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Lavoro: anche l’obesità è causa didiscriminazione di genere

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Academic year: 2021

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26/8/2015 Lavoro: anche l'obesità è causa di discriminazione di genere ­ Io Donna http://www.iodonna.it/attualita/in­primo­piano/2015/08/25/lavoro­anche­lobesita­e­causa­di­discriminazione­di­genere/?refresh_ce­cp 1/4 (http://track.adform.net/C/? bn=7030243;bsqno=1;cset=34|34|66|1350|600|24|8|29|0|3|7|0|0;js=1;smid=-1;rtbwp=D1D1F86F75075B5E;rtbdata=URWK7BPdSDPnhBNbT_9fv3qIWK3YUYRi9rxeIk7V- ge5_wh-RZGTkh6dScbkZJYjJnVUCmrdg-ugv3EijGRICiEty1drDxLCIB-H7s3qr84j753Hg21zDwTGNO6l98-rV4TcQWvfjILgkg_dT7hfbDHfeT2h1HIYcAxrjZYzN- 1F4SNuMKBdIwo-N18jT4eOhKyf15aQmjZq5- sRn_TEASzz8wVLCvKgY8i3w5ScuHwEMmU3b86LUkQ210AGyec4JAZ2pLTaap1pKZsKKsI8Xiu2w6asUkYsiLsOz3tEcfLUbzn3xI- Jboaw3A_aIduGzZ1sB3TPrJoyFiKk736JabL-lDUCs1JXXp5R0aMNohd79Z8I29MJ2gea45_w0og35mkjLCa16qzH2W3lm- k_RgpIJu4Km0jM0;unloadid=1196577971720766230;oobclicktrack=http%3a%2f%2fbeacon-eu2.rubiconproject.com%2fbeacon%2ft%2fde9ddfe1-f94f-4ba4-9645- e994a563d1e5%2f;pdmn=www.iodonna.it;adfibeg=0;icid=-3107663546319642003;icidt=635761735259363783;fc=1;CREFURL=http%3a%2f%2fwww.iodonna.it%2fattualita%2fin-(http://www.iodonna.it/)

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25 agosto 2015

Lavoro: anche l’obesità è causa di

discriminazione di genere

Nel 2030 più della metà della popolazione avrà un peso "non sano". E le donne pagheranno un prezzo più

alto in termini di discriminazioni. La prevenzione? Comincia in azienda

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26/8/2015 Lavoro: anche l'obesità è causa di discriminazione di genere ­ Io Donna

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on bastavano il genere, l’età o la maternità. Tra i grandi fattori discriminanti ci sono anche l’altezza e il peso. Di “obesity penalty” ha parlato recentemente

fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e del lavoro. L’allarme naturalmente non riguarda solo le donne, benché siano le più penalizzate. “I dati internazionali mostrano che nel prossimo futuro l’obesità sarà una delle maggiori epidemie da fronteggiare nei paesi industrializzati

nostro punto di vista, non è solo un problema di salute pubblica ma anche di mercato del lavoro”, spiega Sperotti, ricercatrice Adapt che ha scritto un dossier sul tema.

Sotto la lente ci sono le ultime riforme pensionistiche che hanno ulteriormente allungato la vita lavorativa delle persone: dovremo lavorare più a lungo e, dunque, il nostro stato di salute sarà prioritario.

Sovrappeso, obesità: l’allarme OMS per il 2030

Si tratta di proiezioni – e dunque vanno prese con cautela – ma i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità presentati al 22mo Congresso Europeo sull’Obesità mostrano una progressione allarmante: nel 2030 molti paesi avranno più della metà della popolazione adulta sopra il limite di un peso ritenuto “sano”

In Italia si stima che il 50% delle donne e il 70% degli uomini saranno in sovrappeso, mentre il tasso di obesità passerà dal 10 al 15% per le femmine e dal 12% al 20% per i maschi. Siamo ancora lontani da scenari come quello della Gran Bretagna, in cui si prevede che circa un terzo delle donne diventerà obeso, ma comunque all’interno di un quadro critico per il Welfare, soprattutto se visto nell’ottica della crisi economica.

