Migranti
Ancora un dramma Due in fuga
schiacciati sul treno
FASSINIPAG. 15. CORRADI PAG. 2
Guerra in Siria Trattative in corso per una tregua
«Via ribelli da Aleppo»
MIELEA PAGINA17
Domenica 11 La "Porta Aperta":
un numero speciale celebra gli 80 anni di Francesco
Mensile
Da martedì in edicola
"Luoghi dell’Infinito"
«Il Natale attraverso gli occhi di Maria»
ANNO XLIX n° 288 1,50€
Domenica 4 dicembre 2016
II Domenica di Avvento
Opportunità di acquisto in edicola:
Avvenire
+ Luoghi dell’Infinito 4,20€
Ernesto Olivero
ABBI PIETÀ DI ME
io dirige il mio cuore
on sempre uno crede fino in fondo a quello che dice, non sempre siamo veri
ma Gesù lo sa.
Quante volte gli diciamo:
eccomi,
aumenta la mia fede, e non ci crediamo fino in fondo, ma ci sembra
giusto dirlo per entrare nell’apparenza del mondo.
Gesù lo sa
percepisce chi chiede con cuore autentico.
Solo quando un grido è vero
Gesù guarisce risana esaudisce.
Non basta dire:
"Signore Signore".
ma un vero
"abbi pietà di me"
convinti fino in fondo di essere l’ultimo povero
l’ultimo cieco.
Solo se la parola corrisponde al cuore, Gesù lo sa
e finalmente ti guarda ti toglie l’ombra ti fa vedere.
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N
Il fatto. Urne aperte dalle 7 fino alle 23 per il referendum costituzionale Paese e politica avranno bisogno di un nuovo «spirito di collaborazione»
Tempo di ricostruire Parola agli italiani
Renzi: notte della verità. Il Quirinale: continuità
E D I T O R I A L E
IL NOSTRO VOTO, IL DOVERE DEI POLITICI
SIA SÌ SÌ NO NO
F
RANCESCOR
ICCARDIomunque vada, quest’oggi avrà vinto la democrazia. Comunque vada, avranno perso certi politi- ci, quelli dello scontro per lo scon- tro. Comunque vada – meglio dir- celo prima – bisognerà lavorare per ricostrui- re un rapporto tra il palazzo che s’intesterà la vittoria e parti importanti della società italia- na. Quelli che non si sono fidati del progetto di riforma costituzionale proposto, se a pre- valere fossero i Sì. O quelli che, se ad abbon- dare fossero invece i No, vedrebbero frustrate le loro aspettative di cambiamento. Comun- que vada, sarà necessario evitare mosse av- ventate e (ri)mettere a punto, secondo attese diffuse, con la più ampia convergenza possi- bile, buone regole per l’elezione del Parla- mento della Repubblica.
Vincerà oggi la democrazia perché, proprio grazie al grande patrimonio lasciatoci dai pa- dri costituenti e a coloro che lo hanno fatto fruttare in ormai lunghi decenni di pace sociale e di crescita civile, siamo liberi di decidere se e come mutare le forme in cui si sviluppa la no- stra democrazia, senza intaccarne i valori fon- danti. Consapevoli che tutto è imperfetto – l’attuale progetto di riforma, così come la di- fesa dello status quo o la promessa di un di- verso cambiamento (quale? sulla base di qua- le intesa?) – ma se a fare da stella polare sono il bene comune e non gli interessi personali e di fazione, la protezione dei deboli e non il vantaggio dei forti, l’apertura e l’inclusione de- gli altri anziché la chiusura nelle proprie (fal- se) sicurezze, una democrazia non può finire fuori strada. Perché a sostanziarla, assai più delle forme in cui si esplica, e persino del ne- cessario bilanciamento dei poteri, è l’animus dei cittadini, la loro passione, partecipazione e capacità di giudizio.
Avranno perso tanti politici, proprio perché non hanno saputo animare un confronto lea- le sul merito della riforma, caricandola di fun- zioni salvifiche o, al contrario, addossandole rischi esiziali per la stessa democrazia, che francamente non esistono in alcun caso. Si è fatto di tutto per snaturare il significato del re- ferendum, trasformandolo ora in un sondag- gio sul gradimento del premier in carica ora nelle votazioni per il congresso di un partito (il Pd), per la leadership e la natura di una – i- potetica – coalizione (di destra-centro o di cen- tro-destra). Sono stati avanzati ricorsi giudi- ziari dal sapore solo propagandistico e dallo scontato esito negativo, se ne sono annuncia- ti altri, ma solo a seconda del risultato, e si è persino gridato ai brogli in maniera preventi- va. Si è solleticata tanto la pancia del Paese (fi- no a chiedere un voto di questa specie), assai poco si è stimolata la testa, in ben pochi casi si è scaldato il cuore. E si è spaccata l’opinio- ne pubblica.
