L'IFIGENIA
Dramma per Mujìca Da
Rapprefentarfi nelTeatro
dìTorre Argentina.
Nd Carnevale
dell'Anno
l'jsi,DEDICATO
Air Illma ed Eecma Signora
LA SIGNORA
D. ANNA BARBERINI
Duche/hSfirzaCefarm
^
Principerà
S
avelli^ Ceretti^
Cabrerà,
,
IN ROM
A ,_. Ce«UittiKade'Superiori
.
Si V«Difono da Flufto Atnidd r.ro alCorlb lotto
"JllalazzQdelSignorMarchtls ^iggi
,
MUSIC LIBRARY UNC-CHAPEL HILL
ECCELLENZA.
*
Offerta che ì^cìfac»
damo a V» E. del
preferiteDramma
,ha
principalemente per
oggettodi dare a Voi nna
wì^a dimonHranz.a
della rifpetto-^fa noBra
'^enerax.ioneper
le di*Bintijfìme prerogati've
,the ador»
nano
ilNobile animo
dell'£. K. ed
inoltre
di
rendergliuna
"veratefli"A
2 mp-mnìanzct
dellafomma noHra
rico"nvJcenXA per
le contìnuegrazj
eotte mite
dallaVoHra Scorna Cafa
. S'ag-*giunge a queBi
cosìgiusti motivi del nofìro do'vere
laSperanza di acquistare
alTeatro
, in cui talDramma Jì rapprefema unitamente al VoBro latrocinio
lapropenJiO"
ne
ied
ilfa-vore
delleVerfone
più- riguarde'volidi queB llluBre
Cit-tà
, le qualiportate da quella degna
Bima che hanno per P
E.V, non pO"
tranno non riguardare
conqualche parzialità
il prefente "Libro ,j'otto
gliaufpicj del VoBro
chiarif, jìtnoNome compari/ce
orafui
leSce^
n9
ymentre
conf entimemi del più
"vero ojfèquio ci
proteBiamo
.Di V.E,
Z'mìi
Devmt
,edOhlmì
S^rvitorr Gì'Imprefarj.
ARGOMENTO.
R
^^l''''f\'P?:icìpjàeìlaQrech
divendi-PriaL
P^f-'l""'-^''^' Paridefiglio diM-iìn' rirM^'T'r ^^r'^none Redi i Z T'-^'^'S^r
{^^^/^ permancanzidì
li Calcante lor Sacerdote
aifiyredjjre
,
de m„ l avrebberìZlTvu-
to,fe
prm
non aveff^ero placatalaDea jSL
iaà^.li^^r"'''''
l'Oracolomar Zo/L 1
4
'
^r^^^ Dea
volealachlltltì^pi
^^^^'^Re
dìAtene-)^
rata f
nt
^"^^^f'iP'^J^^^chèaMenelao jL-
Ja afip
. Perlochè futenuta occulta, ele J'f/^riche cangiato II -vero
nome
d^^figenù'^i'I'
M^'^e^
in quellodìErW
A.ld n'hP
'^""J' """"'^fi ^nch'egll Inf tfr
'J^ggiogataavà
ruop Jr.
o^'' ribellalaa Peleamera
Ej^file, / avea
mandata
inMicene
a^figemafuapromejrafpofa.
^efla chhma-
A
5 tatain
AuUd^
dalRefm
Taire percampire ion Achille, pria di andare all' aj/edìo di Troja5 //prameffl Imenèo;feeo, amandola teneramente , colà la conduffe. Risieduta così dalSacerdote Erifile, dì cui gli erario bennotiinatali, e7
^^eronome
5 tojìoeglifi accorfe deli Equivoco prefo^ edavendonel vero,egiuHo
fenfo [piegatorOracolo, Eri-' file da fe medefimafi dièlamorte.Omer»
Parten. Paufan.
L*Azipne (i rapprefentaia Aulide .
IViUTAZiONI DI SCENE.
NeW AttQ Primo
^Nell'
Atto
iVecomh.
AppartamentiReali
.
Deliziofo giardino nelReal foggiorno eoa
vialiornati diftatue, grottefchi, e fon- tane.
NeW Atto
Terzo.Gran
Sala deftìnataallepubbliche udienze» ed a'configli diGuerra.Trono
da un la-to, efedili
.
Lido
delmare
con vedutad uua partedell*accampamento Greco
. Gente fui mede- fimolidooccupatainprepararilRogo
, el'Aracol Simulacro di Diana, e vafi di profumi•
PER-'
PERSONAGGI.
r
IFIGENIA,
figlia delRè Agamennone
amante, e
promedà
fpofa di Achille.//SigJìor GiufeppeRicciarelli
AGAMENNONE
di lei Padre , capo econdotrier dell*Efercito
Greco
all'all'edio di Troja.
IlSignorLìtterioFerrarj^
ACHILLE,
Principe Teffalo.IlSignor Pafqualino Potenza.
ERIFILE
diluiprigioniera, amica e confi- dented' Ifigenia.
//Signor GiovanniBelardì.
