• Non ci sono risultati.

Elementi di Psicometria (con laboratorio software 1) 13-I test chi quadro (v. 1.8, 14 aprile 2021) Germano Rossi

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Elementi di Psicometria (con laboratorio software 1) 13-I test chi quadro (v. 1.8, 14 aprile 2021) Germano Rossi"

Copied!
74
0
0

Testo completo

(1)

Elementi di Psicometria (con laboratorio software 1)

13-I test chi quadro (v. 1.8, 14 aprile 2021)

Germano Rossi1 germano.rossi@unimib.it

1Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

a.a. 2020-21

(2)

Sommario

1 Logica del chi-quadro Equiprobabilità Indipendenza Modello teorico Assunti

Ampiezza dell’effetto e potenza

2 Ulteriori analisi e considerazioni Cautele d’uso e interpretazione Studio dei residui

3 Il chi quadro in SPSS

4 Riportare i risultati

Chi quadro indipendente Chi quadro equiprobabilità Chi quadro modello

(3)

Analisi di dati qualitativi

Finora ci siamo occupati di studiare le analisi dei dati (e le tecniche statistiche) che trattano le variabili quantitative.

t-test per campione unico (1quantitativa e una media di riferimento) t-test per campioni appaiati (2quantitative)

t-test per campioni indipendenti (1quantitativa suddivisa in due gruppi in base a unaqualitativa)

correlazione di Pearson (2quantitative)

Adesso affrontiamo una tecnica di analisi dei dati che utilizza variabili qualitative

Questa e altre tecniche vengono chiamatenon parametricheperché non fanno riferimento ai parametri della popolazione e alla

distribuzione campionaria

(4)

Dati qualitativi 1

Le variabili qualitative possono essere sia ordinali sia nominali e possono presentarsi da sole oppure associate con altre

L’utilizzo più frequente è con le tabelle di contingenza (ad es. vedere se il nostro campione è bilanciato per Genere e Fasce d’età)

Altri utilizzi sono

una variabile di cui si vuole testare la distribuzione casuale (ad es. se la variabile Fasce di età nel nostro campione si distribuisce in modo omogeneo)

una distribuzione teorica (ad es. se una variabile del nostro campione rispetta la proporzione presente nella popolazione)

tre o più variabili qualitative (analisi loglineare°)

° Non verrà affrontata

(5)

Dati qualitativi 2

La maggior parte di queste tecniche utilizza variabili qualitative con poche categorie

Ci sono tecniche di analisi che utilizzano una o più variabili qualitative con molte/moltissime categorie (analisi delle corrispondenze semplici°;

analisi delle corrispondenze multiple°)

Noi ci occuperemo del test del chi-quadro e del test esatto di Fisher e della versione loglineare del chi-quadro

° Non verranno affrontate

(6)

Chi-quadro (𝜒

2

)

Il termine chi-quadro (𝜒2) si usa con tre significati

1 Per indicare una famiglia di distribuzioni di probabilità

2 Per indicare una statistica il cui risultato si distribuisce

approssimativamente come la distribuzione di probabilità omonima

3 Per indicare la tecnica di analisi dei dati Come statistica è un indice di discrepanza Si usa con variabili nominali e/o ordinali

(7)

Scopo

La statistica di chi-quadro (𝜒2) ha lo scopo di verificare se un determinato valore osservato si discosta (oppure no) da un valore teorico (l’ipotesi nulla)

in concreto si applica a:

1 una variabile nominale/ordinale si distribuisce casualmente? (ipotesi diomogeneitào diequiprobabilitào dellabontà dell’adattamento: ogni cella ha la stessa probabilità di tutte le altre)

2 due variabili N/O sono fra loro indipendenti? (ipotesi di

indipendenza: il valore atteso di ogni cella dipende dal prodotto delle probabilità)

3 una o due variabili si distribuiscono in base a un modello

predefinito? (verifica di un modelloo dellabontà dell’adattamento: io stabilisco qual è il valore atteso di ogni cella)

le differenze dipendono dal modo in cui vengono calcolate le frequenze teoriche

(8)

La formula completa

𝜒2=∑︁(fofa)2 fa

=∑︁(O−A)2

A =∑︁O2 A − N fo = frequenza Osservata (indicabile anche come O) fa = frequenza teorica Attesa (indicabile anche comeA) N = Numerosità totale

La statistica di 𝜒2 è la sommatoria degliscarti quadratici fra le frequenze osservate (O) e quelle teoriche attese (A) ponderate sulle attese.

Il suo valore oscilla da 0 ad ∞ e aumenta all’aumentare degli scarti (O − A)

L’uso che si può fare, dipende dal modo in cui si calcola il valore atteso

(9)

Avviso

Per farvi capire meglio, procederò secondo questo ordine:

1 Modello casuale (o di equiprobabilità)

2 Modello di indipendenza

3 Modello teorico generale (applicabile in SPSS solo ad una variabile N/O)

N.B. il concetto dibontà dell’adattamentolo troverete negli articoli in inglese (e nei Modelli di Equazioni Strutturali o SEM) indicato come

“goodness of fit”.

(10)

Esempio 1: equiprobabilità

Alcuni medici-psichiatri hanno notato che la maggior parte degli schizofrenici sono nati in periodo invernale.

Ci chiediamo se anche i nostri schizofrenici sono nati in prevalenza nel periodo invernale.

