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Academic year: 2021

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Informazioni legali

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e le persone che agiscono per conto dell’Istituto non sono responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo rapporto.

ISPRA - Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale Via Vitaliano Brancati, 48 - 00144 Roma

www.isprambiente.gov.it

ISPRA, Rapporti n. 251/2016 ISBN 978-88-448-0791-7

Riproduzione autorizzata citando la fonte

Elaborazione grafica ISPRA

Grafica di copertina: Franco Iozzoli - ISPRA

Foto di copertina: Valeria Frittelloni, Paolo Orlandi, Carlo Piscitello - ISPRA

Coordinamento editoriale:

Daria Mazzella

ISPRA - Settore Editoria

Novembre 2016

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IN DI CE A U T O R I

Il presente Rapporto è stato elaborato dal Servizio Rifiuti, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Il Rapporto conferma l’impegno dell’ISPRA affinché le informazioni e le conoscenze relative ad un importante settore, quale quello dei rifiuti, siano a disposizione di tutti. Si ringraziano le Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente e quanti, organismi ed istituzioni, hanno reso possibile la sua pubblicazione.

L’impostazione, il coordinamento e la stesura finale del presente Rapporto sono stati curati da Rosanna LARAIA, Responsabile del Servizio Rifiuti.

CAPITOLO 1 CONTESTO EUROPEO La redazione è stata curata da:

Francesco MUNDO

CAPITOLO 2

PRODUZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI La redazione è stata curata da:

Andrea Massimiliano LANZ

Ha collaborato: Angelo Federico SANTINI Si ringraziano per le informazioni fornite:

ARPA/APPA, Regioni, Province, Comuni, Osservatori Regionali e Provinciali sui Rifiuti, Unioncamere.

CAPITOLO 3

GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI La redazione è stata curata da:

Letteria ADELLA, Gabriella ARAGONA, Valeria FRITTELLONI, Lucia MUTO Ha collaborato: Costanza MARIOTTA, Angelo Federico SANTINI

Si ringraziano per le informazioni fornite:

ARPA/APPA, Regioni, Province, Comuni, Gestori degli Impianti, Unioncamere.

(5)

IN DI CE A U T O R I

CAPITOLO 4

IMBALLAGGI E RIFIUTI DI IMBALLAGGIO La redazione è stata curata da:

Costanza MARIOTTA

Ha collaborato: Riccardo ZAURI

Si ringraziano per le informazioni fornite:

CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica, Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio, Consorzio Nazionale per la Raccolta il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica, Consorzio Recupero Vetro, Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Recupero e il Riciclaggio degli Imballaggi in Legno.

CAPITOLO 5

MONITORAGGIO, ANALISI E VALUTAZIONI ECONOMICHE DEL SISTEMA TARIFFARIO

La redazione è stata curata da:

Fabrizio LEPIDI

CAPITOLO 6

VALUTAZIONE DEI COSTI DI GESTIONE DEI SERVIZIO DI IGIENE URBANA IN ITALIA - ELABORAZIONI DELLE DICHIARAZIONI MUD

La redazione è stata curata da:

Michele MINCARINI

Hanno collaborato: Angelo Federico SANTINI, Riccardo ZAURI

CAPITOLO 7

PIANIFICAZIONE REGIONALE La redazione è stata curata da:

Marina VIOZZI

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IN DI CE A U T O R I

APPENDICE QUADRO REGIONALE La redazione è stata curata da:

Angelo Federico SANTINI

Hanno collaborato: Letteria ADELLA, Gabriella ARAGONA, Patrizia D’ALESSANDRO Andrea Massimiliano LANZ, Valeria FRITTELLONI, Lucia MUTO

Si ringrazia per la collaborazione fornita: Patrizia D’ALESSANDRO

(7)

INDICE

pag.

CAPITOLO 1 - CONTESTO EUROPEO 1

1.1 Le fonti e la copertura territoriale dei dati 2

1.2 La produzione dei rifiuti urbani in Europa 3

1.3 La gestione dei rifiuti urbani in Europa 9

CAPITOLO 2 - PRODUZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

URBANI 25

2.1 Fonti e modalità di elaborazione dei dati 26

2.2 Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani a livello nazionale e per

macroarea geografica 30

2.2.1 Produzione dei rifiuti urbani 30

2.2.2 Raccolta differenziata dei rifiuti urbani 36

2.3 Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani a livello regionale e

provinciale 45

2.3.1 Produzione dei rifiuti urbani 45

2.3.2 Raccolta differenziata dei rifiuti urbani 50

2.4 Raccolta differenziata dei rifiuti urbani a livello comunale 63 2.5 Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni con

popolazione residente superiore a 200.000 abitanti 68 2.6 Calcolo delle percentuali di riciclaggio dei rifiuti urbani per la verifica degli

obiettivi di cui all’articolo 181 del D.lgs. n. 152/2006 73

CAPITOLO 3 - GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI 79

3 Gestione dei rifiuti urbani 80

3.1 Trattamento biologico dei rifiuti organici 84

3.1.1 Compostaggio dei rifiuti 85

3.1.2 Trattamento integrato anaerobico/aerobico dei rifiuti 91

3.1.3 Digestione anaerobica 94

3.2 Trattamento meccanico biologico aerobico 98

3.3 Incenerimento dei rifiuti urbani 108

3.4 Smaltimento in discarica 119

3.5 Trasporto transfrontaliero dei rifiuti urbani 128

CAPITOLO 4 - IMBALLAGGI E RIFIUTI DI IMBALLAGGIO 135

4.1 L’accordo ANCI-CONAI 136

4.2 Produzione di imballaggi e rifiuti di imballaggio 137

4.3 Il recupero dei rifiuti di imballaggio 141

4.3.1 Obiettivi di recupero e riciclaggio 144

4.4 La gestione degli imballaggi secondari e terziari 146

4.5 Il riutilizzo degli imballaggi 148

(8)

