti al patto, nel confermare il vincolo della riduzione della spesa di personale, ha rimesso alle autonome valutazioni dei singoli Enti la definizione delle modalità e dei livelli di contenimento della spesa, sia dal punto di vista re- tributivo che della dinamica occupazionale.

Alcune interpretazioni successive di alcune sezioni regionali delle Corte dei Conti, in linea genera- le hanno affermato che la disposizione non costituisce solo principio, ma piuttosto un vero e pro- prio obbligo di riduzione, le componenti di spesa da considerare, l’ammontare della riduzione e l’anno di riferimento.

L’art. 3 comma 120 della Legge Finanziaria per l’anno 2008, in controtendenza rispetto a quanto stabilito prima, ha affermato che l’ente locale può superare la spesa di personale dell’anno prece- dente, solo in presenza di alcune particolari condizioni, quali quello della forte motivazione così come previsto dalla legge 448/2001, che l’ente abbia rispettato il patto di stabilità nell’ultimo trien- nio, che il volume della spesa per il personale in servizio non sia superiore al parametro valido ai fini dell’accertamento di ente strutturalmente deficitario, che il rapporto medio tra dipendenti in servizio e popolazione residente non superi quello determinato per gli enti in dissesto.

Con l’art. 76 del D.L. 112/09 convertito in legge n° 133/08, il legislatore è nuovamente intervenuto per ribadire agli enti sottoposti al Patto di Stabilità interno di contenere e razionalizzare la spesa concernente il personale, non più solo in termini assoluti, ma assicurando la riduzione dell’inciden- za percentuale della spesa di personale rispetto al complesso della spesa corrente, con una partico- lare attenzione al contenimento delle dinamiche retributive legate alla contrattazione integrativa.

La nuova disposizione sembra essere correlata ad un Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri di prossima definizione, non ancora emanato, che stabilirà parametri e criteri di virtuosità, con cor- relati obiettivi differenziati di risparmio, tenendo in considerazione le classi demografiche degli enti, le percentuali di incidenza delle spese di personale attualmente esistenti rispetto alla spesa corrente e dell’andamento di tale tipologia di spesa nel quinquennio precedente.

La disciplina dettata dall’art.1 del comma 557 della legge 296/06, come modificata e integrata dal- la legge 244/07 e dalla legge 133/08, conserva una linea di continuità con il precedente impianto normativo per quanto attiene l’obbligo di riduzione della spesa di personale rispetto agli anni pre- cedenti che deve essere effettuato su dati omogenei.

Ai fini della comparazione con gli esercizi precedenti, opinione prevalente è che la Circolare 9/06 del MEF sia ancora applicabile per la definizione puntuale delle voci da includere e da escludere ai fini del calcolo della spesa di personale.

In linea con quanto appena sopra enunciato, questa Provincia ormai da anni sta perseguendo una costante riduzione della spesa di personale attraverso un attenta programmazione della spesa stessa e un attenta programmazione del fabbisogno di personale indirizzando e riducendo le assunzioni per le attività istituzionali e che forniscono servizi esterni, non prevedendo sostituzioni di persona- le che per qualsiasi motivo cessa la propria attività lavorativa, anche con applicazione di quanto

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previsto dall’art. 72 della legge 133/08 che prevede il collocamento a riposo dei dipendenti che raggiungono i 40 anni di contribuzione.

Nonostante la riduzione numerica del personale in servizio la Provincia continua comunque a man- tenere l’offerta dei servizi erogati al territorio ed alla cittadinanza, migliorando in alcuni casi l’effi- cienza mediante razionalizzazione del costo del lavoro e mediante migliore utilizzazione delle ri- sorse umane. I citati obiettivi qualificanti e di miglioramento del lavoro, che non possono più esse- re affrontati tramite l’incremento del numero dei dipendenti nella dotazione organica, la quale, per le predette prescrizioni normative, è prevista in diminuzione.

