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Roma Servizi per la Mobilità: su Mobility Magazine intervista al responsabile Sandro Bartolucci

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Academic year: 2022

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magazine

mobility press

Expo: record di passeggeri sulle linee a lunga percorrenza.

Promosso il sistema di trasporto pubblico

Expo: un successo basato soprattutto su un sistema di trasporti efficiente. Un modello da seguire

Il Car Sharing di Roma Servizi per la Mobilità si arricchisce

di nuove postazioni. Facciamo il punto con il Responsabile,

Sandro Bartolucci

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Editoriale

Expo: un successo basato soprattutto su un sistema di trasporti efficiente. Un modello da seguire

Considerata la (non) attenzione che il nostro Paese dedica ai trasporti, non può sorprendere che venga sottovalutato il ruolo del sistema trasportistico nel successo della manifestazione. Appare, anzi, addirittura singolare che una delle tante istituzioni uffici studi o quant’altro non abbia compiuto alcuna rilevazione non foss’altro statistica che riportava qualche dato complessivo e un minimo di analisi dei fenomeni di mobilità: questioni che non interessano, evidentemente, che sottolineano ancora una la disattenzione generale ai flussi di traffico, mai indagati in maniera seria e affidati a criteri scientifici e realmente indipendenti.

Bisogna così affidarsi ai dati comunicati dalle varie aziende che hanno gestito i processi di mobilità e che non hanno alcun motivo di mentire (ma una rilevazione indipendente è un’altra cosa): ciascuna azienda presenta così bilanci più che lusinghieri, anzi – per dirla tutta – dati che indicano un vero e proprio boom del trasporto pubblico e un bilancio più che deprimente per il trasporto privato.

Del resto, è l’esperienza quotidiana che avrebbe potuto fare qualsiasi osservatore in qualsiasi ora della giornata sostando per alcune ore nell’area della manifestazione:

parcheggi sostanzialmente vuoti, folle oceaniche in costante uscita dai tornelli della metropolitana o dalla stazione ferroviaria e analoghi movimenti nei flussi di uscita.

Onore, quindi, a TreNord, che ha costruito un sistema di collegamenti che ha valorizzato le enormi potenzialità della rete lombarda, consentendo in poco più di un’ora di arrivare fino ai confini della Svizzera o in gran parte del territorio regionale, e onore a ATM (che ha inaugurato per l’occasione anche nuove linee della già efficiente metropolitana cittadina) e alle altre aziende locali che hanno gestito servizi pubblici. Per una volta, si può dire che tutto ha funzionato alla perfezione e – anche qui per la prima volta, anche se il dato è sconfortante - si è potuto verificare quale contributo alla facilità e qualità della vita dei cittadini e al sostegno economico può dare un sistema dei

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trasporti efficiente e all’altezza delle grandi città europee o di mezzo mondo civilizzato.

L’importante – lo sostengono oggi in molti, anche tra i grandi editorialisti – è che questa esperienza non vada dispersa. Ha cominciato a sottolinearlo giustamente Erasmo D’Angelis, che oggi dirige l’Unità, ma che ha fatto esperenza in corpore vili dirigendo proprio la task force per la riorganizzazione del trasporto locale nel periodo in cui è stato sottosegretario ai Trasporti.

D’Angelis ha sottolineato in un suo editoriale che ora tocca ai porti e ai bus aprire un nuovo capitolo visto che l’Expo ha dimostrato che

“tutto è possibile” e partendo dal presupposto che “ci siamo stufati di essere ultimi in Europa per chilometri di metropolitane e di applaudire altri Paesi che progettano e sono dotati di reti e sistemi trasportistici sempre più avanzati, moderni, tecnologici ed ecologici”. Parole da sottoscrivere al cento per cento, aggiungendo solo che – se si verificasse l’opinione tra la gente – l’aggettivo usato sarebbe probabilmente più colorito del “ci siamo stufati”.

Sarà per caso o per uno di quegli strani scherzi della storia, oggi c’è un’occasione a portata di mano per mostrare davvero che l’Italia ha voltato pagina e che lo “spirito dell’Expo” può positivamente contaminare l’intero Paese, e l’occasione è offerta proprio di affrontare con decisione (se non risolvere) i problemi di mobilità della Capitale, sulla cui situazione attuale non vale la pena di spendere molte parole perché quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Urgono decisioni urgenti (la ripetizione è voluta), ma soprattutto cambi radicali di indirizzo che denotino realmente una capacità di svolta. E una svolta – diciamola tutta – non si può realizzare soltanto riorganizzando la “derelitta” Atac (che, dal suo canto, in questi anni ha fatto di tutto per diventare la cenerentola d’Italia).