Usando le cartelle cliniche di 636 pazienti (fittizi) costruiamo la nostra tabella:

Primavera Estate Autunno Inverno Totale

125 130 153 228 636

Usando ChiSchizo.sav- Dati inventati su ipotesi di ricerca vera

(11)

Verifica di ipotesi e valori teorici

Se la nascita di schizofrenici non dipende dal periodo, le 4 stagioni hanno la stessa probabilità

H0: P(p) = P(e) = P(a) = P(i ) = 0.25 H1: P(p) ̸= P(e) ̸= P(a) ̸= P(i ) ̸= 0.25 H0 è l’unica ipotesi su cui possiamo lavorare

In base ad H0, ci aspettiamo che in ogni stagione nascano 636/4 = 159 bambini ovvero 636 * 0.25 = 159

P E A I Totale

Osservati 125 130 153 228 636

Attesi 159 159 159 159 636

d -34 -29 -6 69 0

(12)

Scarti

Abbiamo il solito problema che la somma degli scarti si annulla. Lo risolviamo nel solito modo, elevando a quadrato gli scarti:

P E A I Totale

d -34 -29 -6 69 0

d2 1156 841 36 4761 6794

Ora abbiamo il problema di valutare quanto effettivamente grandi siano questi scarti. Un modo per “standardizzarli” è quello di dividerli per il valore teorico di ogni cella.

Così facendo esprimiamo gli scarti al quadrato, come “numero di valori teorici che stanno nello scarto” (qualcosa di simile a quanto si è fatto con i punti z).

(13)

Probabilità

Quindi, sommiamo tutti gli scarti standardizzati e otteniamo dei 𝜒2 parziali che poi vengono sommati

P E A I Totale

d2 1156 841 36 4761 6794

÷ ÷ ÷ ÷

fa 159 159 159 159 636

𝜒2= 7.27 5.29 0.23 29.94 42.72 Ottenendo un totale 𝜒2 di 42.72

Qual è la probabilità che 𝜒2 = 42.72 indichi una variazione casuale rispetto a 4 celle?

(14)

Gradi di libertà

Tutti i valori di chi-quadro si distribuiscono secondo una particolare famiglia di distribuzione di probabilità che variano in base ai “gradi di libertà” (o g.l./gl/gdl/df=degree of freedom)

Se N frequenze si distribuiscono in c celle, noi possiamo mettere un numero arbitrario di valori nelle prime c − 1 celle, mentre nell’ultima dobbiamo mettere forzatamente quello che ci avanza:

totale

125 130 153 X 636

Nel nostro esempio, i g.l. sono 4 − 1 = 3 perché dopo aver distribuito i 636 casi nelle prime 3 celle, nell’ultima devo mettere gli avanzi.

(15)

Distribuzione di chi-quadro (𝜒

2

)

0 5 10 15 20 25 30

0.00.10.20.30.40.50.6

Valore di chi

Probabilità

Curve di chi quadro per 1,2,3,4,5 e 10 g.l

f (x ) = 2k/2

Γ( k /2)x(k−2)/2e−x /2 Con pochi gl (1 e 2), i valori più probabili sono molto vicini a 0

già con gl=3, 0 non è probabile

all’aumentare dei gl la curva assomiglia sempre più a una normale (ma non lo è)

(16)

Verifica d’ipotesi

Stabiliamo un livello 𝛼 = .05

Usiamo le tavole del chi-quadro (Tavola A.4, p. 596) e cerchiamo il valore critico di 𝜒2 per 3 gl per un certo livello di alfa

per 𝛼 = .05 è 𝜒2c = 7.815 per 𝛼 = .01 è 𝜒2c = 11.345

(17)

Significatività

Poiché il nostro 𝜒2 (42.72) è superiore a quello critico (7.815) per 𝛼 = .05 (e anche per

𝛼 = .01)

rifiutiamo l’ipotesi nulla (H0) concludiamo che le nascite nelle stagioni non sono state casuali Più precisamente, ipotizzando l’equiprobabilità, il chi-quadro significativo ci dice che se rifiutiamo H0 corriamo un rischio inferiore all’1% di

prendere una decisione sbagliata

(18)

Interpretazione statistica

siccome il 𝜒2c per 𝛼 = .05 è 7.815, possiamo dire che il rischio che stiamo correndo è inferiore al 5%

siccome il 𝜒2c per 𝛼 = .01 è 11.345, possiamo dire che il rischio che stiamo correndo è inferiore all’1%

siccome il 𝜒2c per 𝛼 = .001 è 16.27, possiamo anche dire che il rischio che stiamo correndo è inferiore al l’1‰(1 per mille)

N.B. In Excel si può trovare

il/la Sintassi Esempio

𝜒2c =INV.CHI(alfa;gl) =INV.CHI(0.001;3)

p =DISTRIB.CHI.QUAD.DS(chi;gl) =DISTRIB.CHI.QUAD.DS(42,72;3) dove alfa=𝛼, gl=gradi di libertà e chi=valore trovato di 𝜒2

(19)

Chi quadro in Spss: equiprobabilità

Analizza | Test non parametrici |

Chi-quadrato...