AJACE
amante difprezzàto daIfigenia^ , e perciòdilei occultonemico,e d' Achille,//Signor Giufeppe
Gufpeh
.EURIBATE
confidentedi Agaa^ennone.//Signor Giufeppe
Duci
.La
MuficaèdelSignor NicolòJomelH
Nch*poletano^
MaeHro
di Cappella dìS^Pie- tro inV
nicano, ed Accademico tilurma- nico diBologna.A
4No
Nomi
de'Ballariai.
Uomini
.Donne
.
Il Sig. Pietro Aloar. IlSig.AndreaMarchi
Il Signor
Giacomo
dettoMorino
.Brighenti . 11Signor Gio.Batti- li Signor
Vincenzo
ftaGrazioli.Naft!• IlSìgnorGiufeppede
Il Signor Pàfquale-> Pauli •
Banci. IlSig.GiovanniJochi., Inventore,e direttorde' Balli
liSignorPietro /lloar*
IngegnereePitt^jredelleSc^ne .
IlSig.Giuleppe AldovrandiniBolcgnefe
.
Inventore^ Direttore^ eSartoredegliAhitì
IlSig. Giufeppe Pedocca , e Sig- Carlo An- tonioBrogi.
Ricamati^redegV
Aaitl
•11Sig.Lazzaro
Grondo
na.
PROTESTA,
le
paroie Fato,Dei, ed
altre fimili,
che nel
Dramma
fi trovano, fi pro- tetta 1'Autore
, che fon tutte efpref- fioni poetiche , difformi da'fuoi in- terni fentimenti di vera ReligiorL, CattolicaRomana,
che finceramen- te profelTa.
A
5- In-Imprimatur,
Si videbitur Reverendiffimo Pa-
tri
Sacri
PalatiiApoftoiici Ma-
giftro
,
jp.
M. de Rnhìs Anh* Tarji
Vicesg,Imprimatur.
Fr. Vinc. Elena Rnii P. Mag.
S.
P. A. Socius
.
ATTO
ATTO
SCENA PRIMA.
Reggia.
Eurìhan
chedorme
:Agamennone
che viene agitato
.
Agam. tr\ Orgi
Euribate:Olà
.Agam^ ij
Sorgi5 chegiàTAurora
Pallida , emoribonda
Ne
porta intanilo dì•Eur.
Qual' improvìfa Strana cagion tiaftringeLe piume
abbandonar?Le
[lanchemembra.
Riftoraogn'un5 immerfo in dolceoblio <
Tu
folmìoRe
letue pupille I •.. .Agam* Oh Dio
,
Gonfiedi
amaro
piantoi
"Come
chiuderlealSonno?Oh
tefelice,
A
cui nonferoi DeicolSerto eU Trono
Ditirannichecure infaullodono
.
Eur.
Qual
maiftranafavella,
E
forfèingiuftaancor^ da*labbrituoiDeggio
, Sire, afcoltar l Figliod*Atreo
Potentiffimo
Rè
,Tu
lecontrade PiùricchebiellaGrecia inpacego
H : Cintod'armati, ed'armiarbitro fiediDei comune
deftin :Gemme,e
teforiArg. A
6 Splen»13
ATTO
Splendonoa
Te
d'intorno:E
alfindi venti SuperbiRegii Scettrianima unfoloMoto
delletueciglia •/Igam^ Che
giova,femorirdeve miaFiglia?Eur.
Come
! perchè?udgam* Senviene
Ali*
Imenèo
d'AchilleLa
Figliafventurata5 ein vece^ ohDio
3 Dell'adoratoSpofo5Vien
la morteaincontrar.
EuY* Megliotifpiega:
1tuoi confufiaccenti
M'empiono
diterror•JÌgam* Fido Euribate
Mi
afcolta, einorridirci.
Air
apparirdeldì , faichefplegammo
Jerilevelealvento : In queitefponde Udiftl purdigiubilolegrida
D'intornorifuonar:
Da
lungiogn'uno Minacciofo anelavaDi
Trojaallaruina.Aimè
, Cangioffi Inun puntolagiojaTuttaineflremo duol . Tacqueroiventi
,
L*ondaimmobilreftò: Meftjl^ edelufi
Tornammo
inPortoalfin.
Eur. IlsòSignore .
Agam. Ma
tuttonontiènotoilmio
dolore.Suitramontardeldìcorfianelante
Di
GintiaalTempio
conAjace5 inquelloLa Dea
perconfultar•Oh
Dio ,Calcante Quefi.' Oracolnedie-Pria^eh* allaReggiaDs
Prìa??20 fi apprejfi il Greco armato ,Di
.PRIMO» .U
Ot
CintoilATume
irato »
^juol
mona
Ifigenia,
eÌ ""uvl
''''P^fi^^MarfuaTomba
fia.MiferoGenitor
^gam. Ah,
Ifeintedeila
Il•«lodolprpiet.d, corri
, t'affretta
^ur. ÈdelJo Spofo
Che
ledirò?^gam.