Si può giudicare in un modo o nell’altro l’azione dell’ex assessore Improta, ma non si può negare che aveva posto con chiarezza i limiti di una legislazione che, tra conflitti di competenze e pastoie più

o meno burocratiche, non assegna alla Capitale le dovute risorse nonostante che, sul suo territorio, si concentri la maggior parte (e con percentuali preponderanti) della mobilità territoriale nell’area metropolitana ed extra-metropolitana.

Servono risorse per garantire i servizi secondo l’andamento dei “flussi di traffico”

(e ci risiamo), ma soprattutto serve una politica che – anche a livello nazionale – liberi le aziende del TPL dalla morsa che oggi – in pratica – le costringe a non investire sul rinnovo del parco rotabili (assolutamente indispensabile), perché strozzate da bilanci che – nel migliore dei casi – riescono a stento a garantire il mantenimento dei costi del personale.

Il successo dell’Expo deriva dal fatto che, per una volta tanto, le varie amministrazioni e le aziende coinvolte hanno collaborato pienamente per costruire un sistema di servizi integrato da offrire all’utenza: sta qui un segreto che può sembrare quello di Pulcinella, ma che è in realtà la ricetta che andrebbe applicata a tutti i livelli. Dopodichè l’Expo può diventare la pagina che apre un nuovo libro di storia, che tutti (intesi come noi cittadini) siamo ansiosi di leggere.

Se davvero questo è diventato il Paese dove “tutto è possibile”, è il momento di dimostrarlo, cominciando già da domani.

A.D.

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Il settore dei trasporti pubblici locali (TPL) ha urgentemente bisogno di girare pagina . Le difficoltà del sistema sono sotto gli occhi di tutti. C'è veramente bisogno di un salto di qualità per i trasporti pubblici locali del Paese. Se la svolta sia dietro l'angolo noi non lo sappiamo, quello di cui siamo certi è la nostra volontà - di imprese e di rappre- sentanti di imprese - di accettare la sfida del cambiamento. Per questo rinunciamo ad ogni difesa ad oltranza dello status quo e di- chiariamo senza ombre la nostra volontà di rappresentare una parte attiva nel processo complessivo di ristrutturazione del settore Sono parole di Massimo Roncucci, il presi- dente dell'ASSTRA , l'associazione nazionale più rappresentativa delle imprese che gesti- scono in Italia il trasporto pubblico locale.

Politiche della mobilità, centralità del clien- te, percorso di liberalizzazione del TPL, costi e fabbisogni standard, politica indu- striale, ruolo del soggetto pubblico, sistema di relazioni industriali, reali incrementi della produttività del lavoro, miglioramento dell'efficienza organizzativa delle aziende.

Di tutto questo se ne parlerà a Cagliari, al convegno nazionale dell'Asstra. Un'occasio- ne unica per fare il punto sul settore metten- do intorno ad un tavolo i rappresentanti di tutte le istanze che hanno ruolo, responsa- bilità e competenza nella produzione della mobilità pubblica locale.

Al dibattito di Cagliari ci presenteremo non a mani vuote ma con un pacchetto di propo- ste, fondato sulla nostra visione del mondo del TPL. Non per presunzione, non per inte- resse di parte , ma perché sentiamo forte la responsabilità che ci viene stando alla guida di imprese complesse, durante una congiun- tura del Paese e del settore molto difficile, imprese che spesso scontano in blocco, e immeritatamente, i peccati altrui.

- Per gli accrediti stampa, si prega di con- tattare l'ufficio stampa dell'Associazione.

Ufficio stampa ASSTRA - Maria Antonietta Argilli , argilli@asstra.it cell. 3299026942 – tel. 06 68603549 – fax 06 68603555

Il Convegno si svolgerà a Cagliari, il 12 e 13 novembre 2015 - Hotel Regina

Margherita (Viale Regina Margherita, 44).

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Focus

Quattordici milioni di viaggiatori su Milano, di cui sei milioni soltanto sulle Frecce Trenitalia.

Un milione i passeggeri che, sempre con le Frecce, ma anche con Intercity e treni internazionali, hanno raggiunto direttamente la stazione porta di Expo: Rho Fiera Expo Milano 2015.

