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TREVISO

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PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI

RICHIESTA VARIAZIONE D.D.P. N. 668/2008 del 29 settembre 2008

RISPOSTA RICHIESTA INTEGRAZIONI NOTA PROVINCIA DI TREVISO

PROT. N. 2012/0029562 DEL 13 MARZO 2012

(D.Lgs 152/2006 - L.R. Veneto n. 3/00 – D.G.R.V. N. 2966/06)

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INDICE

1.0 PUNTO 1 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 3 2.0 PUNTO 2 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 4 3.0 PUNTO 3 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 8 4.0 PUNTO 4 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 9 5.0 PUNTO 5 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 10 6.0 PUNTO 6 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 11 7.0 PUNTO 7 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 ... 13 8.0 PUNTO 8 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 15 9.0 PUNTO 9 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 .. 16 10.0 PUNTO 10 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 18 11.0 PUNTO 11 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 21 12.0 PUNTO 12 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 24 13.0 PUNTO 13 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 26 14.0 PUNTO 14 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 27 15.0 PUNTO 15 DELLA NOTA prot. n. 2012/0029562 del 13 marzo 2012 53

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1.0 PUNTO 1 DELLA NOTA PROT. N. 2012/0029562 DEL 13 MARZO 2012

Gli interventi edilizi previsti dall’ipotesi progettuale proposta dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl sono sostanzialmente riconducibili alle seguenti opere:

a) Posa in opera delle vasche costituenti il sistema di trattamento delle acque meteoriche dilavanti le superfici scoperte;

b) Realizzazione della rete di raccolta delle acque meteoriche con posa in opera delle caditoie di captazione e delle tubazioni interrate di convogliamento dei reflui al sistema di trattamento;

c) Abbattimento di una fascia dell’arginatura perimetrale;

d) Posa in opera di strutture coperte;

e) Posa in opera dei macchinari utilizzati per le fasi di trattamento dei rifiuti;

Gli interventi di cui ai punti a), b), c) e d) (quest’ultimo solamente nell’operazione di posa in opera dei plinti di fondazione delle strutture coperte) porteranno alla produzione di materiale terroso di risulta. La volontà della ditta ADRIA RECUPERI Srl è quella di non applicare i contenuti della D.G.R.V. n. 2424/08, bensì di considerare il materiale terroso prodotto come rifiuto ai sensi dell’art. 183, comma 1) lettera a) del D.Lgs n. 152/2006 e ssmmii. I rifiuti prodotti durante la realizzazione delle opere edilizie saranno prevalentemente recuperati all’interno del medesimo impianto della ditta ADRIA RECUPERI Srl, attualmente già in possesso dell’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Treviso al trattamento del rifiuto CER 170504 “Terra e roccia”. Qualora, per determinate motivazioni tecniche, il recupero di tali rifiuti all’interno dello stabilimento della ditta medesima non sia attuabile, i rifiuti prodotti dalla realizzazione dei descritti interventi edilizi, saranno avviati ad impianti di recupero regolarmente autorizzati in base alle vigenti normative ambientali.

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La definizione e quantificazione degli impatti sulle matrice ambientali indotte dalla fase di cantiere è stata approfondita nel Capitolo 13 del Documento “Sezione Ambientale”

dello Studio di Impatto Ambientale (si veda la tabella “Matrice di Screening” di pagina 73/104). Al fine di rispondere a quanto richiesto dalla Commissione V.I.A. della Provincia di Treviso vengono definiti gli impatti di cantiere relativi a “viabilità” e “rumore”.

Per quanto concerne il fattore “rumore” si allega al presente documento la relazione previsionale di impatto acustico a firma del p.i. Mazzero Nicola, tecnico competente in acustica, iscritto all’apposito registro regionale.

Per quanto concerne invece il fattore “viabilità” è possibile stabilire che lo stesso sia influenzato solamente dagli automezzi in ingresso/uscita dallo stabilimento durante la realizzazione della fasi di cantiere per la realizzazione delle opere descritte al capitolo precedente. In considerazione del fatto che il rifiuto di natura terrigena prodotto dalle fasi di cantiere, in via previsionale, sarà recuperato all’interno dell’impianto della ditta ADRIA RECUPERI Srl, si stima il seguente traffico veicolare relativo alla sola fase di cantiere:

PRIMO STEP

1) N. 2 automezzi pesanti che conferiscono i mezzi d’opera (pale meccaniche, escavatori e gru) utilizzati per le fasi di escavazione ed edificazione. Tali automezzi effettueranno solamente quattro transiti per la via Opus, il primo per conferire i mezzi d’opera, il secondo per uscire dallo stabilimento vuoti, il terzo per rientrare nello stabilimento a fine lavori per prelevare i mezzi d’opera e il quarto per uscire dallo stabilimento. Per ovvie motivazioni logistiche, il transito degli automezzi avverrà in sole due giornate lavorative: il primo e il secondo transito in una giornata (inizio lavori) e il terzo e quarto transito in un’altra giornata (fine lavori);

