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L E T r ERE
RAGIONATE
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CON UNA
DISSERTAZIONE
Contro posta ALLA ILLUSTRAZIONE DI UN ANTICO SIGILLO
DELLA GARFAGN'ANA
In Lucca Mdcclxxvi;
Appresso Giuseppe RoatàHl
DtgitizedbyGoogli
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.AVVISO
DELL' EDITO RE
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UeJìefamiliariffìmamentc aLetteref
ebbeneme
franoeperfìnteme
,ferirenonteper fìamparf
, contuttocio ejfendo.fìnte vedute da alcuni Eruditi, il bene cheme
nehanno
dettomi ha
invogliato apubblicarle,lufngandomi
che fa- rei cofa
grata aqueimolti che confervanoanimo veramente
patriottico.E
/’Amico Autore
dtj'tdta-rando
forgafu
qualchedunode'fonimi nofìriEru-
ditia trattareampiamente
anco prejfo ilPublico le fìeffe materie,mi fono
avvifato chequefìeLet- tere potrebbero fervired
.incitamento nonmeno
chedi lume
edi ajuto.Anzi
ilmedefmo Amico
a-vendo
pregatome
difarle vedereachiunquevo
-
Uff*
accingerft atalefatica,mi
è parfo chenon
A
2 N me-DigitizedbyGoogle
meglio
nè
piiiftcuramente gliele Avercimojlrate} che qolpubblicarle, potendo ejfervi di quellichefi accingano all' opera
fenza mia
faputa. Se» fa- ranno gradite iofìimoleròe impegneròt
mìmicoa.fcrivermenedell'altre
,ele comunicherò.
IET-
LETTERA I.
SullaPatria diPietro
Lombardo
Maejìro dellfi'/S^Sentenze, (
A r
<H ÀLetteradiquellavolta,Amico,è indirizzi^
taafarvivedere che ancoranoipolliamofpe- raree farciavantiapretenderede’noftriilfa' molìflìmo PietroLombardo,MaellrodelleSen- tenze, e Arcivefcovo di Parigi.
Che
ellro!chefantafia!direteVoi,rifarlioraamettere
m
campo unacofamai da alcunopenfata!E’ pur certo che anche aquelligiorniilcelebreAbbateTirabofchi ne haaccu- ratichelacomuneopinioneilfanativodelTerritoriodiNova- ra, fenzafifappiavifiafiata maialtraopinione?Beniflimo.Che
volete cheiovi dica?Ho
confiderataanche quellacofa,che certieftri,ecerte novitàinCampagnafoghono edere più gra- dite»PiacciavidunqueafeoltarmiconlavollrafolitàbontàtOffervateattentamenteilmodocolqualeioanderò fvolgen- doereggendoilmionovelloeftro,ericevete fin d’orala miaparola, chenontroveretequellaLetteranècapncciofa, nèinutile,echeinultimorimarretecontentodi
me
.
E’ veriflimo chel’AbateTirabofchijnvelligatore diligen- tilTimodellaPatriadegliantichi dottiìraìianinel
Tomo
ÌIÌ*dellaStoriadeltaLetteraturaItalianaallapag. ovein' comincia afavellaredi PietroLombardohafcritto,chelà comuneopinioneilfa nativodelTerritorioNovarefi.
Ma
è al' tresì vero che pocodopoiterminatoildifeorfodiPietroLom- barde)alla pag.238.fida per intefocheun opinione ancor' chè comune puhetTerenoticerta.Ivieglicosipigliaadire acontodiPietroManducatore:ChePietro Manducatoref
of- fe nativodiTrpyes vegliamoeffere /lata finoralacomuneopi- nione.Ma
iellaveramentecerta?0
non abbiamonoianzi qualche argomento acrederlonato inItalia? Così diròio:Che
PietroLombardofòflenativodelTerritoriodi Novara èHatafinoralacomuneopinione.Ma
è ellaveramentecer'A
^ ta?DigitizedbyGoogk
6
Lettera L
ta?
O
nonabbiamonoianziqualcheargomentoa crederlo natoinLucca1IlmedefimoTirabofchi alla citata pag.233» dichiara- tochedi qnejl'uomoquantoècelebreilnome,altrettantoè ofcuraPorigine,dopo quelle parolela comuneopinioneàifa nativodelTerritorioNovarefe,ripiglia»Nondimenociconvien confettarecheipiùantichiAutori,cheiofappid,acuique- llofentimentofiappoggia fono Riccobaldo di Ferrara,che fcri- vevaalfinedelSecoloXIII,eFraJacopod'
A
quiDomeni- canoche fcr'tvevaPanno1328.,eperciòpojterioriamenduedi circa unfecola e mezzo alla morte di Pietro Lombardo.Quindi degli Scrittori del Secolo XIII.non efclufoRic- cobaldo da Ferraranel
Tomo
IV.Lib.II.Cap.V.haaffer- mato,che nefifiancavano moltoindifeemereiliterodalfai-, fo,ma
parlando ftngolarmentedicofeantiche cinarrano le piàgranfoledelMondo.... Punicolorpregio fi èquellodi dirciilverooveparlanodicofealorotempiavvenute.E
di Jacopod’AquinelTomo
V.Lib.II.Cap. FI. oveparla de*Cronilli del di luitempo>nonglièvenutonel{cuoredi direaltro, fé non che delladi lui Cronicail Muratori haparlato come diOpera javolofae indegnadiufeirealla luce.
Nemmeno
fièappagatodegliAutori chehannoadotta- ta taleopinioneattefelefolechediPierroLombardo hanno avanzate.Alla pag. 234.delcitatoTomo
III.contro parecchi diedi hafcritto:Congetturatroppomalfondata Iovorreiche fireca fieroAutori piàcertichenon fono Paolo Gìovio,eGian Batti/laPiotto Giurcconfulto,Scrittori del SecoloXFI.zaQue- Jlatradizioneancoraconverrebbeefaminarequanto ftaantica Porigine,eognuno fachemoltedi cotali popolariopinioninon hanno alcun probabilefondamento~
Opinionichenonftveg- gono fondate fu prova alcunacheba/li a renderle inqualche modoprobabili.~
Tuttelequalicofeforfèfon vere,ma
non vihatejlimonio,cheiofappia,diantichiAutoricheleren- dacerte.Quindi coerentementenelTomo
V.pag.151 .rimet- tendoildifeorfofugliUomini famoftde’quali pocohannofcrit- togliAutorilorocontemporaneihafoggiunto,che gli Scrittori pojleriorichehannointraprefoditramandarnelavitaa’pojle- ri,non trovandoaccertatenotizie,evolendopure fecondo il guflode'tempifcrivere cofemaravigliofe,amonumentihan fo- Jlicuito lalorf
antafia,e allavéritalefavole.
Voidunqueben vedete cheadiluifenfol’opinionedella qualefavelliamo, ancor-
cinzi?:::byGóogTe
f
1
Lettera
I. Vancorchécomune,nonècerta.Peròpuòbeniffimoin ogni temponafcerlein facciaunnuovoparere,non cheiprimi principidiuna nuovaopinione
,fecondochetanto enonpiù intendo ora io,fepureinultimo avoflrogiudizio farò ri- ufcitoa qualche cofa che badi
.
Rirenuto pertanto chediPetroLombardo finoaqui è ofcura/’origine,fea levared’ ofcuritàlecofelaregolaè,che fifatichi e lavoriintornoallemedefime confatticerti,e con- gettureedifcorfiben fondati,io dal chiariamoTirabofchi rilevo unfattocerto,cheforfèè1’unico certochediPie- troLombardoegliiviriferifca.Narraeffere fuorididubbio, chequandoloiteflb PietroLombardorecoffi inFranciaper
ifuoifludjfuilVefcovodi Luccache lo raccomandòaS.
Bernardo.
E
dicebenilfimo;perchèfebbenenonfi abbiano lettere diquelVefcovo, attefoche piùverifimilmentela rac- comandazione,comevedremo,fufattaavoce,abbiamoper altrounaletteradiS.Bernardoall*AbbatediSanVittore diParigicitatadallo flefloTirabofchi cheèdelfeguentete- nore*
„
NecefFehabeo multa requirere quia multa requiruntur ,,anobis,nec amicis poifumusparcerequiaabaliis amici:„
non parcitur;DominusLucenfisEpifcopusPater&
Amicus„
noltercommendavitmihivirumvenerabilemPetrum Lom-„
bardum,rogansutei parvo tempore quo morareturin,,Franciacaufaftudii perAmicos nofirosvi£lui neceflaria
„providerem,quodeffeciquamdiuRemi:moratusefl.