INDICE

CAPITOLO 5 - MONITORAGGIO, ANALISI E VALUTAZIONI ECONOMICHE

DEL SISTEMA TARIFFARIO 165

5.1 Il censimento annuale dell’ISPRA 166

5.1.1 Il campione di indagine del censimento 166

5.2 Analisi dei dati economici TARI 2015 169

5.2.1 Piani pervenuti 169

5.2.2 Piani analizzati 169

5.2.3 Analisi dei dati 170

5.2.4 Confronto dei dati relativi agli anni 2014 - 2015 174 5.2.5 Confronto delle principali voci di costo per classi di popolazione 174 5.2.6 Confronto delle principali voci di costo, anni 2005 – 2015 176 5.3 Analisi dei dati economici dei comuni a tariffa puntuale o corrispettiva,

anno 2015 176

5.3.1 Confronto delle principali voci di costo per classi di popolazione

dei comuni a tariffa puntuale 180

5.4 Analisi dei dati relativi ai consorzi 181

5.5 Analisi dei costi in funzione della gestione del rifiuto 184

CAPITOLO 6 - VALUTAZIONE DEI COSTI DI GESTIONE DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA IN ITALIA - ELABORAZIONI DELLE DICHIARAZIONI

MUD 187

6.1 Premessa 188

6.2 Fonte dei dati 188

6.3 Analisi dei dati 189

6.3.1 Struttura del campione di Comuni 189

6.3.2 Analisi delle percentuali di copertura dei costi del servizio di

igiene urbana 190

6.3.3 Analisi della composizione dei costi totali del servizio di igiene

urbana 196

6.3.4 Analisi dei costi e della relativa copertura per classi dimensionali

di popolazione residente 207

6.4 Valutazione dei costi specifici di gestione delle raccolte differenziate 215 6.4.1 Metodologia di analisi dei costi di gestione delle raccolte

differenziate 215

6.4.2 Carta e cartone 216

6.4.3 Vetro 217

6.4.4 Plastica 220

6.4.5 Metalli 220

6.4.6 Legno 223

6.4.7 Tessili 223

6.4.8 Farmaci e medicinali scaduti 226

6.4.9 Frazione umida 226

6.4.10 Frazione verde 229

6.4.11 Pneumatici usati 231

6.4.12 Oli e grassi commestibili esausti 231

6.4.13 Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) 234 6.4.14 Rifiuti di vernici, inchiostri, adesivi e resine 234

6.4.15 Contenitori usati etichettati T e/o F 237

6.4.16 Batterie e accumulatori esausti 237

(9)

INDICE

6.4.17 Frazione da raccolta multimateriale 240

6.4.18 Tubi fluorescenti esausti 240

6.4.19 Toner e cartucce di toner esauste 240

6.4.20 Confronto dei dati di costo delle raccolte differenziate 241 6.5 Stima dei costi complessivi di gestione dei servizi di igiene urbana 248

6.6 Conclusioni 249

CAPITOLO 7 - PIANIFICAZIONE REGIONALE 251

7 Pianificazione Regionale 252

APPENDICE - QUADRO REGIONALE 287

1 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Piemonte 288

2 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Valle

d'Aosta 307

3 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Lombardia 310

4 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Trentino Alto Adige 334

5 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Veneto 343 6 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Friuli

Venezia Giulia 360

7 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Liguria 372 8 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Emilia

Romagna 382

9 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Toscana 401

10 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Umbria 422

11 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Marche 431

12 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Lazio 443 13 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Abruzzo 457

14 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Molise 469 15 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Campania 478

16 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Puglia 492 17 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Basilicata 508

18 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Calabria 515

19 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione Sicilia 528 20 Dati 2015 sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani della regione

Sardegna 544

(10)
(11)

C CA C A AP P PI I IT T TO O OL L LO O O 1 1 1 C CO C O ON N NT T TE E ES S ST T TO O O

E EU E U UR R RO O OP P PE E EO O O

(12)

1.1LE FONTI E LA COPERTURA TERRITORIALE DEI DATI

Nel presente capitolo vengono illustrati i principali dati ufficiali disponibili relativi alla produzione e gestione dei rifiuti urbani nei Paesi membri dell’Unione europea. Come per l’edizione 2015 del Rapporto, la scala di aggregazione territoriale massima delle informazioni è costituita dall’UE 28. Allo scopo di approfondire l’analisi dei dati, nel tentativo di tenere presenti le diverse condizioni socio-economiche degli Stati dell’Unione, si prendono in considerazione anche due ulteriori livelli di aggregazione dei

dati: l’UE 15 (“vecchi” Stati membri) ovvero gli Stati entrati nell’Unione prima dell’allargamento a 25 Paesi avvenuto nel 2004, e i “nuovi” Stati Membri (NSM), che comprendono i 13 Paesi di più recente ingresso: Slovenia, Ungheria, Malta, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Cipro (dal 1°

maggio 2004), Bulgaria e Romania (dal 1°

gennaio 2007) e Croazia (dal 1° luglio 2013).

In figura 1.1 è riportata la mappa dell’Unione europea aggiornata, nella quale sono rappresentati i 28 Stati membri con indicazione dei rispettivi anni di adesione.

Figura 1.1 – Mappa dell’Unione europea

Fonte: http://europa.eu/european-union/sites/europaeu/files/docs/body/enlargement_it.png

(13)

La principale fonte analizzata per i dati relativi alla produzione e alla gestione dei rifiuti, nonché per i dati di carattere economico e demografico, è Eurostat (Ufficio Statistico dell’Unione europea), le cui banche dati e pubblicazioni sono reperibili al sito web http://ec.europa.eu/eurostat.