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2) N. 2 automezzi pesanti che conferiscono le vasche e i componenti del sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento. Tali automezzi effettueranno solamente due transiti ciascuno per la via Opus, il primo per conferire le attrezzature e il secondo per uscire dallo stabilimento. Per ovvie motivazioni logistiche entrambe i transiti degli automezzi avverranno nella medesima giornata lavorativa;

3) N. 2 automezzi che conferiscono gli elementi della struttura coperta e per la copertura dei 7 box esistenti. Tali automezzi effettueranno solamente due transiti per la via Opus all’interno della medesima giornata lavorativa, il primo per conferire le strutture e il secondo per uscire dallo stabilimento;

4) N. 3 autobotti necessarie per la realizzazione delle superfici pavimentate. Le tre autobotti stazioneranno all’interno dello stabilimento della ditta ADRIA RECUPERI Srl per l’intero periodo di realizzazione dell’opera in quanto saranno alimentate direttamente da un silos di cantiere posizionato all’interno dello stabilimento medesimo. Il traffico veicolare indotto sarà dunque, per ciascun automezzo, di un transito ad inizio lavori e uno a fine lavori.

SECONDO STEP

1) N. 1 automezzo pesante che conferisce i mezzi d’opera (pale meccaniche, escavatori e gru) utilizzati per le fasi di escavazione e edificazione. Tale automezzo effettuerà solamente quattro transiti per la via Opus, il primo per conferire i mezzi d’opera, il secondo per uscire dallo stabilimento vuoto, il terzo per rientrare nello stabilimento a fine lavori per prelevare i mezzi d’opera e il quarto per uscire dallo stabilimento. Per ovvie motivazioni logistiche, il transito dell’automezzo avverrà in sole due giornate lavorative: il primo e il secondo transito in una giornata (inizio lavori) e il terzo e quarto transito in un’altra giornata (fine lavori);

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2) N. 1 automezzo pesante che conferisce il sistema di aspirazione delle emissioni in atmosfera e il filtro a maniche. Tale automezzo effettuerà solamente due transiti per la via Opus, il primo per conferire le attrezzature e il secondo in uscita dallo stabilimento. Per ovvie motivazioni logistiche, il primo e il secondo transito avverranno nella medesima giornata lavorativa;

3) N. 2 automezzi che conferiscono gli elementi della struttura coperta. Tali automezzi effettueranno solamente due transiti per la via Opus all’interno della medesima giornata lavorativa, il primo per conferire le strutture e il secondo per uscire dallo stabilimento;

4) N. 3 automezzi che conferiscono gli elementi prefabbricati utilizzati per l’edificazione dei nuovi box. Tali automezzi effettueranno solamente due transiti per la via Opus all’interno della medesima giornata lavorativa, il primo per conferire le strutture e il secondo per uscire dallo stabilimento;

5) N. 1 autobotte necessaria per la realizzazione della superficie pavimentata del nuovo fabbricato. Il traffico veicolare indotto sarà dunque di un transito in ingresso ed uno in uscita che saranno realizzati nella medesima giornata lavorativa;

TERZO STEP

1) N. 1 automezzo pesante che conferisce i mezzi d’opera (pale meccaniche, escavatori e gru) utilizzati per le fasi di escavazione. Tale automezzo effettuerà solamente quattro transiti per la via Opus, il primo per conferire i mezzi d’opera, il secondo per uscire dallo stabilimento, il terzo per rientrare nello stabilimento a fine lavori per prelevare i mezzi d’opera e il quarto per uscire dallo stabilimento.

Per ovvie motivazioni logistiche, il transito dell’automezzo avverrà in sole due

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giornate lavorative: il primo e il secondo transito in una giornata (inizio lavori) e il terzo e quarto transito in un’altra giornata (fine lavori);

2) N. 2 automezzi che conferiscono gli elementi della struttura coperta. Tali automezzi effettueranno solamente due transiti per la via Opus all’interno della medesima giornata lavorativa, il primo per conferire le strutture e il secondo per uscire dallo stabilimento;

3) N. 1 autobotte necessaria per la realizzazione della superficie pavimentata del nuovo fabbricato. L’autobotte (betoniera) stazionerà all’interno dello stabilimento della ditta ADRIA RECUPERI Srl per l’intero periodo di realizzazione dell’opera in quanto sarà alimentata direttamente da un silos di cantiere posizionato all’interno dello stabilimento medesimo. Il traffico veicolare indotto sarà dunque di un transito ad inizio lavori e uno a fine lavori che, per ovvie ragioni logistiche, non saranno realizzati nella medesima giornata lavorativa;

Al traffico veicolare descritto, per ciascuno step di intervento e per l’intera durata della fase di cantiere, è previsto un traffico di circa 5 autovetture al giorno per gli operai di cantiere.

Le stime riportate identificano un traffico veicolare di ridotte dimensioni, consono ad una zona industriale e dunque generante un impatto nullo o sicuramente trascurabile sulla viabilità della zona industriale del comune di Salgareda e sulla viabilità limitrofa.