E’ questo il bilancio fatto dal Gruppo Ferrovie dello Stato a chiusura del semestre dell’Esposizione Universale di Milano. In particolare, aggiunge FS, “nelle ultime settimane di ottobre i convogli da e per Milano, soprattutto i Frecciarossa, hanno segnato

il tutto esaurito. Così come i treni regionali sull’asse Torino – Milano, con un potenziamento dell’offerta, chiesto dalla Regione Piemonte, per soddisfare la crescente domanda degli ultimi giorni. Di assoluto rilievo anche il flusso di passeggeri dalla Svizzera:

in sei mesi sono stati oltre un milione e mezzo su Milano, di cui 300mila scesi proprio a Rho Fiera.

Sessantanove, ogni giorno, i treni nazionali e internazionali che hanno collegato l’Italia e alcune capitali europee con Expo, facendo scalo proprio a Rho Fiera Expo Milano 2015”.

La sola stazione di Rho Fiera Milano Expo 20105 ha registrato ogni giorno un incremento di traffico del 67% per i collegamenti suburbani dell’area metropolitana. Oltre 120 i treni del trasporto regionale e 81 quelli dei collegamenti nazionali e internazionali che quotidianamente hanno fermato nella stazione.

Per quanto riguarda l’assistenza a persone con ridotta mobilità e con disabilità effettuati dalla Sala Blu di Rete Ferroviaria Italiana nella stazione Rho Fiera, si parla di 2.020 interventi in sei mesi, di questi il 64% è stato richiesto da viaggiatori di Trenitalia e il 32% i treni di Trenord. Nello stesso periodo la Sala Blu di Milano Centrale ha registrato un incremento di circa il 26% dei servizi di assistenza effettuati.

70 persone ogni giorno hanno prestato assistenza a terra e

EXPO Milano 2015: record di passeggeri sulle linee a lunga e breve percorrenza.

Promosso il sistema di trasporto pubblico

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orientamento dei viaggiatori in arrivo o in partenza. 3.000 tra tecnici e operai hanno presidiato la manutenzione nelle stazioni nevralgiche del Nodo di Milano.

Ottimi anche i numeri dell’altro operatore ferroviario lombardo, Trenord, che durante EXPO ha trasportato più di 8,1 milioni di passeggeri da tutta la Lombardia. 1,5 milioni i viaggiatori dalle stazioni di Milano, in particolare sul Passante ferroviario milanese.

L’azienda fa sapere che “nel mese di ottobre 1 visitatore su 3 ha usato le 380 corse giornaliere con cui Trenord ha servito Expo, per un totale di 3 milioni di passeggeri trasportati. In alcune giornate di ottobre Trenord ha trasportato oltre 100mila passeggeri da e per Expo, che si sono aggiunti alle 700mila persone che ogni giorno in Lombardia si muovono in treno”.

Anche i dati del sistema di trasporto pubblico locale meneghino sono più che positivi. Alle 12 di sabato 24 ottobre la linea metropolitana M1 aveva raggiunto il nuovo record di trasportati al sito di Expo con 43.700 le persone che sono uscite dai tornelli della stazione di Rho-Fiera Expo. A fine giornata si è registrato il numero più alto in assoluto dall’inizio dell’Esposizione, con quasi 78.980 persone che si sono recate al sito con la metro, più di 150.000 se si considerano le andate e i ritorni.

Prendendo in considerazione le giornate di venerdì 23 e sabato 24 ottobre l’azienda riferisce che siano state “le giornate record per l’intera rete metropolitana: venerdì 1.400.000

passeggeri, il dato più alto mai raggiunto in un giorno feriale; sabato 1.056.000, il dato più alto in assoluto per un sabato, un record storico”.

Considerando l’intero periodo di sei mesi dell’Esposizione, saranno più di 6 milioni le persone in uscita dai tornelli al capolinea di Rho-Fiera Expo, per un totale di quasi 12 milioni di trasportati da e per il sito. ATM ha fatto sapere che “la metropolitana si è dimostrata il mezzo più usato per Expo, con livello di prestazione eccellente e una regolarità del servizio pari al 99%”.

Secondo l’azienda si tratta di “un risultato che ha superato ogni aspettativa: dopo una partenza lenta, ora le cifre sono ben oltre le previsioni. Confermando quindi, come ipotizzato fin dalle prime settimane, per la metropolitana il chiaro e costante rapporto di correlazione numerica tra numero di trasportati e ingressi al sito e superando i traguardi complessivi posti all’inizio”.

A.B.

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Il servizio di Car Sharing di Roma Servizi per la Mobilità è partito nel 2005. A fronte di questi 10 anni di attività sul territorio ci può fare un bilancio del servizio? A quante postazioni siamo arrivati?