C
Da stamattina fino alle 23 chiamati alle urne 47 milio- ni di italiani per il voto sulla riforma della Costituzione.
Renzi fiducioso: il Paese ha capito la bontà della riforma e ora i Sì e i No sono testa a testa. Filo diretto Quirinale- Palazzo Chigi. Il piano di Mattarella: comunque vada il premier deve restare, il re- ferendum non c’entra con il governo. Berlusconi: con il No il premier lascia la politi- ca, meno male. E si accende la polemica sulla violazione del silenzio elettorale.
PREMIO VOLONTARIATO INTERNAZIONALE FOCSIV
La generosità che porta
vero sviluppo
Emozionati. Più a loro agio accanto ai più deboli che a ricevere premi. Co- me Suor Angela Bipendu Nama, medico, che a largo di Lampedusa salva e cura migranti sulle navi della nostra Marina militare. Come Chiara Pas- satore, ventiseienne, volontaria in servizio civile tra piccoli con disagi del- la Romania. Come Marco Alban, impegnato in Burkina Fasu e Mali, il cui progetto sarà sostenuto con 20mila euro dell’8xmille della Chiesa cattoli- ca. O come Samuel Murage Kingori, volontario in Kenya. Cioè gli esempi migliori di chi agisce «per la sostenibilità ambientale, lo sviluppo umano, il bene comune dei territori, delle comunità e delle persone», e per que- sto ieri hanno ricevuto il “Premio volontariato internazionale Focsiv”.
Un viaggio lungo 33 anni, tra Bicamerali fallite e tentativi di riforma bloccati a metà.
Dalla commissione De Mita- Iotti all’ipotesi D’Alema fino alla "devolution", il percorso della nuova Carta è stato da sempre molto complicato.
«Ascoltare il grido dei pove- ri» e promuovere «modelli economici inclusivi». Papa Francesco torna a chiedere un nuovo approccio del mondo del lavoro. E lo fa ri- cevendo in udienza i ma- nager e gli imprenditori più influenti nel mondo riuniti a Roma per il «Fortune-Ti- me Global Forum». «Serve un nuovo patto sociale» ma non in astratto, bensì che sia
«un’azione efficace che va- da a vantaggio di tutti».
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PRIMOPIANOPAGINE6 E7 MOTTAA PAGINA6
PRIMOPIANOA PAGINA5
Lunga storia
I tentativi falliti e le 16 modifiche alla Carta
Richiamo. L’udienza al Fortune-Time Forum
Il Papa ai ricchi:
ascoltate la voce dei più poveri
In ascolto della vita/24
Le ferite feconde del parto nuovo (L'imparato canto)
LUIGINOBRUNI
I «canti del servo» sono la vetta del li- bro di Isaia e uno dei brani più alti del- la letteratura spirituale di tutti i tempi.
È un testo profetico e poetico mirabile, capace di raccogliere le attese e le spe- ranze della storia che lo ha preceduto e di prefigurare un uomo e un Dio che ancora non c’erano.
A PAGINA3
Intervista
Il cardinale Tagle:
gli ultimi sono stati i miei insegnanti
MONICAMONDO
È un giovane cardinale, guida la diocesi più grande dell’Asia, cucina benissimo, ama i libri gialli e il canto, ha una voce da tenore.
Luis Antonio Gokim Tagle, arcivescovo di Manila, è un raffinato teologo, presidente di Caritas internationalis. Abbiamo impa- rato a conoscere il suo sorriso, spesso ac- canto a papa Francesco, che gli è amico.
A PAGINA22
Ultime notizie dell’uomo
Laicismo moderno, l’anti-religione
contraria alla laicità
FABRICEHADJADJ
La parola “laico” è un segno ostensibi- le nella lingua francese e anche in quel- la italiana. È vero che l’udibile spicca meno del visibile; ecco perché il suono della parola “laico” ci colpisce meno della visione di un crocifisso. Tuttavia, a chi sa ascoltare quel suono si offre la visione di uno strano spettacolo.
A PAGINA25 I N O S T R I T E M I
500 anni dopo Lutero
Parla monsignor Paglia:
«Questo è il tempo di testimoniare insieme»
MUOLOA PAGINA24
Anticipazione
Eliade, pubblicati
“La colonna”
e gli altri scritti teatrali
PALIAGA E IL TESTOA PAGINA25
Teatro
D’Avenia porta in scena il suo Leopardi
spiegato ai ragazzi
CASTELLANIA PAGINA27
CIOCIOLAA PAGINA11