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Gestione dell attacco acuto di asma in età pediatrica

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Academic year: 2022

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Introduzione

L’

attacco acuto di asma (chiamato anche riacutizzazione o fase acuta dell’asma) è una condizione frequente in età pediatrica ed è causa di un elevato numero di prestazioni in Pronto Soccorso (PS) e di ricoveri in ospedale.1 L’attacco acuto d’asma può essere scatenato da infezioni (spesso virali), da esposizione ad allergeni o a irritanti (incluso il fumo di tabacco), da alcuni farmaci, dall’esercizio fisico e dallo stress.1 L’attacco acuto d’asma si può verificare anche in persone che sono

Gestione dell’attacco acuto di asma in età pediatrica

L’aggiornamento 2016 delle linee guida della Società Italiana di Pediatria sulla gestione dell’attacco acuto di asma in età pediatrica.

già in trattamento per l’asma. Quando l’asma non è con- trollato, o in alcuni pazienti ad alto rischio, questi episodi possono essere frequenti e gravi, richiedono talvolta cure sanitarie urgenti, e possono essere anche fatali.2 Il panel multidisciplinare della Società Italiana di Pediatria (SIP) ha recentemente prodotto una nuova linea guida (LG) sul trattamento domiciliare e in PS dell’attacco acuto di asma in bambini di età superiore ai 2 anni, utilizzando la metodologia GRADE.3 L’obiettivo è di fornire raccoman-

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Luciana Indinnimeo (coordinatore)1,

Michele Miraglia Del Giudice (revisore scientifico)2, Elena Chiappini (responsabile della metodologia scientifica)3, Roberto Bernardini4, Carlo Capristo2, Fabio Cardinale5, Salvatore Cazzato6, Giampiero Chiamenti7, Elena Chiappini3, Iolanda Chinellato8, Giovanni Corsello9, Renato Cutrera10, Liviana Da Dalt11, Duse Marzia1, Filippo Festini12, Sandra Frateiacci13, Luciana Indinnimeo1, Domenico Minasi14, Michele Miraglia Del Giudice2, Andrea Novelli15, Giorgio Piacentini16, Pietro Scoppi17, Eleonora Tappi (estensori)18

1 Dipartimento Integrato di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile, Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Roma

2 Dipartimento della Donna del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica, Seconda Università di Napoli, Napoli

3 A.O.U. Meyer, Dipartimento di Scienze per la Salute, Università degli Studi di Firenze, Firenze

4 U.O.C. Pediatria, Nuovo Ospedale San Giuseppe, Empoli

5 U.O.C. Pediatria Generale e Allergo-Pneumologia,

A.O.U .“Consorziale-Policlinico” Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Bari

6 SOD Pediatria, “G. Salesi”, AOU Ospedali Riuniti, Ancona

7 Federazione Italiana Medici Pediatri

8 U.O.C. Pediatria, Ospedale SS. Annunziata, Taranto

9 Dipartimento Materno Infantile, Università di Palermo, Palermo

10 U.O.C. Broncopneumologia Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma

11 Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino, Università di Padova, Padova

12 Dipartimento di Scienze per la Salute, Università degli Studi di Firenze, Firenze

13 FederASMA e ALLERGIE Onlus

14 Ospedale S. Maria degli Ungheresi, Polistena, ASP di Reggio Calabria

15 Dipartimento di Scienze per la Salute, Università degli Studi di Firenze, Firenze

16 Sezione di Pediatria, Dipartimento di Scienze Chirurgiche Odontostomatologiche e Materno Infantili, Università di Verona, Verona

17 Ospedale San Matteo degli Infermi, USL Umbria 2, Spoleto

18 Ospedale Infantile Regina Margherita, Città della Salute, Torino

dazioni basate sulle evidenze scientifiche per identificare e valutare i corretti percorsi diagnostici e terapeutici, per evitare la sovrapposizione di interventi e per ottimizzare i risultati. La LG è rivolta ai pediatri, ai medici di me- dicina generale che lavorano sul territorio o in strutture ospedaliere, a medici specialisti in medicina di urgenza e agli infermieri che si occupano di bambini con asma.

