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ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI FONDI RISCHI E SPESE FUTURE. Nella sezione dell Avere di SP si collocano tra le passività le seguenti classi:

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1 ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI FONDI RISCHI E SPESE FUTURE

Nella sezione dell’Avere di SP si collocano tra le passività le seguenti classi:

- Fondi Rischi;

- Fondi Spese Future;

- Debiti;

- TFR.

Occorre specificare che esiste una distinzione tra queste classi in funzione della natura e della probabilità di manifestazione degli eventi che originano queste voci di bilancio. In particolare, alcune specificazioni devono essere effettuate con riferimento ai fondi rischi e spese future. Essi rappresentano dei debiti presunti che vengono generati dall’azienda al termine degli esercizi, in fase di assestamento (integrazioni), per eventi che si verificheranno in futuro (o che è probabile che si verifichino in futuro), ma di cui l’azienda viene a conoscenza ancora prima della loro manifestazione.

La natura di questi eventi deve essere specifica. Il rischio o la spesa futura collegato al fondo devono avere una natura autonoma e ben individuata. NON POSSONO TROVARE ACCOGLIMENTO IN BILANCIO FONDI CHE ATTENGONO A RISCHI O SPESE GENERICHE. Per il rischio generale dell’impresa sono stanziate infatti le Riserve di utili.

Di seguito viene riportata una tabella con gli attributi degli eventi e la conseguente classificazione delle voci:

NATURA ESISTENZA AMMONTARE

DATA DI MANIFESTAZIONE FONDI RISCHI specifica probabile

incerto ma

determinabile ignota

FONDI SPESE

FUTURE specifica certa certo o determinabile nota o ignota

DEBITI specifica certa determinato nota

TFR specifica certa determinato ignota

In contabilità e nel bilancio trovano collocazione solo gli eventi la cui esistenza sia CERTA (sicurezza) o PROBABILE (verosimile che accada). Se l’esistenza è REMOTA (difficile che si verifichi) o solo POSSIBILE (evento lontano dalla verosimiglianza), le informazioni connesse a questi eventi non devono trovare collocazione nello SP ma devono essere motivate solamente nella NOTA INTEGRATIVA.

La classe dei debiti è differente dai FONDI per il fatto che essi sono caratterizzati dalla certezza dell’esistenza, dell’ammontare e della data di manifestazione.

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2 Il TFR in passato veniva considerato tra i fondi spese. Attualmente, il nostro Legislatore lo tratta come un debito verso i lavoratori, tendenzialmente a lungo termine1. Viene distinto per classe dai debiti solamente per il fatto della data di sopravvenienza, in quanto l’azienda alla fine di ogni anno non sa quanti dipendenti andranno in pensione o verranno licenziati o daranno le dimissioni (il TFR è distinto dai debiti solo per l’ultimo attributo della data di sopravvenienza). Inoltre il TFR si distingue anche per il fatto che viene classificato nell’aggregato C) TFR del passivo di SP.

Tutti i fondi specificamente appostati dalle imprese trovano collocazione dell’aggregato B del passivo di SP e devono essere oggetto di spiegazione per la loro creazione e per la loro movimentazione anche nella Nota Integrativa.

Di seguito sono riportati solo alcuni esempi di Fondi.

FONDI RISCHI SPECIFICI

Fondo Imposte: esso viene creato per fronteggiare i rischi di contenziosi tributari in essere o probabili con l’Amministrazione finanziaria. Deve tenersi completamente distinto dalla voce dei Debiti Tributari che rappresentano i debiti per le imposte di competenza dell’esercizio da pagare e che non rappresentano un rischio che incombe sull’azienda.

Fondi contenziosi: qualsiasi sia la natura del contenzioso (legale, tributario, amministrativo), essi rappresentano coperture di costi che si registrano quando si realizzano i rischi collegati con il contenzioso.

Fondo garanzia prodotti: quando un’azienda fornisce ai propri clienti una assistenza per la riparazione/sostituzione di prodotti danneggiati o malfunzionanti, le spese da sostenere per la riparazione/sostituzione sono coperte economicamente dall’esistenza di questi fondi specifici.

Fondo svalutazione crediti: rappresenta la copertura dal rischio di registrare una perdita su crediti.

