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Analisi del Protocollo VEA 2009
Figura 8.1: Quadro generale Il caso studio
• Obiettivi
• Progettazione preliminare secondo il Protocollo VEA 2009 • Progettazione esecutiva e valutazione finale
Analisi critica dello strumento
• Criticità delle singole schede • Criticità complessive dello strumento
Quadro generale del capitolo 8.
Progettazione preliminare secondo il Protocollo VEA 2009 Progettazione esecutiva e valutazione finale
Analisi critica dello strumento
Nel presente capitolo si illustrano lo svolgi-mento ed i risultati della collaborazione svol-ta dal candidato alla progetsvol-tazione di un in-tervento di edilizia pubblica sovvenzionata previsto a Trieste, in via Cesare dell’Acqua, secondo criteri di edilizia ecocompatibile. Le finalità dell'intervento sono così sintetiz-zabili:
- realizzazione di un "intervento pilota" quale sperimentazione di carattere e-nergetico ed ambientale nel Friuli Ve-nezia Giulia, volta a stimolare future i-niziative affini sul territorio regionale; - impiego congiunto di pratiche
costrut-tive tradizionali con tecnologie innova-tive, sia nell'involucro edilizio / sistema strutturale che negli impianti tecnici, organizzate e definite in modo da ren-dere replicabile il sistema edilizio ela-borato;
- definizione, attraverso le attività di progettazione, di Linee Guida che indi-viduano le pratiche migliori e soluzioni innovative nell'ambito della sostenibili-tà ambientale, anche attraverso una fu-tura attività di monitoraggio e verifica. Tale intervento è stato ufficializzato con un Accordo di Programma, sottoscritto il 21 lu-glio 2010 tra la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale (di seguito ATER) di
Trieste, il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Trieste (di seguito Dipartimento) e il Consor-zio per l’Area di Ricerca Scientifica e Tecno-logica di Trieste (di seguito Consorzio). Du-rante tale collaborazione, che ha visto l'inizio operativo della fase di progettazione nel giugno 2010, il candidato ha coordinato la definizione degli obiettivi progettuali in ac-cordo ai contenuti del Protocollo VEA 2009, del quale l'intervento in oggetto è un pro-getto pilota. Il 10 settembre 2010 è stata conclusa la fase di progettazione prelimina-re, caratterizzata da interventi progettuali volti principalmente all'efficienza energetica, alla produzione di energia da fonti rinnovabi-li, al recupero e trattazione delle acque re-flue.
La fase di progettazione esecutiva dell'inter-vento da parte di ATER Trieste e dei tecnici esterni chiamati a collaborare è iniziata nel settembre 2011 ed ha visto la conclusione nel luglio 2012 con la consegna degli elabo-rati progettuali da parte di ATER Trieste alla Regione Friuli Venezia Giulia. La conclusione operativa di tale fase è stata la Valutazione Energetica ed Ambientale dei cinque organi-smi edilizi previsti dall'intervento. L'applica-zione dei contenuti del Protocollo VEA 2009 ha consentito di evidenziare le potenzialità e le difficoltà presenti nello strumento.
8.1.
I
L CASO STUDIOL'Accordo di Programma succitato fissa l'o-biettivo di classe energetico - ambientale "B1" ai sensi del Protocollo VEA 2009 per l'intervento di costruzione di 48 alloggi di edilizia sovvenzionata secondo criteri di edi-lizia sostenibile e di valorizzazione ambienta-le. Il Protocollo VEA 2009 ha costituito dun-que, in fase di progettazione preliminare, lo strumento vincolante per l'individuazione di tecniche e tecnologie appropriate.
Al termine della fase di progettazione esecu-tiva, lo stesso Protocollo ha costituito il
mez-zo di verifica finale delle prestazioni previste per i cinque organismi edilizi, al fine di dimo-strare il raggiungimento dell'obiettivo richie-sto dall'Accordo di Programma.
Nello svolgimento delle diverse ad articolate fasi di progettazione dei cinque organismi edilizi previsti per l'intervento di edilizia sov-venzionata, dunque, il Protocollo VEA 2009 è stato impiegato prima come strumento pro-gettuale per il conseguimento di obiettivi energetici ed ambientali più stringenti ri-spetto a quelli garantiti dalla pratica
corren-te e dal rispetto delle specifiche normative, e infine come strumento di certificazione
delle prestazioni conseguite nell'intera fase progettuale.