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La stima del traffico veicolare indotto dalla nuova configurazione impiantistica proposta dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl ha basato i propri fondamenti sul fatto che un consistente incremento delle potenzialità impiantistiche, considerata la ridotta estensione dell’impianto, è da associare a una riorganizzazione logistica dei flussi veicolari in ingresso e uscita dallo stabilimento. In particolar modo, l’attività futura dell’impianto, per ovvie ragioni logistiche ed economiche prevederà l’ingresso e l’uscita di autoarticolati (motrice e rimorchio) a fronte del traffico veicolare attuale basato solamente sul conferimento di automezzi costituiti dalla sola motrice o dal solo semirimorchio trainato dal trattore. Inoltre, il difficile periodo economico attraversato dal settore dell’edilizia, allo stato attuale, sovente determina il conferimento di ridotte quantità di materiale (spesso gli automezzi in ingresso conferiscono quantitativi di rifiuti inferiori rispetto alla portata del mezzo stesso). Nell’attività futura dell’impianto, la ditta ADRIA RECUPERI Srl si organizzerà in modo tale che tali conferimenti abbiano frequenze ridotte. In aggiunta a quanto riportato, si evidenza inoltre che, rispetto allo stato di fatto dell’impianto, la nuova organizzazione logistica prevederà, per quanto possibile, che gli automezzi che conferiscono i rifiuti in ingresso, escano carichi di materiale.

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In merito a quanto richiesto dalla Commissione di VIA della Provincia di Treviso, la ditta ADRIA RECUPERI Srl rinuncia alla fase di trattamento dei rifiuti costituiti da ceneri leggere (CER 100102 – 100103 – 190114 – 100117) per le quali sarà realizzata la sola fase di R13 – Messa in Riserva, per avviare gli stessi ad impianti di recupero regolarmente autorizzati alla realizzazione delle operazioni di recupero (Cementifici e produzione di conglomerati cementizi per i rifiuti CER 100102, 100103 e 190114 impianti di compostaggio per il rifiuto CER 100114) secondo le vigenti normative ambientali.

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Si allega al presente documento la relazione previsionale di impatto acustico a firma del p.i. Mazzero Nicola, tecnico competente in acustica, iscritto all’apposito registro regionale.

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Come chiaramente evidenziato nelle documentazioni tecniche di progetto e nella richiesta di integrazioni formulata dalla Commissione V.I.A. della Provincia di Treviso, i rifiuti non pericolosi di cui al paragrafo 4.6.5 della Relazione Tecnica di Progetto saranno sottoposti a trattamento sin dall’avvio dell’esercizio provvisorio del primo step di intervento, all’interno di superficie coperta ma non sottoposti ad aspirazione, bensì soggetti a nebulizzazione ad acqua durante le fasi di scarico e trattamento (tranne per i rifiuti a matrice gesso che saranno sottoposti a nebulizzazione solamente durante le fasi di scarico) finalizzata al contenimento delle emissioni polverose di tipo diffuso. Il secondo step di intervento prevede invece la rilocalizzazione dell’area di stoccaggio e trattamento di tali tipologie di rifiuti, sempre in ambiente coperto e con la sostituzione del sistema di nebulizzazione con un sistema di aspirazione nelle zone di trattamento e relativa emissione in atmosfera, previo trattamento dell’effluente con filtro a maniche. La misura mitigativa finalizzata al contenimento delle emissioni polverose prevista nel secondo step consente di raggiungere standard qualitativi di tutela ambientale migliori rispetto alla mitigazione realizzata nel primo step, che comunque consente un efficiente sistema di contenimento delle polveri. Da un punto di vista progettuale non è stato possibile prevedere, già nel primo step, la posa in opera del sistema di aspirazione in quanto entro breve tempo (12 mesi circa) l’area di gestione di tali tipologie di rifiuti verrà rilocalizzata, per cui l’impegno economico richiesto sarebbe risultato eccessivo, a fronte di benefici ambientali poco più che trascurabili.

Il maggior impatto sull’ambiente prodotto nel primo step è da associare alla maggior potenziale diffusione di polveri nell’ambiente indotta dalla gestione delle tipologie di rifiuti cui al paragrafo 4.6.5 realizzata nel primo step di intervento, che oltre ad avere una

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ridotta durata nel tempo, è comunque mitigata dai presidi strutturali dello stabilimento previsti a livello progettuale, quali:

 Perimetrazione dell’impianto con argine terroso (altezza tre metri) munito di piantumazione sovrastante e recinzione metallica di altezza pari a 2,0 m munita di siepe di contenimento in cupressus leylandii avente altezza di 4,0 m;

 Realizzazione del sistema di nebulizzazione ad acqua oltre che nelle fasi di gestione di tali tipologie di rifiuti, anche nelle aree di movimentazione e a viabilità interna;

Per le motivazioni riportate, si ritiene che la soluzione progettuale prevista nel primo step sia compatibile con l’attività svolta dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl nel suo complesso, e comporti, in via previsionale, un ridotto aggravio degli impatti sull’ambiente rispetto al secondo step di intervento.