Esso però è anche un fondo rettificativo (prende la natura del conto che va a rettificare). In questo caso, prevale la natura rettificativa del Fondo. Per tale motivo, il FSC non trova accoglimento nell’aggregato B di SP ma si trova a riduzione del conto di credito specifico che va a rettificare. Ad esempio, il “FS crediti verso clienti” si trova a riduzione del conto “crediti verso clienti” nel corrispondente aggregato C dell’Attivo corrente/circolante.

Fondi svalutazione: qualsiasi fondo svalutazione (fondo svalutazione merci, fondo svalutazione titoli, ecc.) rappresenta un fondo rischi che ha natura rettificativa. Vale quanto detto per il FSC.

FONDI SPESE SPECIFICI

Fondo manutenzione ciclica impianti: rappresenta la copertura per spese future che si devono sostenere per la manutenzione ordinaria degli impianti aziendali.

1 Nonostante venga considerato a lungo termine, è possibile che siano previsti anche alcuni importi da liquidare a breve termine ai lavoratori. In tal caso, il TFR viene classificato come un debito a breve termine per il valore segnalato.

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3 Fondo recupero ambientale: quando un’azienda deve smantellare e ripristinare i siti sui quali sono situati impianti, sono da sostenere spese per il recupero ambientale che vanno coperte con questo apposito fondo spese future.

Fondo per ristrutturazioni aziendali: quando l’azienda deve in futuro procedere a una ristrutturazione sia operativa che organizzativa sostiene dei costi che vengono coperti con questi appositi fondi spese future.

Da un punto di vista contabile, nel momento in cui si utilizza un fondo, significa che l’evento si manifesta numerariamente e che la spesa futura o il rischio si sono avverati. L’importo utilizzato del fondo stanziato precedentemente dipende dall’evento che si manifesta. Può darsi che il fondo non sia sufficiente a coprire il costo registrato numerariamente, ovvero che sia abbondante rispetto a quanto stimato in fase di accantonamento. In detti casi, rispettivamente, si devono registrare componenti di costo e di ricavo che compensano l’ammontare dei fondi stanziati in contabilità. Da un punto di vista della loro natura, questi sono costi e ricavi di natura accessoria a quella operativa che rispettivamente devono essere riconciliati nelle voci B) 14 “Oneri diversi di gestione” e A 5) “Altri proventi” nel CE civilistico.

Si faccia il seguente esempio.

L’azienda Alfa ha un fondo imposte stanziato in bilancio all’1/1 di euro 100. In data 10/03 vengono accertate e sono pagate tramite banca imposte per euro 150. Le scritture contabili sono le seguenti:

Diversi a Diversi

Fondo imposte 100

Imposte a Banca 150

Diversi a Imposte

Fondo imposte 100 150

Sopravvenienza passiva2 50

Si faccia l’esempio opposto:

L’azienda Alfa ha un fondo imposte stanziato in bilancio all’1/1 di euro 100. In data 10/03 vengono accertate e sono pagate tramite banca imposte per euro 80.

Diversi a Diversi

Fondo imposte 100

Imposte a Banca 80

Fondo imposte a Diversi 100

Imposte 80

Insussistenza del passivo3 20

2 Il componente di costo che si genera serve per compensare il fondo che ormai è stato stanziato negli anni precedenti.

Esso prende il nome di sopravvenienza passiva per testimoniare la sopravvenienza imprevista di imposte per euro 50 le quali non risultano coperte dal fondo stanziato. Questi componenti servono all’azienda per migliorare le stime in futuro, perché testimoniano che la stessa impresa non è stata prudente negli accantonamenti degli esercizi precedenti. Detto componente di reddito è un costo che rimane nel CE dell’esercizio in cui sono pagate le imposte.

3 Il componente di ricavo che si genera serve per compensare il fondo stato stanziato negli anni precedenti. Esso prende il nome di insussistenza del passivo (componente positivo di reddito) per testimoniare il venir meno di un fondo del passivo per l’importo che eccede il pagamento delle imposte (euro 20). Questi componenti servono all’azienda per

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4 Approfondimento sul TFR

Come si stima l’accantonamento che l’azienda deve fare analiticamente per ogni dipendente alla fine di ogni esercizio? Si ricorda che esso deve essere effettuato in sede di scritture di assestamento, cioè al termine di ogni esercizio.

Ad eccezione del primo anno di assunzione, l’accantonamento per singolo dipendente si compone di 3 elementi:

a) QUOTA ANNUA (pari circa a uno stipendio mensile). Essa viene fornita dal seguente algoritmo.