8.1.1. Fase di progettazione preliminare
L’area oggetto d’intervento è situata a Trie-ste in prossimità di località Poggi Sant’Anna, al di fuori del centro urbano, in un'area non edificata (terreno allo stato naturale) pros-sima alla pista ciclabile Draga - S. Elia, posta entro un contesto caratterizzato da una den-sità edilizia media e da una buona disponibi-lità di servizi.Già nel 2007 era stato approvato un proget-to preliminare denominaproget-to “ordinario”, che definiva scelte architettoniche, volumetriche e distributive che sono poi sostanzialmente
state
progettazione preliminare dell’intervento. L’intervento prevede la realizzazione di due organismi edilizi complessi in linea, composti rispettivamente da 2 e 3 organismi semplici aggregati secondo una linea retta e sfalsa fra loro. Gli organismi edilizi constano di ci que piani fuori terra e due piani interrati dibiti a parcheggio, la cui superficie in pianta eccede dal sedime di progetto degli organ smi
no, di superficie variabi
Figura 8.2: Panoramica dell'area d'intervento nel marzo 2011. In secondo piano, cinque edifici r sidenziali di proprietà dell'ATER Trieste (fonte Tecnovia s.r.l., documento
di progettazione preliminare, Allegato 1 "Inquadramento generale").
Figura 8.3: Lo stato naturale incolto dell'area oggetto del futuro intervento (giugno 2011).
delle prestazioni conseguite nell'intera fase progettuale.
state mantenute al termine della fase di progettazione preliminare dell’intervento. L’intervento prevede la realizzazione di due organismi edilizi complessi in linea, composti rispettivamente da 2 e 3 organismi semplici aggregati secondo una linea retta e sfalsati fra loro. Gli organismi edilizi constano di cin-que piani fuori terra e due piani interrati a-dibiti a parcheggio, la cui superficie in pianta eccede dal sedime di progetto degli organi-smi stessi; sono previsti due alloggi per pia-no, di superficie variabile tra 44 m2 e 82 m2.
dell'area d'intervento nel marzo 2011. In secondo piano, cinque edifici re-sidenziali di proprietà dell'ATER Trieste (fonte Tecnovia s.r.l., documento di consulenza alla fase di progettazione preliminare, Allegato 1 "Inquadramento generale").
Figura 8.4: Inquadramento da satellite della zona in cui si collocherà l'intervento di Via Cesare dell'Acqua a Trieste (fonte www.google.it/maps).
Figura 8.5: L'area d'intervento in direzione Sud-Ovest; sullo sfon
Gli interventi aggiuntivi da realizzarsi, stabili-ti dall’Accordo di Programma, riguardano le seguenti tematiche:
- scelta dei materiali;
- corretta gestione delle risorse idriche; - impianti tecnici alimentati da fonti
rin-novabili;
- corretta illuminazione naturale degli ambienti interni;
- comfort abitativo.
Come componente del Gruppo di Lavoro del Dipartimento, e parallelamente alle analisi di convenienza tecnica, economica e gestionale elaborate dal Consorzio in merito a diverse soluzioni tecnologiche, il candidato ha ela-borato una serie di approfondimenti tecnico - scientifici volti a individuare le soluzioni più idonee che consentissero il raggiungimento della classe B1 definita dal Protocollo Regio-nale VEA 2009.
8.1.1.1. Definizione dell'intervento in
fase di progettazione
prelimi-nare
La soluzione planivolumetrica elaborata da ATER Trieste nel 2007 fa emergere una so-stanziale correttezza di orientamento rispet-to al Sole, per cui la soluzione architetrispet-tonica
è stata mantenuta anche in sede di impl mentazione dei contenuti sperimentali, t nendo conto
dal Piano Regolato della città di
Lo
in fase di progettazione preliminare sistema strutturale
a setti in c.a. dello spessore di 25 cm; le pa tizioni orizzontali sono realizzate mediante solai in legno cemento a componenti pr fabbricati.
La soluzione tecnologi rimetrali opache c.a. e
zo cellulare
uno strato termoisolante dello spessore di 5 cm, mentre sul l’impi cm, aventi impiantistico. to previsto in 42 cm. La copertura è
leggera a falde, con inclinazione determinata in circa 25°
zioni solari; per la campi è
continuo in lastre di zinco titanio.
Valutate diverse opzioni per l’erogazione dei servizi di riscaldamento, produzione di acqua
Ovest; sullo sfondo, il quartiere di Servola.
è stata mantenuta anche in sede di imple-mentazione dei contenuti sperimentali, te-nendo conto degli inderogabili indici previsti dal Piano Regolatore Generale Comunale della città di Trieste.
Lo schema funzionale inizialmente previsto in fase di progettazione preliminare per il sistema strutturale è stato di tipo scatolare, setti in c.a. dello spessore di 25 cm; le par-tizioni orizzontali sono realizzate mediante solai in legno cemento a componenti pre-fabbricati.
