Ringraziamenti
I miei più sentiti ringraziamenti vanno prima di tutto, all’Ing. Max Hvala per tutte le ore che ha perso per aiutarmi a svolgere questo lavoro, per l’infinita pazienza e per i continui aiuti e consigli.
Al Prof. Beghini per gli stimoli che ha saputo darmi durante il corso di “Comportamento meccanico dei materiali”, e per tutto il sostegno necessario ad affrontare questa tesi.
All’Ing. A. Raggi e tutte le persone della Nuova Connavi S.r.l, per la loro disponibilità e gentilezza nei miei confronti. Un ringraziamento anche al Dr. Pfletschinger per avermi insegnato cos’è una schiuma sintattica.
Ad Elia, per il suo straordinario aiuto con le lavorazioni sui provini.
Un doveroso e sentito ringraziamento anche al Sig. Martini e ai tecnici del laboratorio per il loro aiuto durante le prove sperimentali.
Ringrazio i miei genitori, e i miei nonni senza i quali non sarei mai potuto arrivare fino a qua.
A Francesco “Bisio”, per tutte le ore passate insieme in aula studio, per le scorrerie a mensa, in piazza, ed in ogni altro luogo della facoltà, per la straordinaria stagione 2013/2014, e per tutte le cazzate che abbiamo sparato in questi anni.
A Matteo ed Elisa, per la compagnia, e le chiacchiere fatte in aula studio e da Massimo, e soprattutto per esserci sempre nel momento del bisogno.
Ad Andrea “Muse”, per il suo continuo supporto informatico, e per tutte le eterne ore passate sui treni semidistrutti tra Sarzana e Pisa San Rossore, e nelle aule studio di tutta Pisa.
A Simone, per aver sopportato insieme l’olocausto di quest’inverno, e perché alla fine le cose che studiamo….sono proprie belle.
Un ringraziamento anche a tutte le persone, con i quali ho trascorso questi anni a Pisa in particolare: Mirko, Mario, Marco “Magliulo” (per aver condiviso insieme la gioia della liberazione in quel lunghissimo venerdì di aprile), Alessandro, Alessia, Giovanni ( e i suoi appunti), il Novi, Alessandra, Matteo, Juri Borgianni.
Agli amici del treno.
Agli amici del tennis.
Alla Tennent’s super
Al Tour de France e alla salita di Forte Bastione.
Al Kabul, sapere che c’è, ha reso tutto più sopportabile A me stesso.
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