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Come menzionato nella presentazione del presente documento, la ditta fornitrice dell’impianto di soil-washing descritto nella documentazione tecnica protocollata in prima istanza, ha avviato le procedure concorsuali di fallimento, per cui la ditta ADRIA RECUPERI Srl si è rivolta ad un’altra azienda (DECCA IMPIANTI Srl) per la fornitura della medesima linea di trattamento dei rifiuti che differisce rispetto al lay-out impiantistico inizialmente prospettato, essendo però costituita dalle medesime tipologie di macchinari e dai medesimi processi di trattamento. Al fine rispondere a quanto richiesto al punto 7) della nota provinciale di richiesta integrazioni, è stato richiesto alla ditta fornitrice (DECCA IMPIANTI Srl) di chiarire gli aspetti richiesti dalla Commissione di V.I.A. La ditta medesima ha rilevato che quanto richiesto è in contrasto con il “segreto industriale” del brevetto da essa registrato per cui non è possibile rispondere in modo dettagliato a quanto richiesto dalla sottocommissione di V.I.A. della Provincia di Treviso.

Al fine di consentire comunque ai componenti della sottocommissione di comprendere i processi di trattamento cui saranno sottoposti i rifiuti nella linea di soil-washing, la ditta DECCA IMPIANTI Srl ha fornito la documentazione tecnica della linea di trattamento, descrivendo il lay-out impiantistico e definendo su quali inquinanti agisce il processo di trattamento. Si allega alla presente copia della documentazione fornita.

Non avendo avuto la possibilità di accedere ad ulteriori documentazioni tecniche della nuova linea di trattamento, il tecnico estensore del presente documento non ha avuto la possibilità di approfondire ulteriormente le argomentazioni richieste dalla Provincia di Treviso. A garanzia del corretto funzionamento e della resa della linea di trattamento, si evidenzia comunque che l’impianto di recupero rifiuti, qualora approvato, sarà oggetto di collaudo funzionale attestante la concreta efficienza del processo di trattamento di soil- washing, attestato dalla ditta DECCA IMPIANTI Srl.

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Quali limiti dei materiali in uscita, la ditta ADRIA RECUPERI Srl, rispetterà le caratteristiche del materiale di cui al paragrafo 6.5 della Rev 00 della Sezione di Progetto,

Quali limiti dei rifiuti in ingresso relativamente ai CER 170504 e 191302 da sottoporre a trattamento, invece la ditta proponente ha intenzione di autolimitarsi e di ricevere solamente rifiuti aventi concentrazioni con range di ± 20% rispetto a quelle previste dalla colonna B tabella 1 dell’Allegato 5 alla Parte IV Titolo V del D.Lgs n. 152/2006 e ssmmii, fatta eccezione per gli idrocarburi che potranno invece superare di 5 (cinque) volte le concentrazioni massime indicate nella tabella medesima, rimanendo comunque il rifiuto classificato come Non Pericoloso ai sensi dell’Allegato D alla Parte IV del D.Lgs n.

152/2006 e ssmmii.

Per quanto concerne invece il rifiuto identificato dal CER 200303 non è possibile a priori stabilire quali valori dei parametri chimico-fisici rispetterà, dato certo è che il rifiuto sarà classificato come Non Pericoloso ai sensi dell’Allegato D alla Parte IV del D.Lgs n.

152/2006 e ssmmii.

In considerazione del fatto che la gestione operativa dell’impianto di recupero rifiuti della ditta ADRIA RECUPERI Srl prevede la gestione per lotti di materiale lavorato, al termine del ciclo di trattamento di un lotto il materiale sarà campionato e qualora non rispetti le caratteristiche sopra descritte, sarà nuovamente sottoposto a ciclo di trattamento.

Il presente paragrafo risponde anche a quanto richiesto dalla Provincia di Treviso al punto 14) – capoverso iv) della nota di richiesta delle integrazioni.

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La ditta ADRIA RECUPERI Srl eseguirà le fasi di trattamento dei rifiuti per lotti. Il rifiuto in ingresso sarà caratterizzato sul tal quale al fine di escludere la presenza di inquinanti, mentre il materiale in uscita sarà sottoposto alle relative verifiche di conformità al materiale che cessa la qualifica di rifiuto riportate nella Sezione Progettuale proposta. Al fine di rispondere a quanto richiesto dalla Provincia di Treviso, la ditta proponente al termine di processo di trattamento dell’intero lotto di rifiuti (le cui dimensioni saranno di volta in volta stabilite dalla ditta medesima), oltre a verificare l’ottenimento del materiale che cessa la qualifica di rifiuto riportato nella Sezione progettuale, ricercherà sul materiale ottenuto dalle fasi di trattamento, anche gli inquinanti riscontrati sul tal quale del rifiuto in ingresso.

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Come dettagliatamente riportato al capitolo 4.4 della Sezione di Progetto Rev 00 del 26.09.2011, la ditta ADRIA RECUPERI Srl utilizzerà la fase di prestoccaggio dei rifiuti in ingresso CER 170504 “Terra e rocce da scavo” solamente in situazioni particolari (tale procedura dunque non rappresenta la quotidianità) che non consentono l’esecuzione di analisi chimiche a monte del conferimento all’impianto perché gli interventi di scavo vengo realizzati in condizioni di emergenza (ad esempio manutenzioni rete fognarie) o le dimensioni del cantiere di produzione non consentono accumuli temporanei di materiale.

