1. SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO Caschi Bianchi: MALAWI E SUDAN 2018
SCHEDA SINTETICA – SUDAN (OVCI) Volontari richiesti: 2 (
Khartoum)
PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SUDAN
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo ai sensi legge 125/2014INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.
FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso l’ente OVCI
L’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI la Nostra Famiglia, è stato costituito nel 1982 a Ponte Lambro (CO) e riconosciuto dal Ministero Affari Esteri come “idoneo” ai sensi della L. 38/79 con D.M. 2/9/83 n. 2129, idoneità riconfermata ai sensi della Legge 49/87, con D.M. 14/9/1988 n.
4187.Ampliamento idoneità alla formazione in loco di cittadini di Paesi in via di Sviluppo, decreto del 30/8/1995. Dal 2016 è iscritta all’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo (Decreto n. 2016/337/000245/4) secondo la nuova normativa che regola la cooperazione internazionale italiana, Legge n. 125/2014.OVCI nasce dall’iniziativa di due Enti Promotori:
l’Associazione Italiana “la Nostra Famiglia”, impegnata dal 1948 nel recupero delle disabilità infantili, anche gravi, realizzando progetti di ricerca, cura e riabilitazione
il gruppo Amici di don Luigi Monza, Associazione che si propone di approfondire la spiritualità del Beato don Luigi Monza, affiancando “la Nostra Famiglia” nel suo impegno.OVCI è attualmente attivo con i suoi volontari, specializzati nel campo della salute di base, dell’educazione, formazione professionale e riabilitazione di soggetti con disabilità, in Sud Sudan, Sudan, Ecuador, Cina, Marocco e Brasile. Sul territorio italiano, l’Organismo si articola attraverso sedi territoriali - “gruppi di animazione OVCI”, referenti e soci. Attualmente, i gruppi di animazione OVCI, sono 8.OVCI la Nostra Famiglia inizia ad operare in Sudan nel 1983, con la costruzione e l’avviamento del Centro Polivalente Riabilitativo “Usratuna” di Juba (oggi Sud Sudan), in collaborazione con l’Arcidiocesi locale. Su richiesta delle autorità governative, che hanno riconosciuto la professionalità e l’esperienza dell’Organismo, nel 1999 OVCI apre una base logistica nella capitale del Paese. Il primo progetto viene attivato nel quartiere di Omdurman della città di Khartoum, per svolgere attività di riabilitazione e integrazione sociale delle persone con disabilità. OVCI ha contribuito alla costituzione di una delle prime associazioni sudanesi che si occupa di bambini disabili. Questa associazione, multietnica e multi religiosa, prende il nome di Usratuna Sudanese Association for DisabledChildren (USADC). USADC e OVCI, in una stretta e proficua collaborazione, hanno dato vita a diversi progetti, ancora attivi.I maggiori impegni che OVCI sta portando avanti riguardano:
programma di Riabilitazione su Base Comunitaria-RBC, iniziato nel 2000. Ad oggi questa attività è estesa su 7 quartieri: tre in cui eravamo già impegnati in passato (Al-Bassia, Al-Bougaa e Dar-El- Salaam) e quattro nuovi identificati nel corso del 2016 (Al Jedida, Jabarona, Block 48, Block 45). Nel corso dell’ultimo anno sono stati coinvolti 5 nuovi operatori locali impegnati nelle visite domiciliari, arrivando a 35. La RBC è una strategia promossa dall’OMS che affronta la disabilità con un approccio globale e onnicomprensivo. Ha come obiettivo la piena partecipazione della persona con disabilità alla
vita della propria famiglia e della comunità e, quindi, prende in considerazione i suoi bisogni a tutti i livelli:
sanitario, educativo, economico e sociale. Questo impegno è attualmente gestito in autonomia dall’Associazione USADC. Dall’inizio del programma, sono state seguite 120 persone con disabilità.
Centro di Formazione Professionale per ragazzi con disabilità, inaugurato nel 2004 per favorire l’inserimento di giovani con disabilità nel mercato del lavoro. La scuola è frequentata in media da 80 studenti l’anno. È organizzata su tre anni: il primo propedeutico, gli altri due focalizzati su laboratori pratico-manuali (informatica, carta riciclata, ceramica, falegnameria e panetteria), per terminare con un tirocinio in un’azienda esterna. Negli ultimi anni OVCI si sta impegnando nella valorizzazione dei singoli studenti formando gli insegnanti sui PEI (Piani Educativi Individualizzati) per fornire un’istruzione individualizzata al bisogno del ragazzo con disabilità, oltre a investire nel servizio di job coatching, lavorando sul CV dei ragazzi e creando un database per l’incontro domanda-offerta di stage/lavoro. Dal 2014 al 2016 sono stati inseriti nel mercato del lavoro 23 studenti con disabilità che hanno terminato il corso di studi.
Inaugurazione nel 2008 del primo Centro di Riabilitazione per l’età evolutiva in tutto lo stato di Khartoum, dove vengono forniti servizi di riabilitazione e logopedia rivolti a bambini con disabilità fino ai 12 anni di età. Sono presenti due distaccamenti, uno a Omdurman e uno a Dar El Salaam: unico centro a fornire servizi gratuitamente e quindi ad essere realmente accessibile alla maggior parte della popolazione locale. È del 2017la finalizzazione delle nuove Linee Guida per la presa in carico dei pazienti che accedono al Centro per gestire le lunghe liste d’attesa. I collaboratori locali stanno negli anni valorizzando la presenza di OVCI e la professionalità offerta, ne è dimostrazione il fatto che nel corso del 2016 e del 2017 hanno continuato a lavorare anche durante il ramadam, riducendo leggermente l’orario di lavoro.
Avvio del primo corso di Laurea in Scienze della Riabilitazione presso l’AhfadUniversity (università aperta a sole donne), in cui OVCI si impegna a gestire i corsi di Riabilitazione Pediatrica e Riabilitazione su Base comunitaria. Grande è stato anche il lavoro di advocacy realizzato presso il Governo locale in collaborazione con AhfadUniversity: il risultato maggiore è stato il riconoscimento della figura del FISIOTERAPISTA a livello governativo e il suo inserimento nei Piani Sanitari Nazionali nel corso del 2013. Continua l’impegno di OVCI di seguire le ragazze in formazione nella parte pratica di tirocinio presso il Centro di Riabilitazione.Le prime 30 fisioterapiste si sono laureate nel 2012, da allora fino al 2016 sono state più di 120 le ragazze che si sono laureate in Ahfad con la qualifica di fisioterapista.