La soluzione tecnologica per le chiusure pe-rimetrali opache ha considerato che i setti in c.a. e le chiusure non portanti in calcestruz-zo cellulare fossero rivestiti esternamente da uno strato termoisolante dello spessore di 5 cm, mentre sul lato interno è stato previsto l’impiego di laterizi forati, dello spessore di 8 cm, aventi altresì funzione di alloggiamento impiantistico. Lo spessore complessivo è sta-to previssta-to in 42 cm.
La copertura è stata prevista in struttura leggera a falde, con inclinazione determinata in circa 25° per l’ottimale resa delle installa-zioni solari; per la superficie eccedente tali campi è stato ipotizzato un rivestimento continuo in lastre di zinco titanio.
Valutate diverse opzioni per l’erogazione dei servizi di riscaldamento, produzione di acqua
calda sanitaria e raffrescamento, sono state delineate le soluzioni di seguito esposte. L’impianto di riscaldamento e produzione di ACS inizialmente previsto è di tipo duale. La fornitura prevalente del servizio è erogata da un impianto centralizzato, costituito da due gruppi termici (uno per ciascun organi-smo complesso) con pompe di calore a-ria/acqua posizionate sulla copertura degli edifici. L’impianto centralizzato è caratteriz-zato una distribuzione a pannelli radianti a pavimento, integrata nei locali bagno da termoarredi; è inoltre stato dotato di un ac-cumulo utilizzato per i servizi di riscaldamen-to e produzione di ACS. L’accumulo è colle-gato ad un campo solare termico per il sod-disfacimento totale del fabbisogno di ACS in estate, e parziale nei restanti mesi.
Nei singoli alloggi, l’impianto di riscaldamen-to è completariscaldamen-to da sistemi per la ventilazio-ne meccanica controllata; in particolare, è stata prevista l’installazione, in ciascun al-loggio, di un recuperatore di calore termodi-namico, una pompa di calore elettrica che integri il servizio e permetta la deumidifica-zione degli ambienti. Tale soludeumidifica-zione permet-te inoltre di gestire eventuali comportamen-ti scorretcomportamen-ti da parte dell’utenza per quanto concerne il ricambio d'aria.
Il soddisfacimento di parte del fabbisogno di energia elettrica dell’edificio, con preceden-za alle pompe di calore elettriche, è stato affidato a un impianto fotovoltaico in silicio monocristallino. Circa 490 m2 di copertura sono destinati a tale applicazione, per un po-tenza di picco complessiva di circa 70 kWp. La Regione ha richiesto inoltre di valutare la possibilità di installare un impianto microeo-lico, per valutare eventuali future applica-zioni nell'edilizia pubblica ATER.
Per quanto concerne la gestione della risorsa idrica si sono previste soluzioni per il recupe-ro delle acque grigie; la posizione degli im-pianti per il trattamento e lo stoccaggio di tali acque è stata ipotizzata ai livelli interrati; destinando le acque recuperate a fini sanita-ri e all’irsanita-rigazione delle pertinenze esterne. Una seconda ipotesi d’intervento, successi-vamente scartata, aveva destinato le
coper-ture a verde pensile, affidando la produzione di energia elettrica e termica ad un sistema cogenerativo. Vista la non convenienza eco-nomica di quest’ultimo sistema, il verde pensile è stato comunque ipotizzato come soluzione di chiusura superiore di gran parte della superficie afferente ai livelli interrati.
8.1.1.2. Analisi di scenario
Definito il processo di calcolo previsto dal Protocollo VEA 2009, è stato possibile de-terminare una serie di condizioni per rag-giungere l'obiettivo della classe VEA "B1". Le difficoltà maggiori riguardano sicuramen-te le condizioni per il raggiungimento della classe ambientale 1, in quanto derivata da una molteplicità di valutazioni molto etero-genee fra loro, e comunque più ardua da raggiungere all’aumentare delle performan-ce energetiche degli organismi edilizi previ-sti. Si sono dunque definiti alcuni scenari tali da garantire le prestazioni energetico - am-bientali richieste dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Le considerazioni basilari per la definizione degli scenari sono state:
- la possibilità di ottenere tre classi ener-getiche (B, A, A+) e, in base al codice di calcolo, la possibilità di adottare due sole matrici di ponderazione;
- la necessità di adottare senz’altro si-stemi per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, che coprano una percentu-ale dei fabbisogni da determinare suc-cessivamente.