Mettiamo la variabile qualitativa in Variabili oggetto del test

OK Test

Stagione Chi-quadrato 42,730a

df 3

Sig. Asint. ,000

ID NatoIn ID NatoIn

1 1 8 1

2 3 9 2

3 4 10 4

4 2 11 2

5 3 12 3

6 1 13 1

7 4 ... ...

. . .

Prime 13 osservazioni (in totale 636 righe) UsandoChiSchizo.sav

a. Per 0 celle (,0%) erano previste frequenze minori di 5. Il valore minimo previsto per la frequenza in una cella è 159,0.

(20)

Esempio 2: indipendenza

Ho raccolto un campione di 42 ragazze/i e ho misurato (fra l’altro):

Genere: Maschi (M) e femmine (F)

Livello socio-economico: Basso (B) e alto (A)

Mi chiedo “Le variabili sono fra loro associate?” ovvero una variabile ha qualche influenza sull’altra o viceversa?

H0: le variabili sono fra loro indipendenti (non sono associate) H1: le variabili non sono indipendenti

Livello Educativo

Genere Basso Alto Totale

Maschi 13 9 22

Femmine 13 7 20

Totale 26 16 42

Usando ChiIndip.sav

(21)

Valori teorici 1

In questo caso non possiamo dividere N per il numero di celle perché avremmo alcuni problemi

42/4 = 10.5

Avremmo quindi 10.5 + 10.5 = 21 maschi anziché 22;

21 femmine anziché 20

Avremmo anche 21 Basso e 21 Alto

I valori teorici devono quindi essere calcolati diversamente Devono tener conto del totale dei maschi e delle femmine, ma contemporaneamente dei livelli socio-economici

Calcoliamo i valori teorici sulla base della probabilità di 2 eventi indipendenti

(22)

Valori teorici 2

Bas Alt Tot

Maschi 13 9 22

Femmine 13 7 20

Totale 26 16 42

La probabilità indipendente di essere Maschio di Basso livello economico è data dal prodotto delle singole probabilità

p(M) = 22

42 = .52 p(B) = 26 42 = .62 p(MB) = p(M)p(B) = 22

42 ×26 42 Per avere la frequenza attesa, la probabilità ottenuta dovrà essere moltiplicata per la numerosità

fa(MB) = p(M)p(B)N = 22 42 ×26

42/ ×42/ = 22 × 26 42

(23)

Valori teorici 3

Dall’applicazione della regola dell’indipendenza degli eventi, si ricava una “regoletta” per il calcolo dei valori teorici:

La frequenza attesa di una cella è uguale al totale di riga (Tr) per il totale di colonna (Tc) diviso il totale generale (Tt o N)

A = Tr × Tc Tt

il testo la riporta come

A = R NC

con Tr = R = totale di riga; Tc = C = totale di colonna;

Tt = N = totale generale

(24)

Valori teorici 4

Applicando la regola ad ogni cella della tabella, avremo:

Freq. Freq. teorica Maschi Basso 13 (22 x 26) / 42 = 13.62

Alto 9 22 x 16 / 42 = 8.38

Femmine Basso 13 20 x 26 / 42 = 12.38

Alto 7 20 x 16 / 42 = 7.62

Livello Educativo

Sesso Basso Alto Totale

Maschi 13 (13.62) 9 (8.38) 22 Femmine 13 (12.38) 7 (7.62) 20

Totale 26 16 42

Le frequenze teoriche devono produrre gli stessi totali (di riga, di colonna e generale) delle frequenze osservate

(25)

Calcolo del chi-quadro

Applicando la formula del chi-quadro avremo:

𝜒2 = (13 − 13.62)2

13.62 +(9 − 8.38)2

8.38 +(13 − 12.38)2

12.38 +

+(7 − 7.62)2

7.62 = 0.0282 + 0.0459 + 0.0311 + 0.0504 = 0.1556 che dovremo confrontare con il chi-quadro critico (𝜒2c)

Se il nostro 𝜒2 è inferiore al 𝜒2c, allora accetteremo H0

Se il nostro 𝜒2 è superiore o uguale al 𝜒2c, allora rifiuteremo H0

(26)

Gradi di libertà

Per i gradi di libertà, consideriamo che corrispondono al numero di celle necessarie per completare la tabella con i resti, dal momento che i totali (di riga, di colonna e generale) non possono cambiare.

Livello Educativo

Sesso Basso Alto Totale

Maschi 13 X 22

Femmine X X 20

Totale 26 16 42

In questo caso gdl = 1

Per tabelle di contingenza (incrocio di 2 variabili) la formula generica è quindi “numero di righe meno 1 per numero di colonne meno 1”

gdl = (r − 1)(c − 1)

(27)

Verifica d’ipotesi

Il nostro chi quadro (𝜒2 = 0.1556) dev’essere confrontato con quello critico

stabiliamo il livello 𝛼 = .05 e cerchiamo sulla tavola il chi-quadro critico per 1 gdl:

chic2= 3.841

siccome 0.1556 < 3.841 accettiamo l’ipotesi nulla Essendo non significativo per 𝛼 = .05 lo sarà anche per 𝛼 = .01; infatto il chi critico è chic2 = 6.63

(28)

Chi quadro in Spss: indipendenza

Analizza | Statistiche descrittive | Tavole di contingenza...

Mettiamo una variabile in Righe e una in Colonne

Statistiche... , attiva Chi-quadrato

Continua e poi OK Usando ChiIndip.sav

Genere LivEdu

1 1

2 1

2 2

1 2

1 2

2 1

... ...