A seguito di un accordo del 2005 tra quattro organismi dell’UE (Eurostat, Centro Comune di Ricerca, DG Ambiente della Commissione e Agenzia europea dell’Ambiente) Eurostat detiene la leadership dell’Environmental Data Centre on Waste1 (Centro ambientale dei dati sui rifiuti), che si pone, tra gli altri obiettivi, quello di rappresentare il principale punto di confluenza per il reporting di dati ai sensi della normativa UE sui rifiuti. Ulteriori importanti finalità del Data Centre on Waste consistono nel fornire dati affidabili, indicatori e altre informazioni per valutare l’efficacia delle politiche intraprese in materia di rifiuti, nello sviluppare e coordinare le metodologie necessarie per la produzione di dati statistici, gestire i dati ed eseguire procedure di garanzia di qualità, nonché coordinare le informazioni gestite da altre istituzioni. Vale la pena di evidenziare che il database Eurostat è in continua evoluzione, per cui i dati in esso contenuti sono periodicamente aggiornati e/o rivisti in base alle comunicazioni fornite dagli Stati interessati. Tali modifiche, che possono dipendere da variazioni delle metodologie di calcolo o semplicemente dalla sostituzione di dati stimati con dati effettivi, riguardano anche annualità pregresse, con inevitabili disallineamenti rispetto alle informazioni riportate nelle diverse edizioni del Rapporto Rifiuti Urbani pubblicate da ISPRA.

È, altresì, necessario premettere che, con riferimento alla produzione e/o gestione dei rifiuti urbani, i dati riguardanti il totale e il pro capite UE 28 e UE 15, di seguito illustrati e commentati, possono discostarsi da quelli contenuti nel database Eurostat, in quanto gli stessi sono stati ricalcolati sulla base dei valori aggiornati relativi all’Italia, come elaborati dall’ISPRA.

1 URL: http://ec.europa.eu/eurostat/web/waste

1.2 LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI IN

EUROPA

La serie storica dei dati Eurostat sui rifiuti urbani riporta, nel 2016, il dato di produzione relativo al 2014 (tabella 1.1) che fa registrare, a livello di UE 28, una flessione rispetto al 2013 dello 0,5% (da circa 242,1 milioni di tonnellate a circa 240,8 milioni di tonnellate).

Nel 2014 si conferma, dunque, una tendenza alla diminuzione della produzione di rifiuti urbani iniziata negli anni precedenti (tra il 2012 e il 2013 il calo era stato pari all’1,5%).

Considerando il raggruppamento UE 15, la riduzione registrata tra il 2013 e il 2014 è pari allo 0,2% (da circa 208,3 milioni di tonnellate a circa 207,9 milioni di tonnellate), mentre in riferimento ai nuovi Stati membri, si rileva nello stesso periodo una flessione del 2,3%

(da circa 33,8 milioni di tonnellate a circa 33 milioni di tonnellate). In entrambi i raggruppamenti la riduzione percentuale tra il 2013 e il 2014 è inferiore a quella registrata tra il 2012 e il 2013.

Da un’analisi più dettagliata dei dati, spiccano le flessioni registrate in Polonia (-8,5%), in Croazia (-4,9%) e in Spagna (-4,6%). Per quanto riguarda i Paesi maggiormente popolati, la riduzione più consistente viene registrata appunto in Spagna; segue la Francia con una riduzione pari allo 0,9%. La produzione torna, invece, a crescere in Italia (+0,3%), nel Regno Unito (+0,8%) e in Germania (+1%). La quantità di rifiuti prodotta in questi ultimi cinque Stati (Italia, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia) ammonta nel 2014 a circa 164,8 milioni di tonnellate (446mila tonnellate in meno rispetto all’anno precedente), ed è pari al 68,4% della produzione a scala di UE 28. Nei 13 Stati entrati a far parte dell’UE a partire dal 2004, i rifiuti prodotti nel 2014 sono circa 33 milioni di tonnellate, pari al 13,7% del totale (UE 28).

In 5 di essi si registrano flessioni di produzione tra il 2013 e il 2014 (da -0,8% in Lituania a -8,5% in Polonia). Per i restanti 8 Paesi, la produzione è in aumento con percentuali variabili tra l’1% della Repubblica Ceca e il 21,8% dell’Estonia. Tra i NSM i maggiori produttori di rifiuti urbani sono la Polonia (circa 10,3 milioni di tonnellate), la

(14)

Romania (circa 5 milioni di tonnellate), l’Ungheria (circa 3,8 milioni di tonnellate), la Repubblica Ceca (circa 3,3 milioni di tonnellate) e la Bulgaria (circa 3,2 milioni di tonnellate), che insieme determinano il 77,4%

della produzione di tale raggruppamento territoriale. Se si analizza il dato di produzione pro capite (tabella 1.2 e figura 1.2), calcolato come rapporto tra la produzione e la popolazione media dell’anno di riferimento, che permette di svincolare l’informazione dal livello di popolazione residente, si osserva come la situazione risulti essere caratterizzata da una notevole variabilità: si passa dai 249 kg/abitante per anno della Romania ai 758 kg/abitante per anno della Danimarca.

Dall’analisi dei dati si conferma la netta differenza tra i vecchi e i nuovi Stati membri, con questi ultimi caratterizzati da valori di produzione pro capite decisamente più contenuti rispetto ai primi, probabilmente a causa di minori consumi legati a condizioni economiche mediamente più modeste. Infatti, il pro capite dell’UE 15 è pari a 516 kg/abitante per anno (-0,7% rispetto al 2013), mentre per i nuovi Stati Membri il dato si attesta a 315 kg/abitante per anno (-2,1%

rispetto al 2013). Anche a livello di UE 28, tra il 2013 e il 2014, si assiste a una diminuzione della produzione pro capite di rifiuti urbani, che passa da 478 a 474 kg/abitante per anno (-0,8%).