Dirai,Che
Achille di penfiercangioffi, eforfe Forfè ancorad'amori
Che
difFerriUuo
lenozze alritorno Dali*alledio di Tro/a•^grt^ASo?.''"-* ognuno
^«r.
Ma
Achilieoifefo,
Or
falvamilaFieliàVa
t ^ . - Penferemo.^ ^
' ^^eltopoìEur. Ereguifcoi cenni tuoi.
Vado:nia(«,hDio....IoSpofo
Dmedovrò,ch'èinfidoI An,
di dolorl'uccido Dicendolecosì.
Qe^ntopernoipenofo, guanto
perleifunefto Prevedoilfindiquelb
Tetrointelicedì!pane.
SGg.
» .ATTO SCENA
II.Agamennone fob
penfoJ\indiAchillelAgam
TV yrA
chefeci lE
fiaver» cheperIVA
lavitaD'unaFiglia io tradifca
Della Patrial*onor ? D'Afia
rimpero
Alla Grecia prometìò^
Abban
ionicQ.sl? CheniaidirafllDUa
Grecia , edime? Ma
eterniNumi Che
ìnafpetiatoèquelioTerribile
comando
lUna
miafiglia Vittima ha da cader! Intendonn imaDue
Vittime bramate.Ah
, nelmìofeno Giàfenroilfacro ferrosenonè forfè SacrifìciominoreDelfangue della Figliail
mio
dolore . Pureubidirconvien • Tolto fi corra11 cennoarivocar/ {in attodipartire •
AQh* Ah
, quali , oSireDimore
aliai penof(»AlJenoftre conqniite ;
Fraponeiratoil Ciel! Di vendicarti M'arde la
brama
infen• D'Ilio le TorriAnelod'atterar•
Agam
Fraqut^ ItebracciaDeh
vieniinvitto Eroe:Opra
del rqovalor, Le^boè già vinta:E
nataappena, ai tula guerraeltinta FialoHellodiTroja, allorchéilCieloCon
P R
IM O.
1^Con
noifi placherà•^ch^ Deh
, femi vuoi,
Mio Re
, rendereinvitto^ unifci prettoLa
mia, colia tuaforte. I voti mieiPrevengono
i^arrivoDeliaRealtua Figlia:ildolce
nodo
Delie noftr'aUiieamantiNon
firitardipiù: Nel fenoilCore D'amor
languifce e paceNon
troverà, fintantoChe
ilfofpiratoben , cui fempreanela»Non
giungeapollèder •Ag^w* D'amor
frararniiAchillepuòlanguir\
può
ragionarmi \Ach-
Cornei perchè?Agam^ D'amor
non mai languifceChivantainfenouncor audacey efie^os
Sconviene ad un Guerriero llfofpirard*anior•
Acb* Con
fiero ciglioDel
promeffoImenèo
Mi
vietiordiparlar, quandotuiftefla SollecitobramaftiQueftonodo compir' Già latuaFigliai
Micene abbandonò: Fra pochiiftanti
In Aulidefara . Quaì' improvifo Cangiamentoèmaiqueflol
QualcheRivaleafcofo
Forfèdi rio velenfparfe a
mio
dannoD'Agamennone
il cor?Ah
, fe ciò foffèCon
queftoacciar vorreiSfilardell'
empio
fangue ifdegnimiei.L*ad(ì>
i6
ATTO
L'adorato mìo Teforo Involarchi a
me
defia,Non me
'1può
rapir , fepriaNon
mifvelleilCor
dal fen»Dal
velen digeloflaTormentata1' alma mia:
Farmi
già5 chevengamen
.
SCENA
III."^^gamennone,ìndi
Ajace
•A H
, che dinuovo
in fen fve-XJL
gliommiAchilleLa
paterna pietà*Cherifolvefti
AlfinSignordellatuafiglia?
^ja.
Oh
Dei,
Che
anguftia, chetormento !Rifolvo^e poimi pento.Ah.quale fcempio
Panno
dell'almamiaglioppoftiaffettiDi
Genitor, diRe
.La
gloria vuole Eftintalamia Figlia\ ela vuolfalva Ilmio paternoamor
:La
fuavenuta Per mio cenno EuribateGià
corfeadimpedir• .A]a. (Oh
Dei, chefento! ) (JaTeAgam* Da
ftimolid*onorpofcia rifcoflblovolliilcenno rivocar:
ma
intanto L'almafen giace indebolita, oppretfay
Irrefolutaancor
.
Del tuo dolore
Sono
a partemioRè
:Ma
invendicata PiangolaGrecia, e deliaGrecaGente
IlIh-
TM
j ....F R
IM o.
Illudribio, il rofibr. '
Agam. Tu dimmi
, ohDio
,Senzaaffligermi più, che far deg£'io
.
In quefto
amaro
flato^
Di
Padrefventurato,E
d'infeliceRè
, tu
mi
confjgna.
S
C E N A IV.
Eitrthate, che vie» frettohfe, edetti,
yrgUa"""^^
Signor giunta è tua
Propiziaèlafortuna
. )
(da
TeDatti pacemio
Rè -Troppo
firendeDel del
tecofeveroManifeftoil voler
.
y^gam.