Nunc
,,commorantemParifius,veftr* dilezionicommendo,quiade
„vobis ampliuspraefumo^ roganS utplaceatvobis providereei ,,inciboperbrevetempus quodfaéturuselihicufqueadna-
„
tivitatemB. Virginis Maria?-Vale.,,Nell’edizioneMau-
" rina quellaletteraèla 140.eduecole ioneraccolgo;la prima,cheilProtettoredi PietroLombardo fuil Vefcovo diLucca;la feconda,chePietro Lombardoerasìpovero che nonavevacomefuflifterefuoradiPatri,!.
Or
daquelle dueCofe,econquelleduecofecertecertilTimelavorandoio efaticando intornoall’ofcurità dell’originedelmedefimoPie- troLombardofvolgeròlecofeintalmodochenenafeano»principidiunanuova opinione,chepiùverifimilmenteelfo PietroLombardofollenativoLucqhefe
.
Ma
nò,diretevoi;èinutileconfumaretempoeparole.
LaparolaLombardusindicacheegli funativodellaLombar- dia, eperònonpuò penfarfiaLucca.
Ma
ioanche quiu-A
4 fandoDìgitizedbyGoogle
8
Lettera
I.Iandòlafrale dell’AbbateTirabofchi, dico, 4 poi certo che inqueitempilaparolaLombarditsappellale Temprealla
Lom-
bardia,emaifofleunnomeocognome,cosìcherispettoal^ noflroPietipnonfofleno fecondonome,oildi luicognome, oilnomedelPadreTuo,comealriferire delfetrarcainFran- ciaeracreduto^IlPetraicaincerta Apologia,ocom’altri lachiamanoInvettiva controunAnonimoFrancefe,aconto didire,chequellicheilluflraronol’UmverfitàdiParigifu- ronoingranparteItaliani,fcriflè:magnaex partaItalifue- re;PetrusLombardusNovarienfts(anch’egliaoggettodilò- fìenerloItalianofi accomodòafcrivcrequelloche daaltri gii dipocoinnanzieraflatofcritto)quemipft(iFrancefi ) PetrumLombardi folemdicere,utvideatur Patrienomeneffe , non Patria
.
I'FrancefidunquefolevanochiamarloPietrodi Lombardo.Infrattantovoifapetecheio flòattualmenteripaf- fando certe antiche pergamene nofìre Lucchefiper l’Opera chemeditofare, e inunadieffedell’anno 1195. leggo:Cac- cialumbardus.Inaltradel1198.Lumbardafiliaquond.Lum~
bardiDragoncini
.
In altradel I2}6.Guidoquond. Orlandi Lombardi.Inaltradel 1245. Caccialumbardus
&
Bonajun-Ila
&
UbertusfratrtsGuidonis Caccialumbardi.
E
recatimidi- nanziibreviAnnalidiTolomeoLucchefe,all’anno 1171.holetto,Traffa Mezzolombardi Scuramente CittadinoLucche- fecome tuttiglialtrifopradetti.
Or
datuttociòmipare chiarochequieranoinufoinomi,ecognomi Caccialiim- bardar,Lumbardus,Lumbarda,Caccialumbardi,Lumbardi, e Mezzolombardi,e che quelli nomi venivanoappuntodal tempodiPietroLombardo.Prezzodell’opera farebbe poter fapereda qualtempoiFrancefi,fraqualiilnollroEroedi- ventò famofo,lofolevanodirePierre diLombardo.
Ma
ame
fuduepiedinonriefeerintracciarlo.Badi per oraquello ,
cheilPetrarca nondicefoflecofarecente
.
Ditepurevoi,fevipiace,cheforfèifopradettierano 0- riundi Lombardi,echeinmemoriao fequeladiloro origine Lombardaverifimilmenteintrodufleroquà,e confervarononel- le lorofamiglie queinomiecognomi.Imperocché poco monte- rebbe che anco PietroLombardofofleflatooriginarioLombar-
• do,quandononfiaimponìbileoincredibilecheeglifoflenativo diLucca. Iovifacilitereiilcafo.NelLaCronicadiPifaflam- patanel
Tomo
VI. R.I.S.filegge: anno1004. Lucanicum magnoexercituLcmbardorumvenerunt&c.AltrevolteiLuc- chefiaveranno prefealpropriofoldo1*mafnadeLombarde.
Or
/
Lettera
I. fOr
chediquei poveri Soldati) oieMoglidialcun: degli C*Ainti,rimanelferoquaiopaefe,qualcolapiùfacileaedere avvenuti, eacrederli I
E
dauno diquellinonaverebbe potuto nafcereilpoveriflìmo PieTroLombardo,ededere chia- mato Lombardo,comeloerano chiamatiglialtrifopradetti 1 AdunquelaparolaLombardusnienteimpedifee cherapporto allaPatfiadelnolhoPietrofipoffapenfare anche aLucca»e per Lucca opinare
.
IlperchèritornandoTulleduerilevatecofe certecertif- fimc, cheilProtettorediPietroLombardofuilVelcovodi Lucca,echeeffoPietroLombardofupoveriflìmo,dalleme- defimeduealtrecolequafiugualmente certe forgono,cioè, cheilVefcovodiLuccaperfarequellafuaraccomandazio- necaufd Jiudii dovette avere fperienzadelgrantalento diPie- troLombardo;echequandoPietro Lombardoin virtù di dettaraccomandazioneli portòin Franciadovette ederela primavoltache ufeivadiPatria.Sivuole daalcuni,
ma
co-me
avverteilTirabofchi, fenzaficurezze,chePietroLom-
bardo abbiaftudiatoinNovara,cdopoinellacelebreUni- verfitàdiBologna,Ma
ame
pareche fceglififoffetrova- toinunoStudio, ed Univerfitàtantofamoìa ovegià avelie accomodateleTuecofequantoaibifognidelvittoeveftito» chelagran povertà averebbe dovutoritenerlodallarifoiutio- nediandare altrove,echeilVefcovodiLucca prudentemen- teavelli:dovutoconfigliarloatrattenerli ivi,più tortoche andare vagando perlaFranciamendicandoiltozzodelpane, mallìmc cheinBolognapotevaprofittarequanto aRems
o- vediprimoandò.Effendodunquepiùvcrifimilecheegliufeiffe allora di Patria, da dove mai è piùcredibilecheufeiffe?
Da
Novara?Ma
percheraccomandarloilVefcovodiLucca,e nonilVe- lcovodi Novara,che aben ofTervareitempi,dovetteeffe- requelLitifredodicuiilP.Ughellinell’ Italiafacrahari- levato che aveva tuttoilpenfieroperilTuoClero?Forfè il
Vefcovodi LuccaeraNovarefe?
Non
fenehàil minimo indizio,evedremoche anzieraLucchelè.GliaccuratiflìmiMaurinineldarcilafopradettalettera diS.Bernardo,nonhannofaputodirciinqualannolartef- fafortefcritta,nèchiforteilVefcovodi Lucca raccoman- dante.Solamenteinunanota alla lettera448.dellorteffo Santo Abbate,hannofcrittoche quelVelcovodovetteeffe- re aUberto, oGregorio^quorumtilt,(dicono)anno 1140.,
'
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io
Lettera
I.&
bicanno1146.eletìusejitejlanteUghcllo inItaliaSacraTomoI.benché con sbaglio, perchèildottiffimonoffro
Man-
finelDiario&c. hàfattovedere cheilprimoera Vefcovo nel 1128.,e ilfecondononprimadel1148.
A me
effendo importato fapere accertatamente qualede’dettidue -Vefcovi folleilraccomandanteel’AmicodiS. Bernardo,hò fatte dellegrandidiligenze,efebbenenon mifia riufcitorintrac- ciarealtrocheunaletteradiEugenioIII.alVefcovoBel- vacenfe pure credo avere ottenutide’ fufficientilumi per giun- gere all’intento. EccolaLetterariportatadai PP.Mar-
lene,eDurandnelTomoli.
Script.&
Minument.col.636.„Eugenius &c.