Vengono citati quale esempio non esaustivo di tali situazioni gli scavi eseguiti in situazioni d’emergenza per la gestione delle reti o per piccole opere civili. Le procedure operative proposte dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl, preventive al conferimento del rifiuto in impianto senza la realizzazione di analisi chimiche, sono le seguenti:

a) Preliminarmente al conferimento, un operatore incaricato dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl si recherà presso il cantiere di produzione del rifiuto al fine di valutare visivamente la composizione merceologica dei rifiuti e l’assenza di materiali estranei rinvenibili con indagine visiva oppure la presenza di odori riconducibili alla presenza di idrocarburi o altri materiali;

b) Durante il sopralluogo di cui al punto a) l’operatore incaricato si accerterà delle motivazioni che hanno indotto l’intervento di urgenza oppure l’effettiva impossibilità di stoccare in cantiere il rifiuto prodotto;

c) La verifica in cantiere sarà inoltre indirizzata alla verifica dell’assenza di potenziali elementi di criticità in prossimità dell’area di cantiere, quali cisterne o serbatoi interrati, interventi di bonifica in aree prossime a quella di intervento;

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d) In aggiunta a quanto detto, la ditta ADRIA RECUPERI Srl si informerà presso il produttore del rifiuto dell’eventuale presenza di indagini sui terreni realizzate nel sito di scavo;

Come riportate nella Sezione di Progetto Rev 00 del 26.09.2011 i rifiuti in ingresso all’impianto della ditta ADRIA RECUPERI Srl sprovvisti di analisi chimica, saranno sottoposti a processi di trattamento solamente a seguito dell’esecuzione di analisi chimica. In attesa dei risultati analitici di controllo, il lotto di rifiuti sarà mantenuto distinto dagli altri rifiuti.

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L’ipotesi progettuale prevista dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl ha previsto la realizzazione degli scarichi delle acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte, previo trattamento depurativo, sul suolo in quanto la zona industriale del comune di Salgareda è sprovvista di rete fognaria e il corpo idrico superficiale maggiormente prossimo all’area di intervento corre lungo la strada “Provinciale Est”. Tale corpo idrico è un canale ad uso irriguo che solitamente presenta acqua per un periodo all’incirca superiore ai 100 giorno all’anno. Per scaricare le acque meteoriche di dilavamento delle superfici scoperte nel menzionato corso d’acqua, la rete di scarico dell’impianto dovrà attraversare una porzione di terreno della vicina proprietà (ditta 2B SCAVI Srl), un tratto della strada di accesso allo stabilimento (via Opus) ed un tratto della strada “Provinciale Est”.

L’immagine satellitare seguente estratta da Google Earth raffigura la posizione del menzionato corpo idrico superficiale. Si renderà necessario inoltre creare una pendenza tale da consentire il libero deflusso delle acque di scarico verso il corpo recettore, in quanto l’eventuale utilizzo di pompe di sollevamento determinerebbe un ulteriore aggravio dei costi di realizzazione rispetto a quanto nel seguito riportato.

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Da una prima analisi, il livello del corpo idrico è maggiore rispetto al livello della ditta ADRIA RECUPERI Srl per cui sarebbe necessario attuare interventi di sollevamento dei reflui al fine di garantire il libero deflusso degli stessi verso il corpo idrico superficiale.

Valutata inoltre la struttura dell’impianto di recupero rifiuti proposta a livello progettuale, è possibile osservare come le aree funzionali dello stabilimento che rappresentano il fulcro della gestione dei rifiuti e soggette alla raccolta delle acque meteoriche, sono posizionate lungo il versante dello stabilimento opposto rispetto alla posizione del corpo idrico superficiale. Per poter avviare dunque le acque meteoriche trattate allo scarico in corpo idrico superficiale, rispetto allo stato di progetto, sarà necessario rivedere tutte le pendenze della rete di raccolta prevista a livello progettuale e rivedere il posizionamento delle vasche di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento.

Lo stato di progetto proposto dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl ha previsto un costo di realizzazione delle pendenze e della rete di raccolta pari a circa 300.00,00 euro. Secondo stime di progetto invece, convogliare le acque meteoriche allo scarico in corpo idrico superficiale, considerando anche le opere di scavo in altre proprietà e le difficoltà realizzative dell’opera (si attraversa una strada pubblica determinando potenziali criticità del traffico locale), determinerebbe un ulteriore incremento dei costi di circa 150.000,00 euro, per un totale di 450.000,00 euro. Il beneficio ambientale conseguibile è da ricondurre, a parità del rispetto dei limiti di legge, allo scarico delle acque meteoriche su un corpo idrico ad uso irriguo anziché scaricare nella scolina posta in prossimità dello stabilimento della ditta ADRIA RECUPERI Srl, che di per sé già rappresenta il bacino di laminazione della zona industriale del comune di Salgareda. A parere del tecnico scrivente dunque il beneficio ambientale conseguibile non compensa l’aggravio dei costi di realizzazione dell’opera.