Pur
troppoèvero.
£ur.
Pria che dentrolemura
fipiè portafferllnif-?
^:"S'l:5"^^toimpLe?^i,
m...
'^'"^Ah
, neli'udirmi Milera, a untempoifteffoSi accefe,e impallidì . L'amor,Iofdegno.
La
nera gelosìaqueir almabella'
Aikliroinun punto: Alfinverfando
^'"aropianto, in quefti
»j Ba-
i8
ATTO
Baciar mi fi conceda :
E
giacché fono TraditadalloSpofo,
Almeno
il Padremio
mifia pietofo .^garn^
Ah
, mififpezzailcor* Invano,o
Figlia
,
Tu
mi chiedi pietà .Legge
èdel Cielo»Ch'iotecofiacrudel
.
EuT. Signor, qaaldeggio Rifpoflaa leirecar?
Agam. Che
venga:E mora
{c^nìmpetoài (dìfperazione•CollapigliainfeliceilPadreancora
.
Enr. Di caldeamarelagrime Sento inondarleciglia
.
Deh
5riflettiSignor^eh*Ella è tuaFiglia»SCENA V.
Ajacc^
eAgamennone^
Aja*
\\
Eholifenfiinver,degnid*unalmaJL/ Nata
afervlr,non a regnar.Chiregna
Serve alpubblicoben. Quella glorioù Nobileferviti!, delRegioSerto
forma
il pregiomaggior.
Agam^ Ma
oh quantocoltaQuellopregio al
mio Cor
!E
purlovedot Servirconvienea quellaGloriatirannaalfin .Sicorra
dunque
D"anainnocenteFigliaU
PRIMO.
19La
mortead affrettar:Qualunque
indugio Sarebbe vergognofo.
Ceda
alpubUco
benilmio
ripofo •in
aUQ
dipartire ^ epoijìwrejla^Ma
dovrò vederefangue Cadervittima unaFiglia?Ah
, nel folpenfarlo, ilfangueMi
G gelaintornoalCor
lIn vicendesìfunefte,
Perpietàchi
mi
configlia ?Ditepar,fe maivedefte
Piùinfelice Genitor. parte^
S
C £ N A VL
D
EIfprezzimio
fchernitoamor
» de fuoldh
L'ingrata IfigeniaToltoavràlamercè . Gl*ifteffi
Kumi
A mio
favor fon dichiarati. In braccioNò
, non andràdelmio
Rivai. InopraI
Ogn'
arte, ogniconfiglioPorrò, perifpogliard'ogni pietade
i
D'Agamennone
ilCòr
. Il Padre ifteffb Allavendettamiafaròfervire :Vedrò
piangereAchille> e Lei morire*Non
20
ATTO
Non
fempregiova, o Belle,
Volger
fprezzanteilciglio:Sentite il
mio
configlio:Bellenontantoardir .
Un
difprezzatoamore
Spello (icangiain fdegno:
Ne
nafce poiTimpegno
5l'oltraggiodi punir. parte*
S
C E N A VIL
Galleria.
Ifigenia connumerjfocorteggio diDamigelle ePaggi: Erìfileed Eurìbate, ch^
_
leaccompagna .
Eurih.
A Adiamo
o PrincipeflTa: aipai&JTx
(tuoi.PergirnealGenitor, faròdi fcorta. Jfig'(^eprianon sfogoilmiodolorfonmori
Or
or andrem^colà mi attendi.Alfine (tatHo
comprefo Erifile,
Ch'hairagiondilagnarti: .
Ma
piùprofondaaliai ^ !Di
quel,che vuoi moftrarmi?èia forgentej
Delie lagrimetue
.
(Qaeftaèlamiarivai. )
Brif Ma
ti parpoco ,Quel
,chede'cafin^ei'
^ ènoto o Principelfa?E* occulto ancora;
Chi mi
donò
lavita: -iIgnotoèil
nome
ifteffbCh'ebbialprimovagir:Ilgran fegreto
Noto
*
PRIMO. zi
Notó
è fol aCalcante, eàme
Iotace:Solaepalefeatutti,
Per
mio
duolo maggior, della miaftirpeLa
Regia nobiltà . Miferaintanto,
Erro raminga , e priva
De'
cari Genitori, e del paterno Pingue Retaggio ;Abbandonata ,efoUVivo
Ignotaame
fteila.E
fericercoDe
Ctenifori miei, mifento dire,
Che quando
li fapròdovròmorire.
-Altin ,
come
feappienoMiferanon fofs'io,
mi
priva AchilìeDe
runicocontortoa miefciagureDi
iibertateancor.Ma,oh
Dio ,,
Chegiov*
Con
qiieftarimembranzaLe
mie piaghejnafprir.'Saipur,chementreDi
Lesbofoggiogata entroiemura
Ei vincitcrfcorreva, in
me
. fratante, Fifoifuoifguardi, efuaPrigionieramifè .
