• Non ci sono risultati.

RASSEGNA TECNICA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "RASSEGNA TECNICA"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Riviste ricevute in cambio con “ Atti e Rassegna Tecnica ”, consultabili in Società

Direttore responsabile: AUGUSTO CAVALLARI - MURAT

Autorizzazione Tribunale di Torino n. 41 del 19 Giugno 1948

RASSEGNA TECNICA

La "Rassegna tecnica,, vuole essere una libera tribuna di idee e, se del caso, saranno graditi chiarimenti in contradditorio; pertanto le opinioni ed i giudizi espressi negli articoli e nelle rubri- che fisse non impegnano in alcun modo la Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino

Produzione centralizzata e distribuzione del calore, per il riscaldamento delle abitazioni, nell'economia urbanistica

Si espongono gli effettivi vantaggi economici e urbanistici che comportano i grandi impianti di produ- zione e distribuzione centralizzata del calore (e del freddo) per le utenze domestiche e semindustriali. Si espongono criteri generali per l'impostazione degli impianti in oggetto e indirizzi pratici per la riparti-

zione dei corrispondenti oneri di esecuzione e di gestione.

STAMPERIA ARTISTICA NAZIONALE - TORINO

244

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 6 - GIUGNO 1953

zione dei corrisponden Nel q u a d r o dei p r o b l e m i che, d i r e t t a m e n t e o in- d i r e t t a m e n t e , interessano in m o d o essenziale l'or- ganizzazione urbanistica sia sotto l'aspetto econo- mico che sociale, r i t e n i a m o che la p r o d u z i o n e cen- tralizzata (come p i ù sotto precisato) del calore p e r riscaldamento e la sua distribuzione alle utenze ur- b a n e in genere e a quelle domestiche in p a r t i c o l a r e , assumano u n a loro fisonomia di considerevole inte- resse pratico e di i m p o r t a n z a cospicua.

Al fine di effettuare u n a disamina del p r o b l e m a proposto in m o d o sufficentemente a p p r o f o n d i t o da p o t e r n e ricavare conclusioni e indirizzi certi e at- t e n d i b i l i p e r chi ha il compito di impostare e coor- d i n a r e , in senso r e a l m e n t e u r b a n i s t i c o , la progetta- zione di un complesso di fabbricati, esponiamo la trattazione del p r o b l e m a nei seguenti q u a t t r o capi- toli f o n d a m e n t a l i :

I. - La p r o d u z i o n e centralizzata del calore e la sua distribuzione ai fabbricati, ad uso riscalda- m e n t o , intese in senso u r b a n i s t i c o .

I I . - T e r m i n i di confronto fra la p r o d u z i o n e e distribuzione centralizzata « urbanistica » e quelle non aventi il suddetto carattere u r b a n i s t i c o .

I I I . - Indirizzi tecnico-economici p e r la rea- lizzazione degli i m p i a n t i a centralizzazione u r b a n i - stica e p e r la loro gestione, ai fini di u n a pratica ripartizione degli oneri di costruzione e di gestione.

I V . - Possibilità di utilizzare gli stessi i m p i a n t i di cui sopra, od i m p i a n t i centralizzati analoghi, p e r il soddisfacimento di altre utenze t e r m i c h e dome- stiche (acqua calda, c o n d i z i o n a m e n t o , frigoriferi).

I. - La produzione centralizzata del calore e la sua distribuzione ai fabbricati, ad uso riscalda- mento, intese in senso urbanistico.

R i t e n i a m o che la p r o d u z i o n e e distribuzione cen- tralizzata del calore ad uso di riscaldamento a b b i a n o carattere e senso urbanistico q u a n d o gli i m p i a n t i che le realizzano sono impostati, costruiti e fun- zionanti in m o d o da soddisfare r a z i o n a l m e n t e e con indirizzo di massimo progresso sociale p e r la col- lettività che ne beneficia, t u t t e le esigenze t e r m i c h e delle corrispondenti u t e n z e . Quindi detta centraliz-

zazione « urbanistica » avrà interesse r e a l m e n t e so- stanziale q u a n t o p i ù i m p o r t a n t e è, p e r n u m e r o di fabbricati e di a b i t a n t i , il complesso delle abita- zioni servite dalla centralizzazione considerata.

Detto complesso dovrà p e r t a n t o essere di entità sufficente a costituire u n a « ragguardevole » u n i t à u r b a n i s t i c a , tale da risultare « a d e g u a t a m e n t e » in- teressante sia sotto l'aspetto economico che sociale come sopra detto.

Risulterà chiarito n e l seguente capitolo al diso- p r a di quale entità limite il complesso di fabbricati interessati p o t r à considerarsi « a d e g u a t a m e n t e rag- guardevole », e come tale passibile di u n a centraliz- zazione (termica) che risulti r e a l m e n t e conveniente e consigliabile.

C h i a m e r e m o urbanistica u n a tale centralizzazio- n e , la quale p e r brevità sarà nel seguito indicata con la sigla C.U. in contrapposizione alle centraliz- zazioni non urbanistiche, e cioè aventi un carattere

« ridotto », che sigleremo con C.R.

I I . - Termini di confronto fra la produzione e distri- buzione centralizzata « urbanistica » e quelle non aventi il suddetto carattere urbanistico.

I vantaggi degli i m p i a n t i centralizzati in genere, al servizio di u n o stesso t i p o di u t e n z a , sono suffi- centemente noti p e r n o n richiedere l ' o p p o r t u n i t à di u l t e r i o r i considerazioni generali al r i g u a r d o : inoltre, nel c a m p o specifico del riscaldamento di locali d'abitazione o c o m u n q u e occupati da p e r s o n e , gli i m p i a n t i centralizzati sono o r m a i di uso sempre più esteso, sia negli agglomerati u r b a n i e n o n ur- b a n i , c h e nei fabbricati isolati.

Nella grandissima maggioranza dei casi, p e r ò , ciascuna centralizzazione è limitata ad u n o od a po- chissimi fabbricati distinti, cioè è del t i p o C.R., e questo t a n t o p i ù se i fabbricati a p p a r t e n g o n o ad E n t i diversi: ne deriva che ogni i m p i a n t o di C.R.

è al servizio di un complesso di c u b a t u r a a m b i e n t e di entità quasi sempre t r o p p o piccola per benefi- ciare degli i m p o r t a n t i vantaggi economici ed igie- nici (vd. in seg.) e q u i n d i sociali, che derivano di- r e t t a m e n t e dalle centralizzazioni « u r b a n i s t i c h e » C.U. T a n t o p e r fissare le idee, facciamo presente

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N.7 - LUGLIO 1953

A) Biblioteca della Società Ingegneri ed Architetti

Riviste varie

Acciaio inossidabile (L') - Milano.

Acqua nell'abitato e nei campi (L') - Firenze.

Aedilis - Bologna.

Aeronautica (Rivista) - Roma.

Alluminio - Milano.

Architettura e Industria edilizia (Docu- menti sull') - Roma.

Architettura (Rivista critica di) - Roma.

Arte applicata del legno (L') - Firenze.

Asfalti, Bitumi, Catrami - Milano.

Calore (II) - Roma.

Cantiere (II) - Roma.

Cantieri - Milano.

Cemento (II) - Milano.

Ceramica (La) - Milano.

Comunicazioni e trasporti - Roma.

Corriere dei costruttori - Roma.