Prime 7 osservazioni (in totale 42 righe)

(29)

Chi quadro in Spss: indipendenza

Tavola di contingenza Genere * LivEdu LivEdu

1 2 Totale

Genere 1 13 9 22

2 13 7 20

Totale 26 16 42

Chi-quadrato

Valore df Sig. asint. Sig. esatta Sig. esatta (2 vie) (2 vie) (1 via) Chi-quadrato di Pearson ,155a 1 ,694

Correzione di continuitàb ,006 1 ,940 Rapporto di verosimiglianza ,155 1 ,693

Test esatto di Fisher ,758 ,470

Associazione lineare-lineare ,151 1 ,697 N. di casi validi 42

a. 0 celle (,0%) hanno un conteggio atteso inferiore a 5.

Il conteggio atteso minimo è 7,62.

b. Calcolato solo per una tabella 2x2

(30)

Esempio 3: modello teorico

Torniamo sull’esempio degli schizofrenici

Ci possiamo chiedere se nascono più schizofrenici in inverno, perché (in inverno) nascono più persone

Per cui, nascendo più persone, è più probabile che nascano anche più schizofrenici

Per verificare questa ipotesi, devo conoscere la frequenza delle nascite per ogni stagione

Supponiamo che le percentuali siano:

Primavera Estate Autunno Inverno

% 18 20 25 37

(31)

Frequenze teoriche

Usando le percentuali della popolazione, calcoliamo i nuovi valori teorici (636 × 0.18 = 114.48)

Primavera Estate Autunno Inverno Totale

freq. oss. 125 130 153 228 636

% di rif. 18 20 25 37

freq. att. 114,48 127,2 159 235,32 636

(32)

Calcolo del chi-quadro

𝜒2= (125 − 114.48)2

114.48 +(130 − 127.2)2

127.2 +(153 − 159)2

159 +

+(228 − 235.32)2

235.32 = 0.9667 + 0.0616 + 0.2264 + 0.2277 = 1.278 𝜒2c per 3 gdl è ancora 7.815

Se il nostro 𝜒2 è inferiore al 𝜒2c, allora accetteremo H0

Se il nostro 𝜒2 è superiore o uguale al 𝜒2c, allora rifiuteremo H0

(33)

Verifica d’ipotesi

Usiamo lo stesso procedimento di verifica d’ipotesi L’ipotesi nulla è il nostro modello teorico, ma...

Se i valori attesi che ipotizziamo sono corretti, gli scarti dal valore osservato saranno piccoli

e anche il 𝜒2 sarà piccolo

Noi vogliamo che il 𝜒2 sia piccolo perché significa che abbiamo ragione!

In realtà stiamo cercando una conferma dell’ipotesi di ricerca

(34)

Chi quadro in Spss: teoria

Analizza | Test non parametrici |

Chi-quadrato...

Mettiamo la variabile qualitativa in Variabili oggetto del test

Nell’area Valori attesi, scegliere Valori e inserire i valori teorici uno alla volta (con

Aggiungi

)

OK

Stagione Chi-quadrato 1,482a

df 3

Sig. Asint. 0,686321

a. Per 0 celle (,0%) erano previste frequenze minori di 5. Il valore minimo previsto per la

(35)

Assunti

La tecnica del chi-quadro non fa uso degli assunti di normalità, ma ha un solo assunto

Assunto: i dati devono essere indipendenti fra loro

cioè un caso statistico deve essere utilizzato in una sola cella È comunque una richiesta della scala di misura “nominale”

Per questo motivo, non si può usare con misure ripetute (o con campioni appaiati)

(36)

Ampiezza dell’effetto

Abbiamo già visto che la statistica 𝜒2 (per tabelle di contingenza) ci dice se Osservate e Attese sono discrepanti o meno

Se c’è discrepanza, la somma di (O − A) è grande e allora non c’è indipendenza fra le variabili

Se non c’è indipendenza le variabili sono fra loro associate

È possibile calcolare degli indici di ampiezza dell’effetto che ci dicono

“quanto sono associate”

questi indici sono la 𝜑 (phi) e la V di Cramer, il Coefficiente di contingenza

Valgono solo per le tabelle di contingenza

(37)

Coefficiente phi

Il coefficiente phi è calcolato con due distinte formule: quando gl = 1 e quando gl > 1

𝜑 =

√︃

𝜒2

N V di Cramer =

√︃ 𝜒2

N(k − 1) k = min(r , c)

𝜑 in una tabella 2x2 corrisponde ad una r di Pearson (che è l’indice di associazione per variabili quantitative)

La 𝜑 oscilla fra -1 e +1 ed è a tutti gli effetti una correlazione.

È anche un indice di associazione fra due variabili (N/O) Per questo motivo, 𝜑 misura anche l’ampiezza dell’effetto 𝜑 ci dice quanto le due variabili sono legate fra loro

(38)

Coefficiente C di contingenza

Anche il coefficiente di contingenza è stato usato come effect size

C =

√︃ 𝜒2 N + 𝜒2

Tuttavia, non sempre oscilla fra 0 e 1

perché il suo massimo teorico non arriva a 1 (dipende dalla dimensione della tabella)

Quindi non è standardizzato

Può essere usato per verificare se la numerosità è responsabile della significatività del 𝜒2 (v. slide43)

si consiglia di usarlo solo per il punto precedente

(39)

Potenza

La potenza è abbastanza complicata da calcolare (e riguarda solo il chi-quadro

indipendente). Aron, Coups e Aron (p.578) pubblicano una tavola di potenza indicativa (Tab. 13.9).