Molte di loro trovano impiego presso strutture pubbliche o Centri privati, mentre alcune optano per migrare verso iPaesi del Golfo Persico e l’Arabia Saudita dove ci sono ottime possibilità di impiego per professionisti con tale specializzazione.
Impegno nel sobborgo di Dar El Salaam, un quartiere periferico, formato per lo più da profughi della guerra civile provenienti dall’attuale Sud Sudan e dal Darfour, costituito per lo più da capanne, dove non ci sono infrastrutture o servizi di base accessibili alla popolazione più vulnerabile. Il primo passo è stata l’apertura, nel 2004, di un Asilo per bambini con disabilità, che dal 2016 è diventato anche un pre-scuola per favorire l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità nella scuola ordinaria. Nel 2010, su richiesta della comunità locale, OVCI ha esteso anche le proprie attività riabilitative (fisioterapia e logopedia), sempre nello stesso anno si è inaugurata una sede distaccata del Centro di Formazione Professionalee di un Dispensario per la salvaguardia della salute madre-bambino, partendo dalla gravidanza fino ai primi anni di vita del nascituro. Nel corso del 2016 è stato attivato un servizio di attenzione domiciliare per le puerpere assistite dal Dispensario, oltre a un’attività di sensibilizzazione sul territorio.
È del 2010 la promozione del Network “Alltogether for disabledpeople” -dal 2015 denominato “Sudan Disability Network” - che unisce una quarantina di Associazioni sudanesi e internazionali operanti nel campo della disabilità nella zona di Khartoum, perché siamo sempre più convinti che la vera inclusione delle persone con disabilità sia un impegno che coinvolga la comunità locale a diversi livelli. Nel 2016 prosegue il percorso per trasformare il Network in associazione di secondo livello; per favorire questo passaggio OVCI ha organizzato un workshop su advocacy e lobby, oltre a individuare la mission e la visione del Network.
OVCI ha accolto 15 ragazzi in SCN nel corso di questi anni, permettendo loro di vivere un’esperienza di crescita personale e professionale.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:
A seguito dell’indipendenza dalla Gran Bretagna ottenuta nel 1956, il Sudan è stato per decenni teatro di guerre civili che hanno inevitabilmente segnato il destino di questo Paese, ostacolandone adeguate condizioni di sviluppo. Il 9 gennaio del 2005 è stato firmato dal Governo Sudanese e dal Sudanese People Liberation Movement (SPLM) un Accordo di Pace che ha posto fine ai 21 anni di guerra civile tra Nord e Sud del Paese che è costata la vita a circa 2 milioni di persone e che ha determinato più di 4 milioni di sfollati. Le frizioni tra queste due aree del Paese sono sempre state presenti e sono il risultato di un mix di cause: la difficile convivenza interetnica tra le comunità arabe islamiche del Nord (predominanti) e le minoranze nere indigene di religione cristiana o animista del Sud; le rivendicazioni indipendentiste da parte delle popolazioni
meridionali; e, a partire dagli anni ’80, la scoperta di giacimenti petroliferi nel Sud. Nel 2003 si è aggiunto lo scoppio di un ulteriore conflitto nell’area occidentale del Paese, nella regione del Darfur, che ha già determinato oltre 200.000 vittime e circa 2 milioni di sfollati. La crisi verificatasi nel Darfur è l’inasprimento di conflitti di matrice tribale che affliggono questo territorio già da decenni, ma che hanno assunto ora dimensioni preoccupanti. Al momento la risoluzione del conflitto nel Sud non ha portato alcun beneficio alla crisi del Darfur, al contrario, dopo la cessazione delle ostilità sul fronte meridionale, le autorità di Khartoum sembrano ancora meno disposte a intavolare vere trattative con i ribelli. Il 31 dicembre 2007 le Nazioni Unite hanno preso il controllo del territorio e durante i primi mesi di ottobre si sono trovate a tentare di stabilizzare la situazione. Le elezioni parlamentari e presidenziali tenute tra il 5 e il 12 aprile 2010, con dieci mesi di ritardo rispetto al previsto, hanno consentito l’elezione del presidente del Sudan e del Sud Sudan, e dei deputati del parlamento nazionale e del Sud Sudan. Tra il 9-15 gennaio 2011 si è poi svolto il referendum per l'autodeterminazione del Sud Sudan. Con la votazione del 90% degli aventi dritto, si è sancito col 98,81% dei voti la nascita del nuovo Paese in definitiva divisione dal resto del Sudan. Purtroppo, tale secessione non solo ha lasciato alcune questioni delicate in sospeso (lo status politico di Abyei, la definizione di alcune parti dei confini e la suddivisione della gestione delle risorse petrolifere), ma ha anche aperto nuove aree di scontri e tensioni (Sud Kordofan e Blue Nile) generando nuovi flussi di sfollati e profughi. Importanti sono state anche le ripercussioni in campo economico e finanziario: infatti, entro i primi mesi del 2011, il prezzo del petrolio ha subito un aumento del 40%, causando un effetto domino sul prezzo del resto dei beni, inclusi quelli primari. L’inflazione è andata crescendo (dal 13% nel 2010 al 37,4% del 2012 assestandosi al 16.9%
nel 2015) e il tasso di crescita del PIL è stato del -10,1% nel 2012 e del 3,5% nel 2015 (fonte: Central Intelligence Agency). Secondo l’ultimo rapporto UNDP il Sudan ha un indice di sviluppo umano pari a 0,479 collocandosi al 167° posto nella classifica mondiale. La popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà si attesta al 46,5%. Relativamente ai diritti umani, si denunciano nel Paese gravi violazioni (sia crimini di guerra che crimini contro l’umanità), soprattutto nel Darfur, negli stati del Kordofan del Sud e del Nilo Blu, perpetrate dalle forze governative, dalle forze militari e dai gruppi armati. Nelle zone di conflitto, le forze governative hanno distrutto edifici civili come scuole, ospedali, ambulatori e hanno ostacolato l’accesso delle agenzie umanitarie ai civili che necessitavano di aiuti a causa delle ostilità in corso.