Costruzioni Metalliche - Milano.

Cronache economiche - Torino.

Cuscinetti a sfere SKF - Milano.

Documentazione tecnica - Roma.

Elettrotecnica, bibliografia italiana - Pa- dova.

Fonderia - Milano.

Geometra (II) - Torino.

Giornale dei costruttori - Milano.

Idraulica, bibliografìa italiana - Padova.

Industria italiana del cemento - Roma.

Industria italiana dei Laterizi - Roma.

Industria (La libera) - Trieste.

Infortuni e malattie professionali - Roma.

Ingegnere (L') - Roma.

Ingegnere libero professionista (L') - Napoli.

Ingegneria (Rivista di) - Milano.

Ingegni e Congegni - Roma.

Installatore italiano (L') - Milano.

Legislazione tecnica (Rivista di) - Roma.

Macchine - Milano.

Marina Italiana (La) - Genova.

Metallurgia italiana (La) - Milano.

Metano (II) - Padova.

Mobiliere (Rivista del) - Milano.

Monitore del proprietario (II) - Torino.

Monitore tecnico (II) - Milano.

Nickel (II) - Milano.

Politica dei trasporti - Roma.

Produttività - Roma.

Strada (La) - Milano.

Tecnica italiana - Trieste.

Tecnica e ricostruzione - Catania.

Tecnica del Mezzogiorno - Bari.

Tecnica ospitaliera - Venezia.

Termotecnica (La) - Milano.

Torino (Rivista) - Torino.

Traffico (II) - Trieste.

Vitrum - Milano.

Pubblicazioni di Enti pubblici Atti dell'Accademia delle Scienze (To-

rino).

Notiziario dell'Amministrazione sanita- ria (Roma).

Bollettino dell'Istituto storico culturale dell'Arma del Genio Militare (Roma).

Bollettino della Società di Archeologia e di belli arti (Torino).

Rivista del Catasto e dei servizi tecnici erariali (Roma).

Bollettino unificazioni (Milano).

Pubblicazioni dell'Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris (Torino).

Sintesi economica - organo dell'Unione italiana della Camera di commercio, industria e agricoltura (Roma) Securitas - organo dell'E.N.P.I. (Roma).

La ricerca scientifica - organo del Con- siglio nazionale delle ricerche (Ro- ma).

Indici della stampa tecnica nazionale ed estera pubblicati dal C.N.R. (Roma).

Poste e telecomunicazioni - pubblicazio- ne del Ministero omonimo.

Ingegneria agraria - memorie ed atti del Centro studi per l'i. a. (Milano).

Giornale del Genio civile - Ministero LL. PP. (Roma).

Pubblicazioni di Enti industriali Rassegna tecnica del Tecnomasio Brown

Boveri (Milano).

Quaderni di studi e notizie - Società Edison (Milano).

Rassegna stampa tecnica Fiat (Torino).

Bollettino tecnico - Fiat grandi motori (Torino).

Bollettino Officine Savigliano (Torino).

Marelli - rivista della Società Marelli (Milano).

Bollettini di Società ed ordini di Ingegneri ed Architetti Bollettino dell'Associazione e dell'ordi-

ne degli Ingegneri e Architetti delle provincie di Bari e Brindisi (Bari).

Ingegneri, architetti e costruttori - Bol- lettino dell'Associazione degli Inge- gneri e del Collegio Costruttori della Provincia di Bologna.

Bollettino tecnico del circolo culturale degli Ingegneri ed Architetti sardi (Cagliari).

Atti dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Genova.

Atti del Collegio degli Ingegneri di Mi- lano.

Bollettino d'informazione dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli.

Bollettino del Sodalizio ANIAI della provincia di Napoli.

Bollettino del Collegio degli Ingegneri ed Architetti della provincia di No- vara.

Bollettino dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Palermo.

Ingegneri e Architetti - organo dell'U- nione romana Ingegneri e Architetti (Roma).

Bollettino della Società degli Ingegneri e degli Architetti di Trieste.

Bollettino dell'Ordine e dell'Associazio- ne Ingegneri ed Architetti della pro- vincia di Udine.

Pubblicazioni estere

Les Annals dell'Institut technique du bâtiment et des travaux publics (Pa- rigi).

Cahiers du Centre scientifique et techni- que du bâtiment (Parigi).

Compte rendu des recherches effettuées par la Direction des Laboratoires du bâtiment et des travaux publics (Pa- rigi).

La Technique moderne (Parigi).

SIA - organo della società degli ingegne- ri dell'Automobile (Parigi).

Technica (Lione).

Bulletin de l'Association des Ingenieurs inus de l'Ecole d'application de l'Ar- tillerie et du Genie (Brusselle).

Revue universelle des Mines, de la me- tallurgie, des travaux publics etc.

(Liegi).

Die Bautechnik (Berlino).

Revista de Ciencia aplicada (Madrid).

Informes de la construccion (Madrid).

Plan - organo dell'Association suisse pour le plan d'amenagement natio- nal (Zurigo).

Bulletin technique de la Suisse roman- de (Losanna).

Journal de la construction de la Suisse romando (Losanna).

World construction (Chicago).

The Nickel Bulletin (Londra).

Nickel Topics (New York).

Revue du Nickel (Parigi).

Chamers teknika Hondligar (Gothem- burg).

Draht Fachzeitschrift (Coburg).

Endeavour (Londra).

B) Biblioteca dell'A.E.I.

Pubblicazioni italiane Alla Frequenza.

C.G.E. bollettino informazioni).

F.I.A.T. - Grandi Motori.

L'Apparecchiatura Elettrica (Magrini).

L'Elettrotecnica.

L'Energia Elettrica.

Pubblicazioni straniere Americane:

Istitution of Radio Engineers.

Electrical Engineering.

Electronics.

Westinghouse Engineering.

Francesi : L'Onde Electrique.

Bulletin de la Société Française des Electriciens.

Inglesi:

Endeavour.

Proceedings of Institutions of Electrical Engineers.

Svedesi:

Ericsson Review.

Svizzere : Bulletin A.S.E.

Revue Brown Boveri.

Revue Technique Sulzer.

Tedesche : Elektrotechnik.

245

(2)

che circa il 90 % della c u b a t u r a complessiva dei fabbricati di abitazione in T o r i n o serviti da im- pianti centralizzati è costituita da fabbricati aventi u n a c u b a t u r a u n i t a r i a inferiore ai 5000 mc.

Così p u r e , la situazione degli a l t r i centri u r b a n i p i ù i m p o r t a n t i d'Italia ci risulta essere sostanzial- mente poco differente da quella indicata p e r To- r i n o , e in definitiva si p u ò con b u o n a approssima- zione affermare che a l m e n o l'85 % (95 %) degli im- p i a n t i centralizzati deve fornire fabbisogni termici inferiori alle 75.000 (500.000) C a l / o r a , cioè dispone delle usuali caldaie (in ghisa od in ferro, di solito in n u m e r o di 1 p e r i piccoli i m p i a n t i e di 2 p e r gli impianti maggiori) aventi n o r m a l m e n t e superfice ri- scaldata inferiore ai 10 (30) mq e volume utile di camera di combustione inferiore a 0,3 (0,75) mc.

