• Non ci sono risultati.

L I guadagni del medico di famiglia: quello che i numeri non dicono

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "L I guadagni del medico di famiglia: quello che i numeri non dicono"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

a p p u n t i

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXI numero 8 - 20 novembre 2014 19

I guadagni del medico di famiglia:

quello che i numeri non dicono

Gli articoli recenti apparsi sulla stampa sui fantastici compensi dei medici di medicina generale e le reazioni suscitate dimostrano quanto i numeri da soli

non raccontino sempre la realtà, se non vengono contestualizzati

Carlo Iannotti

Medicina Generale - Dirigente nazionale Smi, Benevento

L

e notizie secondo cui i medici di famiglia con il loro “esi- guo” lavoro guadagnerebbe- ro cifre stratosferiche, alla fine si sono rilevate false, ma sono state strumentalizzate ad hoc in vista della contrattazione in corso per il rinnovo della convenzione.

Tutti, in questo dibattito basato sui numeri, sembrano aver dimentica- to aspetti dirimenti del lavoro del medico di famiglia di cui sarà ne- cessario e opportuno tenere conto nelle trattative per riportare la di- scussione sui giusti binari.

È bene innanzitutto specificare che il parametro individuato in convenzione per fissare il numero minimo di “ore da lavorare” non indica affatto le ore effettivamente lavorate dal Mmg, ma è solo un metro di misura che va vincolato, in incremento, alle scelte detenute dal medico di famiglia e quindi non ne fissa il tetto massimo.

Nella pratica, infatti, un Mmg che ha dalle 1.200 alle 1.500 scelte lavora circa 7/8 ore al giorno, af- frontando un ambulatorio che - a seconda delle stagioni dell’anno - è affollato mediamente da 30/40 assistiti sia nell’apertura mattutina sia in quella pomeridiana. Le ore

effettivamente lavorate si devono mettere in relazione a un carico di lavoro variabile e determinato da una domanda che, se non contro- bilanciata da una adeguata offerta, vedrebbe il medico revocato e sostituito da altro più disponibile.

Il lavoro dietro le quinte

¼

¼

Concluse le attività ambulatoriali con i suoi assistiti il Mmg deve fare i conti con altri numerosi adempimenti: aggiornamento car- telle cliniche; certificazioni varie (Inps, Inail, di malattia, scolasti- che, porto armi, ecc.) che non è stato possibile compilare al richie- dente in tempo reale; manutenzio- ne informatica, aggiornamento degli archivi cartacei di svariate autorizzazioni (fisioterapia, registri Asl, piani terapeutici, ecc.). Resta- no poi da espletare le visite domi- ciliari richieste nella giornata, le visite ADI e ADP, da cui discendo- no altre adempimenti “burocrati- ci” come la consegna della modu- listica relativa alle richieste e la rendicontazione, (schede SVAMA, ritiro ricettari) che richiedono la presenza fisica del Mmg presso la Asl di riferimento. Rammento, in-

fine, che i giorni “non lavorati”

vanno molto spesso destinati ai corsi di Educazione Medica Conti- nua (Ecm).

In buona sostanza un medico che lavora cinque giorni la settimana, ha un monte orario costituito da circa 35/40 ore di ambulatorio a cui vanno sommate 10 ore di carico extra studio, oltre una mezza gior- nata (5 ore) di corsi Ecm per un totale di ben 50/60 ore settimanali.

Rammento, inoltre, che per il Mmg malattie “brevi”, straordinari e ferie non sono retribuite, così come non gode del Tfr. Quando si assenta il medico di famiglia deve pagare un sostituto.

Buona parte della retribuzione è destinata ai costi di studio (affitto, energia elettrica, riscaldamento/

raffreddamento, telefono, ADSL, stampanti, fotocopiatrici, inchiostri, cancelleria, ecc.), a quelli relativi al trasporto, alla remunerazione della segretaria con relativi contributi (un massimalista paga circa 7.000 euro/anno di Irap per lavoro orga- nizzato). Se poi si considera la de- trazione Irpef, ciò che resta in tasca al medico di medicina generale corrisponde circa al 50% della sua busta paga.

Riferimenti

Documenti correlati

Mi parlavano, guardavo il bambino, pensavo alla enor- me massa di persone che assumono psicofarmaci, pensavo alle storie della gente che conosco, alla solitudine e alla mancanza

L’aumento delle borse di studio in medicina generale è un punto foca- le perché, come ha sottolineato a più riprese il leader della Fimmg Silvestro Scotti “A mancare non sono

È venuto solo per dirmi questo, sa benissimo che non posso modifi- care in alcun modo il suo stato, i suoi senti- menti sono quelli che tutti provano ad un certo punto della vita,

L’impe- gnativa per la visita di controllo cardio- logica è già stata redatta e al medico curante viene fatto pervenire dalla se- gretaria della cardiologia un foglietto in cui

La storia di una vita, i frequenti ripetuti incontri che caratterizza- no la continuità della cura, la conoscenza, l’affetto e i rapporti con la famiglia poco hanno a che fare con

I sistemi di erogazione delle cure sono fallimentari in tutti i Paesi in cui la medicina generale non ha avuto spazio (paesi comunisti e USA) e stanno fallendo in tutti i Paesi

È molto strano che i sindacati della medi- cina generale non abbiano mai protestato perché questa disciplina non è specialità accademica (come nel resto del mondo), non si siano

Il paziente non prende alcun appuntamento con l’ortopedico e dopo due giorni si reca in Pronto soccorso dove gli viene diagnosticata una borsite patellare e viene inviato