(H;
allor, chel'empio Dileis innamorò)'ri/l Tifenìbran quelle
Sorgentidi dolorpocofunefie?
^g-
E
purfra tali, e tanteCagionidel tuoduol . latuafperanza , Chedelufa tu credi, ogn^ altra avanza.
rif- Diquaidelufafpeme
^Mi parliò Principeiia?
f; m Lesbo
^t'^^P'^g^e'amafii aU ur<^: «r/a?dimmi
pria:>//Pur
troppo, oh Dei!La
te
ATTO
La
forte ame
rubella,anche inanoore inteiicemivolle !Un empio
arnai^V
Che mi
tradì, mi abbandonò.
Ifig. Mafai
Oov'
egli volfe ilpie?Brif Temo
quiappuntolitraditordi riveder• IJig. <
Nondeggio
l^iu difbbitarne ).
Or
vìaJ
atreguaalle querele:^
La
fpenìe, chenel fen nutrì , ed afcondìNon
èdelufa ancor^ Brìf* lonon ìntendo^*"Megliotifpiega: € allora...
Jfig.
Come?
Ancor non m' intendi?E
6n( giancora ?
Erìf Quar
infolitofdegno ! ...*Ifig. Ingrata :
E
quellaDe*beneficimiei
Ladovuta
mercè ? Tuttotifcuopro L' internodelmio
cor : Ditemifido :T' amo
quantome
ftefla:Tu
m'odi ,taci ,meco
fingi :E
intantoH
cord*Achillemi feduci ?Oh Dio
1Una
rivalebo dunque
alfiancomio
I£rìf Ah,
Principerà:E come Di
derìdermibaicor ?Una
infeliceChe
meritòfinorla tua pietade.
Ora
infulti così ? QuelloframilleImmenfi
affannimieiE r
affannomaggior . Eurib^ Siapprelia Achille.
PRIMO.
SCENA VMI.
Achille , e detti
.
/ich'tll
X)
Rincipefla adorata:Jl
Giunfealfin quelmomento.
Che
tantofofpirai.Da
Lesboaquefte Sponde volai perprevenirti: AlfineTi
riveggomìo
ben. Frai*ireeI*armi,
Tra
ifuroridiMar
te,aliamiamente T'
ebbi, beirIdolmio
,Temprepreferite:dmll.
Che
miroI I tuoibeilumi Sfuggonoimiei I CongiuriCol
Genitoreatormentarmi?Oh
Dei Forfècangiafti affetto?Parla :
Che
fu? MifvelaDi
talfreddezzalacagiou qualCa.
^fig.
To
digli invece mia,ad
Erìf,_
Ch'è un'A
matoi;fallace,P Che
illabro fuomendace
Mai
piùm'ingannerà.(Poifecosìtipiace, {infegretoaì-
Tuttoglidonailcor medef.
(Ma
renderti non deeSimii conquifiaaltera) (comefop.
Uyeli almaèmenfogniera:
Cangiafovente
amor
.fané.
SCE-
Z4
A T T O
SCENA IX.
Achille5 ed Erìfile.
Ach* T O
tradirT Idolmio?X
il labbromio
mentir?Ah
, quelliiofenro
Rimproveri feveri, ingiufti oltraggi ISelpiùvivodelcor.
Deh
^ tuErifile^Cui del
mio Ben
paiefiSono
ifenfi dell' alma,
PalefamiquaUia
Del
fuo rigor ....Brìf Te
'idica Ifigenia (vuolpartire yich' Sentimi . (latrattiene. *Nò
, non voglio Della mìaParria , emio
Un
nemico afcoltar. Lesbo cpprlmefti*E
ame,
crudel, lalinertà toglierti .jich* Se Lesbofoggicgai, controiRubelli Refia!
mio
Genitorgiuftavendetta.E
te dal fuolnatioSetolfi , fu pietà 5 fuperfottrarti
Ai
tumiilti (liguerra ,Al
bellicofuror.
jSr//
Ma
intanto io vivo Efule dalla Patria , Priva di libertà .^f^. X'
odiodeponi, Erifilegentil : 7nttotirendo
,
E
Paula, e libertà. Svelamip ohDio
,
Per-
-, ,.
PRIMO.
Pietefa air
amor
tuolumi
rendi così: Tuttopalefe lotifaro:Ma
tuttoDe?r
Aìf""
'"^^^arcaniJ^h^
^ ^^S'-'"^' iofcuopra,afpetra .^d,.
P,unon
tardar:ilmio
foJiievo artr^il.Veder
quelciglioamabile
' f^ecofdegnato =efiero Sentirmidireingrato,
icrhdo menzognero
:Useltpè
un
dolorsìbarbaro.Che
11corfofFrirnon
fa. '*
Qiwlchefunefloinganno
Mi
priva delfuoamore:Che
mai non ebbeilcore - Macchiad'infedeltà.parte
SCENA X.
Erìfilsfola.