In tali condizioni, per quanto il complesso: cal- daia/bruciatore possa essere stato competentemente previsto, costruito e gestito, è di fatto estremamente difficile, cioè praticamente impossibile, realizzare a titolo di media ponderale (con riferimento ad un intero esercizio invernale di riscaldamento) un ren- dimento termico: Calorie Combustibile Calorie utilizzate, superiore al 50 %. Nella maggioranza dei casi anzi ci risulta che detto rendimento è, più o meno, ancora sensibilmente inferiore al suddetto 50 %.

Ne consegue d i r e t t a m e n t e sul p i a n o economico- sociale :

u n a grave p e r d i t a economica, che, in confron- to ad un corrispondente r e n d i m e n t o del 75 % (qua- le cioè s a p p i a m o essere p r a t i c a m e n t e possibile rea- lizzare con u n a C.U.) equivale ad un terzo a l m e n o d e l l ' i m p o r t o complessivo del combustibile consu- m a t o ;

un i n q u i n a m e n t o dell'atmosfera cittadina che di fatto si aggrava c o n t i n u a m e n t e destando viva pre- occupazione sia dal p u n t o di vista della salute p u b - blica che della pulizia delle abitazioni e loro occu- p a n t i .

Questa seconda conseguenza è t u t t ' a l t r o che tra- scurabile specialmente nelle nostre città, in cui sem- p r e p i ù si va diffondendo l'uso dell'olio combusti- bile pesante (a b u o n d i r i t t o , se si tiene debito conto delle corrispondenti economie di costo e facilità di esercizio e m a n u t e n z i o n e ) , al quale a p p u n t o è di- r e t t a m e n t e i m p u t a b i l e la p r o d u z i o n e , nel fumo, delle particelle carboniose p i ù grasse e deleterie sotto l'aspetto igienico considerato.

Le cause principali del succitato basso rendi- m e n t o termico, m e d i o p o n d e r a l e , sono le seguenti : 1) Le dimensioni relativamente piccole delle caldaie di cui sopra c o m p o r t a n o o b b l i g a t o r i a m e n t e piccoli valori del r a p p o r t o : volume utile della ca- m e r a di combustione/superfice da riscaldare deli- m i t a n t e il suddetto volume, r a p p o r t o che (espresso in m c / m q ) , anche nel caso di caldaie razionalmente costruite è molto sovente inferiore a 0,1 e persino anche a 0,05. Ne deriva u n a a l t r e t t a n t o piccola reat- tività ( a m b i e n t a l e ) di combustione da p a r t e del fo- colare ed u n a conseguente inevitabile formazione di incombusti solidi e gassosi anche a d o t t a n d o elevati eccessi d ' a r i a , sia in fase di regime che di avvia- m e n t o a freddo o dopo i n t e r r u z i o n e p r o l u n g a t a : e

ciò, insistiamo, anche se l'impianto di combustione è costruito e condotto razionalmente.

P e r a u m e n t a r e a d e g u a t a m e n t e il valore del sud- detto r a p p o r t o occorrerebbe ricorrere o alla costru- zione di adatti avanforni (che risulterebbero re- lativamente grandi) rivestiti di m a t e r i a l e refrattario, avanforni di cui sono ben noti gli inconvenienti pratici di esercizio e d u r a t a , ovvero ad estesi rive- stimenti in refrattario della camera di combustione.

A m b e d u e queste soluzioni p e r concretare un sostan- ziale m i g l i o r a m e n t o ai fini almeno del r e n d i m e n t o di combustione a regime e p e r conservare invariata la effettiva superfice riscaldata, richiedono un au- m e n t o considerevole nelle dimensioni complessive della caldaia, e q u i n d i anche nel costo d'installa- zione n o n c h è nelle p e r d i t e t e r m i c h e delle pareti esterne : c o m u n q u e , se in tal m o d o risulterebbe suf- ficentemente normalizzato il r e n d i m e n t o di combu- stione a regime, si a v r e b b e p e r ò un peggioramento in genere di quello relativo alla messa a regime con avviamento da freddo ed a n c h e di quello con avvia- m e n t o d o p o intermittenza p i ù o m e n o p r o l u n g a t a . 2) S e m p r e in conseguenza delle piccole dimen- sioni u n i t a r i e delle caldaie in oggetto, la corrispet- tiva p o r t a t a p o n d e r a l e di fumo risulta piccola in confronto alla capacità termica dei condotti fumari orizzontali e verticali: questo c o m p o r t a un cospi- cuo raffreddamento dei fumi sia in fase di avvia- m e n t o da freddo che d o p o u n a qualsiasi interruzio- n e , da cui consegue u n a corrispondente sensibilis- sima riduzione nel tiraggio n a t u r a l e p r o p r i o nei pe- riodi in cui esso dovrebbe essere p a r t i c o l a r m e n t e efficente.

P e r ovviare a q u e s t ' a l t r a grave causa forzosa di cattivo r e n d i m e n t o di combustione occorrerebbe ri- correre al tiraggio m e c c a n i c o ; il che è quasi sempre sconsigliabile con le piccole caldaie in oggetto, p e r parecchi motivi pratici (di conduzione, regolazione, m a n u t e n z i o n e ) .

3) Specialmente nei climi p i ù freddi, le utenze di riscaldamento sono caratterizzate da un grandis- simo divario fra il fabbisogno termico m i n i m o e quello massimo. Detto divario p u ò ritenersi che rag- giunga facilmente r a p p o r t i di 1 a 7÷9 se si t i e n e adeguato conto non solo dei limiti m i n i m o e mas- simo della t e m p e r a t u r a esterna entro i quali si ef- fettua il riscaldamento, ma della maggiorazione nel ricambio n a t u r a l e di aria all'abbassarsi della tem- p e r a t u r a esterna, nonchè della azione concomitante o m e n o del sole, vento, neve. Ne deriva la conve- nienza economica di g r a d u a r e c o r r i s p o n d e n t e m e n t e la p r o d u z i o n e di calore della centrale t e r m i c a : ma si ha la impossibilità pratica di realizzare razional- m e n t e i necessari r a p p o r t i di modulazione q u a n d o si dispone di u n a sola caldaia, con la quale infatti è possibile ottenere accettabili modulazioni nel r a p - p o r t o massimo di 1 a 3. Impossibilità che è supe- rabile facilmente solo disponendo di due u n i t à con prestazioni differenti o di t r e u n i t à a prestazioni u g u a l i .

D ' a l t r a p a r t e , il suddividere in due o p i ù u n i t à la p r o d u z i o n e dei già, r e l a t i v a m e n t e , piccoli fabbi- sogni di calore in oggetto, oltre a richiedere un sen- sibile maggior costo di installazione risulterebbe

nettamente c o n t r o p r o d u c e n t e sotto l'aspetto 1), cioè tale suddivisione non è p r a t i c a m e n t e realizzabile.

4) Gli olii combustibili di minor costo dispo- nibili in commercio h a n n o t u t t i elevato peso spe- cifico: il che t e n d e ancora ad accentuarsi perchè le raffinerie per più motivi h a n n o interesse ad a u m e n - tare la produzione p e r c e n t u a l e di benzine special- mente ad elevato n u m e r o di ottano, o t t e n e n d o così in via o r d i n a r i a un olio residuo avente più difficili e complesse caratteristiche d ' i m p i e g o .

Questo t i p o di olio ha fra l'altro u n a bassa reat- tività di combustione, cioè esso richiede obbligato- r i a m e n t e camere di combustione ad elevata reat- tività a m b i e n t a l e specifica: il che (vedi p u n t o 1) è a p p u n t o in contrasto con la peculiare costituzione delle caldaie in oggetto.

