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ENRICO LEVI CATELLANI

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Academic year: 2021

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Coordinatore del Master: Prof.ssa

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RECUPERO E BIBLIOGRAFIA DEL

FONDO LIBRARIO

DEL PROFESSORE SENATORE

ENRICO LEVI CATELLANI

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Indice

1.

Note introduttive

2.

Note biografiche

3.

Fondo Catellani

3.1.

Ricostruzione storica

3.2.

Ricostruzione fisica o virtuale?

4.

Bibliografia del Fondo Catellani

4.1.

Opere di Catellani presenti nell’OPAC

4.2.

Opere recuperate del Fondo Catellani

5.

Conclusioni

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Immagine tratta dal sito web del Senato della Repubblica, rintracciabile all’indirizzo: http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/1574bd814f1ff77dc12571140059a42d/ec3c7

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1. Note introduttive

Questo lavoro di recupero nasce dall’esigenza di riconoscere il valore di un uomo che è stato un fondamentale pilastro della storia universitaria patavina. La figura di Enrico Levi Catellani segna in maniera profonda l’Ateneo padovano: giurista d’alta fama e ricca esperienza, fu titolare per oltre quarant’anni della cattedra di Diritto Internazionale nella Facoltà di Giurisprudenza.

Appassionato fin da giovane alla cultura del mondo classico, lì scopre la finezza del pensiero e la concretezza del ragionamento, che contraddistinguono l’intera sua vita. Egli trasporta negli studi del diritto questo rigore e questa passione, che gli frutteranno la fama di grande giurista di fine ottocento inizio novecento.

Così di lui scrive lo storico Anton Maria Bettanini1:

«La sua produzione scientifica è veramente notevole sotto ogni rispetto. Egli ci ha lasciato oltre duecentosettanta scritti, dei quali alcuni di mole, e che possono dirsi maggiori, altri minori, e gli uni e gli altri nel campo del diritto internazionale pubblico e privato e della sua storia, come in quello della diplomazia, della politica internazionale, della filosofia, della sociologia, della storia e politica coloniale».2

Ricca e varia è dunque la sua produzione. Il suo pensiero muove trasversalmente toccando più ambiti della vita umana. Nonostante questo, la concatenazione delle opere di Enrico Levi Catellani, all’oculato lettore, risulta ben chiara: egli dedica la sua carriera alla costruzione di un’idea di pace che non risulti lasciva e banale, ma che rafforzi in sé le particolarità comprese in questo “progetto”.

Egli attacca con decisione l’utopica idea di pace che, con il suo vuoto cosmopolitismo, ingloba ogni realtà e le neutralizza in sé, rivolgendosi piuttosto ad una pace che trova ragion d’essere nel diritto e nella giustizia. Questa sua particolare idea di pace contempla il patriottismo e l’attaccamento alle proprie radici che non eliminano la possibilità della convivenza pacifica tra le nazioni.

Vivido è in Catellani il desiderio di vedere la sua patria realizzarsi in tutte le sue più alte espressioni: politiche, sociali, economiche e culturali. Egli amava il suo paese in maniera tanto profonda a costo del sacrificio doloroso delle sue opinioni personali. Nel 1915, infatti, veste la divisa militare, pur essendo stato fino ad allora un convinto neutralista. Diviene prezioso consulente specializzato nelle questioni di diritto bellico al Comando supremo.

1 Anton Maria Bettanini fu professore ordinario di Storia dei trattati e politica internazionale; preside della Facoltà di

Scienze politiche negli anni tra il 1948 e il 1959.

2 BETTANINI ANTON MARIA, Enrico Catellani: Commemorazione tenuta il 16 Maggio 1947 nell’Università di

Padova (Estratto dall’Annuario della Università di Padova per l’anno accademico 1946-47), Successori Penada

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L’animo generoso dell’uomo e l’attaccamento fedele alla patria lo convincono a seguirne da vicino le sorti. Scende in campo come senatore del Regno, nel 1920, promuovendo il suo pensiero con la marcata timidezza che riempie gli spazi esterni al calore della sua università. In questi anni sono molti i riconoscimenti al professore senatore Enrico Levi Catellani, sia a livello nazionale che a livello internazionale.

Collocato a riposo per raggiunti limiti di età nel 1931, non rinuncia agli studi, spinto da rinnovato entusiasmo dopo aver ricevuto lo stesso anno la laurea honoris causa dall’Università di Cambridge.

L’amore per la patria che contraddistinse la vita e il pensiero di questo personaggio non fu giustamente corrisposto. Ebreo iscritto alla comunità israelitica, ma di dichiarata religione “protestante unitariano”, viene colpito dalle leggi razziali e segregato nella sua dimora. Pugnalato dalla sua stessa passione e dal suo credo, viene a lui risparmiata umiliazione di una sicura deportazione. Coerente con il suo pensiero obbedisce a questa prigionia voluta dalla patria che egli continua ad amare. Il suo malinconico pensiero va all’Università che ha sempre portato nel cuore.

Muore nel 1945, nell’oblio del mondo a lui caro e nel silenzio, interrotto sporadicamente dagli affetti che anche negli ultimi istanti gli rimasero fedeli. Così scompare un uomo di fecondissima ragione, che contribuì in maniera copiosa al lustro dell’Università di Padova, amando gli studi con infinita dedizione e educando con altrettanta passione. Così scrive Bettanini nella celebrazione di Catellani:

«Un affetto paterno lo avvicinava agli scolari. A quelli che sceglievano dissertazioni di laurea nelle discipline da Lui professate, era prodigo di consiglio e di assistenza, e, benché gelosissimo dei Suoi libri, ai giovani apriva volentieri le porte di quella Sua biblioteca che la nostra Facoltà di giurisprudenza, aiutata dalla munificenza del Rettore Egidio Meneghetti, volle acquistare dagli Eredi, perché attraverso le Sue opere, dalle quali il Nostro aveva attinto tanta dovizia di sapere, Egli vivesse ancora in mezzo a noi».3

Questo piccolo estratto ci riporta al tema fondamentale di questa trattazione. È difficile affermare che le parole dello storico Bettanini abbiano trovato realizzazione all’interno del contesto universitario. Ad oggi è soltanto possibile constatare la disgregazione della “biblioteca” del Professor Catellani. A più di sessant’anni dalla sua scomparsa non vi è una raccolta unitaria di questo tesoro inestimabile all’interno dell’Università patavina. Con questo materiale si perde anche la memoria di un uomo che ha saputo amare e onorare la sua città e il suo paese, come di rado

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succede nella storia nazionale. Il suo nome viene raramente menzionato nelle memorie del secolo scorso, e si perde tra gli elenchi degli uomini che lottarono negli anni bui dell’Italia.

La ricca biblioteca di Enrico Levi Catellani ad oggi non ha forma. Il problema è scaturito dal ritrovamento di alcuni scatoloni che giacevano da decenni in alcune sale del Dipartimento di Diritto pubblico dell’Università degli Studi di Padova.

Nessuno era a conoscenza della provenienza di questo prezioso materiale, escludendo la semplice iscrizione “Fondo Catellani”, e nessuno sapeva nulla di questo grande giurista del secolo scorso.

Emersa la necessità di trovare una collocazione alle opere rinvenute, la storia di quest’uomo e della sua biblioteca commuove ed incuriosisce fin da subito gli incaricati.

Agli inizi di maggio di quest’anno la coordinatrice della biblioteche del Polo Giuridico del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università degli Studi di Padova, Antonella De Robbio4, inizia ad occuparsi del lavoro di recupero del materiale librario depositato nei vari locali delle diverse biblioteche del Polo, per riportare alla luce e alla memoria il prezioso contributo intellettuale del Catellani.

Nel far questo mi coinvolge personalmente in un processo che ingloba in sé svariati ambiti del mio percorso di formazione:

• l’ambito biblioteconomico, • l’ambito archivistico, • l’ambito storico-librario, • l’ambito conservativo.