Dopo la tregua del 2011, in Darfur sono ricominciati gli scontri tra l'esercito sudanese, le milizie paramilitari alleate e i gruppi indipendentisti "neri": dall'inizio del 2014, sono 385mila i civili che hanno perso la casa, raggiungendo i due milioni di profughi già nei campi (la stragrande maggioranza dei profughi sono bambini e ragazzi di meno di 12 anni, talvolta separati dalle loro famiglie) – fonte: Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA). Non ci sono scuole, né spazi di incontro. Nel Darfur, devastato dalla guerra continua l'alta incidenza di stupri e violenze sessuali ai danni di donne e adolescenti, secondo un rapporto pubblicato oggi da Medici Senza Frontiere (MSF). Nonostante l’insicurezza perdurante nel sud del Darfur si registra anche un dato positivo e significativo:il flusso dei rientri di gruppi di sfollati nel sud della regione dai campi di accoglienza ai villaggi di origine è ormai costante: il coordinamento degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite ha segnalato che da gennaio 2014 ad oggi circa 120 mila persone sono rientrati nei propri villaggi. Più che la convinzione di essere di nuovo al sicuro nelle proprie case, a spingere molti di loro a lasciare i campi è il peggioramento della qualità della vita nei centri di accoglienza. Nel 2014 l’assistenza delle centinaia di migliaia di nuovi profughi, per lo più donne e bambini, è stata carente in tutto il Darfur.
Le minacce sono sempre le stesse: insufficiente disponibilità d’acqua e di cibo, condizioni igienico sanitarie e sicurezza inadeguate. La mortalità continua a essere molto alta. In pochi superano i 50 anni mentre tra i bambini il 60% non raggiunge il sesto anno di vita. Inoltre, la protezione e la sicurezza sono del tutto insufficienti. Continuano a registrarsi scontri armati che coinvolgono i civili soprattutto nel Nord Darfur.
Il settore sanità è quello che registra la maggiore criticità. Solo il 24% della popolazione ha accesso a servizi sanitari adeguati, e solo il 55% ha accesso all’acqua potabile. Le grandi malattie continuano a gravare sul paese: oltre 1milione e 1570 i casi di malaria registrati nel 2015, 207 i casi di tubercolosi e 2900 morti per aids (53.200 persone sono affette da HIV). Inoltre, il conflitto in Darfur costa 23 volte di più rispetto alle spese sanitarie dell'intero Sudan. La categoria più a rischio sono i bambini. Il 33% è sottopeso e la mortalità infantile è molto alta: 52 morti ogni 1000 nascite. Le principali cause di morte per i più piccoli sono attribuibili a malnutrizione e infezioni. Anche l’istruzione è un settore a rischio: Il 24,1% della popolazione è analfabeta.
Infine, le autorità hanno represso i mezzi d’informazione, le organizzazioni della società civile e i partiti politici dell’opposizione, tramite l’imposizione di gravi restrizioni alle libertà d’espressione, associazione e riunione. Anche la libertà di stampa è limitata tanto che il Freedom of the press rankings (Rapporto 2016) colloca il Paese al 174° posto su scala mondiale, in una classifica di 180 Paesi.
Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni, affiliate alla Focsiv, che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner. Nel presente paese FOCSIV interviene con la ong OVCI
DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE
SUDAN – Khartoum (OVCI- 2059)
Khartoum è la capitale del Sudan, conosciuta come “la capitale fatta di tre città”: Khartuom, Omdurman e Khartoum-Nord. Omdurman è considerata la capitale nazionale, Khartoum è la capitale commerciale- amministrativa, Khartoum-Nord quella industriale. Le tre città si estendono attorno alla confluenza del Nilo Bianco e Azzurro. Il clima è molto arido, per la vicinanza con il deserto e le precipitazioni molto scarse.
Khartoum si estende su un’area di 30.000 km², ha una popolazione stimata di 5.274.321 abitanti, dati del 2017. La maggior parte della popolazione è di pelle chiara, di religione e cultura islamica; la lingua maggiormente diffusa è l'arabo. A Khartoum la maggior parte delle strade è asfaltata, e in generale il livello di sviluppo infrastrutturale è buono (anche se non comparabile con quello di altre capitali africane). È il luogo d’incontro di tutti i popoli del Sudan, polo economico della nazione, importante centro amministrativo e nodo di comunicazioni; inoltre è la più estesa area urbana del Paese. L'agricoltura è poco sviluppata; viene coperto solo il fabbisogno interno di cereali, ma il Paese è costretto a importare grandi quantità di derrate alimentari. Il commercio con l'estero è fortemente passivo. Si può verosimilmente affermare che nello Stato di Khartoum, il 30% della popolazione lavora nell’industria o nel commercio, il 10% nel terziario (Governo, Agenzie Internazionali, ONG, ecc..) il 15% nell’allevamento e agricoltura. Il tasso di disoccupazione è alto, soprattutto per le donne, e almeno il 30% della popolazione svolge lavori saltuari. Il 40% della popolazione del Sudan vive sotto il livello di povertà, in una situazione già difficile, la condizione di disabilità è tuttora un fattore determinante di esclusione sociale. Secondo il 5° e ultimo censimento effettuato in Sudan nel 2008, la popolazione disabile presente si aggira attorno ai 1,46 milioni di individui (ovvero il 4,7% della popolazione) di cui 408.604 con un’età compresa tra 0 e 18 anni.Tra le persone disabili, i bambini rappresentano la categoria più a rischio: sono spesso soggetti di abusi, violenze, sfruttamento, oltre all’abbandono proprio per la loro condizione.Solo il 4% della popolazione disabile sotto i 18 anni frequenta le scuole (The National Strategy for the Education of Children with Disabilities, 2012-2016). Seppure il Sudan appaia un Paese ricettivo rispetto alla questione disabilità - la prima legge quadro sull’assistenza e la riabilitazione delle persone con disabilità risale al 1984 - sul piano pratico presenta diverse lacune. La situazione diventa più emergente nelle grandi città, come Khartoum, dove si concentrano la maggior parte delle persone e dei bambini con disabilità, ma le condizioni economiche familiari e il costo dei servizi specialistici rende molto problematico l’accesso ai servizi sanitari ed educativi.Questo progetto si implementerà per lo più nel sobborgo urbano di Omdurman e di Dar El Salaam.
Omdurman si trova sulla riva occidentale del Nilo, ha una popolazione di 2.395.159 abitanti (dati 2008) e rappresenta l’area più commerciale della città di Khartoum. Sono presenti diversi souq (mercati locali) e enormi fabbriche spesso di proprietà di stranieri. È collegato a Khartoum da mezzi pubblici, da un sistema di taxi e di rakhha (mezzi di trasporto simili all’Ape Car della Piaggio).
Dar El Salam (DES) è un sobborgo di quasi 700.000 persone, situato a circa 20 km a est dalla città di Omdurman, copre una superficie totale di 137.280 mq divisa in 66 blocchi. Questa grande area è abitata per la quasi totalità da profughi di guerra del Darfur o del Sud Sudan, ormai stanziali. Le case sono quasi tutte costruzioni di fango essiccato e lamiera. Non c'è elettricità, se non in alcune zone. DES è raggiungibile in circa 20/30 minuti con i mezzi privati o in taxi oppure in un ora con il trasporto pubblico.