Metodi Metodologia

La LG è stata sviluppata secondo la metodologia GRA- DE3 e fornisce raccomandazioni sul trattamento domici- liare e ospedaliero dell’attacco acuto di asma in bambini di età superiore a 2 anni. Non sono inclusi bambini <2 anni di età, con immunodeficienza congenita o acquisi- ta, con cardiopatie emodinamicamente significative, con preesistente malattia polmonare cronica.

Non sono oggetto di questo documento le raccoman- dazioni sul trattamento dell’attacco acuto d’asma in bam- bini ricoverati e le indicazioni per il supporto ventilatorio avanzato in Unità di Terapia Intensiva (UTI).

Raccolta e valutazione delle prove di efficacia e sviluppo della classificazione

delle raccomandazioni

Per la formulazione delle raccomandazioni, in accordo con la metodologia GRADE3 sono state usate le seguenti espressioni standard:

·

si deve utilizzare (raccomandazione “positiva forte”)

·

si potrebbe utilizzare (raccomandazione “positiva debole”)

Box 1.

Raccomandazioni per il ricovero.

Insufficienza respiratoria.

Gravità dei parametri clinici (dispnea importante, wheezing in-espiratorio, uso della muscolatura accessoria, cianosi, torace silente, stato mentale alterato), in particolare dopo il trattamento broncodilatatore.

SaO2 <92%, in particolare dopo trattamento broncodilatatore.

PEF <60% (valori riferiti a quelli teorici o, se conosciuto, al valore personale migliore), in particolare dopo broncodilatatore.

Presenza di complicanze (es. pneumotorace, pneumomediastino, atelettasie, polmonite).

Criteri più rigidi devono essere invece adottati per pazienti osservati nel pomeriggio o di notte, con precedenti episodi asmatici gravi, con “asma instabile”, con ridotta percezione dei sintomi, con scarso sostegno familiare o con difficoltà a raggiungere l’ospedale in caso di ulteriore aggravamento.

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Summary dei risultati / Valutazione clinica I sintomi clinici correlano poco con la gravità dell’ostru- zione; pertanto è necessario integrarli con valutazioni oggettive.4-6

Le caratteristiche dell’attacco d’asma lieve moderato e grave e le indicazioni al ricovero sono state riportate nelle Figure 1–3 e nel Box 1.

Raccomandazione 1. Per definire con precisione la gra- vità dell’attacco d’asma si potrebbe integrare il quadro clini- co con rilevazioni oggettive quali la saturazione di ossigeno del sangue (SaO2) in aria, il picco di flusso espiratorio (PEF) o il volume espiratorio forzato in 1 secondo (FEV1) quan- do possibile, ed eventualmente, nei casi gravi, la pressione parziale di CO2 nel sangue (PaCO2). Raccomandazione po- sitiva debole.

Ossigenoterapia

L’ipossia è una condizione sempre presente nell’asma acuto, anche se di entità variabile in base alla gravità dell’episodio.2,7,8

Raccomandazione 2. Tutti i bambini con asma grave o con SaO2 <92% devono ricevere ossigeno umidificato attra- verso maschera facciale o nasocannule, con flussi sufficienti per raggiungere e mantenere una normale saturazione di os- sigeno (≥95%). Raccomandazione positiva forte.

ß2 agonisti

I b2 agonisti a breve durata d’azione sono i broncodila- tatori che rappresentano il trattamento di prima scelta in caso di asma acuto. Il salbutamolo è un valido pre- sidio terapeutico per tutte le età, la somministrazione per via inalatoria costituisce la modalità tradizionale di trattamento.

Raccomandazione 3. l salbutamolo è il farmaco ß2 ago- nista di riferimento per il trattamento dell’attacco acuto d’a- sma. In caso di attacco grave, si deve utilizzare la sommini- strazione in dosi frequenti, fino a 3 cicli ogni 20–30 minuti nella prima ora, mentre dosi più distanziate sono sufficienti nelle forme lievi. Raccomandazione positiva forte.

Nelle crisi asmatiche lievi e moderate, il dispositivo ottimale per erogare i b2 agonisti è rappresentato dal Me- tered Dose Inhaler (MDI) con il distanziatore.

