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I reati contro il patrimonio. Note introduttive. Delitti di aggressione unilaterale. Furto (art. 624 c.p.)

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I N D I C E S O M M A R I O

I r e a t i c o n t r o i l p a t r i m o n i o . N o t e i n t r o d u t t i v e (STEFANOFIORE)

1. Il problema del bene giuridico di categoria e la sistematica codicistica. 2. La rile-

vanza dei rapporti familiari. L’art. 649 c.p. . . Pag. 1

P A R T E I

D e l i t t i d i a g g r e s s i o n e u n i l a t e r a l e

C A P I T O L O I

F u r t o ( a r t . 6 2 4 c . p . ) (GIUSEPPEAMARELLI)

1. Premessa. 2. I precedenti storici. 3. La disciplina attuale ed il bene giuridico tu- telato. 3.1. Segue: i dubbi circa la ragionevolezza del trattamento sanzionatorio. 4. Il soggetto attivo. 5. Il soggetto passivo. 6. L’oggetto materiale. 6.1. Segue: le ipotesi problematiche: l’energia elettrica e telefonica. 6.2. Segue: le cose mobilizzabili.

6.3. Segue: l’acqua. 6.4. Segue: i beni di valore affettivo. 7. Il concetto di altruita` del- la cosa. 8. Il presupposto applicativo: la detenzione. 9. Le modalita` realizzative del- la condotta furtiva: la sottrazione. 9.1. Segue: l’impossessamento. 10. L’elemento soggettivo. 10.1. Segue: il dolo specifico e la nozione di profitto. 10.2. Segue: l’ingiu- stizia e` un ulteriore requisito implicito del profitto? 11. La consumazione ed il ten- tativo. 12. Circostanze. 13. Rapporti con fattispecie analoghe. 14. La procedibilita` a

querela . . . » 29

C A P I T O L O I I

F u r t o i n a b i t a z i o n e e f u r t o c o n s t r a p p o ( a r t . 6 2 4 b i s c . p . ) (GIUSEPPEAMARELLI)

1. La riforma del 2001 e l’introduzione dell’art. 624 bis c.p. 2. La controversa natura giuridica dell’art. 624 bis c.p. 2.1. Segue: l’importanza pratica della questione. 2.2.

Segue: la tesi a sostegno della natura circostanziale. 2.3. Segue: la tesi prevalente a sostegno della natura autonoma. 3. Il furto in abitazione. 3.1. Segue: i luoghi rile- vanti ai fini della configurazione della fattispecie. 4. Il furto con strappo. 5. Il con-

corso con altre circostanze aggravanti . . . » 77

(3)

C A P I T O L O I I I

L e c i r c o s t a n z e a g g r a v a n t i ( a r t . 6 2 5 c . p . ) (GIUSEPPEAMARELLI)

1. Premessa. 2. Il furto con violenza sulle cose. 2.1. Segue: il mezzo fraudolento.

3. Il furto con armi o narcotici. 4. Il furto con destrezza. 5. Il furto commesso da tre o piu` persone. 5.1. Segue: il furto commesso anche da una sola persona, che sia travisata. 5.2. Segue: il furto commesso da persona che simuli la qualita` di pub- blico ufficiale o d’incaricato di pubblico servizio. 6. Il furto commesso sul bagaglio dei viaggiatori. 7. Il furto commesso su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubbli- ci. 7.1. Segue: su cose sottoposte a sequestro o pignoramento. 7.2. Segue: su cose esposte alla pubblica fede. 7.3. Segue: su cose destinate a pubblico servizio. 8. Il fur- to commesso su tre o piu` capi di bestiame. 9. Il furto commesso su armi, munizioni od esplosivi nelle armerie ovvero in depositi o in altri locali adibiti alla custodia di essi. 9.1. Il furto commesso all’interno di mezzi di pubblico trasporto e nei confronti di persona che si trovi nell’atto di fruire ovvero che abbia appena fruito dei servizi di istituti di credito, uffici postali o sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro.

10. Il concorso di circostanze . . . Pag. 99

C A P I T O L O I V

L e c i r c o s t a n z e a t t e n u a n t i ( a r t . 6 2 5 b i s c . p . ) (GIUSEPPEAMARELLI)

1. Premessa. 2. L’attenuante della collaborazione processuale . . . » 139

C A P I T O L O V

F u r t i m i n o r i ( A r t . 6 2 6 c . p . ) (GIUSEPPEAMARELLI)