Ad
opuspictatisillorumlludiumconfi-*,
„
dentiusinvitamus, dequorumdevotione,prudentia,&
reli-„gioneplenioreminomnibusfiduciam obtinemus.Prolatore
„pr*fentiumMagilìroPetro,& DomniClarevallcnfis
&
a-„
liorum plurium,quorumpollulationibusconfenfumfubtra-„herenecpolTumus,necdebemus,fcriptarecepimus,inqui-
„
buspr*cabanturattentiusutquoniam tamlongotempore„fchalallicisStudiisutiliter
&
honefleperDei gratiaminfu- ,,davit,nectamen adhuc ecdeliafticomeruitbeneficio fub-„
levari,noltroidinterventùalfequimereretur &c. però lo„prega utprcbendamin Ecclefiatuaconcedas,utipfe tibi
&
,,nobisdebeateffefidelior,
&
Ecclefi*tu*fideliterdefervi-„re,
&
nos Fraternitatitu* gratiarum aéliones reddere va-„
leamus.Datum
Signi*XIV.
cal.Februarij.IcitatiPadri MarteneeDurandalle paroleMagijlro Tetrohannofottopoftauna nota che dice cheeglinonèal- troche ilcelebrePietroLombardo.DalBollario
Romano
poicollando cheEugenioIII.rifiedevainSegnil’anno1152.qualora il Ponteficeaffermacheilnollro Pietro tamlungo temporefcholajlicisStudi)infudavit,bifognadirechegià fof- fefeorfolongotempodache raccomandatodal Vefcovo di Lucca era andatoinFrancia >>caufaStudii,ovepoicercava unqualcheBenefizio;però.ilVefcovo raccomandante dovette effereUberto,enon Gregorio qualenonfuVefcovodiLuc- caprimadel1148. pochilfimi anniinnanziallariferitalette- radiEugenioIII.
Ma
diquell’Ubertononcodagiàche foffeNovarefe o Lombardo? IllodatoArcivefcovoManlinelcitatoDiario ha affermato che eraLuccheje\E
fidee crederelofapeffe di certocomequeglichelepergamenedelnoftroArcivefcovato avearipallate,efivede, chediparecchialtriVefcovidiLue-Lettera
I.n
cadiquell’anticotempo nonefpreffelaPatria,fenzadub- bio,perchèlaignorò ,enonarrifchiavaquello chenonfape- va.
Come
maidunquenellacontroverfiafePietroLombardo folleNovarefe oLucchefefipuòprefumereche ilVefcovo di Luccanon Novarefema
Lucchefeaveffefperienzaepro- tezione diunChiericoNovarefe,dicuiperlafomma po- vertà,e peraltreragioni non può fupporfi fofTe mantenu- toquadaiproprjgenitori?Ioconfideròinoltrela qualità dellaprotezione eraccomandazione cioècheimportavaed elìgevadaS.Bernardol’incomodoepefodellefpefeper il povero raccomandato»E
non fodarmi adintendere che ilVefcovodi Luccafiavanzaffeatanto perun efteroche nientegliapparteneffe.Offervo cheS.Bernardoallorchévol- le raccomandare ilmedefimo Pietro Lombardo all’Abbate diSanVittore fuo CorreligiofoperlellelTefpefeinParigi,tlifleper brevetempus ufqueadnativitatemB. Vtrginìs
Ma-
rix;voglioinferireche1’affaredelle fpefeancheinqueitem- pieradifficoltofo,pernon credere cheilVefcovodiLucca
s’intereffalfeeimpegnalifinoalmedefimo per undi No- vara.Credobensìtuttociòquando mifiguroche PietroLom- bardo‘fofTeLucchefefuo Chierico,efperimentato da-effonel- lefcuole dell’epifcopio.E’facilifiìroointendereche conofciu- talararitàde! diluiingegnofacefTepereffodi queipalli ediquelleraccomandazioni chenonfoglionofarfiperunefie- ro fconofciuto.
Delle Scuole chefindiqueltempodovetteroeflerepref- fol’Epifcopiò noftrodiS.Martinoho trovatamenzionenel- leanzidettepergamene. In unadel1226.filegge\Atlum Lu- cxin
Domo
S.Martiniinquadormì untfeu jacent fchtlares S.Martini;epoco dopoiPtefbyteroOrlando Magijiro Scho- larumS
»Martini.IlConcilioRomano
dell’anno826. ave- va ordinato cheinomnibus Ecclefùs,fubieiìifr/uePlebibus...Magijlri
&
DoBoresconjlituantur .GregorioVII.nelConci- lio
Romano
dell’anno 1078. rinuovòildecreto cheiVefco- viprocurinochenelle Chiefedelloroepifcopiovifiafcuo- la dilettere,peròinqueltempoeffendoVefcovodiLucca S.Anfelmo,che ubbidiva efattamenteaGregorioVII.ed era dottiamo,ècredìbile che qualorapreffoilnoftroEpifcopio lefcuolenonfoffero fiatefinodall’anno826. veleintrodu-*cefleelfo, ecosìpoivifoffero altempodelVefcovo Uberto comevierano pofieriormente.Il celebreAlcuinonellalet- tera98.narradifeftelTochedai piùteneriannierafiato iftrui-
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ti
Lettera L
idruitonellaChiefadiYorch.Cosìanche ilfattoloPietftì Lombardopotèaveredudiatonellefcuoledell’Epifcopio di Lucca,edefTerfifattoconofcere dalVefcovo Uberto,quale ammirandonelagrandeabilitàloprotegefleper maggiori(lu- diinFrancia conl’occafionedellamiciziaconSiBernardo.
Quandopoiecomefuccedelfeladiluiraccomandazione aS. Bernardo,èquelloche ora giova efaminare.EugenioIIL nellariferitaletteradifle
/
criptarecepimus daquelliche gli avevano raccomandato lo (lelToPietroLombardo,dacheli raccoglieche.quella raccomandazionefuccefleperlettere.S.Bernardo poi fenza nominarefcritruraolettera fiefprefle Epifcopus Lucenfts Pater
0
“sfmicusnojiercommendava mihi O’c.dachefiha luogoacrederechelaraccomandazione("of- fefattapintoftoabocca.Infrattanto Tappiamo chenel1134»InnocenzoII.congregòinPifaunConcilioditutti i Ve*
fcovi dell’Occidente,alquale fenzadubbiofaràintervenuto il viciniamo VefcovodiLucca, cheficuramenteerailfopra- dcttoUberto.Certiffimopoi èchev*intervennealtresì S.
Bernardo,comefileggenelladiluivitapreffoiBollandidi.
AdunqueinPifain talecongiuntura etaleanno potèinter- venirel’abboccamentodelnoftroVefcovo conS.Bernardo.
.Circailtemponon puòefleredifficoltà
;perchèfeEugenioIII.
nel1152.fcriflechePietroLombardoaquell’oratamtango temporefchold/iicis fiudiisutiliterinfudavit
,
iltamìongo ttm
*
forehàtutta la fua piu giuda edenfione,e fipuò anche fupporre,che il poveriffimo Pietros’accompagnadefind’
alloraconS.Bernardo peraverenelviaggioladiaria del cibo.
CredoetiamdiocheinPifailVefcovoUbflrtoeS.Ber- nardofiabbracciafleroAmicicottebuonidifenforidelPon- teficeInnocenzoII.contro l’Antipapa.Delnodro Uberto predò1 ’Eccardo Corp.Hi/i.Tom.II.col.355.fihaunafor- teletteraafavoredello(tedbInnocenzo da
me
vedutae let- ta,ondeatutta ragioneil lodatoManlinelcitatoDiario dupifeecheilCardinald’Aragona nelleVitede’ Pontefici abbiafcritto,cheUbertoinquelConciliodiPifa, perlacon- getturaaccettatadal P.Ughelli che avedefavorita lacaulst dell’AntipapacontroPapaInnocenzo,fudepodo,quandoè certochedifefeInnocenzo, potè edere amicodiS.Bernardo, e che nell’ArchiviodelnodroArcivcfcovatofihannorifeon- trididfo,cometuttaviaVefcovodi Lucca nell’anno113 9.Lettera
I. 13 Ora opportunamentevogliodirechefeilcelebre Landulf'o lafciò(crino,cheInnocenzoII.Ccncilium ex univerfo Occidente indixityanche Litulfo VefcovodiNovarafarà(Iato aPifaaquel Concilio,e però averebbe avutatutta labuona occafìonedirac- comandare anch’egli a S.BernardoPietroLombardo,qua- lorafolTe (IatoNovarefe,Chiericodella fua Diocefi,ea- veffe(ludiatoin Novara,
Ma
fipubdirechenonloracco- roandaffe nè punto nè poco, perocchéfeS.Bernardofecemenzio- nedellaraccomandazionedelVefcovodiLucca,nonmipar*che averebbetaciutaquelladelVefcovodi Novara.Eugenio III.nonrammentòla folaraccomandazioneDomniClarevallenfts
ma
feceetiamdiomenzionediquelladialtri,&
alìerumplurittr», cosìfembra cheadar vigoreallapropriapremuraaverebbe fattoancheS.Bernardo.IlS.DottoredopoilConciliodi PifanelfuoritornoinFranciaprefeja(IradadiMilanoin- caricatodalPonteficedicolàtrasferirli per fedarele turbo- lenzediquellaCittàacontodell’Arcivefcovo deporto.IVe- fcovicomprovincialidovetterovenireall’elezionediunnu^
voArcivefcovo. Intervenneallamedefimailfopradetto
Li*
fredo, qualefeperavventurafitrovòinMilanoprima che nepartiffeS.Bernardo,ficuramente ebbe un’altraoccafione diraccomandarliPietroLombardo.InoltreleCittàdiLom- bardia effendofra loroindifcordia,ilS.Dottore viaggiò per lemedefimeafinedipacificarle.Novaraeraunitaco’Mi- laneficontroiCorpafchi, peròècredibile farà(Iatoanche a Novara.