Si riporta di seguito la Tabella 8.1 relativa agli scenari proposti. Visti i pesi attribuiti alle singole Aree di valutazione, e tenendo conto della configurazione impiantistica delineata in precedenza, si è ritenuto opportuno asse-gnare i seguenti valori all’Area di Valutazione 2 (secondo punto):
- per quanto riguarda la scheda 2.1 ine-rente la produzione di acqua calda sa-nitaria (di seguito ACS) da fonti rinno-vabili, si è ipotizzata una copertura pari ad almeno il 50% del fabbisogno
(ri-chiesta dal D.P.R. 59/2009), per un punteggio della scheda pari a +2; - si ipotizza la presenza di impianti di
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che copra una percentuale inferiore al 25% del fabbisogno (pun-teggio della scheda 2.2 pari a +1); - la compilazione della scheda 2.3
preve-de che almeno il 35% preve-del fabbisogno di energia termica sia coperto da impianti a fonti rinnovabili (punteggio +2). - i punteggi nelle restanti aree di
valuta-zione si sono ipotizzati come
realisti-camente raggiungibili, in particolare quelli relativi alle schede dell’Area di Valutazione 5, nella maggior parte delle quali la valutazione richiesta è la con-statazione della redazione di specifici studi sulla qualità esterna degli inter-venti.
Fissate queste ipotesi, si sono variati i risul-tati desunti dalle Aree 3 e 4 allo scopo di raggiungere la classe ambientale 1.
Per quanto riguarda le ipotesi fatte nella A-ree di Valutazione 5 e 6, la Figura 8.6 riporta le ipotesi assunte.
Risultato classe energetica Scenario Area di Valutazione considerata prioritaria A / A+ A1 3 A2 4 B B1 3 B2 4
Tabella 8.1: Definizione della classe energetica attesa e delle priorità di progettazione assunte per l'analisi di scenario.
8.1.1.2.1. Scenario A1
Si assegna il punteggio +3 a tutte le schede comprese nell’Area di Valutazione 3. Ciò è possibile garantendo ottime prestazioni alle chiusure perimetrali opache dal punto di vi-sta dell’inerzia termica (scheda 3.4) e della verifica termoigrometrico (scheda 3.5), e ga-rantendo il controllo della certificazione dei materiali, della loro provenienza da applica-zioni di riciclo, della possibilità di un loro fu-turo riuso o recupero.
Alle schede componenti l’Area di Valutazio-ne 4 vieValutazio-ne invece assegnato un punteggio mediocre, non prevedendo alcun sistema di recupero o trattamento delle acque meteo-riche o reflue (si veda la Figura 8.7).
Il risultato ottenuto con lo scenario A1 è una classe ambientale 2, perciò i criteri adottati non sono sufficienti.
8.1.1.2.2. Scenario A2
In questo scenario si volge l’attenzione all’Area di Valutazione 4, impostando la pre-senza di sistemi per il trattamento delle ac-que, mentre nell’Area di Valutazione 3 viene attribuito il massimo punteggio alle sole schede 3.4 e 3.5. Il prospetto riassuntivo del-lo scenario è visibile in Figura 8.8.
Il risultato ottenuto con lo scenario A2 è la classe ambientale 2, perciò i criteri adottati non sono nemmeno ora sufficienti.
8.1.1.2.3. Scenario B1
La differenza corrente tra lo scenario B1 e lo scenario A1 risiede unicamente nella diffe-rente prestazione energetica dell’intervento edilizio: una classe energetica B, in questo caso.
Figura 8.6: Ipotesi di base inerenti le Aree di Valutazione 2, 5, 6.
Il risultato ottenuto con lo scenario B1 (Figu-ra 8.9) è una classe ambientale 1, perciò l’obiettivo è raggiunto.
8.1.1.2.4. Scenario B2
La differenza corrente tra lo scenario B2 e lo scenario A2 risiede unicamente nella diffe-rente prestazione energetica dell’intervento
edilizio, analogamente al rapporto tra gli scenari A1 e B1.
Il risultato ottenuto con lo scenario B2 (Figu-ra 8.10) è una classe ambientale 1, ed è così possibile raggiungere l’obiettivo.
La condizione fondamentale per il raggiun-gimento dell'obiettivo è dunque prevedere organismi edilizi con prestazione energetica di classe B.
Figura 8.7: Scenario A1. Si è assegnata la classe energetica A.
Figura 8.8: Scenario A2. Si è assegnata la classe energetica A.
Figura 8.10: Scenario B2. Si è assegnata la classe energetica B.