Raccomandazione 4. Il MDI con il distanziatore deve es- sere utilizzato per erogare i ß2 agonisti nelle crisi asmatiche lievi e moderate. Raccomandazione positiva forte.

Figura 2. Decisioni operative nella gestione dell’attacco acuto moderato di asma.

Figura 1. Decisioni operative nella gestione dell’attacco acuto lieve di asma.

GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO MODERATO DI ASMA

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM

con distanziatore o nebulizzazione ogni 20 min. per 3 dosi STEROIDE per os

Risposta soddisfacente e stabile per 1 h

Capacità di parola frasi Frequenza respiratoria aumentata

Colorito pallore

Sensorio agitazione

Wheezing espiratorio

Uso muscoli accessori moderato Frequenza cardiaca aumentata

PEF-FEV1 60–80%

SaO2 (in aria) 92–95%

PaCO2 (mmHg) 38–42

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h Ridurre progressivamente

la frequenza di somministrazione di SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM Continuare CSO

Eventualmente continuare solo SALBUTAMOLO e CSO

RICOVERO RIPETERE:

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (ogni 20 min. per 3 dosi) Continuare CSO

Somministrare O2 per raggiungere SaO2 >95%

Migliora Non migliora Ridurre in base Trattare come

alla risposta clinica ATTACCO GRAVE

GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO GRAVE DI ASMA

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM

con distanziatore o nebulizzazione ogni 20 min. per 3 dosi STEROIDE per os o per via parenterale / O2 / RICOVERO Risposta soddisfacente e stabile

per 1 h

Capacità di parola poche parole Frequenza respiratoria aumentata Colorito pallore/cianosi Sensorio agitazione intensa Wheezing espiratorio/ inspiratorio

Uso muscoli accessori marcato Frequenza cardiaca aumentata

PEF-FEV1 <60%

SaO2 (in aria) <92%

PaCO2 (mmHg) >42

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h Ridurre progressivamente

la frequenza di somministrazione di SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (inizialmente ogni ora per 3 dosi) Continuare CSO e O2 se SaO2 <95%

RIPETERE:

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (ogni 20 min. per 3 dosi)

Continuare CSO e O2 per raggiungere SaO2 ≥ 95%

Se non migliora considerare:

SALBUTAMOLO EV AMINOFILLINA

RICOVERO IN UTI GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO LIEVE DI ASMA

SALBUTAMOLO

con spray con distanziatore o nebulizzazione, ogni 20 min. fino ad un massimo di 3 dosi Risposta soddisfacente e stabile

per 1 h

Capacità di parola discorsi Frequenza respiratoria normale

Colorito normale

Sensorio normale

Wheezing fine espiratorio

Uso muscoli accessori assente Frequenza cardiaca normale

PEF-FEV1 >80 %

SaO2 (in aria) >95%

PaCO2 (mmHg) <38 Capacità di parola discorsi

Frequenza respiratoria normale

Colorito normale

Sensorio normale

Wheezing fine espiratorio

Uso muscoli accessori assente Frequenza cardiaca normale

PEF-FEV1 >80 %

SaO2 (in aria) >95%

PaCO2 (mmHg) <38

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h RICOVERO NON NECESSARIO

Il paziente può continuare il SALBUTAMOLO

ogni 4–6 h, poi con frequenza minore per 7 giorni.

Per i pazienti in trattamento con STEROIDI INALATORI (CSI) continuare ad utilizzarli alle loro dosi abituali.

RIPETERE:

SALBUTAMOLO (ogni 20 min. per 3 dosi) + STEROIDE, per os (CSO).

Migliora Non migliora Continuare Trattare come SALBUTAMOLO ATTACCO

e CSO MODERATO

GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO MODERATO DI ASMA

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM

con distanziatore o nebulizzazione ogni 20 min. per 3 dosi STEROIDE per os

Risposta soddisfacente e stabile per 1 h

Capacità di parola frasi Frequenza respiratoria aumentata

Colorito pallore

Sensorio agitazione

Wheezing espiratorio

Uso muscoli accessori moderato Frequenza cardiaca aumentata

PEF-FEV1 60–80%

SaO2 (in aria) 92–95%

PaCO2 (mmHg) 38–42

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h Ridurre progressivamente

la frequenza di somministrazione di SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM Continuare CSO