Ma
infrattantomai un cennofiha che oinun luo- go,0inunaltro,0 perlettere,oinaltromodoS.Bernar- do ricevere da Litifredouna qualche raccomandazioneper PietroLombardo.Sehodettoche verifimilmenteil noflro PietrofiaccompagnòcolSantoinPifa, chifa che nongl»occorrertipartireancheperNomenogno,pretefoluogo della nafcitadierto?
E
quivi ijeravventuraavendo pernottato, poi nellongo corfodiquali dueSecolicorrottalagenuinità del fatto,dall’accennartituttavialadanza ove avevadimo- rato,fortepattato,adirliefcriverfi, eh’ egliin quelluogo eranato.Pe’fopradettiviaggidiS.Bernardo,puòvederfi laStoriadiLandulfonelTom.
V. R.I.S.elacitataVita delSantopredoiBollandidi.
Eccoefpofle,Amico,leragioni,lecongetture,!difeor- ficheinfenfomionell’incertezzatroppo grande che Pietro LombardofortenativoNovarefe, fondanoiprimiprincipi di unanuovaopinione,periqualiinprincipiodellaletteram' induf-
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14
Lettera
I.indurtiadirvi,cheancoranoiportiamofpcrarede’noflriil gran Maertradelle Sentenze.
Lo
pretendono iNovarefima
forfècon maggioriragioni,omiglioriraziocini?Non
ho potuto vedere certa Dirter fazionedelCh.P.GuidoFerrari:ma
ho ortervato che faccuratirtimo Tirabofchi citandola nien- tepoifeneègiovato;anzicongetturo abbiaindirizzatecer- te paroleanchecontrodilui.Vengoadertoa duecofeche facilmente opporrete,e fpe- ro cheilmioaflunto rimarrà viemeglioflabilito.Laprima è, che1’AbbateTirabofchinel
Tomo
III.pag.234.harile- vatoefcrittofenzaimpugnarlo, chelaPatria, di PierLom- bardoéfiata detta da alcuni latinamenteLUMEN OMNIUM,
cosìcheiMaurini hannocongetturatochelafteflafortePu- ntello.nelPavefe.
E
come,direte,puòciòverificarfiedef- fereflatodettodiLucca?SitrovabensìcheèflatodettodiNomenogno
nelNovarefe.Io,adirvero,avendo ortervato cheilGioviochiama lumedi tuttinonlaPatriama
laPec- fona dell’iftefloPietro Lombardo, mi eroperfuafo di unfalche
sbaglio,ma
confideratocheildiligentiflìmoTirabof- chicidàlacofaperunfattocerto,cosìchenonfi oppuone adaltrofenoncheallacongettura che lumenomniumforte Lumello,mitrovoinobbligodi rifponderealladivifataop- pofizione•PrimavirecheròciòcheillodatoTirabofchi ha fcrittocontroquellicheper lumenomnium hannointefoNo-
menogno:Iovorreichea provare chePierLombardofo(lena- tivodiNomenogno,e chequefia Terrafi dicefjelumenomnium, iovorrei,dico,chefirecafjeropiùcertiAutoriche non fono Paulo Giovio,eGiambattifiaPiottoGiureconfulto,Scrittoria- menduedelXVI.Secolo.Cosìallacitatapag. 234.Oraparto aperfuadervicomebeniflìmodi Luccapotèedere dettoLu- men omnium,Che
nefecoliXIV.
eXIII,eforfèanche piòinaddie- troftaverteròdellanoftraCittà‘perildi leinome Luca o Luccaideediluce,fplendore.,ediCittà rifplendenteècofa certifltma,Non
devofaraltroche riportareidettidialcuni Scrittori.Ricordano Malafpina chefinìdi viverenel 1281.nelCap. IV.dellafuaStoria fcrifle,chelanoftraCittàfu chiamata Luccaquafi Luce.Reciterò intieroildilui tefto.
Poichéaltempo cheCrifionacquedellaVergineMarialaCit- tàdiLuccaArnigià
,imperocchéinprimaficonvertironoalla fede diCrifio ,e nellaCattolica fede furonrilucenticome
ma-
gnalucediCrifio,fifù da poiinquachiamataLuccaquafi luce.Lettera
I. 15 luce.Gio.FiefcoGenovefeDomenicano,che purfiorivanel fecoloXI
11.nelfuoCatboliconfcrifle:Luca Luca,quadam Civitasa lucedeflucnsquiaolimmultumeluxit.Similmente Facciodegli libertiche viveva nell’anno 1300.nel Ditta- mondocantò.„
Ma
perchèilluminatadallaFede,,InpriachealtraCittàdiTofcana
,,Cangiòilfuonome,eluce felidiede.
Tomaio Dempftero nel
Tomo
II.De
EtruriaRegali Lib.V.Cap. V.riportaquelliverfidiunAnonimo Autore dellavitadiS.Willabrodo Scozze(e,„
Pervenitinclaram famofo nomineLucam,,Sicdiftamfideiquoniamfplendorecorufcat ,,PrimaqueinEtru/cisChrijiivejiigiaprejfit,
Lafcio di riportareGio.Villani,epiutofto dico,che niente importafia falfofalliamocheilnome della noftra Cittàderividallalucedellafede,eche neppure fia facile ora benefchiarirechela ftefla foflelaprimain Tofcanaa ricevereilVangelodiGesùCrifto.All’intento prefente ba- llacheinqueiantichitempitalicofefoderocredute, e in follanzafiaveflerorifpettoaLuccaideediluce,fplendore, edirilucereerifplendere,perchèfiveda polfibililfimo che
Lumen
omninmpotèda qualche Scrittorepieno di tali idee«fiereintefoedettodiLucca,maffime poi(èvifofle (lato chiavefleopinatonelmodocheharilevatoil lodato
Dem-
pfteronelluogocitato, cioècheMarco Varrone MarcusVar- ròriconobbeilnome Luccaaluceclypeorum qui infummis mocniumTurribuscollocatiegregtumvirtutisbellicafplendorem longe lateque diffundebant,comepareintendereil fopradetto Gio.Fiefcoallorchéfcriflecome fopra,L«caaluce defittene, quiaolirnmultum eluxit.E
fe fofleflato e fio medefimo che aveflechiamatala Patriadi PietroLombardoLumen
omnium,fi potrebbeforfèdifficultare aprefumereavefle in- tefodiLucca?Ioperaltromirimettonella miaperfuafio- nediprima,che lumenomnium,piutoftodella perfona che dellaPatriadi PietroLombardofiaftato detto.Non
vedo come unluogonelqualeegliflettesìpoco, eforfèmai do- poche diventòsìdotto,eia cui neppure dovetteferiverele/
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té
Lettera
I.fueOpere,potefleconfeguiredi effcrchiamatoincotalmodo.
Paflòallafecondacofache potrete oppormi. Tolomeo Lucchelé ScrittoredalfecoloXIII.opiuttoftodeiprimi an- nidelSecolo
XIV.
parlandodiPietroLombardo,nonfola- mente nonha dettochefoflenativoLucchefc,ma
efpreflV- mentehafcrittóchefuNovarefeNovarienfts,cosìnegliAn- nali;de Novariatrahensoriginem
,cosinella Storiaecclefia- fticaLib.
XX.