Fin dal primo istante, proprio per questa trasversalità del progetto stesso, inizio con dedizione ad occuparmi del lavoro senza tralasciare la bidirezionalità di quest’ultimo:

1. da un lato esso apre alla questione puramente biblioteconomia riguardante la ricollocazione fissa dei volumi recuperati, in maniera tale da renderli usufruibili dal pubblico, interessandosi prettamente al lato conservativo e informativo del materiale stesso;

2. dall’altro si rende necessario dare un volto anche dal punto di vista “umano” a questa ricca biblioteca. A chi deve le sue origini? Come è arrivata fino a noi? Quali sono i suoi intenti? Qual è la direzione e lo spirito intrinseci alla collezione? In conclusione questo secondo

4 Nell’ambito del lavoro di ricognizione del “fondo” Catellani, la coordinatrice del Polo delle biblioteche giuridiche

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punto riguarda la filosofia e il pensiero del Catellani, dell’uomo politico, dell’accademico, e dunque riguarda l’impronta che ha voluto affidare alla sua biblioteca personale.

Dunque, in tale processo risulta essere necessario l’utilizzo di uno sguardo storico e di uno sguardo radicato nel presente, estremamente connessi tra loro. Lo sguardo storico aiuta a dimensionare la portata del fondo. Le vicissitudini di quest’ultimo, sono in grado di darci un quadro della situazione odierna per catapultarci poi nella problematica comprensione e destinazione del materiale stesso. Le due indagini, storica e contingente, si sono snodate in maniera tale da compenetrarsi ed arricchirsi l’un l’altra.

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2.

Note biografiche

Il percorso di ricostruzione storico-biografica del Professore Senatore Enrico Levi Catellani, come precedentemente detto, risulta fondamentale percorso parallelo, se non anticipatorio, alla ricostruzione bibliografica. Prima di procedere con la presentazione delle informazioni raccolte, è necessario soffermarsi sui processi che hanno condotto a quest’ultime, sulle fonti di riferimento e sulla lettura fatta di tali documenti.

Questa digressione può essere riassunta in questa intricata mappa concettuale (Fig. 1):

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La ricerca biografica inizia dall’analisi dei documenti presenti all’Archivio storico dell’Università di Padova e al vicino Centro per la Storia. Lì troviamo il fulcro delle informazioni per svolgere tale ricerca: il fascicolo personale del Professore, un primo carteggio riguardante la Biblioteca, documenti riguardanti i titoli ottenuti e i premi promossi e finanziati dallo stesso, fogli riguardanti il decesso dei coniugi e la presa a carico dei funerali da parte dell’Università.

A questo proposito interroghiamo anche il Cerimoniale, il quale conferma la spesa dell’Università nel rendere onore al compianto.

Fondamentale tappa del percorso d’indagine biografica risulta essere la presa di contatto con la Comunità israelitica di Padova, nella persona di Giorgio Romanin Jacur5. La comunità riferisce il ritrovamento dell’atto battesimale di Enrico Levi Catellani. Probabilmente si deve la presenza di un unico documento alla conversione del Catellani al protestantesimo unitariano. Di questo “cambiamento” non si ha però datazione, né prova scritta, se non nelle informazioni carpite dai libri storici, come nell’opera L’Università dalle leggi razziali alla Resistenza di Angelo Ventura6.

Nell’Archivio del Senato della Repubblica si trovano successivamente altri spunti interessanti. Il fascicolo del Catellani riporta le votazioni che lo conducono alla nomina a Senatore del Regno nel 1920, con 198 voti favorevoli e 12 contrari. Allegate a quest’ultimo troviamo le certificazioni che attestano il suo stato di servizio, l’indicazione degli uffici ottenuti e le onorificenze attribuitegli. Attira la nostra attenzione il certificato di nascita del Catellani rilasciato dalla Comunità israelitica di Padova, necessario alla candidatura a Senatore. In questo si legge:

«Certifica il sottoscritto risultare dai registri di nascita di questa comunione israelitica, anno 1856, N. 15, che il giorno dodici giugno milleottocentocinquantasei nacque in questa città Levi Enrico Abram Zechiel figlio legittimo di Giacomo e di Luzzatto Rachel Carlotta detta Carolina.

Dichiara pure che in virtù del Reale Decreto in data 25 gennaio 1900 è stato autorizzato il signor Levi Cattelan Enrico ad abbandonare il cognome Levi ed a notificare l’altro cognome Cattelan in Cattelani».7

La questione si complica. Giunti a questo punto della ricerca biografica, si presentano diverse versioni del cognome e del nome del giurista padovano, che potrebbero essere cronologicamente esposte in quest’ordine: Enrico Abram Zechiel Levi, Enrico Levi Cattelan, Enrico Cattelan, Enrico Cattelani. Sussiste inoltre il problema delle doppie consonanti che in questo estratto possono essere

5 Professore ordinario di Ricerca Operativa, Facolta' di Ingegneria, Universita' di Padova.

6 VENTURA ANGELO, L’Università dalle leggi razziali alla Resistenza: giornata dell’università italiana nel 50.

anniversario dalla Liberazione, CLEUP, Padova 1996.

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considerate errate. Il giurista si firma in ogni scritto e documento come Catellani. Soltanto il doppio cognome subirà l’eliminazione, per ovvi motivi di convenienza in tempo fascista.

La problematica della formulazione del nome non è da sottovalutare. Questa, infatti, reindirizzerebbe la ricerca in campo archivistico e spiegherebbe la ristretta presenza di materiale informativo riguardante la carriera professionale e la vita personale del Catellani.

È necessario fissare per convenzione questa base di partenza: si assume come veritiera la firma Enrico Levi Catellani, poi Enrico Catellani, utilizzata dal giurista nei documenti personali e nelle opere pubblicate.

Per dovere di cronaca si specifica che altre vie di ricerca biografica sono state intraprese a sostegno delle più sostanziose informazioni tratte dai documenti di maggior rilievo.

Così si può esporre il frutto del percorso compiuto.

Enrico Levi Catellani nasce a Padova il 12 giugno 1856. Figlio di Giacomo, noto avvocato, e Carolina Luzzatto, viene educato secondo tradizione e fede israelitica.

Segue a Padova i corsi di giurisprudenza, incrociando nella sua formazione i maestri illustri di questi studi: Antonio Pertile, Giambattista Pertile, Angelo Messedaglia, Francesco Schupfer, Luigi Bellavite, Francesco Bonatelli. Si laurea nel 1875, l’8 dicembre. Fin da subito spicca in lui l’interesse vivido per il mondo classico, che sembra condurlo verso lo studio delle lettere. Pubblica nel 1879 «Venezia e le sue letterate nei secoli XV e XVI» e successivamente una traduzione dell’«Agesilao» di Senofonte8.

L’incontro con Giorgio Colabich, bibliotecario della Regia Università, riporta il giovane Catellani sulla strada del diritto internazionale, dove troverà più grande fortuna. Inizia la sua carriera universitaria comparendo come libero docente nell’anno accademico 1883-1884, proprio nella disciplina del diritto internazionale9. Diviene professore straordinario nel 1885, dopo la dipartita di Giambattista Pertile. In questo stesso anno pubblica «Le colonie e la conferenza di

Berlino», resoconto storico coloniale di fondamentale importanza per gli sviluppi del periodo. A

distanza di quattro anni, nel 1889, viene nominato professore ordinario nella sua Università, avendo scelto di rinunciare ad un’offerta simile, precedentemente a lui concessa dall’Università di Pisa, nel 1887. Il suo interesse, quasi scientifico, per la storia portano alla pubblicazione de «Il diritto

8 BETTANINI ANTON MARIA, Enrico Catellani: Commemorazione tenuta il 16 Maggio 1947 nell’Università di

Padova (Estratto dall’Annuario della Università di Padova per l’anno accademico 1946-47), Successori Penada

Stampatori, Padova 1948, pag 4.