Eventualmente continuare solo SALBUTAMOLO e CSO

RICOVERO RIPETERE:

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (ogni 20 min. per 3 dosi) Continuare CSO

Somministrare O2 per raggiungere SaO2 >95%

Migliora Non migliora Ridurre in base Trattare come

alla risposta clinica ATTACCO GRAVE

GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO GRAVE DI ASMA

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM

con distanziatore o nebulizzazione ogni 20 min. per 3 dosi STEROIDE per os o per via parenterale / O2 / RICOVERO Risposta soddisfacente e stabile

per 1 h

Capacità di parola poche parole Frequenza respiratoria aumentata Colorito pallore/cianosi Sensorio agitazione intensa Wheezing espiratorio/

inspiratorio

Uso muscoli accessori marcato Frequenza cardiaca aumentata

PEF-FEV1 <60%

SaO2 (in aria) <92%

PaCO2 (mmHg) >42

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h Ridurre progressivamente

la frequenza di somministrazione di SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (inizialmente ogni ora per 3 dosi) Continuare CSO e O2 se SaO2 <95%

RIPETERE:

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (ogni 20 min. per 3 dosi)

Continuare CSO e O2 per raggiungere SaO2 ≥ 95%

Se non migliora considerare:

SALBUTAMOLO EV AMINOFILLINA

RICOVERO IN UTI GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO LIEVE DI ASMA

SALBUTAMOLO

con spray con distanziatore o nebulizzazione, ogni 20 min. fino ad un massimo di 3 dosi

Risposta soddisfacente e stabile per 1 h

Capacità di parola discorsi Frequenza respiratoria normale

Colorito normale

Sensorio normale

Wheezing fine espiratorio

Uso muscoli accessori assente Frequenza cardiaca normale

PEF-FEV1 >80 %

SaO2 (in aria) >95%

PaCO2 (mmHg) <38 Capacità di parola discorsi

Frequenza respiratoria normale

Colorito normale

Sensorio normale

Wheezing fine espiratorio

Uso muscoli accessori assente Frequenza cardiaca normale

PEF-FEV1 >80 %

SaO2 (in aria) >95%

PaCO2 (mmHg) <38

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h RICOVERO NON NECESSARIO

Il paziente può continuare il SALBUTAMOLO

ogni 4–6 h, poi con frequenza minore per 7 giorni.

Per i pazienti in trattamento con STEROIDI INALATORI (CSI) continuare ad utilizzarli alle loro dosi abituali.

RIPETERE:

SALBUTAMOLO (ogni 20 min. per 3 dosi) + STEROIDE, per os (CSO).

Migliora Non migliora Continuare Trattare come SALBUTAMOLO ATTACCO

e CSO MODERATO

·

non si dovrebbe utilizzare (raccomandazione “ne- gativa debole”)

·

non si deve utilizzare (raccomandazione “negativa forte”).

La versione completa della LG, i risultati della ricerca bibliografica e le griglie di valutazione dei lavori sono disponibili sul sito della SIP (www.sip.it).

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La dose da erogare con lo spray predosato nel distan- ziatore deve essere individualizzata in base alla gravità dell’attacco. 200–400 mcg (2–4 spruzzi) possono essere sufficienti se l’attacco è lieve, ma può essere necessario somministrare fino a 10 spruzzi/dose nelle forme più gravi. La dose di salbutamolo può essere ripetuta ogni 20–30 minuti nella prima ora negli attacchi gravi, poi con frequenza variabile a seconda della risposta clinica.

Quando non è possibile erogare il salbutamolo con il distanziatore, si utilizza la nebulizzazione alla dose 2,5 mg fino a 5 mg, che nelle forma di maggiore gravità può essere ripetuta ogni 20–30 minuti nella prima ora.

La somministrazione di salbutamolo per via endove- nosa può rappresentare un intervento efficace in caso di asma acuto grave che non ha risposto a dosi ottimali di b2 agonista per via inalatoria.

Raccomandazione 5. In caso di mancata risposta a dosi ottimali di ß2 agonista per via inalatoria, potrebbe essere ag- giunta la somministrazione per via endovenosa di salbuta- molo, sotto attento monitoraggio clinico e funzionale, con disponibilità di supporto rianimatorio. Raccomandazione positiva debole.