Cap.20. PolTibile,credibilechefefofleflato Lucchefel’avefleignorato? CredutimiAmicocheèpoflìbi- liflìmo, e credibiliirimo.Troppecofe dellepiùantichedi fefleflò ignorò.Neppurefeppecheh
gran Contefla Matrlda nefuoi Progenitori fofleflataoriundaLucchefe^L’ignoranza delle cofepaflate,neiSecoliXIII.eXIV.
eracomunecfeufabi- le,ecomedalTirabofchi harilevatol’Autoredell’eflratto delcitatodi luiT«mo
IV.l’iftelfafecenafeereinmoltiil deftderiedite [fereStorie.Qua
fuTolomeoche incominciò a fcriverequalche cofa.Ma
fePAbbateTirabofchinelTo- mo
V.pag.142.ledàlalodediavereprimad’ognialtro intraprefoafcrivereunaStoriaecclcGaflica,&dicechenet- taStoriade'fuoitempicida molteparticolarinotiziecheal -travenonfiritrovanoecheaccrefcononon pocopregioalladi luiOpera,avverteancora che ne tempiantichi tinonfi,fe- condo/’ufodiquelSecolo,checopiare gli Scrittoricheaveva allemani
.
Bagnerebbepotereflercerticheegliebbefotto glioc- chivecchieCronicheLuccheli;
ma
non usàve ne folfero,
ed effettivamenteeglimai necitauna.Ebbedinanzi i pu- bliciregiflri
,
ma
quellicontenevancofedibenaltranatura.Ognun
làqualitempifconvoltil’avefleropreceduto,, equali foflero(late fin aquell’orale premuree.gl’impegni dello Città d'Italia nonefclufa lanoflra,perintenderecomedi certecofe nonfofletenutoconto,eandafferoin oblivione.NoiAedi, che faprebbemo orade’ noflriavvenimentidiunfe- coloemezzofa,fenon.litrovaflemofcrìtti?Tantoavven- neaTolomeorifpettoamoltiflìmepatriecofe. PeròdiPie- troLombardotrovando chegliScrittoridel fuotempoave- vano già principiatoa fcrivere ch’era oriundo Novarefe, an- eli’eglis’accomodòafcrivereincotalmodo,efufacileche- infeguitodatuttioquafituttigiiScrittori,per l’ufodico- piarlil’unol’altro,foflecopiatol’ifleflb.
Nè
puòdarfalli-, dio ancorchéfi trovaflechetuttigli ScrittoriavelleròScrit- toinunmedefimomodo. Di uncertoGianLodovicoLai»
;• . ber-
Lettera
I. 17 bertacci, iltantevolte lodato Tirabofchi nelTomo
V.pag.'lèi.ha(critto:Que/iidalPanarci]
,edatutti eli altri Scrittoriè dettodiPatriaPadovano,
ma
è probabileeh' ti traeffeoriginedaLambertacci Bolognefi...E
inquello mio Jofpettomiconferma CTc.Eglinonfi muoveva dalla turbadegliScrittori« ,
E
per ultimo; qualefperaozamaio
indizio avviche Tolomeopotefferiufeireanonsbagliare?Poche rcp/e,ripi- gliàl’efattiflìmoTirabofchinelTomo
V. Cap. VL.,aveanft de'buonialatoti , e questeancoraguajiee contrafatu dagli ignoranti Copijti (quali adirveto guadarono dopai anco gliAnnali elaStoriadiTolomeo)imonumentiantichitran nonricercatinì efaminatida alcuno,eperò, eranfifparfene' Secoliprecedentisìfoltetenebre fulla, Sportade tempi addietro ,chtappenaera poffìbile ilpenetrare fraguelfa,profondacaligi- ne,e(hiaveva pure coraggiod'intraprenderlo,appena poteva dareun. puffo ferrzainciampare.Eccoioquale Datodicote
,
einqualitempifitrovi)Tolomeo..
ilPetrarca fuilprimo0de’primichefi-accingeflè a dileguaretenebresifolte, e-caliginesigrande,col diffotterrarc Opereemonumenti antichi.
Ma
nongiovagiàappigliarlia dire,ch’eglifcriffeche PietroLombardofu,NovareCe, perche Doncoliacheintorno aciòfcoprilfequalcheanticodocumen- « to, di cuituttorafi avrebbecontezza.Hò
giàdetto che ftriffe incotalmodoperfortenerechePietro Lombardo fù Italiano,quello enonaltrooffendoflato control’alboFran- eefeilfuoimpegno. Il perchènemmenol’Abbate Tirabof- chil’hà;citatoadar pefoallacomuneopinione.Infenfofuo- anch’egli, incorfefatalmentekisbagli,adotti fcri.venelluo- gocitato,tradizionichelapiu Jeveracritica, ora.harigettate; eilMuratori nellaDijfert.XXXXIL.
Tulle Antichità Ita- liane,inpropofitod’altracofa fcriffe,la.tejlimonianzadelPe- trarcadiniun,pefoèintale- circejlanza.Neppureglièdata credutoinfallibile.Se per unproporzionatoefempiovihòaccennato,che Tolomeo neppurTeppe chelagranConteffaMatildane’fuol ProgenitorifoffefiataoriginariaLucchefe,etemoaffai che voipiutortopigliereteanimo Adire,che appunto. percheegli ignoròtalcofadeeopinarli nonche la ignoraffe,
ma
che nonfbDèvera,noneffendo aprefuroerficheinLuccanonfc neavertila minimatradizione*.imperocchérifponderviqui ora,edimagrarvi che Matilda veramente 61 oriunda Lucche-B
fe.DìgitizedbyGoogle
18
,, Lettera R
fé, echeatempodiTolomeopotevafaperlì,mi eondurebbe troppoinlotlgo,emidetrarrebbemofiruefaroentedalprin-
icipalefocgettodiquellalettera,viprometto trattacene di- ligentementeinaltramia.Oraaandare avantiripiglio.
Ma
fidovrà credere cheiprimichedivulgarono ofcrifi- ferociòil facelTerocapricciofamente,deftitutid’ogniindizio e d’ogni ragione?Hocopushiclabor,perchefièdettocon l’accuratiflimo Tirabofchi, cheiCronici del SecoloXIII.nonfifiancavano moltoindilcernereilverodaltallo,e oi hannotramandatefolegrandifiime.
Non
ufavano nètemeva- nolacritica.Potrehbeeflerechequalche tradizione finalmen- terifolveflequeitaliafcrivcreciòcheperunfecoloemezzo nonerafiatofcritto,chePietroLombardofortenativoNo-
varefe.Ma
bifognerebbeeflereficuridi nondover dire col TirabofchiTomo
V- pag.241.Io la frodounadi quelle tradizionpopolari,dolioqualifitrovanosifrequentigliofem- pi y nata dalcapricciodialcuni,0confermate dalla credulità dialtriScrittori.Io qui foprahòtoccataunatalqualemia congettura,che PietroLombardoaccompagnato conS,Bernar- dopafTafleperNovara,eforfèanche perNomenogno
,ove for- fèleconvenire pernottare.Di untalfatto avrebbe potuto refiarequalchetradizione, elarimembranzadella cafa nella qualedimoròo pernottò, finalmentedopomoltotempoave- rebbe potuto indurre sbaglio.
Io peraltromiprefierò ancheaquello,che effettivamen- tevigefleunaqualche tradizione,cheinFranciaavertefiori- tounPietroLombardoNovarefe.