Questo è un frammento:

Per gl=1 e N=50 con 𝜑 piccolo, la potenza e circa .11; con gl=2 sarebbe invece di .09.

Si può usare G*Power

(40)

Correzione di continuità

Estratto da slide29 Valore df Sig. asint. Sig. esatta Sig. esatta (2 vie) (2 vie) (1 via) Correzione di continuitàb ,006 1 ,940

b. Calcolato solo per una tabella 2x2

In certe condizioni, il valore della statistica 𝜒2 non si approssima bene alla distribuzione di 𝜒2

𝜒2 =∑︁(|O − A| − .5)2 A

In questi casi si usa la correzione di continuità di Yates Le condizioni in cui usarlo non sono sempre chiare

Quando la tabella è 2x2 (la scelta di SPSS)

Quando gl=1 e almeno una cella ha una freq. attesa < 5 Quando gl=2 e almeno una cella ha una freq. attesa < 3 Quando più del 20% delle celle ha una freq. attesa < 5

Sempre, perché la distribuzione 𝜒2è continua e i dati sono discreti Considerato il comportamento di SPSS, autori moderni ne sconsigliano

(41)

Rapporto di verosimiglianza

Estratto da slide29 Valore df Sig. asint. Sig. esatta Sig. esatta (2 vie) (2 vie) (1 via) Rapporto di verosimiglianza ,155 1 ,693

È il log chi-quadro (chi-quadro logaritmico) ovvero il corrispondente loglineare del chi-quadro (che in Spss è chiamato Rapporto di verosimiglianza)

G2= 2∑︁(O)ln (︂O

A )︂

È la formula che viene usata nell’analisi loglineare ed è più robusta della formula standard

(42)

Test esatto di Fisher

Estratto da slide29 Valore df Sig. asint. Sig. esatta Sig. esatta (2 vie) (2 vie) (1 via)

Test esatto di Fisher ,758 ,470

È possibile usare il test esatto di Fischer, per tabelle 2x2 (SPSS lo calcola automaticamente). La formula è complessa da calcolare a mano (perché include l’uso dei fattoriali: n! indica “fattoriale di n”)

(a + b)!(c + d )!(a + c)!(b + d )!

N!a!b!c!d !

a b c d Tuttavia con bassi valori nelle celle, è più robusto del 𝜒.

Con alti valori nelle celle, SPSS può impiegare più tempo per i calcoli.

(43)

Problemi di numerosità

Il chi-quadro è sensibile alla numerosità.

Riprendiamo l’esempio 2 (20), ma moltiplichiamo tutte le celle per 10 Livello Educativo

Sesso Basso Alto Totale

Maschi 13 9 22

Femmine 13 7 20

Totale 26 16 42

Livello Educativo Sesso Basso Alto Totale

Maschi 130 90 220

Femmine 130 70 200

Totale 260 160 420

Anche il chi quadro risulterà moltiplicato per 10 (𝜒2 = 1.551)

E ancora una volta non è significativo perché inferiore al valore critico (3.815) che non cambia perché dipende dai gl

Ma se avessi 4200 valori (tutto moltiplicato per 100)?

il 𝜒2 sarebbe 15.51 (significativo!)

(44)

Problemi di numerosità

Dal momento che il chi-quadro tende ad aumentare all’aumentare del totale delle frequenze, e quindi a diventare significativo, si può ragionevolmente dubitare che la significatività trovata sia effettivamente vera

Una possibile soluzione è usare l’ampiezza dell’effetto tramite

coefficiente phi (se gl=1) o il V di Cramer (se g>1) che (in SPSS) si possono chiedere tramite il pulsante Statistiche

Oppure tramite il Coefficiente di Contingenza

Se tale coefficiente (C) si avvicina a 0, allora il chi-quadro era elevato per colpa della numerosità

(45)

Frequenze attese < 5

Quando più del 20% di celle ha una frequenza attesa inferiore a 5, la statistica chi-quadro non si approssima alla sua distribuzione di probabilità

Alcuni autori suggeriscono di usare la correzione di continuità di Yates Altri autori suggeriscono di accorpare qualche categoria di una delle due variabili (o di entrambe) per avere totali di riga (o di colonna) più elevati

Altri ancora suggeriscono di usare il log chi-quadro (che in Spss è chiamato Rapporto di verosimiglianza)

(46)

Frequenze attese minime

Cochran (1952) suggerì che nessuna frequenza attesa fosse inferiore a 1 e che non più del 20% fosse inferiore a 5 per non diminuire la potenza del test.

Il limite di 5 (o 3) per le frequenze attese deriva da uno studio di Lewis e Burke (1949).