T a n t o p i ù questa elevata reattività ambientale si rende necessaria p e r gli i m p i a n t i di combustione avente regolazione automatica del t i p o p e r t u t t o o poco ovvero p e r t u t t o o n i e n t e , i m p i a n t i che di- ventano sempre p i ù di frequente installazione.

5) Alle suindicate 1 ÷ 4 cause di cattivo ren- dimento t e r m i c o , che diremo « forzate » in q u a n t o derivanti obbligatoriamente dalle specifiche carat- teristiche termotecniche delle caldaie di piccole di- mensioni, si aggiungono le seguenti altre due che a stretto rigore p o t r e b b e r o essere evitate ma che in pratica molto spesso sussistono ed accentuano con- siderevolmente le precedenti 4 cause « forzate », nel senso di r i d u r r e le caldaie in oggetto a funzionare praticamente da semigassogeni (basti osservare i ca- m i n i cittadini specialmente nelle giornate p i ù fred- de e nelle ore di a v v i a m e n t o ! ) :

Irrazionalità di impostazione e di esecuzione della centrale termica ed in particolare della cal- daia e relativo impianto di combustione.

P e r esperienza diretta, ci consta che le Ditte pre- ventiviste ed installatrici t e n d o n o generalmente, p e r ovvie ragioni, a realizzare economie di costo di installazione più sulla centrale che sui corpi riscal- danti disposti nei singoli a m b i e n t i .

Ciò p u ò , è vero, c o m p o r t a r e u n a economia sen- sibile nel costo complessivo della C.R., economia però che è in realtà del tutto fittizia ed anzi decisa- mente c o n t r o p r o d u c e n t e se riferita al costo gestio- nale complessivo, che è il solo che deve interessare un avveduto proprietario.

Questo si verifica sia perchè la progettazione e la esecuzione degli i m p i a n t i destinati a piccole C.R.

sono sovente affidate a Ditte o tecnici m i n o r i di d u b - bia competenza specifica, sia a n c h e p e r c h é in t a l i casi quasi sempre il p r o p r i e t a r i o del fabbricato in- teressato n o n dispone di consulenti tecnici oggetti- vamente in grado di ben consigliare al r i g u a r d o . Conduzione della centrale termica.

Di solito la conduzione della centrale termica delle C.R. è affidata al custode dello stabile o ad avventizi, i quali n o n h a n n o quasi m a i u n a suffi- cente competenza in m e r i t o , anche p e r c h é non h a n - no la possibilità m a t e r i a l e di formarsi in precedenza u n a adeguata e competente esperienza personale.

Le due cause additive ora indicate non esistono invece, o meglio n o n dovrebbero esistere, nel caso di u n a C.U.

Infatti, da un lato gli E n t i finanziatori di u n a

« ragguardevole » u n i t à urbanistica utilizzano p e r necessità l ' o p e r a di Tecnici coordinatori e progettisti aventi competenza tecnico-economica su un p i a n o di qualità superiore a quella dei Tecnici m i n o r i di cui sopra, e d ' a l t r o lato perchè in u n a centrale ter- mica destinata ad a l i m e n t a r e u n a C.U., data la gran- de economia quantitativa di personale che diventa ovviamente possibile in confronto ai corrispondenti i m p i a n t i singoli e, in c o n t r a p p o s t o , p e r la maggior i m p o r t a n z a pratica e complessità tecnica che p r e - senta la centrale termica della C.U., risulta econo- m i c a m e n t e conveniente fare ricorso a personale spe- cializzato di a d e g u a t a competenza.

6) P e r t u t t e singolarmente e c u m u l a t i v a m e n t e le cause 1 ÷ 5 suindicate, a cui si aggiunge a n c h e , non u l t i m a d ' i m p o r t a n z a , la considerazione che le caldaie degli i m p i a n t i singoli sono generalmente u b i - cate in ristretti locali sotterranei n o n ben aerati, m e n t r e p e r u n a razionale C.U. le caldaie possono (e q u i n d i debbono) essere installate in a m p i ed a d a t t i locali ben aerati, l'impiego del m e t a n o è di n o r m a ritenuto poco consigliabile negli i m p i a n t i singoli, ed è invece senz'altro accettabile nelle grandi cen- trali t e r m i c h e : ne deriva u n a u l t e r i o r e causa di van- taggio economico a beneficio di queste u l t i m e , cioè della C.U.

7) Q u a n t o p i ù elevato è il fabbisogno termico complessivo stagionale della u n i t à urbanistica con- siderata e, in proporzione, q u a n t o p i ù r i d o t t a è la superficie di t e r r e n o occupata d a l l ' u n i t à stessa, t a n t o più conveniente si presenta la C.U., rispetto al com- plesso delle C.R. che (in assenza della C.U.) do- v r e b b e r o fornire il calore ai singoli fabbricati costi- tutivi della u n i t à urbanistica in oggetto. E questo, si noti b e n e , vale sia dal p u n t o di vista del costo di esercizio che dello stesso costo risultante di installa- zione, t e n e n d o , come ovvio, debito conto della co- spicua economia risultante dalla abolizione delle centraline t e r m i c h e p e r le singole C.R. che risul- t a n o sostituite d a l l ' u n i c a C.U.

I n v e r s a m e n t e , con il d i m i n u i r e del fabbisogno termico d e l l ' i n t e r a u n i t à e con l ' a u m e n t a r e , in p r o - porzione, della dispersione superficiale di questa, si riduce v i e p p i ù la convenienza economica in og- getto, sinché al disotto di un certo limite tale con- venienza diventa illusoria o a d d i r i t t u r a negativa.

Ovviamente l'entità di questo valore limite è le- gata a parecchi fattori. In generale si p u ò dire che la centralizzazione dei fabbricati inclusi in u n o stes- so agglomerato (a fabbricati circa contigui) è nor- m a l m e n t e sempre conveniente sia q u a n t o all'eserci- zio che al costo d'installazione, m e n t r e p e r p i ù ag- glomerati distinti in n u m e r o uguale o superiore a 2, non conteggiando il costo di eventuali cunicoli p e r il passaggio delle tubazioni si p u ò ritenere in via di primissima approssimazione che il limite in oggetto espresso nei suoi p r i n c i p a l i elementi costitutivi sia ricavabile dalla seguente condizione (che a p p u n t o deve essere realizzata p e r c h è la C.U. sia convenien- t e ) : ( n . agglomerati — 1) x massimo fabbisogno

246

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

247

(3)

complessivo termico espresso in milioni di Calorie a l l ' o r a / n . agglomerati x sviluppo complessivo, espresso in K m , degli allacciamenti fra gli agglo- m e r a t i e la centrale >= 1. In particolare va a n c h e tenuto presente che il valore del suddetto limite è d i r e t t a m e n t e e in notevole misura d i p e n d e n t e dalla entità complessiva stagionale dell'effettivo fabbiso- gno di calore della u n i t à urbanistica centralizzata.