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internazionale privato e i suoi recenti progressi», che trova tra il 1895 e il 1901 anche una seconda

edizione riveduta, ampliata e aggiornata.

«Un’abilità straordinaria nel fissare i tratti salienti e caratteristici dei numerosi e complessi sistemi, una critica penetrante che coglie in essi le intime affinità che si celano sotto apparenti differenze, e le profonde differenze che ci celano sotto apparenti analogie, uno spirito minutamente analitico accompagnato da grande potenza di sintesi, una forma sempre scientificamente rigorosa e non per questo meno pura ed elegante, qualche volta anzi, quando il soggetto lo consenta, nobilmente elegante, sono i pregi di un’opera che anche oggi, a distanza di anni, seppur in qualche parte superata, rimane a testimoniare la grandezza del Nostro»10.

Come ricorda Bettanini nel suo scritto dedicato alla memoria di Enrico Levi Catellani, molti furono gli scritti del professore, «disseminati in riviste, periodici ed opuscoli»11. Alcuni di questi si presentano nel loro carattere altamente rigoroso e scientifico, altri nella dignità della forma divulgativa, in linea con la convinzione di Catellani dell’assoluta necessità di uno svisceramento dei problemi della politica internazionale. Su queste questioni l’opinione pubblica deve essere illuminata dai competenti, al fine di eliminare gli equivoci che ostacolano la retta visione della realtà, e di scuotere gli animi ad un patriottismo sincero, una dignità nazionale unitaria.

«Enrico Catellani ebbe in questi lavori un grande miraggio: quello di inculcare ai popoli l’idea della pace che trova fondamento sulle norme del diritto internazionale assiso sulle granitiche basi della vera giustizia. Non il falso cosmopolitismo che si va inculcando troppo spesso tra le masse popolari, e che distrugge l’ideale patriottico, che perverte il carattere nazionale, che addormenta il sentimento di dovere dei cittadini, ma quel cosmopolitismo che concependo gli uomini come una grande famiglia umana, avendo quindi come tali, doveri verso l’umanità che devono essere rigorosamente osservati [...]».12

Convinto sostenitore della necessità di un “disarmo degli animi”, è costretto a reindirizzare il suo pensiero quando il suo animo altamente patriottico prende il sopravvento e lo spinge ad impugnare le armi nella guerra del ‘15-’18. Questo gesto, apparentemente in contrasto con i principi del Catellani, non è altro che l’espressione più concreta della sua filosofia, essenzialmente volta alla determinazione di un’Italia solida e compatta.

Nel 1920 viene investito della carica di Senatore del Regno. Per oltre 45 anni insegna diritto internazionale, diplomazia e storia dei trattati alla Regia Università di Padova. Nella sua lunga

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carriera di docente universitario viene incaricato anche all’Università Bocconi di Milano, negli anni precedenti la Grande Guerra, e all’Istituto universitario di economia e commercio di Venezia, in tempi successivi. Diviene membro dell’Istituto americano di Diritto Internazionale, della «International Law Association», dell’Institut Colonial international e dell’Istituto Patavino di Scienze, Lettere e Arti13. Il 28 luglio 1931 riceve la laurea honoris causa dall’Università Cambridge. Nello stesso anno viene collocato a riposo per raggiunti limiti di età. Tale provvedimento non gli impedisce di continuare la sua attività di studio e di insegnamento. Nel ’33 accetta di tenere un corso all’Accademia dell’Aja; continua a sollecitare gli studi di diritto internazionale mettendo a disposizione premi alle migliori tesi degli anni successivi. Il giurista resta ancora tra i docenti della Facoltà di Giurisprudenza come “professore a titolo privato”.

Negli anni successivi viene anch’egli travolto dalle leggi razziali. Nel 1938, infatti, si contano tra le fila del Senato 9 illustri pensatori definiti di “razza ebraica” in seguito all’indagine promossa dal governo fascista. Questi si trovano a far fronte alle pressioni del regime in materia di discriminazione razziale alle porte dell’approvazione delle leggi antisemite.

I 9 Senatori vengono prontamente segnalati al governo come possibili ostacoli alla realizzazione di queste leggi, essendo questi dotati di grande pensiero carismatico. Essi si sommano a quella parte di Senato che viaggia sul filo tra oppressori ed oppressi. Diventati quindi una fetta rilevante e quindi scomoda per il regime, vengono “invitati” ad evitare ogni mossa contraria al potere vigente. I 9 Senatori, il giorno della votazione per l’approvazione delle leggi razziali non si presentano. In cambio è stata loro promessa l’immunità e la tranquillità. Promessa che non verrà mantenuta. Il foglio che decreta questa “clemenza” non arriverà mai, nemmeno a casa Catellani.

Nell’agosto del 1938 il clima si fa insostenibile anche all’interno dell’Università patavina, una delle maggiori e più importanti d’Italia, frequentata da menti provenienti dalle più grandi città del Veneto e del Friuli, ma anche da Ferrara e Mantova. Nella stessa città di Padova fiorivano le comunità ebraiche tra le più importanti e numerose dell’intera penisola. Anche la presenza di studenti stranieri testimoniava la grande rinomanza di questo centro di studio. Questo non fermò l’intento fascista di “pulizia” delle strutture scolastiche e universitarie dalla “contaminazione ebraica”.

In quel periodo l’insigne professore economista Marco Fanno, ordinario alla Facoltà di Giurisprudenza, mostrava il suo dissenso rassegnando le sue dimissioni dal Consiglio di amministrazione dell’Università di Padova.

In concomitanza a questa già significativa testimonianza dello stato di soffocamento della cultura libera all’interno dell’Università, un altro grave fatto segna le pagine della storia

13 MAGGIOLO ATTILIO, I soci dell’Accademia Patavina: dalla sua fondazione, 1599, Accademia Patavina di

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dell’Ateneo. L’allontanamento di Curiel dalla direzione de «Il Bo’», giornale fino ad allora contrassegnato da un fine e legale movimento antifascista, trasforma lo stesso in uno strumento per la propaganda fascista e antisemita, che culmina con la pubblicazione della rubrica “La campana del Bo’” pronta a segnalare la presenza ebraica nella vita accademica e non solo.

I nomi più prestigiosi colpiti dalle leggi del ’38 e spesso menzionati sono quelli di Donato Donati, Adolfo Ravà, Bruno Rossi e Tullio Terni. Dal censimento voluto dal Ministro Bottai, aggiornato al settembre 1938, risultano appartenenti alla fede ebraica 48 professori dell’Università di Padova, dei quali 9 dichiarano di non professare alcuna religione e tre non erano neppure iscritti alla Comunità ebraica.

Tra questi 48 compare anche il nome di Enrico Catellani, il quale apparteneva alla comunità ebraica, ma si professava protestante unitariano. L’illustre giurista e senatore del Regno, che per 45 anni aveva tenuto la cattedra di Diritto internazionale e che restava ancora tra i docenti nonostante il collocamento a riposo come «professore a titolo privato», subiva l’ignominia di essere allontanato dal corpo accademico.

Nella circolare del 27 dicembre 1938, n. 7589 del Ministero dell’Educazione nazionale si legge:

« [...] Ai professori emeriti ed onorari appartenenti alla razza ebraica non verrà revocato tale titolo onorario [...]. Richiamo peraltro la Vostra particolare attenzione sulla necessità di evitare che i suddetti professori di razza ebraica partecipino in qualsiasi modo alla vita delle Università e degli Istituti superiori, trattisi sia delle normali attività delle Cliniche, Istituti, Laboratori, ecc., sia di speciali manifestazioni o cerimonie».14

Così culmina l’operazione di “pulizia” dell’Università di Padova:

«Tra i docenti universitari residenti a Padova, alla data dell’8 febbraio 1940 risultavano “discriminati” Donato Donati, Adolfo Ravà, Enrico Catellani e Tullio Terni: nessuno di loro poté riprendere il suo posto all’Università»15.

