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volume 21, numero 3, 2006

Microbiologia Medica 247

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ANTIBIOTICO RESISTENZA DI MYCOPLASMA HOMINIS E UREAPLASMA UREALYTICUM ISOLATI DA TAMPONI VAGINALI

Molinari G. L., Camaggi A., Kroumova V., Crespi I., Schiralli E., Di Natale C., Andreoni S., Fortina G.

Azienda “Ospedale Maggiore della Carità” - Novara - Laboratorio Microbiologia e Virologia

Metodi. Nel periodo gennaio 2006/giugno 2006, presso il

Laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale Maggiore di Novara, sono stati sottoposti ad indagini batteriologiche n° 1052 tamponi vaginali. Oltre alle colture tradizionali, tali tamponi sono stati sottoposti anche alla ricerca di micopla-smi urogenitali (Micoplasma hominis e Ureaplasma urealyti-cum), utilizzando il kit Mycoplasma IST 2 della Ditta BioMérieux che consente, in coltura liquida, oltre all’identi-ficazione dei suddetti microrganismi, anche di effettuare contemporaneamente l’antibiogramma, partendo direttamen-te dal tampone.

Conferme all’isolamento in brodo di Micoplasma hominis e Ureaplasma urealyticum sono state ottenute mediante con-temporanea semina dei tamponi vaginali anche su terreno solido (Mycoplasma A7 Agar - BioMérieux) in modo da poter evidenziare le colonie batteriche attraverso l’osserva-zione microscopica ad ingrandimento di 10x.

Risultati e conclusioni. Micoplasma hominis e Ureaplasma

urealyticum sono stati ritrovati in 148 campioni (14,06 % del totale) e dei campioni positivi si è rilevata una netta preva-lenza di Ureaplasma urealyticum (67,02%) rispetto a Micoplasma hominis (15,41%); in 26 casi (17,57%) si è avuto una presenza contemporanea dei due microrganismi. L’antibiogramma effettuato utilizzando antibiotici normal-mente raccomandati dalla letteratura internazionale nei con-fronti di microrganismi privi di parete batterica (Doxyciclina, Josamicina, Ofloxacina, Eritromicina, Tetraciclina, Pristinamicina, Ciprofloxacina, Azitromicina, Claritromicina) ha consentito di rilevare “in vitro” una sensi-bilità di Micoplasma hominis a Josamicina, Tetraciclina, Pristinamicina e una totale resistenza nei confronti di Eritromicina e Azitromicina mentre l’altro macrolide, la Claritromicina, si è rivelata efficace nel 50% dei casi. Per quanto riguarda Ureaplasma urealyticum, un solo anti-biotico si è rivelato sempre attivo “in vitro” (Pristinamicina), mentre la Ciprofloxacina è l’antibiotico che si è rivelato resi-stente nei confronti del maggior numero di ceppi (40%).

148

VAGINITI E VAGINOSI BATTERICHE:

MONITORAGGIO DI MICRORGANISMI ISOLATI DA CAMPIONI CLINICI NELL’ANNO 2005

Capano A.1, Bonifati A.1, Di Vasto M.1, Lisanti N.2,Venditti W.1 1U.O. semplice di Microbiologia, P.O. di Castrovillari (CS),

Azienda Sanitaria N. 2

2U.O. Ostetricia e Ginecologia

Introduzione. Vaginiti e vaginosi batteriche sono le più

comuni affezioni dell’apparato genitale femminile, consi-derate nella maggior parte dei casi a trasmissione sessuale, e riguardanti oltre un quarto delle persone sessualmente attive. Esistono diversi tipi di vaginiti ciascuno con caratte-ristiche particolari dovute all’agente etiologico che le pro-voca. La vaginosi batterica può essere definita come una complessa modificazione della flora batterica vaginale, che causa una alterazione del normale microbiota, con una ridu-zione della flora lattobacillare fisiologicamente presente ed un aumento di altri batteri. L’esame colturale dell’essudato vaginale è fondamentale per l’identificazione e l’isola-mento del germe responsabile di tali infezioni, e per sag-giarne la sensibilità ai chemioterapici. Lo scopo del presen-te lavoro è quello di valutare la frequenza di isolamento di microrganismi, in campioni di essudato vaginale raccolti nell’arco di un anno presso l’ambulatorio del reparto di Ostetricia e Ginecologia.

Materiali e Metodi. I tamponi vaginali pervenuti alla U.O.

semplice di Microbiologia, sono stati così analizzati: un tampone esaminato con un sistema Affirm VPIII, che uti-lizza una sonda di DNA destinata alla rilevazione e all’i-dentificazione dell’acido nucleico delle specie Candida,

Gardnerella v. e Trichomonas v. , un tampone è stato

esa-minato per via colturale tradizionale. La ricerca dello

Streptococco agalactiae è stata eseguita mediante semina

su terreno Columbia CNA agar, per l’identificazione e il saggio di sensibilità agli antibiotici è stato utilizzato il siste-ma VITEK 2 COMPACT. I Micoplasmi urogenitali sono stati ricercati utilizzando il kit Mycoplasma IST 2, che pre-vede l’uso di un brodo di coltura selettivo per i micoplasmi da inoculare in una galleria che permette la coltura, l’iden-tificazione, la conta indicativa e la determinazione della sensibilità agli antibiotici di Ureaplasma urealyticum e di Mycoplasma hominis.

Risultati. I risultati ottenuti su un totale di 323 donne

sin-tomatiche sono stati i seguenti:

157 negativi per batteri e miceti pari al 49% 43 positivi per Candida pari al 13%

32 positivi per Gardnerella v. pari al 10% 2 positivi per Trichomonas v. pari allo 0,5% 7 positivi per Streptococco agalactiae pari al 2% 2 positivi per Micoplasmi urogenitali pari allo 0,5% 16 positivi per infezioni miste pari al 4%

80 positivi per germi gram-pari al 25%, rappresentati quasi interamente da E. coli.

Conclusioni. I risultati dello studio confermano che

Candida e Gardnerella v.ed E coli, sono i microrganismi più frequentemente isolati nei casi di alterazione del micro-biota vaginale. La percentuale di isolamento di Trichomonas v. e di Micoplasmi urogenitali risulta piutto-sto bassa.

È da evidenziare l’utilità delle sonde molecolari che hanno notevolmente ridotto i tempi di attesa dei risultati (circa un’ora dal momento del prelievo) consentendo pertanto di intraprendere un trattamento terapeutico immediato per contrastare precocemente e adeguatamente l’infezione.

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