1. Cenni introduttivi. 2. Furto d’uso. 2.1. Segue: elementi specializzanti: la momen- taneita` dell’uso. 2.2. Segue: ...la restituzione della cosa. 2.3. Segue: la dichiarazione di illegittimita` costituzionale dell’art. 626, 1oco., n. 1. 2.4. Segue: elemento soggetti- vo. 2.5. Segue: consumazione e tentativo. 2.6. Segue: applicabilita` della circostanza ex art. 62, n. 6. 3. Furto lieve per bisogno. 3.1. Segue: la condotta tipica: il tenue va- lore. 3.2. Segue: il bisogno. 3.3. Segue: l’elemento soggettivo. Cenni sulla rilevanza

dell’errore. 3.4. Segue: circostanze. 3.5. Segue: tentativo. 4. Spigolamento abusivo » 145

C A P I T O L O V I

R a p i n a ( a r t . 6 2 8 c . p . ) (ROSSANATAVERNA)

1. Note introduttive. 2. Rapina propria. 2.1. Segue: la condotta tipica. Violenza e mi- naccia. 2.2. Segue: elemento soggettivo. 3. Consumazione e tentativo. 4. Rapina im- VIII Indice sommario

(4)

propria. 4.1. Segue: configurabilita` del tentativo. 5. Soggetti. 6. Circostanze. 7. Con-

corso di persone. 8. Rapporti con altri reati . . . Pag. 161

C A P I T O L O V I I

D a n n e g g i a m e n t o ( a r t . 6 3 5 c . p . ) (MARIAPIACONCETTI)

1. Caratteri generali dei delitti di danneggiamento. Il danneggiamento comune.

2. Soggetto attivo. 3. Il bene giuridico tutelato. 4. La condotta. 5. Il danno. 6. L’og- getto materiale. 7. Danneggiamento ed inquinamento. 8. L’elemento soggettivo. 9.

Le circostanze aggravanti speciali. 10. Consumazione e tentativo. 11. I rapporti con

le altre figure delittuose . . . » 189

C A P I T O L O V I I I

A p p r o p r i a z i o n e i n d e b i t a ( a r t . 6 4 6 c . p . ) (SARAHTESTA)

1. L’approccio metodologico. 2. Il bene giuridico tutelato. 3. Il possesso ex art. 646 c.p. 4. Il titolo del possesso. 5. La condotta di appropriazione e le forme tipiche di manifestazione del reato. 5.1. Segue: ...in particolare: la distrazione. 6. L’oggetto ma- teriale del reato e il concetto di altruita`. 7. L’elemento soggettivo. Il dolo specifico ed il suo oggetto. 8. Il momento consumativo e il tentativo. 9. Concorso di reati e con- corso di norme. Alcune considerazioni sul rapporto tra appropriazione indebita ed

infedelta` patrimoniale. 10. Le circostanze aggravanti . . . » 231

P A R T E I I

D e l i t t i d i c o o p e r a z i o n e a r t i f i c i o s a c o n l a v i t t i m a

C A P I T O L O I

E s t o r s i o n e ( a r t . 6 2 9 c . p . ) (ROSSANATAVERNA)

1. Note introduttive. 2. Il fatto tipico. Rilievi generali. 3. La condotta. Violenza e mi- naccia. 4. La costrizione e il comportamento coartato. 5. Danno e profitto ingiusto.

6. Elemento soggettivo. 7. Casi peculiari di estorsione. 7.1. Segue: concussione ed estorsione ambientale. 7.2. Segue: la figura del c.d. cavallo di ritorno. 7.3. Segue:

la c.d. estorsione contrattuale. 7.4. Segue: la minaccia di esercitare un diritto. 7.5. Se- gue: l’estorsione del locatore e del conduttore. 8. Consumazione e tentativo. 9. Cir-

costanze. 10. Rapporti con altri reati . . . » 285 Indice sommario IX

(5)

C A P I T O L O I I

T r u f f a ( a r t . 6 4 0 c . p . ) (GABRIELEMARRA)

1. Premessa. 1.1. Segue: note minime in tema di struttura della fattispecie. 2. Bene giuridico. 2.1. Segue: prospettive pubblicistiche. 2.2. Segue: prospettive privatistiche.

2.3. Segue: patrimonio e consenso individuale. 3. Elemento oggettivo. 3.1. Segue:

condotta della vittima e responsabilita` dell’autore. 3.1.1. Contesto cooperativo e pragmatica della frode. 3.2. Segue: artifizi e raggiri. 3.2.1. Precisazioni teleologiche.

3.2.2. Solidarieta` sociale, doveri informativi e responsabilita` penale. 3.3. Segue: in- duzione in errore. 3.3.1. Persona ingannata. 3.3.1.1. Truffa processuale. 3.3.1.2.