8.1.1.2.5. Conclusioni derivanti dall'analisi di scenario
Si è riscontrato innanzitutto come la classe energetica influenzi decisamente il calcolo delle prestazioni ambientali nell’intervento oggetto di studio. Si può quindi affermare che l’accurata progettazione di un edificio dalle spiccate prestazioni energetiche (classe A o A+) deve necessariamente proseguire nella trattazione dei temi ambientali di cui alle Aree di Valutazione 2-6.
L’adozione di impianti alimentati da fonti rinnovabili è condizione essenziale per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato; in tutti gli scenari presentati, è stata ipotizzata una configurazione minima dalla quale non si può prescindere.
Sono quindi sostanzialmente tre le configu-razioni percorribili, che prevedono:
1. il potenziamento della produzione e-nergetica da fonti rinnovabili; tale con-figurazione prevede l’adozione di si-stemi di generazione termica che il Pro-tocollo VEA definisce rinnovabili. Ciò garantirebbe elevati punteggi nell’Area di Valutazione dal maggior peso speci-fico.
2. il controllo sui materiali impiegati nella realizzazione dell’intervento, in modo da elevare il più possibile il risultato dell’Area di Valutazione 3; questo risul-tato, abbinato a buone prestazione nel-le restanti Aree, garantirebbe il rag-giungimento dell’obiettivo prefissato.
3. l’adozione di sistemi che consentano ottimali usi e gestione dell’acqua me-teorica e delle acque reflue all’interno del lotto, in modo da massimizzare la valutazione dell’Area 4; così come per il punto 2., sarà necessario corroborare questa risoluzione con buone presta-zioni nelle restanti Aree di Valutazione. Sono quindi stati individuati tre possibili o-rientamenti operativi per il conseguimento dell’obiettivo prefissato, in merito alla classe ambientale:
- l’incremento della produzione energe-tica da fonti rinnovabili oltre la soglia minima precedentemente descritta. Ta-le linea progettuaTa-le prevede l’adozione di sistemi di generazione termica che il Protocollo VEA definisce rinnovabili, in modo da garantire elevati punteggi nell’Area di Valutazione 2, ossia l’Area dal maggior peso specifico;
- il controllo della qualità e delle possibi-lità di riuso / riciclo dei materiali impie-gati nella realizzazione dell’intervento, in modo da elevare il più possibile il ri-sultato nell’Area di Valutazione 3; - l’adozione di sistemi che consentano
un ottimale uso e gestione dell’acqua meteorica e delle acque reflue nel con-testo oggetto di studio. In tale modo sarebbe stata resa massima la valuta-zione dell’Area 4.
Sulla base degli incontri tecnici e sulla base delle condizioni prestazionali minime richie-ste dalla Regione Friuli Venezia - Giulia per
l’intervento di edilizia sovvenzionata in og-getto, si è deciso di perseguire due orienta-menti progettuali principali:
- la realizzazione di impianti per la pro-duzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, esaminati nell’Area di Valutazione 2, per il soddisfacimento di una quota consistente dei fabbisogni di energia elettrica e termica. Un com-plesso sistema impiantistico, basato sulla climatizzazione ad aria per mezzo di impianti a pompa di calore, e sulla destinazione delle coperture degli or-ganismi edilizi a collettori solari, in par-te par-termodinamici, in parpar-te fotovoltaici, permette di considerare l’intervento come energeticamente efficiente e so-stenibile per quanto riguarda lo sfrut-tamento della fonte rinnovabile solare; - la realizzazione di interventi per il ri-sparmio idrico, come la destinazione a verde di rilevante parte delle aree di pertinenza, il recupero delle acque me-teoriche a diversi usi finali, l’intento di trattare parte delle acque reflue prima della immissione nella rete fognaria. L'Area di Valutazione 4 assume quindi un ruolo fondamentale per il raggiun-gimento dell’obiettivo prefissato. Si sono dunque perseguite le scelte sintetiz-zate nello scenario B2.
Gli incontri tecnici hanno permesso di defini-re e perfezionadefini-re, alla scala della progetta-zione preliminare, la tipologia e qualità degli elementi tecnici per l’involucro edilizio, per i sistemi impiantistici e per le aree esterne di pertinenza che costituiscono l’oggetto di va-lutazione VEA in fase di progettazione preli-minare.
8.1.1.3. Valutazione VEA del progetto
preliminare
Sono di seguito riportate le analisi delle sin-gole schede del Protocollo VEA, raggruppate per Area di Valutazione, basate sugli orien-tamenti progettuali adottati a seguito degli incontri tecnici per la progettazione prelimi-nare.