Nel territorio di Khartoum OVCI interviene nel settore SANITÀ E GRANDI MALATTIE:
OVCI si propone di dare risposta a tre conflitti sociali che coinvolgono le persone con disabilità: il diritto di poter auspicare a una reale inclusione sociale ricevendo le cure e le attenzioni necessarie, il diritto allo studio e il diritto all’inserimento nel mercato del lavoro. Rispetto al primo punto abbiamo riscontrato, da un lato che – seppur sia aumentata l’offerta di servizi specialistici negli ultimi anni – i Centri di Riabilitazione presenti a Khartoum sono concentrati in poche aree, lontane da quelle in cui opera l’Organismo, e i costi di accesso sono troppo alti per la media delle famiglie in cui è presente un componente con disabilità.
Sulla base delle informazioni raccolte tramite il Network “Sudan Disablity Network”(di cui OVCI e USADC sono i promotori) sappiamo, ad esempio, che per un’area metropolitana come quella di Khartoum (più di 5 milioni di abitanti) sono presenti 39 Centri di Riabilitazione rivolti a pazienti adulti: 24 con sede a Khartoum centro, 5 a Khartoum nord (Bahri), 10 a Omdurman e solo 1 a DES, dove, una ricerca sul campo realizzata da OVCI-USADC in partenariato con AhfadUniversity, ha evidenziato che su 800 famiglie censite, la percentuale di bambini con disabilità è dell’8%, percentuale che risulta essere estendibile anche a tutta la città di Khartoum.OVCI si propone di affrontare il conflitto sociale legato al diritto alla cura delle persone con disabilità, con una particolare attenzione ai bambini. Per fare questo OVCI si prefigge di aumentare le famiglie coinvolte nel programma di Riabilitazione su Base Comunitaria-RBC, perindividuarequelle più povere eriferire i bambini con disabilità ai due Centri di Riabilitazione gestiti da OVCI (Omdurman o Dar El Salaam), nel corso del 2016sono state raggiunte 70 famiglie indigenti. Essendo i due Centri gli unici che offrono trattamenti a bambini fino ai 12 anni a prezzi contenuti, gli accessi legati al programma RBC sono solo una minima parte, infatti nel corso del 2016 sono stati seguiti 2523 bambini nei due Centri, eseguendo più di 7.000 trattamenti, tra fisioterapia e logopedia.In Sudan l’abbandono di bambini disabili è ancora molto diffuso. Le ragioni di tale gesto sono da ricondursi all’estrema povertà di molte famiglie che non possono
permettersi di accudire un bambino con bisogni speciali oppure al senso di vergogna e di rifiuto verso la disabilità ancora vista in molti casi come un castigo per colpe commesse dai genitori. Visto il forte impegno di OVCI sul versante disabilità, l’Agenzia italiana di cooperazione ha proposto a OVCI di estendere il proprio operato nei tre orfanotrofi presenti in città con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita degli ospiti che già si trovano in stato di abbandono e per garantire loro una totale presa in carico da parte degli operatori presenti nelle strutture.
Rispetto al diritto allo studio, abbiamo costatato come i bambini con disabilità abbiano grande difficoltà ad accedere aipercorsi scolastici. Nonostante gli auspici del Ministero dell’Educazione, nel 2016 – secondo UNICEF e UNESCO – in Sudan non esistono ancora programmi di educazione inclusiva per bambini con disabilità. Uno dei pochi servizi è l’asilo integrato gestito da USADC e OVCI a Dar El Salaam-DES, che ospita 80 bambini, di cui 20 con disabilità. Secondo l’esperienza di OVCI a Juba (Sud Sudan) nell’arco di 30 anni, la possibilità per bambini con disabilità di frequentare un pre-scuola permette loro una migliore integrazione nelle scuole primarie e un maggiore successo scolastico. Per questo motivo OVCI ha investito sull’asilo di DES perché diventi un pre-scuola per preparare i bambini all’ingresso nella scuola dell’obbligoattraverso un percorso di avvicinamento all’istituzione e allo studio. Nel corso del 2016 sono stati inseriti in due scuole primarie di DES 10 bambini: tutti hanno superato con successo il primo anno e sono stati ammessi al secondo anno.
Sul piano lavorativo, il livello di disoccupazione in Sudan è del 19%, come in tutti i Paesi, la percentuale aumenta se si considerano solo le persone con disabilità. L’apertura del Centro di Formazione Professionale-CFP di Omdurman con un distaccamento a DES, è stata pensata per permettere a ragazzi con disabilità l’accesso a un percorso di studi professionalizzante. Negli ultimi tre anni (2014-2016) si sono diplomati 68 studenti. Non esistono dati ufficiali regionali, ma dall’esperienza del CFP abbiamo riscontrato che i ragazzi con disabilità, seppur diplomati, incontrano molte difficoltà per l’inserimento lavorativo.Il trend del Centro di Formazione Professionale degli ultimi tre anni lo dimostra pienamente: sui 68 ragazzi diplomati solo 23hanno trovato lavoro e 8 hanno beneficiato di uno stage lavorativo presso aziende e artigiani del territorio. L’esperienza dello stage è stataproficua permettendo a ben 6 ragazzi (75% del totale) di trovare un lavoro stabile dopo lo stage. Il risultato, seppure limitato nei numeri, crediamo sia la dimostrazione oggettiva che le aziende hanno potuto verificare che i ragazzi con disabilità non rallentavano la produzione (pregiudizio fortemente diffuso), ma che lavorano con precisione e impegno. Reputiamo sia importante potenziare il servizio di stage e di collegamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro per migliorare l’inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità e motivare altre famiglie a iscrivere i propri figli a una scuola superiore, superando lapreoccupazione che i propri figli possano essere oggetto di scherno o maltrattamenti.
per la realizzazione del presente progetto OVCI collaborerà con i seguenti partner:
Partner
Per la realizzazione del presente progetto OVCI collaborerà con i seguenti partner:
USADC
USADC, collabora con cui OVCI dall’anno della sua costituzione (1999). Da gennaio 2000, è riconosciuta ufficialmente dal Governo Sudanese(tramite la HumanitarianAidCommission – HAC). Ad oggi, vi lavorano 71 persone (di cui 37 a titolo volontario). Organizzata su base volontaristica, USADC ha scelto sin dal suo nascere, di configurarsi come un’esperienza di dialogo paritario fra esponenti della società sudanese provenienti da diversa estrazione sociale e appartenenza religiosa. Il suo carattere multi-etnico e multi-religioso ne ha fatto un’esperienza culturalmente molto significativa, unica in un Paese diviso da un conflitto troppo spesso alimentato da giustificazioni di tipo religioso. Fondamentale sottolineare come questa composizione associativa, comporti un fortissimo radicamento nella comunità e nei vari strati della società civile di Khartoum,anche per la presenza del suo Presidente,dott.