Da qui si apre un buco nero nella storia di Catellani. Dal momento della sua “uscita” dal mondo universitario vivrà in uno stato di segregazione totale nella sua casa in Via Marsala 29. Lì riceverà le sporadiche ma care visite delle persone che lo hanno accompagnato nella vita accademica come in quella personale. In questo stato di solitudine, accompagnato dalla moglie Lina

14 Circolare del 27 dicembre 1938, n. 7589 del Ministero dell’Educazione Nazionale nella menzione di VENTURA

ANGELO, La persecuzione fascista contro gli ebrei nell’Università, in Rivista storica italiana, Anno CIX, Fascicolo I, Edizioni scientifiche italiane, [s.l.] 1997, pagg. 121-197, qui pag. 170, nota 122.

15 VENTURA ANGELO, L’Università dalle leggi razziali alla Resistenza: giornata dell’università italiana nel 50.

anniversario dalla Liberazione, CLEUP, Padova 1996, p. 184. Qui cita ASP, Prefettura, Gabinetto, busta 523, «Elenco

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Baty16 attraversano gli anni della guerra per poi morire a poche ore di distanza l’uno dall’altra il 7 gennaio del 1945. Li trovano riversi sul pavimento della loro casa. La donna giace morta accanto al marito agonizzante che morirà più tardi in ospedale. Oscura la sua morte quanto oscuri sono stati gli anni che l’hanno preceduta.

L’Università renderà gli onori ai coniugi incaricandosi della spesa per i funerali civili e per la sepoltura, sebbene fossero entrambi considerati di razza ebraica. Bettanini lo ricorderà due anni più tardi, nella commemorazione tenutasi il 16 maggio. In questa occasione verrà menzionata la ricca biblioteca personale del defunto e la sua possibile sorte17.

16 Anche lei segnalata al Regime perché ebrea ed appartenete alla “Società di cultura e d’incoraggiamento” di Padova.

Si registrano le sue dimissioni nel registro di protocollo della Società. Vedi ANNALISA CAPRISTO, L’espulsione

degli ebrei dalle accademie italiane, Silvio Zamorani editore, Torino 2002, pag. 226.

17 Si parla dell’acquisto della ricca biblioteca del Catellani, della quale era estremamente geloso. La compera della

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3.

Fondo Catellani

Da dove scaturisce la definizione di “fondo”? Perché non “lascito” o “donazione”?

Tradizionalmente per “lascito” si intende un atto con il quale una persona dispone una donazione in favore di terzi di beni di un certo rilievo. Questo è espresso da una manifestazione di liberalità attraverso testamento. In molti casi “lascito” e “donazione” vengono presentati come termini equivalenti. Esistono però delle leggere sfumature.

La “donazione” è il negozio giuridico col quale la parte donante intenzionalmente arricchisce il ricevente, ossia il donatario, disponendo di un proprio diritto senza conseguire un corrispettivo. La donazione è un contratto: infatti, perché abbia effetto, serve l'incontro delle dichiarazioni di entrambe le parti. Da un lato c’è bisogno della manifestazione di volontà del donante di arricchire l’altra parte senza corrispettivo, dall’altro lato troviamo la volontà del donatario di accettare tale arricchimento.

Come verrà spiegato in seguito, nella ricerca storico-bibliografica finora compiuta non sono state rinvenute documentazioni di questi scambi. Ad oggi non abbiamo la certezza della formula utilizzata dall’Università per giungere in possesso del materiale, se l’intenzione sia stata della Facoltà, della famiglia, della comunità israelitica o dello stesso Catellani. In alcuni documenti18 si parla addirittura di un acquisto da parte dell’Università per volere di Egidio Menegetti19. Anche questa possibilità non trova fondamento certo: non è stata trovata traccia del pagamento durante le ricerche compiute all’ufficio preposto. Una spiegazione alla mancanza del certificato d’acquisto potrebbe esser facilmente dedotta dallo stato precario della burocrazia universitaria degli anni immediatamente successivi alla guerra. Va considerato inoltre il fatto che i pochi volumi registrati con un numero d’ingresso in quegl’anni riportano nel campo della provenienza la dicitura “Dono Catellani”.

Come spiegare tutto questo? Da un lato, infatti, non abbiamo un elenco dei volumi, un certificato di acquisto, una qualsivoglia testimonianza di una compera del fondo da parte dell’Università, e si parla di “dono” in tutti i libri d’ingresso; dall’altro lato si parla nella commemorazione del 1947 di un acquisto, di cui si ha traccia anche nello scambio epistolare tra

18 BETTANINI ANTON MARIA, Enrico Catellani: Commemorazione tenuta il 16 Maggio 1947 nell’Università di

Padova (Estratto dall’Annuario della Università di Padova per l’anno accademico 1946-47), Successori Penada

Stampatori, Padova 1948, pag. 6.

19 Egidio Meneghetti (Verona, 14 novembre 1892 – Padova, 4 marzo 1961) è stato un medico, farmacologo e

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Università e Comunità ebraica, dove si chiede di informare gli eredi dell’interessamento nella trattativa per l’acquisto della biblioteca20.

Non abbiamo dunque la certezza assoluta di cosa sia avvenuto, siamo sul campo delle ipotesi. Avvertito lo stato precario delle nostre teorie, adottiamo la cautela del caso, accettando come compromesso per la definizione della biblioteca del Catellani il termine “fondo”. Il “fondo”, in generale, è un complesso di beni costituito ai fini di soddisfare dei bisogni. Un “fondo librario” tradizionalmente ha lo scopo di conservare e di rendere disponibili le opere per la consultazione.

L’intento di questa ricostruzione storico-bibliografica è dunque già contenuto nella definizione stessa del “fondo”: “conservare” e “rendere disponibile” materiale librario di grande valore culturale e rimembrativo.

3.1.

Ricostruzione storica

La ricostruzione storica del Fondo Catellani parte dalla fine per poi risalire alle origini. Come abbiamo in precedenza affermato, lo scopo di tale ricostruzione sta nella conservazione appropriata del materiale e la fruibilità dello stesso. Questi scopi possono trovare un loro raggiungimento soltanto nell’ottica della comprensione del valore delle opere contenute nella biblioteca, una comprensione che passa attraverso il ripercorrere degli eventi che l’hanno condotta a noi.

Come si presenta oggi la biblioteca Catellani? Come è giunta a noi?

Il “punto di arrivo” della biblioteca è negli scatoloni rinvenuti all’interno delle strutture delle biblioteche del Polo giuridico dell’Università di Padova. Alcune di queste scatole presentano la dicitura “Catellani”, altre sommano a questa l’indicazione “geo-politica”, “religioni”, ecc. Non conoscendone la provenienza e la destinazione, il personale ha preferito lasciare in sospeso la questione.

Nella revisione e risistemazione delle biblioteche della facoltà, emerge l’assoluta necessità di una presa di decisione per quanto riguardava il materiale librario senza fissa collocazione e di conseguenza emerge il “problema Catellani”. Sempre più scatoloni recano questa dicitura “Catellani”; molti volumi, non catalogati ma a scaffale, presentano come fonte d’ingresso lo stesso nome; altri libri catalogati e riposti a scaffale sono riconducibili a liste indicanti il trasferimento di

20 Nel fascicolo personale, conservato nell’Archivio storico dell’Università degli Studi di Padova, troviamo una prima

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parte del fondo da un Istituto21 all’altro. Questo fa pensare che molti volumi di interesse, nel corso degli anni, siano stati prelevati dagli scatoloni e introdotti nel catalogo. Altri potrebbero essere entrati in catalogo al momento stesso dell’acquisizione, o in anni successivi, quando il rettorato affidò ad un dipendente il compito di analizzare l’intera mole di materiale, compito mai portato a termine.