Raccomandazione 6. In caso di trattamento prolunga- to con alte dosi di salbutamolo, devono essere monitorati i livelli sierici di potassio per provvedere, se necessario, ad una sua supplementazione e deve essere effettuato moni- toraggio elettrocardiografico continuo. Raccomandazione positiva forte.

Anticolinergici (ipratropium bromuro) Possiedono un’azione broncodilatatrice minore e più lenta dei b2 agonisti, ma sinergica con essi.9 Il preparato comu- nemente utilizzato è l’ipratropium bromuro. L’utilizzo di ipratropium bromuro, 125–250 mcg/dose (<4 aa) / 250–500 mcg/dose (>4 aa) contestualmente al salbutamolo, deve essere frequente (ogni 20–30 minuti) nelle prime due ore e successivamente deve essere somministrato, sempre in associazione con il salbutamolo, ad intervalli di 4–6 ore oppure sospeso.

Raccomandazione 7. In caso di asma moderato e grave, deve essere aggiunto ipratropium bromuro in multiple som- ministrazioni alla terapia con ß2 agonisti per via inalatoria.

Raccomandazione positiva forte.

Corticosteroidi

I dati della letteratura indicano che i corticosteroidi si- stemici (CSS) forniscono benefici nel trattamento delle esacerbazioni asmatiche acute nei bambini. Non esi- stono sostanziali differenze di risposta in base alla via di somministrazione (orale o parenterale). Pertanto si consiglia quella orale, perché ugualmente efficace, ma meno invasiva e costosa. Considerato il tempo necessario per modulare l’espressione genica e la sintesi proteica, la maggior parte degli effetti di CSS non è immediata, ma si verifica alcune ore dopo la somministrazione. Ciò è di importanza clinica in quanto gli effetti benefici della terapia con CSS si manifestano con un certo ritardo.

Figura 3. Decisioni operative nella gestione dell’attacco acuto grave di asma.

GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO MODERATO DI ASMA

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM

con distanziatore o nebulizzazione ogni 20 min. per 3 dosi STEROIDE per os

Risposta soddisfacente e stabile per 1 h

Capacità di parola frasi Frequenza respiratoria aumentata

Colorito pallore

Sensorio agitazione

Wheezing espiratorio

Uso muscoli accessori moderato Frequenza cardiaca aumentata

PEF-FEV1 60–80%

SaO2 (in aria) 92–95%

PaCO2 (mmHg) 38–42

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h Ridurre progressivamente

la frequenza di somministrazione di SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM Continuare CSO

Eventualmente continuare solo SALBUTAMOLO e CSO

RICOVERO RIPETERE:

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (ogni 20 min. per 3 dosi) Continuare CSO

Somministrare O2 per raggiungere SaO2 >95%

Migliora Non migliora Ridurre in base Trattare come

alla risposta clinica ATTACCO GRAVE

GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO GRAVE DI ASMA

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM

con distanziatore o nebulizzazione ogni 20 min. per 3 dosi STEROIDE per os o per via parenterale / O2 / RICOVERO Risposta soddisfacente e stabile

per 1 h

Capacità di parola poche parole Frequenza respiratoria aumentata Colorito pallore/cianosi Sensorio agitazione intensa Wheezing espiratorio/

inspiratorio

Uso muscoli accessori marcato Frequenza cardiaca aumentata

PEF-FEV1 <60%

SaO2 (in aria) <92%

PaCO2 (mmHg) >42

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h Ridurre progressivamente

la frequenza di somministrazione di SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (inizialmente ogni ora per 3 dosi) Continuare CSO e O2 se SaO2 <95%

RIPETERE:

SALBUTAMOLO + IPRATROPIUM (ogni 20 min. per 3 dosi)

Continuare CSO e O2 per raggiungere SaO2 ≥ 95%

Se non migliora considerare:

SALBUTAMOLO EV AMINOFILLINA

RICOVERO IN UTI GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO LIEVE DI ASMA

SALBUTAMOLO

con spray con distanziatore o nebulizzazione, ogni 20 min. fino ad un massimo di 3 dosi