Ma
ilvero è che due Pietro Lombardoin un ifteflotempofiorironoinFrancia, Delfecondo fa menzione 1’AbbateTirabofchiTomo
III, pag.235. con quelleparole:Nelruoto degliArchiatrioffia primariiMedicidelRi
diFrancia,publicatodal
Du-Ckang
Veggiamonominato all'anno1x38.PetrusLombardus Canone- cus Camotenfis Axchiater LudoviciVII.Chequelloforte di- verti)dalMaefirt)delleSentenzel’aflerifcePiflertoTirabofchi, rilevandochenonavvialcunindiziocheilMaeilrodelleSen- tenzeforteverfatonellaMedicina.Iopoichehòfattovede- re chealdirediEugenioIII.finoall’anno1x52.non ave- vaconfeguito alcunbenefizio ccclefiailico,comedo fondatamen- tel’ifteflo,einfrattantoilfopradettoArchiatra eraCanoni- coCamotenfefindall’anno1138,Eccovi orailcafo,comeio
me
lofono figurato,quanto ancoa potereeflere fiato preti)sbagliodall’unoall’altro.Duo
nel
—
"Ti* tt* *
» r. 19 nelfecoloXII.fonoflatiinFrancia chiamati PietroLom-
bardo.Uno
ottenneungrannomemaffimedopo morteper lafuadottrinarimafta trionfante,onde cominciò aeflèrrico- nofeiutoCapode*TeologicolgforiofotitolodiMaeftrodel- leSentenze. Dell1'altro,febben famofo,conladilui vita predo fvanìlacelebritàdelnome,nonemendoaccaduta cofa valevolea eternarla;peròpocotempofeorfechepopolarmen- te,ecomunementenon rellòahramemoriaealtro diicorfo,che delprimo. DiquellonelSecolo feguente crefciutavie piò lafamadelladottrinaeilnumerode’feguacidiefl»,ècre- dibiliffimoveniffevogliaagliScrittoridiftriveme e dichia- rarnelaPatria.RiccobaldodaFerraraficredefofleilpri-mo
aaveretalevoglia,ecomeLombardopotendolufingarfi chelaparolaiombardus nonfofleunnome o cognome,ma
alludefleaHaLombardia,invilladell’anzidettafuppofla de- boletradizione,cheinFranciafoflfeflato unPietroLombar- do Novarefe,einvilla altresìdi nonaverfialtraidea che diPietroLombardo MaeftrodelleSentenze, perchddell’altro eraperitaaffattoognimemoria,fi appigliane a fcrivereche PietroLombardoMaefttodelleSentenze era natoin Terri- torioNovaria.
Rilevandopoi1*AbbateTirabofchi
Tomo
IV.pag. z£8.che aqueitempicofa farittaeet[ainfattìbilevenivanoali- gnificare
T
iJUIfiof fufacilecheCromitifuflc-guentifcrivefle- ro rifte!To,e pertalmode, nonincontrando maiconttaditto- ei,diventale opinionecomuneinmanodiScrittoridelTiftef- fòcalibro,chenonhannodifficultatorilpettoaPietroLom- bardo aggiungerefavoleafavole.Alcunihanno feritto che fud’illegittimanafeita,altrihannoafferito che fu fratello uterinodiGraziano,ediPietreMangiatore;Altri hanno accennata perfinola[danzaove nacque,comedttuttofamen- zionel’Abbate Tirabofchi fenzaaderirvipunto. Vedete di graziaallemanidiqualiScrittoriè diventata,efiàconfer- vala opinionecomune.
Ma
oracheabbiamolanotiziacerta,cheoltrealMae- ftrodelleSentenzefiuvviunaltroPietroLombardodicuiè Ignota tuttavialaPatria, efihàlariferitalettera di S.Ber- nardocontuttelecongetture edifeorfichenelcorfodique- llamiahòefpofti,fipuò. temeredisbaglione’primiScritto- ri,e cheil Pietro-LombardoNovarefe fofle nonilMae-
ftro delle Sentenze,ma
l’Archiatro.Mi
par chiaro, che affegnandofiall’ArchiatroNovara,tuttorimarrebbe acconto-fi% dato.
20
LÈTTERA'
I.dato.
Ma
noncosìovefiperfidaa dire cheilNovarefefi*ilMaedrodelleSentenze.Raderebberoinpieditutteleco- feche tanno aciòodacolo,emai riunirebbe affegnareall’Ar- chiatrolaPatria.Lecolechehò dette del
Maedro
delle SentenzerifpettoaLucca,nèpunto nè poco fono adattabi- liall’altroPietroLombardoArchiatra.E’bensìadattato al tnedefimoArchiatra chefofleegliilNovarefe.Perlomeno miparefidebba feendere aquedo,chefe fiè lafciato efi lafciacorrerelaSentenza, cheil
Maedro
delleSentenzefoflfeNovarefe,fidebba comportare abbia cor- fo anchequedo primoprincipiod’opinione,chefoflepiutoflo Lucchefe.LaSentenza chefavorifeeiNovarefi,intantiSe- colimaihà potuto acquidare‘certezza.Queda mianafeea- defloconquedalettera,enon hà ancheun tempodiffiden- te, e neppurehà potuto giungere alle manidiverieruditi cheladirozzino, eilludrinopiùdiquellonon èriufeito ame
.Iodibuoncuoreerifpettofamentelafciointattalagloria che perladivifatacomuneopinionerivieneaiSignoriNova- refi;ma
fedivulgandotiiprincipidi queda mia nuovaopi- nione qualche pocodigloriaincominciafle arivenireanchea noi,aedere giudi, nondoverebbe eflerciciti cene poni invidia,CU
eruditidevonoroodrarfilieticheperquedomo-
dofidiamotoallecofedelgranMaedrodelieSentenze, per- chè vengano una voltainètuonaluce.Nuovefeoperte po- trebberoun giorno recare evidenza e certezzaaquedomio
novelloopinare, fe,comedefidero,inodrieruditine’loro Studjdarannoattentiatuttociacheleverràfottogliocchi atto a {chiarirel'ìfleflacofa.Che
peraltroavendo ioinferite quiparecchie notizie• voi poco note, confido,Amico,chealmeno perquedaparte non giudicheretequedamialetterainutile.Anzi
nemmeno
come unpuro edro, ecome unapura novitàvifèmbrerà ta- le,perchèinCampagna, opiutodoincotedovodroEremo, dovrebbeeffervidiunlietotrattenimento.Beneperultimo intera',cheiofofpendodideterminarmi dabilmente perlapro- podaopinione,fino ache, taotofudiefla,chefututtaqueft*miamiferabileletteraabbiaintefoilvodroparere,quale
dimo
moltiJimo.Spero abbiate a edere contentodime.Fatefi- milmentecontentome
colmantenermieaccrefcermilavodraAmicizia. *
LETTERA IL
Sullaorigine della
gran
ContejfaMatilda
dalContado
diLucca
.
E
Ccovi,Amico,laletteracheiovihoprofflefla full'origi*nedellagranConteflaMatildadalContadodi Lucca
.
Quella voltail mioaffuntononècofa nuova. Molti fono (latiquellichehannoopinatoeferinopertale origine. Il celebrenollroSig.Fiorentinitrattòilpunto da Tuo pari.
Ma
dopoialSig.Muratori efLndopiaciutofpargcredubbi ete- nebre fopracertitedidecitivi
,erivolgereadaltrointendi- mentoilloro fenfo,adirvero neèrivenuta ofcurità eam- biguità.Ilperchèconfeffochepiòvoltemifono maraviglia-
to, che.maifialideflatofu unqualchenotfto Erudito a
levaredimezzotali dubbi»«a ridonareaqueitellieal- la originediMatildalànativachiarezzae certezza.Que- llaindolenza pocoonientefcufabile,perchefitratta diuna incomparabile Eroina, non meno che divari punti della noflraanticaStoria,è(latacauta che iopiùvolentieri ab- bia abbracciatal'occalìone di quellalettera.Per Io meno
ni
aflìcurerò, fétoglierviaqueidubbjèimprdachepofTa riufcire.Eccopertanto a qualiterminiioriducoilmioim- pegno.Che
lagranContesaMatildane’ luoiProgenitorifu oriundadalContaJodi Lucca.Non
v* èchinon fappia o neghi, cheilprimonàtoAn- tenatooProgenitoredi'MatildafuSigefredo.Da
quellonac-3
ue Attone,dettoancheAdalberto.
Da
AttonefortiTedal- o,edaTedaldoBonifacioPadredellagran Contelfa.Co-
sìriportal'Albero genealogicodiMatildal’iddìoSig.
Mu-
ratorinelle -AntichitàEJienfiParieI.pag.6a.E’bensìvera cheSigefredooltreaAttoneebbe duealtri figli,Ridolfo e Gotifredo; e che fimilmenteTedaldo,oltrea Bonifacio, eb- be CorradoeTedaldo,comefihà chiaramente da chiunque bkferinelememoriediMatilda.
Or
diSigefredoiiMuratori medefimonella Diflertaz.Vili.DigitizedbyGoogle
22
Lettera!!.
tetettodauna Cartadell’anno958. Attofilioquarta,ttent*
que Attonis de Comitatu Parmenfi,qualeconfettaaverricevu- telirefeffanta,ab Adelberto quietAttoconfobrinomeofili9 }
quond. Sigefredide ComitatiLucenfi.Eraduopodipiua dircon chiarellache Sigefredo defontodipocotunativo dal Contadodi,Luccaì [1Sig.Muratorifubitodopotaliparole avvita:Sigefredusi(ietfiomniumantiqttijjìmusauos baSlenus noverimusintermajores celeberrimaComitifi* Mathildis.At- toverobaiememoratus exfratreejufdemSigefredinatus ejt
.
