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Freddo e vibrazione nell’analgesia per venipuntura nel bambino con deficit cognitivo

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Academic year: 2021

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Cortellazzo Wiel L, et al. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2017; 20(4) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1704_20.html

Pagina 1 di 1

MeB – Pagine Elettroniche

Volume XX

Aprile 2017

numero 4

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

FREDDO E VIBRAZIONE NELL’ANALGESIA PER VENIPUNTURA

NEL BAMBINO CON DEFICIT COGNITIVO

Uno studio prospettico, randomizzato e controllato

Luisa Cortellazzo Wiel, Paola Assandro, Martina Tubaro

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste Indirizzo per corrispondenza: luisacortellazzowiel@gmail.com

Il dolore procedurale viene vissuto da molti bambini come l’aspetto peggiore della malattia: in particolare pre-lievo e posizionamento di accesso venoso rappresentano la seconda causa di dolore dopo la malattia stessa, nonché la prima fonte di dolore procedurale. Ciò vale a maggior ragione per i bambini portatori di deficit cognitivo, sotto-posti con frequenza inevitabilmente superiore alle proce-dure in questione, le quali si affiancano come occasioni di dolore a quelle derivanti dalla malattia stessa. Cionono-stante si tratta di una categoria di pazienti che resta a oggi ancora sostanzialmente orfana di attenzioni in questo sen-so, e risulta allarmante l’assoluto vuoto di studi in merito in letteratura. Ci si è proposti quindi di testare su questi bambini l’efficacia del dispositivo noto come Buzzy: que-sto combina stimoli termici e vibrattili che consentono l’attivazione di interneuroni inibitori rispetto all’afferenza dolorosa e insieme stimolano direttamente la via discen-dente inibitoria del dolore. Precediscen-dentemente validato in Pediatria, rispetto agli anestetici locali presenta il vantag-gio dell’azione immediata e dei costi contenuti.

Lo studio ha previsto l’arruolamento di un totale di 71 pazienti di età compresa fra 4 e 17 anni portatori di deficit cognitivo tale da impedirne qualsiasi capacità espressiva, e che dovessero sottoporsi a prelievo o posizionamento di accesso venoso a scopi diagnostici o terapeutici. Sono

quindi stati randomizzati in uno dei due gruppi, di con-trollo (nessun intervento) o di intervento (Buzzy), assu-mendo come outcome primario il punteggio NCCPC-PV

(Non-Communicating Children’s Pain Checklist - Posto-perative Version) riportato in corso di procedura dai ca-regiver, e come outcome secondari percentuale di

succes-so dell’operazione al primo tentativo e tipologia e fre-quenza di eventi avversi.

I punteggi NCCPC-PV sono risultati significativamente inferiori nel gruppo di intervento rispetto al controllo (< 10, cioè dolore da assente a lieve nel 91,4 vs 61,1% dei casi con p = 0,003), senza per contro poter attestare una sostanziale differenza relativamente agli outcome secon-dari, essendo risultata sovrapponibile la percentuale di successo della procedura al primo tentativo (90,6% vs 87,1%; p = 0,71), così come la frequenza di eventi avversi (3 vs 1; p = 0,36).

Buzzy si configura quindi come uno strumento valido

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