Il servizio è passato dalle 9 vetture del 2005 alle oltre 160 che toccherà alla fine del 2015. La crescita è sempre stata costante e dal 2010 ad oggi si è attestata su una media intorno al 15% annuo. Il primo potenziamento del servizio si è avuto nel 2009, quando le postazioni passarono da 25 a 61, crescendo poi gradatamente fino alle 85 dell’inizio 2015, per poi raggiungere le oltre 110 al termine della prima fase di espansione, che dovrebbe concludersi per dicembre di quest’anno.

Anche il numero dei clienti è cresciuto con gli stessi ritmi e ad oggi siamo a circa 3400 clienti, che utilizzano in modo continuativo il servizio.

Quali programmi di espansione sul territorio e con quale logica vengono scelte

le aree favorevoli all’installazione di una collocazione sharing?

Il programma di espansione, approvato con la delibera di Giunta Capitolina 173 del 20/6/14, prevede la realizzazione di oltre 100 nuove postazioni in poco più di due anni, distribuite secondo un piano per aree concentriche, in modo da garantire il funzionamento ‘a rete’

del sistema; questo prevede che le postazioni vengano realizzate secondo una maglia di circa 400-500 metri di lato (compatibilmente con le condizioni viarie e dell’edificato), in modo da fornire una ragionevole accessibilità ai clienti delle aree servite.

Queste aree vengono scelte principalmente per densità abitativa, ma devono consentire anche il posizionamento degli stalli in modo che questi siano agevolmente raggiungibili dai clienti e facilmente ‘difendibili’ dalla sosta abusiva.

Quali sono le caratteristiche dell’utente medio che usufruisce del servizio?

Il cliente medio ha poco più di 48 anni ed è per circa il 30% donna e circa il 64% uomo, mentre il restante 6% è rappresentato da aziende di piccole e medie dimensioni.

Il livello culturale medio è piuttosto alto, distribuito quasi equamente tra laurea e diploma superiore (circa 45% ciascuno), con il restante che comprende altri titoli sia superiori che inferiori.

In termini ambientali quali benefici? In dieci anni c’è stata una significativa diminuzione dell’uso dei mezzi privati? Abbiamo dei numeri a riguardo?

I benefici potenziali del servizio Car Sharing sono indubbiamente alti (minore inquinamento, minore uso del territorio, ecc.), ma i numeri sono ancora troppo piccoli per poter avere effetti evidenti sulla mobilità cittadina nel suo complesso ed occorre che il sistema si diffonda ancora per vedere

Il Car Sharing di Roma Servizi per la Mobilità si arricchisce di nuove postazioni. Facciamo il punto con il Responsabile, Sandro Bartolucci

Mobility Magazine ha intervistato Sandro Bartolucci, responsabile car sharing di Roma per Roma Servizi per la Mobilità

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modifiche alle abitudini di mobilità dei cittadini.

Comunque, anche con questi numeri, secondo uno studio fatto da ‘La Sapienza’ nel 2010, in soli 5 anni il Car Sharing ha eliminato dalle strade a Roma un numero di vetture pari alla superficie di piazza Farnese e Campo de’ Fiori messe insieme, dato che ogni vettura Car Sharing (a postazione fissa) sostituisce dalle 8 alle 12 vetture private.

Secondo lo stesso studio, le vetture Car Sharing, proprio perché sempre di recente fabbricazione e correttamente manutenute, emettono circa il 46% in meno di agenti

inquinanti rispetto alla media delle vetture del parco auto romano, con un ulteriore vantaggio per la città.

servizi di noleggio veicoli a flusso libero (Enjoy e Car2go) rappresentano una minaccia per il Car Sharing comunale?

Decisamente no, i due sistemi fanno riferimento a modelli di utilizzo e domanda differenti e vengono utilizzati per esigenze diverse in momenti diversi.

Il Car Sharing a postazione fissa si integra completamente con i sistemi di TPL e soddisfa gli spostamenti non sistematici e programmabili, gli spostamenti che prevedano un ritorno all’origine, dopo aver svolto le attività richieste e quelli di media durata, anche extraurbani. Invece il sistema a flusso libero affianca i sistemi di TPL, con la possibilità di sostituirne alcune delle funzioni e soddisfare quindi principalmente gli spostamenti sistematici, generalmente non programmabili e occasionali, gli spostamenti che non prevedano un ritorno all’origine e quelli di breve durata e comunque prevalentemente urbani.

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