Tabella 1.1 – Produzione di rifiuti urbani nell’UE (1.000*t), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 245.838 242.051 240.834

UNIONE EUROPEA (15 SM) 210.925 208.294 207.862

NUOVI STATI MEMBRI 34.913 33.757 32.972

Belgio 4.970 4.892 4.886

Bulgaria 3.364 3.135 3.192

Repubblica Ceca 3.233 3.228 3.261

Danimarca 4.196 4.223 4.279

Germania 49.759 49.570 50.064 e

Estonia 371 386 470

Irlanda 2.693 2.693 s 2.693 m

Grecia 5.585 5.585 s 5.585 m

Spagna 21.896 21.184 20.217 e

Francia 35.198 33.996 33.703

Croazia 1.670 1.721 1.637

Italia 29.994 29.573 29.652

Cipro 568 533 526 e

Lettonia 613 627 648

Lituania 1.330 1.280 1.270

Lussemburgo 346 335 343 e

Ungheria 3.988 3.738 3.795

Malta 247 246 256

Paesi Bassi 9.203 8.842 8.890

Austria 4.883 4.905 4.833

Polonia 12.084 e 11.295 e 10.330 e

Portogallo 4.766 4.598 4.710

Romania 5.044 5.070 4.953

Slovenia 744 853 892

Slovacchia 1.657 1.645 1.742

Finlandia 2.738 2.682 2.630

Svezia 4.285 4.326 4.246

Regno Unito 30.413 30.890 31.131

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è assunto da ISPRA pari a quello relativo al 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(15)

Tabella 1.2 – Produzione pro capite di rifiuti urbani nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 487 478 474

UNIONE EUROPEA (15 SM) 528 519 516

NUOVI STATI MEMBRI 332 322 315

Belgio 447 437 436

Bulgaria 460 432 442

Repubblica Ceca 308 307 310

Danimarca 750 752 758

Germania 619 615 618 e

Estonia 280 293 357

Irlanda 587 586 s 583 m

Grecia 506 509 s 513 m

Spagna 468 454 435 e

Francia 538 517 509

Croazia 391 404 387

Italia 504 491 488

Cipro 657 618 617 e

Lettonia 301 312 325

Lituania 445 433 433

Lussemburgo 652 616 616 e

Ungheria 402 378 385

Malta 588 582 600

Paesi Bassi 549 526 527

Austria 579 578 566

Polonia 317 e 297 e 272 e

Portogallo 453 440 453

Romania 251 254 249

Slovenia 362 414 432

Slovacchia 306 304 321

Finlandia 506 493 482

Svezia 450 451 438

Regno Unito 477 482 482

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è calcolato da ISPRA considerando il dato di produzione relativo al 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(16)

Figura 1.2 – Produzione pro capite di RU nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 - 2014

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(17)

Da quanto illustrato, emerge che negli ultimi anni va consolidandosi una tendenza alla riduzione della produzione totale e pro capite dei rifiuti urbani nel territorio dell’Unione, anche se la flessione registrata tra il 2013 e il 2014 è alquanto contenuta (-0,5% per la produzione totale). È necessario domandarsi se tale trend sia legato esclusivamente alla crisi economica internazionale, che penalizza i consumi o se, invece, si stiano affermando modelli di consumo e produttivi più virtuosi e attenti alla prevenzione e al contenimento della produzione dei rifiuti in linea con le politiche comunitarie di settore. In altre parole, è interessante analizzare l’andamento nel tempo della produzione dei rifiuti al fine di valutare, sebbene in maniera qualitativa, la presenza di una tendenza alla dissociazione2 della produzione di rifiuti urbani dall’andamento di fattori di carattere economico. A tal fine, già nelle precedenti edizioni del Rapporto Rifiuti Urbani (2013, 2014 e 2015), si era provveduto ad effettuare un’analisi di lungo periodo dei dati sulla produzione dei rifiuti in relazione alla spesa per consumi finali delle famiglie (SCFF), utilizzato come parametro di tipo economico e considerato come driver della produzione di rifiuti urbani. Tale analisi viene eseguita, nella presente trattazione, con riferimento al periodo 2005-2014 (ultimo decennio) e si riferisce sia all’UE 28 che al raggruppamento UE 15, per i quali sono disponibili nel database Eurostat le serie storiche dei valori di spesa delle famiglie.

In figura 1.3 è riportato l’andamento, per ciascuno dei bienni tra il 2005 e il 2014, della variazione percentuale della produzione di rifiuti urbani e della spesa per consumi finali delle famiglie in UE 28. In figura 1.4 l’andamento dei due parametri riguarda l’UE 15. Da un’analisi qualitativa emerge innanzitutto come gli andamenti di figura 1.3

2 La dissociazione avviene quando il tasso di crescita di una pressione ambientale è minore di quello del driver economico (per esempio il PIL) in un determinato periodo. La dissociazione si dice assoluta quando al crescere del driver economico la variabile ambientale è stabile o decresce. Si dice relativa quando il tasso di crescita della variabile ambientale è positivo, ma inferiore a quello della variabile economica. (Fonte:

OECD, 2002, “Indicators to measure decoupling of environmental pressure from economic growth”, pag.

(relativa all’UE 28) siano perlopiù in linea con quelli di figura 1.4 (relativa all’UE 15). Nel dettaglio, a scala di UE 28, in quasi tutti i bienni considerati si registra una dissociazione.

In particolare, la dissociazione è assoluta nei bienni 2007-2008, 2009-2010, 2010-2011 e 2013-2014. Nei bienni 2005-2006, 2006-2007, 2011-2012 e 2012-2013 la dissociazione è relativa, mentre nel biennio 2008-2009 si evidenzia una dissociazione inversa (tasso di riduzione della spesa per i consumi finali delle famiglie superiore al tasso di riduzione dei rifiuti urbani prodotti). Come evidenziato, l’andamento in UE 15 è qualitativamente simile a quello riscontrato in UE 28. L’unica importante differenza si registra nel biennio 2010-2011, in corrispondenza del quale in UE 15 si manifesta una dissociazione relativa, mentre in UE 28 una dissociazione assoluta.