Successivamente, diverse ricerche sono giunte a conclusioni diverse (sintetizzate in Delucchi, 1983)

Il chi-quadro non è molto sensibile alle frequenze attese piccole o alle celle con poche frequenze se l’N totale è almeno superiore a r × c × 5 Tuttavia questa possibilità incide solo sull’errore 𝛼, mentre resta sconosciuto l’effetto sull’errore 𝛽

(47)

Accorpare N

Accorpare significa unire tra loro due o più categorie di una variabile usando un criterio di “significato” delle categorie accorpate

Se la variabile è ordinale, bisogna fare attenzione a cosa si accorpa (la condizione economica “bassa” può essere accorpata a quella

“medio-bassa” ma non a quella “medio-alta”!)

Per variabili nominali è più semplice perché si può creare una categoria “altro”

Le categorie che non si possono accorpare, possono essere “eliminate”

dichiarandole come “mancanti definiti dall’utente”

È possibile usare il test esatto di Fischer (solo per tabelle 2x2) Come ultima possibilità si può usare il log chi-quadro che in Spss è chiamato Rapporto di verosimiglianza

(48)

Partizione del chi-quadro N

Un chi-quadro significativo indica che le due variabili sono in qualche modo legate

Con 6 o più celle non sempre è facile capire il modo in cui le variabili sono legate

Ci sono alcune tecniche che ci possono aiutare:

La partizione del chi-quadro I residui standardizzati corretti

(49)

Partizione del chi-quadro N

la partizione implica suddividere la tabella in tante sotto-tabelle di 2 righe e due colonne (se la variabile è ordinale)

e applicare il chi-quadro a ciascuna delle nuove tabelle ogni tabella avrà 1 gl (essendo 2x2)

però bisogna aggiustare la significatività tramite il criterio di Bonferroni (𝛼 / numero di confronti)

Se ho una tabella 2x3 posso unire le categoria A1 con A2 e B1 con B2, poi A2 con A3 e B2 con B3...

A1 A2 A3

B1 B2 B3

A1+A2 A3 B1+B2 B3

A1 A2+A3 B1 B2+B3

(50)

Studio dei residui N

Il chi-quadro fornisce un’informazione complessiva sull’intera tabella Ovvero, c’è (p ≤ 𝛼) o non c’è (p > 𝛼) associazione fra frequenze osservate e frequenze attese? (sì/no)

Se c’è associazione (p ≤ 𝛼), possiamo capire quali celle sono in qualche modo responsabili della significatività?

Dal momento che il 𝜒2 è la somma dei 𝜒2 di tutte le singole celle, le celle che producono 𝜒2 più elevati sono quelle che contribuiscono maggiormente ad innalzare il valore del 𝜒2 totale.

Però, non sappiamo quanto devono essere “grandi” per poter dare un contributo maggiore

(51)

Residui aggiustati standardizzati 1 N

Possiamo considerare i residui semplici (O − A) ma dipendono dall’ampiezza delle frequenze della cella

Questi residui semplici si possono standardizzare, e diventano punti z confrontabili ma non sappiamo se sono statisticamente grandi, perché non si distribuiscono normalmente.

Si possono allora trasformare in punti z normalizzati

I residui trasformati in punto z si chiamano residui aggiustati standardizzati o semplicemente “residui aggiustati”

se il valore del residuo aggiustato di una cella è significativo, vuol dire che in quella cella la differenza fra osservate e attese non dipende da fluttuazioni casuali

(52)

Residui aggiustati standardizzati 2 N

La formula per il calcolo è complicata (la tralascio), però.

se zr è positivo e significativo, ci sono più Osservate di quanto previsto se zr è negativo e significativo, ci sono meno Osservate di quelle attese quando la differenza fra O e A è statisticamente significativa?

Nella curva normale, con ipotesi bidirezionale e 𝛼 = .05,

gli z critici che corrispondono al 5% bidirezionale (2.5% sul lato negativo e 2.5% su quello positivo) sono -1.96e+1.96

I residui aggiustati standardizzati (in valore assoluto) superiori a 1.96 sono statisticamente significativi, ma per un’ispezione visiva

immediata si considerano |zr| ≥ 2

(53)

Residui aggiustati in SPSS 1 N

Vacanze ‘Vai in vacanza prevalentemente nello stesso posto?’ 1=sì 2=no OrPol ‘Qual è il tuo orientamento politico?’ 1=Nessuno 2=Sinistra 3=Centro 4=Destra

𝜒2(3) = 34.735, p < .001, 𝜑 = .150

(54)

Residui aggiustati in SPSS 2 N

La somma dei residui aggiustati (per riga e per colonna) deve essere 0

−(3.5 + 2.1 + 0.6) = −5.4 Con 2 celle, uno dei residui è positivo, l’altro negativo

−3.5 vs. 3.5

(55)

SPSS: Chi quadro indipendenza

Analizza | Statistiche descrittive | Tabella di contingenza...

Inserire almeno una variabile qualitativa in Righe e almeno una in Colonne Usare Celle...

per i dati da visualizzare Usare

Statistiche...

per i test da calcolare

(56)

SPSS: Chi quadro indipendenza, Celle

Celle...

Serve per selezionare i contenuti delle celle

Osservati è attivo per default Previsti visualizza le

frequenze attese (utile per freq. attese <5)

Riga, Colonna e Totale visualizzano le % relative Non standardizzato, Standardizzato non si usano Standardizzato adattato per avere i residui trasformati in punti z

(57)

SPSS: Chi quadro indipendenza, Statistiche

Statistiche...