La programmazione delle assunzioni di personale per l’anno 2010 e per il triennio 2010 - 2012 sarà incentrata esclusivamente in alcuni settori di grande rilevanza esterna, Polizia Provinciale, Viabili- tà ed Edilizia scolastica, prevedendo n° 5 assunzioni, prevedendo di contro nell’anno 2010 n° 8 cessazioni dal servizio, con una riduzione di posti coperti nella dotazione organica, per la quale sarà prevista, dopo alcuni anni di invarianza, una riduzione del numero dei dipendenti nella dota- zione stessa.

Particolare attenzione è stata data anche al lavoro flessibile, che negli anni precedenti ha creato non pochi problemi e difficoltà di gestione dei rapporti. Anche per questa tipologia di lavoro è prevista una programmazione attraverso atti di indirizzo che riducano costantemente nel tempo il ricorso a questi tipo di incarichi se non per attività specialistiche e di alta professionalità, per evitare la crea- zione del lavoro precario.

La spesa di personale prevista nell’anno 2010, raffrontata con la spesa assestata dell’anno 2009, è così identificata:

Voci di spesa Iniziale 2009Previsione Assestata 2009Previsione Previsione2010 - Spesa fissa di personale a tempo indeterminato 11.468.000 12.175.500 12.169.000

- Oneri riflessi 5.127.000 5.471.000 5.407.000

- Spesa personale a tempo determinato e varie 1.456.000 1.078.000 990.000

- Spesa per salario accessorio 3.160.000 3.255.000 3.204.000

- Somme a disposizione per assunzioni varie 328.500 0 92.000

- Spesa per operai forestali 320.500 320.500 320.000

- Spese per progetti comunitari 0,00 375.000 280.000

- Spese per rinnovo CCNL 785.000 137.000 200.000

Totale € 22.644.500 22.805.500 22.662.000

- Mensa 120.000 140.000 200.000

- Rimborsi spesa viaggi 100.000 100.000 100.000

Totale complessivo € 22.865.000 23.052.000 22.962.000

Come la tabella evidenzia, si può affermare che:

- Non vi è aumento della spesa per il personale a tempo indeterminato (Spesa fissa + oneri rifles- si), nonostante sia stata inserita nella spesa quella relativa al rinnovo del CCNL della Dirigenza, che ha avuto la sua firma come ipotesi di CCNL e che verrà presumibilmente liquidato nel 2010 dopo la sigla definitiva;

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- Ulteriore riduzione del lavoro flessibile;

- Contenimento della spesa destinata alla contrattazione decentrata nonostante sia considerato l’aumento previsto dal nuovo CCNL dei Dirigenti, non ancora definitivamente siglato;

- Riduzione complessiva della spesa di personale nonostante l’aumento di alcune componenti quali la spesa per la mensa dei dipendenti di €. 60.000,00=.

La tabella riepilogativa seguente relativa alla spesa di personale che mette a raffronto i dati dagli anni 2004 al 2010, che la programmazione nel garantire il mantenimento della dinamica retributiva e occupazionale assicura la riduzione della spesa di personale stessa, come disposto dal comma 557 dell’art.1 della Legge n°296/06 (finanziaria 2007), come novellato dal comma 120 dell’art. 3 della Legge 244/07 (finanziaria 2008), dal comma 1 dell’art.76 della Legge 133/08 (decreto Brunetta), con applicazione delle disposizioni contenute nella Circolare della Ragioneria Generale dello Stato n°9/2006:

Stanz. Impeg. Stanz. Impeg. Stanz.Assest. Stanz. Iniz.

Voci di Spesa anno 2004 anno 2004-1% anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 Intervento 1 - Personale 19.590.439,91 20.700.302,65 21.525.366,24 20.514.296,88 21.422.500,00 21.378.000,00

Intervento 7 - IRAP 1.247.521,51 1.254.000,00 1.196.000,00 1.239.769,54 1.389.500,00 1.317.000,00