Frode e macchine distributrici. 3.3.1.3. Truffa in atti illeciti. 3.3.2. L’errore ed il suo oggetto. 3.3.3. Disposizione patrimoniale. 3.4. Segue: ingiusto profitto. 3.5. Se- gue: danno altrui. 4. Dolo ed errore. 5. Consumazione. 5.1. Segue: tentativo. 6. Cir- costanze aggravanti. 6.1. Segue: danno allo Stato. 6.2. Segue: pretesto di esonerare taluno dagli obblighi militari. 6.3. Segue: il timore di un pericolo immaginario o er-

roneo convincimento di eseguire un ordine dell’autorita`. 7. Rapporti con altri reati Pag. 311

C A P I T O L O I I I

T r u f f a a g g r a v a t a p e r i l c o n s e g u i m e n t o d i e r o g a z i o n i p u b b l i c h e ( a r t . 6 4 0 b i s c . p . )

(GABRIELEMARRA)

1. Premesse. 1.1. Segue: approcci settoriali. 2. Patrimonio dello Stato e comunitario.

2.1. Segue: capitale pubblico e vincoli di utilita` sociale. 2.2. Segue: critiche e prospet- tive interpretative. 2.2.1. Autonomia dispositiva, vincoli di indisponibilita` e qualita`

dell’offesa. 3. Tipicita` per rinvio. 3.1. Segue: raggiri, artifici, dati e notizie false.

3.2. Segue: ruolo del soggetto passivo. 3.3. Segue: l’oggetto della disposizione patri- moniale. 3.4. Segue: il danno. 4. Dolo ed errore. 5. Consumazione del reato e ten- tativo punibile. 6. Pericolosita` soggettiva e trattamento sanzionatorio. 6.1. Segue: na- tura giuridica. 7. Pluralita` di fattispecie incriminatrici. 7.1. Segue: malversazione a danno dello Stato. 7.2. Segue: indebita percezione di erogazioni pubbliche. 7.3. Se- gue: indebito conseguimento di erogazioni pubbliche del Fondo europeo agricolo.

8. La responsabilita` da reato delle persone giuridiche . . . » 347

C A P I T O L O I V

I n s o l v e n z a f r a u d o l e n t a ( a r t . 6 4 1 c . p . ) (LUCADELLARAGIONE)

1. Cenni introduttivi. 2. Bene giuridico tutelato. 3. Il presupposto di fatto: lo stato di insolvenza. 4. Soggetto attivo. Soggetto passivo e proponibilita` della querela. 5. I re- X Indice sommario

(6)

quisiti oggettivi della condotta incriminata: la dissimulazione dello stato di insolven- za. 5.1. Segue: l’assunzione dell’obbligazione. 5.2. Segue: l’inadempimento dell’ob- bligazione. 6. L’evento del reato. 7. L’elemento soggettivo: ‘‘dolo’’, ‘‘fraudolenza’’

e ‘‘proposito di non adempiere’’. 8. Consumazione e tentativo. 9. Rapporti con altri

reati. 10. La speciale causa di non punibilita` ex art. 641, comma 2, c.p. 11. Sanzioni Pag. 373

P A R T E I I I

D e l i t t i d i p e r p e t u a z i o n e d i u n a s i t u a z i o n e a n t i g i u r i d i c a

C A P I T O L O I

R i c e t t a z i o n e ( a r t . 6 4 8 c . p . ) (CARLOLONGOBARDO)

1. Alcune considerazioni di ordine storico. 1.1. La ricettazione nel codice Zanardel- li. Qualche anticipazione della disciplina vigente. 2. Il bene giuridico tutelato nel de- litto di ricettazione. 3. Il soggetto attivo del reato: regola ed eccezioni. 3.1. Il sogget- to attivo e concorso nel delitto presupposto. 4. L’elemento oggettivo del reato. Il de- litto presupposto. 4.1. L’accertamento del delitto presupposto. 4.2. L’oggetto mate- riale e la provenienza del denaro o dei beni dal delitto presupposto. 5. Le condotte previste dalla norma. 5.1. La ricettazione vera e propria: a) l’acquisto. 5.2. Segue:

b) il ricevere. 5.3. Segue: c) l’occultare. 5.4. L’intermediazione nella ricettazione: l’in- tromissione. 6. La fattispecie soggettiva del delitto di ricettazione: rappresentazione e volonta` nel ricettare, la compatibilita` con il dolo eventuale... 6.1. Segue: ... e l’ulte- riore finalita` di profitto, nonche´ la necessita` della sua ‘‘ingiustizia’’. 7. Momento consumativo e tentativo. 8. Le circostanze: in particolare, la circostanza attenuante della particolare tenuita` del fatto. 9. La ricettazione in rapporto con altri reati. Casi giurisprudenziali particolari. 9.1. Ricettazione ed incauto acquisto. 9.2. Ricettazione e favoreggiamento reale. 9.3. Ricettazione ed art. 12, l. n. 147/1991. 9.4. Ricettazio-

ne ed art. 171, l. n. 633/1941 . . . » 403 Indice sommario XI

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