Si consideri infine che q u a n t o più grande è la convenienza economica intrinseca della C.U. consi- derata, t a n t o più economicamente vantaggiosa e rac- comandabile si presenta la o p p o r t u n i t à di costruire centrali t e r m i c h e ad alto r e n d i m e n t o e dotate degli accorgimenti tecnici e degli automatismi che consen- tono un esercizio c o r r i s p o n d e n t e m e n t e p i ù econo- mico e con p i ù elevato grado di sicurezza q u a n t o a continuità funzionale, a semplicità ed economia di m a n u t e n z i o n e , a d u r a t a della centrale stessa.

I I I . - Indirizzi tecnico-economici per la realizza- zione degli impianti a centralizzazione urba- nistica e per la loro gestione, ai fini di una pratica ripartizione degli oneri di costruzione e di gestione.

Le C.U. della cui eventuale realizzazione inte- ressa p r e n d e r e in esame la convenienza economico- sociale, a p p a r t e n g o n o sostanzialmente a due tipi fondamentali :

C.U. di fabbricati (e corrispondenti i m p i a n t i ) già esistenti.

C. U. di u n i t à urbanistiche da costruirsi ex novo.

La realizzazione delle C.U. del p r i m o t i p o risul- t e r e b b e p a r t i c o l a r m e n t e auspicabile e della massima i m p o r t a n z a pratica sotto l'aspetto della igiene p u b - blica.

Infatti, le cause di mediocre r e n d i m e n t o di com- bustione che a b b i a m o elencato nel II capitolo e in- dicate come insopprimibili e peculiari p e r le cal- daie di C.R., risultano in pratica molto spesso ag- gravate u l t e r i o r m e n t e sia p e r la vetustà degli im- p i a n t i corrispondenti sia in particolare dall'essere le corrispondenti caldaie e relativi i m p i a n t i di com- bustione in gran p a r t e stati costruiti e dimensionati per l'impiego di coke, ovvero di oli molto fluidi e leggeri cioè di ben più facile combustione rispetto agli oli pesanti a t t u a l m e n t e disponibili a prezzi van- taggiosi.

R i t e n i a m o p e r ò che in realtà vi siano scarse pro- babilità acchè si dia corso a trasformazioni in C.U.

di C.R. già esistenti, almeno sino a q u a n d o non siano state realizzate (ex novo) delle C.U. in nu- mero e di qualità tali da poter costituire di p e r sé stesse u n a efficace p r o p a g a n d a presso gli u t e n t i delle esistenti C.R.

Tali scarse p r o b a b i l i t à derivano sia dalla natu- rale inerzia, o meglio, dalla riluttanza a p r e n d e r e u n a decisione favorevole che generalmente è sentita da coloro che sono posti di fronte all'interrogativo di sostituire un i m p i a n t o esistente, sia p u r e imperfetto ma che c o m u n q u e bene o male funziona, e sia p e r c h è la trasformazione da C.R. a C.U. è sensibilmente p i ù costosa della esecuzione ex novo della C.U. c o r r i s p o n d e n t e .

Infatti, p e r tale trasformazione occorrerebbe co- struire un nuovo locale ( a d a t t o e di ubicazione ido- nea) p e r il contenimento della centrale, locale che, n o n essendo stato p r e v e n t i v a m e n t e previsto e inqua- drato nel complesso di fabbricati da riscaldare, com- p o r t e r e b b e ben sovente u n a difficile e costosa esecu- zione. Inoltre r i s u l t e r e b b e r o indispensabili notevoli opere m u r a r i e (in r o t t u r a e ricostruzione) p e r il pas- saggio e p e r la posa in o p e r a delle tubazioni di di- stribuzione. T u t t o questo riuscirebbe poi ancora no- tevolmente aggravato dalle spese p e r l'allacciamento alla nuova C.U. dei singoli i m p i a n t i esistenti e p e r la conseguente modifica di questi stessi i m p i a n t i . Occorre infine m e t t e r e in debito conto l ' a m m o r t a - m e n t o delle centraline t e r m i c h e esistenti, le quali diventerebbero inattive cioè inutili, e di cui d'altra p a r t e sarebbe difficilmente possibile in pratica effet- t u a r e u n a alienazione di qualche sostanziale consi- stenza economica.

Realizzazione ex novo di centralizzazioni urbani- stiche.

P e r le C.U. di questo secondo t i p o (delle quali cioè l'impostazione, la progettazione e l'esecuzione si i n t e n d o n o effettuate a r m o n i c a m e n t e e contempo- r a n e a m e n t e alla stessa u n i t à urbanistica u t e n t e ) , p r e - senta un particolare interesse la disamina delle m o - dalità con le quali p o t r e b b e essere r a z i o n a l m e n t e effettuata la distribuzione fra i differenti p r o p r i e - t a r i ed u t e n t i delle spese di esecuzione e di eserci- zio della C.U.

P e r q u a n t o concerne le spese di esecuzione, il costo complessivo degli i m p i a n t i di p r o d u z i o n e e di distribuzione (sino alla centralina di ogni singolo fabbricato) p o t r e b b e , come ovvio, essere sostenuto : A) dallo stesso complesso di E n t i finanziatori della u n i t à urbanistica, i quali d u n q u e risulterebbero con- t e m p o r a n e a m e n t e condomini sia d e l l ' u n i t à che della corrispondente C.U.; B) da a l t r o complesso di Enti finanziatori, nel qual caso cioè i condomini della C.U. sarebbero differenti (in t u t t o o p a r t e ) da quelli della unità urbanistica.

Con la soluzione A, che è di regola da preferirsi, ciascuna quota del costo complessivo di esecuzione della C.U. da addebitarsi ai singoli C o n d o m i n i , nel caso p i ù generale — vedi capitolo IV — di p r o d u - zione centralizzata di calore p e r utenze differenti ( = riscaldamento, acqua calda, tecnologie t e r m i c h e diverse), dovrà essere fissata p r o p o r z i o n a l m e n t e alla corrispondente % di C a l o r i e / o r a richieste alla C.U.

nelle condizioni di p u n t a massima c o n t e m p o r a n e a di tutte le u t e n z e , in q u a n t o a p p u n t o il costo della C.U. è d i r e t t a m e n t e d i p e n d e n t e d a l l ' e n t i t à risul- t a n t e di detta p u n t a massima.

Non dovrà invece di n o r m a essere t e n u t o conto della posizione del fabbricato considerato nei con- fronti della centrale t e r m i c a , in q u a n t o la ubica- zione di q u e s t ' u l t i m a rispetto alla u n i t à urbanistica interessata è d e t e r m i n a t a o da ragioni di comodo e di estetica, od al fine di conseguire il m i n o r costo complessivo p e r la rete di distribuzione del calore a l l ' i n t e r a u n i t à (nel b a r i c e n t r o termico-economico d e l l ' u n i t à ) , cioè essa è c o m u n q u e d e t e r m i n a t a da ra- gioni collettive (urbanistiche-economiche).

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - MUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

Facciamo qui osservare che nel caso p i ù gene- rale, sopra ricordato, di utenze differenti (cioè non per solo riscaldamento di locali abitati), p o t r e b b e fa- cilmente verificarsi l'eventualità di utenze partico- lari aventi fabbisogni di calore n o n in fase di con- t e m p o r a n e i t à con la maggior p a r t e delle altre uten- ze, e che come tali p o t r e b b e r o essere t e r m i c a m e n t e soddisfatti senza r i c h i e d e r e alcun a u m e n t o nella po- tenzialità massima (cioè nel costo di esecuzione) della centrale di p r o d u z i o n e t e r m i c a : in questa eventualità e con la ripartizione di costo d'esecuzio- ne suindicata, a carico di dette utenze particolari non si c o m p o r t e r e b b e r o d u n q u e a d d e b i t i di sorta.