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26/8/2015 Lavoro: anche l'obesità è causa di discriminazione di genere ­ Io Donna

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L’impatto nel mercato del lavoro

“L’obesità e il sovrappeso provocano costi diretti, legati alle spese mediche per le malattie correlate, come il diabete, le patologie cardio-vascolari, l’asma o certe forme di tumore”, sottolinea la dottoressa Sperotti. “Poi ci sono i costi

indiretti, derivanti da minori livelli di produttività, più alti tassi di assenteismo e presenteismo (

reca al lavoro nonostante la condizione di salute avversa, e quindi di non completa capacità di svolgere le mansioni richieste, per mostrare un proprio visibile coinvolgimento nel lavoro e nell’azienda n.d.r.

infortuni sul lavoro”.

Nel dossier Adapt viene citata una ricerca americana del 2011 che ha rivelato come i lavoratori obesi e sovrappeso, negli Stati Uniti, si assentino dal lavoro 450 milioni di giorni in più rispetto ai colleghi normopeso, con una perdita di

produttività annuale pari a 153 miliardi di dollari.

Questa situazione si traduce anche in comportamenti discriminatori: “Sia nel corso del rapporto di lavoro, fino al punto che il datore di lavoro può dare corso al licenziamento per giustificato motivo oggettivo

nell’inidoneità sopravvenuta o nello scarso rendimento”, prosegue la ricercatrice.

Poi (e qui il tasto è molto dolente per le lavoratrici), la discriminazione si manifesta anche in fase di ingresso nel

mercato: “Esistono studi internazionali che rilevano la difficoltà ad essere assunte o ad avere una equa progressione di carriera e salariale per le donne obese e di bassa statura, in particolare nelle professioni a contatto con il pubblico, legate alla rappresentanza o ai rapporti commerciali”.

La prevenzione? In azienda

Il problema dell’obesità e della conseguente cattiva salute dei dipendenti sono costi prevenibili a livello aziendale. “Già dieci anni fa, l’Organizzazione Mondiale del Lavoro aveva dato indicazioni precise a datori di lavoro e sindacati”,

prosegue la dottoressa Sperotti. Le soluzioni? “Il luogo di lavoro è strategico per contenere questa “obesity epidemic”, promuovendo un’alimentazione più sana e l’attività fisica. Si va dall’attenzione ai pasti offerti nelle mense interne fino a una valutazione sull’utilizzo finale dei tickets, dalla previsione di spazi e tempi adeguati per i pasti alla scelta

“mirata” dei servizi di vending, nelle macchinette aziendali, con proposte più sane

Se il sovrappeso e l’obesità sono un problema per l’azienda, infatti, anche turni massacranti, stress lavorativo e mansioni che impongono una lunga sedentarietà provocano a loro volta aumenti di peso e problemi di salute dipendenti.

La questione della prevenzione all’obesità, in Italia, è però ancora scarsamente affrontata: “Non è solo un problema culturale, c’è una contingenza di fattori che rende più difficile progredire in questa forma di prevenzione. Da un lato grave crisi economica ha spostato tutte le priorità aziendali, cancellando azioni ritenute non fondamentali

questione dell’alimentazione e del benessere psicofisico in azienda è fortemente legata ai numeri e alla dimensione d’impresa, per le piccole e le medie imprese è più difficile. Infine, serve l’alleanza di diversi attori: datori di lavoro, rappresentanti sindacali, fornitori dei servizi pasto e, naturalmente, i lavoratori stessi”.

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26/8/2015 Lavoro: anche l'obesità è causa di discriminazione di genere ­ Io Donna http://www.iodonna.it/attualita/in­primo­piano/2015/08/25/lavoro­anche­lobesita­e­causa­di­discriminazione­di­genere/?refresh_ce­cp 4/4 Fibra Vodafone A 25€/mese  + Sky Online per 1 anno. Attiva gratis Online. Scopri Subito! Offerte ADSL ALICE Vuoi conoscere le migliori offerte ALICE per la tua ADSL? it.ask.com

donne e obesità(http://www.iodonna.it/tag/donne-e-obesita/) gender gap(http://www.iodonna.it/tag/gender-gap/)

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