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Le criticità finanziarie realizzato attraverso il bene pubblico bilancio. L’armonizzazione contabile: programmato e

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Academic year: 2022

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(1)

L’armonizzazione contabile: programmato e realizzato attraverso il bene pubblico bilancio.

Le criticità finanziarie

(Viareggio 29 – 30 novembre 2018 – Marcello Degni)

(2)

La dimensione quantitativa del fenomeno

La dimensione quantitativa del fenomeno

(3)

Riequilibri e dissesti nel 2018

(4)

Il testo approvato

(5)

Come riformare il trattamento della criticità finanziaria?

• LA SITUAZIONE ATTUALE

• deficitarietà, misurata attraverso indicatori, recentemente ridefiniti sulla base della nuova struttura del bilancio;

• riequilibrio, situazione di disagio finanziario non affrontabile con gli strumenti normali (cioè con quanto dispone il TUEL agli articoli 193 e 194); il

• dissesto, che scatta quando il comune non riesce a fornire i

servizi essenziali o a pagare i creditori.

(6)

Il caso di Benevento

• Il comune di Benevento ha dichiarato dissesto nel gennaio 2017, dopo avere richiesto nel dicembre 2012 l’attivazione di un Piano di riequilibrio che la Corte dei Conti ha respinto nel maggio 2014.

• Ma le radici dello squilibrio finanziario strutturale sono risalenti.

• Il comune era entrato in dissesto nel lontano 1993 (15 settembre) e l’organo straordinario di liquidazione il 6 febbraio 1998 (quasi cinque anni dopo!) “ha dato avvio a una procedura semplificata di accertamento e liquidazione dei debiti”.

• L’approvazione del piano di estinzione dei debiti arriva solo nel 2001 (il decreto è del 30 ottobre), con una “differenza non finanziabile” di oltre 10 milioni di euro (la copertura dei debiti non transatti è del 76,6 per cento).

• Si è quindi disegnato un nuovo piano operativo, che ha incluso anche i nuovi creditori formatisi dopo il piano di estinzione (fino al 15 ottobre 2005).

• Nonostante le nuove somme messe a disposizione la situazione resta critica come rileva la Corte dei conti nella delibera 48 del 2007

(7)

Cosa serve

• Una cabina di regia nazionale capace di approntare

procedure d’incisiva assistenza finanziaria e organizzativa

• Il Tavolo dovrebbe essere composto dal ministero dell’Interno, dal ministero dell’Economia, e dalle associazioni esponenziali dei comuni

• Il meccanismo di accesso potrebbe essere regolato dalla Corte dei Conti nella sua azione di controllo di

legittimità-regolarità sui bilanci degli enti locali

(8)

Tavolo nazionale e tavoli regionali

• Un tavolo nazionale per i comuni di maggiori dimensioni (50.000 abitanti e capoluoghi).

• Il comune predispone un piano di risanamento, concordato con il Tavolo

• Il Tavolo nomina un commissario (con le funzioni

dell’assessore al bilancio)

(9)

I tempi del risanamento

(10)

Tempi celeri

• Massimo 5 anni (durata del mandato)

• Fase operativa (1 anno per i comuni inferiori a 5.000 abitanti; 2 anni per quelli maggiori)

• Fase di attuazione e controllo (verifica del processo e

ritorno del comune nel gruppo dei virtuosi, certificato

dalla CDC)

(11)

Procedure di risanamento

• Riportate nella sfera del Tavolo

• 148 bis

• Raccomandazioni

• Programmi di spesa non sostenibili

• Piano di risanamento strumento dinamico

• Confronto serrato con il Tavolo a adeguamento eventuale dell’intervento

• Il controllo della CDC è integrato con quello su bilanci di previsione e rendiconti (un prospetto di raccordo tra bilancio e Piano)

• Modello europeo (regolamento 472 del 2013 del two pack)

(12)

I tavoli regionali

• Per evitare la strozzature attuali dell’istruttoria

• Per dare elasticità alle procedure

• Per accumulare una prassi applicativa che consenta

di diffondere buone pratiche

(13)

Una riduzione dei costi

(14)

La procedura di risanamento finanziario

• Una nuova procedura al posto delle attuali riequilibrio e dissesto

• Disciplina legislativa per i principi (stabilità) e i

dettagli in un Regolamento

(15)

La procedura di monitoraggio

• Sull’esempio del regolamento europeo del 2011 (MIP)

• Due fasi:

• Scoreboard (collaborazione con ISTAT)

• In depth review (da ricondurre nella procedura di risanamento finanziario)

• Relazione annuale

(16)

Dissesti e riequilibri per anno

1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Riequilibri 33 55 45 31 55 47 12

Dissesti 133 68 66 36 37 33 21 4 3 4 5 0 4 2 2 2 4 3 1 6 6 5 13 15 19 21 18 32 28 26

133

68 66

36 37 33 21

4 3 4 5

0 4 2 2 2 4 3 1 6 6 5 13 15 19 21 18

32 28 26 33

55 45

31 55

47

12

0 20 40 60 80 100 120 140

Dissesti e requilibri per anno (1989 - 2018)

Riequilibri Dissesti

(17)

Dissesti e riequilibri per regione

ABRUZZ O

BASILICA TA

CALABRI A

CAMPAN IA

EMILIA ROMAG NA

LAZIO LIGURIALOMBAR

DIA MARCHE MOLISEPIEMON

TE PUGLIA SARDEG

NA SICILIA TOSCAN

A UMBRIA VENETO

Riequlibri 6 9 56 41 5 20 4 22 5 9 6 25 0 57 7 5 1

Dissesti 24 22 164 142 8 50 4 17 7 17 7 42 3 59 5 5 5

24 22

164 142

8 50

4 17

7 17

7 42

3 59

5 5 5

6 9

56

41

5 20

4 22

5 9

6 25

0 57

7 5 1

0 50 100 150 200 250

Comuni in riequlibrio e dissesto (1989 - 2018)

Riequlibri Dissesti

(18)

Dissesti per dimensione

392

144

41 40

7,1%

8,7% 9,3%

13,1%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

14,0%

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450

1-4.999 5.000-14.999 15.000-29.999 >=30.000

Procedure di dissesto dei comuni per dimensione

Comuni in dissesto Quota % dissesti su totale Comuni

(19)

Riequilibri per dimensione

111

91

31

45

2,0%

5,5%

7,0%

14,7%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

14,0%

16,0%

0 20 40 60 80 100 120

1-4.999 5.000-14.999 15.000-29.999 >=30.000

Procedure di riequilibrio dei comuni per dimensione (2012 - 2018)

Numero comuni in riequilibrio Quota % dei comuni in riequilibrio sul totale dei comuni della fascia demografica

(20)

Dal riequilibrio al dissesto

-

10

12

11

19

15

5

- 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Comuni passati dal riequilibrio al dissesto (2012 - 2018)

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