Per ulteriori approfondimenti sui dati di produzione di rifiuti urbani si rinvia alle note predisposte da Eurostat su alcuni Stati membri (http://ec.europa.eu/eurostat/documents/34236 6/351758/Footnotes-MW/d0579b7d-a998- 47d1-b983-fa384509da1a ).

(18)

Figura 1.3 – SCFF e RU prodotti nell’UE 28 (variazioni percentuali), bienni dal 2005 - 2006 al 2013 - 2014

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

Figura 1.4 – SCFF e RU prodotti nell’UE 15 (variazioni percentuali), bienni dal 2005-2006 al 2013-2014

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(19)

1.3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN

EUROPA

In figura 1.5 è riportata, per singolo Stato membro, per l’UE 28, per l’UE 15 e per i NSM, la ripartizione percentuale delle principali forme di gestione scelte da Eurostat (riciclaggio, compostaggio e digestione anaerobica, incenerimento, discarica), cui sono avviati i rifiuti urbani nel 2014. Circa il 28%

dei rifiuti urbani gestiti nei 28 Stati membri è avviato a riciclaggio, circa il 16% a compostaggio e digestione anaerobica, mentre circa il 27% e il 28% sono, rispettivamente, inceneriti e smaltiti in discarica.

La figura mostra un’estrema variabilità di approccio alla gestione dei rifiuti urbani tra i diversi Stati membri. Con riferimento allo smaltimento in discarica, si passa dallo 0,6%

(Svezia) all’87,6% (Malta). Oltre alla Svezia, anche il Belgio, la Danimarca, la Germania e i Paesi Bassi fanno registrare percentuali molto basse (fino all’1,4%) di smaltimento in discarica, mentre, all’estremo opposto, Cipro, Grecia, Romania e Croazia smaltiscono in discarica una percentuale di rifiuti urbani compresa tra l’80,4% e l’82,8%. Eccezion fatta per la Spagna e la Grecia, i Paesi nei quali il ricorso alla discarica interessa oltre il 55% dei rifiuti urbani gestiti sono tutti di recente accesso all’UE.

Figura 1.5 – Ripartizione percentuale della gestione dei rifiuti urbani nell’UE, anno 2014 (dati ordinati per percentuali crescenti di smaltimento in discarica)

(*) Dato 2013.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(20)

In figura 1.6 è illustrata l’evoluzione temporale, nel biennio 2013-2014, della ripartizione percentuale delle forme di gestione considerate nelle tre macroaree UE 28, UE 15 e NSM. Dal grafico si evince come la tendenza generale, sebbene in alcuni casi appena percettibile, è verso una maggiore aderenza alla gerarchia di gestione stabilita dalla normativa vigente. Si registra, infatti, una riduzione della percentuale di smaltimento in discarica per tutti e tre i raggruppamenti territoriali. Tale riduzione risulta più marcata nei nuovi Stati membri (dal 67,8% al 63,2%), mentre è meno evidente nell’UE 28 (dal 30,6%

al 28,4%) e nell’UE 15 (dal 25,1% al 23,1%).

È interessante, a questo punto, analizzare come la riduzione della percentuale di smaltimento in discarica si ridistribuisce tra le

altre forme di gestione.

In UE 28 si assiste a un incremento della percentuale di rifiuti avviati a incenerimento (dal 26,3% al 27,4%), a riciclaggio (dal 27,4%

al 28,1%) e a compostaggio e digestione anaerobica (dal 15,7% al 16,1%). Con riferimento all’UE 15 la percentuale d’incenerimento passa dal 29% al 29,9%, quella di riciclaggio dal 29,1% al 29,5%, quella relativa a compostaggio e digestione anaerobica dal 16,9% al 17,4%. Infine, riguardo ai nuovi Stati membri, la riduzione della percentuale di smaltimento in discarica si accompagna a un incremento delle percentuali di incenerimento (dal 7,8% al 10,4%) e di riciclaggio (dal 16,5% al 19%) e a una riduzione della percentuale di compostaggio e digestione anaerobica (dal 7,9% al 7,4%). La maggiore variabilità rilevata nei nuovi Stati membri è probabilmente legata a un’evoluzione del sistema impiantistico, dettata dall’esigenza di conformarsi, in tempi brevi, alle disposizioni UE in materia di rifiuti.

Figura 1.6 – Ripartizione percentuale della gestione dei rifiuti urbani nell’UE, anni 2013-2014

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(21)

Nell’ultimo triennio considerato (2012-2014), il consolidamento dell’attuazione delle politiche e delle normative comunitarie volte alla riduzione dei rifiuti destinati alla discarica, ed in particolare dei rifiuti biodegradabili, si riflette in modo chiaro sull’andamento dei quantitativi di rifiuti destinati a tale forma di smaltimento (tabella 1.3). A livello di UE 28, infatti, tra il 2012 e il 2014 si registra una flessione del 13,5%, mentre tra il 2013 e il 2014 la riduzione è del 7,3%. La riduzione nell’ultimo biennio riguarda sia l’UE 15 (-8,6%) che i nuovi Stati (-4,2%). Tra il 2013 e il 2014 le maggiori flessioni si verificano, per quanto riguarda i NSM, in Estonia (-43,4%), Ungheria (-9,7%) e Polonia (-9,1%); con riferimento all’UE 15, le riduzioni più

consistenti si registrano in Finlandia (-31,8%), Danimarca (-19,7%), Regno Unito (-17,7%) e Italia (-14,5%). In sette Paesi si registra un incremento del ricorso alla discarica rispetto all’anno precedente. In particolare, si segnala un aumento dello 0,5% in Slovacchia, dello 0,7% in Repubblica Ceca, dell’1% in Germania, dell’1,6% in Romania, del 2,2% in Belgio, del 2,3% in Bulgaria e del 4,1% a Malta. Va precisato che, considerate le esigue quantità smaltite, gli incrementi percentuali di Belgio e Germania corrispondono a variazioni assolute poco significative (rispettivamente 1.000 t e 7.000 t). In tabella 1.4 e in figura 1.7 è illustrata l’evoluzione temporale nel triennio considerato dei quantitativi pro capite di rifiuti urbani smaltiti in discarica.

