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Il racconto d’avventura

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Academic year: 2021

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Il racconto d’avventura

Il racconto d’avventura è un genere narrativo tra i più avvincenti in quanto presenta avvenimenti che si susseguono con un ritmo incalzante e imprevisto.

La struttura è più complessa di quella della fabula (o storia, che espone la successione dei fatti in ordine temporale) ed è caratterizzata da un intreccio in cui compaiono spesso salti cronologici (flashback e anticipazioni) che rendono più articolata la sequenza tipica del testo narrativo (inizio, sviluppo e conclusione).

Il contenuto presenta:

• avvenimenti verosimili (che, cioè, potrebbero essere realmente accaduti);

• avvenimenti immaginari;

• sfondo storico (si veda, ad esempio, Robin Hood, personaggio immaginario ma collocato nella realtà dell’Inghilterra del 1200);

• svolgimento di un viaggio;

• situazioni impreviste.

I personaggi sono “a tutto tondo”, cioè descritti con molti dettagli sia per quanto riguarda l’aspetto fisico sia per quanto riguarda la psicologia.

Il protagonista deve affrontare l’imprevisto e il pericolo fino a scoprirsi, nel finale, cambiato. Egli si trova cioè a fronteggiare situazioni che lo portano, attraverso le difficoltà incontrate e le esperienze vissute, a subire un mutamento in positivo. Alla conclusione del racconto, quindi, si ritroverà diverso da quello che era all’inizio, sicuramente più maturo. Il protagonista, inoltre, non è un eroe nel senso vero del termine, perfetto come quello epico; pur presentandosi spesso coraggioso e forte, è un uomo con i suoi difetti e le sue debolezze, che spesso, di fronte agli eventi imprevisti, necessita di aiuto.

I luoghi sono reali, misteriosi e selvaggi: foreste tropicali, mari, deserti, zone artiche, monti impervi, profondità sotterranee.

Ciò avviene per due motivi:

• il lettore immergendosi nel racconto d’avventura cerca di sfuggire la monotonia quotidiana;

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• luoghi simili sono generalmente irti di difficoltà e richiedono al protagonista eccezionali doti di audacia e adattamento.

Il lettore viene facilmente coinvolto perché apprezza l’imprevisto che sconvolge la banalità della vita, s’immedesima con il protagonista, soffre con lui, prova paura, ansia, incertezza, cerca una soluzione ai suoi problemi.

Il narratore (colui che racconta le vicende) può essere:

• interno, se partecipa direttamente all’azione, cioè se è uno dei personaggi. Egli scrive in prima persona;

• esterno, se non partecipa all’azione. Scrive in terza persona. In questo caso il lettore riesce maggiormente a identificarsi con il protagonista e a lasciarsi trasportare dal racconto vivendo con lui straordinarie avventure.

Tra le tecniche narrative sono da segnalare:

• il climax ossia la progressione di una serie di vocaboli secondo un criterio ascendente, dal meno intenso al più intenso (ad esempio: Marco cominciava ad essere un po’ preoccupato, no era preoccupato, anzi, preoccupatissimo);

• il flashback (lett. “salto indietro” nel tempo) che permette di richiamare alla memoria un episodio passato e interrompe la normale successione cronologica della narrazione;

• l’anticipazione, che consente al narratore di dire anticipatamente ciò che avverrà dopo;

• l’alternarsi di sequenze narrative a sequenze dialogate, riflessive, descrittive. Tale alternanza determina un ritmo vario, ora dinamico, ora statico.

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