8.1.1.3.1. Area di Valutazione 1 – Valuta-zione energetica
In fase di progettazione preliminare è sicuro il raggiungimento della classe energetica B, in virtù di:
- un buon orientamento degli organismi edilizi residenziali rispetto all’asse nord - sud (ruotato di circa 31° verso Est); - una ridotta trasmittanza termica delle
chiusure perimetrali, in particolare del-le chiusure verticali per l'apposizione di uno strato termoisolante interno ag-giuntivo con funzione di alloggiamento impiantistico;
- un impianto di climatizzazione a venti-lazione forzata decentrata associato ad un recuperatore di calore.
8.1.1.3.2. Area di Valutazione 2 – Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili
Dopo aver proceduto alla valutazione di di-verse opzioni impiantistiche concernenti l’adozione di sistemi per lo sfruttamento del-le energie rinnovabili, sono state prese in considerazione le seguenti soluzioni:
- sistema di condizionamento a ventila-zione meccanica controllata, per la fil-trazione, la deumidificazione ed il re-cupero di calore in free-cooling me-diante unità a pompa di calore. Per i periodi invernali di maggior richiesta termica, è stato previsto un sistema centralizzato di distribuzione del calore a pavimento, caratterizzato da genera-tori a gas metano a bassa temperatura e da sistemi per la contabilizzazione del calore nelle singole unità immobiliari; - collettori solari termici, posizionati su
una porzione di copertura (la cui super-ficie complessivamente sfruttabile sulle coperture dei cinque edifici risulta pari a circa 600 m2), per il soddisfacimento di almeno il 50% del fabbisogno annua-le di acqua calda sanitaria, come pre-scritto dal D.P.R. 59/2009;
- campo fotovoltaico, disposto sulla por-zione rimanente della copertura,
prin-cipalmente a servizio delle pompe di calore, e per coprire una ulteriore fra-zione del fabbisogno complessivo di energia elettrica;
- impianto microeolico sperimentale, di potenza ridotta (pari a circa 6 kWp).
8.1.1.3.3. Area di Valutazione 3 – Materiali da costruzione
Le tematiche trattate nell’Area di valutazio-ne 3 risultano di una certa complessità ope-rativa, in quanto presuppongono una parti-colare attenzione sia ai materiali / compo-nenti tecnici impiegati, sia alle tecnologie adottate nel processo edilizio.
In base alle considerazioni che precedono, risulta estremamente difficile ipotizzare rea-listicamente punteggi elevati nelle schede 3.1 e 3.2, in quanto:
- l’utilizzo di materiali riciclati nel proces-so edilizio è limitato all’utilizzo di mate-riale proveniente da scavo e sterro; - la percentuale di materiali riciclabili si è
ipotizzata piuttosto bassa, non essendo stata prevista l’adozione di tecniche co-struttive a secco.
Si è prevista comunque l’adozione di mate-riali da costruzione certificati, mediante marchio o autocertificazione del produttore, che consentano l’ottenimento di un punteg-gio positivo nella scheda 3.3.
Per quanto riguarda le proprietà termoigro-metriche delle pareti perimetrali, stratigrafie adeguate dal punto di vista igrometrico e dotate di elevata massa fanno ipotizzare e-levati i punteggi delle schede 3.4 e 3.5.
8.1.1.3.4. Area di Valutazione 4 – Risparmio idrico e permeabilità dei suoli
Gli aspetti propri dell’Area di Valutazione 4 sono stati oggetto di specifici attenzioni pro-gettuali mirate a conseguire elevati punteggi nelle tre schede che compongono l’Area di Valutazione in esame.
In particolare, la progettazione dell’intero intervento è stata mirata a garantire un ele-vato benessere ambientale, definendo aree verdi diffuse e finiture caratterizzate da una
buona permeabilità all'acqua. La realizzazio-ne dei percorsi pedonali con pavimentazioni erbose permettono di attribuire il punteggio +3 alla scheda 4.3.
In fase di progettazione preliminare è previ-sto il recupero della risorsa idrica, grazie a: - sistemi per la captazione e lo
stoccag-gio delle acque meteoriche, destinate ad usi sanitari, alimentazione di lavatri-ci, irrigazione delle aree verdi presenti nel lotto;
- sistemi per il recupero ed il trattamen-to delle acque grigie provenienti dagli apparecchi idrosanitari, destinate allo stoccaggio in appositi serbatoi, dotati di apparecchiature per la clorazione e di meccanismi di sollevamento; il trat-tamento delle acque reflue costituisce il primo passo verso l’immissione nella rete fognaria di acque meno inquinate.