Tabella 1.3 – Quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica nell’UE (1.000*t), anni 2012-2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 77.611 72.414 67.113

UNIONE EUROPEA (15 SM) 55.089 51.755 47.322

NUOVI STATI MEMBRI 22.522 20.659 19.791

Belgio 51 46 47

Bulgaria 2.323 2.167 2.217

Repubblica Ceca 1.828 e 1.815 e 1.827 e

Danimarca 89 71 57

Germania 107 684 s 691 s

Estonia 129 53 30

Irlanda 1.028 1.028 s 1.028 m

Grecia 4.507 4.507 s 4.507 m

Spagna 13.263 11.801 11.138 e

Francia 9.120 8.777 8.691

Croazia 1.380 1.413 1.310

Italia 11.720 10.914 9.332

Cipro 451 423 398 e

Lettonia 516 521 515

Lituania 971 798 748

Lussemburgo 61 61 61 e

Ungheria 2.609 2.415 2.181

Malta 203 196 204

Paesi Bassi 138 131 128

Austria 207 199 194

Polonia 7.158 5.979 e 5.437 e

Portogallo 2.593 2.320 2.307

Romania 3.427 3.503 3.558

Slovenia 316 224 208

Slovacchia 1.211 1.152 1.158

Finlandia 901 672 458

Svezia 27 28 27

Regno Unito 11.277 10.516 8.656

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è assunto da ISPRA pari a quello relativo al 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(22)

Tabella 1.4 – Quantità pro capite di rifiuti urbani smaltiti in discarica nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 154 143 132

UNIONE EUROPEA (15 SM) 138 129 117

NUOVI STATI MEMBRI 214 197 189

Belgio 5 4 4

Bulgaria 318 298 307

Repubblica Ceca 174 e 173 e 174 e

Danimarca 16 13 10

Germania 1 8 s 9 s

Estonia 98 40 23

Irlanda 224 223 s 223 m

Grecia 408 411 s 414 m

Spagna 284 253 240 e

Francia 139 134 131

Croazia 323 332 309

Italia 197 181 154

Cipro 522 491 467 e

Lettonia 254 259 258

Lituania 325 270 255

Lussemburgo 114 112 110 e

Ungheria 263 244 221

Malta 485 464 478

Paesi Bassi 8 8 8

Austria 25 23 23

Polonia 188 157 e 143 e

Portogallo 247 222 222

Romania 171 175 179

Slovenia 154 109 101

Slovacchia 224 213 214

Finlandia 166 124 84

Svezia 3 3 3

Regno Unito 177 164 134

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è calcolato da ISPRA considerando il quantitativo smaltito in discarica nel 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(23)

Figura 1.7 – Quantità pro capite di rifiuti urbani smaltiti in discarica nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 - 2014

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

Il valore pro capite relativo allo smaltimento in discarica nei Paesi UE 28 nel 2014 è pari, in media, a 132 kg/abitante per anno, il 7,7%

in meno rispetto all’anno precedente (143 kg/abitante per anno). Il dato è diversificato sul territorio comunitario, con valori più contenuti nell’UE 15 (in media 117 kg/abitante per anno), nei quali le misure intraprese per l’allontanamento dei rifiuti dalla discarica sono ormai consolidate, e valori molto più elevati nei NSM (in media 189 kg/abitante per anno), nei quali

l’attuazione della normativa UE è stata avviata più recentemente. In entrambi i raggruppamenti si registra una riduzione rispetto al 2013 (-9% nei vecchi Stati e -4%

nei NSM, corrispondenti rispettivamente a -12 kg/abitante per anno e -8 kg/abitante per anno).

Si precisa che il valore pro capite di ciascuna forma di trattamento è calcolato come rapporto tra il quantitativo di rifiuti trattato e la popolazione media dell’anno di riferimento.

(24)

Nel 2014, nell’Unione europea, circa 64,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani sono avviati a incenerimento (tabella 1.5). Di questi, il 95% è incenerito negli Stati dell’UE 15.

Rispetto al 2013, a livello di UE 28, si registra un incremento delle quantità trattate del 3,8%.

È bene precisare che la voce incenerimento comprende anche le quantità di rifiuti urbani avviate a recupero energetico. Come per lo smaltimento in discarica, anche i dati riguardanti l’incenerimento evidenziano una situazione molto eterogenea tra gli Stati membri: circa 29,2 milioni di tonnellate

(pari al 45,3% del totale UE 28) sono inceneriti nelle sole Germania e Francia, mentre la Grecia e la Lettonia non ricorrono affatto a questa opzione di trattamento e altri quattro Stati, Malta, Slovenia, Croazia e Cipro, avviano a incenerimento quantità di rifiuti urbani particolarmente esigue (rispettivamente pari 1.000 t, 2.000 t, 3.000 t e 4.000 t). La situazione relativa ai quantitativi pro capite di rifiuti urbani avviati a incenerimento negli anni 2012, 2013 e 2014 in Europa è illustrata in tabella 1.6 e in figura 1.8.