Risposta soddisfacente e stabile per 1 h

Capacità di parola discorsi Frequenza respiratoria normale

Colorito normale

Sensorio normale

Wheezing fine espiratorio

Uso muscoli accessori assente Frequenza cardiaca normale

PEF-FEV1 >80 %

SaO2 (in aria) >95%

PaCO2 (mmHg) <38 Capacità di parola discorsi

Frequenza respiratoria normale

Colorito normale

Sensorio normale

Wheezing fine espiratorio

Uso muscoli accessori assente Frequenza cardiaca normale

PEF-FEV1 >80 %

SaO2 (in aria) >95%

PaCO2 (mmHg) <38

Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1°h RICOVERO NON NECESSARIO

Il paziente può continuare il SALBUTAMOLO

ogni 4–6 h, poi con frequenza minore per 7 giorni.

Per i pazienti in trattamento con STEROIDI INALATORI (CSI) continuare ad utilizzarli alle loro dosi abituali.

RIPETERE:

SALBUTAMOLO (ogni 20 min. per 3 dosi) + STEROIDE, per os (CSO).

Migliora Non migliora Continuare Trattare come SALBUTAMOLO ATTACCO

e CSO MODERATO

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Anticolinergici e corticosteroidi rappresentano due raccomandazioni positive forti: i primi,

aggiunti ai b

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agonisti, per la loro azione broncodilatatrice,

i secondi per ridurre ricoveri e prevenire ricadute.

(5)

Tuttavia studi recenti suggeriscono che i CSS possono avere anche effetti più rapidi sull’infiammazione grazie a meccanismi non genomici che non sono mediati da cambiamenti nell’espressione genica.10

La somministrazione precoce ne ottimizza l’efficacia.

La somministrazione dei CSS entro un’ora dal triage ri- duce significativamente il tasso di ospedalizzazione e il tempo di permanenza al PS.11

Nei bambini è preferibile utilizzare un preparato so- lubile in quanto spesso non sono in grado di deglutire le compresse. Si raccomanda, in accordo con le linee guida internazionali, il prednisolone soluzione orale (1–2 mg/

kg in 1–2 somministrazioni fino ad un massimo di 40 mg/die) ora disponibile anche in Italia. Sono presenti in commercio, oltre al prednisolone soluzione orale, il betametasone in forma solubile orale (0,1–0,2 mg/kg/

die in 1–2 somministrazioni), il desametasone in gocce o compresse (0,1–0,2 mg/kg/die in 2–3 somministrazioni), il prednisone esiste solo in compresse (1–2 mg/kg in 1–2 somministrazioni); e il deflazacort in gocce o compresse (1–2 mg/kg in 1–2 somministrazioni), quest’ultimo molto costoso e di pessimo sapore.

La via venosa deve essere riservata ai bambini gravi che non sono in grado di assumere farmaci per via orale (metilprednisolone 1–2 mg/Kg/6–8 h, max 40mg/dose;

idrocortisone 5–10 mg/Kg/6–8 h).

Dosi più basse di steroidi sembrano efficaci quanto quelle più elevate, nella maggior parte dei bambini, con minori effetti collaterali. Non ci sono evidenze chiare sulla durata ottimale del trattamento, tuttavia alcuni esperti consigliano di protrarre la terapia in media per 3-6 giorni.12 Il trattamento per 3-6 giorni non è asso- ciato a sintomi da sospensione, in modo particolare se si utilizzano CSS con breve o intermedia emivita biologica (ad esempio, idrocortisone e prednisolone).

Raccomandazione 8. I corticosteroidi sistemici, preferi- bilmente per via orale per 3–5 giorni, devono essere utilizzati nell’attacco acuto d’asma moderato-grave per ridurre la fre- quenza dei ricoveri e prevenire la ricaduta dei sintomi dopo la presentazione iniziale.

La via endovenosa deve essere riservata a casi selezionati e gravi di bambini che non sono in grado di assumere farmaci per via orale. Raccomandazione positiva forte.