MustafaAwdEl Karim, figura di spicco nella società locale. Queste le attività dal 2000:
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Indagine conoscitiva su bisogni dei disabili, in particolare bambini, e sulle risposte presenti.-
Incontri di sensibilizzazione di comunità e famiglie sulla disabilità, e lotta all’esclusione sociale.-
Corsi e seminari, per sviluppare competenze atte ad implementare servizi per bambini disabili.-
Corsi per persone incaricate della promozione sociale dei bambini disabili.-
Allargamento della base associativa, attraverso il coinvolgimento di altri volontari disponibili nella promozione di attività di difesa dei diritti delle persone disabili.L’accordo programmatico tra OVCI e USADC viene rinnovato attraverso accordi formali di anno in anno.
La collaborazione prosegue anche per l’annualità 2016-2017, e si concentrai soprattutto nel sostegno alle attività educative e del VTC.
AHFAD UNIVERSITY FOR WOMEN
Nasce dalla vision di due uomini del secolo scorso: SheikBabikerBadri (1860 - 1954) e il professor YousifBadri (1912-1995) di unire la tradizionale devozione islamica all'apprendimento con la sua nozione - allora radicale - di fornire istruzione laica oltre a istruzioni religiose sia per ragazzi che per ragazze.
Fondata nel 1966 ha ricevuto dal Ministero dell'Istruzione il diritto di conferire certificati di diploma al completamento del suo programma quadriennale.Ha ottenuto lo status di “università” nel 1995 dal
Consiglio Nazionale per l’Istruzione Superiore sudanese. Si trova a Omdurman, copre una superficie di 80.000 mq. Il campus ha 21 edifici (tra facoltà e uffici amministrativi), una biblioteca e un centro medico.
È stato il primo college del mondo islamico ad ammettere studenti di sesso femminile, si pone l’obiettivo di preparare donne provenienti da tutte le parti del Sudan per diventare agenti di cambiamento nelle loro famiglie, nelle comunità di appartenenza e assumere posizioni di leadership nella società. In linea con questo obiettivo, AhfadUniversity propone 7 indirizzi scolastici (scienze della salute, scienze sociali, studi manageriali, scienze agricole, medicina, farmacia e lingue);oltre alla preparazione teorica vengono proposte attività di ricerca, formazione on-the-job e esperienze nella comunità. È ora la più grande e antica università privata del Sudan, accoglie quasi 5.000 studentesse provenienti da tutto il Sudan e da diversi Paesi confinanti. Forte è la collaborazione con OVCI, avviata nel 2004, nell’organizzazione del corso di Laurea in Scienze Riabilitative. Nel 2012 si sono laureate le prime 30 fisioterapiste. La stessa AhfadUniversity era parte della Commissione che ha seguito il riconoscimento della figura del
fisioterapisti nei Piani Sanitari Nazionali, avvenuta nel corso del 2013.
Destinatari diretti:
100 bambini con disabilità presi in carico dai Centri di Riabilitazione di Omdurman e Dar El Salaam
80 persone con disabilità seguite dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC), di cui 10 nuovi casi,e 35 volontari RBC
20 operatori dei tre orfanotrofi di Khartoum riceveranno formazione teorica e pratica sulla gestione dei bambini con disabilità.
190 bambini con disabilità ospiti nei tre orfanotrofi di Khartoum
6 bambini con disabilità che saranno inseriti al primo anno nelle scuole primarie di Dar El Salaam (DES) e 4 insegnanti delle scuole ordinarie di DES
10 ragazzi con disabilità che termineranno il percorso di studi e verranno inseriti in percorsi di inserimento lavorativo e 10 ragazzi diplomati negli anni passati che verranno accompagnanti nel percorso di inserimento lavorativo
Beneficiari:
100.000 membri delle Comunità dove si implementa il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria e dove è attiva la clinica mobile
160 familiari di bambini con disabilità frequentanti l’asilo integrato di Dar El Salaam
100 bambini delle scuole ordinarie dove saranno inseriti i bambini con disabilità
152 ragazzi iscritti al Centro di Formazione Professionale
20 famiglie dei ragazzi con disabilità accompagnati nel percorso di inserimento lavorativo OBIETTIVI DEL PROGETTO
Migliorare le condizioni di vita dei bambini con disabilità del territorio di Khartoum, potenziando e rinforzando il servizio di Riabilitazione su Base Comunitaria proposto dai centri di Riabilitazione
Migliorare le condizioni di vita degli ospiti dei tre orfanotrofi
Favorire l’inclusione scolastica di bambini con disabilità nel sobborgo di DES.
Favorire l’inserimento lavorativo di 20 studenti che hanno terminato il corso di studi presso il CFP COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.
Azione 1.Aumentare del 14% le persone seguite dal programma Riabilitazione Base Comunitaria (RBC) arrivando a 80 unità nel corso del progetto e favorire l’accesso dei bambini con disabilità del territorio ai due Centri di Riabilitazione di Omdurman e Dar El Salaam
1.
Censimento costante delle persone con disabilità, raccolta dati anamnestici per la presa in carico/riferimento delle persone con disabilitàcoprendo tutto lo stato di Khartoum2.
Presa in carico delle persone con disabilità, in particolare bambini, inserite nel programma attraverso visite, valutazioni e interventi mirati presso i due Centri di Riabilitazione, raggiungendo 100 bambini con disabilità3.
Realizzazione di un percorso di formazione on-the-job della durata di 40 ore ai 35 volontari RBC sui temi dell’inclusione sociale della prevenzione e della diagnosi precoce della disabilità4.
Realizzazione di 2 momenti di sensibilizzazione nelle comunità e delle famiglie di persone con disabilità5.
45 ore di formazione a 30 volontari RBC sull’intervento sociale negli orfanotrofi6.
6.000 visite individuali ai 190 bambini con disabilità ospitati nei tre orfanotrofi (una media di 2/3 visite mensili) da parte dei volontari RBC7.
Produzione materiale informativo sui temi della disabilità e dei servizi presenti nel territorioAzione 2. Migliorare le condizioni di vita di 190 bambini con disabilità ospitati presso 3 orfanotrofi di Khartoum
1.