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A quanto detto è da aggiungere che lo scarico nel suolo è una misura temporanea attuata dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl in quanto, appena realizzata la fognatura a servizio della zona industriale, lo scarico delle acque meteoriche sarà direttamente convogliato all’interno della rete fognaria.

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In riferimento all’attività di recupero rifiuti proposta dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl e alle integrazioni richieste dalla Provincia di Treviso al punto 11) della nota prot. n.

2012/0029562 del 13 marzo 2012, si evidenzia che per molte tipologie di rifiuti non pericolosi oggetto di integrazione, l’unica norma tecnica nazionale attualmente a disposizione per le attività di recupero (D.M. 05.02.1998 e ssmmii) prevede che l’attività di recupero consista nell’utilizzo degli stessi processi industriali a cui la ditta ADRIA RECUPERI Srl avvierà il materiale che cessa la qualifica di rifiuto ottenuto dalle operazioni di trattamento fisico realizzate presso lo stabilimento di via Opus. Si citano ad esempio i rifiuti identificati dai codici CER 100101 (previsto nella tipologia 13.1 del 05.02.1998 e ssmmii), 100115 (previsto nella tipologia 13.1 del 05.02.1998 e ssmmii), 190112 (previsto nella tipologia 13.1 del 05.02.1998 e ssmmii) che possono essere usati tal quali direttamente nei cementifici o nella formazione di conglomerati cementizi. Come evidenziato dalla Provincia di Treviso i processi cui saranno sottoposti i rifiuti presso lo stabilimento della ditta ADRIA RECUPERI Srl sono solamente di tipo fisico e dunque non alterano le caratteristiche chimiche del materiale che sono gli elementi fondamentali per l’utilizzo degli stessi nei processi industriali previsti dal progetto. L’obiettivo della ditta proponente è quello di produrre materiali semilavorati a partire dai rifiuti che possano essere avviati ai descritti processi industriali in sostituzione delle materie prime, riducendo in questo modo la pressione antropica sullo sfruttamento dell’ambiente dovuto alla presenza di cave di marna, argilla e gesso. Le intenzioni della ditta proponente sono dunque in linea con i principi fondamentali del D.Lgs n. 152/2006 e ssmmii e con il principio tutela dell’ambiente in quanto vengono utilizzati rifiuti (che in caso contrario sarebbero principalmente destinati a discarica) in luogo di materie prime.

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La condizione secondo cui l’utilizzo di materiali semilavorati prodotti dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl possa avere maggiori impatti rispetto all’utilizzo delle materie prime corrispondenti non è concretizzabile in quanto:

1) Per alcune tipologie di rifiuti, come detto, è lo stesso D.M. 05.02.1998 e ssmmii a prevedere l’utilizzo di tali rifiuti direttamente nei processi industriali per cui il legislatore avrà valutato la fattibilità tecnica dell’attività, in relazione all’assenza di rischi di impatti negativi sull’ambiente. Per le tipologie di rifiuti non direttamente menzionate dal citato decreto, si rileva che le stesse presenteranno composizione chimico-fisica analoghe a quelle contemplate dal decreto ministeriale stesso;

2) I contratti che la ditta ADRIA RECUPERI Srl stipulerà con i cementifici o con altri stabilimenti industriali (sempre riconducibili a quanto previsto dalla Sezione di progetto REV 00) definiranno con esattezza le caratteristiche chimico-fisiche che dovranno rispettare i materiali che cessano la qualifica di rifiuto, per cui è lo stesso stabilimento industriale che li utilizza a definire i limiti in relazione alle proprie esigenze e alle proprie criticità ambientali;

3) La caratterizzazione del materiale che cessa la qualifica di rifiuto realizzata dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl, verifica la qualità dei materiali secondo il principio della “gestione per lotti”, per cui si avrà garanzia della qualità dei materiali in uscita;

4) Nel territorio italiano (RMB SpA – OFFICINA DELL’AMBIENTE SpA – A2A SpA – ESPOSITO SERVIZI ECOLOGICI SpA) e regionale (IRIS AMBIENTE Srl) esistono già impianti di recupero dei rifiuti approvati dalle rispettive Provincie e Regioni che svolgono la medesima attività di recupero rifiuti proposta dalla ditta ADRIA RECUPERI Srl utilizzando processi tecnologici del tutto analoghi a quello

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proposto, che avviano i prodotti ottenuti ai medesimi cicli industriali menzionati dalla ditta proponente. Nessuna criticità ambientale è stata riscontrata negli impianti di utilizzo dei materiali che cessano la qualifica di rifiuto.