IO
fon fiiordime
fìelTa! IfigeniaCrederm
fuaRivai ' n'nn^l ; •Siltranageloiia * ^"^6
può
mai Trarreiprincipi fuoi?Seciò fapelìè Achille
Onl?^
j."nocente, io
f
odiofuofarei.- Queftofolmancherebbea'mali mieiATTO PRIMO.
Serbo il
mio
cor dolenteSempre
innocente=infeno:E
purlangiiifco, epeno ,Vivo
incontinuo affanno• Deftin cosìtiranno Ditechipuò
foffrir ?Dallefciagureè refo
Quello miocorsìopprello
,
Che
difperatafpelloDefideromorir. parte•
line deWAm Trmo
.
PAR-
ATTO li!
SCENA PRIMA.
Appartamenti
Reali • Agaìnennone, eAjace
* Aga.TT N
brevi , emeftì accentiI
L*accolfi5 epoi partj •Nò
, nor.JL
poteiL'allertodellaFiglia
Ajace,foftener. E*a tal'ecceffb
Meco
fdegnatoil Ciel, che queirifteflàA
fuggirfon coftrettoCh'era nndì la miagioja , era ildiletta*
Ma
perchèmaicolfangue Della miapiglia, il Cielo Solo placarfipuò?
^ja. Perchèfa
duopo
Col Real fangue ifteffoLavarlamacchia impreffa
Nel tuo Sangue Real.
Nel
tuoGermano
Reftò macchiato allor , che la Conforte
IlTrojano amatore
Aldilui Senrapì .
Ma
èvano oSireDelvoler degli Dei.
Rintracciar la ragion.Cerchiamo in vano Difottrarci al defìin. D'ElenailRatto Divendicar ancorcolproprio Sangue
Tu
l'impegno accettafti,
B
2E
l'in-28
ATTO
E
l'intraprefoimpegno
ancorglurafti.
^ga.
E'vero, Ajace,èver. Insìgrand'OpraDeh
non nilabbandonar.Tu
gliaiìopiti Senfidelmio dover mi defti infenoEd
a queft'alma infpirili neceffario ardir.
Ma
chiallaFigliaLa
filafventuraeftremaOh Dio
, paleferà?A]a. Puoicon unfoglio
Vergatodi tua
man
, deiCielo aLei Farpalefeilvoler.u4ga>
Econun
fogh'o ManiieltarledeggioNuova
cosifuneita?Ah
troppatiranniafarebbe quefta. Meglio forfè farla, fe allamia Figlia Annunciaci iofìellòLa
Sentenzafatai . AltrofollievoNon
refìaame
, nealeiChe
lagnarci a vicendaDel
barbarodefìin :L'ultimo sfog®Dar
alnoftro dolor: Elladelmio
Iodel fuoamor
udireLe
tenerezze eftreme,
E
almen pria dimorir, piangereinfieme Aja.E
quefto credioSireSollievo al tuodolor? Laf^aprefenza
Maggior
lorenderà>.SCE'
I
SECONDO.
29S
C E N A IL
Euribate, e detti •
Eur*
C
Ignortua FigliaImpaziente a techiedeTingreffo.
^ja*
A
vincere te ftelfoCominciarti
mio Re
:Non
iaterrompere11corfoallavittoria .
Agam^
Inique StelleAl
findelfanguemio
Saziefarete. Olàfcrivervogl*io
.
(un Paggio prepara da fcrìv^re
^^ja. (Quafiin portogià fon.
}
Eur.
E
ancordiquefto MiferabilfollievoLa
tuaFigliaSignor rendervuoipriva?Agam.
Dilleche or orl'afcolterò. Si ferivi.(^dopQprofondo inchino parte Eurìbate .
^/Agamennone và alTavelina•
S
C E N A
1 1L
yìgamennone /
e^jace
*•^i^' C
T7 Cco
ilcimento eftremo.Ah
s' ei JLli refifteIofonfeliceappien
.
}
Agam.
Figlia ijcrìv^Aja. CIncomincia: . Giovailreftofperar.)
B
3Agam
ATTO
y^gam Pe^ìcomun Bene
Dunque
morir conihne =:Ah
qualdipianto Denfa nubeallaCiglia {interrompe puraimprovifaildì^ja. (
La man
fofpende !Temo
checeda , aimè . )j^gam.
PoveraFiglia ! {ripigliafubito^^ja.
{Vev
brevi iitanti ancorpropiziaforte Secondail mio pender .)
ylgam. Condannaamorte. {%aìz&
Aia.
Non
foloa ventiRegi
Sottoi Veffiliituoi quiradiati
,
Ma
acentoRegni
, e centoMeritiaffifoinSoglio
Gran Re
dicoma^idar.
Agam^
Eccotiijfoglio.liceola Greciavendicata ^ ed ecca
Che
pe'ipubblico beneL*ellèr di Padreancor
pongo
inoblio *SCENA IV.
EMrihate e ditti, indi Ifigenia «
Eur-
C
tuapiglia vien.j4gam*
3 Che
venga .Oh Dio
•Jjlg. Cosìmi lafcio Padre? Agli amoroll . Sguardi d'unatuaPiglia ,aidolci
amplem
T'involi così prefto? .