Facciamo presente al r i g u a r d o che u n a eventua- lità del genere riuscirebbe ben gradita ai fini di gestione della C.U., in q u a n t o ne deriverebbe p e r q u e s t ' u l t i m a un maggior e miglior grado di utilizza- zione d'esercizio, a t u t t o vantaggio cioè del costo complessivo di gestione p u r senza maggiorazione n e l costo d'esecuzione della C.U. stessa: è q u i n d i inte- resse del complesso di C o n d o m i n i che la costitu- zione di tali particolari u t e n z e sia favorita il p i ù pos- sibile, cioè a p p u n t o con sgravi economici. È ovvio d'altra p a r t e che queste eventualità a carattere d'ec- cezione p o t r a n n o essere risolte caso p e r caso con criteri e misure diversi, ad es., facendo pagare un costo p i ù o m e n o ridotto p e r l'allacciamento dell'u- tenza interessata alla rete generale di distribuzione, ovvero, se del caso, con a d d e b i t i particolari p e r i costi di esercizio: r i t e n i a m o p e r ò che sia quasi sem- pre preferibile, p e r p i ù motivi, far pagare i m p o r t i di esercizio d e t e r m i n a t i in base ai costi reali.

Con la soluzione B la ripartizione dei costi di esecuzione della C.U. è come ovvio dettata da cri- teri di compartecipazione finanziaria al p u l l corri- s p o n d e n t e , e non in base a considerazioni tecniche.

Con questa soluzione p e r ò , a differenza della A, diventa indispensabile stabilire dei p r e l i m i n a r i e tassativi impegni reciproci fra i due complessi di Enti condomini ( r i s p e t t i v a m e n t e della u n i t à u r b a n i - stica e della C.U.) al fine di p r e c l u d e r e da p a r t e di u n o dei due complessi, con azione a d a n n o dell'al- tro complesso, la convenienza economica di forme o di pressioni ricattatorie allo scopo di ottenere pat- tuizioni, afferenti i costi di gestione della C.U., c o m u n q u e inique rispetto ai costi reali.

R i t e n i a m o che detto assunto sia efficacemente soddisfatto con la c o n t e m p o r a n e a esecuzione delle tre seguenti condizioni :

— concorso finanziario (a titolo di anticipo sul costo di gestione, con equivalente e idonea ipo- teca cautelativa sulla C.U.), del Condominio della u n i t à urbanistica in favore del Condominio della C.U., di entità p a r i ad u n a frazione del valore delle centraline t e r m i c h e singole che diversamente do- vrebbero essere costruite in ciascuno dei fabbricati serviti dalla C . U . ;

— impegno individuale di t u t t i i Condomini della u n i t à urbanistica a servirsi della C.U. per la loro specifica utenza termica d u r a n t e un n u m e r o di anni minimo (fissato in base al p i a n o di a m m o r t a - mento della C.U., con eventuale previsione di con- dizioni di riscatto anticipato), che sarà p e r ò di en-

tità inversamente p r o p o r z i o n a l e al concorso finan- ziario di cui s o p r a ;

— definizione di un p i a n o di gestione che ob- bliga il Condominio della C.U. ad effettuare l'e- sercizio della C.U. a favore del Condominio (e rela- tivi utenti) della u n i t à urbanistica, con a d d e b i t i di gestione di entità ben precisata p e r q u a n t o riguarda l ' i m p o r t o d e l l ' a m m o r t a m e n t o , e , p e r q u a n t o riguar- da il costo d'esercizio, ben ancorata ad un razionale complesso di effettivi elementi di costo ( = n u m e r o totale dei gradi-giorno stagionali r e a l m e n t e verifi- catisi; costo di m e r c a t o dei combustibili-base pre- scelti o c o m u n q u e a d o t t a t i p e r il funzionamento della C.U. ; costo id id degli altri p a r a m e t r i prin- cipali di costo, quali energia elettrica e m a n o d'o- p e r a ) .

P e r a m b e d u e le soluzioni A e B, l'esercizio della C.U. p o t r à essere effettuato in p r o p r i o o ceduto a terzi. Gli a d d e b i t i gestionali ai singoli Utenti (a ti- tolo di r i m b o r s o spese o di diretta fornitura di ca- lore) saranno effettuati in base ai criteri di cui nel seguito: in p a r t i c o l a r e , come ovvio, il costo d'am- m o r t a m e n t o e interesse sarà conteggiato (e rimbor- sato agli interessati, deducendolo dagli introiti rea- lizzati a carico degli Utenti) con esclusivo riferi- m e n t o alle corrispondenti compartecipazioni finan- ziarie al costo complessivo d'esecuzione, indipen- d e n t e m e n t e cioè dai costi d'esercizio delle rispettive u t e n z e .

P e r u n a disamina delle m o d a l i t à di determina- zione e di a d d e b i t o dei costi reali di esercizio nei confronti dei singoli Utenti diretti della C.U. è ne- cessario p r e m e t t e r e qualche considerazione tecnica sulle caratteristiche degli i m p i a n t i e relative utenze costituenti la C.U. considerata : facciamo al riguar- do presente che in dette considerazioni prescindia- mo p e r ò c o m p l e t a m e n t e , in q u a n t o esulano dai ri- stretti compiti che ci siamo prefissi in questa sede, da t u t t i gli elementi a carattere essenzialmente co- struttivo e funzionale, che non h a n n o cioè u n a in- fluenza rimarchevole sulle suindicate modalità in oggetto.

La impostazione e scelta delle caratteristiche co- stitutive degli i m p i a n t i dovranno come ovvio es- sere decise previo esame a fondo caso per caso di t u t t i gli elementi di reale interesse tecnico-econo- m i c o . In linea generale dovrà essere dato t a n t o p i ù i m p o r t a n z a al r e n d i m e n t o dei generatori (con cor- r i s p o n d e n t e aggravio di costo p e r la centrale di p r o - duzione), q u a n t o p i ù grande sarà l'entità prevista d e l l ' i m p o r t o complessivo stagionale di combustibile p e r l'esercizio, e viceversa.

P e r q u a n t o invece r i g u a r d a la scelta del fluido t e r m o i n t e r m e d i a r i o ( v a p o r e o l i q u i d o , p e r la vei- colazione del calore dalla centrale alle utenze), pre- cisiamo che essa è dettata p r i n c i p a l m e n t e dalle esi- genze di ripartizione degli a d d e b i t i di esercizio, di cui in seguito, fra i diversi u t e n t i , e secondariamente dalle caratteristiche della u n i t à urbanistica consi- derata e dai requisiti fissati per gli i m p i a n t i u t e n t i in essa presenti.

Di n o r m a sarà da preferire l'impiego del v a p o r e per le u n i t à urbanistiche a grande estensione e del liquido p e r quelle ad estensione ridotta.

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

248 249

(4)

Se del caso, p o t r à a n c h e prevedersi u n a rete pri- maria p e r distribuzione di v a p o r e a p i ù sottocentra- line secondarie, ubicate ad es. nel b a r i c e n t r o ter- mico di ogni singolo a g g l o m e r a t o : in queste sotto- centraline saranno installati dei complessi scambia- t o r i / p o m p e che riscalderanno il liquido (in genere acqua) e ne effettueranno la distribuzione diretta alle singole u t e n z e .