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Sulla piazzola esterna dell’impianto di soil washing non verranno stoccati rifiuti in ingresso allo stabilimento bensì solamente materiali che hanno subito il processo di trattamento e che, solamente per un aspetto formale, sono considerati ancora rifiuti fino a quando non hanno subito la caratterizzazione analitica (chimico-fisica e geotecnica) attestante la conformità al materiale che cessa la qualifica di rifiuto prodotto. In via previsionale dunque tali materiali da un punto di vista chimico già presentano potenzialmente la composizione e concentrazione di elementi chimici secondo quanto riportato al paragrafo 6.6 della Sezione di Progetto REV 00 del 26.09.2011. L’impianto di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento è stato progettato da una ditta specializzata (BOER IMPIANTI Srl), a seguito della definizione delle caratteristiche chimiche dei materiali depositati nell’area scoperta soggetta a dilavamento meteorico e dei limiti da rispettare allo scarico. Non è dunque stata ravvisata la necessità di inserire all’interno della fase di trattamento delle acque meteoriche un trattamento di chimico- fisico. Si segnala comunque che, a seguito dell’eventuale realizzazione dell’impianto, lo stesso sarà soggetto ad un rigido collaudo funzionale per cui, qualora si rendesse necessario, la ditta ADRIA RECUPERI Srl manifesta già sin d’ora la disponibilità ad intervenire con processi di trattamento di tipo chimico delle menzionate acque meteoriche di dilavamento.

Per quanto concerne le ulteriori criticità evidenziate dalla Provincia di Treviso si segnala quanto segue:

a) Lo scarico delle acque domestiche, a valle del trattamento biologico, sarà avviato a sub-irrigazione;

b) Verrà eliminata la fase di clorazione delle acque meteoriche di prima pioggia;

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c) La scolina ove sarà realizzato lo scarico sul suolo delle acque meteoriche di dilavamento è compresa all’interno del bacino di laminazione dell’intera area industriale. La ditta ADRIA RECUPERI Srl ha incaricato un tecnico abilitato alla redazione della documentazione per la richiesta di nulla osta idraulico da presentare al Consorzio di Bonifica Piave. Alla data di presentazione del presente documento, la redazione della pratica è ancora in itinere.

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In merito alle richieste formulate dalla Provincia di Treviso, la ditta ADRIA RECUPERI Srl adempie a quanto richiesto, come nel seguito precisato:

 Richiesta punto i): si riporta in allegato 3 al presente documento il nuovo elaborato tecnico 5.1;

 Richiesta punto iii): la realizzazione della copertura dei box da n. 1 a n. 7 sarà realizzata nel primo step di intervento. In merito si allega nuovo elaborato cartografico 3.1;

 Richiesta punto iv): le operazioni di trattamento dei rifiuti destinati alla produzione di materia prima secondaria per l’industria del cemento (ecomarne, eco calcari, ecoragille) saranno realizzate su superficie coperta da tettoia. Si allega nuovo elaborato tecnico 3.1

 Richiesta punto v): si riporta in allegato 3 al presente documento il lay-out richiesto;

 Richiesta punto vi): A livello progettuale si prevede una grammatura del filtro a maniche pari a 500 gr/mq. I macchinari costituenti la linea di trattamento soggetta ad aspirazione prevista a livello progettuale hanno una potenzialità di 180 ton/h. Nel trattamento della tipologie a di rifiuti oggetto di aspirazione, la potenzialità massima ottenibile sarà pari a 120 ton/h;

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In aggiornamento a quanto riportato nella Sezione di Progetto REV 00 del 26.09.2011, la tabella seguente riporta le tipologie di attività di recupero rifiuti ad oggi autorizzate in capo alla ditta ADRIA RECUPERI Srl comparando le stesse al D.M. 05.02 .1998 e ssmmii.

Tab. 1

CER

Tipologia DM 1998 in cui è presente il

CER

MPS prodotte dall’attività di recupero previste da DM

5/2/98 associate allo specifico

codice CER

MPS prodotte dall’attività di recupero, previste da DM

5/2/98 ma non associate allo specifico codice CER

Rifiuto non previsto da DM

5/2/98

17 01 01 7.1

MPS per l'edilizia con caratteristiche conformi a Circ. Min. Amb. 5205/2005

-

17 01 02 7.1

-

17 01 03 7.1

-

17 01 07 7.1

-

17 02 01 9.1 - 14.1 - 17.1

La ditta svolge la sola attività di Messa in Riserva

17 02 02 2.1 - 2.4 -

17 03 02 7.6 -

17 09 04 7.1

-

17 05 04 7.14 - 7.31-bis -

MPS per l'edilizia con caratteristiche conformi a Circ. Min. Amb. 5205/2005;

Terra vagliata con caratteristiche conformi al

test di cessione

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17 05 06 7.30 - 12.2 -

Terra vagliata con caratteristiche conformi al

test di cessione

01 01 02 7.17 - 12.7 -

01 03 08 7.17 - 13.18 - bis -

01 03 99 7.2 - 13.16 -

01 04 08 7.2 - 7.17 -

01 04 09 12.7 -

01 04 10 7.2 - 7.17 - 12.3 -

12.4 - 12.7 - 13.26 -

01 04 13 7.2 - 12.3 - 12.4 -

12.5 -

06 03 14

7.18 - 7.19 - 11.14 - 13.7 - 13.8 - 13.10 - 13.15 - 13.16 - 13.23

- 13.25 - 13.28 - 18.9 - 18.10

-

10 01 05 13.6 -

MPS per l'industria del cemento, stampi in gesso, di

cartongesso o prodotti per

l’edilizia

10 02 01 4.4 -

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10 02 02 4.4 - 5.17 - 18.8 -