8.1.1.3.5. Area di Valutazione 5 – Qualità esterna ed interna
L’area non edificata del lotto è oggetto di una specifica analisi esplicitata attraverso: - la creazione di un ottimale microclima
locale in grado di garantire un elevato benessere termico, grazie all’azione mi-tigante delle aree verdi;
- il controllo dell’azione del vento me-diante la piantumazione di essenze ti-piche del luogo, che garantiranno la protezione dell’area dai venti invernali; - la riduzione dell’incidenza del clima a-custico esterno mediante la realizza-zione di autorimesse opportunamente schermate rispetto alle abitazioni; - l’ottimizzazione dell’illuminazione
arti-ficiale delle aree esterne prevedendo corpi illuminanti che non disperdano il flusso luminoso verso l’alto, regolati per l’attenuazione nelle ore notturne. La definizione di elaborati che illustrino le strategie di comfort adottate nelle aree e-sterne è 'premiata' nella scheda 5.1. La scheda 5.2 sull'armonizzazione con il con-testo presenta un punteggio positivo che e-videnzia l’adozione di essenze arboree tipi-che della flora locale.
In merito all’illuminazione naturale dei loca-li, è ragionevole supporre che il massimo punteggio ottenibile nella scheda 5.3 sia pari a 0, in quanto il Protocollo VEA richiede la verifica del Fattore Medio di Luce Diurna sul fronte più sfavorito.
La coibentazione termoacustica delle chiusu-re perimetrali e delle partizioni dell’edificio consente di superare i limiti imposti dal D.P.C.M. 5/12/1997 in tema di benessere acustico indoor negli edifici; e consente di conseguire con sicurezza il punteggio mas-simo nella scheda 5.4.
8.1.1.3.6. Area di Valutazione 6 – Qualità esterna ed interna (altre conside-razioni)
Pur non essendo previsto dal Comune di Trieste un piano urbano per la raccolta diffe-renziata, è stata prevista la suddivisione dei rifiuti solidi non organici nella prospettiva di una futura attività pianificatoria comunale. Le valutazioni inerenti l’inquinamento atmo-sferico ed elettromagnetico (richieste dalle schede 6.2 e 6.3) sono state piuttosto ap-prossimate in fase preliminare; in particola-re, la più vicina stazione di rilevamento ARPA degli agenti inquinanti fornisce un quadro sull’inquinamento tale da penalizzare il sito con il punteggio -1 (superamento dei limiti giornalieri ammessi per il particolato PM10), ma tale valutazione si rivela poco indicativa delle reali condizioni d’inquinamento del sito oggetto d’intervento.
Una scelta consapevole dei materiali, con particolare attenzione rivolta alle finiture, comporta un trascurabile rilascio di fibre mi-nerali e VOC nei locali di abitazione; con la predisposizione di sistemi che evitino la risa-lita del gas radon dal terreno (guaine bloc-canti o elementi di ventilazione della chiusu-ra orizzontale inferiore), si è ipotizzato un punteggio positivo nella scheda 6.4.
Il sito oggetto dell’intervento è prossimo a fermate del trasporto pubblico su gomma e ad una pista ciclabile, per cui l’attribuzione di punteggi elevati alla scheda 6.5 è fondata su buone premesse; condizione necessaria per avallare questi punteggi è la
predisposi-zione di parcheggi per le biciclette nell’area di pertinenza degli edifici.
8.1.1.3.7. Risultato della procedura di certi-ficazione VEA nella fase di pro-gettazione preliminare
Sulla base della valutazione preliminare delle singole schede esposta al paragrafo 2, si so-no desunte le prime conclusioni relativa-mente agli obiettivi di qualità del progetto di via Cesare dell'Acqua a Trieste.
L’efficienza energetica degli organismi edilizi deve essere tale da corrispondere alla classe energetica B: infatti, qualora fosse stata rag-giunta la classe energetica A, la variazione delle matrici di ponderazione avrebbe porta-to l’intervenporta-to in classe ambientale 2, con il conseguente mancato raggiungimento della classe VEA prefissata. In presenza della clas-se energetica più elevata, sarebbe stato ne-cessario operare proficuamente nell’Area di Valutazione 3 prevedendo l’utilizzo di mate-riali riciclati o l'impiego di tecnologie co-struttive a secco.
La valutazione dei punteggi dell’Area di Va-lutazione 2 è stata ricavata in base all’entità delle utenze da servire, la disponibilità di su-perficie da destinare ai collettori solari ter-mici e fotovoltaici, la configurazione prevista per l’impianto di condizionamento sfruttato principalmente nella stagione estiva e nelle mezze stagioni. Una valutazione più accurata è possibile solo ad uno stadio di progetta-zione maggiormente definito.
