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La Notte della Taranta tra amore, inclusione e sostenibilità

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Academic year: 2022

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La Notte della Taranta tra amore, inclusione e sostenibilità

MELPIGNANO – La ventiduesima edizione della Notte della Taranta si è conclusa all’alba del 25 agosto a Melpignano. Un evento magico, all’insegna dell’inclusione, del canto all’amore, della sostenibilità, che ha riunito oltre 150 mila spettatori nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani.

Tradizione e innovazione, classico e contemporaneo nel

“Concertone”, tappa conclusiva di un percorso iniziato il 3 agosto. Un evento che è da sempre motivo di orgoglio per la Fondazione La Notte della Taranta, che di anno in anno, rinnova il suo impegno per realizzarlo, ma anche per il territorio salentino come depositario della tradizione e del folklore della terra tra i due mari.

Interessanti le esibizioni durante il “pre-concertone”. In apertura il sentito omaggio a Niceta Petrachi detta la

“Simpatichina”, scomparsa proprio ieri, cantante simbolo della musica popolare salentina. A ricordare il tema centrale della serata, la salvaguardia del nostro ambiente, il saluto della delegazione galatinese di “Legambiente” per la campagna

#RigeneriAMOlaNatura che consentirà di rendere accessibili 4 oasi del Mezzogiorno d’Italia.

Ha fatto seguito l’esibizione dell’Orchestra dei Braccianti che riunisce elementi provenienti da diverse parti del mondo.

Impegnata nella lotta al caporalato, nell’integrazione sociale e culturale, intende coinvolgere persone che vivono in condizione precarie all’interno degli insediamenti agricoli delle campagne italiane.

Deliziosa l’esibizione dei 63 bambini della “Piccola Ronda”, a conclusione della parte introduttiva della serata.

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Importante novità di questa nuova edizione della “Notte della Taranta” la presenza di un Maestro Concertatore pugliese, Fabio Mastrangelo. Direttore musicale della Russian philharmonic di Mosca, ha diretto l’Orchestra Popolare e l’Orchestra sinfonica Oles di Lecce creando un connubio originale tra risonanze salentine e russe. Con la sua verve e spassosissimi balletti a suon di pizzica, è stato il vero trascinatore della serata.

Grandi ospiti del calibro di Elisa che si è esibita in uno struggente canto in grìko “Aremu”, calandosi perfettamente nell’atmosfera salentina. La cantante veneta ha reinterpretato la sua “Luce” brano vincitore di Sanremo nel 2001, accompagnata dai tamburelli. Elisa ha recentemente dichiarato di avere origini gallipoline da parte dei nonni, ma di non saper ballare la pizzica. Una piccola pecca rimediata con una performance che ha esaltato la capacità di adattarsi anche alle sonorità salentine, con i suoi personalissimi virtuosismi.

Una certezza Enzo Avitabile, riuscito a fondere magistralmente le musicalità partenopee e salentine. Un omaggio alla cultura mediterranea con viaggio tra le pizziche, da Cellino San Marco a Torchiarolo passando per la tarantella di San Michele. Con

“U Pecoraru”, il suo omaggio alle donne, un canto commosso all’amore sbagliato, maschilista, quello che non dovrebbe esistere. Un elegante, delicato ma energico “no” alla violenza.

Divertente e innovativo Guè Pequeno, che ha saputo creare il p e r f e t t o e q u i l i b r i o t r a d u e m o n d i a p p a r e n t e m e n t e inconciliabili, con una pizzica rap. Un esperimento quello di suonare la sua musica con l’Orchestra Popolare, che anche lui ha definito molto ben riuscito, durante le prove generali del Concertone.

Di casa il violinista e compositore Alessandro Quarta, salentino puro. Acclamato dalla CNN nel 2013 come “Musical

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Genius”, vanta numerose collaborazioni eccellenti, ma ha raggiunto popolarità in Italia solo dopo il successo sanremese con Il Volo. Convinto dell’importanza di far conoscere la musica classica ai giovani anche al giorno d’oggi, ha eseguito 3 meravigliosi brani tra cui un inedito scritto appositamente per il suo Salento, “Lu core miu”.

Simbolo della lotta all’emarginazione Salif Keita, musicista malese escluso dalla famiglia e dalla comunità a causa del suo albinismo. Secondo le tradizioni del suo paese, non sarebbe dovuto diventare un cantante, ma l’amore per la musica più forte di ogni pregiudizio, lo ha portato ad essere nominato Golden Voice of Africa. A Melpignano ha festeggiato i suo 70 anni di carriera portando un po’ della sua Africa con il brano

“Yamore”, accompagnato alla chitarra torinese Maurizio Colonna.

Considerato unanimemente uno dei più grandi chitarristi classici del nostro tempo, Colonna, ha suonato la sua personale Taranta (Homage to Salento), supportato dalle percussioni e tamburelli dell’Orchestra Popolare.

Di grande impatto le coreografie affidate a Davide Bombana, nome di spicco della danza internazionale. Importante lavoro di intersezione tra due mondi opposti con il Corpo di Ballo della “Notte della Taranta”, composto da 18 elementi tra ballerini popolari e ballerini di formazione classica. Tra i danzatori ospiti i salentini Elena Marzano, Gabriele Corrado, Luigi Campa formati nelle migliori scuole di danza del mondo.

Un’altra prima volta per la Notte della Taranta, la diretta su Rai 2 affidata al critico musicale Gino Castaldo e ai commentatori Belen Rodriguez e Stefano De Martino. Il direttore Carlo Freccero non ha tenuto conto delle forti critiche alla sua scelta, motivandola con lo scopo di dar maggiore risonanza l’evento.

Quest’anno gli organizzatori possono fregiarsi anche dei

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risultati raggiunti sul fronte dell’accessibilità per le persone diversamente abili. Il concerto di Melpignano è stato progettato per essere accessibile a tutti, e ha ottenuto, come lo scorso anno, la certificazione di Abilfesta. Forte senso di responsabilità e sensibilità degli organizzatori e ottima organizzazione e grande qualità organizzativa del territorio salentino.

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