Sicchéchi atteilòe ditte,Sigefredide Comitatu Lucenfi,era
un
• Nepotedell’ ittefloSigefredo,del qualecomecontemporaneo non pubdubitarlifa p effelapatriadiSigefredoquantofape- valafuapropria.IlSig.Fiorentininonpotèfarufodiquell auterevoltetto,perchè a giornifuoinonfene aveva contez- za, ed oraèunode'principalidocumenti, edecifivo.
A
talePrincipaldocumentofuccedonolefeguenti parole delcelebre Donnone, contemporaneoe familiaredellafletta ConfettaMatilda.EglinelnotoPoemafullavitadiMatil- dacosìincorniciailCap. I.„
AttofaitprimusPrincepsafi.esuthidrut,,,Nobilitervero fuitortusde Sigefredo ,,Principe prxclaro Lucenfi de Comitatu»
Ritenutal’idea dell’altropiùanticotetto,che Sigefredo fotte nativodelContadoLucchefe, anche daquello non fi
pubnèlìdee raccoglier altro,fenonchefotteoriundo dal
\
medefìmo Contado. , •Ma
cibnonottante fuquelliduetetti,ècheilSig.Mu-
ratorinellacitataDiflertaz.Vili,ha fparlodubbj^cioè fe fidebba intendere cheAtioneilnepote,eSigefredo il zio fofleroConti, l’unodiParma,1*altrodiLucca,perchè
Do-
nizonechiama Sigefredo Prencipe.Eccolediluiparole:An
ijiiProteres eaformuladeferiptiComiteiLuca,ac
P
armafuifi- fe cenfendi ?Egoaffermate non aufim.Quippein chartisAdal- bertiAttonis,Sigefredumejus parentem nunquamdepfehendi donatumtituloCornitis.Verumexempta fuppetuntComitumCT
JAarchionum'quorumNotarti prxtermiffotitulo sntntionem fa-
eiunt.PrxtereaDonizo Sigefrednm Principem appellai,qux ap- pellano ntfeio aneofxculoaliisdefertetur,quamEpifcopis,
Ducibus
> Marchionibus,
&
Comitibus,altamenrem innuiffe ionttntHSydnbiamrelinquo.Ma
tantoballava,perchè pollo*
(
*
'Lette!
aIL
aj*iidubbio che ilde Comitati1 Lucenfiappelli al Principato diSigefredo, già diventa ambiguo che lignifichi ilpatrio Contado.
E
aquelloforfèmiròilSig.Muratori,perchè poi nellapoflerioretraslazionedelledetteDiflertazionidallatino initaliano,lafciatodaparteildubbiocircaalComesParma
rifpettoaAttone,loriducealfoloSigefredofefoffeConte diLucca»
Da
longotempoglipremeva untaledubbio.Lo
pro- pofc già nelTomo
V. R.I.S.peroccafionedipubblicare ivicon lenotedi Leibnizio,econaltrefucpropriéilPoe-ma
di Donizone.Nella nota 20.fottopollaalleparolePrincipe preclaro,cheilLeibniziohafpiegate,Dinajla potente,egli incominciaafcrivere:ComitibusquidemoliminterPrincipes loeusfuit,toquetitulofpeEìatumfuij]eAtlonemfivtAzonem SigefredifUiumconjlat:Sigefrednsauttm curO"ipfePrinceps appelleturnonfacileojiendas.Ncqueenim Allodtorum copia iistemporibus,vtincquenojlris
,Principemconjlituerefolebant
.
Mihiobortadubitano
,
num
fortevtrbisillisLUCENSJ DE COMITATI
J [ignificarevolueratDonizoSigejredum Lucen/ìs UrbisCoraitemfuijfe.At
de hoceritmihijermoalioin loco ( iononhopotuto trovarne altro difcorfoche brevenella citataDisertazioneVili.)Interra fiPRINCEPS
heicpri potentedumtaxat fumendusejl,minuspropriehac voce ufus fuit Donizo.Or
poichétuttoildubbio pofafolleparole Principe pra- elaro&c.ioincomincieròlemieoflervazionielemieriflef- fionidalle riferiteultime fue parole;e dico, cheépoicerto, cheeglimedefimonegliAnnali d’Italia all'anno1174. ha fpiegateleparolevieprinceps perpotentiffimo eprimario Cit- tadino:quindidinuovonellaDiflertaziode delleAntichi- tàItalianepag. 359. dell*ItalianaedizionediMonaco
del 1765. hafcritto,cheleparolevitprincepsinpopulo Fcrra- rienftpotrebbero[ignificare un primarioCittadino di Ferrara.ProcopiodebelloGoth. Lib.III.cap.\3.riportatoanche dal MarcncfeMaffeinel
Tomo
Muf.Veron.pag.402.chiamòla Città diPiacenza JEmilia principem,ma
lìhà da credere,e
intenderechePiacenzaforteuna Contefla dell*Emilia?Op- portunamente1’AbateTirabofchinel
Tomo
IV"Storia&c.pag.296. harilevato, che latinamentelavoce princepshà fenfo di principaletraCittadini.La voceadunquePrinceps difrenaturalignificandounprincipale,od unprimarie,e nonfemprcun Vefcovo, un Conte, un Marchefe cometate}
£
4 impe-DigitizedbyGoogle
'14
Lettera
II.imperocché da niun luogo coda che SigefredofolTe
da»
Con- te,o Marchefe,apiurofto dubitaredi talelignificato,che delladignitàdiContediLucca dovea fideilo Sig. Mura»torilalciarfiportare.
Non
(blamenteLeibnitionellacitatanota20.afferma, che Sigefredo maiebbe alcunadignità,alcuntitolo;ma
ri- flettoMuratorinon ha potuto indicareunfotoluogonelqua- leSigefredocompanicacoltitolo di Conte: anzidicendo, cheinchartit delfiglioSigefredumejusparentemnunquttm depre bendidonatumtuteloCorniti?,e potendoli aggiungere, che neppurenella rtf ritaCartadel958.dalfuoNipoteèram- mentato con dettotitolo,fihaquantobailaa dover conclu- dereche maifu Conte.Chi fi pervaderàche un figlio eunNepotemailoraromentafl*ero colcofpicuotitolo diCon- teche ridondavainonoreditoromedefimi?DiceilSig.Mu-
ratori, cheexijluntextmplaComitum
&
Marchionum quorum Notarti,prxtcrmijjotitulo,mentionem fatiunt.Ma
oltreche fipuòcrederechealloraiNotarirammentafler queiConti, e queiMarche!! folamenteperlatoroPatria,che talvolta eral’iAeflacheilluogodi doveerano ContioMarciteli,
nelcafo noflrotalcofa non puòragionevolmente fupporfi* SitrattavadiSignoriricchiepotenti,eiNotarififarebbe- ro guardatidalcommettereunafiffattaomilfione.IlSig.
Mu-
ratorinellafuaNota70.alPoemadiDonizoneciporge da vedere, cheanzirifpetto aimedefimiabondavano.Attone mai eraflatoMarchefe,e contuttociònellecartedelfigliocom- parifee col titolodiMarchefe.Reciteròlediluiparole •.Ai- deAttonemipfumin chartitTheudaldiejusfittitituloMar- chianitdanariapudBacchinium pag. 16.laudataAppendici?
.
Quum
innulli? chartitipfoviventeconfcripti? aliterquam Co- me?appe'leturidem Atto,fufpicandìlocutejtipfumdefun- Elttma Notarti? ampliort?titulo? recepiffe,utTheudaldoMar- chianieju? filio majoraccrefcerethonor.Attonemai eraflatoMarchefe,perchèèfuordidubbio chenellafamigliailprimoMarchefefuildiluifiglioTe- daldo,e puredopo morteaonorificenza,dopo chein
Te-
daldofuentratonellafamigliailtitolodiMarchefe,da*No-
tarinefudecorato anch*effo.