Agam^
CChe
mai dir le pofs'io?Che
aftan- noèquello I )Ifig.
Tu
taci?SBCONDO.
3«i/tgm*
Oh
Dio.IJig Sofpiri?
Lafcia
me
fofpirar.Nò
, noncredei In Aulide trovar loSpofoinfido,
Crudele il Genitor
.
Agam.
D'Achille, oPigliaNon
rammentarti più^qualunqueincontr€>-Con
luit*impongodi,stwgir. lfig>Non
curoQuel
tradirorindegnoMai
piùdìrimirar:Qnel
menfognieroDivenne
Todiomio
. Solomifpiega Perchè, fenzamiacolpaMi
prividel tuoamor?
TroppodiverfoDa
teItellòtitrovo.Opur
ti vietaIn queftacosìgrande
* Sublimità d'onor , alleprimiere paterne tenerezze
Scenderla riueftà ?
Agam. Nò
, piglia mai^Con
maggiortenerezza ionon
t'amai*Eccelloè didolor quello cheinvolto L'almaafflittatramanda .
Sappi..
(Ma oh Dio
» chefò? )• • eh' alle noftr' ArtniSi moftra avverfoilCiel
.
IJìg* SòchedeVenti Cintia coftringe Tali
,
Ed
alleGreghe
veleNe
ritardail làvor:ma
ancormiènotéChe
lafdegnataDea
conunfolennePompofo
SacrificioB4
Si32
ATT©
Sipenfadiplacar: Quelto fiaffretti
La
Vittima fifveni :iiQel
conboi Vedreai placatoalfin.
^gum.
Aliai più prefto Di quel chebrami^oFigliaLa
Vittima cadrà .Jfig,
Ma
ali*Ara appreffoTeco
faròSignor?Tu
nonrifpondi IAttonito miguardi, eticonfondi 1
^gam*
Figlia, qualor timiro , Involta nelmiofato5Gelo d*orror, fofpiro ,
Tremo
, nèso parlar .(
N
uniiapietàvimuova
Ilmio Paternoaffetto ) Figliamifentoinpetto
L'Anima
lacerar • f.arHy,S
G E N A V-
Ifigenia » ed
Ajace
.Jfig.
jyj
Iferame
J Qual maifuneftoAt
Sinaicondein que*detti!
Quante
fventure, ohDio
,Mi
prefagifceilcor;Numi mi
fentoLe Chiome
foUevardallofpavento.
Ma
alGenitordi nuovoSicorra
.
^A]^^
Ah
PrincIpelTa,
Perdonami? leadempio
SECONDO.
55Un
tiranno dover. Piùa tenonliceAi
Re
di penetrar.
l^g.
Audace,
ardifciDar
leggeal miovoler?^ja.
W
infiliti5 edioSentodi tepietà:giungeiltuoflato '-t
A
meritarlaancordame
> chefempreSprezzalti ingiufta , ed ofFendelti .
Oh
quanto Sudai perliberarti
,
Ma
nonmi
arrifeilCiel, dallafventuraChe
inquellofoglioiltuoGran
Genitore T'annunziadifuaman
.Che
riodoloreIile porgeilfoglh
Ifig^ Cieli, chemaifarà?
^ja. (Leggi 5 evedrai
Che
itorti miei fon vendicatiaffai.)
Ifig' Figlia^ è un
Nume
inGel
,che^
Tempio Ratto (legge
Di
Paride protegge , ela ^vendettaNe
contrajìa alla Grecia .^l
prezzofoh Del f
anguetuopermetteLa
Patria vendicar.Numi
, cheafcolto !Ah
fù prefagoilcor. =Pe 7 commi
bene-
Dunque
morir conviene• Padre inumano Forfèmi
chiamerai,ma
noyifonioV
inumano^ ilcrudehL
iniquaSorte^Figlia adorata^ ticondannaa morte^
Aimè
qualfreddo geloIn fenmi agghiaccia ilcor! Eterni
Numi
Iodunque
ho
damorir!Ah
quefto è un fulmineB
5- Ch'ogni34
A T T O
Ch*Ggni grancordifaniaia Abbatteognivirtù
.
Chinarlafronte Fa d'uopo. . . .
,
Ifig.
Ah
taci, involatiAl mio cofpetto , elafciami Inpreda almio^dolore,
Che
laprefenzatuarendemaggiore. piangente a fedtre, efi appog*giàaiTavolino.
^ja. Parto^ma tu nonfaiqualriotormento Prova queft'Almamia.(Perfinch'eftinta Perfidanonfarai
Paceil
mio
cornontroveràgiammai.
parte
S
G E N A VL
Ifigenia fola, ìndiEuribate.
Ifig»
Unque
dovrò morir ! IngratoJLI
AchilleSaraicontentoappien: Collamia morte Togliunnojofo inciampo
Al
tuonovelloAmor
. (rimanepenfofa.A
h qua! diaffanni( fialzada federe fnaniofa
Nembo
orribilmi opprime1Il Padre mi abbandona al fatoeflremo !
