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Corso di Economia Aziendale

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Academic year: 2022

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Corso di Economia Aziendale

Prof. Filippo Di Lorenzo

.

Dott.re in Economia e Gestione Aziendale

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Contenuti

- Spesa sanitaria e principali cause di incremento: spesa farmaceutica, presidi e tecnologie

- Mercato sanitario, domanda e offerta

- Finanziamento delle attività sanitarie: quota capitaria, DRG, tickets

- Valutazione economica dell’attività sanitarie, valore dei professionisti e delle professionalità

- Determinazione dei costi dei servizi infermieristici

- Gestione del bilancio e Centri di Costo

(3)

Perché studiare Economia Aziendale

I nuovi scenari sociali in cui si collocano la difesa e la promozione della salute, obbligano a ripensare l’orientamento di fondo della politica sanitaria. La prima caratteristica di una prospettiva

contemporanea è quella di presentarsi come un orizzonte di risorse limitato. Non esiste più il sogno utopistico di uno stato che si

proponga di rispondere a tutti i bisogni di salute dei cittadini; in sanità è più pressante la divaricazione fra domanda e offerta perché la società invecchia ed è sempre più affetta da malattie degenerative. Questi cambiamenti di scenario impongono la dura necessità di fare delle scelte al fine di riuscire a massimizzare i

benefici ottenibili tenendo conto delle risorse disponibili. Le risorse, infatti, sono scarse e non sufficienti a coprire i bisogni.

(4)

Perché studiare Economia Aziendale

RISORSE (limitate) SQUILIBRIO

BISOGNI (illimitati)

L’economia studia le scelte fatte all’interno della

società che determinano l’utilizzo delle risorse.

(5)

Perché l’economia nella sanità?

- la sanità è un bene pubblico e costa

- la gestione di strutture complesse ad «alto contenuto di

professionalità», di budget finanziari rilevanti, di relazioni con

enti esterni richiede specifiche competenze economiche ed

è proprio grazie ai principi e agli strumenti dell’economia che

si possono formulare le scelte e assegnare le risorse in funzione

delle necessità

(6)

AZIENDA: Entità o quell’Istituto che in maniera sistematica e continua attua processi di produzione per soddisfare bisogni umani e per perseguire il fine per cui è stata istituita

Come colloca il risultato della produzione all’esterno?

- In maniera gratuita: Aziende di erogazione e autoproduttrici (Azienda No Profit)

- Liberamente sul Mercato attendendosi un surplus: Aziende/Imprese (Aziende Profit)

(7)

AZIENDE DI EROGAZIONE

Produce beni e servizi per soddisfare bisogni umani ma la sua

produzione all’esterno è gratuita o dietro compenso minimale delle spese che ha sostenuto.

Nelle Università, ad es. si produce insegnamento e ricerca in maniera gratuita o dietro pagamento di tasse universitarie.

Nelle ASL si produce Salute in maniera gratuita o tramite pagamento di tickets.

Le Aziende di erogazione possono soddisfare bisogni perché ricevono gratuitamente in maniera diretta e soprattutto indiretta (moneta).

(8)

AZIENDE AUTOPRODUTTRICI

Collocano il risultato della produzione per le persone fisiche o giuridiche che la mantengono in essere (es. il condominio).

Le Aziende Autoproduttrici nascono per soddisfare certi bisogni che altrimenti non sarebbero soddisfatti o per fare un certo bene che sul mercato non c’è o se ci fosse avrebbe un prezzo più alto.

(9)

AZIENDA/IMPRESA

Le imprese sono quelle aziende che collocano il risultato della produzione sul mercato attendendosi adeguati livelli di surplus.

L’impresa è inserita in un contesto particolare che è il mercato. Si parla di mercato di incetta dove l’azienda acquisisce i fattori

produttivi (elementi materiali e immateriali necessari per la produzione che determinano i costi/imput) e mercato di

collocamento dove l’azienda colloca il prodotto o servizio (output) e si attende adeguati livelli di surplus (ricavi > costi).

Il rischio di mercato (rischio generico, rischio dell’impresa, rischio ontologico) si ha quando i costi > ricavi o i ricavi non sono

adeguatamente sufficienti. Il richio se lo assume chi mette in essere l’impresa. Il fine dell’impresa è dunque quello di perseguire in

maniera tendenziale e prospettica adeguati livelli di surplus in maniera tale da avere una vita indefinita

(10)

Il Processo Produttivo

Imput Processo produttivo Output

Lavoro, capitale, Servizi Sanitari

beni e servizi

Outcome: migliore salute

(11)

UN PO’ DI STORIA…

Il Servizio Sanitario Nazionale viene istituto con la legge 23.12.78 n. 833 L’art. 1 afferma:

«Il SSN è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinate alla

promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo le modalità che assicurino l’uguaglianza dei cittadini nei confronti del

servizio»

(12)

L’art. 2 indica, tra le modalità per il conseguimento delle finalità della legge, le seguenti:

La prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro;

La diagnosi e la cura degli eventi morbosi;

La riabilitazione degli stati di invalidità e di inabilità somatica e psichica;

Inoltre:

- La promozione della salute nell’età evolutiva, garantendo

l’attuazione dei servizi medico-scolastici negli istituti di istruzione pubblica e privata di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola materna, e favorendo con ogni mezzo l’integrazione dei soggetti hanticappati»

(13)

L’organizzazione sanitaria, cosi’ come prevista dalla legge 833/78, è caratterizzata da:

Uniformità di trattamento di tutti i cittadini;

Competenze diversificate ai diversi livelli del sistema amministrativo;

(Stato: programmazione generale; Regioni: legislazione e

programmazione nell’ambito territoriale; Comuni: gestione tramite le Unità Sanitarie Locali caratterizzate da un complesso di presidi, degli uffici e dei servizi in un determinato ambito territoriale che

hanno il compito di erogare le prestazione di prevenzione, di cura e di riabilitazione)

Articolazione ed organizzazione territoriale del servizio;

Riconoscimento della prevenzione quale attività prioritaria per la tutela e la promozione della salute.

(14)

La 1°Riforma (833/78)

Le USL sono strutture operative dei comuni ed hanno l’obiettivo di gestire l’ospedale e i servizi territoriali.

Questo sistema evidenzia dei limiti riguardanti:

- l’assenza di meccanismi di responsabilizzazione e di definizione dei ruoli

- la pesantezza della struttura burocratica e formale

- la mancanza di personalità giuridica che rende le

USL esclusivamente dei bracci operativi dei Comuni

(15)

Vengono definiti i principi ai quali deve essere improntata la gestione dei servizi assistenziali

- Universalità dei destinatari - Eguaglianza di trattamento - Globalità delle prestazioni

- Partecipazione dei destinatari

- Rispetto della dignità umana e della libertà

(16)

Prima della riforma sanitaria

Gli interventi di cura erano prevalentemente affidati agli Enti mutualistici che garantivano le attività di cura esclusivamente ai propri iscritti (lavoratori e loro familiari), essendo dunque

esclusi quanti non si trovavano nelle condizioni previste per assicurarsi contro le malattie, pur avendone, a volte, maggior bisogno: ad esempio, i disoccupati, inabili al lavoro, gli

invalidi. Questo modello non responsabilizzava gli attori

coinvolti e aveva portato ad un disavanzo incontrollabile

(17)

La tutela della salute

L’art. 32 della Costituzione sancisce che:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun modo violare i limiti

imposti dal rispetto delle persona.

(18)

Aziendalizzazione in sanità

Il processo di aziendalizzazione in sanità è un processo di riforma del sistema sanitario nazionale, introdotto dai decreti legislativi n,

502/1992 e 517/1993 che ha determinato la trasformazione delle USL (Unità Sanitarie Locali) in ASL (Aziende Sanitarie Locali) e degli

ospedali principali in AO (Aziende Ospedaliere) dando l’inizio all’economia aziendale sanitaria.

L’aziendalizzare non vuol dire attribuire alle organizzazioni del

settore sanitario la finalità della massimizzazione del profitto, cioè della differenza tra ricavi e costi di competenza. Il significato di aziendalizzare riguarda il modo in cui le organizzazioni operano, quindi, come si svolgono i processi produttivi e in particolare

attraverso l’aziendalizzazione si perseguono obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità.

(19)

.

L’efficienza implica la necessità di operare in modo da ridurre al minimo i costi e da massimizzare i rendimenti dei fattori produttivi impiegati nel corso della gestione.

Efficienza = Risultato/Fattori Produttivi Impiegati

L’efficacia valuta il contributo dei servizi sanitari al miglioramento dello stato di salute, quindi, raggiungere obiettivi tramite un percorso corretto,

consente di ottimizzare le risorse disponibili e di soddisfare le esigenze del paziente-cliente.

Efficacia = Risultato/Obiettivo

(20)

.

L’economicità è il criterio che inspira le razionali scelte aziendali ossia la capacità dell’azienda nel lungo periodo di utilizzare in modo efficiente le proprie risorse raggiungendo in modo efficace i propri obiettivi.

UN’AZIENDA PUO’ ESSERE EFFICIENTE MA NON EFFICACE.

Es. si effettua un ciclo di infiltrazioni per dolore all’anca quando è

necessario l’intervento di protesi: prestazione efficiente ma non efficace

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La Performance

 Combinando efficacia ed efficienza si ottiene il rendimento complessivo del processo produttivo La performance è elevata quando

accompagna alti livelli di efficacia e di efficienza

Performance = Efficacia x Efficienza Outcome = Output x Outcome

Imput Imput Output

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GLI INDICATORI DI PERFORMANCE

Gli indicatori per la valutazione dell’attività ospedaliera si dividono in:

- Indicatori basati su dati di movimento dei pazienti (classici o grezzi):

Degenza media

Tasso di occupazione dei posti letto Indice di rotazione

Intervallo di turn-over

(23)

GLI INDICATORI DI PERFORMANCE (2) - Indicatori basati sui sistemi di classificazione dei

pazienti:

Indice comparativo di performance (ICP)

Indice di case-mix (ICM)

(24)

GLI INDICATORI DI PERFORMANCE (3)