Un comportamento non sempre coerente nei confronti di questi volumi è da attribuirsi allo stato precario degli anni che seguono la caduta del regime, la fine della guerra e la ricostruzione dell’ambiente universitario, profondamente segnato dagli eventi.

I libri dopo l’incerta acquisizione vengono quindi dispersi tra le collezioni delle biblioteche del polo giuridico.

Comincia così l’intensa attività di ricerca bibliografica.

Innanzitutto sono state raccolte tutte le scatole presenti nelle biblioteche del polo e portate in un ambiente unico. Facendo capo alla memoria storica del personale, si è tentata una prima ricostruzione dei fatti che hanno condotto il materiale a noi, per capire se vi fossero altre scatole riconducibili al Catellani. Proprio grazie alla memoria storica è stato possibile un ulteriore ritrovamento: la stessa dicitura veniva ricordata su alcuni scatoloni della soffitta del palazzo del Bo’.

Oltre a far affidamento sulla memoria storica del personale del Polo giuridico, abbiamo cercato di carpire qualche informazione dal cartaceo. Emerge così una corrispondenza risalente agli anni ’80, contenente un parziale elenco del materiale “donato dal compianto Prof. Catellani”22. Tra questi fogli troviamo l’autorizzazione del Rettore al trasferimento inventariale del materiale dall’Istituto di Diritto Pubblico e l’Istituto di Filosofia del Diritto, alla quale si aggiungono queste liste di libri destinati alla cessione. Alcuni di questi torneranno al mittente, ossia Diritto Pubblico, qualche anno più tardi, perché di poco interesse nella nuova destinazione.

In un rapido controllo in OPAC (catalogo dell’Ateneo) ci accorgiamo che molti dei testi presenti in queste liste sono regolarmente catalogati e consultabili a Filosofia del diritto. Una piccola parte, invece, non risulta presente nel catalogo, sebbene venga citata nelle liste. Nella ricognizione fatta a Filosofia del Diritto ci interessiamo della sorte di questi titoli non presenti in OPAC. Il personale ci mostra alcuni scatoloni di libri presenti nella loro struttura. I titoli coincidono: sono i volumi trasferiti negli anni ’80 e mai registrati nel catalogo di Ateneo.

21 Si fa riferimento a documenti degli anni ’80, quando la Facoltà di Giurisprudenza prevedeva una suddivisione in

sottostrutture assai diversa da quella attuale. In quegli anni non si parla ancora di Dipartimento di diritto pubblico e Filosofia del diritto ma di due diversi Istituti appartenenti alla stessa Facoltà.

22 Lettera del Rettore che autorizza il trasferimento del materiale bibliografico tra l’Istituto di Diritto Pubblico e

(18)

Procediamo con un’accurata registrazione del materiale di ogni scatolone recuperato in un file excel, fondamentale per un successivo match tra i risultati che permetterà la comprensione delle dimensioni della biblioteca del Catellani. A questi scatoloni vanno a sommarsi tutti quei volumi che hanno trovato collocazione in alcune vetrine del Polo, senza però esser registrati e quindi utilizzati dal pubblico. La situazione che si presenta al termine della registrazione dei volumi è questa:

SCATOLONI NUMERO VOLUMI

VETRINE DI DIRITTO PUBBLICO 161

VETRINE DI DIRITTO PUBBLICO 22

STUDIO DI DIRITTO PUBBLICO 83

STUDIO DI DIRITTO PUBBLICO 65

VETRINE DI DIRITTO PUBBLICO 97

VETRINE DI DIRITTO PUBBLICO 118

VETRINE DI DIRITTO PUBBLICO 14

VETRINE DI DIRITTO PUBBLICO 72

ARMADIO EX AULA DIDATTICA - DIRITTO PUBBLICO 39

ARMADIO EX AULA DIDATTICA - DIRITTO PUBBLICO 91

ARMADIO EX AULA DIDATTICA - DIRITTO PUBBLICO 54

ARMADIO EX AULA DIDATTICA - DIRITTO PUBBLICO 79

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 63

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 52

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 46

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 58

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 95

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 37

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 36

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 16

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 23

SOFFITTA DI DIRITTO PENALE 49

BIBLIOTECA DI DIRITTO INTERNAZIONALE 123

BIBLIOTECA DI FILOSOFIA DEL DIRITTO 72

TOTALE 1565

Abbiamo così un primo dato sul fondo Catellani. Come possiamo vedere la portata della biblioteca supera i mille e cinquecento volumi. Il tutto potrebbe essere riassunto in quest’altra tabella:

DIRITTO INTERNAZIONALE 123

FILOSOFIA DEL DIRITTO 72

DIRITTO PUBBLICO 895

DIRITTO PENALE 475

(19)

Essa riassume la distribuzione dei volumi recuperati della “biblioteca Catellani” all’interno del Polo giuridico. Di questi è stata stilata una lista accurata, fin dove possibile, visto lo stato di conservazione precario di alcuni libri, per costituire un file excel, utile a comprendere le dimensioni del fondo e a lasciar traccia della presenza di ognuno di questi volumi. Infatti, fin d’ora, questo patrimonio non è stato usufruibile e nemmeno rintracciabile all’interno del sistema bibliotecario. Non esiste di questi volumi una registrazione d’ingresso (tranne in alcuni – incomprensibili – casi), non esiste una registrazione catalografica, non esiste nemmeno una lista di acquisizione, nonostante le innumerevoli ricerche compiute in tale senso. Le uniche tracce di questi titoli si hanno nel carteggio degli anni ’80 che descrive il trasferimento di alcuni volumi dall’Istituto di Diritto pubblico a quello di Filosofia del diritto. Queste liste, nonostante il loro carattere parziale, ci aiutano nel nostro percorso di ricerca. Esse, oltre a ricondurci al materiale effettivamente presente a Filosofia del diritto, con un proprio numero di ingresso e una propria catalogazione, permettono l’individuazione di una vasta gamma di titoli persi nello smistamento.

Nel trasferimento Diritto pubblico – Filosofia del diritto, la situazione si presenta in questo modo:

I libri trasferiti, quindi elencati nelle liste, sono in totale 573. Di questi, 46 vengono restituiti al mittente. In linea di massima sono libri di cui perdiamo le tracce, salvo qualche caso - 13 volumi - di ritrovamento a Diritto pubblico. I restanti 527 vengono registrati al loro ingresso e inseriti nel sistema catalografico in tempi successivi.

Fermiamoci un istante per analizzare la situazione a questo punto della ricerca.

Fin qui abbiamo presentato un numero complessivo che si aggira attorno ai 1550 volumi ritrovati in scatoloni, vetrine e scaffali del dipartimento. Questi titoli sono da considerarsi come i volumi “dispersi” del fondo. Di essi non abbiamo liste, inventari, catalogazione. A questi si sommano 33 volumi (ricordiamo che dei 46 segnalati “resi” solo 13 vengono ritrovati) che nel passaggio da un Istituto all’altro sono stati “persi”. Questa mole ingombrante non ha ragion d’essere in alcun tipo di registro. Per l’Università di Padova non esistono, se si esclude il fatto che ingombrano diverse sale del Polo giuridico.

TOTALE ACQUISITI RESI

LISTA 1 323 277 46

LISTA 2 150 150 0

(20)

Avendo parlato dei numeri di questa ricostruzione storica del fondo, si tratta ora di operare una breve digressione circa lo stato dei volumi rintracciati. Questa valutazione risulta essere necessaria al fine di comprendere le possibilità future del fondo.