Ripartizione degli oneri gestionali fra i singoli utenti della C.U.

Tali oneri sono, come s e m p r e , costituiti da u n a quota di a m m o r t a m e n t o ed interesse e da u n a q u o t a di costo vivo di esercizio : p e r la p r i m a quota vale q u a n t o più sopra è stato detto esplicitamente in p r o - posito.

P e r la determinazione della seconda quota si de- vono anzitutto distinguere i seguenti due casi:

— La C.U. è concepita e realizzata in m o d o u n i t a r i o , cioè con un unico indirizzo tecnico p e r q u a n t o r i g u a r d a gli i m p i a n t i u t e n t i che, sia p e r sin- gola prestazione quantitativa che p e r « t i p o » di utenza sono t u t t i t e r m i c a m e n t e analoghi : cioè in pratica i singoli fabbricati h a n n o t u t t i al'incìrca lo stesso d i s p e r d i m e n t o termico medio specifico ( = p e r mc m e d i o di a m b i e n t e riscaldato) e le stesse esigenze funzionali ( = p e r orario e p e r t e m p e r a t u r a a m b i e n t e richiesti). In questo caso, che è il p i ù c o m u n e ed il p i ù semplice, l ' i m p i a n t o distributore farà circolare d i r e t t a m e n t e nei corpi riscaldanti il fluido (in ge- n e r e acqua p i ù o m e n o calda) nella q u a n t i t à e qua- lità richieste dagli u t e n t i , e gli a d d e b i t i si effettue- r a n n o d i r e t t a m e n t e in p r o p o r z i o n e della c u b a t u r a riscaldata (previa t a r a t u r a di collaudo delle singole utenze, da effettuarsi una tantum).

— La C. U. non è realizzata u n i t a r i a m e n t e nel senso suindicato, in q u a n t o i vari fabbricati (o me- glio le varie utenze) sono caratterizzati da disperdi- m e n t i termici m e d i specifici o da esigenze funzionali reciprocamente molto differenti.

In questo caso occorrerà o p r o c e d e r e a valutazio- ni preventive delle suddette differenze, o m i s u r a r e l'effettivo consumo di calore delle singole u t e n z e . La p r i m a soluzione è relativamente facile da realiz- zare in moltissimi casi, ma è s e m p r e suscettibile di contestazioni : p e r t a n t o r i t e n i a m o che sia in genere da preferire la seconda soluzione. Questa u l t i m a p e r ò presenta in pratica difficoltà non sempre fa- cilmente s u p e r a b i l i , in p a r t i c o l a r e se si esige u n a determinazione r e a l m e n t e assoluta ed incontrover- tibile.

R i t e n i a m o anzi che, alla resa dei conti, l'unico sostanziale svantaggio che presenta la C.U. rispetto ai singoli i m p i a n t i C.R. consista p r o p r i o in questa difficoltà di esatta determinazione del calore real- m e n t e consumato dalle singole utenze.

Le possibilità p r a t i c h e di soddisfacente soluzione esistono però sempre e possono essere le seguenti:

a) Gli i m p i a n t i u t e n t i richiedono t u t t i fabbi- sogni minimi di calore c o m u n q u e m a i inferiori a circa 50.000 C a l / h . In questo caso è consigliabile a d o t t a r e distribuzione di v a p o r e a m e d i a pressione, e m i s u r a r e d i r e t t a m e n t e la condensa p r o d o t t a ricor- r e n d o a v e n t u r i m e t r i con registratore mensile.

T e n u t o conto delle particolari semplicità di in- stallazione e sicurezza di esercizio ( a n c h e nei con- fronti della massima riduzione di possibilità di furti di calore) che ne r i s u l t a n o , si ritiene consigliabile realizzare questa soluzione in t u t t i i casi che lo con- sentano. P e r esempio, r i c o r r e n d o anche alla instal- lazione in ogni fabbricato di u n a c o r r i s p o n d e n t e a p - posita sottocentralina con scambiatore di calore da vapore ad a c q u a .

Questa soluzione ha p e r ò l'inconveniente (vedi Capitolo IV) di non consentire l'utilizzazione della stessa rete generale di distribuzione anche p e r altre utilizzazioni di utenza estiva.

b) Gli i m p i a n t i u t e n t i h a n n o fabbisogni singoli minimi di calore inferiori alle suddette 50.000 C a l / h , ovvero p e r motivi particolari si ritiene o p p o r t u n o o preferibile ricorrere a distribuzione di acqua o li- q u i d i caldi in luogo di v a p o r e .

In questo caso r i t e n i a m o possibili le seguenti so- luzioni specifiche:

1) installare p e r ciascuna utenza un vero e p r o - prio contatore di t u t t o il calore assorbito. È questa u n a soluzione costosa e che i n o l t r e , a nostro p a r e r e , n o n dà p e r ora sufficente garanzia di lunga durata e di m a n u t e n z i o n e n o n t r o p p o onerosa;

2) installare ( p e r ciascuna utenza) un conta- tore di calore « parziale », disposto in parallelo ad u n a strozzatura t a r a t a , inserita nella derivazione dal- la rete generale a l l ' u t e n z a , in m o d o che risulti mi- surata u n a frazione costante e nota d e l l ' i n t e r a porta- ta di liquido circolante n e l l ' u t e n z a c o r r i s p o n d e n t e : frazione dalla q u a l e , come ovvio, risulta i m m e d i a - t a m e n t e e p r a t i c a m e n t e possibile risalire con soddi- sfacente esattezza al complesso del calore r e a l m e n t e assorbito. Questa soluzione è molto p i ù economica della p r e c e d e n t e ma conserva ancora (sia p u r e in grado minore) gli altri inconvenienti specifici indi- cati p e r 1);

3) installare ( p e r ciascuna utenza) sulla tuba- zione d e l l ' a c q u a di r i t o r n o un semplice contatore d ' a c q u a , di t i p o totale o parziale analogamente a q u a n t o indicato in 1) e 2) p e r il contatore di calore, e m a n t e n e n d o termostaticamente l'acqua che a t t r a - versa il contatore ad u n a t e m p e r a t u r a costante a mezzo di miscela con acqua calda prelevata sull'an- data.

In questo caso è possibile regolare il complesso della C.U. così da assicurare in m o d o p r a t i c a m e n t e soddisfacente la reale m i s u r a dei singoli quantita- tivi di calore assorbito;

4) in caso di u t e n z e a prelievo di calore varia- bile in entità ma non q u a n t o a t e m p e r a t u r a , basterà installare dei semplici contatori senza correzione di t e m p e r a t u r a , o del t i p o totale o parziale.

I V . - Possibilità di utilizzare gli stessi impianti di centralizzazione urbanistica per riscaldamen- to di abitazioni, od impianti centralizzati analoghi, per altre utenze termiche dome- stiche (acqua calda, condizionamento, frigo- riferi) .

Se le reti di distribuzione sono percorse da li- q u i d o , oltre al riscaldamento invernale esse possono anche essere agevolmente utilizzate ( p u r c h è adegua-

tamente previste p e r tale servizio) p e r la veicolazio- ne estiva di acqua fredda ad uso condizionamento (a 2° ÷ 6° C).

Come ovvio in tal caso occorre che i corpi ri- scaldanti esistenti nei singoli a m b i e n t i siano adatti per il duplice funzionamento invernale/estivo.