100 ore di formazione ai 20 operatori dei tre orfanotrofi di Khartoum su terapie riabilitative, corretto trattamento, postura e alimentazione del bambino con disabilità2. Organizzazione di una formazione on-the-job della durata di 250 ore (40 giorni) ai 20 operatori degli orfanotrofi sui temi della disabilità e della cura delle persone con disabilità realizzata dai fisioterapisti dei due Centri di Riabilitazione
3. Valutazione individuale dei 190 bambini con disabilità presenti negli orfanotrofi da un punto di vista riabilitativo, logopedico e relazionale
4. Individuazione dei bambini a cui è possibile formulare un Piano di Trattamento Individualizzato (PTI) 5. Formulazione di un PTI ai bambini individuati e loro implementazione
6. Organizzazione di attività stimolo motorio e cognitivo per ospiti non disabili che risultano essere gravemente deprivati
Azione 3. Formare 4 insegnanti delle scuole ordinarie di DES sull’inclusione scolastica di bambini con disabilità
1.
Partecipazione alle riunioni bimestrali da parte del Comitato Organizzativo per favorire l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità nel territorio di DES2.
Realizzazione di 4 momenti di formazione di una giornata sui temi della disabilità, inclusione sociale e integrazione scolastica dei bambini con disabilità agli insegnanti delle scuole ordinarie di DES3.
Realizzazione di una formazione di 30 giorni ai 4 insegnanti individuati attraverso una piattaforma di e-learning, creando un collegamento con i progetti sull’integrazione scolastica dei bambini con disabilità realizzata da OVCI nella provincia di Rabat-Marocco4.
Realizzazione di un corso di aggiornamento della durata di una giornata sui PEI (Piani Educativi Individualizzati) ai 4 insegnanti individuati5.
Realizzazione di 90 ore (30 giornate) di training on-the-job ai 4 insegnanti individuati sulle tecniche di insegnamento a bambini con disabilità: disabilità e apprendimento, tecniche di apprendimento speciale, giochi e attrezzature per favorire l’apprendimento6.
Individuazione di 6 bambini con disabilità medio-lieve da inserire nelle scuole ordinarie di DES7.
Monitoraggio bimestrale dei 6 bambini inseriti nelle scuole ordinarie del territorioAzione 4.Favorire l’inserimento lavorativo a 20 studenti che hanno terminato il corso di studi presso il Centro di Formazione Professionale (CFP) presente in Omdurman e Dar El Salaam (DES)
1.
Proseguimento revisione dei curricula formativi di ciascun laboratorio del CFP per ampliare la valenza riabilitativo-educativa e migliorare la produzione interna2.
Potenziamento laboratorio di panificazione del CFP di Omdurman per consolidare il servizio di vendita dei prodotti del CFP presso l’AhfadUniversity3.
Realizzazione di un corso di formazione della durata di 30 ore agli educatori del laboratorio di falegnameria di DES per migliorare la capacità dell’utilizzo dei macchinari4.
Aggiornamento periodico del data base con l’elenco delle aziende che accolgono ragazzi con disabilità nel proprio organico per favorire l’incontro domanda-offerta di lavoro/stage5.
Mettere a regime il sistema di follow-up dei ragazzi diplomati negli ultimi tre anni al CFP per favorirne l’inserimento lavorativo (scrittura CV, creazione contatto con le ditte che accolgono persone con disabilità, monitoraggio ricerca del lavoro)6.
Promuovere il contatto tra gli studenti del CFP e gli artigiani locali7.
Realizzazione di uno stage della durata di 1 mese per i 10 ragazzi che si diplomeranno durante l’anno di progetto8.
Monitoraggio per un anno dei ragazzi che hanno trovato lavoro dopo il diploma Organizzazione di un open day per promuovere l’offerta formativa del CFPRuolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
Il Volontario in Servizio Civile n°1 sarà inserito nelle seguenti attività:
Affiancamento nella realizzazione del censimento costante delle persone con disabilità, raccolta dati anamnestici per la presa in carico/riferimento delle persone con disabilità coprendo tutto lo stato di Khartoum
Supporto per la presa in carico delle persone con disabilità, in particolare bambini, inserite nel programma attraverso visite, valutazioni e interventi mirati presso i due Centri di Riabilitazione, raggiungendo 100 bambini con disabilità
Supporto nella realizzazione di un percorso di formazione on-the-job della durata di 40 ore ai 35 volontari RBC sui temi dell’inclusione sociale della prevenzione e della diagnosi precoce della disabilità
Supporto nella realizzazione di 2 momenti di sensibilizzazione nelle comunità e delle famiglie di persone con disabilità
Affiancamento nella realizzazione di 45 ore di formazione a 30 volontari RBC sull’intervento sociale negli orfanotrofi Affiancamento nella realizzazione di 6000 visite individuali ai 190 bambini con disabilità ospitati nei tre orfanotrofi (una media di 2/3 visite mensili) da parte dei volontari RBC
Supporto nella realizzazione di 100 ore di formazione ai 20 operatori dei tre orfanotrofi di Khartoum su terapie riabilitative, corretto trattamento, postura e alimentazione del bambino con disabilità Affiancamento nella organizzazione di una formazione on-the-job della durata di 250 ore (40 giorni) ai 20 operatori degli orfanotrofi sui temi della disabilità e della cura delle persone con disabilità realizzata dai fisioterapisti dei due Centri di Riabilitazione
Affiancamento nella valutazione individuale dei 190 bambini con disabilità presenti negli orfanotrofi da un punto di vista riabilitativo, logopedico e relazionale
Supporto nell’individuazione dei bambini a cui è possibile formulare un Piano di Trattamento Individualizzato (PTI)
Affiancamento nella formulazione di un PTI ai bambini individuati e loro implementazione
Supporto nell’organizzazione di attività stimolo motorio e cognitivo per ospiti non disabili che risultano essere gravemente deprivati
Supporto nella realizzazione di 4 momenti di formazione di una giornata sui temi della disabilità, inclusione sociale e integrazione scolastica dei bambini con disabilità agli insegnanti delle scuole ordinarie di DES
Affiancamento nell’individuazione di 6 bambini con disabilità medio-lieve da inserire nelle scuole ordinarie di DES
Supporto nella realizzazione di un corso di formazione della durata di 30 ore agli educatori del laboratorio di falegnameria di DES per migliorare la capacità dell’utilizzo dei macchinari
Affiancamento nel mettere a regime il sistema di follow-up dei ragazzi diplomati negli ultimi tre anni al CFP per favorirne l’inserimento lavorativo (scrittura CV, creazione contatto con le ditte che accolgono persone con disabilità, monitoraggio ricerca del lavoro)
Supporto nel promuovere il contatto tra gli studenti del CFP e gli artigiani locali
Supporto nella realizzazione di uno stage della durata di 1 mese per i 10 ragazzi che si diplomeranno durante l’anno di progetto
Affiancamento nel monitoraggio per un anno dei ragazzi che hanno trovato lavoro dopo il diploma Il Volontario in Servizio Civile n°2 sarà inserito nelle seguenti attività:
Supporto nella realizzazione di 2 momenti di sensibilizzazione nelle comunità e delle famiglie di persone con disabilità
Supporto nella produzione materiale informativo sui temi della disabilità e dei servizi presenti nel territorio
Supporto nella realizzazione di 100 ore di formazione ai 20 operatori dei tre orfanotrofi di Khartoum su terapie riabilitative, corretto trattamento, postura e alimentazione del bambino con disabilità
Affiancamento nella valutazione individuale dei 190 bambini con disabilità presenti negli orfanotrofi da un punto di vista riabilitativo, logopedico e relazionale
Supporto nell’organizzazione di attività stimolo motorio e cognitivo per ospiti non disabili che risultano essere gravemente deprivati
Affiancamento nella partecipazione alle riunioni bimestrali da parte del Comitato Organizzativo per favorire l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità nel territorio di DES
Supporto nella realizzazione di 4 momenti di formazione di una giornata sui temi della disabilità, inclusione sociale e integrazione scolastica dei bambini con disabilità agli insegnanti delle scuole ordinarie di DES
Affiancamento nella realizzazione di una formazione di 30 giorni ai 4 insegnanti individuati attraverso una piattaforma di e-learning, creando un collegamento con i progetti sull’integrazione scolastica dei bambini con disabilità realizzata da OVCI nella provincia di Rabat-Marocco
Affiancamento nella realizzazione di un corso di aggiornamento della durata di una giornata sui PEI (Piani Educativi Individualizzati) ai 4 insegnanti individuati
Supporto nella realizzazione di 90 ore (30 giornate) di training on-the-job ai 4 insegnanti individuati sulle tecniche di insegnamento a bambini con disabilità: disabilità e apprendimento, tecniche di apprendimento speciale, giochi e attrezzature per favorire l’apprendimento
Supporto nell’individuazione di 6 bambini con disabilità medio-lieve da inserire nelle scuole ordinarie di DES
Affiancamento nel monitoraggio bimestrale dei 6 bambini inseriti nelle scuole ordinarie del territorio
Supporto nel proseguimento revisione dei curricula formativi di ciascun laboratorio del CFP per ampliare la valenza riabilitativo-educativa e migliorare la produzione interna
Affiancamento nel potenziamento laboratorio di panificazione del CFP di Omdurman per consolidare il servizio di vendita dei prodotti del CFP presso l’AhfadUniversity
Supporto nell’aggiornamento periodico del data base con l’elenco delle aziende che accolgono ragazzi con disabilità nel proprio organico per favorire l’incontro domanda-offerta di lavoro/stage
Affiancamento nel mettere a regime il sistema di follow-up dei ragazzi diplomati negli ultimi tre anni al CFP per favorirne l’inserimento lavorativo (scrittura CV, creazione contatto con le ditte che accolgono persone con disabilità, monitoraggio ricerca del lavoro)
Supporto nel promuovere il contatto tra gli studenti del CFP e gli artigiani locali
Supporto nella realizzazione di uno stage della durata di 1 mese per i 10 ragazzi che si diplomeranno durante l’anno di progetto
Affiancamento nel monitoraggio per un anno dei ragazzi che hanno trovato lavoro dopo il diploma
Supporto nell’organizzazione di un open day per promuovere l’offerta formativa del CFP REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.
Generici:
Esperienza nel mondo del volontariato;
Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;
Competenze informatiche di base e di Internet;SpecificI:
Volontario n.1
Preferibile formazione in discipline socio-sanitarie o riabilitative
Preferibile conoscenza lingua inglese Volontario n. 2
Preferibile formazione in discipline socio-educativee/o ambito comunicativo
Preferibile conoscenza lingua ingleseULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente 10 mesi
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:
elevato spirito di adattabilità;
flessibilità oraria;
eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;
comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;
partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;
rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;
scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
partecipare alla valutazione finale progettuale
Si richiede al volontario di riferire al Responsabile di Progetto e al Rappresentate Paese in loco per ogni suo spostamento o comportamento, anche nel periodo di permesso, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e del rispetto delle finalità dell’Ente
Si richiede al volontario in servizio civile di mantenere un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana
Si richiede al volontario, se necessario, la disponibilità ad utilizzare una macchina intestata all’Organismo per la realizzazione delle attività progettuali muovendosi sia nel contesto di Omdurman che di Dar El Salaam
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:
il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;
il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto
il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato. il disagio di dover condividere l’appartamento che l’Organismo mette a disposizione con altri volontari
il disagio di non potere uscire dal Paese per i primi 2-3 mesi per l’ottenimento del permesso di lavoro
il disagio di non potersi spostare con la stessa rapidità e facilità di movimento di altri paesi o contesti.
il disagio di doversi adeguare alle norme comportamentali presenti nel paese (es: abbigliamento)PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Rischi politici e di ordine pubblico SITUAZIONE POLITICA
Il Sudan deve essere considerato uno dei Paesi più a rischio del mondo. In tutto lo Stato, infatti, persiste un generale clima di insicurezza legato alla pessima situazione politica, economica, sociale e sanitaria
in cui il
Paese versa.
La regione è ormai diventata una delle aree più povere e meno sviluppate del mondo ciò è stato principalmente dovuto alle criticità connesse, oltre che ai rapporti con il Sud Sudan (divenuto indipendente il 9 luglio 2011), anche ai conflitti in Sud Kordofan e Blue Nile (per il controllo di enormi riserve di petrolio)
e alla persistente crisi in Darfur.ATTIVITÀ DI GRUPPI ARMATI e GUERRIGLIA
In tutto il Paese, dunque, permane un generale clima di tensione. Lo stato di emergenza, vige in tutta la regione del Darfur, negli Stati del Sud Kordofan e del Blue Nile. In queste ultime due aree, in particolare, continuano a registrarsi scontri tra le Forze governative ed i gruppi affiliati al “Sudan People’s Liberation Movement-North (SPLM-N)”. Anche di recente (aprile 2016), infatti, l’aviazione sudanese ha attaccato i ribelli con l’intenzione di eliminarli definitivamente. Per quanto riguarda, invece, la Regione del Darfur (nell’ovest del Paese) continua in tale area una guerra civile che da più di dieci anni dilania la popolazione locale.