𝑆𝑎𝑙𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑜 𝑙𝑜𝑟𝑑𝑜

13,5 − 0,5% × 𝑆𝑎𝑙𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑜 𝑙𝑜𝑟𝑑𝑜

b) INTERESSI MATURATI SUL TFR esistente al momento della apertura del bilancio (01/01).

Essi si calcolano nel modo che segue:

1,5%× TFR01/01

c) RIVALUTAZIONE MONETARIA SUL TFR esistente al momento della apertura del bilancio (01/01). Essa viene stimata nella misura del 75% del tasso di inflazione ISTAT applicato al TFR all’1/01. Nel modo che segue:

75%× coefficiente istat × TFR01/01

Pertanto, gli elementi da conoscere per la determinazione dei tre elementi di cui sopra sono i seguenti:

SALARI E STIPENDI LORDI TASSO DI INFLAZIONE ISTAT

Le altre componenti dell’accantonamento sono note perché determinate.

migliorare le stime in futuro, perché testimoniano che la stessa impresa è stata forse troppo prudente negli accantonamenti degli esercizi precedenti. Detto componente è un ricavo che rimane nel CE dell’esercizio in cui sono pagate le imposte.

Ritenuta previdenziale a favore dell’INPS trattenuta dall’azienda e poi

versata. Essa è una % fissa

Essa è una % fissa

Essa è una % fissa

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5 Ogni anno, l’azienda effettua per ciascun dipendente l’accantonamento come sommatoria dei componenti a)+b)+c).

Il primo anno di assunzione, il dipendente non ha TFR accumulato negli anni precedenti; pertanto la quota da accantonare sarà pari soltanto ad a).

Si faccia un esempio. Ovviamente questo esempio risente di una serie di semplificazioni che si trascurano.

Il giorno 01/01/n1 l’azienda Alfa assume il Sig. Rossi. Verificare gli accantonamenti da effettuare per gli anni n1, n2, n3 da parte dell’azienda sapendo i dati che seguono:

n1 n2 n3

Salario lordo 6.075 12.500 13.500 tasso di inflazione

ISTAT 0,034 0,033 0,03

Il tasso di inflazione è espresso in decimali, ma può essere espresso anche in percentuale (3,4%, 3,3%, 3%).

Determinare:

- l’accantonamento che ogni anno deve fare l’azienda Alfa per il Signor Rossi;

- l’ammontare del fondo TFR che alla fine di ogni anno è maturato per il Sig. Rossi.

Soluzione:

n1 n2 n3

Salario lordo 6.075 13.500 13.500

tasso di inflazione ISTAT 0,034 0,033 0,03

I anno

Salari lordi/13,5 450 SP 31/12/n1

Ritenuta previdenziale 30,375 TFR 420

a) Quota annua 420

Accantonamento I anno 420

TFR alla fine del I anno 420

Nel I anno l’Acc.to coincide con a)

II anno

Salari lordi/13,5 1.000 SP 31/12/n2

Ritenuta previdenziale 67,5 TFR 1.369

a) Quota annua 933

(6)

6

Tasso di interesse 0,015

TFR al 1/1 420

b) Interessi su TFR 6,29

Tasso ISTAT 0,033

Tasso ISTAT al 75% 0,02475

TFR all'1/1 420

c) Rivalutazione monetaria 10,39 Accantonamento II anno

(a+b+c) 949

TFR al 31/12/n2 = 420 +949 1.369

III anno SP 31/12/n3

Salari lordi/13,5 1.000 TFR 2.353

Ritenuta previdenziale 67,5

a) 933

Tasso di interesse 0,015

TFR al 1/1 1.369

b) Interessi su TFR 20,53

Tasso ISTAT 0,03

Tasso ISTAT al 75% 0,0225

TFR all'1/1 1.369

c) Rivalutazione monetaria 30,80

Accantonamento II anno

(a+b+c) 984

TFR al 31/12/n3 = 1.369 +984 =2.353

(7)

7 Scritture di accantonamento al termine del I anno:

Accantonamento TFR a TFR 420

Scritture di accantonamento al termine del II anno:

Diversi a

TFR 949

Quota TFR 933

Interessi su TFR 6.30

Rivalutazione TFR 10.39

Scritture di accantonamento al termine del III anno:

Diversi a

TFR 984

Quota TFR 933

Interessi su TFR 20,53

Rivalutazione TFR 30,80

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