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TESLA a Berlino con una nuova Factory

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Academic year: 2022

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Tesla è pronta ad aprire uno stabilimento nella zona di Berlino, in Germania. L’annuncio di Elon Musk è di quelli che lasciano il segno. Vi produrrà veicoli, ma anche batterie e powertrain.

Ovviamente tutto per il settore dell’auto elettrica e guida autonoma, in cui il gruppo americano Tesla si è specializzato. La produzione di modelli di auto inizierà con il nuovo sport utility compatto, il Model Y. Per i costruttori tedeschi è una sfida diretta. Da prendere seriamente.

Non si può dire se l’industria automobilistica tedesca sia al momento più preoccupata per l’ulteriore attacco dello sfidante americano, oppure soddisfatta per l’appoggio “culturale”

allo sviluppo germanico verso la mobilità elettrificata. Di certo, i grandi brand tedeschi dell’automotive accusano il colpo. Sanno di essere partiti in ritardo sulla via

dell’elettrificazione, e in particolare nei confronti dei Tesla, nata elettrificata, ma non solo.

Del resto la spinta culturale e del mercato verso i veicoli elettrici ha avuto un’accelerazione improvvisa, talmente forte che era difficile aspettarselo, anche da parte dei costruttori europei, inclusi i tedeschi.

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Ora Tesla arriva ad impiantarsi proprio nel cuore dell’Europa e nell’impero della Germania con un super attrezzato stabilimento. Già diventato noto come Giga Berlin. Una Gigafactory (magari non immensa come quella nel Nevada) all’interno dell’area berlinese.

Elon Musk, “guru” a capo di Tesla, lo ha annunciato in occasione della premiazione con il

“Volante d’Oro” della Tesla Model 3.

Annunci a rincorrersi

“Faccio ora un annuncio che penso e spero sarà apprezzato “ – se ne è uscito Musk con i leader dell’industria tedesca in diretta. “Abbiamo deciso di costruire la Gigafactory Tesla d’Europa nell’area di Berlino”.

Praticamente, la più grande e importante presenza di Tesla nel Vecchio Continente.

La Germania, vista come la maggiore economia in Europa, sta velocemente diventando anche uno dei più floridi terreni di battaglia dell’industria dei veicoli elettrici. Come lo stesso Governo tedesco, i produttori stanno puntando investimenti importanti nelle tecnologie del settore.

Non a caso il ministro dell’energia del Paese, Peter Altmaier, ha considerato l’arrivo di Tesla come una risposta diretta ai piani del Governo nel campo delle mobilità elettrica. La Germania ha recentemente annunciato importanti incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, che da 5.000 Euro arrivano anche al 50% del prezzo.

Obiettivo: portare sulle strade tedesche una decina di milioni di auto elettriche sulle strade tedesche entro il 2030. Parallelamente, gli enti governativi prevedono di supportare l’azione con 300.000 stazioni di ricarica accessibili.

Ecco perché l’arrivo di Tesla può venire considerato anche “amichevole”, o utile”. “Abbiamo l’opportunità di proporci come un punto di riferimento internazionale in questa sfida

commerciale del futuro” – si è sentito di azzardare Altmaier, e tutto sommato non a torto.

Emblematico poi l’appunto di Herbert Dies, capo esecutivo in Volkswagen, quando si è trovato a dare seguito all’annuncio di Elon Musk. E non tanto nel sottolineare quanto la competizione nel settore fosse importante. Una frase in particolare ha colpito: “Vi ringrazio per il lavoro di sperimentazione e pionieristico, per come ci avete convinto e spinto a

migliorare” – Dies ha detto direttamente a Musk.

Forse riferendosi anche al fatto che il Gruppo VW ha investito 800 milioni di Dollari

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nell’espansione del suo stabilimento di Chattanooga, Tennessee, proprio pensando alla produzione di auto alimentate a batteria per il mercato americano. Una scelta che dovrebbe aggiungere un migliaio di posti di lavoro in quel sito e far partire la produzione di un altro SUV elettrico nel 2022, il id Crozz.

Un vicino di casa audace e visionario

Tra i botta e risposta ci si domanda quindi quale è la reale reazione dei vertici tedeschi nel ritrovarsi un pericoloso competitor vicino a casa, a non più di 150 miglia dal quartier

generale di Wolfsburg.

Come è solito fare, il visionario Musk ha coinvolto i suoi follower del web, twittando un messaggio con le parole “GIGA BERLIN” e cuori con i colori della bandiera della Germania.

I sostenitori dell’energia pulita hanno apprezzato.

Scartato il Regno Unito. Colpa della Brexit

In realtà già nel corso di una conferenza nel mese di ottobre Elon Musk aveva anticipato della decisione di realizzare un grande stabilimento in Europa. Ora si sa, da un’intervista a un magazine britannico, che l’opzione U.K. era stata considerata, ma scartata per la

questione Brexit. Troppo rischioso, per la probabilità dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

Tra i (pochi) dettagli rilasciati circa la factory a Berlino di Tesla, di importante ha detto che

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in buona parte per l’alimentazione sfrutterebbe energia eoilica ed energia solare, diventando un esempio industriale nella liberazione dalle emissioni.

Di certo diventerà il maggiore centro produttivo di Tesla del centro Europa, “capitano” del più piccolo impianto di assemblaggio operativo in Olanda e degli altri vari piccolini siti sparsi nel Vecchio Continente.

Mercato Europa allettante per le elettriche

Ricordiamoci che Tesla si è ben preparata per il ampliamento commerciale sul mercato europeo, anche in Italia. Le sue stazioni di ricarica batterie Supercharger, a ricarica veloce, si stanno espandendo velocemente sul territorio. Da 120 kW stanno passando a 150 kW, con i arrivo la terza generazione a 250 kW/h.

Inoltre, la Tesla Model 3 è diventata trai modelli elettrici più venduti nel Continente. A partire dai Paesi nordici. Addirittura, per i dati di JATO Dynamics, a Settembre la Model 3 rientra nella top-ten delle vetture passeggeri più vendute, con 17.500 esemplari. Appena dietro la Renault Captur, SUV compatto ma con motore a combustione, e comunque davanti al compact SUV Volkswagen Tiguan.

Di certo, per i brand germanici ora i canti di battaglia risuoneranno più forti e audaci sui territori dell’automotive a zero emissioni. In Germania e in tutta Europa. Consideriamo poi che in campo di guida autonoma gli ingegneri di Tesla sono parecchio avanti. Si sono sorbiti

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negli anni critiche e noie giuridiche, ma attualmente sono lì a fare scuola. Chissa che ne direbbe Mr. Nikola Tesla.

MotorAge.it – Fabrizio Romano

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