CoCoCo 747.507,24 555.148,20 1.485.616,32 678.712,46 163.404,00 160.000,00

Buoni pasto 151.849,65 170.000,00 170.000,00 219.892,59 140.000,00 200.000,00

Forestali** - Stipendio, accessorio, oneri rifl. 259.269,52 5.137,87 116.409,39

Forestali** - IRAP 14.876,72 1.788,32 0,00

Totale spesa €. 22.011.464,55 22.686.377,04 24.493.391,95 22.652.671,47 23.115.404,00 23.055.000,00

Somme per rinnovo CCNL anni diversi -80.000,00 -659.000,00

Somme per Consorzio S.G.C. FI-PI-LI -728.205,00

Somme per Categorie protette -749.958,74 -741.567,09 -725.514,46 -743.977,00 -715.547,00 -712.036,00

Totale spesa €. 20.453.300,81 20.248.767,80 21.285.809,95 23.767.877,49 21.908.694,47 22.399.857,00 22.342.964,00 Esclusione Spese

Spese per rinnovo CCNL da verificarsi -1.610.000,00 -120.000,00 -661.567,00 -200.000,00

Spese per rinnovo CCNL dipendenti già firmato -1.086.284,74 -1.047.450,00 -1.656.399,54 -1.852.301,00 -2.438.435,00

Spese per rinnovo CCNL dirigenti già firmato -70.624,04 -82.535,00 -161.299,60 -161.271,00 -233.579,00

Spese per CoCoCo non a carico Bilancio -866.266,88 -308.201,23 0,00 0,00

Spese di personale non a carico Bilancio -32.943,67 -35.385,99 -2.300,00 0,00 0,00

Rimborsi per pers. comandato altri Enti e varie -77.163,48 -96.610,16 -180.000,00 0,00

Rimborsi da Ministero per servizi elettorali

Spesa complessiva €. 20.453.300,81 20.248.767,80 20.095.957,50 20.049.076,14 19.563.883,94 19.544.718,00 19.470.950,00 Impegnato

Raffronto spesa di personale anni 2004 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009 - 2010

L’ammortamento dei prestiti

Il ricorso significativo all’indebitamento per prestiti risente delle scelte politiche attuate in questi ultimi anni, improntate a favorire gli investimenti.

La previsione 2010 risulta in riduzione rispetto alla previsione assestata 2009 per la riduzione del tasso Euribor, parametro a cui è correlato il rimborso dei prestiti a tasso variabile, per lo scadere di alcuni prestiti nell’anno 2009 e per effetto del fatto che non vi è l’entrata in ammortamento di al- cun prestito in quanto nell’anno 2008 non è stato contratto indebitamento.

In ogni caso, l’onere annuale dell’Ente per interessi passivi si mantiene significativamente al di sotto del limite, previsto dal Testo Unico degli Enti Locali, che, in seguito alla Legge Finanziaria per l’anno 2007, è aumentato dal 12% al 15%, quota percentuale da calcolare sulle entrate correnti del rendiconto del penultimo anno precedente a quello in cui si prevedono eventuali assunzioni di mutui (o altre forme di finanziamento reperibili sul mercato).

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L’amministrazione attuale ha iniziato la politica di riduzione dell’indebitamento, che come viene evidenziato dai dati sotto riportati, ha avuto la sua prima controtendenza nel corso dell’anno 2007, è proseguita nell’anno 2008 e 2009 e si manterrà tale anche per gli anni successivi.

Importi /1.000 Onere

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Dati di

compet. Dati di

compet. Dati di

compet. Dati di

compet. Dati di

compet Dati di

compet Previs. Previs. Previs.