Come abbiamo più volte ribadito i volumi appartenenti al fondo vengono recuperati in vario modo da scatoloni, vetrine e scaffali. In alcuni volumi è stata ravvisata la presenza di danni causati da parassiti della carta. In seguito a questo rinvenimento è stata richiesta la consulenza di un esperto in materia di conservazione libraria e libri antichi, una bibliotecaria dell’Università degli Studi di Padova. In questo sopralluogo ella ravvisa l’evidente sporcizia dei volumi collocati provvisoriamente negli scatoloni, i quali, maneggiandoli, avevano manifestato la presenza di pesciolini d’argento23. Non vi sono, secondo la relazione presentata dall’esperta, danni di grave entità da infestazione di insetti in corso. Di conseguenza viene consigliata, per eliminare la presenza dei pesciolini d'argento, una spolveratura manuale con pennelli, eseguita sotto cappa aspirante munita di filtri HEPA24, da una ditta specializzata in tali procedure.

In questo ravvisiamo una ulteriore problematica che inceppa il processo di recupero di questo fondo; d'altronde vi è la necessità di questa operazione vista l’alta percentuale di libri antichi nel numero complessivo dei volumi. Per libri antichi si intendono, in questo contesto, tutte le opere antecedenti l’anno 1830.

A questi libri rinvenuti nell’intero Polo giuridico vanno a sommarsi tutti i volumi del fondo che effettivamente sono entrati a far parte del sistema, ossia tutti i libri che hanno subito la registrazione d’ingresso e sono stati inseriti nel catalogo informatico.

Per capire quali volumi della biblioteca del Catellani sono entrati effettivamente nelle risorse di Ateneo abbiamo studiato passo a passo tutti i registri inventariali - o di ingresso, fino a qualche anno fa le componenti erano indistinguibili - delle biblioteche di Polo.

Ne risulta questo:

23 Il pesciolino d'argento, o Lepisma saccharina Linnaeus, è un insetto argenteo e oblungo. Il nome che gli viene

comunemente attribuito deriva da queste sue caratteristiche fisiche, mentre il nome scientifico giustifica le sue abitudini alimentari: ghiotto di zucchero, amidi e carboidrati, il pesciolino d’argento trova nella colla e nella legatura dei libri il suo cibo preferito, senza trascurare le foto, i francobolli, i capelli, la forfora e la polvere. Può mangiare anche cotone, lino, pelle e fibre sintetice degli indumenti. È lucifugo e dunque comune negli antri nascosti delle abitazioni umane.

24 Con il termine filtro HEPA si indica un particolare sistema di filtrazione. È composto da foglietti filtranti di

microfibre coassemblati in più strati, separati da setti in alluminio. I foglietti filtranti in microfibra hanno il compito di bloccare le particelle solide presenti nel materiale trattato, nocive per la salute oppure pregiudicanti la qualità del prodotto stesso.

REGISTRI NUMERO VOLUMI REGISTRATI

Diritto pubblico 908

Filosofia del diritto 524

(21)

Circa 1500 volumi provenienti dalla “donazione Catellani”, come viene dichiarato nei registri, entra quindi correntemente nella circolazione bibliografica dell’Università. Questi volumi vengono regolarmente trasferiti a tempo debito dal cartaceo al catalogo odierno. Essi non corrispondono in alcun modo ai circa 1550 volumi rintracciati e salvati del fondo ma vanno a sommarsi a questi nel definire l’entità della biblioteca del Catellani.

Avendo parlato dei numeri di questa ricostruzione storica del fondo, si tratta ora di operare una breve digressione circa lo stato dei volumi rintracciati. Questa valutazione risulta essere necessaria al fine di comprendere le possibilità future del fondo.

3.2.

Ricostruzione fisica o virtuale?

Giunti a questo punto possiamo parlare del fondo Catellani nei termini di una raccolta di oltre 3000 volumi, posseduta dall’Università di Padova, nello specifico dalle biblioteche del Polo giuridico. Essa si frammentata in opere facilmente rintracciabili nel sistema bibliotecario di Ateneo e in volumi fisicamente presenti nel Polo sebbene non vi sia testimonianza di essi in qualsivoglia documento, cartaceo e non.

Si può pensare ad una ricostituzione del fondo Catellani? È possibile riportare la biblioteca alla sua integrità originaria, alla sua struttura madre, che ha cullato in sé il pensiero del grande giurista patavino?

Una volta compiuta l’analisi complessiva del posseduto e stilato una lista dettagliata di quest’ultimo, analizzato i registri inventariali e confrontato i dati con il materiale presente in catalogo, ci siamo chiesti quale fosse il fine reale di questo laborioso processo. Quali sono le intenzioni rispetto il futuro di questo tesoro librario?

(22)

L’altra risposta possibile propenderebbe, invece, all’unione incondizionata del fondo, che solo nella sua originaria forma può dar senso agli studi di Enrico Levi Catellani, alla riscoperta del percorso intellettuale che lo ha condotto ai grandi risultati che ora conosciamo. Questo progetto rivela però il suo tratto utopistico. Come potrebbe esser possibile estrarre da ogni diverso contesto le singole parti del fondo, ormai disgiunte e integrate nella nuova destinazione?

Entrambe le soluzioni mostrano dei risvolti negativi, d'altronde anche l’abbandono della questione porterebbe il suo irreparabile danno. Come già accadde in passato.

Si apre in questa aporia una possibilità altra, un’euporia, una nuova strada legata sia alle necessità contingenti sia al desiderio di portare a termine il progetto di ricostituzione del Fondo. Vista l’impossibilità di un riassemblamento fisico della biblioteca, che richiederebbe un’enorme quantità di spazio, estirpazione dei volumi “regolarizzati”, nonché un enorme dispendio di forze e mezzi, l’idea di un collegamento virtuale accessibile alla massa, tra volumi presenti e volumi recuperati - i quali vanno comunque registrati e collocati inevitabilmente all’interno del sistema - soddisfa la volontà di rivedere il fondo unito, di rimediare ad un errore compiuto in passato, un errore che ha tolto il merito ad un uomo illustre della nostra Università, un uomo al quale era già stato tolto tanto in epoca fascista. Così facendo si offre la possibilità di accesso all’informazione, chiara, diretta, immediata, senza filtro pregiudizievole, contenuta nel materiale librario, che da solo è capace di rendere il percorso di pensiero di un pressoché sconosciuto giurista, il quale sviluppava nella sua preziosa mente l’idea di società unite, concetto ormai noto oggi, ma allora profondamente lontano da ogni scopo politico, sociale ed economico.

Come procedere materialmente a questa conciliazione virtuale?

(23)

Semplicemente segnalando in nota la derivazione dei volumi appartenenti alla donazione Catellani sarà possibile creare una connessione debole ma pur sempre efficace tra le opere del Fondo Catellani, dando così, finalmente, una seconda possibilità agli scopi stessi del Catellani: la diffusione di una coscienza piena di sé per realizzare qualcosa di più grande in una coscienza più alta, la coscienza collettiva.

(24)

4.

Bibliografia del Fondo Catellani

Intendo presentare una bibliografia delle opere scritte dal Professore e Senatore Enrico Levi Catellani, ed effettivamente presenti nell’OPAC dell’Università degli Studi di Padova, nel tentativo di fornire alcune linee guida per la comprensione essenziale del pensiero di Catellani, della sua filosofia giuridica, traccia fondamentale nella storia viva dell’Ateneo patavino, e punto di partenza basilare per la costruzione dell’idea stessa di Nazioni Unite in ambito internazionale, concetto innovativo nel contesto politico-sociale di quegli anni.

Soltanto in seguito troveremo la versione definitiva dell’elenco dei volumi rintracciati all’interno del Polo e definiti nella ricerca come parte di recupero del Fondo.

4.1.