Chi quadrato per calcolare il 𝜒2 Coefficiente di contingenza, Phi e V di Cramer per stampare l’effect size

Tutte le altre statistiche sono indici di associazione particolari *

(58)

SPSS: Chi quadro indipendenza, Esempio, risultati 1

Usando VacanzeFlebus.sav e selezionando tutto quello indicato nelle due slide precedenti, i risultati compaiono su più tabelle separate

In un questionario distribuito sono state raccolte anche una variabile sulle Vacanze e una sull’Orientamento politico (v. slide 53)

La prima tabella riassume i dati distinguendo fra casi validi e casi mancanti.

Non ci sono mancanti

(59)

SPSS: Chi quadro indipendenza, Esempio, risultati 2

La seconda tabella riporta le informazioni richieste per ogni cella

Ho tagliato i risultati del totale.

(60)

SPSS: Chi quadro indipendenza, Esempio, risultati 3

La tabella riporta i valori della statistica di 𝜒2

Le colonne indicano

1: nome della statistica 2: valore della statistica 3: eventuali gradi di liberta

4: probabilità associata alla statistica

Le righe indicano:

1 Valore del 𝜒2

2 Valore della versione loglineare del 𝜒2 3 Associazione lineare (se la variabile è

Ordinale)

4 Numerosità

5 Nota sui valori attesi inferiori a 5

(61)

SPSS: Chi quadro indipendenza, Esempio, risultati 4

La Phi si usa quando gl=1 La V di Cramer quando gl>1

se l’associazione è piccola, tendono allo stesso valore I risultati si riportano come: “𝜒2(3) = 34.74, p < .001, 𝜑 = .15”

(62)

SPSS: Chi quadro indipendenza, Esempio, riportare i risultati

Ipotizzo che i risultati non siano già riportati in una tabella precedente (quindi fornisco tutte le informazioni necessarie).

Esempio

“Incrociando l’abitudine ad andare in vacanza nello stesso luogo (sì/no) con l’orientamento politico (Nessuno, Sinistra, Centro, Destra) otteniamo un’associazione statisticamente significativa (N=1551), 𝜒2(3) =34.74, p < .001, 𝜑 = .15, seppur con un effetto piccolo. Osservando i residui aggiustati statisticamente significativi (|zr) ≥ 1.96) possiamo affermare che le persone con orientamento di sinistra tendono a mantenere

l’abitudine di tornare in vacanza nello stesso luogo (zr = 5.4) al contrario dei gruppi Nessuno (zr =-3.5) e Centro (zr = -2.1).

(63)

SPSS: Chi quadro equiprobabilità

Analizza | Test non parametrici | Finestre di dialogo legacy | Chi-quadrato...

Selezionare almeno una variabile

Non cambiare nulla, per usare tutti i valori della variabile originale

Scegliere Utilizza

intervallo specificato, se si vuole limitare il numero di categorie (che devono essere però consecutive)

In tal caso inserire il valore minimo da usare e quello massimo

(64)

SPSS: Chi quadro equiprobabilità, Esempio

Usando ACAcap13Es1p578.sav La tabella descrittiva

Nell’ipotesi dell’equiprobabilità, il valore atteso è 10.

il 𝜒2 è 13.2 con 4 gl

La tabella del test

Nei risultati, si riporta come “𝜒2(4) = 13.2, p = .010”

(65)

SPSS: Chi quadro modello teorico

Analizza | Test non parametrici | Finestre di dialogo legacy | Chi-quadrato...

Selezionare almeno una variabile Nel riquadro Valori previsti selezionare Valori

Inserire di fianco il valore teorico (proporzione, percentuale, frequenza) della prima categoria e poi premere Aggiungi

Ripetere per tutte le categorie, nello stesso ordine in cui compaiono nella variabile

I valori inseriti devono sommare a 1, 100 o N

Altrimenti vengono sommati e ricalcolate le proporzioni

(66)

SPSS: Chi quadro modello teorico, Esempio

Usando ACAcap13Es1p578.sav

Teorizziamo che le 5 categorie si possano disporre in questo modo:

A B C D E

Osservate 19 11 10 5 5

Teoriche (%) 20 20 40 10 10 Inseriamo i valori teorici

(67)

Riportare i risultati: Linee guida

Le informazioni da riportare sono (nell’ordine):

1 simbolo delle statistica (cioè 𝜒2)

2 gradi di libertà fra parentesi

3 valore della statistica

4 probabilità associata (v. slide 42-45 di 04-Introduzione alla verifica delle ipotesi)

5 eventuale dimensione dell’effetto (𝜑 o V)

Nel caso del 𝜒2 andrebbero riportate nel testo (o in una tabella) le informazioni fondamentali relative ai dati elaborati

Ricordarsi che il valore da riportare dipende dai gradi di libertà (𝜑 per gl=1; V per gl > 1)

V può essere indicata come V o come 𝜑 (se vengono riportati i gl di 𝜒)

(68)

Risultati 𝜒

2

indipendente, Slide 29

Esempio

Il nostro campione è composto da 42 partecipanti maschi e femmine (22 maschi, 52.38%) e di alto o basso livello educativo (26 basso, 61.90%).