- degenza media:

indica la durata media di un ricovero nella

struttura ospedaliera (in giorni) con riferimento ad un intervallo temporale

DMG = N. giornate di degenza

N. di ricoveri nel medesimo periodo

(25)

GLI INDICATORI DI PERFORMANCE (4) - Tasso di occupazione dei posti letto:

indica il livello (%) di occupazione dei posti

letto disponibili con riferimento ad un intervallo temporale. Rappresenta il grado di

utilizzazione dell’impianto ospedaliero TO = N. giornate di degenza

N. posti letto

(26)

GLI INDICATORI DI PERFORMANCE (5)

- Indice di rotazione del posto letto

Indica il numero di ricoveri effettuati sul

medesimo posto letto con riferimento ad un intervallo temporale

IR = N. di ricoveri nel periodo

N. posti letto

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GLI INDICATORI DI PERFORMANCE (6)

- Intervallo di turn-over:

indica il tempo medio (in giorni) che intercorre tra la dimissione di un paziente ed il ricovero

successivo, ossia il tempo in cui i letti non risultano occupati

ITO = Giornate di degenza teoriche-deg.effettive

Numero complessivo di ricoveri

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I Limiti degli indicatori classici

Questi indicatori hanno degli svantaggi:

- La durata media di degenza non tiene conto né della

qualità, né della complessità dei casi trattati, né dei ricoveri ripetuti.

- Il tasso di utilizzo dei posti letto non considera la durata del singolo ricovero.

- L’intervallo di turnover e il tasso di rotazione dei posti letto

possono essere ottimi anche se si è inefficienti.

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GLI INDICATORI DI PERFORMANCE (7)

- Indice di case mix (ICM):

indicatore della complessità dei casi trattati dall’unità operativa/ospedale in rapporto alla complessità media dell’insieme delle unità

operative/ospedali italiani

ICM > 1 la casistica del reparto è più complessa rispetto allo standard (cattiva efficienza)

ICM < 1 case mix meno complesso rispetto allo standard

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GLI INDICATORI DI PERFORMANCE (8)

- Indice comparativo di Performance (ICP) Rapporto tra degenza media attesa e

degenza media osservata a parità di case- mix. Permette di confrontare l’efficienza

operativa delle strutture ospedaliere al netto delle differenze di case-mix.

ICP<1: maggiore efficienza rispetto allo standard

ICP>1: minore efficienza rispetto allo standard

(31)

Vantaggi degli indicatori basati sui sistemi di classificazione dei pazienti

- sono i moderni indicatori di valutazione delle attività ospedaliere;

- sono misure della degenza media;

- tengono conto della casistica trattata secondo i

sistemi DRG (o APR-DRG che differenzia ulteriormente i pazienti in relazione alla severità della malattia e al rischio di morte) e Deasease Staging (stadio della

malattia).

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La 2° Riforma

La «seconda riforma» (D.Lgs, n. 502/92

successivamente modificato ed integrato dal D.Lgs.

N. 517/93) interviene principalmente sugli aspetti di organizzazione e gestione. Gli obiettivi sono:

- la razionalizzazione dell’organizzazione del sistema sanitario

- il controllo della spesa

- la promozione della sperimentazione clinica

- il miglioramento globale della qualità dell’assistenza

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Elementi centrali della Riforma sono:

- La programmazione generale da parte dello Stato tramite il Piano Sanitario Nazionale caratterizzato da:

a) definizione di obiettivi in stretta coerenza con la disponibilità dei fondi

b) definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza: livelli minimi di prestazione sanitaria che devono essere garantite ai cittadini di tutte le regioni italiane distinguendo le prestazioni a

pagamento da quelle offerte gratuitamente

c) le Regioni hanno un ruolo centrale nel rispondere alle

esigenze sanitarie del territorio tramite il P.S.R.

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La 2° Riforma (2)

- attribuzione della personalità giuridica pubblica, di autonomia e responsabilità

- responsabilizzazione nell’utilizzo delle risorse

- individuazione delle due tipologie di strutture erogative: Asl e Aziende Ospedaliere. Il Direttore Generale è nominato dallla Regione con contratti di diritto privato, il quale a sua volta nomina il D.S. e il D.A.

Si stabilisce poi:

- un sistema di «finanziamento per prestazione»

- la definizione di un «mercato» del settore sanitario

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Riforma-ter

Il quadro normativo di riferimento viene a

perfezionarsi con il D.lgs 229/99, conosciuto come

«Riforma Bindi» o «Riforma ter», con la quale si

procede verso un’ulteriore razionalizzazione del SSN ed il completarsi dell’aziendalizzazione e si assiste ad un maggior decentramento con le Regioni che si

sostituisono allo Stato nella gestione della Sanità.

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I punti salienti della «Riforma ter»

riguardano:

- l’attribuzione di un ruolo centrale alla programmazione

- la verifica del raggiungimento degli obiettivi

- la definizione delle risorse in funzione dei LEA, da erogare gratuitamente

- l’assoggettamento delle strutture sanitarie ad un

processo di accreditamento a garanzia del cittadino

circa la qualità delle prestazioni offerte

(37)

Grazie per l’attenzione!!!

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