Interessi passivi 4.206 5.076 6.943 8.493 * 9.433 9.327 5.980 5.897 5.773

Rimborso

quota capitale 8.268 10.719 12.429 12.082* 13.335 13.035 **12.300 12.313 12.571

Totale 12.474 15.795 19.372 20.575 22.768 22.362 18.280 18.210 18.344

Entrate

ordinarie 89.707 89.279 92.511 92.073 116.670 107.905 100.579 97.130 99.045

Spese correnti 79.172 78.751 80.240 79.429 105.794 94.584 87.749 84.182 85.839

% oneri per interessi / entra- te ordinarie

4,7% 5,1% 7,5% 9,2% 8,0% 8,6% 5,9% 6,1% 5,8%

% oneri per interessi / spese correnti

5,3% 6,4% 8,6% 15,2% 8,9% 9,9% 6,8% 7,0% 6,7%

% oneri per ser- vizio prestito /

entrate ordinarie 13,9% 17,7% 20,9% 22,3% 19,5% 20,7% 30,2% 18,7 18,5%

% oneri per ser- vizio prestito /

spese correnti 14,3% 17,6% 20,9% 25,9% 21,5% 23,6% 20,84% 21,6 21,4

*Dati di cassa

** al netto del rimborso anticipato prestiti per € 12.074.000,00

Le percentuali di indici di indebitamento sopra riportate differiscono dalla capacità di indebitamen- to effettiva prevista ai sensi dell’art. 204 del T.U.E.L. e forniscono in ogni caso un’analisi dell’an- damento della spesa per ammortamento dei prestiti e della rigidità del bilancio.

Viene riportato di seguito il calcolo della capacità di indebitamento, prevista dall’art. 204 del T.U.E.L.:

Totale Titoli Entrate Correnti (riferimento Conto Consuntivo esercizio 2007) 106.280.40 3

Limite di indebitamento (15% di 106.280.403) 15.942.060

Ammontare totale degli interessi su mutui e prestiti obbligazionari in ammortamento a

decorrere dall’anno 2010 5.980.000

Totale fideiussioni concesse 112.000

Totale 6.092.000

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Quota interessi da corrispondere per contrazione mutui per l’esercizio 2010 9.850.060 Incidenza percentuale del totale complessivo degli interessi passivi sul totale delle en-

trate correnti accertate nell’esercizio 2008 5,63

In considerazione dell’attuale tasso di interesse annuo applicato dalla Cassa Depositi e Prestiti (rilevazioni al 23/12/2009) per la concessione di mutui con durata fino a 20 anni:

- Tasso fisso: 4,328%

- Tasso variabile: 1,074% (Euribor 6M 0,409% + Spread 0,665%) La Provincia di Pisa può contrarre mutui per l’anno 2010 nella seguente misura:

I

=

C

x

r

x

t

100

1) per il rispetto della capacità di indebitamento (tasso 4,328%) 227.589.186 2) per il rispetto della capacità di indebitamento (tasso variabile 1,074%) 917.137.802 Dall’anno 2007 è stata forte la politica di riduzione dell’indebitamento, iniziata con una diversa modalità di accensione dei prestiti, per adeguare il fabbisogno di cassa per il pagamento degli stati di avanzamento lavori delle opere pubbliche, al rimborso dei prestiti, in modo da evitare giacenze di cassa inutilizzate, eccessiva contrazione della parte corrente ed aumento dei residui.

Nonostante nell’anno 2007 sia stato previsto nel bilancio iniziale indebitamento per € 11.780.000,00 per il finanziamento di alcuni investimenti, si è arrivati a stipulazione di contratti di mutuo solo per € 2.060.956,00; tale tendenza è continuata nell’anno 2008: a fronte di una previsio- ne iniziale di € 10.575.000,00 non è stato stipulato alcun contratto di indebitamento. Tale scelta po- litica, i cui dati contabili vengono riportati di seguito, mettono in evidenzia l’elevata riduzione del- l’indebitamento, in stretta ottemperanza delle normative generali di riduzione del deficit e del debi- to affidate anche agli Enti Locali. Negli anni successivi prosegue la politica di riduzione. Ciò deter- mina, come avremo modo di affrontare nella parte dedicata al patto di stabilità, degli enormi van- taggi anche a tal fine.

