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24 e 25 gennaio 2005
BRESCIA OGGI mercoledì 29 gennaio 2005 Contratto-bancari, Fabi dice «no»
GIORNALE DI BRESCIA mercoledì 29 gennaio 2005
Un documento del sindacato guidato da Giovanni Calappio – Contratto bancari, Fabi all’attacco
LA STAMPA/Vercelli mercoledì 26 Gennaio 2005 Incontro tra Provincia e sindacato Fabi
IL MESSAGGERO/Abruzzo Martedì 25 Gennaio 2005
VERTENZA - Banca d’Italia, la direzione decide da sola e i sindacati minacciano azioni di lotta
LA REPUBBLICA mercoledì 26 gennaio 2005 IL CASO - Bankitalia, pronti scioperi a raffica
Il Sole-24 Ore - ECONOMIA ITALIANA data: 2005-01-26 - pag: 18
Nel mirino dei sindacati rinnovo contrattuale e relazioni industriali - Banca d'Italia, scioperi in vista
FABI - Ufficio Stampa-Immagine-Comunicazione - E-mail l.sileoni@fabi.viterbo.it
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01 Incontro tra Provincia e sindacato Fabi
Sono soddisfatti i rappresentanti del sindacato autonomo bancari (Fabi) che ieri hanno incontrato il presidente della Provincia Renzo Masoero. Tra gli argomenti la crisi della Tmi e il problema legato alla sicurezza di chi lavora agli sportelli delle banche. Dice Beppe Vaccaro che con Maurizio Marangoni ha incontrato Masoero: «Il presidente della Provincia ha seguito con
attenzione quanto gli abbiamo detto. Lo ringraziamo».
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02 VERTENZA - Banca d’Italia, la direzione decide da sola e i sindacati minacciano azioni di lotta
Iniziative di lotta in vista da parte dei dipendenti della sede di Chieti della Banca d’Italia per contrastare il comportamento della direzione generale nazionale che, secondo le accuse dei sindacati, «pretende di modificare
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unilateralmente le norme contrattuali non gradite». «Tesi che potrebbe costituire - sostengono in una nota Cgil, Cida, Cisl, Fabi, Falbi, Sibc e Uil - un pericoloso esempio per la deregolamentazione di ogni rapporto di
lavoro». La Banca ha modificato il contratto per «mantenere in servizio tre dirigenti». Il Tribunale del Lavoro di Roma le ha dato torto, ma la direzione ha proposto appello e rifiuta le norme di garanzia. Oggi a Roma i sindacati terranno una conferenza stampa per decidere.
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03 IL CASO - Bankitalia, pronti scioperi a raffica
ROMA - Un contratto scaduto alla fine del 2001, un contenzioso aperto su un regolamento interno presso il tribunale del lavoro che vedrà nuovamente a novembre i sindacati e la banca su due fronti opposti. Le relazioni sindacali in Banca d´Italia sono ridotte ai minimi termini, hanno denunciato le sette sigle sindacali di via Nazionale che in una conferenza stampa, la prima
congiunta nella storia dell´istituto, hanno annunciato un´ondata di scioperi da metà febbraio a metà marzo.
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04 Nel mirino dei sindacati rinnovo contrattuale e relazioni industriali - Banca d'Italia, scioperi in vista
ROMA • Il rischio dell'inverno caldo in Banca d'Italia sul fronte sindacale c'è e tutte e sette le sigle sindacali interne hanno ribadito ieri la loro decisione di procedere a una serie di scioperi articolati (si veda il Sole-24 ore del 21 gennaio) per il rinnovo del contratto e perchè venga inserita una clausola di salvaguardia contro le modifiche unilaterali degli accordi.
Sono già state avviate le "procedure di raffreddamento": entro cinque
giorni, l'Istituto dovrà convocare i sindacati. Che, in pratica, temono di non essere sufficientemente tutelati contrattualmente, dopo la disdetta
dell'accordocornice del 1994, sulla questione dell'entrata in quiescenza dei dirigenti (avvenuta nel 2003 per permettere ai funzionari generali Bruno Bianchi e Vincenzo Pontolillo di rimanere in servizio oltre i termini di legge per com• pletare progetti specifici). Una disdetta parziale sulla quale la Banca ha già perso due cause per comportamento antisindacale e adesso attende l'esito del suo ricorso in Appello.
In serata fonti autorevoli di via Nazionale hanno sottolineato come non risponda assolutamente al vero la tesi dell'indisponibilità della Banca al negoziato e hanno invitato le organizzazioni dei lavoratori a riprendere il confronto. «In Banca d'Italia — si afferma — c'è un'esperienza
pluridecennale di trattative con il sindacato. La disponibilità a negoziare c'è sempre stata nel passato e c'è anche oggi». «La nostra intenzione» —
hanno spiegato — «è di riconfermare gli accordi del 1994, con la stessa
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clausola sulla contrattualizzazione sulla base della quale il Tribunale di Roma ha ritenuto che la Banca non può modificare unilateralmente gli accordi».
Pertanto, secondo Bankitalia «il sindacato è tutelato dalle sentenze della magistratura e, dunque, non ha ragion d'essere la richiesta pregiudiziale di ulteriori blindature». Inoltre,l'Istituto ribadisce che la modifica unilaterale delle regole per il pensionamento dei dirigenti «è stato un fatto
straordinario, un caso eccezionale».
Via Nazionale andrà comunque avanti nel suo ricorso alla magistratura.
«Ritirare la nostra opposizione significherebbe riconoscere che abbiamo
sbagliato. Del resto, di fronte a una denuncia per condotta antisindacale, un ente pubblico non poteva non reagire. Riteniamo di aver fatto del nostro meglio per gestire i fini istituzionali della Banca, in assoluta buona fede, con lo spirito del buon padre di famiglia. Per noi, la clausola del 1994 consente una certa elasticità di intervento e si doveva risolvere un problema
particolare e unico. La via normale resta però il negoziato. E se servono nuove formule di garanzia, cercheremo di trovarle». Intanto — concludono in Bankitalia — «se il sindacato ha davvero a cuore gli interessi dei
lavoratori, vada avanti nella trattativa, protetto dalle sentenze del Tribunale, senza avvilupparsi nel problema della contrattualizzazione. Con un pò di buona volontà, l'intesa può essere raggiunta rapidamente anche questa volta». autore: R.BOC.
Brescia Oggi e Il Giornale di Brescia
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