Questa soluzione è e s t r e m a m e n t e interessante p e r c h è consentirebbe di ottenere c e n t r a l m e n t e a n c h e la p r o d u z i o n e e distribuzione del freddo, realizzan- do u n a frigogenazione centrale di cospicua resa quantitativa che come tale p o t r e b b e p e r t a n t o essere ottenuta a condizioni di costo di esercizio v e r a m e n t e convenienti, cioè ben p i ù vantaggiose di quelle ot- tenibili con i consueti i m p i a n t i singoli o del t i p o C.R.

Risulterebbe spesso assai conveniente in questo caso fare ricorso p e r la p r o d u z i o n e del freddo ad impianti funzionanti p e r assorbimento, che p o t r e b - bero utilizzare gli stessi generatori invernali di ca- lore.

R i t e n i a m o che la previsione di u n a tale p r o d u - zione e distribuzione centralizzata di acqua fredda non sia p i ù oggi da considerarsi come remota possi- bilità futura : t e n u t o conto della sensibilissima eco- nomia di acqua p e r la condensazione che con im- pianti centralizzati del genere si p o t r e b b e realiz- zare, ne deriverebbe anche u n a razionalizzazione nei corrispondenti consumi che negli i m p i a n t i C.R. si verificano di solito con grandissimo spreco.

Osserviamo ancora che a stretto rigore la stessa acqua a +2° C, oltre al condizionamento estivo po- t r e b b e anche consentire l'economico funzionamento di cabine frigorifere p e r la conservazione (estiva) degli alimenti : r i t e n i a m o p e r ò che questa partico- lare utenza dovrebbe preferibilmente essere affidata a d u n ' a l t r a rete i n d i p e n d e n t e , che p o t r e b b e quindi avere funzionamento p e r m a n e n t e sia estivo che in- vernale. Tale rete p o t r e b b e anche far circolare li- quidi incongelabili a t e m p e r a t u r a inferiore a 0° p e r

qualche ora del giorno, ed a t e m p e r a t u r a di 2 ÷ 3°

sopra 0° p e r il restante t e m p o , allo scopo di consen- tire la p r o d u z i o n e domestica di ghiaccio, p u r limi- t a n d o sensibilmente il costo complessivo di esercizio.

Gli addebiti p o t r e b b e r o essere agevolmente ef- fettuati utilizzando i semplici contatori di p o r t a t a indicati p i ù sopra al p u n t o 4).

Facciamo infine presente che la stessa rete di di- stribuzione di acqua calda p e r riscaldamento di abi- tazioni p u ò a l i m e n t a r e d'estate e d ' i n v e r n o u n o scambiatore di calore in ciascun singolo fabbricato, destinato a p r o d u r r e il corrispondente fabbisogno di acqua calda p e r i servizi sanitari: l ' a d d e b i t o cor- r i s p o n d e n t e si effettuerebbe utilizzando i consueti contatori di acqua calda già n o r m a l m e n t e impiegati negli i m p i a n t i del genere a C.R.

In conclusione r i t e n i a m o di p o t e r affermare con piena convinzione che anche nel c a m p o della pro- duzione e distribuzione del caldo e del freddo p e r tutte le consuete utenze domestiche e semiindu- striali, sono oggi tecnicamente possibili delle solu- zioni centralizzate a largo respiro, effettuabili in senso u r b a n i s t i c o .

Tali soluzioni p o t r e b b e r o essere convenientemen- te realizzate ed esercite con un elevatissimo grado di razionalità ed un m i n i m o costo di gestione, così da risultare r e a l m e n t e convenienti ed accessibili ai ceti a n c h e di modesta capacità economica.

Ne d e r i v e r e b b e r o in definitiva risultati auspica- bili sotto più aspetti anche non strettamente econo- mici ( q u a l e l ' a n n u l l a m e n t o degli attuali gravi inqui- n a m e n t i dell'atmosfera) ed u n a ben maggiore diffu- sione delle più desiderabili comodità domestiche ; ri- sultati che è p e r t a n t o lecito c h i a m a r e sociali nel senso p i ù lato del t e r m i n e .

Aurelio Vaccaneo Relazione presentata al III Congresso Nazionale degli Inge-

gneri in Torino, maggio 1953.

Il progetto per la Civica Galleria d'Arte Moderna di Torino

Il doti. Vittorio Viale, direttore dei Musei Civici di Torino, dà notizia del progetto degli architetti Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, che ha vinto il concorso bandito dal Comune di Torino per la ricostruzione della civica galleria d'arte moderna, e ne illustra il valore architettonico e le caratteristiche funzionali,

che doteranno la città del museo più moderno e più attrezzato che esista in Europa.

L'edificio che costruito su progetto dell'archi- tetto Guglielmo Calderini per l'esposizione d ' a r t e del 1880 nel rettangolo fra Corso Galileo F e r r a r i s , Via F a n t i , Via Magenta e Via Vela, era dal 1895 sede della civica galleria d ' a r t e m o d e r n a di To- rino, andò quasi t o t a l m e n t e distrutto la notte del 21 n o v e m b r e 1942 sotto le b o m b e e gli spezzoni in- cendiari. E bisogna dire che fu caso v e r a m e n t e provvidenziale, perchè quella costruzione innalzata p e r albergarvi u n a mostra di pochi mesi era restata in piedi p e r ben s e t t a n t a d u e a n n i , e forse vi sarebbe rimasta p e r altrettanti e p i ù , anche se n o n lasciava p r o p r i o t r a n q u i l l i p e r la sua stabilità, costava un oc- chio per la m a n u t e n z i o n e , e quel che è peggio, n o n conveniva alla conservazione e all'esposizione delle

opere e agli scopi che deve p r o p o r s i ai nostri t e m p i u n a galleria d i arte m o d e r n a . P r o p r i o p e r queste deficienze u n a delle p i ù preziose ed a m m i r a t e gem- me della galleria, « l ' A p r i l e » di Antonio F o n t a n e s i , aveva subito nel 1921 così gravi danni da farlo di- chiarare « un q u a d r o m o r t o ». E, sotto un altro aspetto, come si poteva considerare « museo » u n a costruzione che fuor dei quattordici saloni di espo- sizione, n o n disponeva di un solo locale, non dico p e r la direzione o p e r mostre e manifestazioni, ma n e p p u r e p e r la sosta dei custodi, p e r i depositi ed altri indispensabili servizi? Fu fortuna q u i n d i che le b o m b e a b b i a n o a b b a t t u t o il vecchio b a r a c c o n e ; ma q u a n d o , d o p o la guerra, il p r o b l e m a della ri- costruzione della galleria fu p r o s p e t t a t o , poco m a n -

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

251

250

Riferimenti

Documenti correlati

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 8 - N.. Norme sulla meccanizzazione della fonderia per grandi getti.

Il servomotore di comando delle pale della ruota 182 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 8 - N. 28 - Costruzione

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - A.. 1 - Resistenza del materiale e lavorabilità sono caratteristiche

134 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 8 - N... generale di quella

54 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N.. realizzati alla fine del secolo scorso fino ai giorni presenti.

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 6 - N.. 3

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 6 - N.. preoccupazione per il taglio, a reggere il quale basta il

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO -NUOVA SERIE - ANNO 5 - N.. DEZZUTTI - La Società degli Ingegneri