Abbiamo verificato (tramite un chi-quadro) se vi fosse un’associazione fra Genere e Livello educativo. Dal test è risultato che le due variabili sono fra loro indipendenti, 𝜒2(1) = 0.155, p = .694, 𝜑 = .061

Nella slide 29non è riportata l’ampiezza dell’effetto. Ma possiamo calcolarlo a mano:

√︁

𝜒2/N =

√︁

0.155/42 = 0.061 o chiederlo a SPSS e poi aggiungerlo.

(69)

Risultati 𝜒

2

indipendente, Slide 60-61

Interpretazione alternativa a quella della slide62, in cui ipotizzo che la tabella di contingenza sia riportata come “Tabella 5”.

Esempio

La scelta di andare in vacanza sempre nello stesso luogo sembra essere legata all’orientamento politico (v. Tabella 5), 𝜒2(3)=34.735, p< .001, 𝜑 =.150. Considerando i punti z dei residui, le persone senza un orientamento politico (zr=3.5) o di Centro (zr=2.1) tendono a non scegliere lo stesso luogo di vacanza, la scelta del gruppo di Sinistra è una sorta di attaccamento al luogo di villeggiatura (zr=5.4) rispetto al gruppo di Destra (zr=-0.6).

(70)

Risultati 𝜒

2

equiprobabilità, Slide 19

Esempio

Nella verifica d’ipotesi che gli schizofrenici nascono prevalentemente in Inverno, abbiamo verificato che effettivamente vi è una prevalenza di persone schizofreniche nate in Inverno (n=228) rispetto a Primavera (n=125), Estate (n=130) e Autunno (n=153), 𝜒2(3) = 42.73, p =< .001.

Esempio

Per verificare l’ipotesi che gli schizofrenici nascono prevalentemente in Inverno, abbiamo confrontato 636 nati nelle quattro stagione (cfr. Tabella 1), usando l’ipotesi della casualità. Il test di 𝜒2è significativo, 𝜒2(3) = 42.73, p =< .001, indicando che la nostra ipotesi ha buone probabilità di essere vera.

Primavera Estate Autunno Inverno

f 125 130 153 228

% 19.65 20.44 24.06 35.85

(71)

Risultati 𝜒

2

equiprobabilità, Slide 64

Esempio

Si è ipotizzando che la scelta delle 5 categorie (A-E) potesse essere casuale. L’analisi tramite chi-quadro indica invece che le scelte effettuate non si distribuiscono casualmente, 𝜒2(4) = 13.2, p= .010. In particolare è la categoria A la più scelta (19 volte) e le categorie D ed E le meno scelte (5 ciascuna)

(72)

Risultati 𝜒

2

modello teorico, Slide 34

Esempio

Il modello secondo cui la nascita di individui schizofrenici in inverno fosse basata sul numero di nascite nelle singole stagioni all’interno della

popolazione di riferimento pari cioè al 18% in Primavera, 20% in Estate, 25% in Autunno e il 37% in Inverno. Infatti, l’analisi del chi-quadro è statisticamente non significativa, 𝜒2(3) = 1.48, p = .686.

(73)

Risultati 𝜒

2

modello teorico, Slide 66

Esempio

Si era teorizzando un modello che prevedeva che A e B fossero scelte il 20% ciascuna, che C fosse selezionata dal 40% e D ed E dal 10%. Il modello invece non è buono, 𝜒2(4) = 13.2, p = .010 perché la bontà dell’adattamento indica che è statisticamente diversa rispetto alla teoria.

(74)

Riepilogo

Chi-quadrato

Equiprobabilità: una variabile qualitativa viene analizzata per vedere se le categorie sono fra loro equiprobabili

Indipendenza: due variabili qualitative vengono incrociate (tabella di contingenza) per vedere se sono fra loro indipendenti

Modello teorico: una variabile qualitativa viene confrontata con un modello teorico per vedere se le categorie si distribuiscono in base a dei valori attesi indicati dalla teoria

Modello generico: una qualunque tabella di dati osservati viene confrontata con valori attesi calcolati in base ad una teoria (o modello teorico) [non disponibile in SPSS, ma usata dal modulo esterno AMOS]

Riferimenti

Documenti correlati

“dal momento che la ricerca viene effettuata su un certo campione (di ampiezza N conosciuta) e usando un certo

1 Ho misurato una variabile su un campione e lo voglio confrontare con i risultati di una ricerca precedente per vedere se le popolazioni statistiche sono uguali o meno (T-Test

se la varianza è uguale potremmo semplicemente sommare le singole varianze (in particolare se le N dei due campioni fossero uguali) più spesso non possiamo ipotizzare che le

Abbiamo costruito una distribuzione campionaria della correlazione E abbiamo confrontato la correlazione calcolata con la distribuzione delle correlazioni. Se la probabilità

L’analisi della varianza ad un fattore (una via) lavora con 1 variabile quantitativa e con una variabile qualitativa che abbia più di 2 categorie (o più di 2 medie). L’analisi

2 Valori mancanti casuali (MAR): quando i mancanti non dipendono dalla variabile, ma dipendono da una o più delle altre variabili. 3 Non mancanti a caso (NMAR) ovvero valori

Chi non segue le esercitazioni (ma anche chi le segue) può usare una sorta di checklist per controllare cosa deve saper fare alla fine delle esercitazioni. Tutto quello che è

Un livello di misura è ad intervallo/rapporto quando i valori assunti dalla variabile possono essere espressi tramite numeri che fanno riferimento ad una specifica unità di misura