2007 2008 2009 2010 2011 2012

Residuo Debito Iniziale 202.703.733,00 192.086.089,00 178.518.614,00 168.810.660,00 148.899.660,00 141.256.660,00 Accensione nuovi prestiti 2.060.956,00 0,00 3.160.000,00 4.463.000,00 4.670.000,00 5.950.000,00 Rimborso prestiti 12.678.600,00 13.567.475,00 12.867.954,00 24.374.000,00 12.313.000,00 12.571.000,00 Totale Riduzione Indebita-

mento -10.617.644,00 -13.567.475,00 -9.707.954,00 -19.911.000,00 -7.643.000,00 -6.621.000,00 Residuo Debito Finale 192.086.089,00 178.518.614,00 168.810.660,00 148.899.660,00 141.256.660,00 134.635.660,00

Viene riportato il dettaglio dei mutui ancora in ammortamento dai quali scaturisce la rata comples- siva inserita in Bilancio.

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Provincia di Pisa Riepilogo mutui

Mutui contratti con la Cassa DD.PP. 5.780.000,00 2.000.000,00 3.780.000,00 5.807.000,00 1.800.000,00 4.007.000,00 5.871.000,00 1.681.000,00

Mutui contratti con la Banca P. di Novara 288.000,00 8.000,00 280.000,00 0,00 0,00 0,00

Mutui contratti con la Cassa R. Pisa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Mutui contratti con il Monte dei Paschi di Siena 1.950.000,00 350.000,00 1.600.000,00 2.150.000,00 550.000,00 1.600.000,00 1.660.000,00 350.000,00

Mutui contratti con la Banca Toscana 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Mutui contratti con il CREDIOP 487.000,00 47.000,00 440.000,00 500.000,00 50.000,00 450.000,00 500.000,00 50.000,00 Prestito obligazionario con CREDIOP 540.000,00 50.000,00 490.000,00 510.000,00 60.000,00 450.000,00 505.000,00 60.000,00

Mutui contratti con la B.N.L. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Mutui contratti con l'I.S.P. Torino 174.000,00 34.000,00 140.000,00 0,00 0,00

Mutui contratti con il Banco di Napoli 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Mutui contratti con Depfa Bank 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Nuovo prestito obbligazionario 6.805.000,00 1.400.000,00 5.405.000,00 7.632.000,00 2.132.000,00 5.500.000,00 7.783.000,00 2.132.000,00 Mutuo Banca di Credito Coop.Fornacette 150.000,00 50.000,00 100.000,00 150.000,00 50.000,00 100.000,00 150.000,00 30.000,00 Nuovi mutui 2010 €. 4.463.000 di cui 3.463.000 in amm. dal 2010 99.000,00 34.000,00 65.000,00 200.000,00 47.000,00 153.000,00 257.000,00 62.000,00

Nuovi mutui 2011 €. 4.670.000 di cui 1.000.000 in amm. Dal 2011 70.000,00 17.000,00 53.000,00 270.000,00 60.000,00

Nuovi mutui 2012 €. 5.950.000

Differenziale su operaz.swap 2.007.000,00 2.007.000,00 0,00 1.191.000,00 1.191.000,00 0,00 1.348.000,00 1.348.000,00 Totali 18.280.000,00 5.980.000,00 12.300.000,00 18.210.000,00 5.897.000,00 12.313.000,00 18.344.000,00 5.773.000,00

Quota interessi Quota

Capitale Quota

Capitale

Rata 2011 Rata

2010

Quota interessi

Quota interessi

Rata 2012

(19)

Operazioni di interest rate swap

La Legge finanziaria per l’anno 2008, Legge N. 244 del 27.12.2007, all’art. 1 comma 383, ha previ- sto che al Bilancio di Previsione sia allegata apposita nota nella quale siano compresi gli oneri e gli impegni finanziari derivanti dagli strumenti interest rate swap in essere.

La Legge 133 del 25.06.2008 è di nuovo intervenuta sull’argomento con l’articolo 62 introducendo il divieto di stipulazione di nuovi contratti e di modifica di quelli in essere, fino alla data di emana- zione di un regolamento che individui la tipologia di contratti che i soggetti pubblici possono stipu- lare.

L’ente ha iniziato, dall’anno 2008, un’attività di attento controllo ed analisi degli strumenti finan- ziari derivati in essere ed è addivenuto alla operazione di autotutela mediante annullamento degli atti che hanno portato alla accensione dei contratti. Di fronte a tale operazione, gli istituti di credito Dexia Crediop e Depfa Bank hanno fatto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e di fronte all’Alta Corte di Londra. L’altro strumento finanziario è tuttora in corso di valutazione, attenzione e definizione , anche se si può prevedere una difficile mediazione con gli istituti di redito.