Tabella 1.5 – Quantità di rifiuti urbani avviati a incenerimento nell’UE (1.000*t), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 59.397 62.182 64.568

UNIONE EUROPEA (15 SM) 58.011 59.817 61.312

NUOVI STATI MEMBRI 1.386 2.365 3.256

Belgio 2.108 2.189 2.194

Bulgaria 0 49 51

Repubblica Ceca 654 e 631 e 604 e

Danimarca 2.387 2.315 2.326

Germania 17.192 17.255 s 17.436 s

Estonia 47 214 222

Irlanda 427 427 s 427 m

Grecia 0 0 0 m

Spagna 2.112 2.492 2.496 e

Francia 12.141 12.099 11.794

Croazia 2 1 3

Italia 5.529 5.970 5.868

Cipro 0 0 4 e

Lettonia 0 0 0 s

Lituania 0 92 113

Lussemburgo 121 119 121 e

Ungheria 364 336 373

Malta 1 1 1

Paesi Bassi 4.515 4.305 4.239

Austria 1.693 1.716 1.756

Polonia 51 766 e 1.560 e

Portogallo 930 1.091 974

Romania 89 97 133

Slovenia 10 4 2

Slovacchia 168 174 190

Finlandia 925 1.137 1.316

Svezia 2.233 2.192 2.102

Regno Unito 5.698 6.510 8.263

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è assunto da ISPRA pari a quello relativo al 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(25)

Tabella 1.6 – Quantità pro capite di rifiuti urbani avviati a incenerimento nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 118 123 127

UNIONE EUROPEA (15 SM) 145 149 152

NUOVI STATI MEMBRI 13 23 31

Belgio 189 196 196

Bulgaria 0 7 7

Repubblica Ceca 62 e 60 e 57 e

Danimarca 427 412 412

Germania 214 214 s 215 s

Estonia 35 163 169

Irlanda 93 93 s 92 m

Grecia 0 0 0 m

Spagna 45 53 54 e

Francia 186 184 178

Croazia 0 0 1

Italia 93 99 97

Cipro 0 0 5 e

Lettonia 0 0 0 s

Lituania 0 31 38

Lussemburgo 228 219 217 e

Ungheria 37 34 38

Malta 3 2 2

Paesi Bassi 269 256 251

Austria 201 202 206

Polonia 1 20 e 41 e

Portogallo 88 104 94

Romania 4 5 7

Slovenia 5 2 1

Slovacchia 31 32 35

Finlandia 171 209 241

Svezia 235 228 217

Regno Unito 89 102 128

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è calcolato da ISPRA considerando il quantitativo avviato a incenerimento nel 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(26)

Figura 1.8 – Quantità pro capite di rifiuti urbani avviati a incenerimento nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 – 2014

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

Si rileva che per 8 Stati membri (Grecia, Lettonia, Croazia, Slovenia, Malta, Cipro, Bulgaria e Romania) le quantità avviate a incenerimento non superano i 7 kg pro capite annui. Il quantitativo medio pro capite dei rifiuti urbani inceneriti nei Paesi UE 28 nel 2014 è pari a 127 kg/abitante per anno. Il ricorso all’incenerimento è particolarmente diffuso negli Stati dell’Europa centro- settentrionale, in particolare Danimarca (412 kg/abitante per anno), Paesi Bassi (251), Finlandia (241), Svezia e Lussemburgo (217), Germania (215), Austria (206), Belgio (196) e Francia (178). Notevole è anche il quantitativo pro capite incenerito in Estonia, pari a 169 kg/abitante per anno. L’Italia si

attesta a 97 kg/abitante per anno (-2 kg/abitante per anno rispetto al 2013). Se si considerano i due raggruppamenti territoriali UE 15 e NSM, si nota il delinearsi di una situazione opposta rispetto a quella registrata con riferimento allo smaltimento in discarica.

Infatti, il quantitativo pro capite medio per i Paesi dell’UE 15 si attesta a 152 kg/abitante per anno, mentre per i nuovi Stati membri i rifiuti pro capite inceneriti risultano pari, in media, a 31 kg/abitante per anno. Va tuttavia segnalato che, mentre il quantitativo pro capite a livello di UE 15 aumenta, tra il 2013 e il 2014, di soli 3 kg/abitante per anno, pari al 2%, nei nuovi Stati l’incremento è di 8 kg/abitante per anno, pari al 38%.

(27)

Nel 2014 il riciclaggio interessa, nell’UE 28, circa 66,4 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (tabella 1.7); il 91,1% (circa 60,5 milioni di tonnellate) è imputabile ai Paesi dell’UE 15. Rispetto al 2013, a livello di UE 28, si registra un incremento delle quantità trattate del 2,2% (da circa 65 milioni a circa 66,4 milioni di tonnellate), risultato di un incremento dello 0,8% (pari 505mila tonnellate) nei vecchi Stati e del 18,2% (pari a 917mila tonnellate) nei NSM. Dall’analisi dei dati emerge che le riduzioni più cospicue rispetto all’anno precedente, in termini percentuali, avvengono in Slovacchia (-18,5%) e Bulgaria (-14%). Riduzioni più contenute, inferiori al 10%, si registrano in Finlandia (-7,1%), Spagna (-4,4%), Svezia (-1,7%), Belgio (-0,5%) e Danimarca (-0,1%).

In quattro Paesi (Malta, Paesi Bassi, Irlanda e

Grecia) il dato risulta invariato rispetto al 2013, mentre nei rimanenti Stati, il riciclaggio di materia aumenta. Merita, in particolare, evidenziare gli incrementi registrati in Estonia (+155,1%), Lettonia (+62,1%), Polonia (+45,4%), Portogallo (+28,8%), Romania (+18,2%) e Ungheria (+15,5%). Inferiori al 10% risultano gli aumenti verificatisi negli altri Paesi. Essi vanno dal +0,4% del Regno Unito al +8,4% della Slovenia. L’Italia fa registrare un +1,9%. Se si considera il dato pro capite (tabella 1.8 e figura 1.9), nell’UE 28, nel 2014 sono avviati a riciclaggio 131 kg/abitante per anno di RU, 3 kg/abitante per anno in più rispetto al 2013. Nello stesso periodo nell’UE 15, il dato resta stazionario (150 kg/abitante per anno), mentre nei NSM si registra un incremento di 9 kg/abitante per anno (da 48 a 57 kg/abitante).