L'Amica
èmiarivale!Lo
Spofo traditor !Ma
giuftiNumi
In che vi ofFefi miaiì (torna afedere per-
SECONDO.
^ SS P^^rchètantimartiriiomeritai?Euf
Qnzìnovellamidai deltuodettinoAmabilPrincipeflà?
Jfig.
Che
già delmio morirl*orafi appteffa.(comefopra afedere piangente . Eur. CIononrefiftopiù 5toftoficorta
Achilleadavvifar.) atto dipartìre Jfig.
Dove
tiaffretti?Eur.
A
falvarti •Jfig* Afalvarmi!
E come?
Eur* Ahfappi ^
Che
Achilleèatefedel. Io t'ingannai Allorchéuntraditor ate lofinfi,
Cosìm'impofeil
Re
. Fola ingegnofaFù
quellaallorordita'
Da
Paternapietà , daqueflilidiPerindurti afuggir.
Ifig.
N
umiche afcoltoI (/
alzaOr
tuttointendoappien.Dunque
intedele Achilleame none
?Eur.
T'ama
, tiadorg^11tuoperìglio ignora:
E
quafifolle ilrefe L'ingiuftotuo rigor .Ifig' Crefcono^ ohDei, {fmaniofa
Grimmenfi
affanni miei.Deh
mi perdoim Achille, Idolomio , fe offefi a tortoDi
tua Fede ilcandor. lochetiteci.Euribatecrudel, chealle mie pene Aggiungerevolefti
Un
più crudel martir?Eur. In chetioffende
^rg. B
6La
S6
A T T O
La
Oliapietà? Salvarti iovoglio:aluiTuttocorro afcoprir . (cor/jefopra
Ifig.
Ah
ferma, e taci.Taciincauto chefei . Serbailfecreto
Del Re mio
Genitore,Selapena nonvuoiditraditore • Eur^
Dunque?
.• ..
Ifig.
Mia
gloriafiaPerla Patriamorir. IlCiel l'impone
L^impone
ilPadre, 11Re
.Lo
Spofoa-j^torto
Al
padre s'opporia:La
lorcontefa Solam'ingombrarebbedifpavento,
Che
dellamortealcun orrornonfento• Eur*O
granvirtù!Ifig*
Deh
fepietàtu fentiDel
miferomio
flato, adErifileFa
chepria dimorireIopoflaalmen parlar :
A me
laguidaNel
Recinto demirti.Quivii'attenderò. Tropp'oltraggiai
Dì
queirAnima
bella L'amiflade , elafe.Enr.
Mia
PrincipeflàTuttopertetarò.
Ma
Achillle?..• Jfig.Ah
taci.Che
inafcoltarquelnome
Mi
h divideilcor.Oh
quanto meglio Eraperme
, feinfidopolleflatoil
mio
ben,l'idolomìo.L'adoratomioSoofo .
Or
nonavreiDi
perderloildolor. Provo Euribate Affai.
SECONDO- ^
p
AflaimaggiormartireNel
doverlolafciar, che nelmorire •Sefollevarbramate.
Per un
momemo
almeno>Da
voftriaffanniilcore,
Che
ogn'crvigeme
infeao§Anime
fventurateMe
rammentate =allor.Al mio
deftintiranno Se voirifletterete,
Vedrete, oh
Dio
,vedreteChe
delmio
crudoaffanno Il voltroè aflàiminor.SCENA VIL
Euribate
foh
»ANima
grande*Empio
deftin !Le
daiTantabekà, tanta tartude, epoi
La
condannia morir !Dunque
nongiova Tutti d'unabelPAhna
Ipregi pofleder. Son
nomi
vanì L'illibatoeoftume!
La
virtude incorrotta, unita ancoraj
All'eccelfo fplendordi Regia
Cuna
. Tuttoabbatte, econfondej
II Cieco3
empio
furordireafortuna .Chi
^ ATTO
ChiSuperbodife fteflb
Tutto{prezzaaudace eforte Ilrigordiavverfa Sorte Quindiimpariapaventar
.
Selaciecae(tolta
Dea
Lo
vuol mifero ed oppreffoIlvoleri!è folleidea
Dal
dileifurorfalvar» parte•S
C E N A
Vili.DelìziofoGiardinonelRealfoggiorno, con Viali ornati di Statue,
Grottefchi, Fontane.
yijace5 e poiBrìfiU•
yìja,
He
bel piacerfìiquello (taV-^
D'annunciario ftelToaquelWngra- Lafentenzafatai.Ma
unaltratramaOrdifceilmiograncor. {,[1fermapc/ifofa Eri. (
Uuom
d'alto aftareQuefti mipar:dalui
Tuttofaprò) Signor.
^ja. Chi miforprende !
(
Numi
cheveggio \) :m (Oh
Stelle!Ilcor già
me
'1predilleCo'motifuoi funefti.)
^ja.
(InAulideEurifile!) ^ Eri. (Ajaceèquefti.)
^Jja.