Opere di Catellani presenti nell’OPAC

1. CATELLANI ENRICO,

Da Washington a Wilson : conferenze tenute alla R. Università di Padova,

Bocca, Torino 1933. 2. CATELLANI ENRICO,

Le colonie e la conferenza di Berlino,

Unione Tipografico-Editrice, Torino 1885. 3. CATELLANI ENRICO,

La colonizzazione tedesca,

Tip. Fava e Gragnani, Bologna 1890. 4. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale : anno accademico 1905-1906,

Parisotto, Padova [1906]. 5. CATELLANI ENRICO,

Il centenario della dottrina di Monroe,

Direzione della Nuova antologia, Roma 1923. 6. CATELLANI ENRICO,

Appunti raccolti alle lezioni di diritto internazionale: anno accademico 1909-1910,

[S.N., Padova 1910]. 7. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale: anno accademico 1913-1914 / tenute dal chiar.mo prof. Enrico Catellani; raccolte e redatte da Luigi Fenzi,

(25)

[S.N., Padova 1911]. 9. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale tenute dal chiar.mo prof. Enrico Catellani raccolte e redatte da Camillo Bottesini: Anno accademico 1912-1913,

La litotipo, Padova 1913. 10. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale tenute dal chiar.mo prof. Enrico Catellani: anno accademico 1915-1916,

La litotipo, Padova 1916. 11. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale tenute dal prof. sen. Enrico Catellani raccolte dallo studente Emanuele Parenzo: anno accademico 1924-192,

La litotipo, Padova 1925. 12. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale: anno scolastico 1906-1907,

Parisotto, Padova 1906. 13. CATELLANI ENRICO,

La dottrina platonica delle idee e il concetto di societa internazionale,

Fratelli Bocca, Torino 1898. 14. CATELLANI ENRICO,

Possibilita di avvenire della Societa delle nazioni,

Direzione della Nuova antologia, Roma 1925. 15. CATELLANI ENRICO,

Il processo di Dayton e la liberta di pensiero,

Direzione della Nuova antologia, Roma 1925. 16. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale: anno accademico 1911-1912,

La Litotipo, Padova 1912. 17. CATELLANI ENRICO,

L' Estremo Oriente e le sue lotte: con 6 carte geografiche,

Treves, Milano 1904. 18. CATELLANI ENRICO,

Le tre questioni d'Oriente / prof. E. Catellani; appunti raccolti e compilati dallo studente Gino D'Alo nell’anno accademico 1904-1905,

[S.N., Milano 1905]. 19. CATELLANI ENRICO,

Metodo e fine degli studi di diritto internazionale: prelezione di E. L. Catellani,

(26)

Diritto internazionale: corso tenuto dal prof. sen. E. Catellani raccolto dal dott. Luigi Guerriero e Giuseppe Altomare dell’anno accademico 1928-29,

Cedam, Padova 1929. 21. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale pubblico, privato, penale e amministrativo: appendice alle lezioni dell'anno accademico 1924-25 / raccolte da A. Amorth e E. Guicciardi,

Cedam, Padova 1928. 22. CATELLANI ENRICO,

Fattori ed effetti sociologici della guerra,

Rivista italiana di sociologia, Roma 1915. 23. CATELLANI ENRICO,

Le vie del mare e dell'aria e il diritto internazionale,

Athenaeum, Roma 1919. 24. CATELLANI ENRICO,

Commemorazione del prof. Adolfo Sacerdoti letta dal socio effettivo prof. Enrico Catellani nella Seduta del 18 Febbraio 1923 della Regia Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Padova,

Stab. Tip. Luigi Penada, Padova 1923. 25. CATELLANI ENRICO,

Equilibrio balcanico ed equilibrio europeo,

[S.N., S.L. 1901]. 26. CATELLANI ENRICO,

La dichiarazione di Londra relativa al diritto della guerra marittima,

Drucker, Padova 1912. 27. CATELLANI ENRICO,

La navigazione fluviale e la questione del Danubio secondo il diritto delle genti,

Unione Tipografico-editrice, Torino 1883. 28. CATELLANI ENRICO,

La dottrina italiana del diritto internazionale nel secolo 19.,

[S.N., S.L. 1933]

29. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale: anno 1889-1890 / tenute dal prof. E.L. Catellani e raccolte per cura di Salvatore Pasini,

[S.N., S.L. 1890]

30. CATELLANI ENRICO,

Problemi indigeni nella colonizzazione : giustizia differenziale,

Rivista italiana di sociologia; Sacansano: tipografia editrice degli Olmi, Roma 1908. 31. CATELLANI ENRICO,

(27)

Bureau de la revue [de droit international et de legislation comparee], Bruxelles 1895. 32. CATELLANI ENRICO,

Il diritto internazionale privato nell'antica Grecia,

Accademia storico-giuridica, Roma 1892. 33. CATELLANI ENRICO,

La dottrina italiana del diritto internazionale nel secolo 19. : lezioni alla Accademia di Diritto Internazionale all'Aja nel 1933,

Anonima Romana Editoriale, Roma 1935. 34. CATELLANI ENRICO,

Diritto e politica coloniale: anno accademico 1909-1910 / lezioni del chiarissimo prof. Enrico Catellani; stenografate dagli studenti Martino e Tornese,

[S.N., S.L. 1910]. 35. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di storia delle colonie e diritto coloniale / tenute dal chiar. prof. Enrico Catellani,

Premiato stabilimento tipo-litografico succ. Bruni, Pavia [1914]. 36. CATELLANI ENRICO,

Il diritto aereo,

F.lli Bocca, Torino 1911. 37. CATELLANI ENRICO,

Venezia e le sue letterate nei secoli 15. e 16.,

[S.N.], Padova 1879. 38. CATELLANI ENRICO,

Saggio critico di diritto internazionale: ciclo d'evoluzione / Michele Costanza; con prefazione di E. Catellani,

F.lli Bocca, Torino 1924. 39. CATELLNI ENRICO,

Sir Enrico Wotton e la definizione dell'ambasciatore,

C. Ferrari, Venezia 1920. 40. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale privato del chiar.mo prof. Enrico Catellani raccolte dallo studente Camillo Bottesini,

La litotipo, Padova 1913. 41. CATELLANI ENRICO,

Gian Domenico Romagnoli,

C. Ferrari, Venezia 1935. 42. CATELLANI ENRICO,

Les maitres de l'ecole italienne du droit international au 19. siecle,

(28)

Corso di storia delle colonie e diritto e politica coloniale / dalle lezioni del chiarissimo professore Enrico Catellani,

[S.N., S.L. 1911]. 44. CATELLANI ENRICO,

1: Diritto internazionale pubblico / Luigi Olivi ; prefazione del prof. senatore Enrico Catellani,

U. Hoepli, Milano 1933. 45. CATELLANI ENRICO,

L' Italia e l'Austria in guerra

G. Barbera, Firenze 1917. 46. CATELLANI ENRICO,

Il diritto internazionale americano,

Officine grafiche C. Ferrari, Venezia 1912. 47. CATELLANI ENRICO,

Buddismo orientale e buddismo europeo,

Stab. lito-tipografico success. M. Fontana, Venezia 1891. 48. CATELLANI ENRICO,

Storia dei trattati : lezioni : anno accademico 1912-13,

[S.N., S.L. dopo il 1913]. 49. CATELLANI ENRICO,

Corso di storia delle colonie e diritto e politica coloniale / dalle lezioni del chiarissimo professore Enrico Catellani,

[S.N, S.L. 1910].