Alcune schede dell’Area di Valutazione 3 portano un contributo ridotto perché risulta essere oggettivamente difficoltoso raggiun-gere gli standard attualmente proposti dal Protocollo VEA 2009 in merito all’utilizzo dei materiali / componenti tecnici.
Considerati gli orientamenti progettuali as-sunti nella progettazione preliminare, ed e-saminati i contenuti emersi nel corso degli incontri tecnici che hanno progressivamente affinato la definizione dell’intervento di edi-lizia sovvenzionata in via Cesare dall’Acqua, si è giunti ad una plausibile valutazione pre-liminare della procedura VEA. I valori attri-buiti alle singole schede e riportati nella
Fi-gura 8.9 sono i più realistici sulla base delle considerazioni sviluppate in precedenza. Per le schede dall’esito più incerto, si sono
adot-tati dei valori cautelativi per verificare co-munque il raggiungimento dell’obiettivo pre-fissato, la classe VEA B1.
Figura 8.11: Valutazione preliminare delle schede VEA per l'intervento di via Cesare dall'Acqua.
Tale risultato è confermato alle seguenti condizioni:
- i punteggi conseguiti nelle Aree di Valu-tazione 3 e 4 possono presentare un decremento in una sola scheda per cia-scuna Area;
- i punteggi conseguiti nelle schede dell’Area 2 non devono risultare in nes-sun modo inferiori a quello ipotizzato; - i punteggi conseguiti nelle Aree di
Valu-tazione 5 e 6 possono presentare due decrementi per ciascuna Area.
8.1.2. Fase di progettazione esecutiva
Rispetto alla fase di progettazione prelimina-re, è stata abbandonata la soluzione costrut-tiva che prevedeva la realizzazione di un si-stema strutturale scatolare in c.a.; le analisi condotte durante la fase di progettazione esecutiva hanno comportato la scelta di un sistema strutturale in legno, detto "X-Lam", sia per quanto concerne le strutture in ele-vazione che per le partizioni interne.L’impianto di riscaldamento e produzione di ACS previsto è di tipo duale, conforme a quello ipotizzato nella fase di progettazione preliminare.
Per quanto concerne l'energia elettrica, si prevede l'installazione di un campo fotovol-taico per una potenza di picco compresa tra 6 e 9 kWP per ciascun edificio.
Nell'ambito della gestione della risorsa idri-ca, si è prevista l’adozione di soluzioni per il recupero delle acque grigie; gli elementi tecnici per il trattamento e lo stoccaggio di tali acque sono posizionati ai livelli interrati degli edifici, in modo da consentire l’uso del-le acque recuperate per l’irrigazione deldel-le pertinenze esterne e per l'alimentazione del-le cassette dei WC. In ciascun edificio è inol-tre presente un serbatoio, posto in copertu-ra, al quale sono rilanciate le acque trattate. La valutazione VEA della fase di progettazio-ne esecutiva ha confermato la classe "B1"
per l'intervento di Via Cesare dell'Acqua a Trieste, soddisfacendo così l'obiettivo fissato dall'accordo di Programma.
8.1.2.1. Area di valutazione 1
La scheda richiede di migliorare il bilancio termico dell’edificio, riducendo i consumi energetici correlati al servizio di riscalda-mento dell’edificio mediante:
- la riduzione delle dispersioni termiche attraverso l’involucro;
- l’incremento dei rendimenti degli im-pianti termici;
- sistemi di recupero del calore.
L’indicatore di prestazione è l’indice di pre-stazione energetica per la climatizzazione invernale EPi definito dal D. Lgs. 192/2005 e s.m.i., secondo il seguente prospetto. Il risul-tato della valutazione di quest’area fornisce la classe energetica dell’edificio ed il codice alfabetico di classificazione VEA.
Il Protocollo VEA 2009 prevede la classifica-zione energetica in base al solo indice di pre-stazione energetica per la climatizzazione invernale: è escluso infatti dalla valutazione energetica l’indice EPACS di prestazione ener-getica per la produzione di acqua calda sani-taria.
A+ EPi ≤ 0, 25 EPi,lim
A 0,25 EPi,lim ≤EPi ≤ 0, 50 EPi,lim
B 0,50 EPi,lim ≤EPi ≤ 0, 75 EPi,lim
C 0,75 EPi,lim ≤EPi ≤ 1,00 EPi,lim
D 1,00 EPi,lim ≤EPi ≤ 1,25 EPi,lim
E 1,25 EPi,lim ≤EPi ≤ 1,75 EPi,lim
F 1,75 EPi,lim ≤EPi ≤ 2,50 EPi,lim
G EPi ≥ 2,50 EPi,lim