MPS per l'edilizia con caratteristiche conformi a Circ. Min. Amb. 5205/2005 Materie prime secondarie per la produzione di Conglomerati

bituminosi conformi alle norme UNI EN 13043

10 02 99 5.18 - 7.17 - 7.25 -

7.27 - 13.5

MPS per l'edilizia con caratteristiche conformi a Circ. Min. Amb. 5205/2005 Materie prime per l’industria

dei laterizi

10 06 01 4.1 - 4.3 -

10 08 09 4.1 -

10 09 03 4.4 - 18.8 -

Materie prime secondarie per la produzione di Conglomerati bituminosi conformi alle norme UNI EN 13043

10 09 06 7.25

dei laterizi

10 09 08 7.25

dei laterizi

10 09 12 7.25

dei laterizi

10 10 03 4.1 - 5.12 -

10 10 99 5.11 - 5.13 - 7.5 - MPS per l'edilizia con

caratteristiche conformi a Circ. Min. Amb. 5205/2005

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10 11 03 12.9

10 11 12 2.1 -

10 12 03 7.4 - 13.27 - 12.6 -

10 12 06 7.3 - 7.4 - 7.12 -

cartongesso o prodotti per l’edilizia

10 12 08 7.3 - 7.4 -

10 12 99 7.5 - 7.12 - 12.6 -

10 13 04 7.18 -

10 13 11 7.1

-

12 01 01 3.1 - 5.14 - 7.10 -

-

12 01 02 3.1 - 5.14 - 7.10 -

12 01 03

3.2 - 3.4 - 3.7 - 3.8 - 3.12 - 5.10 - 5.14 -

7.10

-

12 01 04 3.2 - 3.4 - 3.8 - 3.12

- 5.10 - 7.10 -

(31)

Emissione

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Pag. 31 di 53 Rev. n. 00

12 01 17 7.10 -

12 01 21 7.10 -

15 01 07

2.1

-

2.2

16 01 20 2.1 -

16 11 02 3.9 - 7.8 - 7.20 - 7.25 - 13.26

-

16 11 04 3.9 - 7.8 - 7.20 -

7.25 -

16 11 06 7.8 - 7.9 -

17 05 08 7.11 -

17 08 02 7.1 - 7.12 - 7.13

cartongesso o prodotti per l’edilizia

19 12 05 2.1 -

20 01 02 2.1 – 2.2 – 2.4 -

20 03 01 7.1

(32)

Emissione

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Pag. 32 di 53 Rev. n. 00

7.6

-

La tabella seguente evidenzia le attività di recupero rifiuti proposte relativamente sia ai rifiuti di nuovo inserimento (sottolineati per facilità di lettura) che quelli già autorizzati dalla Provincia di Treviso:

Tab. 2

MPS ADRIA RECUPERI SRL

CER

Tipologia DM 1998 in cui è presente il

CER

MPS prodotte dall’attività di recupero previste da DM

5/2/98 associate allo specifico

codice CER

MPS prodotte dall’attività di recupero, previste da

DM 5/2/98 ma non associate allo specifico

codice CER

MPS prodotte dall’attività di recupero,

non previste da DM 5/2/98

01 01 02 7.17 - 12.7 -

MPS per l'edilizia con caratteristiche conformi a

Circ. Min. Amb.

5205/2005

Materiali per cementifici Aggregato per conglomerati cementizi

Materiali per l'industria dei laterizi e

ceramiche Terre e aggregati per la copertura di discariche

Terre nelle forme usualmente commercializzate

010306 CER non previsto

nel DM 05.02.1998 - Materiale per rilevati e

sottofondi stradali

Aggregati per conglomerati bituminosi

01 03 08 7.17 - 13.18 - bis -

Materiali per cementifici Aggregato per conglomerati cementizi Terre e aggregati per la copertura di discariche

(33)

Emissione

28/05/2012 Studio AM. & CO. Srl

Pag. 33 di 53 Rev. n. 00

01 03 99 7.2 - 13.16 -

Aggregati per conglomerati bituminosi Materiale per l'industria dei laterizi

e delle ceramiche Terre e aggregati per la copertura di discariche

01 04 08 7.2 - 7.17 -

Aggregati per conglomerati bituminosi Terre e aggregati per la copertura di discariche

Terre nelle forme usualmente commercializzate

01 04 09 12.7 -

Materiale per l'industria dei laterizi

e delle ceramiche Terre e aggregati per la copertura di discariche

01 04 10 7.2 - 7.17 - 12.3 -

12.4 - 12.7 - 13.26 -

Aggregati per conglomerati bituminosi Materiale per l'industria dei laterizi