50. CATELLANI ENRICO,

Corso di storia delle colonie e diritto e politica coloniale : 1911-1912 : 4. corso / dalle lezioni del chiarissimo prof. Enrico Catellani ; a cura di Ezio Perotti,

Tacchinardi & Ferrari, Pavia [1912]. 51. CATELLANI ENRICO,

L' Africa : corso speciale / del chiarissimo professore E. Catellani,

[S.N., Milano 1908]. 52. CATELLANI ENRICO,

Condizioni ed effetti giuridici dello stato di guerra,

Officine Grafiche di C. Ferrari, Venezia 1906. 53. CATELLANI ENRICO,

I concorsi della pace,

Premiate officine grafiche C. Ferrari, Venezia 1925. 54. CATELLANI ENRICO,

Le Droit aerien / Enrico Catellani ; traduit de l'italien par Maurice Bou teloup ; preface de Andre Beaumont,

Rousseau, Paris 1912. 55. CATELLANI ENRICO,

L' Africa : anno accademico 1907-1908 / corso speciale tenuto dal prof. E. Catellani,

Premiato stabilimento tipo-litografico succ. Bruni, Pavia [1908]. 56. CATELLANI ENRICO,

In memoria di Alberto Morelli / parole pronunciate dal m.e. Enrico Catellani nell'adunanza del 29 novembre 1914,

Premiate Officine grafiche di Carlo Ferrari, Venezia 1914. 57. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale : anno accademico 1915-1916 / tenute da Enrico Catellani,

La litotipo, Padova 1917. 58. CATELLANI ENRICO,

Alcuni nuovi aspetti del diritto di neutralita : la neutralita cinese,

Randi, Padova 1905. 59. CATELLANI ENRICO,

[2]

Unione tipografico editrice, Torino 1885. 60. CATELLANI ENRICO,

[3]

Unione tipografica editrice, Torino 1888. 61. CATELLANI ENRICO,

Storia delle relazioni internazionali / appunti raccolti dalle lezioni di Enrico Catellani da Giuseppe Vallicelli,

La litotipo, Padova 1925. 62. CATELLANI ENRICO,

La dichiarazione di Londra relativa al diritto della guerra marittima,

Officine Grafiche di C. Ferrari, Venezia 1912. 63. CATELLANI ENRICO,

I privilegi degli stranieri,

[S.N., S.L. 1902]. 64. CATELLANI ENRICO,

La penetrazione straniera nell'estremo Oriente : sue forme giuridiche ed economiche,

Barbera, Firenze 1915. 65. CATELLANI ENRICO,

I settlements europei : e i privilegi degli stranieri nell'estremo oriente

Ferrari, Venezia [?]. 66. CATELLANI ENRICO,

La revisione dei trattati,

(29)

4.2.

Opere recuperate del Fondo Catellani

TITOLO VOLUME AUTORE EDIZIONE ANNO

A commentary on hte charter of the united nations signed at san francisco on the 26th june 1945

Miscellaneous No. 9 (1945)

[?] Stationery office London 1945

A history of american literature

Literature of the world

W. P. Trent Heinemann London 1903

A history of Ancient greek literature

Literature of the world

Gilbert Murray Heinemann London 1897 A history of Arabic

literature Literature of the world Clément Huart Heinemann London 1903 A history of bohemian

literature

Literature of the world

Count Lutzow Heinemann London 1899

A history of Chinese

literature Literature of the world H.A. Giles Heinemann London 1901 67. CATELANI ENRICO,

Il diritto internazionale privato e i suoi recenti progressi,

Unione tipografico-editrice, Torino [?]. 68. CATELLANI ENRICO,

1: Storia del diritto internazionale privato,

Unione tipografico-editrice, Torino 1895. 69. CATELLANI ENRICO,

Il canale di Panama,

Tipografia dell'unione editrice, Roma 1913. 70. CATELLANI ENRICO,

Lezioni di diritto internazionale,

La litotipo Padova [?]. 71. CATELLANI ENRICO,

Privato, penale e amministrativo : anno accademico 1925-26 / Enrico Catellani ; a cura di Giuseppe Locurcio,

La litotipo, Padova 1926. 72. CATELLANI ENRICO,

Corso di storia delle colonie e diritto e politica coloniale : 1911-1912 4. corso / dalle lezioni del chiarissimo prof. Enrico Catellani ; a cura di Ezio Perotti

[S.N., S.L. 1912]. 73. CATELLANI ENRICO,

Storia delle colonie : diritto e politica coloniale,

(30)

A history of germarn literature Literature of the world Heinemann London 1909 A history of hungarian

literature Literature of the world Frederick Riedl Heinemann London 1906 A history of Japanese

literature

Literature of the world

W.G. Aston Heinemann London 1899

A history of Russian

literature Literature of the world K. Waliszewski Heinemann London 1900 A history of Sanskrit

literature

Literature of the world

A.A. Macdonell Heinemann London 1900 A history of Spanish literature Literature of the world J. Fitzmaurice Kelly Heinemann London 1898 A history of the

Marranos Cecil Roth Routledge and Sons London 1932

A qui la victoire? Un an de guerre en Spagne Les amis de l'Espagne nouvelle S.G.I.E. Paris 1937 Abrégé méthodique d'histoire de France M.D. Levi Alvarès

[Calmann Lévy éditeur] Paris [1878] Abriss der Geschichte

der vorderasiatischen Kulturvolker und Agyptens

Hommel

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

8 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

6 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

21 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

16 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

14 Bernardo da

Venezia Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

2 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

5 Bernardo da

Venezia

(31)

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

9 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

4 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

23 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

24 Bernardo da

Venezia Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

20 Bernardo da

Venezia Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

3 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

18 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

11 Bernardo da

Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

10 Bernardo da

Venezia Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

15 Bernardo da

Venezia Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

12 Bernardo da

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Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

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Battista Conzatti Padova 1771

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filosofo cristiano adattati Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

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Battista Conzatti Padova 1771

Aforismi del divino Platone: ad arrestare il morbo epicureo; da filosofo cristiano adattati

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Venezia

Battista Conzatti Padova 1771

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17 Bernardo da

Venezia Battista Conzatti Padova 1771

Agenda - anno XIII Camera dei

deputati - a cura della Direzione generale dei servizi di questura

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study in black and white W. Smith student christian movement london 1929 Agreement [for the

prosecution and

punishment of the major war criminals...]

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[?] Stationery office London 1945

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Roma 1892 Almanacco igienico

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London 1908

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procedura civile V Molini - Landi Firenze 1808

Analisi del codice di procedura civile

IV Molini - Landi Firenze 1809

Analisi del codice di procedura civile

I Molini - Landi Firenze 1810

Analisi del codice di procedura civile

III Molini - Landi Firenze 1811

Analisi del codice di procedura civile

II Molini - Landi Firenze 1812

Analisi del codice di

(33)

Analisi del codice di procedura civile

VIII Molini - Landi Firenze 1814

Analisi del codice di

procedura civile VII Molini - Landi Firenze 1815

Analisi del codice di procedura civile

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Analisi ragionata della discussione intorno al codice civile del Sig. Maleville

Vol. 4 Maleville - trad. Ricchi

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Milano 1806

Analisi ragionata della discussione intorno al codice civile del Sig. Maleville

Vol. 12 Maleville - trad. Ricchi

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Analisi ragionata della discussione intorno al codice civile del Sig. Maleville

Vol. 5 Maleville - trad. Ricchi

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Vol. 11 Maleville - trad.

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(34)

industria e commercio Annali dell'industria e

del commercio 15 sul lavoro dei fanciulli e delle donne

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codice civile austriache

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regolamento di esercizi e di evoluzioni per le truppe a piedi: ginnastica

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regole del jus civile Tomo V Ubaldo Bregolini Occhi Venezia 1806 Appunti di diritto

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Tamassia Litotipo ed. univers. Padova 1920 Appunti di diritto

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Cedam Padova 1936

Archivio di statistica Anno IV Fasc. II

Tip. Elzeviriana Roma 1879

Armando Giovanni Prati Barbera Firenze 1868

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degli italiani all'estero (ottobre 1908):

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Vol. II Istituto coloniale italiano

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Atti del secondo congresso degli italiani all'estero (11-20 giugno 1911): relazioni e comunicazioni

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