Di fronte a tali prese di posizione l’amministrazione ha deciso di non effettuare il pagamento della rata annuale, che risulta quindi accantonata e disponibile dell’avanzo di amministrazione dell’anno 2009. Per l’anno 2010, è stato previsto, in relazione al contenzioso in essere, l’accantonamento di una quota parte, a differenza dell’altra tipologia di contratto, la cui previsione di rata annuale è fi- nanziato per l’intera quota risultante al tasso di interesse stimato per l’anno 2010.

Vengono riportate di seguito le principali caratteristiche degli strumenti di interest rate swap in es- sere presso la Provincia di Pisa:

STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

IMPORTO ORIGINARIO

ANNO AC- CENS.NE

ANNO ESTINZ.NE

QUOTA RESI- DUA 31/12/2008

QUOTA RESI- DUA

31/12/2009 ISTITUTO DIFFERENZIALE 2010

1 34.159.320,00 2001 2015 21.915.439,00 19.750.776,00 Unicredit + 20.591,00 2 45.987.384,00 2002 2021 27.625.557,00 24.579.881,00 Unicredit - 687.122,00 3 95.493.044,00 2007 2024 91.471.075,00 86.241.296,00 Depfa Bank

Dexia Crediop - 2.640.333,00

* i tassi di riferimento per il calcalo del differenziale sono alla data del 7/12/2009.

(20)

Il fondo di riserva

Il “fondo”, ai sensi dell’art. 166 D.Lgs 267/2000, non può essere inferiore allo 0,3% né superiore al 2% delle spese correnti.

La sua importanza è rilevante poiché consente di superare problemi gestionali che potrebbero pro- vocare ritardi amministrativi in quanto, anche per carenza di piccole somme, dovrebbe essere attiva- ta una proposta di variazione di Consiglio, con le inevitabili conseguenze in termini di tempi buro- cratici occorrenti.

Quest’anno viene stanziata la somma di € 310.000,00 che rapportato alle spese correnti di € 91.347.800 costituisce lo 0,34% delle stesse al fine di consentire l’attivazione ed il finanziamento delle spese di parte corrente. Infatti il suo utilizzo è previsto nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o nel caso in cui le dotazione degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti.

Gli investimenti

La Provincia di Pisa, anche a seguito delle numerose competenze acquisite dalla stessa Re- gione di appartenenza, ha sempre programmato e realizzato importanti interventi strutturali sull’in- tero territorio. Consistente è stato il ricorso all’indebitamento, in questi ultimi anni, ma anche la ca- pacità di reperimento di fonti esterne, in particolare regionali.

Per il 2009, allo scopo di mantenere in ogni caso sotto controllo l’onere di restituzione dei prestiti, nonché i limiti previsti dal nuovo patto di stabilità interno, si evidenzia l’eliminazione del ricorso all’indebitamento. Tale tendenza prosegue anche per l’anno 2010. In ogni caso la spesa complessiva per gli investimenti per l’anno 2009, ammonta a € 61.103.048 in quanto parallelamente a fonti interne di finanziamento, costituite principalmente dai proventi derivanti dalle vendite del patrimonio immobiliare, risultano consistenti importi di trasferimenti regionali finalizzati.

La tabella seguente riporta il totale delle spese in investimenti, distinte per fonti di finanziamento.

Rispetto all’esame effettuato sulla parte Entrata per investimenti, risultano ulteriori spese per inve- stimenti finanziate dalla parte corrente.

Il totale complessivo della spesa per investimenti dell’anno 2010 differisce dal totale complessivo dell’elenco annuale dei lavori pubblici per effetto di alcuni lavori che trovano il loro finanziamento negli anni precedenti e per effetto di alcune spese di investimento che non hanno attinenza con atti- vità progettuale ed esecuzione di lavori.

Riferimenti

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