Non
farebbegiàvero che in cotalmodo,eperuncotaleflileavvenite1*ifteftoanchediSige- fredo,thè febbene mai(offe flatoConte,oMarchefe,entra- tinellaCafai titolidiConte,ediMarchefe,Doniatefé- guitando quelloflilelo riconofc.-fleConteeMarchefe,e per-' ,ciò
Lettiiu
II.ciòledaflTe iltitolodiPrencipeìIo quilafcioda parte tut- toilfellocheavereipotutodirecontroaldubbio non ben promoffodalSig.Muratori,efollituifco piutolloil dubbio predetto,come uuicoavenireacapodirintracciaredall’i- UeiToDonizonequalfoffeladi luimente,allorchéchiamòSi- gefredoPrincipe preclaro
.
Lo
ililedacui nafcel’cccafionedeldubbio propollo,fi è veduto che vigeva.Alpiùladifficoltàediligenzapuòri*durfiaquello
,diverificare feDonizonenelfuoPoemaabbia feguitatotale(litesìono.
Ed
ioa taleoggetto avendoripaf- fatodiligentementeilPoemafuddetto,mifonoafficuratoche effettivamentelofeguitb.Ecconedue chiarezze.NelLibroI.ilCap.Vili, ha pertitolo:QttotMsrchiontsfepttltifuntapud Canojj'ami
ma
infrattantonominaiviegliperprimoAttone che iìcuramentemaifuMarchefe.E
nonèquellounfegui- tareioItile de’fopradettiNotari chenellecartediTedaldo veroMarchefechiamavanoMarchefeancoAttone benchémai (latolofoffe?Pofcianomina Tedaldo,dopoi Corradofiglio diTedaldo,eperultimo,di Uomini,RidolfofigliodiAt- tone.Ma
inun Capitolo ove èdifcorfo diMarchefi,tjuot Marcinones, Ridolfo eCorrado non potevanoavereluogofenonin forzadeldettolìile . ,
L'altra chiarezzafihadalCap.I.delLib.I. Imperoc- chéquivibendue volterammentaLitulfocoltitolodi
Rè,
che mai tuRè
,bensìfigliodiRè
,comefcrivel’ifteffoMu-
ratori nellanota58.
Non
Rexr,/edfiliniRegis fnitLudut~fin,C7*
Dux
^ternaniaconfiitutusab OttonePatre anno 950.E
nonfipuògiàfofpettare,cheDonizoneignoraffecheLi- tulfononfuRé;
fapevabeni(fimocheilRè
era Ottone,/?.**Ottevenit=3OttoniRegi,fcrive inquell" ifteffoCapitolo;e altresìfapevache Litulfononfopraviffenèfucceffe alPadre,
ma
ilPadrefopraviffe alfiglio;poichéparlandodellamorte /diLitulfodlffe,che Otto de natonimiumdoluit,ecosìnon credette che LitulfofoffefuccedutonelReguoalPadre.
A-
dunquefenominòcoltitolo diRe
anchè Litulfo,ciò fece fol- tatitoperchèfufigliodiRe,econfeguentemente perchè ave- vaadottatoloftiie,che entratanella famigliauha qualche dignità,iltitolofiparticipavadatutti dellafamiglia,Padre, fratelli,efigli,vivio morti chefoffero.\ Ilperchèornaicomparile fuora didubbio, cheallor- quando Donizone chiamòSigefredoPrincipepreclaroLucenfi deComitatù,0intefeprincipale e primario CittadinodelCon-
- tado
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t6
Lettera IL
Udo
diLucca, ocoro*èpiùverifimile,alluderevolleaart titolo fine realuidovuto per puro(lite,comePadrediun
Conte,eAvo
diunMarcitele,triquelmodo
chenominò fraiMarchefiAttone,perchèPadrediunfiglioMarcitele»Ed
effondountitolorivenutolifoltanto dopo morteper di- gnità entrareporteriormentenellafamiglia,cpeto fondato Co- prì dignitànonfua,giàilde Comitati* Lucenfi niun rappor- to hà aqueltitolo,efvanifceaffatto,cheinfenfodijDo- nizonefoffePreneipe,o ContediLucca.Bensìripigliano la anticae nativa loro chiarezzairiferiti-tetti,cioè,'cheineffì ilde ComitatitLucenfi alludaalnatioContado,altronon po- tendolignificare,comenient* altroeffettivamente intefero gli antichicheleparolediDonizoneebberofotto gliocchi,con- formeamomenti vedremo,perocchéconettifenzapiùmiac- cingo a continuareleprovedelmioaffiamo.11dottiamo Monng.Garampinellaeruditiflima fuaDif»
fertazione/opraunantico Sigillo dellaGarfagnanainuna no- taallapag.7.hafattamenzioaediunavitadellaConteffa Matildadaluiveduta nell’amichiamo Monaltero di Pa- dolirone, erileva che incomincia: Incipiunt gefia Mathi/- dis.Sigefredus fuit,deComitatu Lucenfi tranfiulithabi
-
tationemfuam in EpifcopatuRegii. Il Sig.Muratori nel
Tom.
IV.Antiquitat. Italie. &c.publicògli Excerpta ex Cnronicon Jordanti,Autorechefiorivanel1300.E
in effi nellaPerticalaV.filegge:Sigefredut ex ComitatiLucenfi..
eunttribui filiisfuit Sigefrido,Azone,
&
Gerardo Longobar- dianeintroivit.NiunoderefpettiviAutorifa menzione del titolo Principepreclaro,
fegnomanifellocheloriconobbero fittizio,ediniuna relazionealdeComitatu Lucenfi,
AltripoirammentaronoSigefredocon quel titolo,
ma
lènzaladetta relazione.Benvenutoda Imolanel
Commen-
tariofopralaComediadiDanteliampatodal Sig.Muratorinel
Tom.
I.Antiquie.Italie.&c.fcriffe;Fuitergoquidamnobi- liPrincepsde partibut Tufcia inComitatuLucenfi ortus, ftudentfui nominisgloriain ampliare Longobardiafintiingref*fui.Se.c.Umilmentenel
Tomo
V. R. I.S. dopoilPoema
diDonizone,inaltra vita diMatildafilegge:SigefredusPtin- aepsinlujiris deTufcia partibus Comitatu Lucenfi ortus. Il MuratorinellaPrefazionealPoemadiDonizoneavvifa,che quellavitaaltrononèquamipfum DonizonisPoemacompera diofaorationeexpreffum;quindi parlandodiduealtreVite di Matildaeli(lentinellafamofa BibliotecaEftenfe,echealri- ferire
Lettera
II. *7 ferifedieffo(ono ex DonizontbrevéttodeduSla,riportiijucltC parole,ComesS'tgefredusvenit de Comitatà LucenftumtnEpt- fcopatuRegino curntribus filiti»L’Autorein vece ai aire Princeps haferinoComes,infegno cheintefeilPrinceps di Doniteneper Comes.,ma
dipurotitolo,ondenonditte,come averebbe volutoilSig.Muratori,Comes Luce,ma
che ventt de Comitatà Lucenftum, cofa benalienadalvolermnnuarechefoffeContediLucca. , • L e ,
Finalmente èsicerto chegHantichiriconobbero Sigetredo oriundoLucchefe, cheinanticofitrova detto anchediBo- nifaciodaluidifendente,e PadredellaContefla Matilda, che eranativo dellaCittàdiLucca.Il noftro Monfig.Manli nel
Tomo
I.de MifccllaneidiStefano Baluzioallapag.430.dell’edizionedi Lucca ha pubblicatounbreviflìmo Chrontcon ed alcuni ExcerptaexNecrologioLueenfi.
Or
nelprimo, ovefihà Bomifacius Marchioobiti11. non.ALrWI.avvifa,cheivi alta menu,fed entiqua,l aggiunto ,kicfuitoriundus de Cerniate
Lu
-renjì.SimilmentefafaperechenegliExcerpta&c.ovefi*e&“
ge
XIV.
Cai, ejufdemMenfis\Majas)obitiBeatrtx CanutiJ- fa,di altramano,ma
antica,èfoggiunto,Hxc
Beatrtxfutiuxot Bonifaeii Lunnfts,&
focetfìenticiprimi,CTe* ti&
eXBo- nifacionataejiComitijfaMathildis.
„
Io credo, Amico,che tutte quelle cofe vi batte- rannoareftarconvintiffimo,che Sigefredoprimo notoAnte- natodiMatildafolleoriundodalContadodiLucca,per gni- dicareconfeguentememeben provatalamiapropofilione,che lagranConteffa Matildanefuoi Progenitori fh nativaLuc- chefe.Pocoimporta chelafteffadiceffedi effereex genere Lemgobardorum exnationemealegem vivete Longobatdorum
.