Corticosteroidi inalatori

L’aggiunta di corticosteroidi inalatori (CSI) ad alte dosi alla somministrazione di b2 agonisti a breve durata d’a-

zione nel trattamento dei bambini con attacco asmatico acuto moderato-grave comporta una remissione dei sin- tomi più rapida, una migliore funzionalità respiratoria, una minore necessità di terapia cortisonica sistemica e un minor tasso di ospedalizzazione.13,14

L’aggiunta di CSI ad alte dosi alla terapia di base dell’attacco asmatico includente i CSS non determina benefici clinici ad una o due ore.

Paragonando il trattamento con CSI ad alte dosi e CSS, non è stata riscontrata alcuna differenza in termini di tasso di ricovero, visite non programmate al PS e ne- cessità di terapia aggiuntiva con CSS.15

Non vi è sufficiente evidenza che la singola terapia con CSI ad alte dosi possa sostituire quella con CSS.16 I CSI sono ben tollerati con esigui effetti collaterali a breve termine.

Raccomandazione 9. Non si dovrebbero utilizzare i cor- ticosteroidi per via inalatoria in alternativa o in aggiunta agli steroidi sistemici in corso di attacco acuto d’asma. Durante un attacco acuto d’asma non si dovrebbe aumentare la dose di corticosteroidi inalatori nei bambini già in trattamento di fondo con tali farmaci, che dovranno essere assunti alle dosi abituali. Raccomandazione negativa debole.

Aminofillina

L’associazione della aminofillina ai b2 agonisti e agli ste- roidi nell’asma acuto non offre sostanziali vantaggi e può provocare effetti collaterali anche gravi, tuttavia alcuni singoli pazienti ne traggono giovamento.2,7,8 La sommi- nistrazione di aminofillina può pertanto essere contem- plata in aggiunta al trattamento abituale nei pazienti con imminente insufficienza respiratoria.

Raccomandazione 10. L’aminofillina non si deve utilizza- re nel caso di asma acuto lieve o moderato. Raccomandazio- ne negativa forte.

Raccomandazione 11. Nell’asma acuto grave refrattario alla terapia iniziale con ß2 agonisti per via inalatoria e CS orali, il salbutamolo ev o l’aminofillina ev potrebbero essere utilizzati. I risultati della letteratura non mostrano differen- ze significative tra i due trattamenti. La decisione riguardo quale farmaco utilizzare potrebbe basarsi sul rischio di effetti collaterali e sulla disponibilità di ricovero in UTI. Raccoman- dazione positiva debole.

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(6)

Adrenalina

L’adrenalina non offre vantaggi rispetto ai b2 agonisti nel trattamento dell’asma acuto e comporta un rischio di eventi avversi maggiore particolarmente nei pazienti ipossiemici.2,7,8

Raccomandazione 12. L’adrenalina non si deve utilizzare nel trattamento dell’asma acuto per il suo peggior rapporto costo/beneficio rispetto ai ß2 agonisti. Raccomandazione negativa forte.

Antileucotrienici

Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa rispetto al rischio di ricovero ospedaliero con l’uso di montelukast orale in aggiunta alla terapia standard.17

Raccomandazione 13. Gli antileucotrienici in aggiunta alla terapia standard non si dovrebbero utilizzare per la scar- sità delle evidenze disponibili. Raccomandazione negativa debole.

Conclusioni

La revisione della letteratura supporta l’impiego del salbutamolo come farmaco b2 agonista di riferimento.

L’aggiunta di ipratropium bromuro è un valido ausilio nelle forme moderate e gravi. È importante sottolineare come l’aggiunta di CS nelle forme moderata e grave è tanto più efficace quanto più precocemente effettuata. I CSS, preferibilmente per via orale per 3–5 giorni, devono essere utilizzati nell’attacco acuto d’asma moderato- grave per ridurre la frequenza dei ricoveri e prevenire la ricaduta dei sintomi dopo la presentazione iniziale. La via endovenosa deve essere riservata a casi selezionati e gravi di bambini che non sono in grado di assumere farmaci per via orale. Gli antileucotrienici non sono al momento raccomandati nel trattamento dell’attacco acuto d’asma

.

Tutti coloro che hanno partecipato all’elaborazione delle linee guida hanno dichiarano di non avere alcun conflitto d’interesse.

Bibliografia

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AreaPediatrica| Vol. 18| supplemento n.1 al n. 2 | aprile–giugno 207

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