(28)

Tabella 1.7 – Quantità di rifiuti urbani avviati a riciclaggio nell’UE (1.000*t), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 65.728 65.002 66.424

UNIONE EUROPEA (15 SM) 60.956 59.977 60.482

NUOVI STATI MEMBRI 4.772 5.025 5.942

Belgio 1.736 1.672 1.663

Bulgaria 749 787 677

Repubblica Ceca 665 e 686 e 736 e

Danimarca 1.081 1.154 1.153

Germania 23.596 23.091 23.323 e

Estonia 52 49 125

Irlanda 829 829 s 829 m

Grecia 869 869 s 869 m

Spagna 4.277 3.284 3.138 e

Francia 7.217 7.320 7.436

Croazia 220 228 236

Italia 7.177 7.335 7.472

Cipro 70 70 71 e

Lettonia 84 66 107

Lituania 261 261 268

Lussemburgo 96 95 97 e

Ungheria 832 799 923

Malta 20 19 19

Paesi Bassi 2.196 2.111 2.111

Austria 1.168 1.202 1.231

Polonia 1.244 1.499 2.180 e

Portogallo 549 594 765

Romania 165 214 253

Slovenia 270 239 259

Slovacchia 140 108 88

Finlandia 589 510 474

Svezia 1.403 1.443 1.418

Regno Unito 8.173 8.468 8.503

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è assunto da ISPRA pari a quello relativo al 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(29)

Tabella 1.8 – Quantità pro capite di rifiuti urbani avviati a riciclaggio nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 130 128 131

UNIONE EUROPEA (15 SM) 153 150 150

NUOVI STATI MEMBRI 45 48 57

Belgio 156 150 148

Bulgaria 103 108 94

Repubblica Ceca 63 e 65 e 70 e

Danimarca 193 206 204

Germania 293 286 288 e

Estonia 40 37 95

Irlanda 181 180 s 180 m

Grecia 79 79 s 80 m

Spagna 91 70 68 e

Francia 110 111 112

Croazia 51 54 56

Italia 121 122 123

Cipro 81 81 83 e

Lettonia 41 33 54

Lituania 87 88 91

Lussemburgo 182 174 174 e

Ungheria 84 81 94

Malta 47 46 44

Paesi Bassi 131 126 125

Austria 139 142 144

Polonia 33 39 57 e

Portogallo 52 57 74

Romania 8 11 13

Slovenia 131 116 126

Slovacchia 26 20 16

Finlandia 109 94 87

Svezia 147 150 146

Regno Unito 128 132 132

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è calcolato da ISPRA considerando il quantitativo avviato a riciclaggio nel 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

(30)

Figura 1.9 – Quantità pro capite di rifiuti urbani avviati a riciclaggio nell’UE (kg/abitante per anno), anni 2012 – 2014

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

Nel 2014, nell’UE 28, sono avviati a compostaggio e digestione anaerobica quasi 38 milioni di tonnellate di RU (tabella 1.9); il 93,9% (circa 35,6 milioni di tonnellate) è trattato nei Paesi dell’UE 15. Rispetto al 2013 si registra un incremento a scala di UE 28 dell’1,9% (pari a 725mila tonnellate), risultato di un aumento del 2,3% nei vecchi Stati (da circa 34,8 milioni a circa 35,6 milioni di tonnellate) e di una diminuzione del 3,7% nei Paesi di più recente adesione (da circa 2,4 milioni a circa 2,3 milioni di tonnellate).

Rispetto al 2013 si registra una diminuzione di tale forma di gestione in nove Stati, con variazioni percentuali comprese tra -44,9% in Bulgaria e -0,3% in Francia. Nei restanti Stati (a eccezione di Irlanda e Grecia per le quali il dato 2014 è assunto pari a quello relativo al 2013) il compostaggio e la digestione anaerobica aumentano con variazioni

percentuali comprese tra +0,9% (Germania) e +175% (Cipro). Incrementi significativi (pari o maggiori del 10%) si registrano anche in Estonia (10%), Portogallo (12,1%), Italia (12,6%), Croazia (17,2%), Lituania (25,3%), Ungheria (25,5%) e Slovacchia (31,9%).

Se si considera il dato pro capite (tabella 1.10 e figura 1.10), nell’UE 28, nel 2014, sono avviati a compostaggio e digestione anaerobica 75 kg/abitante per anno di RU, + 1 kg/abitante per anno rispetto al 2013. Nello stesso periodo nell’UE 15, il dato passa da 87 a 88 kg/abitante per anno, mentre nei NSM si registra una riduzione di 1 kg/abitante per anno (da 23 a 22 kg/abitante per anno).

(31)

Tabella 1.9 – Quantità di rifiuti urbani avviati a compostaggio e digestione anaerobica nell’UE (1.000*t), anni 2012 - 2014

Paese/Raggruppamento 2012 2013 2014

UNIONE EUROPEA (28 SM) 36.019 37.238 37.963

UNIONE EUROPEA (15 SM) 33.702 34.830 35.645

NUOVI STATI MEMBRI 2.317 2.408 2.318

Belgio 1.033 1.013 1.027

Bulgaria 92 107 59

Repubblica Ceca 85 e 96 e 93 e

Danimarca 639 683 743

Germania 8.864 8.538 8.614 e

Estonia 19 20 22

Irlanda 156 156 s 156 m

Grecia 209 209 s 209 m

Spagna 2.245 3.607 3.446 e

Francia 5.720 5.800 5.782

Croazia 26 29 34

Italia 4.339 4.319 4.865

Cipro 7 8 22 e

Lettonia 13 40 26

Lituania 51 95 119

Lussemburgo 68 61 63 e

Ungheria 183 188 236

Malta 10 12 9

Paesi Bassi 2.353 2.295 2.411

Austria 1.650 1.627 1.492

Polonia 1.128 1.231 1.154 e

Portogallo 694 593 665

Romania 580 455 391

Slovenia 42 58 62

Slovacchia 81 69 91

Finlandia 323 362 382

Svezia 621 663 699

Regno Unito 4.788 4.904 5.091

Note: (m) dato non disponibile nel database Eurostat; il valore è assunto da ISPRA pari a quello relativo al 2013; (e) stima Stato membro; (s) stima Eurostat.

Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Eurostat

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