Molteplici sono i rischi presenti. Il banditismo, ad esempio, contraddistingue tutto il territorio, ivi comprese le aree urbane, e non risparmia neanche gli operatori umanitari (si sono verificati numerosi casi di sequestro di persona). A forte rischio risultano essere anche le aree del Distretto di Abyei, ancora oggetto di contesa tra Sudan e Sud Sudan, Sud Kordofan e Blue Nile. In virtù di quanto detto, dunque, è del tutto sconsigliato recarsi nelle zone di cui sopra (Darfur, Stati del Sud Kordofan, del Blue Nile e del Distretto di Abyei) dove peraltro sono in vigore restrizioni di accesso che valgono anche per il personale umanitario. Si segnala che per raggiungere le zone del Paese fuori dalla capitale è richiesto il cosiddetto "Travel Permit".
SEDE DEL PROGETTO
Al contrario, per quanto concerne la capitale Khartoum (sede del progetto) le condizioni di sicurezza sono migliori. La città di Khartoum, dove opereranno i ragazzi in Servizio Civile, infatti si trova a più di 800 km dal confine con il Sud Sudan e dalle aree di conflitto. Dopo oltre quindici anni di lavoro continuativo possiamo dire che Khartoum è una città sicura e stabile; i disordini sociali sono sporadici e legati a circostanze ampiamente prevedibili con anticipo. Si registra, inoltre, un basso tasso di episodi criminali (furti) e di situazioni di pericolo anche nelle fasce orarie serali. Ciò nonostante, si consiglia sempre ed in ogni caso - in considerazione della situazione di tensione collegata al quadro regionale ed ai conflitti interni e al deteriorarsi delle condizioni economiche - di prestare la massima prudenza e di adottare adeguate misure di cautela. A tal proposito, l’Ambasciata Italiana e il servizio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno istaurato un servizio di comunicazione tramite l’invio di regolari bollettini che descrivono eventuali problematiche legate alla situazione di sicurezza; in caso di urgenze viene inviato un SMS al Rappresentante Paese di ogni ONG presente in loco. Si consiglia a chi intenda recarsi in Sudan di evitare luoghi di assembramento, specie durante i fine settimana e dopo la preghiera del venerdì, mantenendo comportamenti rispettosi della cultura e della religione locale (anche nell’abbigliamento). Il Sudan infatti è un Paese ad orientamento islamico dove prevale il rispetto di usi e costumi tradizionali. Si consigliano pertanto un abbigliamento ed un atteggiamento consoni ed atti a non offendere la morale e la sensibilità locali. Si ricorda inoltre che in Sudan vige la legge islamica (Sharìa), che viene spesso applicata anche ai cristiani malgrado questi ultimi ne siano teoricamente esentati.
Rischi sanitari
Le strutture medico/ospedaliere del Paese non rispecchiano gli standard occidentali. Dal punto di vista sanitario i rischi maggiori sono legati alle malattie tipiche della zona equatoriale: febbre gialla, tetano/difterite, epatite A e B, tifo, meningite, malaria, ameba, colera. Il rischio di contrarre la malaria è molto basso perché la città di Khartoum si trova in zona predesertica. Nel quotidiano, i rischi maggiori sono legati all’alimentazione (infezioni, batteri, virus); durante la stagione secca (maggio-settembre) è più alto il rischio di contrarre infezioni intestinali per l’abbassamento della qualità dell’acqua utilizzata per cucinare (benché filtrata). Negli ultimi anni sono stati riportati frequenti casi di “febbre della Rift Valley”; una malattia infettiva non contagiosa dei Ruminanti, presente in Africa (specie nell'area della Rift Valley) e nella penisola arabica. Costituisce un’importante zoonosi. In linea generale, sono frequenti le infezioni causate da contatto diretto con animali infetti, da assunzione di latte non pastorizzato o da punture di insetto. Inoltre, OMS ed Autorità sudanesi hanno informato che in Darfur, ed in particolare nelle aree occidentali, si sarebbero verificati diversi casi riconducibili ad una possibile epidemia di febbre emorragica (VHF). Da quanto riportato il 25% dei campioni analizzati indurrebbero a pensare che si tratti di febbre da virus West Nile. Tuttavia, analisi sono ancora in corso per stabilire la reale causa della malattia e la diffusione del contagio.
COMPETENZE ACQUISIBILI
Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.
Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:
Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;
Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;
Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;
Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;
Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;
Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;
Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo
Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;
Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;
Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;
Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);
Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI
La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.
Tematiche di formazione
Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Sudan e della sede di servizio Presentazione del progetto
Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto
Conoscenza di usi e costumi locali
Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)
Informazioni di tipo logistico
Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi Introduzione alla Riabilitazione su Base Comunitaria
Riflessione sui dati epidemiologici nell’ottica di uno sviluppo del territorio in cui si opera
Approfondimento del quadro legislativo di riferimento e riguardo la percezione della disabilità sul territorio Il significato dell’intervento educativo-riabilitativo nel territorio di implementazione del progetto
Finalità e strumenti di sensibilizzazione sociale e coinvolgimento delle famiglie e delle comunità locale sul tema della disabilità
Il percorso valutativo e rieducativo della persona con disabilità
COSA SERVE PER CANDIDARTI
Per presentare la tua candidatura a questo progetto, è necessario produrre una serie di moduli.
l’ allegato 3 Domanda di Partecipazione alla quale specificare la sede progetto per la quale si intende concorrere;
l’allegato 4 Dichiarazione titoli, che può essere accompagnato dal un CV;
l’allegato 5 Informativa privacy UNSC;
Modulo sul consenso al trattamento dei dati FOCSIV, previa lettura dell’informativa Privacy;
Copia di un documento d’identità valido;
Fotocopia del proprio Codice fiscale;
Qualsiasi certificato o documento che si ritiene significativo ai fini della selezione
N.B.: nella domanda specificare sempre la sede (Città, Paese), per la quale si intende concorrere Per maggiori dettagli consultare la sezione del sito FOCSIV “Come Candidarsi”
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
a mano (entro le ore 18.00 del 28 settembre) all’indirizzo sotto riportato;
a mezzo “raccomandata A/R” ( spedite entro le ore 23:59 del 28/09/2018, fa fede il timbro dell’Ufficio Postale di invio), ) all’indirizzo sotto riportato;ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO
OVCI Ponte Lambro
(CO) Via don Luigi Monza, 1 – 22037
031-625311 www.ovci.org
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) (spedita entro le ore 23:59 del 28/09/2018) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: MALAWI E SUDAN 2018”
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.